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Didattica orientativa = prospettiva del lifelong learning -> sviluppare una personalità capace di
progettare autonomamente
La “didattica orientativa” è parte integrante del processo di orientamento individuale che attraverso lo
studio delle discipline scolastiche e della loro applicabilità all’esterno, offre la possibilità di acquisire
consapevolezza delle proprie attitudini, delle competenze e delle potenzialità al fine di trovare le “strategie
utili” per costituire una “base sicura” in una prospettiva formativa e professionale. La “didattica orientativa”
consente ai giovani in età evolutiva di attraversare le discipline di studio per scoprire in ciascuna di esse la
loro spendibilità nella società e di conoscere le proprie potenzialità in linea con il “percorso
didattico/interdisciplinare”, e di assumersi la consapevolezza e la responsabilità nell’ effettuare delle scelte
autonome. L’ orientamento didattico è strutturato in modo tale da aumentare la conoscenza delle
discipline di studio e della loro spendibilità nel “qui ed ora”, come anche in una “prospettiva futura”,
mirando in tal modo ad un percorso di autoconsapevolezza delle proprie competenze, dei propri bisogni. È
importante non fermarsi all’acquisizione delle mere conoscenze dichiarative (sapere che cos’è una certa
cosa) e procedurali (sapere come fare una certa cosa a livello logico, metodologico e operativo), ma
intrecciare il “sapere teorico” e quello “pratico” e “tecnico esperienziale” con le competenze trasversali,
permettendo alla persona di adattarsi all’imprevisto e di fronteggiare qualsiasi cambiamento.
Didattica speciale = valorizzare le differenze e costruire l’apprendimento in modo collaborativo
Come afferma Canevaro, “gli elementi di didattica generale vanno riformulati ed adattati alla didattica che
quei soggetti e quella situazione presentano ed esigono”. La didattica speciale ha come compito principale
quello di definire le strategie insegnative e apprenditive specifiche per soggetti in situazione di svantaggio
socioculturale, affinché questi diventino autonomi nel pensiero e nell’azione. Quindi si concretizza
nell’adozione di un insegnamento individualizzato capace di organizzare un’istruzione articolata in relazione
alle esigenze apprenditive dei singoli alunni. Tra le possibili strategie, fondamentali sono i tipi di
insegnamento mediato da pari, i metodi cioè collaborativi che facilitano l’aiuto reciproco, la coesione
sociale e l’imparare insegnando, dunque consentendo al disabile la reale integrazione: Cooperative
Learning, Brainstorming, Tutoring, Peer Teaching. Il lavoro di gruppo (Cooperative Learning) rappresenta il
luogo privilegiato delle relazioni interpersonali e rappresenta un’occasione per comunicare, apprendere e
produrre. Il lavoro di gruppo ha lo scopo di incrementare qualitativamente l’attività dei singoli, favorendo la
socializzazione e la soddisfazione di esigenze emotive, quali ad esempio, il bisogno di difendersi dall’ansia,
di riuscire a collaborare, di trovare sicurezza, di essere accettati. Nel gruppo, ciascuno partecipa secondo il
proprio stile personale e ciascuno rappresenta un’occasione di stimolo e di verifica per gli altri (Vygotskij).
Team Teaching
Insegnamento impartito da più docenti (in genere due), anche di materie diverse, basato sulla
programmazione in équipe in funzione di un apprendimento interdisciplinare dei contenuti. I docenti
possono anche insegnare ad un gruppo più grande (mettono insieme le loro due classi) e gli studenti
possono osservare come uno stesso argomento possa essere trattato attraverso differenti approcci. Allo
stesso modo anche i momenti di riflessione e le valutazioni possono essere gestiti da entrambi i docenti in
team.
Vigotskij vs Piaget
Per Vigotskij l’apprendimento non è un’attività individuale ma è possibile soltanto grazie all’interazione con
altri
Per Piaget invece lo sviluppo del bambino deve prima passare attraverso determinati stadi (senso-motorio
fino a 2 anni, pre-operatorio fino a 6, operatorio concreto fino a 12, operatorio formale dai 12 anni in poi).
Goleman (1996)
Intelligenza emotiva = capacità di monitorare i propri sentimenti e quelli altrui al fine di raggiungere
obiettivi
Bruner
Introduce il concetto di “azione creativa” come azione che può generare una “sorpresa produttiva”, che
non è frutto del caso ma il risultato di “un bisogno profondo di capire qualcosa, di padroneggiare una
tecnica”
Emilio Baumann (1843 – 1917)
Allievo di Obermann, medico ed insegnante, è considerato il fondatore della ginnastica italiana. L’esercizio
non solo come strumento finalizzato alla preparazione dei giovani alla pratica militare, ma in un’ottica di
promozione del miglioramento organico quanto del perfezionamento morale, tenendo conto di anatomia,
fisiologia, igiene e pedagogia degli esercizi (si scontrò col maestro Obermann che invece era rimasto allo
stampo bellico).
Per quanto riguarda le scienze motorie, per la scuola secondaria di I grado abbiamo:
Classe terza
In uscita al termine della classe terza, gli obiettivi di apprendimento possono essere riassunti in
relazione a corpo e funzioni senso-percettive, movimento del corpo e relazione con spazio e tempo,
linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva, gioco-sport-regole e fair play, sicurezza e
prevenzione/salute e benessere.
Il secondo ciclo, finalizzato alla crescita educativa, culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere,
il fare e l’agire e la riflessione critica su di essi, è finalizzato a sviluppare l’autonoma capacità di giudizio e
l’esercizio della responsabilità sociale e personale.
Biennio
- Aspetti essenziali della struttura e dell’evoluzione dei giochi e degli sport individuali e collettivi di
rilievo nazionale e della tradizione locale
- Terminologia: regolamento, tecniche e tattiche dei giochi e degli sport
- Principi scientifici fondamentali che sottendono la prestazione motoria e sportiva
- Principi igienici essenziali che favoriscono il mantenimento dello stato di salute e favoriscono
l’efficienza fisica
- Principi fondamentali di prevenzione e attuazione della sicurezza personale in
palestra/scuola/esterno
Secondo biennio
Quinto anno
- Effetti dei percorsi di preparazione fisica e dei procedimenti farmacologici tesi al risultato
immediato
- Interrelazione dello sviluppo funzionale motorio con lo sviluppo delle altre aree della personalità
- Educazione motoria, fisica e sportiva nelle diverse età e condizioni
- Aspetto educativo e sociale dello sport
- Concetti essenziali di valutazione funzionale e classificazione bioenergetica degli sport
Dovendo specificare gli OSA sotto forma testuale (come fai nella sezione obbiettivi del programma che
scrivi a inizio anno) le categorie principale da ricordare per poi scrivere 3-4 righe per ognuna sono:
- Percezione di sé e completamento dello sviluppo funzionale delle capacità motorie e espressive
- Sport, regole e fair play
- Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
- Relazione con ambiente naturale e tecnologico
Curricolo e PTOF
In Italia il termine “curricolo” viene utilizzato per la prima volta nel 2000: Decreto Ministeriale 234/2000,
intitolato “Regolamento recante norme in materia di curricoli nell’autonomia delle istituzioni scolastiche”.
Il curricolo è l’insieme delle esperienze di apprendimento progettate, attuate e valutate da una comunità
scolastica per il perseguimento di obiettivi formativi esplicitamente espressi. Oltre a introdurne il concetto,
il DM sancisce il diritto di ogni istituto scolastico a pianificare il proprio curricolo in maniera del tutto
autonoma nella misura del 20% (in termini di monte-ore), mentre il restante 80% viene definito dal
Ministero.
Ogni scuola predispone quindi il proprio curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa (diventato
triennale, quindi PTOF, dalla buona scuola ovvero legge 107/2015). Si tratta di un documento
programmatico e informativo fondamentale in ogni istituto. Al suo interno è riportata la strategia
dell'istituto che punta a perseguire fini educativi e formativi basandosi sulle proprie risorse, che siano esse
umane, professionali, territoriali o economiche. Si tratta dunque di un mezzo per pianificare e realizzare
l'autonomia scolastica di ogni singolo istituto, tenendo come riferimento punti cardine come la
progettazione curricolare, la progettazione extracurricolare, la progettazione educativa, la progettazione
organizzativa.
Un Piano Triennale dell'Offerta Formativa dovrebbe, dunque, contenere delle informazioni dettagliate su:
L'approvazione del ptof è di competenza del consiglio di istituto, in quanto al collegio dei docenti spetta il
compito di elaborare il piano che poi viene legittimato dal consiglio di istituto.
A seguito del diffondersi della pandemia da Covid-19 il mondo della scuola ha dovuto effettuare
un'evoluzione repentina adeguandosi alla digitalizzazione e implementando soluzioni formative che
prevedessero l'utilizzo della didattica a distanza. Le lezioni e le altre attività svolte da docenti e studenti
sulle piattaforme online hanno sottolineato l'importanza e l'efficacia della didattica online, che da soluzione
di emergenza sta diventando sempre più una prassi quotidiana. Si potrebbero annettere alcuni elementi
della DAD ai classici PTOF: degli esempi delle attività implementabili potrebbero essere:
- implementazione di strategie didattiche in modalità mista integrando lezioni in aula frontale con
contenuti multimediali online (come lezioni in e-learning);
- formare docenti e studenti sulle modalità di utilizzo, fruizione, nonchè creazione di contenuti da
fruire online in modalità sincrona e asincrona; (ad esempio in videoconferenza o in e-learning)
- promuovere la cultura della didattica a distanza e dell'uso consapevole delle fonti digitali presenti
sul web.
- documentare e monitorare le attività relative alla didattica online, servendosi anche di strumenti
come il registro elettronico;
Legge 88/1958
Prima legge a risollevare l’educazione fisica dopo la diffidenza lasciata dal regime fascista; istituisce i gruppi
sportivi scolastici, attività da svolgere oltre l’orario scolastico. Nel 1968 si trasformeranno nei Giochi della
gioventù, idea scaturita dallo scarso medagliere ottenuto dall’Italia nelle olimpiadi di città del Messico 68; a
loro volta si trasformeranno poi nei Giochi sportivi studenteschi
1962
Scuola media unica obbligatoria, durata di 3 anni
199
Licei e tecnici vengono strutturati con un biennio con diverse discipline in comune e un successivo triennio
Orari
Secondaria di I grado = 990 ore obbligatorie (30 aggiungibili, oppure si fa il tempo pieno), ovvero 29 ore a
settimana, due ore di scienze motorie per un totale di 66 annue
Secondaria di II grado, tecnici e professionali = 1056 ore obbligatorie, ovvero 32 ore a settimana, due ore di
scienze motorie per un totale di 66 annue
Secondaria di II grado, licei = monte ore varia a seconda dell’indirizzo, due ore di scienze motorie per un
totale di 66 annue ad eccezione dell’indirizzo sportivo dove sono 3 ore a settimana (99 annue)
Citazioni importanti
Classi e scuole sono spazi sociali: gli studenti apprendono in collaborazione con insegnanti, compagni e
anche con il personale scolastico (White 2011).
Prensky (2001). Coniata la denominazione “nativi digitali” con la quale si indicano coloro che sono nati in
una società fortemente pervasa dalla digitalizzazione. “Migranti digitali” sono invece i soggetti cresciuti in
una società ancora prettamente analogica, che hanno imparato a gestire gli strumenti digitali in età adulta.
Non si parla di due differenti generazioni (essere dei migranti non implica necessariamente avere meno
abilità dei nativi); ci si riferisce a due tipologie differenti di funzionamento del cervello che si sono
strutturate in base all’ambiente in cui i soggetti sono cresciuti. Mentre i migranti tendono a prediligere
l’accesso alle informazioni in forma scritta, i nativi, invece, prediligono quelle in forma grafica. I primi
tendono a concentrarsi su una sola azione per volta mentre i secondi a svolgerne diverse
contemporaneamente. In questa serie di caratteristiche differenti, secondo Prensky, sarebbe da individuare
la causa del disagio che i giovani incontrano in ambito scolastico. In aula infatti vengono catapultati in un
ambiente (in parte, dice tosatto) analogico in linea con la generazione a cui appartengono i loro docenti,
che viene così percepito come estraneo.