Appunti di ISTOLOGIA
a cura di Fabio Zonin
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acinose od alveolari.
Sempre a seconda della forma degli adenomeri, le ghiandole
composte si classificano in:
tubulari,
acinose,
tubulo-acinose,
tubulo-alveolari.
Linsieme della parte secernente, adenomeri e dotti escretori
prende complessivamente il nome di parenchima ghiandolare. La
componente connettivale di sostegno, o stroma, che avvolge le
grosse ghiandole formando la capsula connettivale, suddivide la
ghiandola in lobi e lobuli mediante una serie di setti sempre pi
sottili che si dipartono dalla superficie interna della capsula,
detti
setti
inerlobulari;
infine
sottili
fibre
reticolari
circondano i singoli adenomeri. In base alla modalit di
secrezione, le ghiandole esocrine possono essere classificate in:
olocrine: lintera cellula, dopo aver accumulato il prodotto di
sintesi, eliminata, costituendo essa stessa il secreto);
apocrine: il citoplasma apicale degli elementi secernenti viene
eliminato insieme al prodotto di secrezione;
merocrine: soltanto il prodotto di secrezione, contenuto in un
granulo di secrezione, viene riversato allesterno con le
modalit note; la modalit di secrezione merocrina la pi
comune.
Le ghiandole merocrine, in base alle qualit del secreto, sono
suddivise in sierose, mucose e miste. Le ghiandole mucose
secernono un liquido viscoso, detto mucina; quelle sierose
secernono un liquido chiaro ed acquoso contenente per lo pi
enzimi. Le ghiandole miste producono e secernono un liquido misto.
Le ghiandole endocrine
Le ghiandole endocrine hanno origine dallepitelio superficiale
come cordoni di cellule che proliferano ed invadono il tessuto
connettivo. Esse, essendo prive di dotti escretori, secernono il
loro prodotto, gli ormoni, direttamente nei capillari sanguigni.
Gli ormoni, trasportati dal sangue, influenzano organi e tessuti
situati a distanza; gli organi sottoposti allazione di un
determinato
ormone
sono
definiti
organi
bersaglio.
Il
riconoscimento degli organi bersaglio da parte degli ormoni reso
possibile dalla presenza di particolari molecole proteiche o
glicoproteiche, denominate recettori ormonali, che sono specifiche
per ogni determinato ormone. I recettori per gli ormoni proteici e
glicoproteici e per le catecolamine sono proteine o glicoproteine
intrinseche della membrana plasmatici, mentre i recettori per gli
ormoni steroidi sono localizzati nel nucleo. Vi sono 3 diverse
variet strutturali di ghiandole endocrine: la maggior parte di
esse (ipofisi, paratiroidi, pancreas endocrino, surrene, epifisi)
costituita da ammassi o cordoni cellulari solidi; le cellule
epiteliali sono avvolte da una membrana basale allesterno delle
quale vi una ricca rete capillare. Altre ghiandole, come le
ghiandole interstiziali del testicolo e dellovaio, le cellule
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CAPITOLO XI
TESSUTI CONNETTIVI, TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO
Origine e classificazione
I tessuti connettivi comprendono tessuti diversi accomunati dalla
organizzazione
strutturale
e/o
dallorigine
mesenchimale.
A
differenza degli epiteli, nei connettivi le cellule sono separate
fra loro da unabbondante sostanza o matrice intercellulare,
costituita da fibre e da sostanza amorfa che contiene il liquido
tissutale
od
interstiziale.
La
matrice
composta
da
glicosaminoglicani e proteoglicani, da glicoproteine nonch da
fibre. Le macromolecole della matrice sono sintetizzate e secrete
dalle cellule, in particolare dai fibroblasti, dai condroblasti,
dagli osteoblasti. Il diverso assortimento delle componenti
fondamentali del connettivo d origine ad una variet di tessuti
connettivi, funzionalmente e strutturalmente diversi fra loro.
Fibre del tessuto connettivo
Le fibre del tessuto connettivo appartengono e 3 diverse
categorie:
fibre collagene,
fibre reticolari,
fibre elastiche.
Le prime 2 sono entrambe costituite da tropocollagene. Le fibre
collagene conferiscono al tessuto connettivo resistenza meccanica,
le fibre elastiche la capacit di recuperare le dimensioni
originali dopo essere stato disteso. Le fibre collagene sono
flessibili ed offrono una grande resistenza alla trazione. Sono
costituite da fibrille di 0,2-0,3m di spessore, a loro volta
composte da microfibrille dello spessore di 20-100 nm. La molecola
di tropocollagene, una glicoproteina, costituita da una tripla
elica di catene stabilizzata da legami intramolecolari che
conferiscono alle fibrille collagene resistenza alla trazione.
Esistono almeno 25 tipi di catena diversi, ognuno codificato da
un diverso gene, ed il loro assortimento determina circa 15 tipi
diversi di collagene. I collagene di tipo I, II e II sono di gran
lunga i pi abbondanti. Il collagene di tipo I costituisce
comunque da solo il 90% di tutto il collagene del corpo umano.
Esso presente nelle ossa e nei tendini, nel derma, nelle fasce
ed in molti altri tessuti connettivi. Oltre ai collageni
fibrillari esistono anche collageni associati a fibrille e
collageni laminari. Il tropocollagene nasce come procollagene,
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CAPITOLO XII
TESSUTO CARTILAGINEO
La cartilagine un tessuto connettivo di sostegno costituito da
cellule (condroblasti e condrociti), fibre e matrice amorfa.
caratterizzata da solidit, flessibilit e capacit di deformarsi.
Essa forma labbozzo dello scheletro nello sviluppo e permane
nelladulto in un numero limitato di sedi. rivestita da un
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CAPITOLO XIII
TESSUTO OSSEO
Il tessuto osseo una forma specializzata di tessuto connettivo,
caratterizzata dalla mineralizzazione della matrice cellulare.
Esso costituito da cellule, gli osteociti, e da matrice
intercellulare. Losso deve la sua robustezza alla matrice
organica e la sua durezza alla matrice minerale.
La matrice organica
La matrice organica formata da fibre collagene di tipo I immerse
in una matrice amorfa, che contiene altre proteine quali proteine
dia adesione, osteocalcina, osteonectina, Bmp e 2 piccoli
proteoglicani.
La matrice minerale
La matrice minerale
[Ca10(PO4)6(OH)2].
ha
composizione
simili
allidrossiapatite
Losso spugnoso
Losso spugnoso ha un aspetto alveolare ed costituito da una
rete tridimensionale di sottili trabecole nelle cui maglie
intercomunicati accolto il midollo osseo.
Losso compatto
Losso compatto appare come una sottile massa eburnea.
Lepifisi e la diafisi
Le epifisi delle ossa lunghe sono formate da osso spugnoso
ricoperto da un sottile strato di mosso compatto, mentre la
diafisi appare come un cilindro cavo la cui parete, formata da
osso compatto, circoscrive una cavit midollare centrale.
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la
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non
formano
strutture
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CAPITOLO XIV
SANGUE E LINFA
Il sangue
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disciolti
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CAPITOLO XVI
TESSUTO NERVOSO E NEVROGLIA
Il tessuto nervoso costituito da neuroni e da una seconda classe
di cellule dette cellule della nevroglia.
Il sistema nervoso
Il sistema nervoso pu essere suddiviso in due sezioni principali:
Sistema nervoso volontario o delle vita di relazione,
Sistema nervoso autonomo o viscerale.
Il sistema nervoso volontario
Il sistema nervoso volontario
sistema nervoso centrale o
midollo spinale;
sistema nervoso periferico:
(SNC)
o cerebro-spinale costituito da:
nevrasse: formato da encefalo e da
formato na nervi cranici e spinali.
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CAPITOLO XVII
TESSUTO MUSCOLARE
Il tessuto muscolare responsabile del movimento volontario ed
involontario di organi ed apparati. Questa funzione svolta
grazie alla propriet delle contrattilit, caratteristica delle
sue cellule. Nei vertebrati si riconoscono 3 categorie di tessuto
muscolare:
tessuto muscolare striato scheletrico,
tessuto muscolare striato cardiaco,
tessuto muscolare liscio.
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recettori
cisterne,
Accoppiamento-eccitazione-contrazione
Il neurone motore eccita la fibra muscolare tramite la giunzione
neuromuscolare , che presenta sulla superficie del sarcolemma i
recettori
acetilcolinici
che
legano
il
mediatore
chimico,
scatenando londa di depolarizzazione. La cascata di eventi
susseguenti allattivazione recettoriale definita Accoppiamentoeccitazione-contrazione. Ala contrazione segue il rilasciamento
che comporta il ritorno degli ioni calcio allinterno del
reticolo.
Tipi di fibra muscolare
Esistono 2 tipi principali di fibre muscolari:
fibre veloci o bianche: danno una contrazione massima, ma di
breve durata e sono suscettibili di affaticamento. Esse hanno un
metabolismo prevalentemente gli colitico.
fibre lente o rosse: o toniche che danno una contrazione pi
prolungata
e
meno
intensa,
ma
meno
suscettibile
di
affaticamento, come ad esempio quelle che formano i muscoli
posturali. Esse hanno un metabolismo prevalentemente ossidativi
e, per il maggior contenuto di mioglobina, oltre che di
capillari, sono di colore rosso.
La diversa velocit di contrazioni dei 2 tipi di fibra in gran
parte
dipendente
da
differenze
nellattivit
ATPasica
actomiosinica, che risulta molto pi elevata nelle fibre bianche
rispetto alle fibre rosse. La differente attivit enzimatica
dovuta allesistenza di 3 sioforme diverse di miosina nei diversi
tipi di fibra. In base alla differente attivit enzimatica
possiamo distinguere le fibre in:
tipo 1: lente ossidative,
tipo 2a: veloci ossidative,
tipo 2b: veloci glicolitiche,
tipo 2X: intermedie.
Linnervazione motoria pu influenzare il tipo di fibra per le
caratteristiche della stimolazione nervosa stessa: nelle fibre
lente la stimolazione tonica e sostenuta, mentre nelle fibre
veloci intensa ed intermittente.
Unit motoria
Le
fibre
muscolari
innervate
dallo
stesso
tipo
assone
costituiscono lunit motoria, che dunque omogenea, ovvero
costituita da fibre che appartengono tutte allo stesso tipo.
Il tessuto muscolare cardiaco
Presenta importanti analogie e differenze rispetto al muscolo
scheletrico. Innanzitutto il muscolo cardiaco non un sincizio
polinucleato, ma costituito da cellule mononucleate, denominate
cardiomiociti. Essi sono congiunti fra loro alle estremit da
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