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Relazione finale
sull’esperienza professionale di tirocinio
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Introduzione.
Integra
zione e sostegno
CAP.2.Analisi del
caso
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Introduzione
Scheda riassuntiva
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D.A.Schon.
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L’insegnante ha un compito del tutto nuovo, lontano ormai dall'essere
semplice trasmettitore culturale o mero applicatore di soluzioni: è operatore di
ricerca-azione, programmatore, supervisore, elaboratore e produttore di soluzioni
efficaci in contesti specifici, professionista riflessivo.
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Chiamerò per questioni di privacy T.
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informazioni di carattere organizzativo e didattico, utili per illustrare i profili entro
i quali è inserito il lavoro di tirocinio diretto, sono dedotte dal piano triennale
dell’offerta formativa.
L'istituto è una struttura idonea alla vita scolastica, gli ampi spazi interni
favoriscono la vita di collettività, anche per gestire momenti di progetti,
assemblee, etc. L'attività sportiva è resa possibile grazie ad una grande palestra,
dove si svolgono gli allenamenti.
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saperle trasferire, condividendo il lavoro con le famiglie e con il territorio, tramite
un dialogo aperto sulle attività proposte dalla scuola, affinché l'alunno diventi
consapevole della sua formazione.
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Potenziare la capacità di comunicare correttamente e funzionalmente,
promuovere la padronanza della parola parlata e scritta e il possesso dei
linguaggi non verbali.
Fornire un sapere articolato che spiegano la realtà e che consentono di
strutturare ed integrare le conoscenze assunte.
Far acquisire un corretto metodo di studio e di lavoro, in modo che
l'allievo impari ad imparare, ponendo così le basi per un'educazione
permanente.
Promuovere la socializzazione, cioè la capacità di agire e interagire nel
gruppo.
Abituare l'alunno a gestire la propria emotività, in modo che raggiunga
l'equilibrio e la sicurezza personale.
Favorire l'elaborazione di un progetto di vita, abituando l'alunno
all'esercizio della volontà nelle condotte di vita, educandolo alla
responsabilità personale.
Le finalità indicate vengono tradotte operativamente promuovendo
nell'alunno l'acquisizione di comportamenti che, in quanto si riferiscono alle aree
in cui si articola la personalità umana, sono transdisciplinari, cioè trasversali a
tutte le discipline.
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contesto sociale; vengono programmati percorsi e progetti che consentono a
ciascun allievo di realizzare la propria identità. Lo stretto rapporto tra scuola,
famiglia ed operatori delle A.S.L è fondamentale per la programmazione e la
realizzazione dei piani educativi personalizzati.
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ciò che concerne gli obiettivi didattici ed educativi, definiti sulla base dei bisogni
dello studente, delle difficoltà e delle potenzialità, si fa riferimento a quanto
specificato nel PEI3 alle singole aree di apprendimento. Le prove di verifica,
formulate sulla base del PEI, saranno preparate dal docente di sostegno e
dall’insegnante della materia. La valutazione terrà conto: del consolidamento di
conoscenze, competenze e capacità, del miglioramento rispetto alla situazione di
partenza, dell’applicazione alle attività proposte.
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Piano Educativo Individualizzato
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laboratori didattici diventa un momento formativo mediano tra le lezioni teoriche
ed il tirocinio diretto.
Il laboratorio va inteso come luogo mentale e come struttura protetta, in
cui l'insegnante ha la possibilità reale di produrre e progettare ipotesi di lavoro
per le quali approntare strumenti di verifica in itinere, concordare criteri e
modalità valutative finali. Esso alimenta:
Situazioni che offrono l’opportunità di imparare ad applicare e produrre
strumenti didattici, docimologici.
Occasioni per esercitarsi a progettare e a mettere in atto una gamma
differenziate di strategie d'intervento.
Opportunità di sperimentare condizioni di feedback sistematico, fondato
sull'osservazione e sulla descrizione-analisi delle diverse abilità operative
impiegate ed i loro effetti.
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diversamente abili, quelle parti, e solo quelle, che realmente possono risultare
utili per quei ragazzi.
Destinatario: L'allievo è T., un ragazzo con ritardo del linguaggio, soggetto con
Ipoacusia Neurosensoriale Bilaterale, Protesizzato. Il ragazzo presenta le
caratteristiche già analizzate: è un soggetto che ha difficoltà a concentrare
l'attenzione.
Discipline e docenti coinvolti: Tecnologia e Laboratorio di Tecnologia, con
l'insegnante di sostegno.
Tempo stimato per la realizzazione: cinque-sei attività da un'ora ciascuna.
Obiettivo formativo: Questa azione didattica nasce dal riscontro di un problema
di difficoltà con ritardo linguistico e ipoacusia neurosensoriale bilaterale.
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L’obiettivo didattico da far raggiungere allo studente è di saper organizzare
la comunicazione orale nei suoi aspetti verbali e di migliorare la capacità di
relazione e di esposizione all'interno del gruppo classe.
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contesto pratico un campo entro cui poter esercitare, con l'interazione
dell'insegnante tutor, le esperienze di apprendimento formativo.
La professione insegnante si configura oggi con una veste del tutto nuova,
lontano ormai dal semplice trasmettitore culturale, mero applicatore di soluzioni,
molti sono gli ideal tipi d’insegnante: è operatore di ricerca-azione (action
researcher), programmatore (curriculum maker), supervisore, elaboratore-
produttore di soluzioni efficaci in contesti specifici, professionista riflessivo.
Ad un esame attento, tuttavia, è risultato che non tutti gli obiettivi relativi
all’area linguistica, sono stati conseguiti e che rispetto alla situazione di partenza
sono ancora lontani alcuni traguardi. Occorre sottolineare che durante lo
svolgimento del percorso, è stato necessario talvolta ridurre, talvolta parcellizzare
gli obiettivi in micro obiettivi e fare ricorso ad alcune strategie per finalizzare
l’attenzione al compito. Complessivamente gli interventi effettuati sono stati
soddisfacenti e i risultati sul piano relazionale particolarmente efficaci. Buoni sono
apparsi i risultati sul piano delle interazioni del team docente, della pianificazione
dei tempi e degli spazi e di tutto quanto è stato connesso all’organizzazione. Oltre
a produrre una documentazione cartacea, sono state attivate varie strategie, al
fine di rendere trasversali i contenuti trattati.
4.1.Considerazioni Conclusive
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Inoltre ho potuto chiarire le mie idee sul ruolo del docente (sia curriculare che di
sostegno), sull’approccio con la classe, sulle competenze e sulla forte influenza
che può esercitare sull’alunno e sulla classe stessa. Un buon insegnante deve
essere capace di trasmettere e progettare un lavoro che veda tutti partecipi e
propositivi.
È auspicabile che gli alunni disabili possano godere in maniera corposa e ricca
delle possibilità di contatti sociali e ludici con i loro coetanei, ma nello stesso
tempo è importante istituire dei percorsi didattici personalizzati. I rapporti
interpersonali con i coetanei sono essenziali, visto che, dopo una adeguata
abilitazione, il soggetto si troverà a partecipare alla vita di comunità ed a svolgere
un'attività lavorativa a tutti gli effetti.
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Bibliografia
Legge 4 agosto 1977, n. 517 “Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione
degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento
scolastico”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del 18/08/1977
Edward De Bono , Buona idea , (Esercizi per il pensiero creativo); Erickson 2008.
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