Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
CORSO DI PERFEZIONAMENTO
IL RELATORE LA CANDIDATA
PROF. COLANTONIO CARMELA
NITTI PAOLO Matricola 009377035
Anno Accademico
2021/2022
Cooperative Learning: caratteristiche e ruolo del docente e
dello studente in un percorso rovesciato
Indice generale
Introduzione.............................................................................................. 1
I – FLIPPED LEARNING.......................................................................... 2
Conclusioni ................................................................................................. 20
Learning.
In una nuova ottica in cui lo studente è protagonista attivo del percorso didattico e non
solo spettatore della lezione del docente, sono nati e si sono sviluppati diversi approcci
Cooperative Learning favorisce un lavoro suddiviso per gruppi in classe, per stimolare i
“Ogni studente deve sapere suonare il proprio strumento per poter suonare in gruppo e il suono
orchestrale del gruppo è molto più ricco di quello di ciascuno, ma si basa sulle competenze
individuali di ciascuno che vengono ampliate dalle competenze del gruppo1”
In questo modo ogni studente si sentirà valorizzato, senza dimenticare però che l’intero
gruppo non potrà funzionare se non grazie al suo personale, originale e specifico apporto.
1
Silvia Andrich, Lidio Miato e Mario Polito., Il superamento della lezione frontale: apprendimento
cooperativo e risorse del gruppo, in Erickson Portale Internet, 2001, p. 10
1
I – FLIPPED LEARNING
Con la diffusione sempre più capillare dei nuovi media nella scuola, la comunicazione
La tipica lezione frontale, di stampo passivo con il docente che espone la lezione ai
ragazzi, risulta ad ogni nuovo passo meno adatta allo stimolo mentale dello studente,
didattica superando le limitazioni della lezione frontale, si è fatto spazio a una serie di
capovolgimento dei momenti di studio, delle fasi, dei ruoli e delle attività che solitamente
aula da parte del docente, in cui gli studenti ascoltano senza avere alcuna conoscenza
nuovo in aula.
2
Con il modello Flipped, ogni momento viene capovolto, per favorire un approccio più
conto della singolarità e delle specificità di ogni studente, dei suoi tempi
tempi che gli sono necessari, rivedendo e riascoltando i punti che possono essere meno
dovrebbe giungere in aula con conoscenze di una fascia abbastanza uniforme, in modo da
poter procedere con le altre attività senza l’intralcio delle differenze di livello che spesso
si riscontrano quando gli argomenti vengono proposti nella lezione frontale e non
In questa fase lo studente viene messo a confronto con un metodo di studio che non
risulta più passivo e di solo ascolto della lezione frontale del docente, ma che offre una
serie di momenti produttivi che anticipano quello che sarà il metodo di ricerca che potrà
utilizzare negli stadi successivi del suo percorso di studi, come ad esempio nella redazione
3
Questa metodologia ha visto la luce con le prime video lezioni registrate dai docenti e
messe a disposizione in rete inizialmente come supporto agli studenti che risultavano
assenti alle lezioni in aula. Una volta valutata l’utilità di questi materiali preventivi, gli
stessi docenti hanno iniziato a predisporre a beneficio degli studenti ciò che di valido era
La personalizzazione della prima fase di studio secondo il modello Flipped, nella quale
lo studente è portato a muoversi in maniera attiva tra i materiali proposti, stimola prima
di tutto un interesse che spesso viene a mancare nel caso delle lezioni frontali. Gli studenti
si sentono incoraggiati, autonomi, sentono che il loro percorso è nelle loro stesse mani,
(v. Figura 1), capovolgendo esattamente ciò che viene solitamente considerato come
2
Cfr. Patricia Armstrong, Bloom’s Taxonomy. Vanderbilt University Center for Teaching, 2010,
https://cft.vanderbilt.edu/guides-sub-pages/blooms-taxonomy
4
Figura 1 Tassonomia di Bloom
In un percorso didattico basato sul modello Flipped Learning viene dunque proposto
alla classe un capovolgimento delle fasi di studio, traslando il momento dei compiti a casa
Ogni stadio avrà le sue caratteristiche specifiche per permettere a tutti gli studenti di
interiorizzazione degli argomenti proposti. Troppo spesso infatti gli studenti puntano
assimilare.
Nel panorama didattico nel quale si sente l’urgenza di sperimentare nuove metodologie
- la lezione frontale che può non stimolare in maniera sufficiente gli studenti
- la fase di studio autonomo che può risultare a volte poco gratificante, prescritta
dal docente come unico mezzo di raggiungimento dello scopo valutativo, e non
5
come sfida interessante e accattivante da cui partire per confrontarsi con nuove
conoscenze e competenze;
- il momento valutativo, spesso fonte di pressione per gli studenti, fine ultimo del
La prima cosa ad essere capovolta sarà il filtro attraverso cui guardare il processo
la scoperta3.
3
Cfr. Graziano Cecchinato, Romina Papa, Flipped Classrom – Un nuovo modo di insegnare e apprendere,
prefazione di Tullio de Mauro, Milano, UTET Università, 2016, pp. 16 – 30
6
1.2 Capovolgere la lezione, lo studio e la valutazione
I tre momenti temporali delle attività didattiche, lezione, studio e valutazione verranno
fruire in maniera autonoma nasce da una necessità pratica legata alle assenze a scuola. In
un primo momento le lezioni dunque venivano registrate e poi rese disponibili come
Nel caso dei materiali predisposti in un approccio Flipped però, non si tratta di
creare dei contenuti adeguati e specifici perché gli studenti possano affrontare gli
Questo genere di materiali prevede una preparazione da parte del docente sia a livello
di utilizzo delle tecnologie multimediali per creare i propri contenuti, sia per poter
utilizzare materiali già presenti in rete. Il docente infatti potrà creare delle presentazioni,
utilizzare documenti testuali come brani antologici o poesie da cui prendere ispirazione
per i propri contenuti, indicare dei video non necessariamente pedagogici che trattino gli
percorso affrontato da Patrizia Vayola per guidare i suoi studenti a confrontarsi con lo
studio della seconda guerra mondiale. In questo caso la docente non ha semplicemente
7
proponendo alla classe la visione del discorso di Mussolini sull’entrata in guerra
mappe concettuali digitali per sviluppare il pensiero critico dei suoi studenti e individuare
frontale4.
Uno degli scopi principali da perseguire nella scelta dei materiali da proporre è quindi
quello di accendere nello studente la fiamma del desiderio di scoperta del nuovo, di
momenti di esplorazione in cui dovrà cercare di risolvere da solo gli interrogativi che gli
autonoma sulla base dei materiali forniti dal docente, il momento successivo, quello
In questo caso non si tratterà più solo di svolgere semplicemente dei compiti poco
Se con i compiti, infatti, gli studenti sono spesso portati a reiterare le loro conoscenze
4
Cfr. Patrizia Vayola, Anche flipped, quando serve, Bricks, Anno 5 n. 2, 2015, pp. 101 – 108
5
Cfr. Graziano Cecchinato, Romina Papa, Op. Cit., pp. 34 – 85
6
Ivi., p. 90
8
Queste strategie didattiche serviranno al docente per accompagnare gli studenti verso
più attivo. Lo studente non sentirà più il peso degli esercizi da svolgere, ma sentirà lo
lo spirito di iniziativa per trovare le giuste soluzioni. Sarà maggiore anche il senso di
responsabilità degli studenti, i quali percepiranno la materia nelle loro mani e non come
Il ruolo del docente resterà quello fondamentale di facilitatore in queste fasi attive di
studio, raccogliendo continui feedback da parte degli studenti sulle attività proposte e
fornendone a sua volta per guidare la classe verso il giusto compimento del loro percorso.
In aula sarà possibile organizzare il lavoro coinvolgendo gli studenti in maniere via
Vedremo in seguito come molte attività efficienti nella metodologia Flipped vengono
che coinvolgono l’intera classe sugli argomenti proposti. Questo tipo di dibattito si può
svolgere in maniera frontale, facendo alternare gli studenti che prendono la parola, oppure
chiedendo ai ragazzi di disporsi per coppie, interagire tra loro per qualche minuto
confrontandosi sull’argomento trattato e poi esporre alle altre coppie di compagni i punti
di vista affrontati. In questo modo sarà favorita la contestualizzazione dei materiali con i
quali gli studenti si sono confrontati, sarà promosso un sempre maggiore senso critico nel
confronto con gli altri, una schematizzazione mentale (ed eventualmente anche scritta)
9
antitesi, nonché una maggiore capacità di focalizzare sui punti salienti di un argomento
l’incoraggiamento da parte del docente soprattutto nei confronti di quegli studenti che
troppo di frequente rischia di favorire soprattutto gli studenti già predisposti in maniera
innata o per conoscenze pregresse a una buona riuscita. La vera sfida è invece quella di
portare gli studenti più fragili a credere maggiormente nelle loro possibilità di
raggiunti nelle singole attività, in particolare quelle più pratiche, nelle quali spesso si
finale di un percorso didattico. Gli studenti, infatti, spesso seguono le lezioni in classe,
svolgono i compiti a casa e vengono successivamente valutati su ciò che hanno appreso.
con nuovi occhi, da un nuovo punto di vista. Questa infatti non avviene temporalmente
alla fine di un percorso, ma è sempre presente in tutte le fasi di svolgimento delle attività.
All’inizio infatti, quando gli studenti si avviano alla scoperta dei nuovi materiali da
condivisi con gli studenti e decisi insieme, anche per permettere loro di sapere già
valutati. A questo proposito, può essere utile definire in aula una vera e propria rubrica di
7
Ivi, pp. 89 – 129
10
valutazione, da costruire insieme agli studenti e che gli stessi potranno utilizzare in itinere
anche per un’autovalutazione e per orientare al meglio le loro attività. In questo modo gli
studenti avranno sempre chiari gli obiettivi da conquistare e attraverso quali strade
studente lo sviluppo di una serie di capacità spesso tralasciate, come il problem solving
che rappresenta sempre di più una skill fondamentale non solo nella gestione delle attività
professionali, ma soprattutto nella gestione dei molteplici campi del vivere quotidiano
che spesso risultano sempre più distanti rispetto a ciò che si affronta sui banchi di scuola.
Una volta stabilito all’inizio dell’attività quello che sarà il metro di valutazione, gli
momenti valutativi cammineranno di pari passo con le attività, permettendo così a docenti
Nel momento in cui l’attività volgerà al termine, la classe si ritroverà compilata man
mano la rubrica valutativa, avrà analizzato i vari momenti del percorso in simbiosi con il
docente, orientando così al meglio il lavoro dal svolgere. La maggior parte del lavoro
valutativo sarà già stato portato a termine, e non resterà che concludere le attività con un
momento di riflessione collettiva in cui tirare le somme e capire i risultati ottenuti. Per
fare questo il docente potrà proporre e condurre un dibattito conclusivo, dando voce agli
La valutazione non sarà più un obbligo burocratico del docente, bensì uno strumento per
8
Ivi, pp. 133 – 140
11
II – COOPERATIVE LEARNING
una serie di conoscenze, diversi aspetti del suo saper fare, si confronta con sfide da
condotte per gruppi, dove lo studente impara a collaborare e a confrontarsi con i suoi
compagni, guidato dal docente che, ancora una volta, come nel caso già presentato della
cooperativo prevede che gli studenti vengano appunto organizzati in gruppi che dovranno
infatti in questo tipo di situazione viene visto come un “attore sociale” che lavora in
ognuno dei membri del gruppo adempia al suo ruolo perché l’attività venga portata a
termine, nessuno potrà delegare altri o essere meno attivo nel lavoro da svolgere.
Ognuno dei componenti del gruppo di lavoro avrà la sua specifica attività da svolgere,
ma non sarà isolato. Tutte le attività dovranno infatti svolgersi faccia a faccia, per avere
un confronto costante. Inoltre, in questo percorso di gruppo, a ogni studente verrà chiesto
12
di mettere in gioco le proprie capacità per sostenere anche il lavoro degli altri, in modo
Passo dopo passo saranno gli stessi componenti del gruppo a valutare in itinere il
reciproca.
valutazione di gruppo (G), l’utilizzo delle abilità sociali (S) e l’interazione faccia a faccia
(FACE).
Queste attività potranno essere proposte dal docente sia in una maniera del tutto
pianificata. In fase progettuale infatti il docente dovrà tenere conto di diversi fattori
relativi alla classe per poter strutturare l’attività. Sarà necessario bilanciare i gruppi,
evitando la tentazione di raggruppare gli studenti per livello, ma favorendo invece gruppi
13
questo modo più facilmente gli studenti più fragili potranno sentirsi supportati e potranno
mettere in gioco le proprie capacità per raggiungere lo scopo finale. Questo tipo di
organizzazione dei gruppi sarà inoltre necessaria al fine di favorire quanto più possibile
studenti, infatti, sentendosi sostenuti dai propri compagni, potranno affrontare con più
migliorare.
Questa, al contrario, viene accentuata grazie alle relazioni interpersonali che si creano e
creerà delle copie uniformi, ma permetterà ad ognuno di spiccare con le proprie qualità,
Entrare in una classe vuol dire accogliere l’eterogeneità di un insieme di menti, ognuna con un
proprio modo di conoscere e relazionarsi, e, senza imporre i propri schemi cognitivi e procedurali,
costruire gradualmente un modo di apprendere che sia personale, razionale e condiviso9.
La sfida per il docente è dunque quella di guidare i propri studenti a uscire dal guscio,
Premesso dunque che per la formazione dei gruppi risulta rilevante equilibrarli in
maniera eterogenea, così che non si tratti di gruppi di livello, è inoltre importante anche
scegliere di far collaborare tra di loro studenti di diversa estrazione sociale, diversa
9
Alfredo Marchisio, Il Cooperative Learning: per imparare a pensare, OPPInformazioni, 120, 2016, p. 63
14
provenienza geografica e di non lasciare che i ragazzi si raggruppino tra di loro. Questo
Una volta stabilita la composizione dei gruppi, emergeranno all’interno diverse figure,
con ruoli differenti, tra questi ruoli di leadership o controllo. Sarebbe auspicabile che i
vari componenti del gruppo si alternassero in questi ruoli, in modo da confrontarsi di volta
in volta con problematiche differenti e con diverse modalità per affrontare le varie fasi
del lavoro10. Affinché le attività si svolgano in maniera agevole, ma soprattutto per porre
ogni studente in una posizione di riconoscimento del suo ruolo, sarà bene anche
modificare l’assetto e l’organizzazione dei banchi nell’aula. Potrà essere utile in questo
caso creare delle isole di banchi attorno ai quali gli studenti di uno stesso gruppo potranno
10
Cfr. Liberato Cardellini, Richard M. Felder, L’apprendimento cooperativo: un metodo per migliorare la
preparazione e l’acquisizione di abilità cognitive negli studenti, La Chimica nella Scuola, 21(1), 1999, pp.
18 – 25
15
2.2 Cooperative Learning in un percorso di Flipped Learning
Sono state presentate fino ad ora due metodologie didattiche innovative che
propongono entrambe un focus sul ruolo centrale dello studente. In entrambi i casi si tratta
di apprendimento attivo, in cui alla lezione frontale viene affiancato o sostituito un modo
Vediamo ora come le due metodologie camminano spesso di pari passo. In molti casi
Questo incrocio di metodologie avviene appunto nella fase di studio della classe
capovolta, quel momento in cui gli studenti si ritrovano in aula dopo aver affrontato gli
argomenti in maniera autonoma a casa. Una volta giunti in classe, potranno affrontare le
I due metodi si incontrano proprio favorendo un approccio attivo da parte dello studente,
facendo in modo che metta in campo le sue abilità nel problem solving e le sue skills di
Le parole di Deniz Gökçe Erbil ci propongono delle idee su come procedere nella
In the learning together technique to be used in the flipped classroom environment, a separate video
can be prepared for each role and subject part of each student. Therefore, each student views the
video related to his/her issue field at home, and he/she can combine the parts he/she viewed in
classroom environment when he/she comes to school. As another method, after each student watches
16
the same video, the activity or homework to be done is divided among students, and each student
carries out his/her own learning task11.
Si tratta quindi di sperimentare due percorsi inerenti alla visione di materiale video. Si
può proporre ai ragazzi di suddividere uno stesso materiale in diverse parti e in questo
caso ogni studente si occuperà di un frammento diverso per poi raccogliere tutti i
gli studenti la visione dell’intero filmato per poi procedere a svolgere insieme i compiti
In questo caso le attività proposte in aula saranno nuovamente suddivise nei vari gruppi
creati, ma con la specificità che ogni attività sarà compiuta dall’intero gruppo, dall’intero
Team, solo quando ogni singolo scopo sarà raggiunto. Il successo del gruppo sarà
determinato dunque dal successo del singolo. Possiamo notare come questo tipo di
Il docente che intende proporre attività di gruppo in una situazione di classe capovolta
inizierà il suo percorso con un’accurata progettazione delle attività da svolgere, definendo
11
Deniz Gökçe Erbil, A Review of Flipped Classroom and Cooperative Learning Method Within the
Context of Vygotsky Theory, Frontiers in Psychology, Volume 11, Article 1157, 2020,
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyg.2020.01157/full
12
Ibidem
17
In seguito darà le istruzioni agli studenti per procedere con la fase dello studio
autonomo. Anche in questa fase può essere possibile suddividere la classe in gruppi, in
modo che ogni gruppo si confronterà con i materiali su cui lavorare in aula.
possibile organizzare diversi tipi di attività solitamente ritenute poco convenzionali, come
dibattiti sugli argomenti proposti, giochi di ruolo, performance teatrali. Tutto questo
Prima di recarsi in aula, il docente prepara e propone i materiali. In questa fase la classe
18
Giunti in aula, gli studenti passano ad un’area di scambio, in cui si confrontano in
questa sarà presente sia come organizzazione iniziale, sia come continuo confronto
13
Cfr. Lili Zhang, English Flipped Classroom Teaching Model Based on Cooperative Learning, Educational
Sciences: Theory & Practice, 18 (6), 2018, pp. 3652 – 3661,
https://jestp.com/index.php/estp/article/view/153/130
19
Conclusioni
questi sistemi didattici, esaminare come la possibilità di proporre delle attività di gruppo
proprie qualità e raggiungere degli obiettivi soddisfacenti senza sentire il peso dello studio
convenzionale.
Grazie ad alcuni articoli anche di autori stranieri, è stato possibile analizzare i processi
In questa nuova ottica sarà dunque possibile affrontare nuove sfide didattiche per gli
studenti, ma in primis per i docenti, alle prese con materiali e strumenti sempre più
innovativi.
sempre più in contatto con quella che è la reale gestione quotidiana del vivere, smentendo
in questo modo il senso comune secondo cui ciò che si studia è lontano da ciò che si vive.
20
Bibliografia e sitografia
2010, https://cft.vanderbilt.edu/guides-sub-pages/blooms-taxonomy
Deniz Gökçe Erbil, A Review of Flipped Classroom and Cooperative Learning Method
Within the Context of Vygotsky Theory, Frontiers in Psychology, Volume 11, Article
Patrizia Vayola, Anche flipped, quando serve, Bricks, Anno 5 n. 2, 2015, pp. 101 – 108
Learning, Educational Sciences: Theory & Practice, 18 (6), 2018, pp. 3652 – 3661,
https://jestp.com/index.php/estp/article/view/153/130
21