4 MARCO CALCAGNI E LO SPAZIO DELL'INTERIORIT Animula vagula, blandula . Adriano In nessun luogo Dio propriamente Dio come nellanima ... soltanto nellanima Dio divino, poich essa il luogo del suo riposo . Meister Eckhart Una cosa riflessa dallanima pi vertiginosa che a vederla direttamente . V. Hugo L a storia dello spazio dell'interiorit, in Occidente, lunga e comples- sa; non la possiamo certo riassumere in questa sede. Basteranno pochi cenni. Quando il Caravaggio maturo si getta alle spalle la natura e si lan- cia fra le braccia della dialettica buio-luce, non fa altro che mettere le mani negli abissi dell'anima. Di conseguenza il Merisi, al chiaro e ordinato disegno dello spa- zio rinascimentale, sostituisce fondali ciechi, un regno insondabile delle ombre che altro non se non l'infinito di una psiche peccaminosa e perduta. Su questa 5 voragine si getter avido il Romanticismo il quale intender l'opera d'arte come figlia prediletta delle profondit umane. Ora a questa sensibilit e a questa visio- ne-del-mondo che dobbiamo ricondurre il cuore della produzione pittorica di Marco Calcagni. Perch il nostro sostanzialmente un frequentatore di piccoli formati? Per il semplice motivo che il piccolo formato rimanda eloquentemente al segreto dell'anima, al suo accartocciarsi su se stessa per una musica che vuole essere sottile e che quindi rifugge dalle trombe del clamore. Di qui la delicatezza del gesto pittorico di Calcagni e la fondamentale liricit della sua voce; ora tutto ci non sciolto dall'adozione di quel gomma piumache sta tanto a cuore all'arti- sta. Prima di procedere, permettiamoci alcune considerazioni tese a contestualiz- zare storicamente ed esteticamente la scelta del nostro. L'adozione di un materiale spurio quale la gomma piuma, ci mette in contat- to con la posizione assunta da Calcagni nei confronti della tradizione delle avan- guardie storiche; Hegel sostiene che non ci si libera della storia cos come non si abolisce la propria ombra. E' perfettamente vero. Il pittore dunque fa propria quel- la strategia dell'impurit che ha contraddistinto la rivoluzione delle prime avanguardie; detto questo, va per sottolineato con forza che Marco Calcagni non ha la minima intenzione di seguire la ferocia iconoclasta del Dadaismo e delle neoavanguardie. Infatti, fa trionfalmente rientrare la gomma piuma all'interno della pittura; compie un gesto del genere perch la pittura la sua vocazione visce- ralee il suo destino. Detto questo non abbiamo ancora detto nulla; perch la gomma piuma e non un altro materiale? Rispondere ad una tale domanda non difficile; la gomma piuma morbida, quindi costituisce una metafora eloquente di tutto ci che commestibile e che rientra nel regno ampio del piacere. Siamo cos giunti al cuore di Marco Calcagni. La strategia dell'impurit stata accolta, ma rimossa per quanto concerne il suo carattere sovversivo perch una tale posizione avrebbe condotto direttamente alla morte della pittura; la morte della pittura, a sua volta, coincide con il rifiuto della trinit bellezza-piacere-pittura, come ha dimo- strato abbondantemente Marcel Duchamp. Calcagni un artista che si schiera invece contro l'autore del Grande Vetroe che lo accusa, giustamente, di aver dis- solto l'arte entro le coordinate frigide del concetto; in questo modo il nostro si acco- sta alla polemica scatenata dall'Anacronismo nei confronti delle neoavanguardie e dell'eredit duchampiana. Il suo albero genealogico per evidentemente altro da quello dell'Anacronismo; il pittore persegue i territori dell'astrazione e quindi si riallaccia ad una storia diversa, una storia che mantiene comunque i contatti con 6 il piacere e con la bellezza. Basti pensare, tanto per fare qualche esempio, alle Improvvisazioni di Kandinsky, alle delizie giocose di Mir, alle sottigliezze di Klee; aggiungasi poi il trionfo della pittura celebrato nelle pagine febbrili dell'Informale. In questo senso il nostro anche vicino a Luigi Montanarini il quale ha combattu- to a lungo la battaglia contro la morte della bellezza predicata ed attuata dalle neoavanguardie. Nello stesso tempo, in quanto pittore astratto, Marco Calcagni afferma in pieno le ragioni dell'antireferenzialismo; l'opera d'arte non ne vuol pi sapere della mimesi; procede manifestando clamorosamente un'aseit linguistica e concettuale dalla quale non si torna indietro. Questa aseit, a sua volta, fa da pie- distallo alla liricit; lo abbiamo detto e intendiamo ripeterlo. Calcagni non un artista dionisiaco; non un informale il quale intende l'arte come presenza insisti- ta e come esaltazione convulsa; Calcagni un esploratore di segreti, un tentato- re di incanti, un collezionista di voci sottili. Tutto questo, va da s, mette capo al quadro; concludiamo soffermandoci su questo tema del tutto cruciale. Le neoavanguardie hanno tentato e tentano di abolire il quadro; perch lo fanno? Lo fanno perch ritengono che il quadro separi l'arte dalla vita. Per Calcagni una tale distinzione non contiene nulla di male; anzi, corrisponde sem- plicemente alla realt. Nella Biennale del 1999 il padiglione tedesco viene dedi- cato a Rosemarie Trockel la quale attira l'attenzione del fruitore su di una vera e propria apoteosi del riposo. L'artista fa sistemare, infatti, delle brande in una penombra tesa a confortare il visitatore della rassegna veneziana. Questi per non pu certo sostare a lungo all'interno dei locali della mostra. Dunque, nonostante tutti gli sforzi della Trockel, l'arte rimane un hortus conclusus, uno spazio comun- que separato dal quotidiano e dall'esistenza ordinaria. Marco Calcagni non ha biso- gno di attendere il 1999; ha stabilito da sempre, infatti, che ci che conta accade all'interno del quadroe che, al di fuori di questo, nulla salus. Noi, suoi parassiti, veniamo gettati all'interno di un tale oggetto, un oggetto nel quale il nostro ha accumulato l'incredibile ricchezza che scaturisce dall'atto della creazione, quel- l'atto che vede la nascita di un controuniverso il quale, conclude l'artista, per il semplice fatto che esiste, mette fra parentesi il mondo in cui siamo stati catapulta- ti senza che nessuno di noi venisse preventivamente consultato in proposito. Robertomaria Siena Gennaio 2007 7 Paesaggio (2007) tecnica mista - collage cm. 14X14,5 8 Il Mio Novecento (2006) tecnica mista - gomma piuma cm. 18X14,5 9 La Grande Roccia (2006) tecnica mista - olio cm. 15X11 1 0 La Casa (2006) tecnica mista - intonaco cm. 13X8,5 1 1 M arco Calcagni un artista a pi cerchi rivelatori. Ci siamo affacciati solo su una delle finestre aperte dai suoi quadri; ci che va affermato la sua pre- senza nella fase di evoluzione della nostra pittura contemporanea, prossima al ren- diconto di fine Secolo e fine Millennio Marco Calcagni vive con pienezza poetica il tempo di cui protagonista. Sa che le informalit e le geometrie della realt devono incontrarsi e produrre il futuro. Non sappiamo dove approderemo, anche in arte. Per Calcagni ha intuito, e que- sta sua intuizione fa evolvere la sua pittura, che le informalit sono nella realt apparente e la realt apparente contiene ogni informalit. Quindi ogni astrazione. Marco Calcagni opera in questa concreta attualit. Il fascino che ci trascina nel suo quadro la presa poetica, che per resterebbe sterile, fuori dalle strade dell'arte anche come storia, se non ci fosse questa coscienza del linguaggio con le sue con- vergenze. Calcagni, quindi, artista della nostra modernit. Giuseppe Selvaggi Novembre 1992 U na pittura tonale, in cui chiaro il gioco e la ricerca dell'artista: lo speri- mentare accostamenti nuovi, ora su gamme totalmente calde, ora su colori di ghiaccio; sempre preoccupato di una coerenza stilistica, lasciando che la poesia, l'istinto e il racconto vengano fuori da soli e quasi meravigliandosi di trovarli l, entrati nel quadro a sua insaputa. Oggi l'azione artistica di questo pittore pi consapevole; la sua testimonianza pi valida; esiste la volont di parlare agli altri dicendo cose precise, di iniziare cio un discorso che si svilupper nel tempo. E questo accade anche se ritroviamo nei recenti quadri, quei toni tenui, quei delicatissimi colori che in realt costitui- scono la nota poetica e sentimentale di questo artista. Pittura strettamente figurativa, ma pronta domani ad introdurre nuovi elementi e nuove sensazioni, cos come oggi avviene per queste figure emotivamente com- poste, per queste immagini dai contorni slabbrati, sovrapposte le une alle altre, anzi fuse ed allacciate insieme. Un felice momento, l'inizio di un periodo fondamentale nello sviluppo della personalit di questo artista. Toni Bonavita Gennaio 1972 1 2 Totem Neri (2005) tecnica mista - gomma piuma cm. 12,5X16 1 3 Senza Titolo (2005) tecnica mista - intonaco cm. 12,5X7,2 1 4 Arcipelaghi (2006) tecnica mista - gomma piuma cm. 9,8X9,8 1 5 Senza Titolo (2006) tecnica mista - olio cm. 18X9 1 6 Case di Ostuni (2005) tecnica mista - intonaco cm. 14X40 1 7 I l ritmo dei quadri di Calcagni, scorre uniforme e osserva una sua intensa neces- sit di svolgimento, che talvolta lo conduce alle soglie di un andamento auto- nomo, che produce una situazione assai vicina alla maniera astratta. Inutile cerca- re precedenti pittorici alla complessa originalit del Calcagni. I riferimenti che pi si possono fare, appaiono rielaborati e assimilati quasi sempre, in modo sapiente. Un sentimento cromatico che rasenta la intensit fauve (e qui pensiamo a un Vlamink o a un Marquet) si stempera alcune volte in soluzioni formali che ricor- dano l'astratto Riopelle. Ma il Calcagni riesce a dare a ogni sua opera, in ogni intervento pittorico, un'impronta di personalissimo sentire che affiora come la riprova d'una matrice poetica alla base della sua pittura. Sandra Giannattasio Aprile 1973 L a sua opera, in effetti, si sviluppa principalmente sulla superficie della tela, e su questa accade di tutto: il suo piano di lavoro, l'alveo da dove prende vita il suo pensiero, la sua intuizione creativa. Il corpo dell'immagine coincide essenzialmente con la materia della tela ma soprattutto con la sua ricostruzione, con al sua rifondazione lavorata facendo uso anche dell'intonaco e gonfiata ispessita con la gomma: materiali questi che la dicono lunga sulle sue radici cul- turali e sulla sua lunga esperienza artistica ed elementi inoltre di riferimento mate- rico della sua attuale ricerca. Ad esempio, nei suoi paesaggi del 2005 si possono notare forme, impasti di colore che fungono da incredibili rattoppature, da suture che ricollegano tra loro pezzi sparsi di immagini dell'anima che altrimenti rimarrebbero fluttuanti in spazi siderali, persi nella vana ricerca di improbabili identit. Marco Calcagni tenta una coagulazione. Una forza centripeta alberga all'inter- no della sua opera e la tela raccoglie e compatta i pezzi sparsi di una immagina- zione anche visionaria che parte da lontano: i volumi si assommano, si scontrano, si incastrano e sono tenuti insieme da linee nette, nervature, gabbie che accentua- no la forza dell'esecuzione che netta, essenziale, senza sbavature Ernesto D'Orsi Ottobre 2005 1 8 Paesaggio Informale (2006) tecnica mista - collage cm. 16,3X9,1 1 9 SideraleI (2006) Olio inciso cm. 11,5X12,5 2 0 Totem(2007) tecnica mista - collage cm. 14,5X15 2 1 Composizione (2006) tecnica mista - intonaco cm. 15,5X22,6 2 2 Senza Titolo (2006) tecnica mista - collage cm. 20X8 2 3 S pieghiamoci: Calcagni ha attuato un'operazione di analisi sulle tematiche tra- dizionali (paesaggio, figura, natura morta, interno) e l'ha portata in fondo quasi con efferatezza. Tutto ci che era figurale, naturalistico, descritto stato scarnito, catalizzato alla struttura primaria, alla purezza della misura cromatica. Ha cercato e trovato il colore nella sua radice e l'ha risolto in volume. Cos i suoi paesaggi hanno assunto una dimensione fuori dalla retorica del paesaggio. Possono essere considerati come vetrate di cattedrale, vivono della luce che emanano, sono libe- rati dalla marginatura narrativa. Eppure conservano il fascino che la terra e la luce profondono all'uomo, e lo incantano d'amore. Ugo Moretti Novembre 1977 S eguo Marco Calcagni attraverso le parole ed i racconti di coloro che lo amano; conosco in questo modo l'uomo, raccontato dagli altri e non da s. Ed il modo pi vero, poich in definitiva noi siamo ci che gli altri sentono. Un continuo rinnovarsi che procede liberamente e senza calcoli meschini nel cammino della pittura che cos riunisce esperienze soltanto apparentemente diverse. Vedo tutto ci nelle sue Bilance di Pescatori e nella sua Cattedrale fino alle opere astrat- te che le hanno precedute. All'inizio degli anni Settanta un uomo di grande cultura che ho sempre stima- to, Virgilio Guzzi, nel presentare nella sede dell'Ente Premi di Roma un'antologi- ca di Franco Gentilini: ebbe a dire un vero artista ha sempre una sola idea. Posso dire che nell'agire di Marco, pur cos diversificato, vi sempre una sola anima. Io e gli altri suoi amici rimaniamo in attesa delle sue nuove e vivificanti avventure. Franz Borghese Novembre 1993 2 4 Senza Titolo (2006) tecnica mista - olio cm. 23,5X8,5 2 5 Paesaggio Informale (2006) tecnica mista - intonaco cm. 19,5X9,5 2 6 Paesaggio Informale (2007) tecnica mista - intonaco cm. 18X16 2 7 Comunicazione Via Internet (1999) tecnica mista - collage cm. 10X8 2 8 Senza Titolo (2007) tecnica mista - smalti cm. 20X13 2 9 LEsodo (2006) gomma piuma cm. 51X41 3 0 Senza Titolo (2000) tecnica mista - collage cm. 12,5X6,5 3 1 Composizione (2006) tecnica mista - collage cm. 46X36 3 2 Paesaggio Informale (2006) tecnica mista - pastelli ad olio su carta cm. 45,5X29 3 3 U n puntuale riscontro si pu cogliere nella sua maniera attuale (mi riferisco all'ultimo Calcagni, sorretto da un'esperienza che ha collezionato mostre e citazioni lusinghiere): egli costruisce i suoi quadri secondo una duplice partitura intessuta su due piani quasi paralleli, che sorreggono altrettante zone luminose. La linea inferiore, scandita da improvvisi gridi di colore, diventa il supporto di un campo rarefatto che la sovrasta e sale verso un ulteriore confine lineare, ritmato da sobrie pennellate di bruni e di grigi. Infine, ancora pi in alto, un'ultima conces- sione allo spazio, alla sete di orizzonti e di luce. E la sempre vigile razionalit del- l'artista riconduce il tutto a unit, attraverso andamenti e processi circolari e con- centrici. Paesaggio di memoria o invenzione? Calcagni possiede una delle qualit fon- damentali del vero pittore: guarda, ricorda, ricostruisce sulla tela. Il che significa capacit di progettare, attraverso il vigile controllo dell'occhio, l'aperta fantasia della mente, l'abile esercizio della mano. In questo trinomio vi tutto Calcagni. Basta venirlo a visitare in questa mostra o nella sua bottega, per sincerarsene. Franco di Tondo Marzo 1984 U na esperienza artistica complessa, dunque, quella di Marco Calcagni: arti- sta di talento che ha sempre saputo restare fedele a quelle che considera le sue priorit assolute: essere pienamente se stesso, senza infingimenti, per fare le proprie scelte in assoluta libert e trovare gli accenti pi adatti ad esprimere - attraverso la pittura- le proprie emozioni e la propria realt interiore. Annamaria Marchesini Ottobre 2005 3 4 Paesaggio Informale (2007) tecnica mista - olio cm. 32X32 3 5 Tetti di Ardesia (2006) tecnica mista - carta cm. 28X23 3 6 Paesaggio Informale (2007) gomma piuma cm. 19X33 3 7 Paesaggio Informale (2007) tecnica mista - collage cm. 10X10 3 8 I Colori del Sole (2006) gomma piuma cm. 44,5X34,5 3 9 P aesaggi dell'anima, con la malinconia e i toni smorzati di solitarie Venezie o con le luci soffuse e delicate di un'incombente primavera i quadri di Calcagni creano questa condizione poetica che stringente immette in noi come il bisogno di una libert perduta; l'inclinazione a uno stato meditativo che ci sollevi dalla ten- sione dei giorni e dal caos annullante dalla citt, con l'indicazione di uno spazio umano di immaginazione e di affetti. Apre una fessura sulle pareti che ci stringo- no ed gi finestra che da non sulla strada colma di macchine e di confusione ma su una natura confortante, su campi fioriti dove s'accende una luce che ci accom- pagna e lentamente riscalda i nostri sensi fino a sciogliere i grumi di malinconia, l'elettricit nervosa, l'opprimente cappa che ci divide e respinge in dolenti zone di solitudine Elio Mercuri Maggio 1973 C olori nuovi, rivoluzionari, non attinenti, deformanti dalla verit. Infrange schemi tradizionali, suggeriti con tanta dovizia; rifiuta ogni convenzionalit accademica, delude i maestri: poche linee anche se vi entra la figura, sempre mor- bidamente appoggiata, nuda e voluttuosa, sul fantasmagorico gioco folgorante del colore, per una creativit che non trova limiti espressivi Settant'anni addietro circa c'era uno spazio vuoto nel Salon d'Automne tra i quadri accecanti di Matisse, Vlaeminck di Marquet, Derain e degli altri pittori fau- ves; era, forse, destinato a Calcagni. Nasceva invece molto tempo dopo e, a sua insaputa, sarebbe riuscito a far rivivere il clima delirante che aveva portato con s quel movimento e la stessa carica di entusiasmante vitalit Alfredo Zamarion Settembre 1977 4 0 Le Case (2006) tecnica mista - olio cm. 28X13 4 1 Senza Titolo (2006) olio inciso cm. 14X17,5 4 2 Bagdad (2006) tecnica mista - intonaco cm. 19,5X14,5 4 3 Simboli Estroflessi (2006) tecnica mista - carta cm. 26X21 4 4 Paesaggio in Rosso (2005) tecnica mista - olio - intonaco cm. 21X16,5 4 5 H o avuto la fortuna di visitare l'atelier del pittore Marco Calcagni e devo rico- noscere di essere stato colpito dalla sua autenticit. Dinanzi a tanta finzio- ne che sembra soffocarci nel terreno artistico, con questo pittore, nella piena matu- rit della sua vita, si percepisce la forza della creativit entusiasta e contagiosa. Di formazione autodidatta, da solo ha imparato molto. A Roma facile! I pitto- ri classici, gli ambienti romani, gli spazi aperti E soprattutto il colore. Maneggiato con scioltezza, coniugando il coraggio con l'equilibrio, ottiene dei risultati veramente sorprendenti, nella sua lotta permanen- te per l'espressione sempre pi autentica. Osservandolo mentre lavora, con le sue piccole scatole di colori, usate bene e ormai invecchiate, uno sente la viva passio- ne dell'autentico, della freschezza creativa che continua ad essere ancora oggi, gi nel XXI secolo, un mistero che riesce a sopravvivere con successo richiamando la nostra attenzione attraverso i sentimenti e arrivando a quanto pi profondo del nostro intelletto. Felipe V. Garin Llombart (Direttore Accademia di Spagna - Roma) Maggio 2002 I l percorso lavorativo dell'artista si dunque sempre basato non sulla rappre- sentazione mimetica della realt ma sull'urgenza esistenziale di un rapporto interiore e profondo con essa. Nell'atto pittorico si concretizza il desiderio di Calcagni di prendere possesso della realt circostante. Le sue visioni paesaggi- stiche sono cos intimistiche e personali che diventano a volte delle opere astratte, ovvero i segni e le figure pi amate si ripetono fino a divenire un intreccio di trat- ti che perde l'originaria connotazione figurativa. Come in Le Dune all'Alba (2001), dove la rappresentazione di un paesaggio diventa il punto di partenza del- l'artista per concentrarsi sull'intensit del segno e del colore. Qui la magia croma- tica del momento del sorgere del sole suggerisce all'artista una tavolozza ricca di toni rossi, rosa e arancio. Nell'opera Reticolato (2002) ancora pi evidente questo processo di astrazione di Calcagni, che si ricongiunge alla sua recente pre- dilezione per la calligrafia, poich ambedue sono due modalit espressive attra- verso cui filtrare e calibrare le emozioni e i ricordi dell'artista L. Sacco Giugno 2002 4 6 Sacra Famiglia (2006) collage cm. 14,5X17 4 7 Composizione (2006) tecnica mista - olio su tavola cm. 23X8 4 8 Composizione (2006) tecnica mista - intonaco cm. 29X23 4 9 Senza Titolo (2006) gomma piuma cm. 14X15 5 0 Senza Titolo (2006) gomma piuma - olio cm. 18X23 5 1 M arco Calcagni, esemplifico, ha dissipato le nubi colorate di una cromatici- t semigratuita che aleggiavano nei suoi quadri e da cui emergevano nuclei compatti di segni e materia, per occupare, ora, l'intera superficie della tela con costrutti di significato e condensando le potenzialit del suo passato, etereo colo- re, in solidi oggettuali. Va notato come, in Calcagni, si sia trattato effettivamente di scelte, non essen- do univoca la soluzione che a lui si presentava tra il vecchio ed il nuovo ma com- portando, quest'ultimo almeno, una variante altrettanto plausibile, quella appunto dell'esplosione dei nuclei verso eleganze e virtuosismi astratti G.L. Biagioni Gazzoli Aprile 1977 R icerca appassionata e ancora ragione, la pittura di Marco Calcagni ha tro- vato nel paesaggio dignit estetica e la forza serena del mito, sinonimo stretto di quella poesia tanto pi urgente nella civilt dell'astratto e delle forme disperse. Pittura dell'immaginazione eidetica ossia dei pensieri visti, che reintegra lo spazio come presenza rassicurante, decantandolo oltre la sua nozione convenzio- nale nella solarit del grigio, nei suoi azzurri misteri, in tutta una gamma di acce- se varianti. Dopo, i segni si ricompongono, come in attesa. L'artista, scavando il senso del verde, riassume pi cupo il grigio mediterraneo per rilanciare la forza dei nuovi valori. E dunque risolve attraverso l'armonia del disturbo la stasi contemplativa, riprende il cammino. Andrea Mariotti Marzo 1984 5 2 Paesaggio Informale (2006) tecnica mista - collage cm. 14X7 5 3 Muro Metropolitano (2005) collage - tecnica mista - intonaco cm. 36X44 5 4 Case di Pietra (2006) tecnica mista - intonaco cm. 26X30,5 5 5 Senza Titolo (2006) tecnica mista - intonaco cm. 12X14 5 6 LACRITICA E. Giannelli U. Moretti A. Zamarion S. Giannattasio T. Bonavita M. Cennamo E. Mercuri F. Silanos S. Neri B. Gauthron G.L. Biagioni Gazzoli M. Scalzitti A. Binetti A. Bruni di Fratta N. Martellini A. Castro Trevisan F. Di Tondo A. Mariotti G. Selvaggi M. Parracciani F. Borghese F.V. Garn Llombart L. Scacco A. Marchesini E. DOrsi D. Stalteri R.M. Siena Proteo LASTAMPA Circolo Letterario Sulmona L Eco del Turismo L Avanti! I l Resto del Carlino La Nazione I l Globo I l Messaggero I l Giornale d I talia I l Tempo Paese Sera Arte Contemporanea Eco dArte Firenze Nuovo Caleidoscopio Corriere dello Sport I l Mezzogiorno dAbruzzo Momento Sera Enne Due Napoli Corriere di Roma La Sonda Panorama Tifone Rivista Basket Tu - I taliani in passerella LOsservatore Romano La Revue Moderne Paris TV Cronache I taliane I Libri e le Mostre TV Gazzettino di Roma I l Narciso Torino La Repubblica I l Giornale La Piazza Arte e Critica Rai Sat Teletuscolo TGR 3 Corriere Laziale Sleepless Teleambiente TV LABIBLIOGRAFIA Dizionario Due Torri Bologna 1976 Enciclopedia Artisti Contemporanei Arte Contemporanea Realt e Momenti O.I .D.A. Quadrato 1974 e 1975 Eco del Turismo 1972 Mensile Eco Arte Firenze Catalogo Nazionale Bolaffi n9 e n10 Arte Guida 1973 e 1974 Dizionario Pittori e Scultori Editrice Alba I I edizione Ferrara I nformazione Arte 1974/75 Torino Arte Nuova Oggi - J esi Leonardo vol. I I LElite Selezione Arte I taliana Varese 1976 e 1977 Catalogo UNEDI 1976 - Serie Arte Contemporanea Eco della Critica La Comunicativa 1976 Arte italiana per il mondo vol. V - edizione CELI T - Torino La Revue Moderne - Paris Fermenti 5 7 LE PERSONALI 1970 Viserba di Rimini 1971 Terme di Montepulciano 1971 Chianciano Terme 1971 Sarteano Hotel Rosa Thea 1972 Studio Hermes, Roma 1972 Orbetello 1972 Porto S. Stefano 1973 Studio Arredarch, Roma 1973 La Stadera, Sulmona 1973 Grand Hotel lApprodo, Terracina 1973 Ripa Residence, Roma (grafica) 1975 Galleria Il Molo, Porto S. Stefano 1976 Galleria dellAzienda di Soggiorno e Turismo, LAquila (Palazzo Ciolina) 1976 Galleria La Giara, Roma 1976 O.I.D.A., Roma 1977 CEDIMARTE, Roma 1977 Galleria intervallo CRAL INAIL, Roma 1978 Galleria Colonna, Napoli 1979 O.I.D.A., Roma 1980 LArte nella Cornice, Roma (tempere) 1982 LArte nella Cornice, Roma (oli e grafica) 1984 Circolo Sportivo Montecitorio, Roma 1985 LArte nella Cornice, Roma (antologica 1970 - 1985) 1986 Malyndi Club, Cerenova (Cerveteri) 1987 LArte nella Cornice, Roma (nuove proposte) 1988 Castello di Torri, Gualdo Cattaneo (Perugia) 1989 Palazzo del Comune, Montefalco (Perugia) 1992 Athena Arte, Roma 1993 Galleria il Canovaccio (Studio del Canova), Roma 1994 Sporting Club Montepaparano, Cerenova (Cerveteri) 1995 Athena Arte, Roma 2000 LAngolo dellAvventura Roma 2001 Original Art, Roma 2002 Circolo Sportivo Montecitorio, Roma 2003 Centro Dionysia, Villa Piccolomini, Roma 2004 Grinzing Village, Villa Pamphili, Roma 2005 Galleria RDF, Roma 2007 Galleria RDF, Roma MARCO CALCAGNI Ac c ad emic o G. M arc oni Ac c ad emic o Tib erino Premio M arc Aurelio 1 9 7 7 Premio Dante Alighieri 1 9 7 7 grafic a CIPPIgraphiX 348 570 7800 stamp a ROTOSTAMPA 06 54 11 332 foto Enrico Di Giovanni 338 772 5318