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L’apprendimento cooperativo come

strategia inclusiva

Macerata, 07 dicembre 2019


Prof.ssa Maria Grazia Taffi
Io credo nelle cinque dita della mano,
nessun dito è più bello o più brutto e
nessun dito è veramente dito senza le
altre dita e senza essere mano.
M.Kayoya, La civiltà della tenerezza
I FONDAMENTI PSICO-PEDAGOGICI
1 - Piaget – Vygotskij - Buner- Il Costruttivismo socio-culturale
L’EDUCAZIONE FRA PARI COPME STRATEGIA DI
APPRENDIMENTO ESPERIENZIALE
2 - Il Peer Toutoring
3 - Il cooperative Learning: tratti identitari e modelli
4 - Il ruolo dell’insegnante
5 - Competenze sociali e ruoli nei gruppi
- Bibliografia
1- I FONDAMENTI PSICO PEDAGOGICI:

Piaget sostiene che quando gli individui cooperano


nell'ambiente, avvengono conflitti socio-cognitivi che creano
disequilibrio cognitivo, il quale nei singoli stimola abilità di
presa di coscienza e sviluppo cognitivo.
1- I FONDAMENTI PSICO PEDAGOGICI:

Per Vygotsky i processi cognitivi si attivano nell’interazione


con persone del proprio ambiente e in cooperazione con gli
altri che inducono a riflettere ed autoregolare il proprio
comportamento.
La conoscenza è un prodotto sociale, costruito dagli sforzi
cooperativi di apprendere, comprendere e risolvere problemi.
Osserva che gli studenti riescono a risolvere certi problemi
lavorando in gruppo, prima di riuscire a risolvere quegli stessi
problemi lavorando individualmente. Ipotizza quindi che
l'opportunità di lavorare con persone più esperte consente agli
studenti di migliorare la propria capacità di soluzione dei
problemi.
1- I FONDAMENTI PSICO PEDAGOGICI:
IL COSTRUTTIVISMO SOCIO–CULTURALE

L’essere umano è immerso in processi sociali di comunicazione che giocano un


ruolo centrale nella costruzione di significati condivisi.
La dimensione culturale si rivela nell’uso che l’uomo fa di strumenti e segni della
propria cultura.
1- IL COSTRUTTIVISMO SOCIO–CULTURALE:
LE DIMENSIONI

IL COINVOLGIMENTO DEL SOGGETTO IN UN’ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE


DI CONOSCENZA
• Visione di apprendimento come processo attivo
• Expertise: problem fiding - problem setting – problem solving

LA SIGNIFICATIVITÀ DEL CONTESTO DI LAVORO


• Lavorare su compiti di rilevanza in termini di significato ( approccio situato Lave 1988)
• Apprendistato cognitivo

IL RUOLO CENTRALE DELLA COLLABORAZIONE


• Peer toutoring cooperative learning
2- L’EDUCAZIONE TRA PARI COME STRATEGIA DI APPRENDIMENTO ESPERIENZIALE
2- PEER TO PEER
L’educazione tra pari come strategia di apprendimento esperienziale

§ 10 % di ciò che leggiamo

§ 20 % di ciò che ascoltiamo


§ 30 % di ciò che vediamo

§ 50 % di ciò che vediamo e sentiamo


§ 70 % di ciò che discutiamo con gli altri

§ 80 % di ciò di cui abbiamo esperienza diretta

§ 95 % di ciò che spieghiamo ad altri


“Corriere della sera” Inserto scientifico Corriere salute del 24 maggio 1999

“Qui docet, discit ”


Una competenza non è mai completamente conseguita fino a che
non si insegna quello che si sa ad un altro
2- PEER TO PEER
L’educazione tra pari come strategia di apprendimento esperienziale

q Che cos’è
q Punti di forza
q Come si realizza
q Progettare la peer education a
scuola
2-PEER TO PEER
La PEER EDUCATION è una strategia educativa che mira a
Che cos’è
promuovere lo scambio di informazioni e di esperienze interni al
gruppo dei pari. Il suo ambito di intervento è quello del
“comportamento consapevole”: l’educazione tra pari nei gruppi
di adolescenti è uno strumento per sviluppare informazioni, ma
soprattutto consapevolezza e responsabilità.
Attivare processi di peer education significa favorire lo sviluppo
di competenze e consapevolezze fra gli adolescenti allo scopo di
ridefinire ruoli e relazioni all’interno della scuola e nella
comunità, ricercando nuove forme di partecipazione giovanile.
2- PEER TO PEER
Che cos’è
La PEER EDUCATION è una strategia molto potente per
accrescere l’efficacia complessiva dell’insegnamento nelle classi
inclusive ( Mitchell, 2014)
Gli studenti sono coinvolti in funzione di tutor per favorire
l’apprendimento di compagni che vengono ad assumere il ruolo di
tutees.
2- PEER TO PEER
Punti di forza
La strategia, derivante dalla teoria sociale cognitiva e
dell’apprendimento per modeling (Bandura) è una delle più
efficaci, proprio perché si basa sul presupposto che i modelli di
comportamento dei giovani vengano appresi più facilmente
all’interno di gruppi di coetanei rispetto a quanto non avvenga
nel tradizionale rapporto educativo genitore-figlio o insegnante-
allievo, e che dunque l’efficacia dell’influenza dei pari,
La PEER EDUCATION si caratterizza quale strategia inclusiva in 2- PEER TO PEER
quanto: Punti di forza
Ø Consente un approccio individualizzato mirato al singolo
Ø Determina una forte motivazione in entrambi gli alunni
coinvolti
Ø Espone ognuno a prospettive diverse sia in relazione ai ruoli
che assumono sia per l’esposizione agli stili di insegnamento
che assumono
Ø Fornisce più fonti di feedback e di correzione di errori
Ø Aumenta le abilità comunicative
Ø Promuove l’indipendenza e forme di autodeterminazione
Ø Sollecita le relazioni dirette fra compagni.
IN SINTESTI TALE MODALTÀ DI GESTIONE PORTA BENEFICI: 2- PEER TO PEER
Ai tutees attraversi l’incremento dell’attenzione individuale la rpetizione Punti di forza
del lavoro rispetto a certe parti del programma, il supporto del
compagno…
Ai tutor che rinforzano le loro conoscenze, la loro autostima e la
sensibilità verso gli altri.
Agli insegnanti che sperimentano una modalità a supporto della loro
azione , che vedono aumentare i livelli collaborativi nel gruppo…
Al sistema educativo nel suo complesso valutato nella dinamica costi-
efficacia ( Topping, 2005)
2- PEER TO PEER
Punti di forza

Inoltre il PEER TOUTORING fornisce a TUTTI un forte modello di


apprendimento alla SOLIDARIETÀ al SOSTEGNO RECIPROCO, e all’
ACCETTAZIONE dell’altro: solo quando si impara ad accettare il supporto
dei compagni, ai quali, in altre occasioni si fornisce lo stesso sostegno, è
possibile cambiare gli atteggiamenti individualistici verso
l’apprendimento, che assume così una connotazione COLLABORATIVA
2- PEER TO PEER
I programmi di Peer Toutoring possono caratterizzarsi in maniera Tipologie e
diversa in relazione all’età, al tipo di scuola e alla disciplina coinvolta. metodologia
Stainback e Stainback (1990) elencano tre modalità:
Ø Fra pari di età - livello di partenza simile, alternanza di ruoli
Ø Tra alunni di età diversa, alunni più grandi e preparati forniscono
assistenza ai più giovani in difficoltà
Ø Con allievi in difficoltà nel ruolo di tutor nella tipologia di alunni più
grandi anche gli studenti BES possono agire nel ruolo di tutor
Ø Coinvolgimento dell’intera classe tutta la classe lavora in forma
tutoriale (Class Wide Peer Toutoring)
VARIABILI PER ALLIEVI CON BES
PEER TO PEER
Il contesto organizzare programma e setting ( coinvolgimento di tutte le Tipologie e metodologia
figure)
I contenuti: discipline scolastiche o aree curricolari o contenuti relativi a
problemi sociali
I materiali didattici devono essere attentamente predisposti
dall’insegnante in modo da consentire ai tutee di procedere
gradualmente e ai tutor di ridurre la complessità e la fase di
preparazione.
Gli aspetti organizzativi i tempi i luoghi la durata degli interventi
possono influenzare la riuscita del programma
2- PEER TO PEER
Tipologie e metodologia

L’eventuale utilizzo di particolari strategie di insegnamento


L’attenta supervisione da parte dell’insegnante
La selezione degli allievi da impiegare nel ruolo di tutor e tutee
2- PEER TO PEER
La scelta del
tutor
3- IL COOPERATIVE LEARNING TRATTI
IDENTITARI E MODELLI
3- IMPARARE COOPERANDO
La classe: un gruppo che apprende

Una classe cooperativa


è un insieme di piccoli gruppi di studenti
relativamente permanenti e
composti in modo eterogeneo,
uniti per portare a termine un attività
e produrre una serie di progetti
che richiedono
una responsabilità individuale
nell acquisizione delle competenze sociali
utili al raggiungimento dello scopo.

Baloche 1998
3- I TRATTI IDENTITARI

Cooperative Learning-Apprendimento cooperativo

v Vasto movimento educativo che applica particolari tecniche di cooperazione


nell'apprendimento in classe.

vTutte le esperienze dimostrano che il rendimento scolastico degli studenti


migliora, quando si attivano i gruppi di apprendimento cooperativo.

vGli insegnanti possono aiutare gli studenti a sviluppare la capacità di risolvere i


problemi e le capacità sociali in aree, quali le comunicazioni, la leadership, i
processi decisionali, di cui avranno bisogno per lavorare da adulti insieme agli
altri.
3- I TRATTI IDENTITARI

Cooperative Learning-Apprendimento cooperativo

üUn metodo di conduzione della classe che mette in gioco,


nell'apprendimento, le risorse degli studenti.

üPermette di gestire e organizzare esperienze di apprendimento


condotte dagli stessi studenti e sviluppare obiettivi educativi di
collaborazione, solidarietà, responsabilità e relazione, riconosciuti
efficaci anche per una migliore qualità dell'apprendimento
M. Comoglio
3- I TRATTI IDENTITARI

üCooperare significa lavorare insieme per raggiungere


obiettivi comuni.

ü All'interno di situazioni cooperative l'individuo singolo


cerca di perseguire dei risultati che vanno a vantaggio suo e
di tutti i collaboratori.

üL'apprendimento cooperativo è diverso


dall’apprendimento competitivo e dall’apprendimento
individualistico.

David W. Roger T. Johnson e Edythe J. Holubec


3-IMPARARE COOPERANDO

D.W.Johnson e R. T. Johnson (1991) sostengono che il Cooperative


Learning ha ricadute importanti su tre aspetti in interazione circolare:

Qualità delle relazioni Impegno condiviso e


interpersonali risultati positivi

Benessere psicologico
personale
3-IMPARARE COOPERANDO

Si creano spirito di squadra e


Qualità delle relazioni rapporti di sostegno reciproco. La
interpersonali diversità viene rispettata e
apprezzata e il gruppo si affiata.
3-IMPARARE COOPERANDO

Tutti gli studenti lavorano di più


e raggiungono risultati migliori,
memorizzano meglio e più a
Impegno condiviso e lungo, sviluppano una maggiore
risultati positivi motivazione intrinseca, passano
più tempo sul compito e
sviluppano livelli superiori di
ragionamento e capacità di
pensiero critico.
3 -IMPARARE COOPERANDO

L’adattamento psicologico degli


studenti è migliore, così come il
loro senso di autoefficacia,
Benessere psicologico l’autostima e l’immagine di sé,
gli studenti sviluppano abilità
sociali e una maggiore capacità
di affrontare difficoltà e stress.
3- IMPARARE COOPERANDO

Cooperative Learning-Apprendimento cooperativo

Le ricerche hanno evidenziato che:

Ogniqualvolta due o più studenti cercano di risolvere un problema o di rispondere ad una


domanda, essi entrano in un processo di apprendimento, motivato dalla voglia di conoscere.
Interagiscono l'uno con l'altro, condividono idee e nozioni, cercano nuovi dati, prendono
decisioni sui risultati delle loro scelte e presentano i risultati all'intera classe. Possono dare o
ricevere assistenza dai compagni.
Hanno la possibilità di contribuire a strutturare il lavoro della classe formulando suggerimenti
sul tipo di lezione e sulle procedure da adottare.
3- MODELLI

Cooperative Learning-Apprendimento cooperativo

.
IMPARARE COOPERANDO

Interdipendenza
positiva

Valutazione individuale Insegnamento diretto


e revisione del lavoro delle competenze
svolto Elementi sociali
che caratterizzano
l apprendimento
cooperativo

Interazione Responsabilità
promozionale faccia individuale e di
a faccia gruppo
1. INTERDIPENDENZA POSITIVA

Nelle situazioni cooperative la responsabilità di raggiungere un obiettivo

comune è DISTRIBUITA tra i membri di tutto il gruppo, per cui si crea tra i

membri una condizione di lavoro tale che la possibilità per ognuno di

conseguire il proprio obiettivo dipende dalla possibilità che hanno gli altri

di realizzare i loro.

IL SUCCESSO DEL SINGOLO ESISTE SOLO SE VI È IL SUCCESSO DEL GRUPPO.


1. INTERDIPENDENZA POSITIVA

L’Interdipendenza Positiva induce gli Studenti ad impegnarsi per

la RIUSCITA dei COMPAGNI

come per SE STESSI, ad esempio in un contesto di problem solving la strutturazione

dell’interdipendenza positiva passa per l’accordo di tutti i membri circa le risposte e le

strategie di soluzione per ogni problema

LA SUA MANCANZA DETERMINA L’ANNULLAMENTO DELLA COOPERAZIONE.


1. INTERDIPENDENZA POSITIVA

L’Interdipendenza Positiva si attua in diverse modalità:

Ø INTERDIPENDENZA di obiettivi

Ø INTERDIPENDENZA di competenze

Ø INTERDIPENDENZA di ruolo

Ø INTERDIPENDENZA di materiali

Ø INTERDIPENDENZA di valutazione
1. INTERDIPENDENZA POSITIVA

L’Interdipendenza Positiva si attua in diverse modalità:

Ø INTERDIPENDENZA di identità

Ø INTERDIPENDENZA ambientale

Ø INTERDIPENDENZA di fantasia

Ø INTERDIPENDENZA di compito

Ø INTERDIPENDENZA contro un soggetto esterno


2. INTERAZIONE PROMOZIONALE DIRETTA – FACCIA A

FACCIA

Ø L’interazione promozionale faccia a faccia definisce e raccoglie tutti quei

comportamenti di incoraggiamento, facilitazione, sostegno reciproco che

permettono di completare il proprio compito in vista di un obiettivo comune.

Nell’interazione promozionale faccia a faccia teniamo presenti due dimensioni:

l’interazione faccia a faccia, cioè l’attenzione alla strutturazione del contesto

comunicativo e lo sviluppo di atteggiamenti di promozione reciproca, cioè

l’utilizzo strutture e revisioni che facilitino l’espressione di comportamenti

prosociali.
INSEGNAMENTO DIRETTO DELLE
COMPETENZE SOCIALI

Ø La competenza sociale (social competence) è il “livello di expertise

raggiunto nell'uso coerente di un insieme di abilità relazionali che favoriscono

la buona relazione e interazione con gli altri”.


3. ABILITA’ SOCIALI

I fratelli Johnson hanno distinto queste abilità in quattro categorie:

a. abilità che aiutano gli studenti a stare insieme in gruppo (abilità comunicative e di

gestione di conflitti).

b. abilità che aiutano i gruppi a funzionare bene, rispetto alla realizzazione del

compito (abilità di leadership).

c. abilità di apprendimento per comprendere il materiale fornito.

d. abilità di stimolo all'approfondimento e alla riflessione attraverso cui gli studenti

incoraggiano se stessi e gli altri a vedere le cose da una prospettiva multipla, a fare domande

profonde, a imparare a confutare le idee dell'altro.


3. ABILITA’ SOCIALI

Comoglio M. così definisce (in “Educare insegnando”, 1998), le abilità sociali (social skill): un “insieme di
comportamenti motivati e cognitivamente controllati che permettono ad una persona di iniziare,
sviluppare, mantenere e affrontare in modo efficace una buona relazione con gli altri e un buon
inserimento nell'ambiente che la circonda”.

“dalla psicologia sociale è possibile scandire un percorso curricolare cui far riferimento” che si declina
nel seguente modo:
competenze comunicative interpersonali;
competenze di leadership;
competenze di soluzione dei problemi (o problem solving);
competenze di per una gestione positiva e costruttiva del conflitto;
competenze decisionali (o decision making).
3. ABILITA’ SOCIALI

Competenze comunicative interpersonali


v le abilità di ascolto o il parafrasare l'intervento dell'altro o il fare domande di approfondimento;
v le abilità di comunicazione non verbale l'usare un tono di voce adeguato il rivolgersi con una
gestualità che comunichi accoglienza;
v le abilità di risposta efficace come l'uso di una comunicazione descrittiva e non valutativa, l'utilizzo di
espressioni legate al proprio vissuto emozionale (anche detta “comunicazione rappresentativa o io-
messaggio
3. ABILITA’ SOCIALI

Competenze di leadership singole abilità che permettono agli individui di gestire un gruppo rivolto
all'esecuzione di un compito, in modo da giungere al traguardo richiesto con soddisfazione dei membri.
Tra queste ricordiamo:
le abilità di introduzione del lavoro come ad esempio introdurre l'argomento e scaldare l'ambiente o
distinguere i compiti / ruoli nel gruppo o ancora chiarire l'ordine del giorno,
quelle di pianificazione e progettazione
quelle di gestione del percorso di gruppo come ad esempio controllare i toni di voce, dare il turno di
parola, favorire la partecipazione, dare istruzioni, scandire i tempi di lavoro, condividere i materiali ed
infine
quelle di apprendimento come ad esempio spiegare idee e procedure, prendere appunti, ricapitolare,
controllare la comprensione, approfondire.
3. ABILITA’ SOCIALI

Competenze di gestione dei conflitti sono quella sommatoria di singole abilità che
permettono di affrontare, gestire e risolvere un conflitto interpersonale come ad esempio il
distinguere le proprie/ altrui emozioni, il nominare le proprie/ altrui emozioni, il gestire le
emozioni attraverso l'autocontrollo e l'espressione verbale diretta delle stesse, l'identificare il
terreno comune per creare tutte le soluzioni possibili, l'accettare le differenze, il riconoscere
il valore degli altri, il valutare e scegliere di comune accordo cioè negoziare, il definire di
modalità concrete di attuazione delle soluzioni prospettate.
3. ABILITA’ SOCIALI

Competenze di soluzione dei problemi sono quella sommatoria di singole abilità che
permettono di definire il problema, favorire la generazione di idee e la scelta dell'idea più
efficace, criticare le idee e non le persone, essere consapevole degli errori, effettuare
correzioni appropriate al livello dei discenti, sviluppare tecniche di autocorrezione, usare aiuti
per la correzione tra pari, raggiungere un accordo.
3. ABILITA’ SOCIALI

Per insegnare le competenze sociali può essere utile seguire una procedura di tipo cognitivo
comportamentale che prevede i seguenti momenti:
1. Suscitare la motivazione negli alunni
2. Descrivere, durante momenti specifici dedicati opportunamente all'insegnamento diretto delle
competenze sociali, in modo oggettivo, specifico e osservabile i comportamenti che
esprimono l'abilità usando le seguenti tecniche:
Descrivere gli aspetti verbali e non verbali della competenza
Usare role playing e simulazione del ruolo
Presentare situazioni problema che richiedono l'uso e l'applicazione della competenza
Dare un feedback su ciò che l'alunno ha saputo correttamente simulare.
3. Esercitarsi durante tradizionali momenti di cooperative learning applicato a contenuti di tipo didattico.
4. Operare una revisione metacognitiva rinforzando i comportamenti desiderati e ignoran-
do/correggendo quelli inopportuni.
5. Generalizzare gli apprendimenti.
ABILITA’ – COMPETENZE SOCIALI
Training sulle Abilità sociali
FASI DI LAVORO

1. Capire perché c è bisogno della competenza: esempio «Dare e chiedere aiuto»


- Analisi di situazioni critiche (filmati, analisi di casi…..)
- Circle time: «Quale difficoltà incontri nel dare e cheidere aiuto?»

2. Definire in maniera chiara la competenza: DARE E CHIEDERE AIUTO


-Brainstorming condotto in classe per definire la competenza:
Ho aiutato un compagno quando…..
Come fare per aiutare con le parole e con i gesti…

Ho chiesto aiuto quando…


Come fare per chiedere aiuto con le parole e con i gesti…

-Carta a T

3. Realizzarne una pratica guidata


-Simulazioni + riflessione metacognitiva

4. Creare occasioni per continuare nella sua pratica


-Situazioni di lavoro+riflessione metacognitiva
ABILITA’ – COMPETENZE SOCIALI
Esempi di carta a T

La CARTA A T è una strategia per insegnare le abilità sociali


E' tra le modalità più utilizzate in classe, poiché di semplice attivazione.
Costruire una "Carta a T" con gli studenti significa preparare una tabella come la
seguente:

abilità da apprendere: Esprimere il proprio punto di vista

Cosa sento con le mie


Cosa vedo con gli occhi
orecchie
Comportamento non
Comportamento verbale
verbale

Guardare il proprio interlocutore - Chiedere il turno di parola


Usare un tono di voce non troppo alto - Usare il messaggio IO
Sorridere - Chiarire che si sta esprimendo la -
Fare cenni col capo per mostrare che si è
Capito
3. ABILITA’ SOCIALI

Competenze decisionali sono quella sommatoria di singole abilità che


permettono ad un gruppo di persone di prendere delle decisioni insieme.

Alla luce di quanto sopra espresso si conclude che


LE ABILITÀ SOCIALI DEVONO ESSERE CHIARAMENTE IDENTIFICATE
ED INSEGNATE.
IMPARARE COOPERANDO
Il gruppo deve essere responsabile del raggiungimento dei Ciò che rende efficace la
cooperazione
propri obiettivi e ognuno deve contribuire con la propria
parte. La responsabilità individuale è possibile attraverso
una valutazione delle prestazioni di ogni singolo e la Responsabilità
successiva discussione dei risultati ottenuti dal singolo e individuale e di
dal gruppo. In questa maniera si può rilevare chi ha gruppo
maggiore necessità di supporto nello svolgimento dei
compiti assegnati
IMPARARE COOPERANDO
Ciò che rende efficace la
cooperazione
Nella valutazione di gruppo i membri verificano i progressi
fatti per il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia del
VAlutazione
modo di lavorare. Valutano ciò che è stato positivo e
negativo e cosa va mantenuto o modificato anche a livello
individuale e di
di singolo
gruppo
IMPARARE COOPERANDO
Farsi un’idea…
IMPARARE COOPERANDO
…Oltre la didattica

Cooperative Learning-Apprendimento cooperativo

si pone l obiettivo di ottenere il coinvolgimento attivo degli studenti nel processo


di apprendimento.

E' un livello di responsabilizzazione che non sarebbe possibile conseguire con le


lezioni tradizionali e nemmeno con un dibattito, tenuto da tutta la classe sotto la
guida del docente.

Il cooperative learning riduce il livello di violenza in qualsiasi ambiente.

Gli studi sull'aggressività sottolineano che questo metodo è in grado di eliminare la


paura e il rancore, di esaltare valori quali l'onore, l'amicizia, la qualità, il consenso.
IMPARARE COOPERANDO
…Oltre la didattica

Cooperative Learning-Apprendimento cooperativo

L'apprendimento cooperativo non si può definire solamente un metodo


didattico

MA

una filosofia dell educazione


IMPARARE COOPERANDO
Farsi un’idea…
IMPARARE COOPERANDO
Apprendimento tradizionale
Vs
Apprendimento cooperativo

L'insegnante: Gli allievi:


L'insegnante:
- e' un organizzatore, - Sono le risorse
- E' la principale fonte della
coordinatore, facilitatore delle dell'apprendimento
conoscenza e del sapere
attività - si aiutano reciprocamente
- Decide cosa deve essere
Gli obiettivi si realizzano con: - stabiliscono il ritmo del
conosciuto e quando
- Il coinvolgimento del maggior lavoro
- Suscita motivazione
numero possibile degli studenti - si correggono e si valutano
- Individualizza
- L'uguale partecipazione di secondo diverse modalità
l'apprendimento
tutti - sviluppano le relazioni sociali
- Decide i ritmi
- La responsabilità individuale per favorire l'apprendimento
IMPARARE COOPERANDO
Il ruolo del docente

Organizza il Definisce gli


setting
FACILITATORE
obiettivi

Assegna i ruoli Forma i


gruppi

L’INSEGNANTE
Spiega il lavoro Monitora
l’andamento

Chiude la Propone i
lezione problemi Valuta
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

Ø Prende decisioni preliminari: definisce gli obiettivi su


abilità scolastiche e e sociali; definisce la composizione
del gruppo e i ruoli; Sistemacentrata
l’aula e isullo
materiali.
studente
Ø Spiega il compito e l’approccio cooperativo: spiega il
L'insegnante compito e i criteri di valutazione; Struttura
interdipendenza positiva, cooperazione intergruppo e,
facilitatore responsabilità individuale, Insegna le abilità sociali.
dell'apprendimento
Ø Monitora e interviene: favorisce l’interazione
costruttiva; monitora il comportamento degli studenti;
Interviene per migliorare il lavoro del gruppo; Chiude la
lezione.

Ø Verifica e valuta: Valuta l’apprendimento degli studenti


e i funzionamento dei gruppi.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

üObiettivi didattici: ciò che gli studenti devono imparare,


deve essere calibrato sul livello degli studenti
DEFINIZIONE
OBIETTIVI

üObiettivi circa le abilità sociali :le abilità interpersonali


che devono essere apprese dagli studenti e utilizzate
durante la lezione.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

ü Ogni gruppo è formato da due fino a quattro persone. Il gruppo


da quattro può essere smembrarlo in una fase di lavoro a coppie,
prima di quella in piccolo gruppo da quattro.
ü Il gruppo piccolo consente con più facilità di controllare le
interazioni che avvengono al suo interno ed è più facile, per ogni
LA FORMAZIONE DEI membro del gruppo, avere la possibilità di contribuire al lavoro.
GRUPPI
Richiede meno abilità sociali.
üL apprendimento cooperativo predilige i gruppi di tipo
eterogeneo. L’ eterogeneità del gruppo si può stabilire
attraverso diverse modalità.:
1. Procedura randomizzata (es. numeri da 1 a 10)
2. Cartellini individuali che verranno raggruppati Gruppi
selezionati dall’insegnante
3. Gruppi autoselezionati
IMPARARE COOPERANDO
La classe: un gruppo che apprende

ØI gruppi sono composti da studenti con diversi livelli di


abilità.
Tutti gli studenti beneficiano da tale organizzazione: gli
studenti più deboli hanno il beneficio di essere aiutati
dai loro compagni maggiormente dotati, e gli studenti
LA FORMAZIONE DEI
GRUPPI più preparati (che sono in genere quelli inizialmente
ostili al lavoro di gruppo) forse ne traggono il beneficio
maggiore, poiché potranno sperimentare quella
fondamentale "prova cognitiva" che è l'imparare,
insegnando.
ØUn altra regola per la formazione dei gruppi è che i
membri delle minoranze etniche o di sesso non
devono essere in minoranza nei gruppi.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

L’insegnante assegna i ruoli agli studenti. I ruoli sono introdotti in


maniera graduale.
Esistono 4 categorie di ruoli:
RUOLI DI GESTIONE DI GRUPPO: es. Controllore dei turni è colui
che si assicura che le attività siano svolte nella giusta sequenza.
Controllore dei toni di voce è colui che verifica che i toni siano
moderati.

RUOLI DI FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO: es. Registratore è colui


I RUOLI che mette per iscritto le decisioni del gruppo e redige la
relazione finale. Addetto a incoraggiare la partecipazione.
Addetto a illustrare è colui che riespone ciò che gli altri hanno
detto per chiarire il messaggio)

RUOLI PER L’APPRENDIMENTO: es. L’addetto a ricapitolare è colui


che sintetizza le risposte più significative del gruppo prima di
procedere.

RUOLI DI STIMOLO AL GRUPPO: SVILUPPATORE DI OPZIONI è colui


che espone altre soluzioni oltre alla prima risposta. Addetto a
chiedere motivazioni è colui che chiede ai membri del gruppo di
giustificare le risposte)
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

L’organizzazione dei materiali può favorire la cooperazione


e l’interdipendenza positiva:

DISPOSIZIONE “FACCIA A FACCIA”: Una distanza che


ORGANIZZAZIONE consente di condividere i materiali, mantenere contatto
AULA oculare e parlare a voce bassa.

NON DARE LE SPALLE AL DOCENTE: faccia o fianco rivolti


verso la cattedra in modo da poter vedere il prof.

GRUPPI DISTANZIATI TRA LORO: Una giusta distanza tra i


gruppi consente di impedire interferenze e permette al
docente di controllare meglio l’attività dei singoli gruppi
e di raggiungere meglio le postazioni degli studenti.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente
L’organizzazione dell’aula può facilitare o ostacolare
l’apprendimento:

DISTRIBUZIONE DELL’INTERO MATERIALE A CIASCUNO


MEMBRI: Es. Ogni studente ha la copia del brano da leggere e
l’elenco delle domande da rispondere. Rischio che ognuno
all’inizio faccia da solo.

ORGANIZZAZIONE DISTRIBUZIONE DI UNA COPIA DEL MATERIALE A


MATERIALI CIASCUN GRUPPO: Es. Ogni gruppo ha una copia del brano da
leggere e delle domande da rispondere. Questo consente
vicinanza e interdipendenza positiva.

DISTRIBUZIONE DI PARTE DEL MATERIALE A OGNI


STUDENTE PARTE AL GRUPPO NEL SUO INSIEME: Es. Ogni
studente ha la copia del brano da leggere ma l’elenco delle
domande da rispondere è in unica copia.

DISTRIBUZIONE DI PARTI DIVERSE DI INFORMAZIONI E


MATERIALE A CIASCUNO STUDENTE: Es. Ciascuno
studente è responsabile di una parte del materiale, deve
leggerla, studiarla e spiegarla agli altri. Oppure ognuno ha una
parte della strumentazione (scienze). Gigsaw.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

N.B.
Per gli studenti che hanno raggiunto buoni livelli di abilità interpersonali
non è
necessario predisporre il materiale in modo particolare, ma quando il
gruppo è nuovo consente di superare alcune difficoltà:
-coinvolgere chi abitualmente non si fa coinvolgere
-contenere l’alunno dominante
- avvicinare gli studenti tra loro
- favorire l’inclusione dei soggetti più deboli
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

Poste le scelte preliminari l’insegnante deve spiegare in cosa


consistono i compiti assegnati e come svolgerli:

SPIEGA LE CARATTERISTICHE DEL COMPITO: Es. “Il compito richiede di


leggere il testo e rispondere correttamente alle domande a risposta
multipla”.
SPIEGARE IL COMPITO
SPIEGA GLI OBIETTIVI DELLA LEZIONE: Es. “Al termine della lezione
E L’APPROCCIO
saprete spiegare le cause della della seconda guerra mondiale”.
COOPERATIVO
SPIEGA LE PROCEDURE CHE GLI STUDENTI DEVONO SEGUIRE PER
COMPLETARE IL COMPITO E QUELLE PER REGOLARE IL LAVORO DI
GRUPPO: Es. “Lo studente addetto alla lettura legge ad alta voce,
gli altri a voce bassa. Lo studente addetto a sintetizzare ricapitola
quanto letto, ecc..)

VERIFICARE CHE LA PROCEDURA SIA STATA COMPRESA ATTRAVERSO


DELLE DOMANDE. Es. “Chi si occupa della lettura?”

CHIEDERE DI METTERE PER ISCRITTO QUANTO FATTO CON LA FIRMA DI


CIASCUNO
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

L’insegnante nello spiegare il compito può avvalersi di una pluralità di


strumenti visivi:
- RUOTE RADIALI o MAPPE MENTALI: Usate per riepiloghi o per conferire
SPIEGARE IL COMPITO E maggiore chiarezza alla spiegazione (per chi si smarrisce)
L’APPROCCIO -TABELLE o ELENCHI: forniti dall’insegnante per svolgere attività di
COOPERATIVO: classificazione. (Ordinare i paese per densità demografica, per
STRUMENTI VISIVI popolazione, ecc.)
-DIAGRAMMI DI FLUSSO: in cui sono esplicitate le varie tappe
dell’esercizio

FASE 1: leggere il testo

FASE 2: resocontare quanto letto


Es. Diagramma di
flusso FASE 3: leggere domande

FASE 4: dare risposte

FASE 5: controllare correttezza risposte


IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

L’insegnante può utilizzare alcuni metodi creare


aspettative sulla lezione o per richiamare alla mente
argomenti già affrontati
SPIEGARE IL COMPITO E
L’APPROCCIO
COOPERATIVO: Es. DISCUSSIONE DI COPPIA: l’insegnante fornisce una
CREARE ASPETTATIVE domande sui nuclei fondanti dell’argomento che sarà
affrontato. Ciascuno studente risponde e espone al
compagno. Al termine si ha una unica risposta che integra
le due. Questa viene esposta alla classe da uno dei due
studenti.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

Strutturare interdipendenza positiva significa creare negli


studenti dei rapporti tali per cui nessuno possa riuscire
Più importante, le individualmente se non con il successo dell’intero gruppo.
altre successive
o facoltative INTERDIPENDENZA DEGLI OBIETTIVI: Gli studenti comprendono
che possono raggiungere i propri obiettivi solo se tutti gli
studenti raggiungono i loro. “es. tutti i membri devono
rispondere bene al X% di domande”,”Ogni membro deve fare
meglio della settimana precedente”, “Per prendere la
sufficienza in una prova in centesimi, la somma totale delle
STRUTTURARE tre prove non deve essere inferiore a 240 punti”
INTERDIPENDENZA
POSITIVA INTERDIPENDENZA DI PREMI: Il gruppo viene premiato
collettivamente si per il lavoro cooperativo sia per il
contributo del singolo.

INTERDIPENDENZA DI RUOLI: Ruoli complementari e


interconnessi (lettore, registratore, Incoraggiatore)

INTERDIPENDENZA DI RISORSE (i materiali devono essere


combinati) O DI COMPITO (Per procedere ognuno deve aver
svolto la propria parte)
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

Osservare significa rilevare il comportamento dei membri all’interno del


gruppo per offrire agli ’insegnanti dati per restituire un feedback agli
studenti circa la partecipazione e l’efficacia del gruppo.

Osservatori:
- INSEGNANTE
– STUDENTE (Studente mobile o Studente con ruolo di osservatore)
MONITORARE IL - AUTOMONITORAGGIO: ciascun componente del gruppo attraverso
COMPORTAMENTO DEGLI questionari e check-list rileva i comportamenti dei membri (propri e/o
STUDENTI altrui e/o del gruppo) Al termine c’è una condivisione, il feedback offerto
dai compagni consente di valutare l’efficacia comportamentale del
singolo,

Osservazione priva di giudizio sui comportamenti


STRUTTURATA: Inizialmente sono scelte le abilità sociali e scolastiche da
osservare. Poi, su una griglia, viene rilevata la frequenza con cui si
manifestano alcuni comportamenti collegati alle abilità in oggetto. Può
essere utile schematizzare con un grafico la sintesi dei dati raccolti.
NON STRUTTURATA: descrizione libera
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

SCHEDA DI RILEVAZIONE

OSSERCATORE_______ DATA___________
GRUPPO______

Scheda di rilevazione Comportamenti Luca Elisa Carlo


strutturata
Incoraggiare xxxx xx x

Ascoltare x xxx xx

Riassumere xxx xxx x


IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

SCHEDA DI RILEVAZIONE

OSSERCATORE_______ DATA___________
GRUPPO______

Scheda di rilevazione Gruppo Comp. Note


non strutturata sociale
Gruppo 1 Ascoltare, Luca
Riassumere ascolta
Carlo
Gruppo 2 Incoraggiare Lisa
incoraggia
Marco
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

L’apprendimento diventa significativo se al termine della lezione c’è


una piccola sintesi, ripasso degli argomenti affrontati.

Modi per chiudere la lezione:

DISCUSSIONE FOCALIZZATA IN COPPIE: l’insegnante forma dei gruppi


CHIUDERE LA LEZIONE poi offre degli spunti (argomento della lezione, 5 cose imparate)
a cui segue una discussione in gruppo. Al termine ogni membro del
deve sapere rispondere agli spunti dati dall’insegnante per
iscritto. L’insegnante raccoglie gli elaborati e fornisce un
feedback attraverso delle annotazioni scritte.

SINTESI IN COPPIA: ogni coppia deve fare una sintesi concordata


della lezione svolta. Entrambi devono saper argomentare quanto
scritto.
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

VERIFICA: è la raccolta dei dati necessari a formulare un giudizio;

VALUTAZIONE: è un giudizio di valore formulato sulla base dei dati


VERIFICA E
disponibili;
VALUTAZIONE
DELL’APPRENDIMENTO
Si può verificare senza valutare ma non si può valutare senza verificare
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente

Prima di ogni lezione l’insegnante deve stabilire i criteri di


valutazione e la modalità di raccolta dei dati necessari al giudizio.
Piano di verifica su:

1) PROCESSI DI APPRENDIMENTO: se migliorano i processi di


apprendimento migliorano anche i prodotti. Attraverso
VERIFICA E VALUTAZIONE l’automonitoraggio ciascuno studente può valutare l’efficacia
DELL’APPRENDIMENTO del lavoro di gruppo e individuale.

2) RISULTATI DI APPRENDIMENTO: Apprendimento dei contenuti


della lezione (test, prove orali, progetti, ecc)

3) CONTESTO DI VERIFICA: dimostrare la capacità di utilizzare


l’abilità o procedura acquisita durante la lezione in un contesto
reale attraverso una simulazione.
Al termine della lezione gli studenti in gruppetti o per classe
devono riflettere sul lavoro svolto, per valutare efficacia del
proprio lavoro e del proprio gruppo, osservare aspetti positivi e
negativi.

VALUTAZIONE IN Si realizza attraverso:


GRUPPO FEEDBACK POSITIVO: ciascuno studente rileva quella situazione
in cui il contributo del compagno è stato importante.

DISCUSSIONE IN GRUPPO: appena terminata la sessione di


lavoro il gruppo deve riflettere su come ha lavorato, darsi un
voto, ragionare sull’efficacia dei vari ruoli.

OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO: abilità da migliorare, come


fare, rispondere anche attraverso domande scritte.
“Cosa posso fare io per aiutare il mio gruppo?”

FESTEGGIAMENTI: Congratularsi crea motivazione a chi si è


reso conto di essere stato utile.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

ØPrende decisioni preliminari


- definisce gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali
- decide le dimensioni dei gruppi
- decide la composizione del gruppo
- assegna i ruoli
- sistema l'aula
- organizza i materiali

ØSpiega il compito e l'approccio cooperativo


- spiega il compito
- spiega i criteri di valutazione
- struttura l'interdipendenza positiva
- struttura la cooperazione intergruppo
- struttura le abilità individuali
-insegna le abilità sociali
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

Ø Controlla e interviene
- favorisce l'interazione costruttiva diretta
- esegue il monitoraggio del comportamento degli studenti
- interviene per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito
- chiude la lezione

Ø Verifica e valuta
- valuta l'apprendimento degli studenti
- valuta il funzionamento dei gruppi
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

METACOGNIZIONE COOPERATIVA

Alla fine di ogni sessione di apprendimento si considera il processo cognitivo


messo in atto:

. Cosa ho imparato?

. Che padronanza ne ho/abbiamo?

. Quali risultati e come li ho/abbiamo raggiunti?

. Come abbiamo collaborato, comunicato, dialogato?

. Quale stato emotivo? Che tipo di relazione/coinvolgimento?

. Come migliorare la cooperazione,……..?


LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche cooperative

Si suddividono gli studenti in coppie obiettivo aumentare la quantità


PRENDERE APPUNTI IN e la qualità degli appunti presi a lezione; ogni 10 min si interrompe
COPPIE la lezione e gli studenti condividono gli appunti (lo studente A
riassume i suoi appunti a B e viceversa)

Si suddividono gli studenti in coppie l’insegnate pone una domanda


RICAPITOLARE CON IL che funge da stimolo per riassumere quanto fatto fino a quel
COMPAGNO DI BANCO momento nella lezione. Ogni studente risponde alla domanda e la
espone al compagno motivando le proprie ragioni. Gli studenti
formulano una nuova risposta più completa che combina le
informazioni di entrambi.
LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche cooperative

Si suddividono gli studenti in coppie à Entrambi analizzano i


titoli dei paragrafi da leggere per avere un quadro generale del
ANALIZZARE IL TESTO lavoro da svolgere. Entrambi leggono a voce bassa il primo
IN COPPIE paragrafo. Poi uno studente riassume e l’altro integra. Per il
secondo paragrafo si invertono i ruoli. Obiettivo dell’attività è che
entrambi siano in grado di rendere al docente il contenuto del
testo. Tecnica valida in caso di dislessia.

Si suddividono gli studenti in terneà Il gruppo deve leggere un


COMPRENDERE IL testo, una poesia, un racconto racconto e rispondere alle domande
TESTO IN GRUPPI DI 3 Il gruppo deve fornire risposte sulle quali tutti siano d’accordo e
ciascuno deve essere in grado di spiegare le risposte. Ogni
studente nell’attività ha un ruolo diverso ( lettore, registratore,
controllore) al fine di creare interdipendenza positiva.
LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche cooperative

Si suddividono gli studenti in coppie Uno studente


legge il primo esercizio e spiega la procedura per
risolverlo. L’altro studente integra e verifica la
correttezza di quanto presentato. Per il secondo
FARE ESERCIZI IN
COPPIE
esercizio gli studenti invertono i propri ruoli.
Conclusi i due esercizi gli studenti confrontano le
proprie soluzioni con quelle di un’altra coppia di
studenti. Se le risposte non corrispondono entrambe
le coppie rivedono le proprie risposte e le
ripresentano in un secondo momento. Una volta
trovata una risposta comune si continua il lavoro in
coppia.
LEZIONE COOPERATIVA
L’insegnante sceglie un argomento che gli studenti conoscano in
Tecniche cooperative modo approfondito e sul quale si possano sviluppare due tesi
diverse da sostenere, organizza il materiale didattico
suddividendolo in dimostrazioni pro e contro. Forma gruppi di 4
suddivisi in coppie avversarie alle quali si assegnano tesi e
argomentazioni pro e contro. Ogni coppia ha una tesi da
sostenere in modo persuasivo e deve ricercare argomentazioni a
supporto. Nel presentare il proprio punto di vista ogni coppia
CONTROVERSIE IN CLASSE può avvalersi di schemi, disegni o grafici. Le parti possono
mettere in discussione le tesi altrui e richiedere ulteriori
argomentazioni.
A questo punto ogni coppia presenta la tesi e le argomentazioni
dell’altra nel modo più convinto possibile. Terminata la contesa
le 2 coppie devono trovare un accordo e mettere per iscritto una
terza prospettiva. Al termine del lavoro test individuale sulle
due posizioni contrapposte.
ES. salvaguardia delle specie a rischio (posizione ambientalista
convinta che la specie debba essere protetta VS posizione di
padroni di aziende agricole)
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche di apprendimento cooperativo

APPLICAZIONI EDUCATIVE:

IL JIGSAW- GRUPPI A MOSAICO

ØE una particolare tecnica di Apprendimento Cooperativo ideato da Aronson

ØE un modo piuttosto efficiente di organizzare l'apprendimento dei materiali

ØIl processo del jigsaw incoraggia di per sé l'ascolto, il coinvolgimento e l'empatia

dando a ciascuno alunno una parte essenziale da giocare.


INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

ØProprio come in un puzzle, ogni pezzo - ogni parte attribuita ad uno studente - è

essenziale per la piena comprensione e il completamento del prodotto finale.

Se ogni parte di lavoro è essenziale, allora anche lo studente che la possiede è

essenziale: è proprio questo che rende questa strategia così efficace.

ØSi può lavorare in jigsaw con gli alunni di una stessa classe divisi in gruppi da 3-4

studenti ciascuno.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
APPLICAZIONI EDUCATIVE:

IL JIGSAW- GRUPPI A MOSAICO


Questa particolare tecnica di Apprendimento Cooperativo prevede:

1.FASE COSTITIZIONE DEI GRUPPI DI PARTENZA


Dividi gli studenti in gruppi di 3- 4persone.
Il gruppo dovrebbe essere eterogeneo per genere, etnia e abilità.
Assegna i ruoli:
1.Ricercatore delle cause
2.Ricercatore delle fasi di svolgimento
3.Ricercatore delle conseguenze
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
APPLICAZIONI EDUCATIVE:

Esplicita gli obiettivi cognitivi e sociali del lavoro e l organizzazione dei gruppi.
Assegna ai partecipanti una parte di materiale comune sull argomento di studio e a
ciascun membro del gruppo il compito di diventare esperto di un aspetto particolare
dell argomento.

Ad es. La prima guerra mondiale: consegna a tutti del materiale di inquadramento


generale del periodo storico, da leggere tutti insieme.
Distribuzione ad ogni membro del compito di analizzare rispettivamente le cause, le fasi
della guerra, le conseguenze.

Il gruppo esamina prima insieme il materiale comune e si procede quindi alla fase
successiva.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

2. FASE IL GRUPPO DEGLI ESPERTI

Forma "gruppi esperti" (sempre di 3 – 4persone ciascuno) temporanei unendo


tra loro alunni che abbiano la stessa parte.
Il gruppo iniziale si smembra: gli incaricati di ciascun aspetto vanno a raggiungere i
colleghi corrispondenti formando gruppi omogenei per tema (ad es. tutti gli esperti
delle cause si riuniscono insieme, altrettanto fanno gli esperti delle fasi e quelli delle
conseguenze)
Dai agli esperti tempo per discutere dei punti essenziali del loro paragrafo e per ripetere la
presentazione che faranno al gruppo.
Lo scopo è di studiare insieme quel tema, diventarne esperti per poi tenere una
relazione ai membri dei gruppi originari, della fase 1.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

3. FASE SOCIALIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE

I partecipanti, dopo aver analizzato il proprio tema ritornano

a comporre i gruppi originari (che diventano gruppi di socializzazione delle conoscenze),

in cui sono ora presenti esperti di tutti i diversi aspetti dell'argomento.

Gli esperti espongono a turno il tema di cui si sono occupati ai compagni, i quali

ascoltano e intervengono con domande ed osservazioni.

Gli esperti possono presentare anch essi domande per verificare la comprensione.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

4. FASE STUDIO INDIVIDUALE RIPASSO DI GRUPPO E VERIFICA

Segue un periodo in cui ogni membro in forma individuale o ancora utilizzando il

gruppo ha la possibilità di riesaminare l'intero argomento su cui verterà la prova di

verifica.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA

FASI DEL JIGSAW

1. FASE GRUPPI DI APPARTENENZA

Gruppo Casa 1 Gruppo Casa 2 Gruppo Casa 3


A, B, C, A, B, C, A, B, C,

2. FASE GRUPPO DI ESPERTI

Gruppo esperti 1 Gruppo esperti 2 Gruppo esperti 3


A, A, A, B,B,B, C,C,C,

3. FASE SOCIALIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE

Gruppo di sintesi 1 Gruppo di sintesi 2 Gruppo di sintesi 3


A,B,C, A,B,C, A,B,C,

4. FASE STUDIO INDIVIDUALE, RIPASSO DI GRUPPO, VERIFICA


INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche di apprendimento cooperativo

APPLICAZIONI EDUCATIVE:
GROUP INVESTIGATION

Fase 1: SOTTORGOMENTI E DIVISIONE IN GRUPPI


L’insegnante presenta un argomento generale di ampia portata. Gli studenti sono
invitati a porre domande sull’argomento. Tutte le domande vengono trascritte e
suddivise in categorie che diventano i sotto-argomenti. I gruppi sono formati per
l’interesse condiviso per il medesimo sotto-argomento.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche di apprendimento cooperativo

Fase 2: PIANIFICAZIONE ATTIVITA’


Gli studenti decidono come indagare l’argomento, definiscono i compiti i
materiali. Viene scritto un piano di lavoro per garantire il rispetto dei tempi
di consegna del lavoro.
Fase 3: LA RICERCA
Ogni studente svolge una ricerca individuale ciò che viene rilevato viene
condiviso e riassunto all’interno del gruppo in un unico lavoro comprensivo
delle ricerche di tutti i membri
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche di apprendimento cooperativo

Fase 4: PIANIFICAZIONE PRESENTAZIONI


Gli studenti definiscono la modalità di presentazione del proprio lavoro (schema,
disegno, prodotto multimediale). Un comitato di rappresentanti dei gruppi definisce
le modalità e l’ordine di presentazione dei vari gruppi essendo il lavoro di ciascun
gruppo un sotto argomento di un tema più vasto.

Fase 5: LA PRESENTAZIONE
Ogni gruppo effettua una presentazione agli altri compagni offrendo una sintesi del
lavoro svolto. Gli studenti che ascoltano apprendono così gli altri sotto-argomenti.

FASE 6: LA VALUTAZIONE
La valutazione è di gruppo per il lavoro proposto e individuale, successiva, su tutti i
sotto argomenti presentati dai vari gruppi.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche di apprendimento cooperativo

APPLICAZIONI EDUCATIVE:
STUDENT TEAM LEARNING
Lo Student Team Learning ideato da Slavin prevede:
1) Studio di gruppo senza specializzazione del compito
2) Premiazione di gruppo
3) Responsabilità individuale (il miglioramento individuale incide sul risultato
del gruppo)
4) Pari opportunità di successo
ESPERIENZE

http://www.apprendimentocooperativo.it/Materiali-
prodotti/secondaria-primo-grado/cs_1221.html

http://www.apprendimentocooperativo.it/Materiali-
prodotti/secondaria-secondo-grado/cs_1222.html
Riferimenti bibliografici
S. Cacciamani, Imparare cooperando, Carocci , 2009.
L. Cottini, Didattica speciale e inclusione scolastica, Carrocci, 2019.
M. Comoglio, Verso una definizione del Cooperative Learning, in Animazione Sociale
n. 4, 1996
M. Comoglio, Il Cooperative Learning. Strategie di sperimentazione, in Quaderni di
Animazione e Formazione – Animazione Sociale , Edizioni Gruppo Abele, Torino , 1999
P. Crispiani, Didattica cognitivista,Armando Editore, 2004.
D.W. Johnson e R.T. Johnson (1996) Apprendimento Cooperativo in classe. Migliorare il
clima emotivo e il rendimento. Erickson Trento
Y.Sharan e S. Sharan Gli alunni fanno ricerca , Erickson, Trento 1998
E.G. Cohen Organizzare i gruppi cooperativi. Erickson, Trento
G. Chiari, Climi di classe e apprendimento, Angeli Milano 1996
M.Becciu, A.R. Colasanti, La promozione delle abilità sociali, Edizioni AIPRE – Roma
S.A. Miato e L. Miato, La didattica inclusiva. Organizzare l’apprendimento cooperativo
metacognitivo , Erickson, Trento 2003

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