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Valorizzazione degli stili

di apprendimento e promozione
dell’apprendimento autoregolato
Stili di apprendimento degli alunni e degli insegnanti: un
approccio metacognitivo

 personalizzazione educativa e conoscenza degli stili di


apprendimento
 È importante per un insegnante formarsi una conoscenza
operativa degli stili di apprendimento dei propri alunni, se vuole
stimolare efficacemente l’apprendimento attraverso le attività che
normalmente si svolgono a scuola.
La personalizzazione dell’insegnamento

 rappresenta la strategia più efficace per assicurare alla scuola


la possibilità di svolgere un compito educativo e sociale
coerente con le complesse e impegnative sfide del nostro tempo
(Chiosso, 1999)
 significa mettere a punto ambienti e condizioni di
apprendimento adatti a sostenere l’elaborazione di saperi e
competenze in funzione dello sviluppo del potenziale creativo e
della valorizzazione dell’eccellenza personale di ciascun
alunno (Zanniello, 2010)
 implica che la scuola si organizzi in direzione di obiettivi di
apprendimento rispondenti ai bisogni educativi di ogni persona
e alle sue singolari potenzialità cognitive, affettive e volitive
STILI DI APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI E DEGLI INSEGNANTI:
UN APPROCCIO METACOGNITIVO

 Per quanto attiene agli alunni, si cerca di dimostrare come la


consapevolezza del proprio stile di apprendimento sia in grado di
guidare l’autoregolazione dell’apprendimento e lo sviluppo personale.

 Si analizza la relazione esistente tra gli stili di apprendimento e le


modalità di insegnamento, evidenziando come uno dei compiti
educativi dell’insegnante consista nell’aiutare ogni alunno a trovare il
giusto equilibrio fra le proprie abilità intellettuali e il proprio stile di
apprendimento.
Stili e strategie

STRATEGIE STILI
 Sono controllabili  Complesso di
consapevolmente, flessibili,
modificabili strategie talmente
reiterate da essere
automatizzate, quindi
rigide sottratte ad
ogni esame critico
Stili e abilità

Stili Abilità
 Uno stile si riferisce al modo in cui a  L’abilità si riferisce al grado con cui
una persona piace fare qualcosa una persona sa fare qualcosa

Lo stile “non è un’abilità, piuttosto un modo preferito di usare


le abilità possedute” (Sternberg, 1998, 24)
Stile intellettuale

Recentemente è stata coniata l’espressione “stile intellettuale”


(Zhang & Sternberg, 2005;2009) come termine generico che
ingloba al suo interno i costrutti di stile di apprendimento e
di stile cognitivo (o di pensiero).

 Il concetto di stile cognitivo rappresenta una chiave di


accesso fondamentale al riconoscimento del fatto che molti
insuccessi scolastici non sono dovuti a irreversibili limiti
degli studenti ma, semplicemente, all’incompatibilità fra le
loro modalità di apprendere e le caratteristiche del contesto
di apprendimento (Cornoldi,1999).
Che cos’è lo stile di apprendimento?

 Possiamo considerare lo stile come un modo particolare


di affrontare problemi e compiti.

 Tendenza costante e stabile nel tempo a usare una


determinata classe di strategie

(Cornoldi et al., 2001, 17)


Stili di apprendimento
 lo stile di apprendimento dipende dallo stile cognitivo e ne è un’estensione.
 Esso consiste
 nel modo individuale e abituale dell’acquisizione del sapere,
 nell’utilizzazione di destrezze,
 nell’uso di atteggiamenti verso le materie scolastiche durante lo studio come anche
durante l’intero apprendimento scolastico
Lo stile di apprendimento e la Teoria
dell’Apprendimento Esperienziale (TAE)

 Lo stile di apprendimento consiste nel


modo individuale di apprendere e di
elaborare le informazioni.
La Teoria dell’Apprendimento Esperienzi
(TAE)
 un processo dove la conoscenza è creata attraverso
l’osservazione e la trasformazione dell’esperienza.
 Kolb intende l’apprendimento come una riflessione sulle
azioni:
 in questo caso la conoscenza è ottenuta attraverso
 l’osservazione di esperienze concrete
 o attraverso la comprensione di concettualizzazioni astratte,
 si trasforma attraverso l’osservazione riflessiva e
 si amplia mediante la sperimentazione attiva.
Per un apprendimento completo, il soggetto
dovrebbe effettuare tutte e quattro le fasi
almeno in misura minima.
• partire dai fatti • riflettere su di essi

Esperienza Osservazion
Concreta e Riflessiva

Speriment Concettualiz-
azione zazione
Attiva Astratta
• verificare il risultato in • estendere ad altre
una nuova situazione situazioni simili
TAE e didattica
Esperienza in questa fase inizialmente dovrebbe Per sviluppare la capacità
l’apprendiment lasciarsi completamente di contatto con la realtà
concreta
o è influenzato coinvolgere iniziando l’insegnante deve entrare
(EC)
prevalentement dall'esperienza concreta, in contatto con l’alunno
e dalle senza porre resistenze e coinvolgendolo anche
percezioni e nutrire pregiudizi. Partire fisicamente ed
dalle reazioni dall'esperienza concreta emotivamente.
alle esperienze. vuol dire partire dai dati di
fatto, dall’osservazione di
come si fa una cosa.

in questa fase Si passa poi a riflettere e a Per sviluppare la capacità


l’apprendiment ripetere ciò che è stato di attenzione e riflessione
o è influenzato fatto, ciò che si è esperito, è importante che
prevalentement attraverso l’osservazione l’insegnante guidi lo
e dall’ascolto e riflessiva: osservare la studente all’osservazione
Osservazion dall’osservazion realtà da vari punti di dandogli delle spiegazioni
e riflessa e. vista, utilizzando i sensi che possano facilitare tale
(OSR) per raccogliere capacità.
informazioni e dati,
conservare nella memoria i
sentimenti e le emozioni
provate durante
l’esperienza.
TAE e didattica
in questa fase Successivamente si dovrebbero Gradualmente
l’apprendimento interpretare gli eventi a cui si è l’insegnante
prende la forma assistito cercando di cogliere le insegnerà ai suoi
soprattutto del relazioni fra di essi: si studenti in quali modi,
pensiero e dovrebbero produrre concetti tramite il confronto e
Concettua dell’analisi dei astratti ed estenderli a nuove la sintesi, può
lizzazione problemi in situazioni attraverso la organizzare in un
astratta modo concettualizzazione astratta. In insieme organico e
sistematico. questa fase si analizzano i dati e coerente le
(CA)
si riflette sull’esperienza, la si osservazioni raccolte.
confronta con altre simili per
stabilirne somiglianze e
differenze e si integrano i dati
osservati in strutture più ampie.
in questa fase Infine è necessario tradurre le L’insegnante
l’apprendimento nuove conoscenze in aspettative stimolerà lo studente
è influenzato su quali azioni compiere per a verificare ciò che ha
Sperimen soprattutto eseguire bene il compito e imparato e ad
dall’agire, dallo verificare i concetti in nuove intervenire
tazione
sperimentare, situazioni tramite la attivamente nella
attiva osservando i sperimentazione attiva: si tratta realtà, sperimentando
(SA) risultati. di formulare ipotesi, prospettare i cambiamenti che ha
applicazioni dei risultati ottenuti realizzato.
per prendere decisioni e per
risolvere problemi.
Cosa succede quando prevale una
fase sull’altra?
Tipo divergente

 prevale la preferenza per l’esperienza concreta e l’osservazione riflessiva:


possiede una fervida immaginazione sorretta da una ricca emotività, riesce
meglio in situazioni che gli offrono maggiore libertà di azione, si interessa alle
persone con cui ha un cordiale rapporto.
 riesce a vedere i problemi da vari punti di vista e organizza i contenuti in
strutture significative. Ha una fervida immaginazione accompagnata da una
vivace risonanza emotiva. Ricerca continuamente significati nel mondo
intorno a sé chiedendo in continuazione "Perché...?". Instaura facilmente
rapporti affettivi, è socievole e pronto a collaborare.
 Ha vasti interessi culturali con prevalenza nel settore artistico. Riesce meglio
in quelle situazioni che permettono di produrre liberamente. Nutre interesse
particolarmente per l’arte, la letteratura e le scienze sociali.
Tipo assimilatore

 prevale la preferenza per la concettualizzazione astratta unita all’osservazione


riflessiva; ha la capacità di utilizzare in modo pratico idee e teorie.
 Assimila le conoscenze in strutture coerenti ed esplicative, è obiettivo,
razionale, logico; sottopone le idee e le teorie alla verifica empirica, analizza
i dati e ne trae le conclusioni. Spesso è emotivamente controllato, ricerca il
riconoscimento dagli altri, specialmente dalle figure che hanno un'autorità, per
le quali nutre molto rispetto.
 è più teorico che pratico ed attiva una metodologia coerente e precisa, che può
tradursi nella ricerca scientifica. Ama creare modelli teorici logici ed usare il
ragionamento induttivo.
 Predilige la matematica, la chimica e la sociologia.
Tipo convergente

 domina la concettualizzazione astratta e la sperimentazione attiva: assimila molte


informazioni e le organizza in strutture coerenti ed esplicative; nel lavoro procede con una
metodologia coerente e precisa, è interessato più ai concetti e alle idee che alle persone.
 La sua maggiore capacità consiste nell’applicazione pratica delle idee. Affronta i problemi e
tende a risolverli con ragionamento ipotetico-deduttivo e con metodi confermati dalla propria
e altrui esperienza.
 Nell’apprendimento e nel lavoro cura i dettagli e procede in un modo molto ordinato, passo
per passo. Possiede una buona capacità decisionale; sa scegliere le migliori soluzioni del caso;
partecipa poco al processo di apprendimento con le sue emozioni. Il tipo convergente
privilegia interessi rivolti alle materie scientifiche e tecniche.
 si rivela particolarmente proficuo nel problem solving, nella presa di decisioni e
nell’applicazione pratica delle idee.
Tipo accomodatore
 trae la sua origine dall’esperienza concreta e dalla sperimentazione attiva; possiede
una netta propensione all’attività sperimentale (non rigorosamente scientifica): sa
operare le sintesi tra situazioni concrete e principi teorici ed è portato più all’azione
che alla riflessione; realizza progetti e porta a termine i compiti assegnati.
 È un pensatore pratico, flessibile, intuitivo al quale piace apprendere per prove ed
errori più che per analisi. Affascinato dallo sperimentare ed inventare, cerca di
risolvere i problemi piuttosto che analizzarli e procede spesso per tentativi.
 Riesce facilmente ad adattarsi ai cambiamenti repentini e è più disponibili, rispetto
agli altri tre stili, ad assumersi dei rischi.
 È valorizzato in settori applicativi della tecnica, nel settore dell’amministrazione e in
quello del commercio.
Se l’insegnante intende rispondere alle caratteristiche
personali e agli stili di tutti i suoi alunni e, nello stesso
tempo, essere se stesso dovrebbe

 in primo luogo acquisire la consapevolezza che esistono


diversi stili e che questi non si identificano con le abilità né
con l’intelligenza.

 In secondo luogo dovrebbe verificare le proprie modalità di


insegnamento-apprendimento, poiché influiscono molto
sull’interazione con l’alunno e sulla riuscita scolastica.
Se l’insegnante intende rispondere alle caratteristiche
personali e agli stili di tutti i suoi alunni e, nello stesso
tempo, essere se stesso dovrebbe

 dovrà riconoscere e valorizzare lo stile e le strategie preferite dai suoi


studenti, che costituiranno il punto di partenza per poterne sviluppare
degli altri.

 è importante variare e incrementare il proprio repertorio di metodi di


insegnamento e fornire una molteplicità di situazioni stimolo che
permettano allo studente sia di utilizzare il suo stile sia di cimentarsi
con stili e strategie di apprendimento diversi.
Un approccio didattico orientato alla valorizzazione
dei diversi stili di apprendimento
VANTAGGI

1. Personalizzazione educativa;
2. Toglie autoreferenzialità al sapere scolastico, ne relativizza gli scopi, le
modalità di trasmissione e di ricezione, il sistema dei valori impliciti.
3. Influisce sull’organizzazione scolastica: personalizzazione dei curricoli, che
diventano più flessibili e permeabili alle diverse intelligenze.
4. Esalta il ruolo di mediazione dell’insegnante;
5. Può ridurre significativamente i livelli di dispersione scolastica e i
danni personali e sociali che ne derivano.
L’adesione acritica o dogmatica all’approccio didattico
orientato alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento

RISCHI

 Fatalismo negli insegnanti “è fatto così e non ci posso fare


nulla”;
 Costruzione eccessivamente rigida di un profilo di personalità;
 Difficoltosa traduzione in ambito operativo.

(Tuffanelli, 2006, 136)


Stili di insegnamento e stili di apprendimento

Quando insegno io Compatibilità con

Programmo accuratamente le lezioni e


seguo scrupolosamente lo schema della mia
progettazione. Scandisco con precisione i
tempi della lezione, chiarendo sempre gli
obiettivi che mi prefiggo e tempi necessari CONVERGENTE
per conseguirli

Spingo spesso gli alunni a problematizzare,


a tracciare collegamenti e a trarre inferenze,
perché l’apprendimento ha senso solo se si
utilizza il pensiero al limite delle proprie
capacità elaborative ASSIMILATORE
Stili di insegnamento e stili di
apprendimento
Quando insegno io Compatibilità con

Cerco di ancorare ogni attività al vissuto


degli alunni, facendo esempi attinti dalla
loro quotidianità e prevedendo sempre
applicazioni pratiche, perché altrimenti
ogni concetto rimane distante. ACCOMODATORE

Sollecito i miei alunni a non dare niente per


scontato, a interrogarsi senza posa, a
sondare nuove possibilità e a cercare nuove
piste.
DIVERGENTE

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