4.2 Riflessioni
Le griglie di valutazione della classe hanno rilevato un incremento dell’ascolto e delle relazioni d’aiuto
tra compagni e della partecipazione alle attività proposte, una diminuzione della conflittualità e un
incremento delle interazioni con la compagna in situazioni di disabilità, così come una maggiore
sensibilità ai suoi bisogni e desideri. Emerge un profondo cambiamento nei confronti degli adulti di
riferimento, dei compagni e dell’ambiente scolastico nel suo insieme. Gli strumenti di valutazione utilizzati
rilevano un miglioramento nel livello di attenzione nell’attività di comprensione del testo orale. Ogni
ragazzo ha avuto modo di accedere a differenti modi di espressione, differenti modi di rappresentazione e
comprendere la conoscenza tramite l’uso di diversi linguaggi e differenti modalità di coinvolgimento.
L’attenzione alla partecipazione e alla differenziazione, che ha caratterizzato questo progetto valutativo, ha
promosso la riflessione, ha fatto emergere i facilitatori, ha rinforzato il clima del gruppo, ha agito da
promotore dell’inclusione nella comunità di apprendimento formata da studenti e docenti.
Il progetto “chiavi di casa... Città facile” è un'esperienza progettata a partire dal 2008 dalla Dottoressa Laura
Mesini all'interno dell'associazione DownDadi di Padova. Inizialmente comprendeva due gruppi di dieci
ragazzi e ha previsto il lavoro congiunto di psicologi ed educatori per favorire una visione globale della
persona, nello specifico con disabilità intellettive anche gravi. Il progetto è stato sostenuto dal comune di
Adria che ha dato un appartamento in comodato d'uso gratuito. Negli anni sono aumentati i ragazzi, e
l'intervento si è sempre più consolidato dal punto di vista scientifico, assumendo le caratteristiche di una
ricerca-intervento. L'esperienza si è ispirata al progetto “navigando” di Padova avvalendosi di apporti e
modifiche successive, suggerite da un’esperienza clinica riabilitativa nel servizio di neuropsichiatria
infantile. L'iniziativa si colloca in un quadro di esperienze sviluppate nel contesto italiano, accomunate dal
desiderio di espandere le opportunità di partecipazione alla vita sociale da parte delle persone con disabilità
intellettiva, offrendo loro gli strumenti per gestire una vita indipendente e autonoma dal punto di vista
abitativo, personale, lavorativo e relazionale.
Infine, un ulteriore dato in itinere e offerto dalle famiglie, le quali, oltre ad essere costantemente coinvolte
nella costruzione compilazione delle griglie osservative e nella realizzazione di colloqui a cadenza mensile,
sono chiamate anche a fornire un dato intermedio nel momento in cui a metà percorso si sottopone alla loro
attenzione un questionario per raccogliere un'opinione rispetto al gradimento del percorso e alla
soddisfazione relativamente ai progressi avvenuti. Anche questo tipo di dato risponde alla volontà di
monitorare costantemente il percorso attraverso la partecipazione attiva degli attori coinvolti.