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Il campo comprende non solo la scuola ma anche La pluralità dei luoghi non formali
che come si sa è attualmente settore in forte espansione. dalla didattica dei beni
culturali alla didattica dello Sport dalle macro didattiche a distanza multimediali alle
micro didattiche come la didattica dei sentimenti o la didattica del calcio.
ed è ciò che tutti i nostri studenti fanno quando passano da una classe all'altra
ancora quando passano dall' ordine di studi a quello superiore. per poter
funzionare nella pratica tale impostazione ha bisogno naturalmente di
modificare la natura dei diversi campi di sapere a cui si applica, di formattarli
e di ridurre cioè alla sua misura. per fare un esempio non è affatto un caso
che lo sviluppo dei linguaggi nell'insegnamento vengo formattato come analisi
logica e analisi grammaticale. Solo a condizione di sottoporsi a questa
operazione di formattamento questi ambiti di conoscenze sono
immagazzinabili e richiamabili dalla memoria. In molti casi però gli effetti di
questa operazione sui campi di conoscenza possono essere molto drastici e
finire addirittura per dissolverli. se la storia e la geografia anche ridotte A liste
di dati e di date continuano a sussistere e ad assomigliare in qualche modo a
se stesse sia pure in forma polverizzata e linguaggio ridotto a meccanica e
tecnica di analisi a liste di regole ed eccezioni scompare completamente. il
formattamento cui viene sottoposto lo trasforma in altro. è il caso ben noto
agli insegnanti ai genitori ai linguisti gli alunni che sanno la grammatica ma
non sanno l'italiano. le informazioni immagazzinate anche se non sempre non
sono dinamiche ne si organizzano in rete di interazioni complesse come quelle
che siamo portati a chiamare conoscenza e i suoi corollari. si tratta di pezzi di
informazione nel significato Stretto di questo termine depositata nel loro
indirizzi E difficilmente vocaboli o utilizzabili In circostanze nuove, diverse Cioè
da quello nelle quali sono state apprese. se si fatto insegnamento trasforma in
pezzi di formazione tutto ciò che tocca. Ciò che è informale deve diventare
formale ciò che è non ordinato deve diventare ordinato ciò che è vago deve
diventare definito.
Il potere delle discipline non deve soffocare la persona che apprende quanto
favorirne l'espressione delle potenzialità umane attraverso la comprensione dei
valori intellettuali estetici morali sociali Civili di cui sono portatrici. 100 anni di studi
e ricerca Nelle scienze dell'educazione confermano che il successo scolastico e
formativo se è determinato dalla validità delle discipline banche ha scritto
all'organizzazione didattica delle azioni dell'insegnare sia per ottimizzare i processi
della prendere sia per favorire la promozione umana dei soggetti. Le conoscenze
assimilate diventino per lo studente fattori essenziali della sua capacità di giudizio,
che in seguito eserciterà nei più diversi contesti cognitivi e pratico operativi. è il
modo con cui vari contenuti sono organizzati, appresi ed elaborati che conferiscono
loro un grado maggiore di livello culturale. quel modo di usare un occhio nuovo con
cui riguardare quello che si sa porsi interrogativi Insomma rivolgere domande sul e
al proprio sapere. in questa prospettiva La didattica studi e teorizza un
insegnamento il quale dinamizza i saperi riscopre come generatori di altri saperi. alla
luce della didattica così Intesa quindi il insegnare non può limitarsi a trasmettere un
sapere, a presentare una disciplina, da crescere e quantitativamente le conoscenze,
bensì deve promuovere sostenere nel soggetto che apprende l'impegno delle sue
qualità capacità profonde, favorirne la misura scelta degli atteggiamenti personali,
alimentare la prospettazione degli orizzonti progettuali, sì che le curiosità della
mente l'audace del pensiero il desiderio di verità l'amore la passione per l'oggetto di
studio ne costituiscono un componente altrettanto sostanziale e caratterizzante
quanto l'esaustiva informativo cognitività e il rigore metodologico procedurale. in tal
modo consente allo stesso soggetto di non adagiarsi nel grigiore motivazionale della
routine istituzionale ma piuttosto di auto scoprirsi di conoscersi di accettarsi auto
progettarsi. le discipline apprese acquistano così un significato, un senso.
rappresentano per il soggetto uno strumento di salvezza formativa di
potenziamento delle energie Creative e culturali.
la pratica ancora è stata riconosciuta sempre più Come contesto epistemico in cui si
trasmettono e si generano conoscenze luogo fisico e sociale in cui si compie il lavoro
e si sviluppa l'apprendimento, costrutto analitico che contribuisce a chiarire Come si
apprende si sviluppa la conoscenza professionale. molti ambiti di ricerca convergono
nel riconoscere nella pratica un luogo in grado di produrre conoscenza e perciò i
professionisti si configurano come soggetti epistemici che producono dei saperi
idonei a interpretare a risolvere problemi che incontriamo.
si deve in particolare agli studi sulle pratiche professionali una convergenza verso il
concetto di pratica inteso sia come processo euristico idoneo a produrre conoscenza
in virtù dei dispositivi riflessivi che ogni fa reagire Chiama in causa, sia come attività
culturalmente situata dove non è nettamente distinto il pensare dal fare agire. la
razionalità nella pratica si configura come adeguatezza e concretezza. Orientamento
mirato a realizzare un rapporto soddisfacente tra un fine cioè in vista di quell'azione
acquista un senso è un'iniziativa puntuale in situazione ordinata e realizzare quel
fine nei limiti del possibile. Sulla base di queste tendenze le ricerche si sono dirette
sulle competenze prodotte in situazione di lavori nei settori più vari. Così accanto I
saperi accademici un ambito è stato offerto ai saperi direttamente generati
dall'azione. la ricerca didattica recente muovendo dalla constatazione che la teoria
rigorosa non riesce a generare mezzi soddisfacenti ad assicurare il raggiungimento di
tutti gli obiettivi a chi opera in situazioni concrete, ha evidenziato come la crescita
della conoscenza e della competenza professionale sia legata in particolare a
all'affidamento della capacità di riflessione nell'azione oltre si intende che di
riflessione prima e dopo di questa.
per polaniy Esiste un livello di coscienza che non può essere sempre
immediatamente tradotto in parole. il caso più frequente è quello che si sa cosa si
sta facendo ma non si sa sempre essere capaci di verbalizzare . si tratta di quelle
conoscenze che gli uomini di esperienze gli esperti di un settore hanno sul Come
fare le cose. la capacità di risolvere alcuni particolari tipi di problemi ho la capacità di
elaborare dei buoni giudizi basati sull'esperienza. e si attivano le conoscenze
inespresse, locuzioni introdotte dallo stesso polani, mobilitano dei savoirs caches I
saperi nascosti nelle agire professionale. le conoscenze tacite contengono elementi
effimeri come pareri soggettivi, convinzioni, intenzioni, è ancora modi di vedere le
situazioni di interpretare le opportunità. è altamente personale difficile da
formalizzare difficile da comunicare agli altri afferma polanyi. possiamo sapere più di
quanto siamo in grado di raccontare.
Manson attesta che le idee ingenue alle concezioni spontanee punto mediante
l'introduzione della conoscenza tacita polanyi ha valorizzato la dimensione
soggettiva dell' accumulo di esperienze, della loro concettualizzazione e della loro
categorizzazione. una schematizzazione personale delle varie situazioni problemi
strategie di soluzione. Da parte sua schon afferma che la pratica professionale è un
processo di soluzione di problemi. problemi di scelta o decisionali sono risolti
mediante la selezione fra i mezzi disponibili di quello che meglio si adatta a
determinati fini. nella pratica i problemi non si presentano al professionista come
dati ma devono essere costruite a partire dai materiali di situazioni problematiche
sono sconcertanti turbative incerte.
-3 i ruoli del contesto dei quali professionisti si trovano svolgono i loro compiti. un
sapere difficile da cogliere per un osservatore esterno a prima vista non qualificabile
come vero sapere, proprio perché È sfuggente rispetto alle categorie tradizionali del
sapere se i più che appaiono eccessivamente semplificate.
da quanto detto fin qui si può affermare quindi che il sapere professionale
dell'insegnante non può più essere inteso soltanto come una mera applicazione
delle conoscenze teoriche ai contenuti disciplinari nei ancor più a fondo come pura
conoscenza applicata. le sue fonti sono da individuare piuttosto nelle esperienza
dell'insegnamento in quel sapere acquisito mediante l'azione non sempre mediante
concetti accompagnato dalla memoria di altre operazioni, immagini mentali e
metafore. un patrimonio fatto di esempi e di storie succedute in tempi e luoghi
diversi, da quali l'insegnante non estrae sequenze già fatte bensì pezzi di varia
natura e di differente misura che ricompone in fonte quasi sempre inedite per
rendere il più possibile adeguate alla risoluzione del problema didattico. sulla base
di questo sapere gli riconosce immediatamente la situazione è attiva con
circospezione diligenza una sorta di conversazione con gli elementi del contesto non
causale ma mirata guidata da teorie molteplici e varie che gli consentono di capire il
problema di riconoscerlo di stabilire i tempi e i modi di risoluzione. Il sapere
professionale Si profila allora come la capacità di chi è in grado non solo di applicare
una tecnica a una situazione problematica, ma anche di sapersi adattare in un
campo, di muoversi con perizia e con impegno personale verso la soluzione del
problema e di corrispondere alle attese. di rispondere Comunque adeguatamente
ad una situazione di insegnamento apprendimento, assumendosi così la
responsabilità di uscire da questa situazione determinata a volte particolarmente
carica di incertezza. talora potrà essere anche utile cercare la soluzione con gli altri, i
colleghi attraverso la narrazione e mediante un apprendimento Cooperativo quale
interazione dialogica della comunità di apprendimento. Il tutto riuscendo a
coniugare sapere, fare e saper fare in un intreccio che si irrobustisce mediante la
pratica e la riflessione. parlare di Didattica Come sapere professionale significa
quindi riferirsi a un ambito di conoscenze teoriche ovvero un ambito epistemologico
Che afa affrancato si dalle incrostazioni meramente meccanico efficientista di risorsa
tecnico applicativa si configura come sapere che contiene procedure azione ma
anche consapevolezza e riferimenti teorici accumulati nelle memorie di comunità sia
come materiale privato sia socialmente costruito in cui la tessitura di sapere, fare
saper fare da luogo a un continuo dialettico tra teoria e pratica.
[18:13, 5/5/2018] Angelo Verde: Per la scienza che si propone di capire come è fatto
il mondo l'ignoto è conoscibile due punti sarà quindi conosciuto. l'insegnamento può
essere studiato tramite tale criterio delle esattezza? Certamente sì. Difatti esso si
presenta come una nozione scientifica spiegabile, proprio perché ha Ampi margini di
The scrivibilità, di dimostrabilità e di calcolabilità. È appena il caso di rilevare che
attenersi o applicare i singoli eventi riguardanti l'azione dell'insegnamento le
indicazioni ricavate dalle analisi descrittive non significa conseguire con certezza I
risultati attesi. si possono senza dubbio costruire meglio quelle condizioni ovvero
relazioni motivazionali, organizzative, culturali, istituzionali, a ma non è detto che se
facciano conseguire il successo nell'apprendimento. Quest'ultimo è di libero
consenso che destinatario dell'azione didattica intendere esprimere. In altri termini
anche quando le costruzioni di quelle condizioni apparano scientificamente corrette
o addirittura la migliore possibile, non è detto che se determinano l'apprendimento
dello studente, al quale spetta sempre l'ultima parola e di accettazione o di rifiuto
della proposta didattica. il che rende peculiare i per certi versi la situazione didattico
educativa e conferma i tratti di singolarità che disegnano ogni evento di
insegnamento-apprendimento, in quanto appunto evento singolare e interpersonale.
ne consegue che molti aspetti dell'insegnare sono calcolabili e prevedibili ma non lo
sono tutti. si pensi alla variabile appunto Libertà della persona dello studente. E se
questo è vero per l'istruzione il problema si fa più complesso quando non ci si limita
a parlare soltanto di essa ma anche di educazione. si tratta di due concetti
distinguibili sotto il profilo teorico analitico concettuale. lo sono meno sotto il profilo
di attuazione pratica in quanto entrambi costituiti di un medesimo atto Vitale.
Qualunque tentativo di dicotomizzare i due termini si risolverebbe non solo in una
notevole confusione ma soprattutto in uno snaturamento assai pericoloso per
entrambi. Ipnotizzare oggi un'istruzione senza educazione, c'è una sorta di istruzione
pura, ovvero una sequenza avalutativa di trasmissione di conoscenze linguaggi e
tecniche avvalorate dalla scienza e liberate da ogni residuo ideologico costituirebbe
una tesi debole. L'osservazione è l'analisi delle situazioni di insegnamento
apprendimento non possono prescindere dalla finalizzazione educativa sottesa a
qualsiasi intervento didattico. l'efficacia dell'insegnamento va riferita all'effetto che
il soggetto che insegna ottiene dal soggetto che apprende. al fatto che quest'ultimo
dal primo promosso cioè muovere acquisisce oltre che è un universo di conoscenze
abilità competenze un repertorio di credenze di convinzione di orientamenti di
valore capaci di generare i suoi sentimenti e di colorare le sue decisioni di gestire le
sue azioni. un insegnamento fuori da un orizzonte di senso cadrebbe nella rete
dell'insignificanza del sapere e delle maglie del didatticismo vuoto e immotivato. In
altre parole trasmettere in modo di crescere e di capire di volere in una parola Come
già detto di essere. Prima di individuare di definire metodi e tecniche di
insegnamento pur griffate dalla scienza e mondate da ogni residuo di ideologia
occorre avere chiare Le ragioni di tale istruire, riflettere sulle educabilità dell'uomo.
Insomma dare contenuto di senso al processo didattico stesso. Insegnante due punti
modi singolari di essere tratti individuali relazionali e poi tratto psicologico inventiva
didattica professionalità matura. studente due punti volontà di essere aspirazioni e
motivazioni e poi modalità apprenditive livelli di formazione ritmi di sviluppo senza
con questo voler passare sotto silenzio il ruolo del contenuto saperi discipline abilità
competenze.
[18:20, 5/5/2018] Angelo Verde: Precisiamo quindi che senza valori non c'è
apprendimento significativamente orientato alla crescita personale del soggetto, al
più si tratterà di mero accumulo di conoscenze o peggio di ricezione di informazioni,
suggerite dal culto predominio di qualche grande fratello. la spiegazione ultima si
trova nel principio che l'educazione avviene nell'ordine dell'essere. un modo di
vivere o meglio di agire dell'esperienza personale. educare nell'ordine dell'essere
vuol dire che l'educazione si realizza nell'ordine della verità, del bene morale, della
giustizia, della bellezza, della pace, ma anche dell'ordine del dolore della sofferenza,
in una parola della persona umana. Considerata sempre come fine è mai come
mezzo. ciò non esclude che anche l'onore la ricchezza il potere siano fini perseguibili,
pedagogicamente significativi, ma solo se vengono intesi come modi e strumenti per
la crescita umana del soggetto persona, cioè se si fanno valori formativi, e dell'intera
Comunità delle persone. l'educare Mira sempre in ogni momento della vita a
costruire l'uomo umano vale a dire un uomo disposto all'accoglienza di tutto ciò che
è autenticamente umano. Soltanto nell'ordine di tali valori si dà educazione.
altrimenti non si va oltre all'apprendimento addestramento o si cade nel
l'indottrinamento più semplicemente nel inculturazione. Un sapere appreso che non
guardi a una direzione assistenziale è un progetto di uomo non può valere per
l'uomo in generale e tantomeno per un giovane. In altri termini un insegnamento
che Miri al fare a prendere non si traduca in un comportamento diretto ad avere
influenza plasmatrice sugli ambiti morali sul carattere sulla condotta sociale sulle
abitudini sociali e civili degli studenti non ha valore ed è insignificante. il che
permette di individuare il significato positivo e concreto dell'educazione in
riferimento alla persona che si educa. in questo senso l'educazione e anzitutto
prendere coscienza della strutturazione del proprio io. essere consapevoli di quello
che si è e quindi ciò che si accetta o si rifiuta di se in riferimento a quei valori che
attestano la propria umanità. La progressiva chiarezza che ciascuno di noi riesce a
raggiungere ovvero se ci piacciamo o meno come persone se i nostri valori
rispecchiano quelli della nostra vita ideale, ci portano verso quella pienezza della
propria identità umana e quella padronanza di sé stessi che da sempre costituiscono
la metà educativa di primaria importanza. un modellamento di uno stile di vita
adeguato alla propria condizione è congruente con una buona immagine di sé.
ovviamente in tale processo ho percorso un ruolo non secondario è svolto
dall'istruzione o meglio della qualità di essa, che è fattore decisivo per il buon esito
dell'educazione. Se infatti le conoscenze sono presentate sotto forma di nozioni
definite con chiarezza e precisione, adeguatamente sostenute dalla riflessione circo
il loro perché è il tipo di giustificazione che esse possiedono, risultano idonee ad
affinare la capacità di giudizio di sviluppare il potere di fare scelta di vita coerente
con un determinato progetto esistenziale. Emerge qui con Nettezza la connessione
dell'Istruzione con l'educazione. così Intesa l'educazione garantirebbe la padronanza
di un se stessi più ricco montato dalle incrostazioni di una cultura che non si
condivide è dalle sovrastrutture emotivo comportamentali che si sono accumulate
nel tempo e che permanendo possono provocare in ogni età della vita limitazioni
intralci sofferenze disturbi di relazione ostacoli all'incontro autentico tra persone
che come tali vanno quindi metabolizzate solo perdono i dati.
[18:23, 5/5/2018] Angelo Verde: Dunque due punti educazione Come imparare ad
avere il coraggio solo la volontà di cambiare per essere, nel gestire le emozioni nel
metabolizzare le frustrazioni nel elaborare il lutto nel saper vivere momenti di
felicità e di sofferenza di serenità e di ansia e così di seguito. il che ovviamente può
avvenire una sola volta. Però di solito richiede un impegno che dura o può durare
tutta la vita. da qui la prospettiva dell'educazione permanente. il che non significa
non riconoscere momenti Di Stasi di attesa di indugio di crisi. varie sono anche le
modalità. può avvenire per gradi, attraverso la revisione di ciò che chiamiamo piccoli
comportamenti come gli sguardi e i gesti oppure attraverso gesti eclatanti con
modalità ad alto gradiente di visibilità per esempio reimpostando le interazioni con
gli altri e via dicendo. educarsi è crescere attraverso il proprio esistere e sulla
propria esistenza dei costruendosi eri costruendosi fino alla fine. ne deriva che
educare in senso dativo significa in estrema sintesi incidere nel tracciato costruttivo
della strutturazione della personalità del soggetto persona Ovviamente nella
direzione indicata prima. e cioè aiutarlo nel processo compito di decostruzione e
ricostruzione in vista della conquista personale. Per tutto questo l'educazione si
presenta come una una nozione non scientifici zappile almeno non totalmente. essa
non si concede mai del tutto la nostra conoscenza la nostra capacità di previsione
alla nostra pretesa di controllo
[18:43, 5/5/2018] Angelo Verde: Infine la funzione incentivante ovvero non si può
presumere che gli alunni siano già disposti ad apprendere quando accedono a scuola
ma tale disposizione positiva deve essere esplicitamente perseguito attraverso un
puntuale e continuo intervento didattico
[18:16, 15/5/2018] Angelo Verde: La parabola che va dagli anni 50 fino agli anni 60
segna il sorgere di diffondersi del modello attivistico. che ha come attributo la
grande importanza al l'idea dell' insegnamento basato sui processi naturali di
apprendimento a partire dall'esperienza diretta dell'alunno. questi viene
considerato come soggetto pieno di vita. te vengono sottolineate le capacità di auto
attività e si riconosce un maggior credito alle abilità rispetto alle conoscenze. si
rileva l'importanza dei fattori personali quei bisogni ed esigenze ed interessi. si
enfatizza quindi il concetto di espressione.
[18:21, 15/5/2018] Angelo Verde: Affermatosi in Italia negli anni 70 con un positivo
riscontro nei documenti legislativi e nei programmi per la scuola media del 1979 ha
conosciuto un rileva tissimo sviluppo della scuola specie quella dell'obbligo lungo gli
anni 80. le teorie programmatorio curricolari hanno cercato discenti fissare
razionalizzare economizzare e ottimizzare itinerari, procedure, tecniche e risultati
dell'azione di insegnamento. Il che è possibile Se si hanno Divina degli obiettivi i
quali a loro volta possono essere puntualmente individuati sequenzialmente scanditi
questo sarebbe il momento tassonomico e se si hanno mezzi per valutare e per certi
versi per misurare quali di essi siano stati raggiunti e quali no questo sarebbe il
momento docimologico. Il tratto forte di questo modello è costituito dalla figura
predominante del docente che È collocato al centro del rapporto didattico e sceglie
cosa insegnare come insegnarla all'interno di un'unica cornice generale che da delle
direttive dallo stesso docente interpretate come suggerimenti e consigli più che
come ordini. un altro tratto distintivo consiste nel denominatore essenziale
qualificante della controllabilità della trasparenza e della partecipazione del
processo di insegnamento due punti parametri che individuano chiaramente
requisiti della razionalità del render conto pubblicamente da riconoscere applicare
all'attività didattica. preciso e irrinunciabile è il richiamo alla produttività
dell'insegnamento, cioè all'esigenza delle efficienza dell'efficacia e della validità
livello scolastico e sociale.
[18:23, 15/5/2018] Angelo Verde: Si è avuta poi una didattica tecnologica che ha
attraversato diverse fasi. le prime due possono ricondursi al modello di skinner. esso
funziona per assunzione programmatica dell' intervento istituzionale sulla base dell'
intento pretenzioso di costruire il soggetto che apprende tramite una rete di
condizionamento operante rinforzanti. l'istruzione programmata è la proposta più
nota delle ipotesi skinneriana.
[18:30, 15/5/2018] Angelo Verde: I destinatari non sono più soltanto gli adulti e
giovani Ma anche i bambini ragazzi diversamente abili e Chiunque abbia bisogno di
un altro per apprendere. I luoghi sono numerosi sono i contesti in cui è praticato pur
nella varietà diversità delle sue relazioni.
[18:31, 15/5/2018] Angelo Verde: Nelle università la figura del tutor avuto un
notevole sviluppo negli atenei inglesi e americani. in questi paesi Dov'è l'Università
si basa sul modello del campus via di una comunità fortemente integrato in cui lo
studente vive gran parte della propria giornata e di estrema importanza
all'inserimento degli studenti nella vita universitaria. chi si scrive infatti in quelle
università Trova un punto di riferimento preciso consistente in un docente che gli
viene assegnato con il compito di seguirlo nel percorso formativo. la via italiana al
tutorato è recente, la sua introduzione costituisce sicuramente una delle novità di
maggior rilievo degli ultimi anni. Esso ha una funzione prima fra tutte orientativa e
poi quella di assistenza personale. infine quella didattica vere e proprie ovvero
rendere gli studenti attivamente partecipi del processo formativo rimuovendo gli
ostacoli ad una proficua frequenza ai corsi che attraverso iniziative rapportate alle
necessità alle attitudini alle esigenze dei singoli.
[18:33, 15/5/2018] Angelo Verde: Le scuole secondarie di primo grado in queste non
si pratica un insegnamento tutoriale vero e proprio tuttavia non mancano
esperienze significative in cui tale modello si fa garante di un accettabile
inserimento degli alunni in difficoltà nel processo di scolarizzazione di un
apprendimento individualizzato nel processo formativo. La scuola Oggi infatti si
trova ad affrontare sempre una più marcata eterogeneità degli alunni una varietà di
stili cognitivi è una molteplicità di livelli di acquisizione delle competenze. si è fatta
sempre più forte pertanto la domanda di altre presenze in grado di affiancare
l'insegnamento ordinario. nuove figure professionali sono così state coinvolte,
dall'insegnante di sostegno all'operatore tecnologico. l'azione tutoriale nella scuola
media risulta quindi assegnataria sia delle funzioni di garantire il raggiungimento di
obiettivi formativi per tutti i soggetti sia della realizzazione di progetti nuovi di
integrazione dell'offerta curriculare.
[18:35, 15/5/2018] Angelo Verde: Nelle scuole secondarie di secondo grado il tutor
Ying è sempre in funzione aggiunta a quello ordinaria è utilizzato supporto di attività
formativa progetti trasversali e progetti integrativi. è svolto nell'ambito dei progetti
di prevenzione del fenomeno della dispersione scolastica nel biennio. previene il
disagio e crea le condizioni per il benessere del giovane anche nella vita scolastica
sono obiettivi che la scuola ha fatto proprio in questi ultimi anni. si è attuato il
progetto giovani, si sono realizzati i progetti per la salute che implicano l'istituzione
dei docenti referenti delle iniziative, sono stati costituiti spazi per un servizio
psicologico e successive centri di informazione e consulenza come punto di
riferimento per lo studente come strumento per promuovere una migliore qualità
della vita scolastica punto di rilievo sono alcune esperienze realizzate In alcune
scuole che anticipando la stessa legge anno da alcuni anni ha aperto uno sportello
per l'ascolto e la prevenzione del disagio giovanile, alla gestione del quale è affidato
ad alcuni insegnanti. va annotata che in tali istituti L'iniziativa si pone all'interno di
un ottica generale di attenzione ai problemi del singolo studente, di un progetto
educativo d'istituto.
[18:36, 15/5/2018] Angelo Verde: In questi l'azione tutoriale svolta non solo dalla
persona fisica ma anche da un tutor elettronico che sullo schermo corregge gli errori
o Visualizza i problemi appare insostituibile proprio perché garantisce durante la
navigazione assistenza per la risoluzione di eventuali problemi tecnici e di contenuto
o per la riduzione delle difficoltà psicologiche.
[18:40, 15/5/2018] Angelo Verde: Gli obiettivi sono offrire un sostegno conoscitivo,
un aspetto chiave è costituito dal costrutto teorico dello scaffolding ovvero
scaffalatura di sostegno che individua la funzione cognitiva di sostegno per la
elaborazione di cui lo studente hai bisogno per imparare ricordare ed elaborare.
questa scaffalatura di sostegno si riferisce pertanto al sostegno fornito dal tutor per
l'esecuzione dei compiti sia nella forma di suggerimenti o aiuto, come
nell'insegnamento reciproco. si è in quei supporti materiali come le carte aiuto e
nelle facilitazioni procedurali per la scrittura punto quando l'insegnante fa un
intervento di scaffolding si intende che svolge quelle parti del compito che lo
studente ancora non riesce a padroneggiare si instaura un attività cooperativa di
soluzioni dei problemi con l'intenzione di far assumere all'alunno un ruolo sempre
maggiore nell'esecuzione del compito. un requisito dello scaffolding consiste nella
diagnosi accurata del livello di capacità del soggetto delle sue difficoltà e nell'offerta
di passaggi intermedi, adeguato a tale livello. una volta afferrata e le basi delle
capacità in questione il tutore riduce gradualmente la sua partecipazione il fading,
fornendo solo qualche suggerimento perfezionamento valutazione all'alunno che
arriva a esercitare interamente le capacità in questione. offrire sostegno alle
condizioni soggettive con l'avvertenza che tale attività non siano svolte in modo
episodico, ma come parte normale e continuativa nel impegno didattico. e cioè
un'attenzione costante le difficoltà e alle incertezze ai sensi di inadeguatezza che si
possono incontrare nell'apprendimento, manifestando comprensione ed
esprimendo parole di incoraggiamento e dunque esplicando un'azione di aiuto per
superare Tale situazione di disagio. è ancora l'interesse per le possibili situazioni
difficili di tipo personale familiare e sociale dei singoli studenti cercando per il
possibile di esprimere vicinanza e comunque di far percepire il fatto che se ne tieni
conto che si è sensibile a certe cose. In ordine al primo obiettivo all' insegnamento
tutoriale specificamente deve promuovere le opportunità favorevoli Perché lo
studente sia sempre costruttore attivo delle sue competenze. fornisce gli strumenti
conoscitivi delle singole aree disciplinari e interdisciplinari. in strada nel metodo di
studio delle diverse discipline. indica percorsi di studio preferenziali sulla base delle
capacità mature degli studenti. in ordine al secondo obiettivo predispone un insieme
di azioni positive per un avvio tempestiva e proficuo del corso degli Studi costruendo
una relazione interpersonale basato sulla reciproca stima è reciproco aiuto.
favorisce un utilizzo razionale e proficuo delle risorse ovvero dei materiali didattici
esistenti nel contesto formativo.
[18:42, 15/5/2018] Angelo Verde: Una gamma preziosa di supporti Alla lezione
tradizionale. lo strumento tecnologico in particolare l'ipertesto permette una
migliore comprensione degli argomenti trattati dal docente. facilitando Difatti il
compito di superare alcune difficoltà espositive, l'ipertesto consente allo stesso
docente di completare la spiegazione con vietate esplicative ottenibile in qualsiasi
momento su argomenti già affrontati di visualizzare esempi concreti e di effettuare
approfondimenti rendendo la lezione non solo più stimolante ma anche Chiara e
interattiva. L'ipertesto è in grado di individuare e di rendere esistenti tanti e vari tipi
di informazioni diverse, si offre come strumento per la personalizzazione
dell'apprendimento.
[18:51, 15/5/2018] Angelo Verde: Un insegnamento che voglio rientrare non può
non favorire l'iniziativa del soggetto per il proprio sviluppo e non essere centrato su
colui che apprende, inteso come autore delle proprie scelte del proprio progetto. è
in se stesso che l'uomo trova la sua bussola e di conseguenza deve avvalersi di
Metodologia e plurali e di curricoli flessibili secondo schemi reticolari in grado di due
punti incoraggiare in modo rilevante livelli di autogestione di autovalutazione,
sapere di sé sapere degli altri e confronto fra se gli altri, sensibilità al lo scarto fra
realtà e idealità e ancora sollecitare gradi di apprezzamento della significatività
dell'esperienza e saper dare un senso alle cose. porre soggetto in condizioni di
conquistare la propria identità di fronte al contesto sociale. favorire è la capacità di
valutare per decidere e generare Quindi lui in consolidamento di capacità decisionali
fondate su una verificata conoscenza di sé. Incoraggiare il soggetto alle prime
manifestazione attitudinali scoprire le inclinazioni ed è stare gli interessi per
specifiche esperienze disciplinari. dunque si tratta di Arricchire il io dello studente di
desideri e aspirazioni di aperture possibili e divisione concezioni adeguate riguardo
se stessi. E quindi deve altresì questa disciplina andare in direzione collaborativa e
far posto a discipline che non sono da lui insegna tema in partire da altri colleghi per
consentire l'emergere delle attitudini e degli interessi per alcune discipline. un
insegnamento orientativo si configura dunque come un'azione di accompagnamento
dello studente di affiancamento allo stesso che si concretizza Nella proposta di
percorsi di apprendimento personalizzati nella piena consapevolezza però di evitare
di far fare scelte sbagliate.
[19:22, 15/5/2018] Angelo Verde: Non è raro trovare persone laureate che sono
però analfabeti funzionali. Oggi è importante calibrare diverse modalità didattiche
valorizzando così il potenziale cognitivo è umano di ciascuno occorre Dunque che ci
sia il superamento di una visione puramente quantitativa dell'espansione scolastica
in termini di semplice aumento delle quote scolarizzati e licenziati. non ci si può
Insomma più accontentare del semplice aumento del numero di licenziati dotati solo
di certificazione, Bisogna vedere come Essi sono stati formati in termini di
conoscenze e abilità. ne deriva la necessità di ridefinire i processi di insegnamento-
apprendimento di tanti alunni che hanno sempre più bisogno di proposte plurali,
individualizzazione e flessibili, idonee a valorizzare la molteplicità della forma mentis
e le distinte forme di intelligenza nhtsa con cui apprendono ricordano e
comprendono in modi diversi. il che vuol dire riconoscere L'importanza di un
insegnamento individualizzato. ovvero un'azione non comunicativa nei selettiva ma
orientativa e dunque che non si pone traguardi uguali per tutti a una certa età, ma
persegue il massimo per ciascuna ogni età. non richiede di ripercorrere itinerari già
percorsi, ma riconosce piuttosto le competenze comunque acquisite anche nelle
extrascuola per potenziare o a finale. non esprime valutazioni comparative di merito,
ma certifica di scrivendole le competenze reali ovvero i crediti formativi.