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TEGUMENTO
È costituito da:
1. Cute
2. Tessuto Sottocutaneo
3. Annessi cutanei
Formata da epidermide e derma, uniti per mezzo di un interfaccia irregolare per la presenza di
rilievi connettivali (papille dermiche) e zaffi epiteliali
- Tra epidermide e derma troviamo un tipo complesso di membrana basale (costituito delle
cellule dell’epitelio cheratinociti e fibroblasti del derma) che li separa fisicamente , della
giunzione dermoepidermica
- Il derma aderisce ai piani sottostanti per mezzo del tessuto sottocutaneo (ipoderma)
Epidermide: è una lamina costituita da epitelio pavimentoso stratificato cheratinizzato, in cui
sono presenti numerose :
cellule epiteliali i cheratinociti:
- ciclo vitale di circa 14gg
- producono la cheratina
- citomorfosi cornea= processo differenziativo dei cheratinociti; dallo strato basale dove
ci sono delle cellule indifferenziate che hanno una grande capacità proliferativa, mano a
mano si maturano passando per i vari strati sino al corneo, dove avviene la
desquamazione dei cheratinociti e subentrano quelli nuovi.
L’epidermide presenta ,dalla superficie esterna alla base interna , i seguenti 5 strati di cheratinociti:
1. Corneo: corneociti, cellule morte e disidratate, con cheratina stabilizzata da ponti disolfuro,
trasformate in scagliette laminari, che gradualmente si staccano.
2. Lucido: cheratinociti morti, nel cui citoplasma è presente una sostanza oleosa.
3. Granuloso: cellule appiattite e ricche di irregolari granuli di cheratoialina.
4. Spinoso: iniziano ad appiattirsi, con prolungamenti, simili a spine, nei quali si pongono a
stretto contatto le une con le altre mediante desmosomi.
5. Germinativo: cellule prismatiche, indifferenziate, appoggiate alla lamina basale.
CO LU GRA SPI GE
Derma: una lamina di tessuto connettivo denso a fibre intrecciate su cui poggia l’epidermide,
suddivisibile in:
a. Strato papillare: il derma è unito all’epidermide mediante una interfaccia irregolare per
la presenza di rilievi connettivali dette papille dermiche, questa giunzione si chiama
giunzione dermoepidermica, e aumentando la superficie di contatto migliora gli scambi, e
la fitta rete di capillari, con varie anastomosi, aiuta la regolazione termica.
b. Strato reticolare: fasci di collagene, determinano linee di resistenza.
TESSUTO SOTTOCUTANEO: noto anche con il nome di ipoderma, è uno strato di tessuto connettivo
lasso ricco di adipociti che in alcune regioni costituisce il pannicolo adiposo. Non si distingue bene
dal derma che invece si distingue bene dall’epidermide.
b. apocrine: sudore opaco, leggermente alcalino, odoroso per la decomposizione da parte dei
batteri, contiene proteine, acidi grassi, e feromoni. Sono più presenti, sulle ascelle, nelle
zone anogenitali, palpebre, piega inguinale, pianta del piede. Altre ghiandole apocrine
modificate sono le ghiandole ceruminose che si trovano nel condotto uditivo esterno e le
ghiandole mammarie
Ghiandole mammarie: le mammelle hanno tessuto adiposo, al cui interno sono ospitate le
ghiandole mammarie (nel maschio sono rudimentali). Capezzolo è la zona di convergenza dei dotti
escretori dotti galattofori, delle ghiandole mammarie, che in quella sede si dilatano nei seni
galattofori. La cute dell’areola è provvista di cellule muscolari lisce la cui contrazione permette la
spremitura dei seni galattofori e l’erezione del capezzolo così che il lattante possa meglio succhiare
il latte. La mammella è formata da una ventina di lobuli ghiandolari disposti a raggiera intorno al
capezzolo e immersi in un tessuto connettivo ricco di cellule adipose. Ogni lobulo ghiandolare è
provvisto di un suo condotto escretore detto dotto galattoforo, che confluendo con altri s apre
all’apice del capezzolo. Poco prima dello sbocco presenza una dilatazione che prende il nome di
seno galattoforo.
Unghie: lamine cornee presenti sulla superficie delle falangi distali delle dita. Hanno:
a. cuticola detta eponicio
b. lunula, area bianca coperta spesso dalla cuticola.
c. Strato onicogeno, matrice dell’unghia.
SISTEMA LOCOMOTORE
Funzione: spostarsi nello spazio.
Comprende:
a. Sistema scheletrico: ossa e articolazioni
b. Sistema muscolare: muscoli scheletrici
c. Sistema nervoso: formazioni nervose centrali e periferiche
d. Sistema cardiovascolare: tessuti irrorati da arterie, drenati da vene e vasi linfatici.
LE OSSA:
- sono 206 escludendo le ossa soprannumerarie: gli ossicini dell’udito e le ossa sesamoidi.
- Funzione statica
- Deposito di Sali minerali
- Contengono il midollo osseo, emopoiesi
- Protezione per organi e sistemi attraverso le cavità.
- Inserzione dei muscoli (tramite tendini) contribuiscono al movimento
SCHELETRO: formato dalle ossa che costituiscono l’elemento passivo necessario a qualsiasi
movimento nello spazio del corpo umano, mentre i muscoli ne costituiscono l’elemento attivo.
Ossa lunghe: un asse prevalente rispetto agli altri due (lunghezza maggiore rispetto a spessore e
larghezza).
- corpo allungato o diafisi e da due estremità ingrossate o epifisi. (es femore,braccio
,avambraccio).
- Nella cavità midollare ospitano il midollo osseo.
- Funzione di sostegno.
Ossa piatte: due assi con grosso modo, la stessa dimensione rispetto al terzo (lunghezza e
larghezza simili tra loro ma maggiore rispetto allo spessore).
- costituite da uno strato di tessuto spugnoso rivestito da due strati di tessuto osseo compatto.
(es Sterno).
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Periosteo: riveste esteriormente tutte le ossa, membrana di connettivo fibroso, ricco di cellule
progenitrici degli osteoblasti, che si arresta in prossimità delle cartilagini articolari.
ARTICOLAZIONI
Dispositivi giunzionali che mettono in relazione due o più ossa, consentendo fra esse movimenti più
o meno ampi. Articolazione non significa movimento ma contatto
Le suddividiamo in due categorie:
Sinartrosi (articolazioni per continuità): articolazioni immobili o quasi immobili;tessuto
interposto fra i due capi articolari coinvolti
o Suture: tessuto interposto tra le ossa è connettivo fibroso denso. Suture del cranio
o Sinfisi: tessuto interposto cartilagine fibrosa. Sinfisi pubica, o tra le vertebre.
o Sincondrosi: tessuto interposto è cartilagine ialina. Tra le coste e le cartilagini costali, o
tra l’osso occipitale e lo sfenoide.
o Sinostosi: una sincondrosi dove con il tempo, lo strato cartilagineo subisce un processo di
ossificazione.
o Gonfosi: articolazioni tra la radice dei denti e gli alveoli dentali.
Diartrosi (articolazioni per contiguità):articolazioni mobili i cui capi articolari sono separati
da uno spazio noto come cavità articolare, dove è contenuto il liquido sinoviale, che ha
funzione trofica e favorisce la mobilità dell’articolazione, diminuendo l’attrito tra le superfici
ossee.
o Condiloartrosi: le superfici articolari contrapposte hanno la forma di un ellissoide cavo e
di uno pieno. Permettono movimenti angolari. Temporo mandibolare, omeroradiale.
o Artrodie: le superfici articolari sono pianeggianti. Permettono leggeri movimenti di
scivolamento. Tra i processi articolari delle vertebre.
o Ginglimi: i corpi articolari hanno forma cilindrica, uno cavo, l’altro pieno. Se gli assi dei
cilindri sono paralleli all’asse longitudinale delle due ossa, si ha il ginglimo laterale
permetterà movimenti rotatori, Radio ulnare prossimale, Se gli assi dei cilindri sono
perpendicolari all’asse longitudinale delle due ossa avremo il ginglimo angolare
movimenti angolari. Articolazione Omero ulnare
o Articolazioni a sella: le superfici articolari sono biassali, convesse in una direzione,
concave nell’altra, permettono movimenti angolari in un solo piano. Articolazione
carpometacarpica del pollice.
o Enartrosi: i capi articolari sono a forma di sfera piena e sfera vuota. Permettono
movimenti angolari in tutte le direzioni. Testa del femore, articolazione coxofemorale.
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LEGAMENTI *
Instrinseci: fasci di fibre connettivali che rinforzano la capsula articolare.
Estrinseci extrarticolari: propri della diartrosi, indipendenti dalla capsula e situati esterni ad essa.
Estrinseci intrarticolari: propri della diartrosi indipendenti dalla capsula e situati internamente ad
essa.
MUSCOLI SCHELETRICI:
- La muscolatura è formata dai muscoli scheletrici che, inseriti sullo scheletro, con la loro
forza contrattile, modificano l’orientamento delle ossa.
- Delimitano regioni del corpo
- Effettori dei movimenti
Movimento: la possibilità di spostare un osso rispetto a un altro, richiede l’intervento di almeno un
muscolo i cui capi siano attaccati (punti di inserzione = tendini) a ciascuna delle due ossa.
Muscoli sinergici: muscoli che collaborano per lo stesso movimento, con inserzioni ossee simili. In
questa maniera la loro contrazione simultanea aumenta la forza del movimento e la velocità dello
stesso.
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Muscoli antagonisti: compiono azioni opposte tra loro, la contrapposizione tra l’agonista e
l’antagonista consente movimenti in direzioni opposte, e rende possibile il rallentamento di un
azione sino all’arresto.
Fasce: complesso di membrane fibrose che riveste i muscoli, per evitare lo spostamento laterale,
durante la contrazione, una sorta di funzione contenitiva. Possono inserirsi all’interno del muscolo
dividendolo in setti.
TESTA
MUSCOLI
I MUSCOLI DELLA TESTA SI DIVIDONO IN:
- muscoli masticatori: implicati nei movimenti dell’articolazione temporomandibolare.
o Temporale (eleva la mandibola e la sposta posteriormente)
o Massetere (eleva la mandibola)
o Pterigoideo laterale (due muscoli dx e sx, possono agire in sinergia proiettando in
avanti il condilo mandibolare )
o Pterigoideo mediale (eleva e protrude la mandibola. Movimenti di lateralità nella
masticazione)
- muscoli mimici: implicati nei movimenti dei tegumenti facciali. ( espressione facciale)sono
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SCHELETRO
La testa è la parte più craniale dello scheletro ed è connessa al tronco per mezzo del collo
possiede una struttura ossea, il cranio che contiene l’encefalo , i principali organi di
senso e la parte iniziale dei sistemi digerente e respiratorio
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ossa dello splancnocranio ( letteralmente cranio viscerale): parte facciale in rapporto con la
porzione iniziale del digerente e respiratorio. Ossa molto diverse tra loro e irregolari, formate spesso
da una parte appiattita e da parti allungate o voluminose, a loro volta scavate da cavità contenenti
aria ,che le alleggeriscono (seni, ossa pneumatiche)
- mascella (pari. È l’osso più grande della faccia dopo la mandibola, accoglie i denti
superiori)
- mandibola (impari, osso a ferro di cavallo. Il più grande della faccia, accoglie denti
inferiori)
- zigomatico (pari, sottile e appiattito, forma la parte posteriore e inferiore del setto nasale)
- nasale (pari e simmetrico, forma il dorso del naso)
- lacrimale (pari, è l’osso più piccolo e fragile della faccia, ricorda un unghia, situato nella
parte anteriore mediale della orbita)
- palatino (pari, partecipa alla formazione di cavità nasali , palato e pavimento dell’orbita)
- conca nasale inferiore ( pari, lamina sottile irregolare, si estende orizzontalmente lungo la
parete laterale della cavità nasale)
- vomere ( impari, sottile ed appiattito, forma la parte posteriore e inferiore del setto nasale)
articolazioni: l’unica diartrosi del cranio è l’articolazione temporomandibolare, il resto sono tutte
sinartrosi, maggiormente suture
Cavità orbitaria: più ossa ( frontale, etmoide, lacrimale, nasale, zigomatico, sfenoide, palatino,
mascella)
Cavità nasali: morfologia a setti.
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- Sono rivestite da una tonaca mucosa (la mucosa nasale) che segue le superficie ossee e
cartilaginee
- Si possono considerare due porzioni o piani: inferiore ( detto anche respiratorio) che è
percorso dall’aria in senso opposto nell’ispirazione e nell’espirazione, superiore (detto
anche olfattivo) che è rappresentato dalla conca nasale superiore)
Seni paranasali: cavità ospitate all’interno delle ossa dello splancnocranio, in comunicazione con
le cavità nasali, riscaldano e umidificano, l’aria.
- Hanno il compito di alleggerire il massiccio facciale
- Sono classificati in un gruppo anteriore (seni paranasali, seni frontali, cellule etmoidali
anteriori e medie) ed un gruppo posteriore ( seno sfenoidale e cellule etmoidali posteriori)
- Quando si infiamma la mucosa dei seni paranasali si viene incontro alla sinusite
TRONCO
Formato da: collo, torace, addome, pelvi, perineo
La parte posteriore è caratterizzata da segmenti ossei, le vertebre, sovrapposti metamericamente
l’uno sull’altro a formare la colonna vertebrale (rachide)
COLONNA VERTEBRALE
Insieme delle vertebre forma la colonna vertebrale, osservando la colonna vertebrale in proiezione
laterale sinistra , sul piano sagittale si nota l’alternarsi di
a. due lordosi: cervicali e lombari ( curvature a concavità posteriore)
b. due cifosi: toracica e sacrale. (curvature a convessità posteriore)
La colonna vertebrale è formata da 33 vertebre sovrapposte, divise in segmenti diversi:
7 vertebre cervicali
- più piccole tra le vertebre, aumentano di dimensione in direzione craniocaudale,
- un foro in ciascun processo trasverso, in cui passano l’arteria e la vena
vertebrale
- Ha le prime due vertebre un po’ particolari:
a) Atlante :
o morfologicamente manca del corpo, possiede invece due archi vertebrali, uno
posteriore e uno anteriore.
o Si articola con i condili dell’ osso occipitale ( prominenze ossee che entrano a
far parte dell’ articolazione) a livello dei processi articolari superiori.
o Il forame vertebrale è molto più ampio perché il midollo comincia ad
ingrossarsi per diventare tronco encefalico quando entra nel cranio
o I processi trasversi presentano un foro per far passare i vasi vertebrali
b) Epistrofeo :
o tra questa e la precedente non vi è disco intervertebrale.
o Dalla fusione del corpo dell’ atlante con la seconda vertebra (avviene durante lo
sviluppo) si crea il dente o processo odontoideo che è fissato sulla superficie
interna dell’ atlante tramite un legamento trasverso. Questa conformazione
permette la rotazione della testa rispetto al corpo
o sul processo spinoso dell’ epistrofeo (molto robusto) si inseriscono numerosi
muscoli di sostegno della rotazione.
a. Settima vertebra: è una vertebra di transizione tra quelle toraciche e quelle
cervicali.
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12 vertebre toraciche
- La dodicesima vertebra toracica presenta due faccette articolari per lato
- faccette articolari sul lato di tutti i corpi vertebrali e le prime 10 hanno anche
faccette articolari sui processi trasversi superiore e inferiore.
5 vertebre lombari
- Hanno un corpo più voluminoso a discapito del foro che si riduce
- Caratteristico è il processo costiforme che, originando dai peduncoli e
dalle masse apofisarie, si dirige lateralmente e viene considerato un
residuo di coste lombari
5 vertebre sacrali (osso sacro)
- Origina dalla fusione di cinque vertebre sacrali
- Si articola lateralmente con le due ossa dell’anca , costituendo il bacino insieme
al coccige
- Vi si distinguono: una faccia anteriore o pelvica, una faccia posteriore o dorsale,
due facce laterali
- La prima vertebra sacrale si articola con la faccia inferiore dell’ultima vertebra
lombare , formando un angolo sporgente anteriormente definito promontorio
- Nella faccia anteriore si osservano 4 coppie di forami sacrali che comunicano
con il canale sacrale e danno passaggio ai rami anteriori dei nervi sacrali
- Nella faccia posteriore si osservano: la cresta sacrale mediana, le docce sacrali,
le creste sacrali mediali, le creste sacrali laterali
4-5 vertebre coccigee ( la nostra coda rudimentale; fuse tra di loro, soltanto la prima è
riconoscibile)
- Coccige, costituito dalla fusione di 4-5 segmenti ossei che rimpiccioliscono a
mano a mano in direzione cranio caudale
- Soltanto la prima mantiene le caratteristiche della vertebra
2 peduncoli, collegano il corpo vertebrale alle masse apofisarie, essendo leggermente concavi,
formano, insieme al peduncolo della vertebra sovrastante, il forame intervertebrale da cui
emergono i nervi spinali.
2 lamine
1 processo spinoso
- si distinguono in 3 gruppi: muscoli del piano superficiale, muscoli del piano intermedio e
muscoli del piano profondo
- partono dalla base del cranio a finire all’osso iliaco
COLLO
Il collo è la regione che si interpone fra la testa e il torace , fa parte del tronco.
- Contiene organi propri, vasi, nervi e altre strutture che connettono tra loro la testa , il tronco
e gli arti superiori
- Lo scheletro è costituito dalla porzione cervicale della colonna vertebrale, la cui prima
vertebra atlante, si articola con l’osso occipitale e l’osso ioide
OSSA: vertebre cervicali e osso ioide.
osso ioide: a forma di U, situato anteriormente nel collo fra mandibola e laringe
- è impari mediano
- è un intermedio per le inserzioni e le origini di muscoli anteriori del collo che si
chiamano sopraioidei e sottoioidei
MUSCOLI: si distinguono in:
a. Anteriori:
Sopraioidei
Sottoioidei
b. Laterali
c. Posteriori
Muscolo da ricordare: sternocleidomastoideo. Origina dall’estremità laterale del manubrio dello
sterno e dall’estremità mediale della clavicola , e si va ad inserire nel processo mastoideo dell’osso
temporale. Sterno e clavicola da un lato, e mastoide dell’osso temporale dall’altro.
TORACE
Detto anche gabbia toracica, il torace è la regione compresa tra il collo superiormente e l’addome
inferiormente
- È sostenuto da un impalcatura osteocartilaginea, la gabbia toracica, alla quale si
sovrappongono formazioni muscoloaponeurotiche
- Il torace da attacco gli arti superiori ed è la sede dei principali organi del sistema circolatorio
e gran parte del sistema respiratorio
coste:
- Sono formate da una parte ossea ( la costa propriamente detta) e da una parte cartilaginea
( la cartilagine costale)
- sono 12 paia e le distinguiamo in:
Coste vere( dalla prima alla settima): la parte anteriore delle coste si articola attraverso la
cartilagine, direttamente allo sterno. fatte da un corpo e due estremità:
posteriore caratterizzata da:
o una testa: si articola con la faccetta superiore di una vertebra, e quella inferiore
della vertebra superiore.
o un collo:
o un tubercolo: invece si articola con i processi trasversi.
Anteriore: continua con l’estremità laterale della cartilagine.
coste false(8,9,10): sono tre, si uniscono tramite la loro cartilagine alla costa superiore
formando una linea cartilaginea, denominato arco costale.
coste fluttuanti: ultime due paia, sono libere, non si articolano sul davanti, ma solo sul di
dietro.
ADDOME
PELVI E PERINEO
Pelvi: è la porzione inferiore del tronco confina in alto con l’addome, lateralmente con l’arto
inferiore e inferiormente con il perineo. È chiusa in basso dal diaframma pelvico e dai piani
muscolari che costituiscono il pavimento pelvico ( serie di strati di muscoli che costituiscono il
pavimento della cavità addominale)
- È più stretta nell’uomo e più larga nella donna
- Si trova delimitata dallo stretto inferiore , posteriormente troviamo l’osso sacro
- La zona pelvica contiene dei organi: vescica, utero, organi genitali , retto , la parte finale
dell’intestino crasso
Perineo: è una regione che corrisponde alla parete inferiore del tronco, Il Perineo si adatta
all'apertura inferiore della pelvi e a forma di losanga i cui lati sono formati in avanti dei rami ischio
pubici e indietro dalle due linee che uniscono l'apice del coccige alle tuberosità ischiatiche. Si
distingue:
a. Perineo anteriore: urogenitale, diverso per maschio e femmina. Nell’uomo vi è solo un buco
per l’uretra. Nella donna oltre il foro per l’uretra vi è anche l’apertura per la vagina.
b. Perineo posteriore: anale. Uguale per maschio e femmina. È presente lo iato anale.
Scheletro della pelvi: oltre il sacro e il coccige, vi è l’osso dell’anca, che nasce dalla fusione di tre
ossa, che sono inizialmente separate nella fase di sviluppo :
Ileo: parte superiore appiattita chiamata ala che termina con una parte concava
acetabolo,
- Partecipa alla costituzione della cavità acetabolare dove si andrà ad inserire la
testa del femore
- La superficie interna, liscia e concava, costituisce la fossa iliaca, delimitata
lateralmente dalla spina iliaca anteriore inferiore
- Il limite inferiore è rappresentato dalla linea arcuata
- Anteriormente , la cresta, termina nella spina iliaca anteriore superiore
Ischio: ha forma di C,
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-
concorre alla formazione dell’acetabolo, e al forame otturato, insieme al
pube,
- è caratterizzato da tuberosità ischiatica nella parte posteriore, su cui si
forma la spina ischiatica su cui ci sediamo.
Pube: tramite la fusione con ileo e ischio costituisce la porzione anteroinferiore
dell’acetabolo,
- concorre alla formazione del forame otturato ( ampio orifizio costituito
dall’unione dei rami ileopubico e ischiopubico, ed è chiuso dalla membrana
otturatoria che da passaggio vasi e nervi)
- si articola, attraverso la sinfisi pubica, all’altro osso del pube chirale.
- La sinfisi pubica risulta dall’unione della superficie articolari delle porzioni
pubiche dell’osso dell’anca
Quindi la Pelvi , nel suo insieme , è un anello costituito in avanti e lateralmente , dalla porzione inferiore delle due
ossa dell’anca e posteriormente dall’osso sacro e dal coccige.
Ha la forma di un cono , un imbuto molto basso nella sua porzione anteriore e molto alto posteriormente e
lateralmente
Al suo interno vi sono una serie di visceri
ARTO SUPERIORE
un appendice del torace a cui è connesso mediante un sistema osteomuscololegamentoso detto
cintura pettorale. (cingolo toracico)
Comprende :
spalla( con scapola e clavicola). La clavicola e la scapola fungono da fulcro per
l’articolazione con l’omero. La scapola, si articola sia con l’omero ,sia con un processo
appiattito chiamato acromion, che con la clavicola
braccio( omero)
gomito
avambraccio ( con radio e ulna )
mano ( con carpo, metacarpo, falangi)
Carpo: complesso osseo di forma rettangolare costituito da otto ossa brevi su due file.
Metacarpo: cinque sottili ossa proprie della mano, formate da un corpo e due estremità,
numerate da 1 a 5
- Ossa lunghe articolate con la fila del carpo mediante artodie con scarsa mobilità
Falangi: piccole ossa lunghe in numero di due nel pollice e tre nelle altre dita.
- Si articolano tra di loro mediante troclea e con le ossa metacarpali tramite condili
ARTICOLAZIONE GOMITO
Prof:gomito dx visto lateralmente:
Il capitello radiale si va ad articolare con il condilo dell’omero ( quello che ci fa
fare il movimento di flesso- estensione)
La troclea dell’omero consente all’ulna di girarci intorno per piegare
l’avambraccio sul braccio
L’articolazione che sta tra radio e ulna consente i movimenti di pronosupinazione ,
per cui l’avambraccio tenendo fermo il braccio, è capace si far ruotare la mano
superiormente ed inferiormente
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Libro: l’articolazione del gomito è complessa per cui si dispongono a contatto l’estremità
distale dell’omero e le epifisi prossimali di radio e ulna, realizzando i seguenti dispositivi:
Articolazione omeroulnare – una troclea tra l’omero e l’ulna
-movimenti di flessoestensione dell’avambraccio sul braccio
Articolazione omeroradiale – tra la testa del radio ed il condilo omerale
-movimenti di flessoestensione dell’avambraccio sul braccio e di
pronazione e supinazione
Articolazione radioulnare prossimale – tra la testa del radio e l’incisura radiale dell’ulna
-movimenti di pronazione e supinazione
dell’avambraccio
I legamenti dell’articolazione del gomito: collaterale radiale, collaterale ulnare, anulare del radio ,
quadrato
Muscoli della mano: tutti nella faccia palmare della mano distinti in:
o muscoli dell’eminenza tenar
o muscoli dell’eminenza ipotenar
o muscoli palmari
ARTO INFERIORE
distinguiamo la cintura pelvica che articola l’arto nella coclea femorale, e la parte libera che
comprende la coscia, gamba e piede.
Le principali regioni che costituiscono l’arto inferiore sono:
l’anca ( che insieme alla controlaterale, all’osso sacro ed al coccige, costituisce la cintura
pelvica)
la coscia ( femore)
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il ginocchio
la gamba ( con patella, tibia, fibula)
il collo del piede
il piede ( con tarso, metatarso e falangi) cv
Tendine del quadricipite femorale: passa sulla superficie anteriore dell’ articolazione,
includendo la patella e continuandosi con il legamento patellare, fino alla tuberosità tibiale.
PROF: la prima cosa che dobbiamo dire è quali sono i 4 capi ossei interessati:
Estremità distale del femore
Estremità prossimale della tibia
La fibula, anche se non si articola direttamente con il femore ma è collegata al femore con
il legamento esterno
La patella
La rotula è contenuta nello spessore di un tendine del muscolo quadricipite
femorale che si va ad inserire su una protuberanza sulla tibia
Sulla superficie piana della tibia ( piatto tibiale) troviamo una particolare organizzazione di
menischi cartilaginei: menisco mediale ( con un a forma a “C”) ed il menisco laterale ( con forma
ad “O”)
Oltre ai menischi vi sono numerosi legamenti che provvedono alla stabilità e alla limitazione dei
movimenti reciproci di femore e tibia:
-legamento collaterale laterale( o fibiale)
-legamento collaterale mediale ( o tibiale)
-2legamenti crociati anteriore e posteriore
Questi 4 legamenti servono al movimento del ginocchio che è un movimento limitato alla
flesso estensione della gamba sulla coscia ( non possiamo fare movimenti di lateralità o
rotazione perché lo impediscono i legamenti
I legamenti crociati sono degli importanti stabilizzatori , contrastando il movimento di
intraruotazione a ginocchio flesso. Rappresentano il mezzo di unione più resistente tra le
due ossa a livello del ginocchio e impediscono lo scivolamento in avanti e indietro del
femore e della tibia