strategia inclusiva
q Che cos’è
q Punti di forza
q Come si realizza
q Progettare la peer education a
scuola
2-PEER TO PEER
La PEER EDUCATION è una strategia educativa che mira a
Che cos’è
promuovere lo scambio di informazioni e di esperienze interni al
gruppo dei pari. Il suo ambito di intervento è quello del
“comportamento consapevole”: l’educazione tra pari nei gruppi
di adolescenti è uno strumento per sviluppare informazioni, ma
soprattutto consapevolezza e responsabilità.
Attivare processi di peer education significa favorire lo sviluppo
di competenze e consapevolezze fra gli adolescenti allo scopo di
ridefinire ruoli e relazioni all’interno della scuola e nella
comunità, ricercando nuove forme di partecipazione giovanile.
2- PEER TO PEER
Che cos’è
La PEER EDUCATION è una strategia molto potente per
accrescere l’efficacia complessiva dell’insegnamento nelle classi
inclusive ( Mitchell, 2014)
Gli studenti sono coinvolti in funzione di tutor per favorire
l’apprendimento di compagni che vengono ad assumere il ruolo di
tutees.
2- PEER TO PEER
Punti di forza
La strategia, derivante dalla teoria sociale cognitiva e
dell’apprendimento per modeling (Bandura) è una delle più
efficaci, proprio perché si basa sul presupposto che i modelli di
comportamento dei giovani vengano appresi più facilmente
all’interno di gruppi di coetanei rispetto a quanto non avvenga
nel tradizionale rapporto educativo genitore-figlio o insegnante-
allievo, e che dunque l’efficacia dell’influenza dei pari,
La PEER EDUCATION si caratterizza quale strategia inclusiva in 2- PEER TO PEER
quanto: Punti di forza
Ø Consente un approccio individualizzato mirato al singolo
Ø Determina una forte motivazione in entrambi gli alunni
coinvolti
Ø Espone ognuno a prospettive diverse sia in relazione ai ruoli
che assumono sia per l’esposizione agli stili di insegnamento
che assumono
Ø Fornisce più fonti di feedback e di correzione di errori
Ø Aumenta le abilità comunicative
Ø Promuove l’indipendenza e forme di autodeterminazione
Ø Sollecita le relazioni dirette fra compagni.
IN SINTESTI TALE MODALTÀ DI GESTIONE PORTA BENEFICI: 2- PEER TO PEER
Ai tutees attraversi l’incremento dell’attenzione individuale la rpetizione Punti di forza
del lavoro rispetto a certe parti del programma, il supporto del
compagno…
Ai tutor che rinforzano le loro conoscenze, la loro autostima e la
sensibilità verso gli altri.
Agli insegnanti che sperimentano una modalità a supporto della loro
azione , che vedono aumentare i livelli collaborativi nel gruppo…
Al sistema educativo nel suo complesso valutato nella dinamica costi-
efficacia ( Topping, 2005)
2- PEER TO PEER
Punti di forza
Baloche 1998
3- I TRATTI IDENTITARI
Benessere psicologico
personale
3-IMPARARE COOPERANDO
.
IMPARARE COOPERANDO
Interdipendenza
positiva
Interazione Responsabilità
promozionale faccia individuale e di
a faccia gruppo
1. INTERDIPENDENZA POSITIVA
comune è DISTRIBUITA tra i membri di tutto il gruppo, per cui si crea tra i
conseguire il proprio obiettivo dipende dalla possibilità che hanno gli altri
di realizzare i loro.
Ø INTERDIPENDENZA di obiettivi
Ø INTERDIPENDENZA di competenze
Ø INTERDIPENDENZA di ruolo
Ø INTERDIPENDENZA di materiali
Ø INTERDIPENDENZA di valutazione
1. INTERDIPENDENZA POSITIVA
Ø INTERDIPENDENZA di identità
Ø INTERDIPENDENZA ambientale
Ø INTERDIPENDENZA di fantasia
Ø INTERDIPENDENZA di compito
FACCIA
prosociali.
INSEGNAMENTO DIRETTO DELLE
COMPETENZE SOCIALI
a. abilità che aiutano gli studenti a stare insieme in gruppo (abilità comunicative e di
gestione di conflitti).
b. abilità che aiutano i gruppi a funzionare bene, rispetto alla realizzazione del
incoraggiano se stessi e gli altri a vedere le cose da una prospettiva multipla, a fare domande
Comoglio M. così definisce (in “Educare insegnando”, 1998), le abilità sociali (social skill): un “insieme di
comportamenti motivati e cognitivamente controllati che permettono ad una persona di iniziare,
sviluppare, mantenere e affrontare in modo efficace una buona relazione con gli altri e un buon
inserimento nell'ambiente che la circonda”.
“dalla psicologia sociale è possibile scandire un percorso curricolare cui far riferimento” che si declina
nel seguente modo:
competenze comunicative interpersonali;
competenze di leadership;
competenze di soluzione dei problemi (o problem solving);
competenze di per una gestione positiva e costruttiva del conflitto;
competenze decisionali (o decision making).
3. ABILITA’ SOCIALI
Competenze di leadership singole abilità che permettono agli individui di gestire un gruppo rivolto
all'esecuzione di un compito, in modo da giungere al traguardo richiesto con soddisfazione dei membri.
Tra queste ricordiamo:
le abilità di introduzione del lavoro come ad esempio introdurre l'argomento e scaldare l'ambiente o
distinguere i compiti / ruoli nel gruppo o ancora chiarire l'ordine del giorno,
quelle di pianificazione e progettazione
quelle di gestione del percorso di gruppo come ad esempio controllare i toni di voce, dare il turno di
parola, favorire la partecipazione, dare istruzioni, scandire i tempi di lavoro, condividere i materiali ed
infine
quelle di apprendimento come ad esempio spiegare idee e procedure, prendere appunti, ricapitolare,
controllare la comprensione, approfondire.
3. ABILITA’ SOCIALI
Competenze di gestione dei conflitti sono quella sommatoria di singole abilità che
permettono di affrontare, gestire e risolvere un conflitto interpersonale come ad esempio il
distinguere le proprie/ altrui emozioni, il nominare le proprie/ altrui emozioni, il gestire le
emozioni attraverso l'autocontrollo e l'espressione verbale diretta delle stesse, l'identificare il
terreno comune per creare tutte le soluzioni possibili, l'accettare le differenze, il riconoscere
il valore degli altri, il valutare e scegliere di comune accordo cioè negoziare, il definire di
modalità concrete di attuazione delle soluzioni prospettate.
3. ABILITA’ SOCIALI
Competenze di soluzione dei problemi sono quella sommatoria di singole abilità che
permettono di definire il problema, favorire la generazione di idee e la scelta dell'idea più
efficace, criticare le idee e non le persone, essere consapevole degli errori, effettuare
correzioni appropriate al livello dei discenti, sviluppare tecniche di autocorrezione, usare aiuti
per la correzione tra pari, raggiungere un accordo.
3. ABILITA’ SOCIALI
Per insegnare le competenze sociali può essere utile seguire una procedura di tipo cognitivo
comportamentale che prevede i seguenti momenti:
1. Suscitare la motivazione negli alunni
2. Descrivere, durante momenti specifici dedicati opportunamente all'insegnamento diretto delle
competenze sociali, in modo oggettivo, specifico e osservabile i comportamenti che
esprimono l'abilità usando le seguenti tecniche:
Descrivere gli aspetti verbali e non verbali della competenza
Usare role playing e simulazione del ruolo
Presentare situazioni problema che richiedono l'uso e l'applicazione della competenza
Dare un feedback su ciò che l'alunno ha saputo correttamente simulare.
3. Esercitarsi durante tradizionali momenti di cooperative learning applicato a contenuti di tipo didattico.
4. Operare una revisione metacognitiva rinforzando i comportamenti desiderati e ignoran-
do/correggendo quelli inopportuni.
5. Generalizzare gli apprendimenti.
ABILITA’ – COMPETENZE SOCIALI
Training sulle Abilità sociali
FASI DI LAVORO
-Carta a T
MA
L’INSEGNANTE
Spiega il lavoro Monitora
l’andamento
Chiude la Propone i
lezione problemi Valuta
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente
N.B.
Per gli studenti che hanno raggiunto buoni livelli di abilità interpersonali
non è
necessario predisporre il materiale in modo particolare, ma quando il
gruppo è nuovo consente di superare alcune difficoltà:
-coinvolgere chi abitualmente non si fa coinvolgere
-contenere l’alunno dominante
- avvicinare gli studenti tra loro
- favorire l’inclusione dei soggetti più deboli
IMPARARE COOPERANDO
Ruolo del docente
Osservatori:
- INSEGNANTE
– STUDENTE (Studente mobile o Studente con ruolo di osservatore)
MONITORARE IL - AUTOMONITORAGGIO: ciascun componente del gruppo attraverso
COMPORTAMENTO DEGLI questionari e check-list rileva i comportamenti dei membri (propri e/o
STUDENTI altrui e/o del gruppo) Al termine c’è una condivisione, il feedback offerto
dai compagni consente di valutare l’efficacia comportamentale del
singolo,
SCHEDA DI RILEVAZIONE
OSSERCATORE_______ DATA___________
GRUPPO______
Ascoltare x xxx xx
SCHEDA DI RILEVAZIONE
OSSERCATORE_______ DATA___________
GRUPPO______
Ø Controlla e interviene
- favorisce l'interazione costruttiva diretta
- esegue il monitoraggio del comportamento degli studenti
- interviene per migliorare il lavoro del gruppo e sul compito
- chiude la lezione
Ø Verifica e valuta
- valuta l'apprendimento degli studenti
- valuta il funzionamento dei gruppi
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
METACOGNIZIONE COOPERATIVA
. Cosa ho imparato?
APPLICAZIONI EDUCATIVE:
ØProprio come in un puzzle, ogni pezzo - ogni parte attribuita ad uno studente - è
ØSi può lavorare in jigsaw con gli alunni di una stessa classe divisi in gruppi da 3-4
studenti ciascuno.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
APPLICAZIONI EDUCATIVE:
Esplicita gli obiettivi cognitivi e sociali del lavoro e l organizzazione dei gruppi.
Assegna ai partecipanti una parte di materiale comune sull argomento di studio e a
ciascun membro del gruppo il compito di diventare esperto di un aspetto particolare
dell argomento.
Il gruppo esamina prima insieme il materiale comune e si procede quindi alla fase
successiva.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Gli esperti espongono a turno il tema di cui si sono occupati ai compagni, i quali
Gli esperti possono presentare anch essi domande per verificare la comprensione.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
verifica.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
APPLICAZIONI EDUCATIVE:
GROUP INVESTIGATION
Fase 5: LA PRESENTAZIONE
Ogni gruppo effettua una presentazione agli altri compagni offrendo una sintesi del
lavoro svolto. Gli studenti che ascoltano apprendono così gli altri sotto-argomenti.
FASE 6: LA VALUTAZIONE
La valutazione è di gruppo per il lavoro proposto e individuale, successiva, su tutti i
sotto argomenti presentati dai vari gruppi.
INSEGNANTE E LEZIONE COOPERATIVA
Tecniche di apprendimento cooperativo
APPLICAZIONI EDUCATIVE:
STUDENT TEAM LEARNING
Lo Student Team Learning ideato da Slavin prevede:
1) Studio di gruppo senza specializzazione del compito
2) Premiazione di gruppo
3) Responsabilità individuale (il miglioramento individuale incide sul risultato
del gruppo)
4) Pari opportunità di successo
ESPERIENZE
http://www.apprendimentocooperativo.it/Materiali-
prodotti/secondaria-primo-grado/cs_1221.html
http://www.apprendimentocooperativo.it/Materiali-
prodotti/secondaria-secondo-grado/cs_1222.html
Riferimenti bibliografici
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L. Cottini, Didattica speciale e inclusione scolastica, Carrocci, 2019.
M. Comoglio, Verso una definizione del Cooperative Learning, in Animazione Sociale
n. 4, 1996
M. Comoglio, Il Cooperative Learning. Strategie di sperimentazione, in Quaderni di
Animazione e Formazione – Animazione Sociale , Edizioni Gruppo Abele, Torino , 1999
P. Crispiani, Didattica cognitivista,Armando Editore, 2004.
D.W. Johnson e R.T. Johnson (1996) Apprendimento Cooperativo in classe. Migliorare il
clima emotivo e il rendimento. Erickson Trento
Y.Sharan e S. Sharan Gli alunni fanno ricerca , Erickson, Trento 1998
E.G. Cohen Organizzare i gruppi cooperativi. Erickson, Trento
G. Chiari, Climi di classe e apprendimento, Angeli Milano 1996
M.Becciu, A.R. Colasanti, La promozione delle abilità sociali, Edizioni AIPRE – Roma
S.A. Miato e L. Miato, La didattica inclusiva. Organizzare l’apprendimento cooperativo
metacognitivo , Erickson, Trento 2003