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CAPITOLO 2 → STILI DI APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI E DEGLI INSEGNANTI : UN

APPROCCIO METACOGNITIVO
LIBRO VALORIZZAZIONE DEGLI STILI

Gli alunni apprendono in maniera di erente e gli insegnanti devono tenere conto di queste
di erenze perché altrimenti si potrebbero penalizzare gli allievi che seguono con delle
modalità non compatibili con le strategie degli insegnanti, considerandoli, a volte, anche
alunni con scarse abilità.

2.1 Personalizzazione educativa e valorizzazione delle differenze


personalizzare l'insegnamento = creare ambienti e condizioni di apprendimento adatti ad
incrementare il sapere e sviluppare il potenziale creativo puntando all’eccellenza personale
di ciascun alunno.

Da ciò deriva:
il ridimensionamento dell'importanza dei contenuti disciplinari concepiti in modo
astratto;
un'attenzione didattica nei confronti di metodi che attivino negli alunni dimensioni
operative ed esperienziali che favoriscano la loro progressiva autonomia.

La scuola, quindi, deve o rire ad ogni alunno un ampio ventaglio di occasioni per lo sviluppo
di quelle capacità intellettive che gli permetteranno di vivere in modo soddisfacente
nell'immediato e nell’ avvenire e anche di realizzarsi come persona unica ed irripetibile;
inoltre, la scuola, deve anche far fronte ai bisogni educativi di ogni persona e alle sue
singolari potenzialità cognitive, a ettive e volitive.
La conoscenza dell'alunno è un presupposto indispensabile per un e cace lavoro educativo.

2.2 Cosa sono gli stili cognitivi e gli stili di apprendimento


Le componenti che contribuiscono a spiegare le di erenti prestazioni nello studio riguardano
le abilità, le strategie, la metacognizione e la motivazione.

Recentemente è stata coniata l'espressione “STILE INTELLETTUALE” (Zhang & Stenberg,


2005;2009) come termine generico che ingloba i costrutti degli stili cognitivi e di
apprendimento.
Le due funzioni sono interconnesse.
➔ lo stile di apprendimento è influenzato dalle caratteristiche del contesto;
➔ lo stile cognitivo non è modificabile, è una propensione che noi abbiamo che va a
modificare il nostro stile di apprendimento

Il concetto di stile cognitivo porta al riconoscimento che gli insuccessi scolastici sono dovuti,
molto spesso, all'incompatibilità fra le loro modalità di apprendere e le caratteristiche del
contesto di apprendimento. (Cornoldi, 1999). Esso è determinato dalla VOLONTÀ.
Esso, è strettamente connesso ad altri costrutti cognitivi quali la memoria, l'attenzione ecc.
ed è importante poiché varia da individuo ad individuo.

Lo stile di apprendimento, invece, consiste nel modo in cui abitualmente una persona
apprende.

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Possiamo considerare lo stile come un modo particolare di a rontare problemi e compiti.
Come una tendenza costante e stabile nel tempo a usare una determinata classe di
strategie.

Il nostro stile di apprendimento, tendenzialmente, rimane nel tempo e ci porta ad utilizzare


strategie in maniera costante.

Lo stile di apprendimento dipende dallo stile cognitivo e ne è un'estensione. Esso consiste:


1. Nel modo individuale e abituale dell'acquisizione del sapere,
2. Nell'utilizzazione di destrezze/abilità,
3. Nell'uso di atteggiamenti verso le materie scolastiche durante lo studio come anche durante
l'intero apprendimento scolastico.

Nella nostra mente c'è un sistema chiamato oblio ed è la necessità di eliminare alcune
informazioni, tale scelta è condizionata da come apprendo.

LO STILE COGNITIVO DETERMINA OBLIO E MEMORIA

Che cosa determina lo stile di apprendimento, essendo un modo individuale? → Ciò determina una
diversa elaborazione delle informazioni.

Poláček e La marca, però, distinguono tra


stile cognitivo
stile di apprendimento
stili di azione.

Poláček per una adeguata conoscenza dello stile intellettuale propone 3 schermi
indipendenti.
1. è basato su processi razionali e fa riferimento agli stili di pensiero, cognitivi o
mentali.
2. è basato sulle modalità di apprendimento generale e scolastico, e fa riferimento agli
stili di apprendimento.
3. si basa sull' approccio alla realtà lavorativa e fa riferimento agli stili di azione.

2.3 Abilità intellettuali, strategie e stili di apprendimento


In generale lo stile, si riferisce al modo in cui ad una persona piace fare qualcosa.

Le strategie sono controllabili consapevolmente, flessibili, modificabili e variano a seconda


delle situazioni.

L'abilità, invece, si riferisce al grado con cui una persona sa fare qualcosa.

Gli studenti che hanno sviluppato la capacità di autogestire il proprio apprendimento, sono
in grado di usare le loro conoscenze e competenze per mettere a fuoco e distinguere le
strategie più utili per loro stessi e per le situazioni in cui si trovano.

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2.4 Lo stile di apprendimento e la Teoria dell’ apprendimento esponenziale (TAE)
Con l'espressione teoria dell’apprendimento, Kolb, ha proposto un modello di stili di
apprendimento basato sulle teorie dell'apprendimento esperienziale.

CONVINZIONI ALLA BASE →


- L’apprendimento è concepito in termini di processo e non di risultato.
- Ogni apprendimento è un ri-apprendimento
- L'apprendimento richiede la risoluzione dei conflitti tra le modalità dialetticamente
contrapposte di adattamento al mondo
- L’apprendimento è un processo olistico di adattamento al mondo
- L’apprendimento deriva da una relazione sinergica tra la persona e l’ambiente

Kolb descrive gli stili di apprendimento deducendo dal modo in cui procede una corretta
schematizzazione del reale dall'esperienza concreta alla sperimentazione attiva.
Il concetto di apprendimento esperienziale, viene introdotto come un processo dove la
conoscenza è creata attraverso l'osservazione e la trasformazione dell'esperienza.

Kolb è il grande teorico che vede l’apprendimento come una RIFLESSIONE IN AZIONE.

Il modello della TAE descrive due modi dialetticamente correlati di cogliere l'esperienza
attraverso:
● l'esperienza concreta (EC);
● la concettualizzazione astratta (CA).
e due modi dialetticamente correlati di trasformare l’esperienza attraverso:
o l’osservazione riflessiva (OR);
o la sperimentazione attiva (SA).

Questi 4 stadi si sostengono a vicenda:


1. Inizialmente la persona si lascia completamente coinvolgere dall'esperienza
concreta. (EC)
2. Passa poi a riflettere e ripetere ciò che ha fatto (OR).
3. Successivamente interpreta gli eventi a cui si ha assistito cercando di cogliere
relazioni tra essi (CA).
4. Infine traduce le nuove conoscenze in aspettative su quali azioni compiere per
eseguire bene il compito (SA).

Gli elementi che concorrono alla formazione degli stili di apprendimento sono:
- ambiente familiare e stile educativo in esso prevalente.
- interazione figlio-genitore.
- giochi preferiti
- rinforzo positivo o negativo di attività intraprese
- tipo di temperamento

Le 4 fasi dell'apprendimento danno origine a quattro stili di apprendimento, a seconda


dell'accentuazione di una di esse:
1. tipo DIVERGENTE → preferenza per esperienza concreta e osservazione riflessiva;
fervida immaginazione sorretta da tanta emotività, riescono a vedere i problemi da
vari punti di vista, si chiedono spesso il perché delle cose.

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Instaura facilmente rapporti a ettivi, è socievole e pronto a collaborare. Ha vasti
interessi culturali con prevalenza nel settore artistico, riesce meglio in quelle
situazioni che permettono di produrre liberamente, inoltre hanno vari interessi
culturali con prevalenza nel settore artistico;
2. tipo ASSIMILATORE → prevale la preferenza per la concettualizzazione astratta con
osservazione riflessiva; utilizza in modo pratico idee e teorie. Sono persone obiettive,
razionali e logiche, si rivelano particolarmente proficue nel problem solving, nella
presa di decisioni e nell’azione pratica delle idee, spesso sono emotivamente
controllati e hanno una metodologia coerente e precisa tradotta in ricerca scientifica.
Prediligono la matematica, chimica e sociologia.
3. tipo CONVERGENTE → domina la concettualizzazione astratta e la sperimentazione
attiva; è interessato più ai concetti e alle idee che alle persone, favorisce
l’applicazione pratica delle idee, a ronta i problemi e tende a risolverli con
ragionamento ipotetico deduttivo.
Possiede una buona capacità decisionale, preferisce situazioni laboratoriali,
simulazioni ed esperimenti e infine possiede una buona capacità decisionale; sa
scegliere le migliori soluzioni del caso, partecipa poco al processo di apprendimento
con le sue emozioni.
4. tipo ACCOMODATORE→ trae la sua origine dall'esperienza concreta e dalla
sperimentazione attiva. E portato più all'azione che alla riflessione, è un pensatore
pratico, flessibile ed intuitivo. Sono più disponibili ad assumersi dei rischi, i loro
ambienti preferiti sono quelli tecnici o pratici.
Possiede una netta propensione all'attività sperimentale (non rigorosamente
scientifica); sa operare le sintesi tra situazioni concrete e principi teorici ed è portato
più all'azione che alla riflessione; realizza progetti e porta a termine i compiti
assegnati.

Il Learning Style Inventory (originato da Kolb) è stato ideato come strumento educativo,
(NON deve essere visto come test o esame), per accrescere la consapevolezza degli studenti
del loro processo di apprendimento e l'unicità del loro approccio allo studio.
L'inventario, può favorire il dialogo tra insegnante e alunno sulle modalità di apprendimento
più e caci, tenendo conto delle di erenze.

2.5 Stili di apprendimento e metacognizione


Negli ultimi decenni l’interesse verso lo studio degli stili di apprendimento è aumentato
molto grazie al desiderio di personalizzare e migliorare l’apprendimento degli alunni, visto
che è stato dimostrato che gli insegnanti che hanno una maggiore comprensione degli stili
possono aumentare la loro e cacia nella didattica.

La conoscenza dei principali stili e la riflessione sul modo di apprendere degli allievi,
costituisce un importante elemento della professionalità docente. L’insegnante in questo
modo potrà valorizzare le inclinazioni di ognuno e adattarle ai diversi contesti e situazioni di
di coltà.

Nonostante gli stili tendano a rimanere stabili nel tempo, è giusto pensare che siano flessibili
e modellabili, visto che possono essere adattati alle esigenze ambientali e modificati per le

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esperienze. La flessibilità è una caratteristica molto importante sia per gli insegnanti quanto
per gli studenti.

E’ bene che gli alunni sappiano che la loro personalità è in continua evoluzione e che
pertanto possono esserci delle potenzialità ancora da esplorare e delle caratteristiche del
proprio stile di apprendimento ancora da conoscere o promuovere; l’insegnante, allora,
dovrà cercare di, sì assecondare il proprio stile di apprendimento, ma allo stesso tempo,
dovrà insegnare a svolgere dei compiti che richiedono l’uso di uno stile diverso dal proprio
(favorire lo sviluppo di altri stili aiuta a delle di coltà di vita dove DEVI applicare un
determinato stile e basta).

Se l’insegnante tende a prestare attenzione a tutti gli stili di apprendimento dei suoi alunni,
dovrebbe:
● acquisire consapelovezza che esistono diversi stili di apprendimento;
● verificare come il proprio stile di apprendimento influisce sulle sue modalità
didattiche;
● riconoscere e valorizzare lo stile e le strategie preferite dai suoi alunni;
● aiutare gli alunni ad operare una sintesi tra abilità e stile per essere poi in grado di
scegliere;
● incrementare il proprio repertorio di metodi di insegnamento e fornire così una
molteplicità di situazioni varie che stimolano l’utilizzo di stili diversi.

Un approccio didattico orientato alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento:


● Favorisce la personalizzazione;
● Toglie autoreferenzialità al sapere scolastico;
● Influisce sull’organizzazione scolastica: i curricoli sono più flessibili e permeabili alle
diverse intelligenze;
● Esalta il ruolo di mediazione dell’insegnante;
● Riduce i livelli di dispersione scolastica e i danni personali e sociali che ne derivano.

I rischi nel caso in cui questo tipo di approccio venga a mancare sono diversi, quali:
● fatalismi negli insegnanti “è fatto così e non ci posso fare nulla”;
● costruzione eccessivamente rigida di un profilo di personalità;
● una di coltosa traduzione in ambito operativo delle azioni.

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