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ANIMALI
Il nostro corpo ha un’organizzazione molto complessa, dovuta alla presenza
di cellule specializzate e organizzate in tessuti, organi e apparati.
TESSUTI EPITELIALI
TESSUTI CONNETTIVI
TESSUTI MUSCOLARI
TESSUTO NERVOSO
Proteoglicani
proteine glicosilate (glicosammino-
glicani GAG) che formano un gel
molto idratato in cui sono immerse
le proteine fibrose
PROTEINE FIBROSE STRUTTURALI
Il COLLAGENE è presente in tutti gli organismi pluricellulari, principalmente nei
tessuti connettivi. Fa parte della famiglia di proteine fibrose strutturali e
fornisce resistenza alla tensione.
Ciascuna molecola è formata da 3 catene
polipeptidiche (catene α) superavvolte a
formare una corda “rigida”.
Nella struttura delle catene α ricorrono
aminoacidi particolari quali idrossilisina e
idrossiprolina che stabilizzano il collagene.
SCORBUTO: no vit.C, no idrossiprolina
Il collagene viene secreto come
procollagene glicosilato da cellule
specializzate (es, fibroblasti, osteoclasti,
condroblasti) del tessuto connettivo.
In seguito a tagli proteolitici da parte della collagenasi extracellulare, le
molecole di collagene si uniscono a formare le fibrille che a loro volta si
assemblano a formare le fibre di collagene.
intestino epidermide
La superficie basale è
sostenuta da un sottile
strato di ME chiamato
lamina basale (collagene di
tipo IV, proteoglicani e
laminina).
Superficie basale e apicale
differiscono chimicamente e
rispecchia un’organizzazione
cellulare interna
‘polarizzata’.
TESSUTO EPITELIALE
Le giunzioni cellulari sono strutture ben definite che consentono l’adesione
cellula-cellula o cellula-matrice, permettendo alle cellule di migrare, di
comunicare tra loro, di dare origine ai tessuti durante lo sviluppo embrionale
TESSUTO EPITELIALE
Epiteli di rivestimento
come l’epidermide, la mucosa gastrica ecc.
Epiteli ghiandolari
ghiandole esocrine come le salivari ed endocrine
come la tiroide
Epiteli modificati
come il cristallino dell’occhio e lo smalto dei denti
Epiteli sensoriali
come la mucosa olfattiva
EPITELI DI RIVESTIMENTO
Servono a rivestire superfici interne degli organi cavi
(stomaco, bocca, intestino) e vengono dette mucose, o
l’esterno del corpo dell’animale (epidermide).
derma
epidermide cheratina
Le ghiandole
esocrine
conservano una
comunicazione Le ghiandole
(dotto escretore) endocrine si
con l’esterno o la separano
cavità del corpo dall’epitelio e
in cui riversano il riversano il
loro secreto. loro secreto
nel sangue.
GHIANDOLE
Le ghiandole esocrine hanno diverse modalità di secrezione:
• secrezione merocrina, quando le cellule non cambiano durante l’attività di secrezione
(ghiandole sudoripare e salivari) perché il secreto si accumula sotto forma di granuli
non rivestiti da membrana rilasciati per esocitosi;
• secrezione apocrina, quando le cellule perdono una piccola quantità di citoplasma
durante la loro attività e pertanto hanno bisogno di un certo periodo di riposo
(ghiandola mammaria). Questo avviene perché il secreto si accumula nella porzione
apicale della cellula sotto forma di granuli rivestiti da membrana che si fondono a
costituire un'unica grande vescicola di secrezione;
• secrezione olocrina, quando le cellule si trasformano interamente in secreto, e quindi
si distruggono e devono essere continuamente riprodotte (ghiandole sebacee).
TESSUTO CONNETTIVO
È formato da cellule isolate, o a piccoli gruppi, separate tra loro o
immerse in spazi occupati da una SOSTANZA FONDAMENTALE o
MATRICE, di composizione e struttura diverse nei diversi tipi di
tessuto. Inoltre, presentano spesso delle fibre, anch’esse immerse
nella sostanza fondamentale, che sono filamenti proteici di varia natura
e in quantità variabile per ogni tipo di tessuto.
• BRUNO: feto,
neonati, animali in
letargo
TESSUTO CARTILAGINEO
La CARTILAGINE è un connettivo con funzioni di sostegno. I
CONDROBLASTI sono le cellule tipiche della cartilagine: producono la
sostanza fondamentale solida in cui rimangono incluse.
La diversa composizione in fibre conferisce caratteristiche diverse alla
cartilagine: ialina (flessibilità e sostegno), elastica (resistenza e elasticità) e
sostegno), fibrosa (rigidità e robustezza).
La cartilagine non è
vascolarizzata, ma è nutrita da
una capsula di tessuto connettivo
vascolarizzato (pericondrio).
Quando poggia sul tessuto osseo
è nutrita dal liquido sinoviale
della cavità articolare
TESSUTO OSSEO
È caratterizzato dalla mineralizzazione della sostanza intercellulare che gli
conferisce durezza e consistenza.
Non è un tessuto statico, ma è soggetto a rimodellamento e rinnovamento per
l’intera durata della vita e costituisce quasi tutto lo scheletro, dentina e
cemento dei denti, dove svolge una funzione strutturale di sostegno e
protezione.
É formato da:
1. cellule dette OSTEOBLASTI e OSTEOCITI, isolate ed immerse nella
matrice. Ci sono anche gli OSTECLASTI che sono interessati nel
riassorbimento osseo.
2. sostanza fondamentale detta OSSEINA, robusta e calcificata
3. fibre della matrice, per lo più collagene
Il legame tra actina e miosina avviene solo in presenza di ioni Ca2+. L’ingresso
e l’uscita di ioni calcio nella fibra muscolare durante la contrazione sono
regolati dall’attività del reticolo endoplasmatico liscio in risposta ad un
impulso nervoso che modula il rilascio di questi ioni nello spazio
citoplasmatico.
CONTRAZIONE MUSCOLARE
La testa della miosina è attaccata all’actina
(filamento sottile)
Il segnale per la
contrazione del miocardio
non proviene dal sistema
nervoso, perciò miogeno, ma
da cellule miocardiche
specializzate dette cellule
autoritmiche.
TESSUTO NERVOSO
La sua funzione fondamentale è di ricevere, trasmettere ed
elaborare gli stimoli interni ed esterni del corpo,
permettendo in definitiva ad un organismo di vivere e
relazionarsi con il proprio ambiente.
classificazione citochimica:
– neuroni aminergici – serotonina, catecolamina, acetilcolina
– neuroni purinergici
– neuroni peptinergici - ossitocina
– neuroni nitrossinergici – nitrossido gassoso
– neuroni anandaminergici - endocannabinoidi
GUAINA MIELINICA
L’assone può essere circondato da una GUAINA MIELINICA
(sostanza lipoproteica) e si parla di fibra mielinica oppure può essere
nudo, in tal caso è detto fibra amielinica.
Le fibre amieliniche si trovano soprattutto nel sistema nervoso
autonomo. Tale rivestimento è costituito da avvolgimenti di cellule
dell’oligodendroglia o da cellule di Schwann. La guaina è interrotta in
alcuni punti detti nodi di Ranvier.
La guaina è ulteriormente avvolta dall’ENDONEVRIO. Più fibre sono
avvolte dal PERINEVRIO e infine ciascun nervo è avvolto
dall’EPINEVRIO.
Guaina mielinica
Nodo di Ranvier
CELLULE GLIALI
Ogni neurone è circondato dalle CELLULE GLIALI, che sostengono, nutrono e
proteggono i neuroni. Il numero delle cellule è 10 volte più alto rispetto a quello
dei neuroni e conservano la capacità di dividersi per tutta la vita.
Si dividono in cellule localizzate nel SNC e in quelle localizzate nel SNP:
ASTROCITI: riempiono lo spazio tra i neuroni, potendo influenzare la crescita o la
degenerazione di un neurone e regolando l'ambiente chimico esterno dei neuroni (rimuovono
gli ioni e riciclano i neurotrasmettitori)
CELLULE di SCHWANN: hanno una funzione simile a quella degli oligodendrociti formando la
guaina mielinica degli assoni del SNP. A differenza di queste ultime però ogni cellula riveste
un tratto di assone. Hanno inoltre un'attività fagocitaria e ripuliscono dai residui cellulari
permettendo la ricrescita dei neuroni del sistema nervoso periferico
IMPULSO NERVOSO
La membrana cellulare del neurone presenta una distribuzione disuguale di
cariche fra l’interno e l’esterno a causa di una differente permeabilità nei
confronti degli ioni. Gli ioni Na+ prevalgono all’esterno mentre quelli negativi
(proteine) e K+ all’interno; per questo motivo si registra un potenziale di riposo
di circa –80 mV.
Quando un neurone viene stimolato si ha una
modificazione della permeabilità: si aprono alcuni canali
del sodio che permettono l’ingresso di ioni sodio fino a
quando il potenziale raggiunge un valore soglia di circa
–50 mV. A questo valore improvvisamente tutti i canali
del sodio si aprono e si raggiunge un potenziale di circa
+50 mV (potenziale d’azione).
Nell’adulto sono state identificate cellule staminali adulte in molti tessuti (cute,
epitelio gastroenterico, cornea, tessuto emopoietico, ma anche cellule staminali
nervose) localizzate in nicchie staminali.
CELLULE STAMINALI ADULTE
PRO CONTRO
• Non presentano rigetto • Sono difficili da
• In alcuni casi si trovano coltivare e da isolare
già nel tessuto da curare • Presentano una
• Il loro utilizzo non lede, proliferazione più lenta
non sopprime e non di quelle embrionali
danneggia nessun altro
essere umano in
qualunque stadio del suo
sviluppo
• Sono già stati ottenuti
importanti risultati
clinici
CELLULE STAMINALI EMBRIONALI
PRO CONTRO
• Sono tutte totipotenti • Presentano un’alta
• Presentano una grande probabilità di rigetto
capacità di • non hanno ancora
proliferazione raggiunto risultati clinici
• Possono mantenersi più a concreti
lungo in coltura • Non è ancora possibile
• Maggior facilità di controllare né
prelievo l’espressione genica, che
ne determina la
differenziazione, né
l’espansione (per ora se
impiantate si sviluppano
come tumori)
IL CANCRO
TUMORE o NEOPLASIA: popolazione cellulare di nuova
formazione che, quasi sempre, ha preso origine da una sola
cellula somatica dell'organismo, colpita da una serie di
alterazioni genomiche trasmesse alle cellule figlie.
•Tumore = tumefazione
•Neoplasia = neoformazione
•Cancro = dal latino cancer (granchio) per le
propaggini che hanno le masse tumorali
•Oncologia = studio della 'massa' tumorale
Cause endogene:
Mutazioni ereditarie
Mutazioni casuali
Squilibri ormonali
Agenti mutageni
INIZIAZIONE: mutazioni
che trasformano una
cellula somatica in una
cellula neoplastica latente
PROGRESSIONE: ulteriori
mutazioni conferiscono
invasività e
metastatizzazione ad
alcune cellule della massa
neoplastica
TUMORI BENIGNI
ONCOSOPPRESSORI: geni
recanti mutazioni inattivanti
che concorrono alla genesi e
sviluppo di tumori; si
comportano da geni recessivi
es. p53, p21