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La LEGISLAZIONE ITALIANA sulla SCUOLA

Costituzione della Repubblica Italiana


ART. 33
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
[…]
ART. 34
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni*, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze,
che devono essere attribuite per concorso.
*La L. 296/2006 ha portato l’obbligo scolastico da 8 a 10 anni.
L. 107/2015
Finalità (commi 1-4)
Dare piena attuazione all’autonomia scolastica
Strumenti (commi 5-27)
1. Organico dell’Autonomia:
• organico di diritto (per la formazione delle classi);
• organico potenziato (per il potenziamento dell’offerta formativa, l’organizzazione, la
progettazione e il coordinamento)
2. Piano Triennale dell’Autonomia:
il Collegio Docenti elabora il Consiglio d’Istituto
il Dirigente Scolastico (DS) Piano Triennale dell’Offerta Formativa approva il PTOF
detta gli indirizzi per le (PTOF)
attività della scuola
Curriculum dello Studente (commi 28-32)
Dovrebbe essere un documento allegato al diploma di maturità contenente l’elenco delle competenze
formali e informali acquisite dallo studente.
Manca ancora il decreto attuativo.
Alternanza Scuola-Lavoro (commi 33-44)
Sancisce che i progetti di ASL siano svolti sia nei Licei (200 ore) sia negli Istituti Tecnici e Professionali
(400 ore).
Obbligatoria e condizione necessaria per l’ammissione all’Esame di Stato.
Può essere svolta anche d’estate e all’estero.
La L. 145/2018 sostituisce la ASL con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO):
• numero di ore minime: Liceo (90); Ist. Tecnici (150); Ist. Professionali (210);
• mantiene l’obbligatorietà e il vincolo per l’Esame di Stato;
• definisce il carattere dei percorsi che non devono risultare un’esperienza occasionale in
contesti esterni, bensì costituire un aspetto fondamentale del piano di studi
Istituti Tecnici Superiori (commi 45-55)
Percorsi post diploma che offrono una formazione tecnica altamente qualificata per entrare subito nel
mondo del lavoro.
I corsi ITS sono realizzati in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti locali per
sviluppare nuove competenze in aree tecnologiche considerate strategiche per lo sviluppo economico e
per la competitività del Paese.
Al termine del corso si consegue il Diploma di Tecnico Superiore
https://sistemaits.it/?p=chi-siamo
Piano Nazionale per la Scuola Digitale (commi 56-62)
è il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione per il lancio di una strategia complessiva di
innovazione della scuola italiana sfruttando l’opportunità dell’educazione digitale
Prevede :
• proposte didattiche;
• acquisizione di strumenti tecnici;
• un piano di formazione per docenti e ATA;
• l’Animatore Digitale in ogni scuola.
https://www.istruzione.it/scuola_digitale/allegati/Materiali/pnsd-layout-30.10-WEB.pdf
Valorizzazione del Merito del Personale Docente (commi 126-130)
Viene definito un “bonus” per i docenti più meritevoli.
• il Comitato di Valutazione di ciascuna scuola decide i criteri di valutazione del merito.
• il Dirigente Scolastico assegna ogni anno al personale di ruolo della scuola una somma del fondo
ricevuto dal Ministero.
DPR 275/1999
Regolamento sull’Autonomia Scolastica
L’Autonomia Scolastica entra in vigore il 1° settembre 2000 e possiede i seguenti elementi distintivi:
• PERSONALITÀ GIURIDICA
Ogni scuola ha potere d’azione e proprie responsabilità
• RAPPRESENTANZA LEGALE
Il Dirigente Scolastico è il rappresentante legale della scuola e tutti gli atti sono da lui emessi
• AUTONOMIA NEGOZIALE
Ogni scuola può regolare le proprie attività attraverso “accordi di rete con altre scuole”, “convenzioni” e “consorzi” con la
finalità del succedo formativo degli alunni
• AUTONOMIA FINANZIARIA
Ogni scuola ha il potere di allocare risorse e fare bilanci per l’istruzione, la formazione e l’orientamento come previsto dal
proprio PTOF
• AUTONOMIA DIDATTICA
Ogni scuola sviluppa la propria capacità di valorizzare le potenzialità di ogni alunno e garantirne il successo formativo
tenendo conto del contesto socio-culturale in cui si trova.
Le scuole:
• regolano i tempi dell’insegnamento (calendario scolastico e orario interno);
• adottano forme di flessibilità;
• programmano percorsi formativi;
• assicurano il recupero e il sostegno;
• assicurano la continuità didattica e l’orientamento (curricolo verticale);
• definiscono i criteri di valutazione.
• AUTONOMIA di RICERCA, SPERIMENTAZIONE e SVILUPPO
Le scuole possono associarsi per:
• progettazioni formative e ricerca sulla valutazione;
• formazione e aggiornamento del personale;
•innovazioni metodologica e ricerca didattica.
Il Personale dell’Autonomia
il Dirigente Scolastico (DS)
gli Organi Collegiali:
• Consiglio d’Istituto;
• Collegio Docenti;
• Consiglio di Classe.
i Docenti gli Studenti
i Genitori
il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
(DSGA)
il personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario
(ATA)
I Documenti dell’Autonomia
Carta dei Servizi
documento di indirizzo, che favorisce nell'utenza la conoscenza dell’istituzione scolastica e delle regole che la governano,
favorendo in tal modo una chiara comunicazione interna ed esterna.
Regolamento d’Istituto
carta legislativa scolastica che stabilisce le modalità organizzative e gestionali della scuola volte a garantire la realizzazione del
PTOF secondo criteri di trasparenza e coerenza.
Regolamento disciplinare
definisce comportamenti ed eventuali sanzioni.
Piano dell’Offerta Formativa (modificato dalla L. 107/2015)
documento programmatico e informativo con validità triennale, al cui interno è riportata la strategia che punta a perseguire fini
educativi e formativi basandosi sulle proprie risorse, che siano esse umane, professionali, territoriali o economiche.
Il PTOF contiene:
• posti docenti
• posti personale ATA
• infrastrutture a disposizione
• Piano di Miglioramento (scaturito dal RAV)
Rapporto di Autovalutazione d’Istituto (istituito dal DPR 80/2013 poi modificato dalla L.107/2015)
documento in grado di fornire una rappresentazione della scuola attraverso un'analisi del suo funzionamento e costituisce inoltre la base
per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento.
D. Lgs 76/2005
Diritto-dovere all'istruzione e alla formazione
Durata
L’obbligo scolastico è ridefinito e ampliato per una durata minima di 12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica di
durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. (poi modificato dal DM 139/2007 a 10 anni entro il sedicesimo anno di età)
Istituzioni
Tale diritto si realizza nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, ivi comprese le
scuole paritarie, anche attraverso l’apprendistato.
E’ prevista la possibilità di assolvere al diritto-dovere anche privatamente, come stabilito dall’articolo 111 del Testo Unico sull’istruzione
con riferimento all’obbligo scolastico.
Caratteristiche
La fruizione del diritto, di cui si ribadisce la connotazione di dovere sociale, esteso anche ai minori stranieri, è gratuita.
E’ inoltre garantita l’integrazione delle persone in situazione di handicap.
Soggetti interessati
All’attuazione del diritto-dovere concorrono, oltre alle istituzioni scolastiche e formative, le famiglie e coloro che assumono con il
contratto di apprendistato, con particolare riferimento al tutore aziendale.
Soggetti responsabili
Responsabili dell’adempimento del diritto-dovere sono i genitori, mentre alla vigilanza sono preposti il comune, il dirigente dell’istituzione
scolastica o il responsabile dell’istituzione formativa, la provincia, i soggetti che assumono con contratto di apprendistato, nonché il
tutore aziendale e i soggetti competenti allo svolgimento delle funzioni ispettive in materia di previdenza sociale e di lavoro. A tali
soggetti si applicano, in caso di mancato adempimento, le sanzioni previste dalle norme vigenti per il mancato assolvimento dell’obbligo
scolastico.
Monitoraggio
E’ previsto un monitoraggio annuale sullo stato di attuazione del decreto da parte dell’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione
professionale dei lavoratori), dell’INDIRE (Istituto nazionale di documentazione per l’ innovazione e la ricerca educativa) e dell’INVALSI
(Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e di formazione), i risultati di tale attività sono comunicati alla Conferenza
unificata, mentre il Ministro presenta una relazione triennale al Parlamento.
DM 139/2007
Regolamento sull’obbligo dell’istruzione scolastica
L’obbligo scolastico è definito a una durata minima di 10 anni, o comunque fino al compimento del sedicesimo anno di età,
indipendentemente dalla classa frequentata.
Vengono qui definite :
3 parole chiave
• CONOSCENZE
insieme organizzato di dati e informazioni che il soggetto apprende, comprende, archivia e utilizza
• ABILITÀ
atti concreti che il soggetto compie utilizzando date conoscenze e strumenti
• COMPETENZE
capacità dimostrata da un soggetto di utilizzare “conoscenze” e “abilità” in un determinato contesto
8 competenze di cittadinanza (declinazione italiana delle competenze chiave per l'apprendimento permanente, individuate dal
Parlamento Europeo nel 2006) da possedere alla fine dell’obbligo scolastico
1. Imparare ad imparare
2. Progettare
3. Comunicare
4. Collaborare e partecipare
5. Agire in modo autonomo e responsabile
6. Risolvere problemi
7. Individuare collegamenti e relazioni
8. Acquisire ed interpretare l’informazione
4 assi culturali (aree di sviluppo delle competenze)
• DEI LINGUAGGI
• LOGICO-MATEMATICO
• SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
• STORICO-SOCIALE
DPR 89/2009
Revisione della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
Per la Scuola Secondaria di Primo Grado (art. 5) viene definito un monte ore annuale di 990
corrispondente a 30 ore settimanali (29 curricoli + 1 di approfondimento).
Nel caso di tempo prolungato si hanno 36 ore elevabile fino a 40.
Viene definita 1 ora settimanale per l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC)
DM 254/2012
Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione
(approfondire l’introduzione del documento per comprendere il substrato culturale e
filosofico di riferimento)
Pero ogni disciplina vengono definiti:
OBIETTIVI di TRAGUARDI per lo
APPRENDIMENTO SVILUPPO delle COMPETENZE
MUSICA
nella Scuola Secondaria di Primo Grado
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
(conoscenze e abilità) DELLE COMPETENZE
Eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente,
L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze
brani vocali/strumentali di diversi generi e stili anche avvalendosi di
musicali attraverso l’esecuzione
strumentazioni elettroniche
L’alunno è in grado di ideare e realizzare, anche attraverso
Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e
l’improvvisazione, messaggi musicali e multimediali, utilizzando
strumentali
anche sistemi informatici
Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti
L’alunno comprende e valuta eventi, materiali e opere musicali
elementi del linguaggio musicale
Conoscere, descrivere e interpretare in modo critico opere d’arte
L’alunno integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie
musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre
esperienze musicali
forme artistiche
L’alunno usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura,
Decodificare e utilizzare le diverse notazioni musicali
analisi, e riproduzione di brani musicali
Orientare la costruzione della propria identità musicale
Accedere alle risorse musicali in rete e usare software specifici
STRUMENTO MUSICALE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
(conoscenze e abilità) DELLE COMPETENZE
Dominio tecnico dello strumento Capacità di lettura allo strumento
Produrre autonome elaborazioni di materiali musicali
Uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva
(improvvisazione guidata)
Abilità nella lettura ritmica e intonata, elementi di base della teoria
Capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale e collettiva
musicale
Esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma
Consapevolezza corporea allo strumento
allo strumento del materiale sonoro
Capacità performative, comunicative e controllo del proprio stato
Riconoscimento e descrizione degli elementi della sintassi musicale
emotivo
Acquisizione di un metodo di studio Riconoscimento dei generi e delle forme
Lettura a prima vista Collocare in ambito storico-stilistico
DPR 122/2009
Norme per la valutazione degli alunni
La valutazione ha una doppia dimensione:
• individuale (il docente propone il voto)
• collegiale (il consiglio di classe rettifica)
I criteri delle valutazioni vengono definite dal Collegio Docenti e pubblicati sul sito
internet della scuola all’interno del PTOF
Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie un’informazione tempestiva
La valutazione ha il compito di favorire l’orientamento
Gli Scrutini
Nello scrutinio il consiglio di classe prende in esame le proposte di voto dei docenti.
In caso di votazione non è prevista l’astensione. In caso di parità prevale il voto del presidente
del consiglio di classe (DS o chi per lui).
I docenti di sostegno esprimono il proprio voto per tutti gli studenti.
Al momento della valutazione dell’alunno BES di I fascia, il docente di sostegno esprime una
proposta di voto. Nel caso di 2 o più docenti di sostegno afferenti lo stesso alunno, essi devono
prima mettersi d’accordo esprimendo un’unica proposta.
Il docente di Materia Alternativa a IRC presenta la proposta di voto per la propria disciplina
L’anno viene considerato valido se è attestata una frequenza dei 3/4 del monte ore
obbligatorio. Le deroghe (malattia, pratiche sportive…) devono essere definite dal Collegio
Docenti sempre presupponendo il raggiungimento degli obiettivi minimi di apprendimento.
Se manca la frequenza non si ammette allo scrutinio
Il passaggio all’anno successivo e l’ammissione agli esami finali del ciclo è concessa con la
sufficienza in ogni disciplina.
Per la valutazione degli alunni BES v. legislazione specifica
D.Lgs. 62/2017
DM 741/2017 - DM 742/2017
Valutazione e Certificazione delle Competenze
nel primo ciclo ed esami di Stato
Il Decreto conferma il principio che la valutazione formativa serva per documentare lo sviluppo dell'identità personale di ogni
studente e promuove l’autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze.
Ogni istituzione scolastica deve saper certificare l'acquisizione delle competenze progressivamente acquisite da ciascun
alunno, anche al fine di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi.
Ora è possibile promuovere anche se le diverse competenze e conoscenze delle discipline “non sono del tutto consolidate o sono
in corso di acquisizione”; in ogni caso ogni scuola ha l’obbligo di attivare percorsi di recupero e consolidamento per il
miglioramento dei livelli di apprendimento.
Esame di Stato
Ora l’esame comprende tre prove scritte (Italiano, Matematica e Inglese) ed un colloquio multidisciplinare, valutati sempre
con votazioni in decimi; la prova nazionale INVALSI è stata tolta dall’esame e collocata ad aprile.
Il colloquio è finalizzato a valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze previsto dalla Indicazioni
nazionali, con particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e
riflessivo, di collegamento fra discipline e prenderà in considerazione anche le competenze di Cittadinanza e Costituzione.
Il voto finale deriverà dalla media fra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio. Potrà
essere assegnata la lode.
Certificazione delle competenze
Insieme al diploma di fine primo ciclo verrà rilasciata una Certificazione delle competenze con riferimento alle competenze
chiave europee.
Saranno otto le competenze certificate dalle scuole:
- comunicazione nella madrelingua;
- comunicazione nella lingua straniera;
- competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
- competenze digitali;
- capacità di imparare ad imparare;
- competenze sociali e civiche;
- spirito di iniziativa;
- consapevolezza ed espressione culturale.
Per ognuna di esse va indicato il livello conseguito: avanzato, intermedio, base, iniziale.
Esame di Stato
(BES I e II fascia)
Per gli alunni certificati dalla legge 104/92, ossia BES di I fascia (ex H):
per lo svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, la sottocommissione, sulla base del PEI, relativo alle
attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza eventualmente prevista per l'autonomia e la comunicazione,
deve predisporre prove differenziate idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli
di apprendimento iniziali. Le prove differenziate hanno valore equivalente ai fini del superamento dell'esame e del
conseguimento del diploma finale.
Per gli alunni con DSA, ossia BES di II fascia:
In casi di particolare gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti
dal certificato diagnostico (legge 170/2010), l'alunno, su richiesta della famiglia, della sanità e conseguente
approvazione del consiglio di classe, è esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un percorso
didattico personalizzato. In questo caso la Commissione di esame predisporrà prove differenziate con valore
equivalente ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma: si tratta di una nuova disposizione!
Gli alunni con DSA devono anche partecipare alle prove standardizzate nazionali INVALSI. Per lo svolgimento di tali
prove il consiglio di classe deve disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato
(PDP); ma gli alunni con DSA dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati dall'insegnamento della lingua
straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese.
Novità importante del decreto: per il superamento dell’esame di Stato al termine del PRIMO CICLO, le prove
differenziate sulla base del PEI o del PDP hanno valore equivalente alle prove ordinarie. È una novità che stabilisce il
diritto all’ottenimento di un diploma di scuola secondaria di primo grado da parte di tutti gli alunni, anche in presenza di
percorsi molto differenziati. Cambiamenti confermati per il PRIMO CICLO dal DM 741/2017 - Articolo 14 (Candidati con
disabilità e disturbi specifici di apprendimento)
L. 92/2019
Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’Educazione Civica
La legge introduce, nel primo e secondo ciclo di istruzione, l’insegnamento dell’educazione civica, mentre iniziative di
sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile verranno principiate sin dalla scuola dell’infanzia. Nel palinsesto degli orari
scolastici compare, quindi, l’educazione civica, per un’ora alla settimana. La legge specifica che, per ogni anno di corso, il
monte orario annuo è di 33 ore, che tuttavia non si aggiungono ma sono da intendersi ricomprese nell’ambito del monte
orario obbligatorio già previsto dagli ordinamenti vigenti.
Per le scuole del primo ciclo la disciplina prevede l’insegnamento “trasversale” della materia in questione, affidato, in
contitolarità, a docenti sulla base del curricolo. Alle istituzioni scolastiche è lasciata libertà di impiegare le risorse
dell’organico in autonomia.
Nelle scuole del secondo ciclo l’insegnamento sarà affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed
economiche, sempreché disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Per ogni classe dovrà essere individuato, tra i
docenti a quali è affidato l’insegnamento della nuova materia, un docente con funzioni di coordinamento.
D.Lgs. 297/1994
Testo Unico (TU) delle disposizioni legislative in materia di istruzione
https://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dlvo297_94.html
In quanto TU raccoglie tutte le normative emanate negli anni precedenti così da
racchiuderle tutte in un unico documento.
In particolare sono confluiti in esso tutti gli argomenti oggetto dei cosiddetti “Decreti
delegati sulla scuola del 1974”
DPR 416/1974: Organi collegiali
DPR 417/1974: Statuto giuridico del personale docente
DPR 418/1974: Retribuzione straordinaria
DPR 419/1974: Sperimentazioni
DPR 420/1974: Personale non docente
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL)
comparto Istruzione e Ricerca
2016-2018
https://www.aranagenzia.it/attachments/article/8944/CCNL_%20ISTR%20RICERCA%20SIGLATO%2019_4_2018%20DEF_PUBB_2.pdf
La “comunità educante”. È forse la parte più innovativa e importante del nuovo contratto. C’è un richiamo esplicito alle finalità
costituzionali della scuola, vengono valorizzate tutte le specificità del lavoro scolastico caratterizzato da collegialità e autonomia di
tutte le sue componenti (docenti, ATA, dirigenti scolastici, DSGA), ma anche dagli studenti e famiglie. In coerenza con ciò è stata
prevista la consultazione degli ATA ed anche il diritto a partecipare ai lavori delle commissioni quando coinvolti.
Area docenti. È stato integralmente confermato l’attuale orario di lavoro dei docenti, sia d’insegnamento, che di potenziamento
che funzionale (articoli 28 e 29 CCNL/07) con l’integrazione, all’articolo 28, degli obblighi riguardanti i docenti impegnati sul
potenziamento di cui se ne stabilisce l’utilizzo prioritario in attività di insegnamento rendendo residuale il loro utilizzo in attività di
supplenza. Si precisa opportunamente che chi è impegnato su attività di potenziamento (in tutto o in parte) ha diritto alla
retribuzione accessoria se impegnato oltre gli obblighi dell’orario di lezione (18, 22 e 25 in futuro) e gli obblighi funzionali (le 40 ore
collegiali).
Rimane quanto previsto sempre nell’articolo 28, che non è stato modificato, l’obbligo a far approvare dal collegio docenti il piano
della attività che predispone il dirigente scolastico all’inizio dell’anno.
Infine è chiarito che il tempo sottratto per la riduzione dell’ora di lezione di 60’ (non dovuta a causa di forza maggiore) dovrà essere
restituito a favore degli stessi alunni/classi per attività deliberate nel PTOF.
DM 850/2015
Disciplina del periodo di formazione e prova del personale docente
https://www.castellaniprato.edu.it/wp-content/uploads/2019/09/sintesi-dm-850.pdf
Il Sistema nazionale di valutazione (SNV)
Costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche scolastiche e formative alla crescita culturale, economica e
sociale del Paese e per favorire la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Per migliorare la qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, l’SNV valuta l’efficienza e l’efficacia del sistema
educativo di istruzione e formazione.
Il Sistema nazionale di valutazione è costituito da:
Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione;
Indire: Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa;
Contingente ispettivo
Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione
(INVALSI)
L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in un lungo e costante
processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del
secolo scorso.
Sulla base delle vigenti Leggi, che sono frutto di un’evoluzione normativa significativamente sempre più incentrata sugli
aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico, l’Istituto:
▪ effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva
dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto
dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);
▪ studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie
dell'offerta formativa;
▪ effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole;
▪ predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e
specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di
primo grado;
▪ predispone modelli da mettere a disposizione delle autonomie scolastiche ai fini dell'elaborazione della terza
prova a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore;
▪ provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell'istruzione
secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con
quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità;
▪ fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti territoriali, e alle
singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome iniziative di monitoraggio, valutazione e
autovalutazione;
▪ svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e
di autovalutazione delle istituzioni scolastiche;
▪ svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati;
▪ assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo valutativo,
rappresentando il Paese negli organismi competenti;
▪ formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, definisce le procedure
da seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione dei componenti del team di valutazione e
realizza il monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del sistema di valutazione.
L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa
(INDIRE)
è da oltre 90 anni il punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia.
Fin dalla sua nascita nel 1925, l’Istituto accompagna l’evoluzione del sistema scolastico italiano investendo in
formazione e innovazione e sostenendo i processi di miglioramento della scuola.
Oltre alla sede centrale a Firenze, ha tre nuclei territoriali a Torino, Roma e Napoli. L’ente è dotato di autonomia
statutaria, scientifica, organizzativa, regolamentare, amministrativa, finanziaria, contabile e patrimoniale (leggi
lo Statuto dell’Indire).
Sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la
ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. L’Istituto vanta una
consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e
dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello
europeo.
Insieme all’Invalsi e al corpo ispettivo del Ministero dell’Istruzione, l’Indire è parte del Sistema Nazionale di
Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, l’Istituto sviluppa azioni di sostegno ai
processi di miglioramento della didattica per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento
del contesto scolastico.
Attraverso monitoraggi quantitativi e qualitativi, banche dati e rapporti di ricerca, l’Indire osserva e documenta i
fenomeni legati alla trasformazione del curricolo nell’istruzione tecnica e professionale e ai temi di scuola e
lavoro.
L’istituto ha il compito di gestire Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea per l’istruzione, la
formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. Inoltre è sevizio nazionale di supporto per i
seguenti progetti europei: eTwinning, la comunità di docenti per connettersi, collaborare e condividere idee in
Europa; Epale, la piattaforma online europea interamente dedicata al settore dell‘educazione degli
adulti; Eurydice, la rete europea di informazione sull’istruzione e sistemi educativi in 37 paesi.
Sempre in ambito internazionale, l’Indire fa parte del Consorzio EUN – European Schoolnet, composto da 31
Ministeri dell’Educazione dei Paesi europei, che promuove l’innovazione nei processi educativi in una
dimensione transnazionale. L’Istituto guarda all’Europa anche attraverso le sue tante collaborazioni, grazie alle
quali contribuisce allo sviluppo di una rete di contatti, scambi, flussi di informazioni ed esperienze fra scuole,
studenti, aziende e istituzioni di tutti i Paesi dell’Unione Europea.
L’Indire, in virtù delle sue radici, dispone di un archivio storico che conserva un ricco patrimonio documentario
otto-novecentesco, uno dei pochi in Italia specializzati nella raccolta e nella valorizzazione di materiale
documentario di interesse storico-pedagogico.
DPR 80/2013
Regolamento sul sistema nazionale di valutazione
in materia di istruzione e formazione
Il D.P.R. n.80 del 28 marzo 2013, all’art. 1, individua i soggetti del Sistema nazionale di valutazione che hanno il compito
d’intervenire sull’impianto educativo d’istruzione e formazione italiano:
– Invalsi;
– Indire;
– Contingente ispettivo (dirigenti di seconda fascia con funzione tecnico-ispettiva, appartenenti alla dotazione organica
dirigenziale del Ministero).
All’attività di valutazione concorrono anche la conferenza per il coordinamento funzionale del Sistema nazionale di
valutazione e i nuclei di valutazione esterna
Il Sistema nazionale di valutazione, per migliorare la qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti, ha, come obiettivo,
l’esigenza di valutare, in maniera rigorosa e scientifica, l’efficienza e l’efficacia del sistema educativo d’istruzione e di
formazione.
Esso ha il compito di fornire i risultati della valutazione ai direttori generali degli Uffici scolastici regionali per la valutazione
dei Dirigenti scolastici.
Bisogni Educativi Speciali
BES
I Fascia
Alunni con disabilità certificata
II Fascia
Alunni con DSA
III Fascia
Alunni con disagio socio-economico
L. 104/1992
Assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone con handicap
Art. 12 “integrazione scolastica”
• individuazione
• Diagnosi Funzionale (DF)
• Profilo Dinamico Funzionale (PDF)
• Piano Educativo Individualizzato (PEI)
L. 170/2010
Nuove norme in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)
Descrizione del processo d’individuazione del DSA
OSSERVAZIONE TEST INTERVENTI
DELLE PRESTAZIONI (referente DSA) DI RECUPERO
SEGNALAZIONE con esito negativo
ALLA FAMIGLIA
VISITA SPECIALISTICA
(neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista
DIAGNOSI
CERTIFICAZIONE
DSA
Il Piano Didattico Personalizzato
(PDP)
Il PDP è lo strumento che riporta il progetto educativo dedicato allo studente che ha difficoltà di apprendimento: è un
documento dettagliato preparato dagli insegnanti che ricevono una diagnosi di DSA o altro disturbo dell’apprendimento
fatta da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale o di una struttura accreditata, oppure da uno specialista privato.
Il PDP è un documento ufficiale e alleato per l’apprendimento e il successo scolastico dello studente con DSA:
definisce il rapporto tra la scuola, i genitori e le figure che seguono lo studente nelle attività di recupero e riabilitazione
indicando tutti gli interventi necessari – in particolare gli strumenti compensativi e le misure dispensative – per arrivare al
successo scolastico, cioè agli stessi obiettivi di apprendimento dei suoi compagni.
È importante ricordare che un bambino o ragazzo con DSA ha capacità cognitive nella norma ma ha bisogno di un
percorso di apprendimento individualizzato e personalizzato, e il PDP è lo strumento che certifica e riflette il suo percorso
scolastico alla luce dei provvedimenti pensati e attuati per lui: per questo motivo, il PDP è un documento che negli anni
viene aggiornato e rivisto alla luce dei progressi e del cambiamento dei bisogni del singolo studente.
Struttura
- dati anagrafici
- tipologia del disturbo
- attività individualizzate (obiettivi comuni da raggiungere)
- attività personalizzate (obiettivi personali e sviluppo dei propri talenti)
- strumenti compensativi
- misure dispensative
- verifica e valutazione
Linee Guida ex DM 5669/2011
Diritto allo studio per gli alunni con Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA)
https://www.unimi.it/sites/default/files/2018-07/linee_guida_sui_dsa_12luglio2011.pdf
Il documento illustra le diverse tipologie di DSA:
• dislessia
• disgrafia e disortografia
• discalculia
• comorbilità
Definisce i concetti di didattica individualizzata e didattica personalizzata:
La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere
l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche
nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono
essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo
tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
La didattica personalizzata, invece, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla
specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della
classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire,
così, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione, l’accrescimento dei punti di forza di
ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli
obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso
l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il
successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.),
l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti,
nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.
La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo
studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento.
Definisce i concetti di strumenti compensativi e misure dispensative
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la
prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non
svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non
migliorano l’apprendimento.
ALUNNI DSA
AREA MUSICALE
STRUMENTI COMPENSATIVI
DIFFICOLTÀ IN AMBITO VISIVO
1. Carta color avorio;
2. Non affollare lo spartito con segni e diteggiature;
3. Cancellare la stanghetta di divisione delle battute;
4. Disegnare alla fine del rigo un segno colorato che compaia anche all’inizio del rigo successivo (“custos”);
5. Schemi personalizzati per tonalità, scale e arpeggi, accordi e numerica per armonizzazione;
6. Affiancare a leggio un compagno (tutor) nella musica d’insieme;
7. Far riposare la vista invitando a guardare lontano;
8. Lettura delle scale con alterazioni di cortesia invece delle alterazioni in chiave;
DIFFICOLTÀ IN AMBITO PERCETTIVO-UDITIVO
1. Svolgere le lezioni in un’aula silenziosa;
2. Posizionarsi dal lato dell’orecchio dominante;
3. Parlare lentamente;
4. Registrare video delle lezioni (sia teoriche che i brani eseguiti dal docente);
5. Coinvolgere il movimento corporeo per ritmo e intonazione;
6. Affinare la capacità di concentrazione nell’ascolto tramite esercizi sul timbro;
7. Esercitare la percezione di durata e altezza con attività mirate e separate;
8. Eseguire lettura ritmica del brano assegnato prima di leggere le altezze;
9. Suonare per l’allievo il brano oggetto di studio;
10. Contare il tempo a voce alta;
DIFFICOLTÀ IN AMBITO MOTORIO
1. Diversificare l’approccio;
2. Dare informazioni di significato univoco;
3. Fissare una diteggiatura e non cambiarla;
4. Far eseguire alcuni passaggi ad occhi chiusi;
5. Stabilire l’orario di lezione e non modificarlo mai;
6. Programmare ripassi periodici;
7. Fare brevi pause durante la lezione;
8. Stabilire con largo anticipo il programma d’esame;
9. Schematizzare il programma annuale;
10. Studiare a mani separate;
MISURE DISPENSATIVE
1. Evitare imprevisti;
2. Non eccedere nella durata delle lezioni;
3. Evitare di far leggere ad alta voce davanti a pari;
4. Evitare di far prendere appunti sotto dettatura;
5. Differenziare la lettura ritmica da quella melodica (note);
6. Chunking e Scaffolding (Scomporre e ricomporre); dividere il brano in sezioni evitando di saltare da un passaggio a l’altro;
7. Prolungare i tempi.
D.Lgs. 66 /2017
Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità
https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2018/02/Guida-Inclusione.pdf
La famiglia presenta all’INPS la
La Commissione Medica
Domanda di Accertamento
dell’INPS dà risposta entro 30
Disabilità corredata dal
giorni dalla domanda
certificato del medico curante
se la disabilità
viene certificata
L’Unità di Valutazione
Multidisciplinare è formata da:
- medico specialista;
La famiglia invia il certificato di
- psichiatra infantile;
disabilità all’Unità di Valutazione
Multidisciplinare
- terapista della riabilitazione;
- assistente sociale
L’Unità di Valutazione
Multidisciplinare, con la
collaborazione dei genitori e di
un docente della scuola, redige
il Piano di Funzionamento (PF)
secondo il modello ICF
Il Consiglio di Classe, con la
collaborazione dei genitori e
degli specialisti, elabora il Piano
Educativo Individualizzato (PEI)
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI)
• individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento efficace in tutte
le sue dimensioni;
• esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata;
• definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro, assicurando la
partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione;
• indica le modalità di coordinamento degli interventi in esso previsti e la loro interazione con il Progetto
individuale.
Il Progetto Individuale
È redatto, su richiesta dei genitori, dal competente Ente locale sulla base del Profilo di Funzionamento.
Nell’ambito della redazione del Progetto, i genitori collaborano con l’Ente locale.
Comprende:
• il Profilo di Funzionamento;
• le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale;
• il Piano educativo individualizzato a cura delle scuole;
• i servizi alla persona cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento
al recupero e all’integrazione sociale;
• le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed
esclusione sociale;
• le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.
Linee Guida ex nota MIUR 4233/2014
Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri
https://www.istruzione.it/archivio/web/ministero/focus190214.html
Iscrizione
Per i minori con cittadinanza non italiana, le procedure di iscrizione possono intervenire in corso d’anno, al momento in cui
l’alunno arriva in Italia. Per gli studenti già inseriti nel sistema scolastico italiano, invece, le iscrizioni vengono effettuate nei tempi
previsti dalle circolari ministeriali.
Qualora, invece l’iscrizione dell’alunno straniero avvenga ad anno scolastico già iniziato, l’istituzione scolastica provvede alla
individuazione della classe e dell’anno di corso da frequentare, sulla base degli studi compiuti nel Paese d’origine.
Lo stato di irregolarità della famiglia dell’alunno non pregiudica l’iscrizione scolastica, essendo prioritario il diritto del minore
all’istruzione.
Gli alunni stranieri vengono iscritti, in via generale, alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il Collegio dei docenti
deliberi, sulla base di specifici criteri, l’iscrizione ad una classe diversa.
Qualora la scuola riscontri il caso di minori stranieri “non accompagnati” deve darne immediata segnalazione all’autorità pubblica
competente per le procedure di accoglienza e affido, ovvero di rimpatrio assistito.
Successivamente alla presentazione della domanda di iscrizione la segreteria scolastica richiede alla famiglia la copia dei
seguenti documenti:
– permesso di soggiorno e documenti anagrafici
– documenti sanitari
– documenti scolastici.
L’attuale normativa in materia di autocertificazione si estende anche ai cittadini stranieri che, pertanto, possono autocertificare i
propri dati anagrafici (identità, codice fiscale, data di nascita, cittadinanza).
Valutazione
I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo d’istruzione, sono valutati nelle
forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.
Esami
La normativa d’esame non permette di differenziare formalmente le prove per gli studenti stranieri ma solo per gli studenti con
bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti di un piano didattico personalizzato.
Linee d’indirizzo ex nota MIUR 7443/2014
Favorire il diritto allo studio degli alunni adottati
https://www.istruzione.it/archivio/web/istruzione/prot7443_14.html
Compiti dei docenti della Scuola Secondaria
In presenza di alunni adottati in classe, i docenti coinvolgono tutte le componenti scolastiche a
vario titolo chiamate nel processo di inclusione di alunni adottati al fine di attivare prassi mirate a
valorizzarne le specificità, a sostenerne l'inclusione e a favorirne il benessere scolastico.
Nello specifico:
• partecipano a momenti di formazione mirata sulle tematiche adottive;
• propongono attività per sensibilizzare le classi all'accoglienza e alla valorizzazione di ogni
individualità;
• mantengono in classe un atteggiamento equilibrato, evitando sia di sovraesporre gli
studenti adottati sia di dimenticarne le specificità;
• nell’ambito della libertà d’insegnamento attribuita alla funzione docente e della
conseguente libertà di scelta dei libri di testo e dei contenuti didattici, pongono particolare
attenzione ai modelli di famiglia in essi presentati;
• creano occasioni per parlare delle diverse tipologie di famiglia esistenti nella società
odierna, proponendo un concetto di famiglia fondato sui legami affettivi e relazionali;
• nel trattare tematiche “sensibili” (quali la costruzione dei concetti temporali, la storia
personale, l’albero genealogico, ecc.) informano preventivamente i genitori e adattano i
contenuti alle specificità degli alunni presenti in classe;
• se necessario, predispongono percorsi didattici personalizzati calibrati sulle esigenze di
apprendimento dei singoli;
• tengono contatti costanti con le famiglie ed eventualmente con i servizi pubblici e/o privati
che accompagnano il percorso post-adottivo.
Nota MIUR 2519/2015
Azioni di contrasto al bullismo e cyberbullismo
https://www.istruzione.it/allegati/2015/2015_04_13_16_39_29.pdf
Le linee guida si suddividono in sei capitoli, dedicati rispettivamente: a) a considerazioni sui fenomeni del bullismo e
del cyberbullismo; b) alla tematica della sicurezza in rete; c) alle politiche di intervento del Ministero; d)
all'organizzazione territoriale; e) alle azioni delle scuole rivolte agli studenti e alle loro famiglie e alla formazione del
corpo docente.
Il documento si segnala anche per aver provveduto ad una vera e propria riorganizzazione della governance, con
trasferimento delle funzioni svolte attualmente dagli Osservatori regionali ai “Centri territoriali di supporto” (c.d. Cts).
Il nuovo sistema di governance è costituito dai seguenti attori:
• un tavolo tecnico centrale (non ancora istituito), di cui fanno parte istituzioni, associazioni, operatori di social
networking e della rete internet;
• referenti delle istituzioni scolastiche;
• figure professionali ed altri Enti ed istituzioni deputati alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno (es.
educatori, assistenti sociali e operatori della Giustizia minorile).
Di particolare importanza, come ovvio, il ruolo delle scuole alle quali è affidato il compito di promuovere l'educazione
all'uso consapevole di internet, anche mediante appositi progetti da effettuarsi con la collaborazione di enti locali,
servizi territoriali, organi di polizia ed altre associazioni o enti.
Il dirigente scolastico deve informare tempestivamente i genitore del minore coinvolto in atti di cyberbullismo che
non configurino ipotesi di reato e attiva, nei confronti del soggetto ritenuto responsabile di tali atti, azioni di carattere
educativo.
E' bene ricordare come la Legge n. 71/2017 abbia introdotto il nuovo strumento dell'ammonimento, diretto ad evitare
il coinvolgimento del minore che sia stato autore o vittima dell'episodio di bullismo o cyberbullismo. L'istanza di
ammonimento deve essere inviata al Questore (ma è possibile presentarla ad un qualsiasi ufficio di Polizia), qualora
si tratti di minore che abbia compiuto gli anni quattordici, sempre che non si configurino reati perseguibili d'ufficio o
non vi sia stata denuncia o querela presentata per i reati di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito dei
dati personali commessi mediante internet nei confronti di un minorenne.
Gli effetti dell'ammonimento, che consiste, per l'appunto, in un ammonimento orale al minore con il quale lo si invita
a tenere una condotta conforme alla legge con prescrizioni che possono variare a seconda dei casi, vengono meno
con il compimento della maggiore età.
Raccomandazione del Consiglio dell’UE
22 maggio 2018
Competenze chiave per l’apprendimento permanente
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018H0604(01)
A distanza di 12 anni, il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una nuova Raccomandazione sulle competenze
chiave per l’apprendimento permanente che rinnova e sostituisce il precedente dispositivo del 2006. Il documento tiene
conto da un lato delle profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali degli ultimi anni, dall’altro della persistenza
di gravi difficoltà nello sviluppo delle competenze di base dei più giovani. Emerge una crescente necessità di maggiori
competenze imprenditoriali, sociali e civiche, ritenute indispensabili “per assicurare resilienza e capacità di adattarsi
ai cambiamenti”.
Dalla lettura del testo, risultano apprezzabili soprattutto due aspetti:
– l’insistenza su una più forte interrelazione tra forme di apprendimento formale, non formale e informale;
– la necessità di un sostegno sistematico al personale didattico, soprattutto al fine di “introdurre forme nuove e
innovative di insegnamento e apprendimento”, anche in una prospettiva di riconoscimento delle “eccellenze
nell’insegnamento”.
Apprezzabile è la forte curvatura che il documento testimonia verso il valore della sostenibilità, evidenziando la
necessità – per tutti i giovani – di partecipare ad una formazione che promuova stili di vita sostenibili, i diritti umani, la
parità di genere, la solidarietà e l’inclusione, la cultura non violenta, la diversità culturale, il principio della cittadinanza
globale.
Per ANP, impegnata da sempre verso un serio rinnovamento della didattica e per uno sviluppo delle competenze che
davvero si concretizzi nell’acquisizione di una piena autonomia di pensiero, il testo del Consiglio dell’Unione Europea
appare interessante anche per la forte sottolineatura del ruolo strategico delle alte professionalità. Nell’evidenziare
l’importanza di un robusto sostegno al personale docente, da attuare attraverso canali plurimi e strutturali, il documento
pone l’accento sulla leva più rilevante di un processo di cambiamento che la scuola italiana ancora stenta ad
intraprendere.
Il concetto di competenza è declinato come combinazione di “conoscenze, abilità e atteggiamenti”, in cui
l’atteggiamento è definito quale “disposizione/mentalità per agire o reagire a idee, persone, situazioni”. Le otto
competenze individuate modificano, in qualche caso in modo sostanziale, l’assetto definito nel 2006. Le
elenchiamo qui di seguito:
• competenza alfabetica funzionale;
• competenza multilinguistica;
• competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria;
• competenza digitale;
• competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare;
• competenza in materia di cittadinanza;
• competenza imprenditoriale;
• competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.
Nel complesso, si riscontra la presa d’atto di una forte accelerazione verso la dimensione della complessità: nella
parte descrittiva del documento, emergono sia il fenomeno della connessione/sovrapposizione tra le varie aree,
sia il riconoscimento di un potenziale intrinseco che porta ciascuna competenza ad invadere altri campi di
esperienza culturale e relazionale. Ciò risulta particolarmente evidente nelle competenze di comunicazione (non
più individuate “nella madrelingua” e “nelle lingue straniere”, bensì in “alfabetica funzionale” e in
“multilinguistica”). Altrettanto interessanti, e fortemente interrelate, sono le due categorie della competenza
“personale e sociale” unita “all’imparare ad imparare” (come unica dimensione che vede nella flessibilità e nella
capacità di adattamento una componente del “saper essere” e dello “stare con gli altri”) e della “competenza di
cittadinanza” (che ora costituisce categoria a sé). Il documento si sofferma, inoltre, sulla necessità di rafforzare le
competenze dei giovani negli ambiti delle STEM, prediligendo un più stretto rapporto tra apprendimento formale,
creatività ed esperienze di laboratorio (rimane ineludibile il bisogno di superare in questo settore la più volte
rilevata disparità di genere).
In senso più ampio, la Raccomandazione pone l’accento sui valori della curiosità e della capacità di relazione
con “l’altro” (inteso come persona, contesto, cultura, diversità), affiancate alla capacità di pensiero critico e alla
resilienza. Risulta strategico il riferimento all’importanza di saper valutare i rischi connessi alle trasformazioni, alla
capacità di lettura dei contesti e alla necessità di uno stato continuo di autoriflessione nonché di controllo dei
fenomeni comunicativi e relazionali.
Di assoluta importanza è l’attenzione riservata al principio di “consapevolezza culturale” che presuppone un
atteggiamento di familiarità ed un approccio disinvolto nei confronti del patrimonio culturale, nonché della sfera
emotiva ed identitaria che è connaturata al riconoscimento del concetto di “eredità” di un popolo o di una
nazione.
Nell’azione di supporto al personale scolastico, ANP ritiene necessario – a livello nazionale ed europeo –
prevedere un irrobustimento dei livelli di autonomia scolastica ed una progettazione maggiormente orientata dei
percorsi di formazione e di aggiornamento in servizio. Si tratta di condizioni indispensabili per favorire il
miglioramento degli apprendimenti ed un più efficace sviluppo delle competenze. Una buona traccia di lavoro
potrebbe essere quella di definire una mappatura delle soft skills utili a rafforzare l’efficacia dell’azione didattica,
nonché una proposta organica volta a promuovere forme di lavoro collaborativo tra insegnanti e, più in generale,
nei contesti professionali della scuola.
SCHEMA per Unità di Apprendimento (UDA)
- riferimento normativo
- conoscenze, abilità e competenze
- tempi
- modalità
- contenuti
- strumenti
- BES
- valutazione
- competenze chiave UE

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