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ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA

CITOLOGIA CELLULA EUCARIOTE

provvista di un vero nucleo.

a branca della biologia che si occupa dello studio della Gli organismi eucariotici possono essere uni o pluricellulari.
cellula sia dal punto di vista morfologico che funzionale. La forma e le dimensioni dipendono dalle funzioni che essa
svolge. Cellule grandi hanno un metabolismo meno attivo di
CELLULA: cellule piccole, le quali hanno più efficienti gli scambi
metabolici.
unita strutturale e funzionale di base di tutti gli organismi
viventi. All’interno della cellula si svolgono tutte le funzioni stessi elementi costitutivi di base.
fondamentali quali: assimilabilità, omeostasi, riproduttività,
Il nucleo è situato generalmente nella zona centrale della
eccitabilità. Tutti gli esseri viventi sono costituiti da una o più
cellula ed è separato dal citoplasma grazie ad un involucro
cellule.
nucleare. Al suo interno contiene cromatina, costituita da
- dimensioni delle cellule sono variabili DNA e proteine e uno o più nucleoli.
- forma cellulare è varia; se la cellula è isolata tende
due forme di cromatina:
- ad assumere una forma sferica
- si dividono in: procariote ed eucariote. - l’eterocromatina, geneticamente inerte
l’eucromatina, geneticamente attiva.
Le caratteristiche strutturali di base sono le stesse per tutti i
- Sia l’eterocromatina che l’eucromatina si
tipi cellulari.
addensano, durante la divisione cellulare a formare
LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DELLE FORME VIVENTI i cromosomi, il cui numero è tipico per ogni specie

VIRUS citoplasma è costituito da una matrice (citosol) e da numerosi


organuli.
più semplici forme viventi i virus. Essi non sono in grado di
condurre vita autonoma in quanto privi di nucleo, citoplasma GLI ORGANELLI CITOPLASMATICI
e membrana cellulare.
reticolo endoplasmatico è rappresentato da vescicole e tubuli
il loro genoma (DNA o RNA) è racchiuso all’interno di un membranosi che si diramano in tutto il citoplasma. Ha
involucro detto capside funzione di sostegno, sintesi e trasporto di materiale
secretorio e comunicazione. Può essere: - rugoso (con
dimensioni dai 10 ai 300 nm. La forma dei virus può essere ribosomi superficiali), deputato alla sintesi di proteine di
cubica, elicoidale o più complessa. Vari sono anche i secrezione e funzionali - liscio (ribosomi assenti), deputato
meccanismi di ingresso in una cellula; alcuni entrano alla sintesi di ormoni steroidei e alla disintossicazione.
interamente nella cellula mentre altri riservano l’ingresso al
solo materiale genetico. ribosomi sono strutture granulari di forma ovoidale costituiti
da RNA-ribosomiale e proteine. Possono essere liberi nel
BATTERI: citoplasma oppure adesi alla alle membrane del reticolo
endoplasmatico. Sono sede della sintesi proteica i ribosomi
per lo più eterotrofi e sono capaci di riprodursi rapidamente.
liberi formano proteine strutturali, quelli legati al reticolo
Hanno dimensioni di 1 o 2 µm anche se alcune specie
endoplasmatico sintetizzano proteine secretorie e funzionali.
possono arrivare a 30 µm come le spirochete. Vivono,
singolarmente o in colonie, in ambienti acquosi o parassitano L’apparato del Golgi è costituito da sacculi membranosi
organismi superiori. appiattiti e stratificati, accompagnati da vescicole periferiche
(dittiosomi). Si trova in continuità con il reticolo
endoplasmatico. Esso è responsabile della formazione di:
membrana plasmatica lisosomi perossisomi involucri per la
secrezione cellulare carboidrati
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
I lisosomi sono vescicole membranose importanti nella stato funzionale della cellula, può essere presente in
digestione cellulare in quanto contengono numerosi enzimi maggiore o minore quantità. Sono considerati inclusi cellulari
idrolitici. Essi si fondono con le vescicole contenenti le le sostanze di riserva, i cristalloidi proteici, i pigmenti e i
sostanze da digerire distruggendole. I lisosomi intervengono granuli di secreto delle cellule ghiandolari.
anche nei processi di autofagocitosi cellulare, provvedendo
all’eliminazione di organuli danneggiati o dell’intera cellula. MEMBRANA PLASMATICA

I vacuoli sono cisterne delimitate da membrana riveste la cellula e la separa dell'ambiente esterno senza
caratterizzanti le cellule vegetali dove hanno la funzione di isolarla. Essa è costituita da un doppio strato di fosfolipidi e
mantenere la turgidità cellulare. A seconda del tessuto da proteine.
possono essere numerosi e piccoli oppure uno solo ma
sono presenti brevi catene polisaccaridiche che costituiscono
grande. I vacuoli contengono: sostanze di riserva solubili, sali
il glicocalice, implicato nei fenomeni di adesione e
inorganici, pigmenti colorati sostanze di rifiuto
riconoscimento cellulare oltre che nella formazione di una
mitocondri sono sede dei processi ossidativi (ciclo di Krebs e barriera chimica e meccanica di protezione.
fosforilazione) della respirazione cellulare che portano alla
PARETE CELLULARE
demolizione del glucosio, ma anche di grassi e proteine, con
produzione di energia che viene incamerata, sotto forma di si presenta come una struttura esterna rigida formata da
legami chimici, nelle molecole di adenosintrifosfato (ATP) e cellulosa. Ha funzione protettiva e di sostegno, contribuisce a
poi ceduta alla cellula per le sue necessità funzionali. determinare la forma della cellula e regola l'assorbimento di
costituiti da due membrane separate da uno stretto spazio acqua. La parete cellulare rimane intatta anche dopo la
inter-membrana; la membrana esterna avvolge l’organulo,
morte della cellula.
l’interna si invagina a formare profonde creste mitocondriali,
che sporgono nello spazio interno. All’interno dei mitocondri TECNICHE PER LO STUDIO DELLA CELLULA
sono contenuti DNA, ribosomi, proteine e gli enzimi del ciclo
di Krebs; nelle creste mitocondriali sono presenti i citocromi e L'analisi morfologica delle cellule mostra la loro
gli altri enzimi della fosforilazione ossidativa. organizzazione strutturale e si avvale dell’uso dei microscopi.
I due principali procedimenti sono:
I plastidi sono organuli membranosi tipici delle cellule
vegetali. Svolgono funzioni diverse a seconda delle esigenze 1. L'osservazione diretta di cellule e tessuti viventi
cellulari. Le forme tipiche dei plastidi sono: cloroplasti che
esplicano la funzione fotosintetica leucoplasti con funzione di 2. L’osservazione di cellule di tessuti uccisi, previa
riserva cromoplasti che accumulano pigmenti e sono fissazione. Il ricorso a preparati colorati è quello che trova la
responsabili delle colorazioni di molti organi vegetali. più ampia applicazione nello studio cellulare.

citoscheletro è costituito da una rete di filamenti e strutture Il microscopio viene utilizzato per l’osservazione delle cellule
tubulari di natura proteica che forniscono alla cellula colorate con sostanze non tossiche: i coloranti vitali. Essi
l'impalcatura strutturale, la guida per gli spostamenti di hanno colorano selettivamente alcuni tipi di cellule, o parti dei
sostanze ed organuli e il substrato morfologico per il esse, senza alterare la colorazione di altre. Alternativamente
movimento cellulare. Esso consiste di tre componenti: - si può immergere un pezzo di organo nel liquido colorante
microfilamenti - filamenti intermedi – microtubuli (colorazione sopravitale). La stessa si può ottenere in cellule
coltivate in vitro con aggiunta della sostanza colorante nel
centrioli sono organuli di forma cilindrica tipici delle cellule mezzo di coltura.
animali. Sono disposti in coppia con gli assi principali
ortogonali tra loro. Ogni centriolo è costituito da 9 triplette di METODI DI STUDIO DELLE CELLULE DOPO FISSAZIONE
microtubuli connesse tra loro. Tali organuli svolgono un
importante ruolo nella organizzazione del fuso mitotico, nella La prima tappa per lo studio citologico di tessuti morti è la
polimerizzazione dei microtubuli citoplasmatici e nella fissazione che ha lo scopo di preservare la cellula dalle
formazione di ciglia e flagelli. alterazioni post-mortem. La fissazione consiste in un
trattamento che uccide rapidamente la cellula agendo sui
Gli inclusi cellulari sono formate da sostanze diverse prodotte complessi proteici ed impedendo fenomeni di autolisi. La
o accumulate all'interno della cellula. Ognuno di tali inclusi è fissazione si può eseguire utilizzando sia agenti chimici che
caratteristico di particolari tipi cellulari e, in relazione allo fisici.
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Viene prelevata una piccola quantità di cellule del collo
dell'utero con un’apposita spatola e fissata con una sostanza
- FISSATORI CHIMICI: divisi in: apposita spray su un vetrino. Questo viene inviato al
1) fissatori che coagulano le proteine (alcool etilico, laboratorio di anatomia patologica e colorato secondo la
bicloruro di mercurio, acido acetico, acido picrico). metodica Papanicolau quindi esaminate al microscopio.
2) fissativi non coagulanti le proteine (formalina e
acido osmico). Il metodo di Papanicolaou è una colorazione tricromia che ha
il pregio di fornire un ottimo dettaglio della struttura nucleare
Spesso si usano miscele di sostanze (fissativo di Bouin o di e di conservare una sufficiente trasparenza del citoplasma,
Susa). la scelta del fissativo è condizionata dagli scopi che ci
pur conferendogli particolari tonalità cromatiche.
si prefiggono e la durata della fissazione.

- FISSATORI FISICI: opera per congelamento o per


rapido riscaldamento. È necessario eliminare
l’acqua tissutale sostituendola con alcool. Si
esegue quindi l’inclusione in paraffina o in resina.
Con questi metodi la fissazione è omogenea e la
struttura generale risulta ben conservata.

Le cellule disperse in un mezzo liquido si esaminano con la


tecnica degli strisci che consente un’osservazione diretta al
microscopio dopo essiccamento o fissazione (con alcool
metilico o alcool 95°) e colorazione.

Con il microscopio ottico il materiale da esaminare deve


essere tagliato in fettine di spessore non superiore ai 10
micrometri. A tale scopo si adopera un microtomo.

Molto usato è anche il criostato costituito da un microtomo


posto in una camera a bassa temperatura. Le sezioni
ottenute al microtomo vengono poste su un vetrino. Per la
colorazione occorre rimuovere il materiale di inclusione e
reidratare le fette mediante la scala discendente degli alcoli
(procedimento opposto al precedente).

Una volta portate le fettine all’acqua è possibile colorarle,


quindi ricoprirle con un vetrino coprioggetti facendolo aderire
con resine trasparenti che solidificano all’aria. Per fare ciò è
necessario passare il preparato nella scala crescente degli
alcoli. Il vetrino è pronto per l’osservazione dopo aver
trascorso qualche ora in termostato. Il preparato si conserva
così indefinitamente.

COLORAZIONI CITOLOGICHE

Il colorante è una sostanza che si lega stabilmente ad alcune


strutture cellulari. Le colorazioni possono essere semplici,
(un solo colorante) o combinate (due o più coloranti,
simultaneamente o in successione). In citologia è
ampiamente utilizzato il colorante combinato
ematossiline/eosina.

Tecnica di colorazione citologica PAP TEST (diagnosi di


infiammazioni o neoplasie della cervice uterina).
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tutta la vita. Sono bentonici ed i loro sistemi muscolare,
ORIGINE ED EVOLUZIONE DEI escretore e riproduttivo sono metamerici. I sessi sono

CORDATI separati, la fecondazione è esterna e la larva è ciliata e


bentonica ma, solo dopo aver attraversato una fase pelagica,
si fissa al substrato per trasformarsi in forma adulta.
I fossili costituiscono un'importante documentazione per
ottenere informazioni sulla storia della vita sulla Terra e - Vertebrata o Craniota la cui corda percorre l’intero corpo
sull'evoluzione degli organismi e dell'ambiente in cui essi ad esclusione dell’estremità anteriore dove si trova il cranio,
vivono. La documentazione fossile è una delle prove più mostrano una innovazione significativa: la comparsa delle
convincenti a sostegno della teoria evoluzionistica creste neurali che contribuiscono allo sviluppo di numerosi
darwiniana. I resti fossili vengono ordinati cronologicamente tessuti e organi. Le cellule delle creste neurali possono
ed assumono una particolare importanza le specie differenziarsi in cromatofori o odontoblasti. L’incremento delle
considerate “anelli di congiunzione”. fasi di attività ha portato ad un incremento metabolico con
maggior richiesta di cibo e ossigeno e ad un maggior
L’evoluzione opera tramite meccanismi dell’estinzione
sviluppo organi di senso. provvisti di cranio dell’encefalo e,
I fissisti ritenevano che l'estinzione fosse dovuta a catastrofi pertanto, include i vertebrati che possiedono, oltre al cranio,
naturali. le vertebre; tale subphylum tuttavia comprende anche
organismi, sebben mal rappresentati, che possiedono un
Per gli evoluzionisti i fenomeni di estinzione sono cranio ma non una colonna vertebrale: le missine.
conseguenza del processo evolutivo per cui gli organismi o si
adattano o soccombono. I cordati sembrano molto diversi tra loro tuttavia mostrano
una serie di caratteristiche esclusive che li accomunano
esiste un tasso medio di estinzione costante, attribuibile al (sinapomorfie).
naturale processo evolutivo. Questo fenomeno, che opera in
maniera pressochè costante, è affiancato da fenomeni di Le loro affinità risultano evidenti osservando embrioni e larve.
estinzione di massa in cui il tasso viene drammaticamente In particolare tutti i cordati hanno strutture spesso presenti
aumentato, questo è probabilmente legato catastrofi naturali. solamente in forma transitoria in particolari fasi dello sviluppo
embrionale e assenti nell’adulto.
DIVERSIFICAZIONE DEI CORDATI
SINAPOMORFIE DEI CORDATI.
Il phylum Chordata comprende organismi ubiquitari.
- notocorda, struttura assile con funzione di sostegno La
mostrano un piano organizzativo simile durante lo sviluppo notocorda non è omologa alla colonna vertebrale.
embrionale, mentre gli adulti possono essere molto diversi
tra loro. - simmetria bilaterale con evidente cefalizzazione.

I cordati più antichi risalgono all’esplosione del Cambriano - tubo neurale dorsale cavo e ripieno di liquido.
(tra 540 e 490 milioni di anni fa).
- fessure faringee
suddiviso in tre subphyla:
- endostilo, struttura costituita da cellule mucipare.
- Urochordata o Tunicata con corda solo nella coda. hanno
- coda post-natale, struttura evolutasi per sfruttare il
un rivestimento esterno detto tunica, confunzione di
movimento propulsivo dell’acqua.
esoscheletro. Sono tutti filtratori marini, quasi tutti ermafroditi
insufficienti. Al termine della fase larvale la coda scompare.
ORIGINE E MATURAZIONE DELLE CELLULE
Comprende le classi di: ascidiacei, animali sessili dal grande
faringe; taliacei, filtratori pelagici talvolta coloniali; larvacei GERMINALI
con notocorda allo stadio adulto; sorberacei il cui faringe è
I precursori delle cellule germinali vengono chiamati cellule
assai ridotto
germinali primordiali Tali cellule migrano alle gonadi dove si
- Cephalochordata con corda in tutto il corpo, dalla zona divideranno e si svilupperanno in uova o in spermatozoi La
cefalica a quella caudale, (anfiosso) sono filtratori marini con continuità di cellule germinali da una generazione all'altra e
notocorda che si estende dalla testa alla coda e permane per detta linea delle cellule germinali.
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APPARATI RIPRODUTTIVI
DETERMINAZIONE DEL SESSO:
Gli apparati riproduttivi consistono principalmente di due
- REGOLATA PER VIA GENETICA: SINGAMICA componenti:
- REGOLATA DA FATTORI AMBIENTALI: METAGAMICA
- REGOLAZIONE PRECEDENTE ALLA 1) Gli organi sessuali primari rappresentati dalle gonadi
FECONDAZIONE: PROGRAMICA
2) Gli organi sessuali accessori che affiancano le gonadi
 Gametogenesi
Sebbene gli apparati riproduttivi degli invertebrati siano
Con il termine gametogenesi si indica la serie di processi che variamente diversificati e specializzati, questi raggiungono la
portano alla formazione dei gameti maturi. massima complessità nei Vertebrati.

 Spermatogenesi Se l’apparato riproduttivo e l’apparato urinario sono


anatomicamente collegati si parla di apparato urogenitale Se
La spermatogenesi si realizza nei testicoli che possono l’apparato riproduttivo, escretore e digerente sono collegati in
essere più o meno organizzati a seconda dei phyla un’unica apertura si parla di cloaca (assente dei mammiferi,
considerati. Talora sono costituiti da un insieme di tubuli l’apertura genitale e anale sono completamente separate)
seminiferi contorti contenenti un tessuto pluristratificato di
cellule germinali in via di differenziamento. Nei mammiferi, Apparato riproduttore maschile nei Vertebrati
accanto alle cellule germinali si trovano delle cellule
accessorie: le cellule del Sertoli. L'apparato riproduttore maschile dei Vertebrati comprende:

Formazione di gameti aploidi, dove gli spermatozoi - testicoli sede di formazione degli spermatozoi tubuli
terminano tutti gli stadi mitotici, produzione di 4 spermatozoi seminiferi sede di maturazione degli spermatozoi
che contengono solo materiale genetico. - ghiandole accessorie supportano le cellule germinali
- cellule interstiziali producono il testosterone
 Ovogenesi
Gli spermatozoi raggiungono l'epididimo attraverso i vasi
Si realizza dell’ovario: formazione di gameti aploidi, le cellule afferenti Nell'epididimo si completa la loro maturazione prima
uovo si fermano in profase 1, produzione di una cellula uovo, di fuoriuscire attraverso il dotto eiaculatore.
la cellula uovo contiene, materiale genetico, mRNA e tuorlo.
All'apparato riproduttore maschile si associano tre paia di
- Ovogoni ghiandole: le vescicole seminali, le ghiandole prostatiche, le
- Mitosi ghiandole bulbouretrali Queste ghiandole secernono un
- Ovociti primari liquido che nutre gli spermatozoi, lubrifica il tratto riproduttore
- Meiosi 1 femminile e alcalinizza la vagina
- Un globulo polare e ovociti secondari
- Meiosi 2 Apparato riproduttore femminile nei Vertebrati
- Secondo globulo polare
L'apparato riproduttore femminile dei Vertebrati è
- Cellula uovo aploide
rappresentato dall'ovario.

Esso ha il compito di:

- produrre i gameti femminili

- produrre gli ormoni sessuali femminili

Nei mammiferi placentari le pareti dell'utero formano una


stretta associazione vascolare con le membrane
dell'embrione per mezzo della placenta.

Le ovaie sono leggermente più piccole dei testicoli e


contengono molte migliaia di oociti.
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Ogni oocita si sviluppa all'interno di un follicolo di Graff che grasso sottocutaneo. Lo spessore relativo dei vari strati è
aumenta di volume fino a rompersi, rilasciando l'oocita estremamente variabile nei diversi gruppi di Vertebrati.
secondario I due ovidotti ricevono e ne facilitano la discesa
verso l'utero IL TEGUMENTO NEI PESCI

L’utero è provvisto di una spessa parete detta endometrio. La  L’epidermide dei pesci è priva di cheratinizzazione,
sua parte inferiore è detta cervice. La vagina è un canale atto se non in aree corporee ben circoscritte. La
a ricevere il pene maschile e a consentire il passaggio del presenza di uno strato mucoso permanente
feto. garantisce maggior protezione.
 Il derma è altamente vascolarizzato e talora
contiene ghiandole con funzione di difesa/offesa,
IL TEGUMENTO DEI organi luminosi e scaglie.
 l’ipoderma è poco sviluppato e talora addirittura
VERTEBRATI assente. Solo alcuni pesci presentano un accumulo
lipidico sottocutaneo, la maggior parte di essi
TEGUMENTO: Struttura che riveste tutta la superficie del accumula grassi a livello epatico o muscolare.
corpo e si continua al margine degli orifizi che immettono
nelle cavità interne. IL TEGUMENTO NEGLI ANFIBI

funzioni del tegumento sono molteplici: Negli anfibi c’è una leggera corneificazione solo negli adulti
che permette di abbandonare temporaneamente l’ambiente
 protezione acquatico.
 regolazione degli scambi osmotici
 limitazione della perdita di acqua  L’epidermide è sottile e scarsamente cheratinizzata
 termoregolazione ma ricca di melanociti. Essi vanno incontro alla
 locomozione muta.
 Il derma è ricco di vasi sanguigni e linfatici, in
 offesa e difesa
relazione alla funzione respiratoria. Sono presenti
 richiamo sessuale
anche ghiandole sierose e mucipare a scopo
 nutrizione della prole
difensivo. Nel derma alloggiano i cromatofori
 escrezione
dermici, responsabili dei cambiamenti fisiologici del
 sintesi della vitamina D colore della cute.
 percezione degli stimoli  L’ipoderma ha struttura lassa e scarso è il grasso
sottocutaneo.
STRUTTURA: CUTE (EPIDERMIDE, DERMA, ANNESSI
CUTANEI) E IPODERMA IL TEGUMENTO NEI RETTILI
L’epidermide di tutti i Vertebrati è pluristratificata, ha natura Nei rettili si è reso necessario, al fine di limitare la perdita
epiteliale ed è di origine ectodermica. È costituita da strati di d’acqua, un ispessimento dello strato corneo epidermico.
cellule cheratinizzate ma prive di vasi. Essa subisce
un’esfoliazione continua senza assottigliarsi in quanto gli  Nei rettili la cheratinizzazione dell’epidermide è
elementi cellulari vengono continuamente sostituiti. eterogenea. Le falangi distali dei rettili sono
modificate in strutture atte a rinforzare le dite, simili
Il derma ha natura connettivale ed è di origine mesodermica. ad unghie. Sulla faccia inferiore la cheratina è
È costituito da uno stato lasso, detto strato spongioso, ricco meno compatta.
di fibre a funzione riparatoria tissutale, e cellule a funzione  Il derma dei rettili è costituito da uno strato
difensiva. Segue uno strato compatto più cospicuo, connettivale superficiale lasso, vascolarizzato e
anch’esso ricco di fibre. Fasci di fibre verticali collegano tale coinvolto nei fenomeni di termoregolazione. A
strato con l’ipoderma sottostante questo segue uno strato connettivale più profondo
e denso. Alcuni rettili presentano delle ossa
L’ipoderma è rappresentato da un tessuto connettivo, ricco di
dermiche a scopo non solo difensivo e di
fibre, che connette lassamente il derma ai tessuti sottostanti,
regolatore termico.
(fasce di rivestimento dei muscoli o periostio delle ossa
 La struttura dell’ipoderma è piuttosto variabile.
superficiali) L’ipoderma rappresenta il tessuto che contiene il
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IL TEGUMENTO NEGLI UCCELLI L’ipoderma è in genere distinto in:

Negli uccelli il tegumento rappresenta una barriera vera e - strato areolare costituito da tessuto connettivo
propria. Questo avviene anche grazie alla presenza delle lasso ricco di adipociti,
penne, derivati epidermici di origine epiteliale completamente - strato lamellare: formato da un tessuto connettivo
cheratinizzati. Alla costituzione del germe della penna prende denso in cui i fasci di collagene si trovano
parte anche una componente dermica che serve alla organizzati parallelamente alla superficie
nutrizione degli elementi epiteliali che la rivestono.
contribuiscono a formare lo scheletro del cranio e della
Si distinguono tre tipi di penne: piume, penne di contorno e cerniera pettorale.
filopiume.
Nei mammiferi l’apparato ghiandolare cutaneo è molto
Le penne di contorno sono grandi, hanno un calamo, cioè la sviluppato. Le ghiandole dei mammiferi derivano da gemme
porzione prossimale infissa nella pelle, e un rachide, la epiteliali dell’epidermide che proliferano e si approfondano
struttura assile centrale. Il calamo è aperto in basso ed è nel derma, raggiungendo talora anche l’ipodermide.
vuoto, il rachide è pieno e si assottiglia progressivamente
verso l’apice. Dal rachide si dipartono due serie di barbe, e Esse sono fondamentalmente di due tipi:
da ciascuna barba due serie di barbule.
- sebacee: L’origine delle ghiandole sebacee è
Nelle piume il calamo è aperto, manca il rachide ed una serie associata a quelle dei peli. Una gemma epiteliale si
di barbe si impianta all’esterno del calamo. affonda a dare il follicolo del pelo quindi prolifera
una gemma secondaria a costituite un complesso
Nelle filopiume il rachide è nudo e il calamo è corto. Le pilosebaceo.
unghie rettiliane persistono negli uccelli con differente forma.
- sudoripare :producono un liquido leggermente
Il derma degli uccelli è vascolarizzato; le ghiandole sono
acido ed ipotonico rispetto al plasma. La sua
scarse ed è presente l’uropigio, una ghiandola sebacea
composizione quali-quantitativa varia nei diversi
situata alla base della coda che produce una sostanza
distretti cutanei e da soggetto a soggetto La
protettiva. L’uropigio ha anche il ruolo di produzione di
produzione di sudore ha scopo termoregolativo e di
feromoni, importanti nelle relazioni intraspecifiche.
eliminazione di prodotti di scarto metabolico. Dalle
Negli uccelli l’ipoderma è più o meno infiltrato di tessuto ghiandole sudoripare derivano quelle odorifere, il
adiposo e in alcuni casi contiene muscoli pellicciai. cui ruolo è importante nella comunicazione sociale
e le ghiandole mammarie, specializzate nella
IL TEGUMENTO NEI MAMMIFERI secrezione del latte. Di norma, a parte in alcuni
marsupiali, le ghiandole mammarie sono presenti
L’epidermide dei mammiferi è costituita da: in entrambi i sessi, sebbene nel maschio
rimangano ipotrofiche.
- Lo strato germinativo con cellule poco differenziate
e in attiva moltiplicazione.
- Lo strato granuloso che rappresenta l'ultimo strato
di cellule vive.  peli sono organi cutanei esclusivi dei mammiferi.
- Lo strato lucido, con cellule appiattite dall’aspetto Sono strutture cornee, di derivazione
omogeneo e translucide. esclusivamente epidermica. I peli si abbozzano,
- Lo strato corneo, in cui si compie la durante la vita embrionale, da gemme epiteliali e si
cheratinizzazione. affondano nel derma. La porzione che rimane in
superficie prende il nome di fusto del pelo mentre
Nel derma è formato da uno strato papillare di connettivo la parte che rimane all’interno del follicolo (da cui il
lasso, fortemente vascolarizzato e dotato di terminazioni pelo è prodotto) è detta radice del pelo. Si possono
nervose e da uno strato più profondo e compatto detto strato distinguere due tipi di pelo: - a crescita limitata - a
reticolare costituito da un tessuto connettivo fibroso crescita prolungata Nei primi presto la papilla
connesso con l’ipoderma sottostante. Il derma dei mammiferi dermica di ritrae dal bulbo che si chiude così cessa
può produrre ossa dermiche che l’accrescimento. I secondi invecchiano
tardivamente e continuano a crescere finchè il loro
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bulbo si chiude, quindi muoiono, cadono e vengono SCHELETRO CEFALICO: IL CRANIO
sostituiti. Annessi al pelo troviamo: il muscolo
piloerettore la ghiandola sebacea. I vertebrati mostrano un’evidente cefalizzazione direttamente
correlata con un’attività locomotoria unidirezionale ed
 Le unghie dei mammiferi derivano da
un’attività predatoria efficiente. A tal fine i vertebrati hanno
un’ipercheratinizzazione epidermica e possono
sviluppato la capacità di scorgere la preda e localizzarla a
assumere diversi aspetti. Le unghie falcate, o
distanza, usando nuove strutture sensoriali localizzate nella
artigli, si Le unghie laminari (dette anche tegolate)
porzione corporea anteriore. Con l’incremento di sviluppo di
tipiche dei primati la cui funzione è quella di
tali sistemi sensoriali si è reso necessario un nuovo spazio
protezione dell’estremità pur lasciando libera la
per la loro sistemazione e protezione.
superficie tattile del polpastrello. Le unghie a
zoccolo caratterizzano gli ungulati. Il cranio è situato anteriormente alla colonna vertebrale,
tipica struttura metamerica. Una derivazione dell’intero cranio
 Le corna sono presenti soltanto in pochi gruppi di dalle vertebre non è accettabile. Le due strutture, cranio e
mammiferi viventi mentre erano frequenti nelle vertebre, sono almeno altrettanto antiche.
forme ormai estinte.
Dal punto di vista anatomico il cranio può essere distinto in
 I fanoni dei cetacei misticeti sono lamine tre parti:
cheratinizzate che originano dal tegumento. Il loro
compito è quello di filtrare il plancton. - Splancnocranio
- Neurocranio
- Dermatocranio
IL SISTEMA SCHELETRICO Dal punto di vista funzionale le tre parti dello scheletro
cranico rappresentano un’unità integrata. Dal punto di vista
Tutti i vertebrati sono dotati di uno scheletro interno
istologico splancnocranio e neurocranio sono preceduti da
l’endoscheletro.Tutte le parti che compongono
formazione cartilaginee mentre il dermatocranio si forma per
l’endoscheletro sono rivestiti da parti molli e la cute rimane
ossificazione diretta.
esterna.

Le funzioni dello scheletro sono molteplici Splancnocranio

- Protezione La funzione dello splancnocranio era primariamente legata


- Sostegno alla respirazione e solo successivamente all’alimentazione.
- Locomozione Nei ciclostomi gli archi branchiali sostengono le branchie,
- Contiene elementi emopoietici mentre negli gnatostomi prendono parte alla formazione del
- Riserva di minerali complesso mascellare. Negli amnioti l’apparato branchiale
scompare.
L’endoscheletro dei vertebrati consta di tre porzioni:
Agnati: Ciclostomi Sono privi di un complesso mascellare ma
- cranio dotati di una lingua raspante di natura cartilaginea. In tutti i
- scheletro assiale ciclostomi sono elementi dello scheletro viscerale le
- scheletro appendicolare cartilagini dell’apparato linguale. Nelle missine sono di
competenza dello splancnocranio anche le cartilagini a
Alcuni taxa di vertebrati viventi sono dotati anche di un
sostegno dei tentacoli e le cartilagini del velo. Nelle lamprede
dermascheletro Nel corso dell’evoluzione il dermatoscheletro
appartengono allo scheletro viscerale le cartilagini di
mostra una progressiva riduzione.
raccordo con il neurocranio, quelle rostrali e quelle del
L’origine dell’osso ha rappresentato una delle principali cestello branchiale.
innovazioni nella storia evolutiva dei vertebrati. Fanno parte
Gnatostomi Una delle più rivoluzionarie innovazioni comparse nella
del sistema scheletrico tessuti duri mineralizzati ma anche
storia evolutiva dei vertebrati è stata lo sviluppo del complesso
tessuti non mineralizzati, come la notocorda e la cartilagine. mascellare: lo splancnocranio ha avuto un ruolo cruciale in tale
vi sono tessuti mineralizzati (otoliti) che non fanno parte dello processo. La funzione dello splancnocranio è relativa sia alla
scheletro vero e proprio. respirazione che ai processi alimentari
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Condroitti Lo splancnocranio è costituito da: I arco orale, II arco forma la gorgiera, esibita nella lotta e
ioideo, III-VII archi branchiali. arco orale è una struttura pari nell’accoppiamento.
suddivisa in due dorsale e ventrale. La dorsale è la cartilagine - I serpenti sono privi di un apparato ioideo. che derivano
palatoquadrata e costituisce la mascella; la ventrale forma la dal II arco e due corna posteriori che derivano dal III arco
cartilagine mandibolare. La somiglianza tra le mascelle e le
In quasi tutti i tetrapodi lo scheletro della laringe è formato da
mandibole nei condroitti primitivi suggerisce che l’arco orale possa
cartilagini cricoidee e aritenoidee; nei mammiferi lo scheletro della
essersi evoluto attraverso la specializzazione della coppia più
laringe è formato da una cartilagine epiglottide ed una tiroidea
anteriore degli archi faringei. L’arco ioideo serve come sostegno del addizionali che derivano dal IV e dal V arco faringeo il cui compito è
complesso mascellare e all’ancoraggio dell’arco orale ed è distinto quello di rafforzare le vie aeree superiori. L’evoluzione di una
in una porzione ventrale ed una dorsale. La ventrale è costituita da laringe più complessa ha permesso ai mammiferi lo sviluppo di un
due elementi di cui uno più grande detto cartilagine ceratoiale e uno repertorio vocale estremamente ampio.
più piccolo, la cartilagine basiiale. La dorsale è rappresentato dalla
cartilagine iomandibolare. Seguono cinque archi branchiali, Neurocranio
ciascuno formato da vari segmenti associati all’apparato branchiale.
Il neurocranio contiene e protegge l’encefalo e gli organi di
Derivati degli archi faringei in osteitti e tetrapodi senso. Si forma a partire da strutture cartilaginee
indipendenti che successivamente si espandono e si
Nella struttura del loro complesso mascellare sono presenti molti
elementi dermici e la presenza dei componenti degli archi faringei si fondono. Nei ciclostomi e nei condroitti rimane cartilagineo
riduce. mentre negli osteitti e nei tetrapodi ossifica. Nei vertebrati il
neurocranio si forma dalle cartilagini paracordali (che
- Negli osteitti l’arco orale e gli altri archi viscerali formeranno un'unica placca mediana) e precordali.
ossificano ampiamente. Una parte della cartilagine
palato-quadrata ossifica in un elemento rettangolare, il Ciclostomi Il neurocranio è formato da una base al di sotto
quadrato mentre una parte della cartilagine mandibolare dell’encefalo dorsalmente e lateralmente forma una capsula
ossifica e forma l’articolare. periencefalica incompleta. Anteriormente il neurocranio è
- Nei tetrapodi il palatoquadrato ossifica nel quadrato e
completo poiché dotato di una capsula cartilaginea impari e
nello epipterigoide, che si articola con il neurocranio e la
mediana che protegge la capsula olfattiva. Lateralmente e
cartilagine mandibolare ossifica nell’articolare.
- Nei mammiferi il quadrato diviene poi l’incudine, mentre posteriormente si trovano cartilagini attorno alle capsule
l’articolare diviene il martello mentre la cartilagine otiche. Nei ciclostomi è assente una regione occipitale.
iomandibolare, dà origine alla staffa. Nei mammiferi
l’apparato ioide prevede due corna anteriori Gnatostomi Il neurocranio è distinto in:
- Nelle larve degli anfibi le branchie sono ancora
funzionanti e gli archi branchiali sono piuttosto sviluppati. - pavimento
Si osserva tuttavia una tendenza evolutiva alla riduzione. - pareti
hanno sei paia di cartilagini viscerali. Alcuni ventralmente - tetto.
confluiscono a formare la piastra ipobranchiale mentre
altri regrediscono. La piastra ipobranchiale si ingrandisce Il pavimento è la base del cranio e si trova dorsalmente al
e si fonde con la cartilagine basibranchiale a formare il canale alimentare ed anteriormente alla notocorda. Si forma
corpo dello ioide. La cartilagine ceratoiale del secondo dalle cartilagini paracordali e precordali in quanto esse si
arco diviene il sottile corno anteriore mentre quella del IV fondono a formare rispettivamente la lamina basale e la
diviene il corno posteriore dell’apparato ioideo.
lamina etmoidale. La fusione delle cartilagini paracordali non
- Negli anfibi adulti e negli amnioti non sono presenti
è completa e permane un’apertura per consentire il
branchie funzionanti tuttavia, i derivati degli archi faringei
permangono. I polmoni acquistano sempre maggior passaggio delle arterie carotidi interne. Le cartilagini
importanza, si formano la lingua e la laringe e l’apparato precordali invece possono anche rimanere distanziate tra
ioideo. L’apparato ioideo degli amnioti è rappresentato loro per cui la base cranica dell’adulto resta larga come
da una struttura di sostegno del pavimento faringeo e da accede in alcuni condroitti, alcuni osteitti, anfibi e mammiferi
uno a tre corna nelle pareti laterali della faringe. Le (cranio platibasico). Nella maggior parte dei teleostei, nei
cartilagini embrionali del II arco diventano le corna rettili e negli uccelli le trabecole si uniscono per cui il cranio si
anteriori, quelle del III arco e talora del IV diventano
restringe anteriormente (cranio tropibasico). Mentre le
corna addizionali.
- Nei rettili squamati e negli uccelli è presente una cartilagini aumentano e si fondono, iniziano a formarsi le
capsule cartilaginee olfattive ed otiche. La lamina etmoidale
struttura ossea allungata: il processo entoglosso. Nei
si accresce anteriormente e si unisce alle capsule olfattive e
maschi di alcuni sauri un processo simile si estende e
la piastra basale si espande lateralmente inglobando le
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
capsule otiche. Si sviluppano, contestualmente, le capsule
ottiche. Dalle pareti laterali si forma il tetto del neurocranio, al - Palato: costituito da ossa dermiche che formano
di sopra dell’encefalo. Esso presenta dei passaggi per i nervi con la volta orale: un parasfenoide, due vomeri due
cranici e i vasi sanguigni. Il più ampio è il forame magno che ossa palatine due ectopterigoidi due pterigoidi.
consente il passaggio del midollo allungato dall’encefalo al - Mandibola: formata da: un osso dentale, due
midollo spinale. piccole ossa splenali, un ampio osso angolare e un
osso soprangolare. Nella porzione interna: un
Nell’adulto il neurocranio è costituito da un elemento ampio osso prearticolare e tre ossa coronoidi
cartilagineo a supporto dell’encefalo distinto in: regione
occipitale, regione otica, regione orbito sfenoidale e regione L’evoluzione dello scheletro del cranio costituisce un
etmoidale attimo esempio per comprendere la relazione tra forma
e funzione e mostra la plasticità dei processi evolutivi.
Condroitti Negli adulti il neurocranio rimane cartilagineo e
riveste tutte le superfici dell’encefalo. Il dermatocranio è Splancnocranio, neurocranio e dermatocranio
assente. Il neurocranio è costituito da una scatola cranica proteggono l’encefalo e i principali organi di senso e
continua perforata da forami per il passaggio di nervi e vasi svolgono un ruolo importante nell’alimentazione e nella
sanguigni. Dorsalmente sono presenti il forame epifisario e i respirazione.
forami di connessione con l’orecchio interno. Spesso si
Lo splancnocranio nei vertebrati agnati ancestrali era
estende in avanti in un lungo rostro.
costituito da una serie di arcate simili tra loro che
Osteitti e tetrapodi Anche negli osteitti primitivi il neurocranio rimane sostenevano le branchie e mantenevano elastiche le
cartilagineo, tuttavia nei teleostei e nei tetrapodi molte strutture pareti della faringe.
ossificano. Il neurocranio costituisce la parte meglio conservata del
cranio e le differenze presenti nei vari taxa riguardano in prevalenza Negli gnatostomi un arco anteriore diviene l'arco orale e
il grado di ossificazione cui vanno incontro. costituisce le mascelle. L'arco ioideo, l’iomandibolare,
viene coinvolta nella sospensione delle mascelle e nel
Dermatocranio loro movimento. I rimanenti archi branchiali mantengono
la loro forma e funzione originale.
Gli agnati ed i condroitti non possiedono un dermatocranio
ma è presente in osteitti e tetrapodi. Durante la transizione dei vertebrati dalla vita acquatica
a quella terrestre si verificano cambiamenti profondi
Nella maggior parte degli osteitti il dermatocranio ricopre le perché i polmoni sostituiscono le branchie. L'estremità
altre due componenti del cranio. La conformazione delle caudale delle cartilagini palatoquadrata e mandibolare
singole ossa del dermatocranio è in relazione alle differenti (le ossa quadrato e articolare) continuano a costituire la
modalità di predazione e alimentazione. cerniera articolare delle mascelle. Le mascelle
successivamente vedono l'iomandibolare coinvolto nella
Nei teleostei si riconoscono solo tre ossa: dentale, articolare
trasmissione del suono Gli archi branchiali si riducono
e angolare.
notevolmente e insieme all'arco ioideo costituiscono
Nei tetrapodi primitivi il dermatocranio era infatti piuttosto l'apparato iobranchiale.
differenti da quello dei tetrapodi attuali poiché sono
Un arco posteriore forma le cartilagini delle pareti di una
intervenuti numerosi cambiamenti nel corso dell’evoluzione
piccola laringe. L'apparato iobranchiale si riduce
per quanto concerne l’alimentazione. Nei tetrapodi primitivi il
ulteriormente e viene coinvolto nella deglutizione. La
dermatoscheletro è formato da numerose ossa collegate fra
laringe si ingrandisce e nei mammiferi contiene le corde
loro da suture che definiscono tre complessi principali:
vocali, mentre l'organo di formazione degli uccelli si
- volta cranica :struttura appiattita che copre trova più caudalmente, in una siringe.
interamente la parte superiore e laterale
Quando, durante la transizione verso i mammiferi,
dell’encefalo e si estende inferiormente a formare
evolve una nuova articolazione delle mascelle, il
la mascella dermica, su cui si inserisce una fila di
quadrato e articolare diventano i due ossicini
denti. Tale lamina si interrompe in prossimità delle
addizionali, rispettivamente incudine e martello,
cavità orbitali, delle narici esterne e del forame
caratteristici dei mammiferi, che vedono anche la
parietale. Dietro l’orbita era presente l’incisura otica
formazione della staffa.
sulla quale era estesa la membrana del timpano.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
vertebra sacrale. Le vertebre caudali seguono
quella sacrale. Archi emali ridotti sono
SCHELETRO ASSILE presenti esclusivamente sulle vertebre caudali
posteriori alla cloaca.
Lo scheletro assiale comprende tutti gli elementi assili
postcraniali: notocorda, colonna vertebrale, coste,  Rettili La differenziazione in regioni della
sterno e le appendici impari mediane. colonna vertebrale diviene più accentuata. Le
vertebre cervicali aumentano per migliorare il
Lo scheletro postcraniale ha funzioni di protezione e
movimento: l'atlante è seguita dall’epistrofeo.
forma l’impalcatura del corpo e, insieme ad i muscoli
Alla regione cervicale seguono:
associati, provvede al sostegno ed al movimento.
- la regione toracolombare
COLONNA VERTEBRALE - la regione sacrale
- la regione caudale
L’unico elemento assile degli attuali agnati è la  Uccelli Gli arti anteriori sono specializzati per il
notocorda volo. Il collo è allungato e flessibile e conferisce
alla testa una notevole mobilità. Le vertebre
Negli gnatostomi nasce la colonna vertebrale: insieme di cervicali sono numerose
elementi metamerici detti vertebre. La struttura delle Le vertebre del tronco sono: toraciche e lombari,
vertebre è varia, tuttavia mostra alcuni elementi comuni. spesso fuse con le due sacrali a formare un
Dorsalmente troviamo un arco vertebrale alla cui base vi sinsacro. Spesso alcune vertebre terminali si
sono i forami vertebrali. Tra una vertebra e la fondono per formare un pigostilo, a sostegno delle
successiva ci sono i dischi intervertebrali cartilaginei. penne della coda.
Nella maggior parte delle vertebre della regione caudale
 Mammiferi I mammiferi hanno uno scheletro assile
ci sono gli archi emali provvisti di spine. forami vertebrali robusto e flessibile, che consente ampi movimenti
di tutte le vertebre formano il canale vertebrale al cui alla testa.
interno decorre il midollo spinale. Le vertebre dei mammiferi possono essere
suddivise in:
L'evoluzione dello scheletro assile è correlato
- cervicali,
all'ambiente in cui una specie vive, alle sue modalità di
- toraciche,
locomozione e alle forze che insistono sul suo corpo. Il
- lombari
passaggio dall’ambiente acquatico a quello terrestre ha
- sacrali
comportato notevoli modificazioni. Negli organismi
La differenziazione del tronco in regione toracica e
acquatici lo scheletro assile deve essere flessibile e
lombare è correlata con l'evoluzione del
deve consentire un fluido movimento dell’animale. Nei
diaframma, che si inserisce sulle estremità distale
tetrapodi la colonna deve anche sostenere il corpo.
delle coste più caudali.
Nei pesci gnatostomi la colonna vertebrale può essere
divisa in: vertebre del tronco vertebre della coda La STERNO
prima vertebra del tronco è modificata per l'articolazione
con il cranio, tutte le altre sono simili tra loro. Le è rappresentato da una struttura endoscheletrica
vertebre caudali hanno archi emali a protezione della impari, mediana, situata antero-ventralmente nella
vena caudale. Le ultime vertebre caudali sono regione toracica. Gli elementi che lo compongono
modificare per sostenere una pinna caudale espansa. sono variabili nei diversi taxa. Lo sterno si sviluppa
a partire da elementi cartilaginei, e può permanere
Lo scheletro assile dei tetrapodi mostra un maggiore tale oppure ossificare. Lo sterno è considerata una
differenziamento regionale rispetto ai pesci: si struttura filogeneticamente nuova e la sua storia
differenzia una regione sacrale evolutiva è poco nota.

 Anfibi è presente una sola vertebra cervicale COSTE


chiamata atlante che conferisce alla testa una
mobilità limitata. le vertebre del tronco sono Sono strutture rigide, pari, allungate e incurvate,
tutte simili tra loro ed è presente una singola che si sviluppano lateralmente alle vertebre.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Inizialmente sono cartilagine, ma, Tali ossa prendono complessivamente il nome di bacino o
successivamente, nella maggior parte dei pelvi e delimitano la cavità acetibolare nella quale si inserisce
vertebrati, ossificano. Le coste contribuiscono ad la testa del femore.
irrobustire le pareti del corpo e forniscono
l'inserzione per molti muscoli del tronco e della
coda.
SISTEMA MUSCOLARE
Il tessuto muscolare è costituito da cellule contenenti
SCHELETRO APPENDICOLARE proteine contrattili: actina e miosina . Le cellule muscolari si
originano a partire da mioblasti i quali si differenziano in
Lo scheletro appendicolare comprende:
miociti.
- appendici pettorali pari
I muscoli possono essere classificati in base al loro aspetto
- cinti pettorali
microscopico in: - lisci - striati – cardiaci.
- appendici pelviche
- cinti pelvici. tessuto muscolare striato (scheletrico)
Nei vertebrati terrestri le appendici pari si trasformano in arti è il più comune e forma muscoli che si inseriscono sugli
di dimensioni molto più grandi e svolgono un ruolo elementi scheletrici. Le cellule sono di norma molto grandi e
fondamentale nel sostenere e muovere il corpo nell'ambiente
polinucleate. mostra una striatura dovuta alla particolare
terrestre. I cinti pettorali e pelvici sostengono le pinne pari o
disposizione delle fibre contrattili che generano una
gli arti e sono leggeri e di modeste dimensioni nella maggior
muscolatura con una forza considerevole. La contrazione è
parte dei pesci ma nei tetrapodi sono strutture grandi e
volontaria.
robuste. Gli agnati non hanno pinne pari.
tessuto muscolare liscio
Pinne dei pesci
ha cellule mononucleate allungate a forma di fuso con actina
Nei pesci le pinne svolgono una funzione direzionale e
e miosina. La sua tessitura omogenea e costituisce la
locomotoria. Esse sono sostenute da strutture cartilaginee a
maggior parte della parete dei vasi sanguigni e di molti
raggiera dette pterigiofori. Le pinne pari si articolano sulle
organi viscerali. La loro azione è involontaria
cinture mediante elementi ossei detti pterigiofori basali e
sono distinte in un paio di pinne pettorali ed un paio di pinne tessuto muscolare cardiaco
pelviche. Le pinne pari hanno funzioni stabilizzatrici e
regolatrici del nuoto. costituisce la parete del cuore ed è formato da cellule
mononucleate moderatamente allungate che si ramificano
La cintura pettorale nei pesci àncora al corpo le pinne frequentemente. La contrazione è involontaria.
pettorali. Nei condroitti è formata solo da elementi cartilaginei
(scapola, soprascapolare e coracoide). La cintura pelvica Il sistema muscolare I muscoli svolgono varie funzioni:
àncora al corpo le pinne pelviche. In tutti i pesci è costituita
da un singolo elemento detto barra puboischiatica che può o contribuiscono così al sostegno del corpo
essere cartilagineo oppure osseo ed è inserito nella massa o sono responsabili del movimento
muscolare, senza alcun rapporto con la colonna vertebrale. o permettono la stabilizzazione
o rinforzano le articolazioni
Arti dei tetrapodi o sono implicati nella termoregolazione
La cintura pettorale dei tetrapodi è articolata al lato anteriore La struttura dei muscoli
e si collega allo scheletro assile senza aver connessione con
il cranio. Ogni fibra muscolare è avvolta da un sottile strato di
connettivo attraverso cui passano vasi e nervi. Le fibre
La cintura pelvica dei tetrapodi si articola con l’arto posteriore muscolari lisce e cardiache agiscono modificando le
collegandolo alla regione sacrale della colonna vertebrale dimensioni e la forma degli organi o la tensione delle pareti.
Essa è formata da tre ossa: ileo, ischio, e pube.
Il tessuto muscolare scheletrico forma unità ben distinte.
Gruppi di fibre muscolari sono avvolte da connettivo e
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
formano piccoli fasci mantenuti insieme da un ulteriore strato - muscoli ipobranchiali
di connettivo. Molti fasci, a loro volta, sono circondati da un - muscoli estrinseci dell'occhio
terzo strato di connettivo e si aggregano a formare i muscoli. - muscoli assiali
Essi hanno punti di attacco specifici tramite i tendini. I due - muscoli appendicolari
punti di attacco all'estremità opposte sono dette origine ed - muscoli cutanei
inserzione.
Muscolatura branchiomerica
Gli strati di connettivo che circondano i fasci, dall’interno
all’esterno prendono rispettivamente il nome di endomisio, Nella condizione agnata i muscoli branchiomerici
perimisio e epimisio. servono al movimento degli archi faringei regolando il
flusso d’acqua dalla faringe.
Le unità motorie
Nei pesci gnatostomi i muscoli associati all’arco orale
Le fibre muscolari di un muscolo scheletrico sono sono rappresentati dai muscoli della mandibola e
organizzate in unità motorie costituite da un neurone motore intermandibolare, che agiscono sui movimenti
e dalle fibre muscolari. Tutte le fibre muscolari di un'unità mascellari e mandibolari.
motoria vengono attivate quando si attiva il neurone motore
che le innerva. I muscoli differiscono per il numero di fibre Nei selaci moderni si rinviene un muscolo elevatore del
muscolari comprese all’interno di un'unità motoria. palatoquadrato che partendo dal neurocranio raggiunge
la mascella.
Tipi di fibre muscolari e contrazione
Nei tetrapodi non mammiferi il muscolo adduttore della
I muscoli scheletrici hanno proprietà contrattili differenti. mandibola è ripartito in più corpi che convergono su un
tendine comune.
Si riconoscono due grandi categorie:
I mammiferi presentano una peculiare articolazione
- muscoli tonici producono contrazioni prolungate mandibolare per i movimenti della mascella e della
- muscoli fasici. producono contrazioni più brevi. mandibola. Alcuni muscoli inseriti sulle ossa dell’arco
Tra le e fibre muscolari fasiche ci sono: orale sono associati all’orecchio medio. I muscoli
associati all’arco ioideo nei condroitti partecipano alla
 le fibre rosse che producono ATP attraverso la sia alla funzione di respirazione che di alimentazione.
fosforilazione ossidativa e generano contrazioni
lente, di bassa intensità e resistenti Negli osteitti sono coinvolti nella funzione respiratoria.
all’affaticamento.
I muscoli associati dal terzo al settimo arco faringeo
 Le fibre bianche che producono ATP attraverso la
sono numerosi e sviluppati nei pesci e regolano il flusso
glicolisi anaerobica e generano contrazioni rapide,
d’acqua attraverso le fessure branchiali, mentre nei
di forte intensità e poco resistenti all'affaticamento.
tetrapodi si riducono fortemente e concorrono alla
 Le fibre intermedie presentano caratteristiche
formazione dei muscoli della laringe e della gola.
intermedie tra le due precedenti.

I muscoli dei vertebrati si sono modificati in seguito alle Muscolatura ipobranchiale


variazioni delle modalità di sostegno, di locomozione, di
La muscolatura ipobranchiale è superficiale nei ciclostomi
alimentazione, degli scambi gassosi e di numerose altre
mentre negli gnatostomi si sposta in profondità per migliorare
attività che si sono modificate durante l'adattamento ai diversi
l’apertura della bocca.
habitat e stili di vita.
Nei pesci i muscoli ipobranchiali hanno il compito di
i muscoli scheletrici dei vertebrati possono essere
coadiuvare i muscoli branchiomerici nell’apertura delle
raggruppati in:
mascelle e l’espansione della faringe durante la respirazione
- muscoli branchiomerici I muscoli branchiomerici si e l’alimentazione.
trovano nella parete laterale della faringe e sono
Nei tetrapodi i muscoli ipobranchiali si allungano e si
coinvolti nella respirazione, nella cattura e nella
appiattiscono stabilizzando l’osso ioide e la laringe.
deglutizione.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Nei vertebrati terrestri partecipano al trasporto del cibo Nei pesci tale muscolatura è assente, negli anfibi e nei rettili
all’interno della bocca, alla deglutizione e talvolta alla sua è assai poco sviluppata mentre negli uccelli è sviluppata in
cattura. alcune regioni specifiche.

Nei mammiferi divengono ancor più complessi infatti, oltre ai Nei mammiferi i muscoli cutanei raggiungono il loro massimo
muscoli presenti negli altri tetrapodi, essi vedono la presenza differenziamento e comprendono i muscoli cutanei della
di muscoli aggiuntivi tra cui quello linguale. testa, del tronco e degli arti. I primi, detti muscoli mimici,
sono responsabili del cambiamento di espressione e sono
Muscoli estrinseci dell’occhio ampiamente sviluppati nell’uomo. I secondi variano a
seconda delle specie.
Sono 6 e agiscono sul globo oculare facendolo ruotare
all’interno dell’orbita.
SISTEMA CIRCOLATORIO
Muscolatura assiale
Il sistema circolatorio è un sistema di trasporto di ossigeno,
Comprende i muscoli scheletrici del tronco e della coda. Il
anidride carbonica, nutrienti, materiali di scarto e altri
passaggio dall’ambiente acquatico a quello terrestre ha
materiali necessari per l’organismo. Oltre a ciò il sistema
comportato notevoli modifiche strutturali anche a carico della
circolatorio: distribuisce calore mantiene l’omeostasi difende
muscolatura associata allo scheletro assiale e appendicolare.
l’organismo da agenti patogeni
Nei pesci la muscolatura del tronco si contrae producendo
sistema circolatorio:
ondulazioni laterali che stabilizzano i pesci in movimento. La
muscolatura assiale ha una struttura metamerica ed è - sistema sanguigno: cuore sangue vasi sanguigni
costituita dalla ripetizione di unità muscolari detti miomeri - sistema linfatico linfa vasi linfatici
separate da setti connettivali detti miosetti. La muscolatura
assiale può essere distinta in una componente dorsale o Il sistema circolatorio si sviluppa precocemente: il cuore è il
epiassiale e una componente ventrale o ipoassiale. primo organo funzionante dell’embrione.

Nei tetrapodi la muscolatura assiale svolge un ruolo CUORE E VASI SANGUIGNI


importante nel controllo della flessione e dell’estensione della
colonna vertebrale e nel sostenere il corpo. Essa riduce la Il sistema circolatorio dei vertebrati è di tipo chiuso.
sua importanza a favore della muscolatura appendicolare.
Il cuore è un organo rivestito internamente da un epitelio
MUSCOLATURA DELLE APPENDICI detto endocardio, esternamente da un epitelio detto
pericardio, e tra i due strati c’è un connettivo, il miocardio. Il
La muscolatura appendicolare comprende i muscoli inseriti cuore, organo propulsore della circolazione sanguigna, è
sulle cinture, sulle pinne e sugli arti. dotato di concamerazioni che comunicano fra loro attraverso
orifizi dotati di valvole.
Nei pesci le pinne possono dirigere il nuoto e mantengono la
stabilità. Le appendici pari dei vertebrati terrestri sono molto I vasi sanguigni rappresentano le vie di trasporto del sangue
più complesse di quelle dei pesci poiché gli arti forniscono e comprendono vene, arterie e capillari
anche una spinta propulsiva per la locomozione.
Le arterie sono vasi che portano il sangue dal cuore alla rete
Nei tetrapodi la muscolatura appendicolare è molto di capillari che raggiunge i tessuti; le vene sono i vasi che
sviluppata e ampiamente differenziata in relazione al tipo di riportano il sangue in direzione del cuore. Solitamente le
locomozione che mostra un determinato organismo. Negli arterie contengono sangue ricco di ossigeno mentre le vene
uccelli sono evidenti le specializzazioni della muscolatura portano sangue povero di ossigeno.
assiale e appendicolare in relazione all’adattamento al volo.
I vasi sono formati da tre strati di tessuto:
MUSCOLATURA CUTANEA
 una tonaca intima
I muscoli cutanei sono striati ed inseriti nello spazio  una tonaca media
sottocutaneo. Essi non sono attaccati allo scheletro bensì  una tonaca avventizia
alla pelle, di cui producono il movimento.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Attraverso le pareti dei capillari avvengono gli scambi tra il La respirazione è polmonare e la circolazione è doppia e
sangue ed i fluidi interstiziali. La diffusione è il fattore completa.
primario negli scambi ma possono anche formarsi vescicole
di pinocitosi.  Negli anfibi e nei rettili i due atrii sono separati da
un setto completo ma il ventricolo, negli anfibi, è
Il modello della circolazione è cambiato nel corso unico mentre in alcuni rettili, quali i cheloni, il
dell’evoluzione dei vertebrati. I siti di scambio tra il corpo e ventricolo è parzialmente suddiviso.
l’ambiente esterno si sono evoluti quando i vertebrati sono  In anfibi e rettili il cuore rimane incompletamente
diventati animali endotermi attivi. indiviso: un seno venoso invia il sangue all’atrio
destro.
Una variabile particolarmente importante è il sito per gli  Negli uccelli anche il setto interventricolare è
scambi gassosi: l’evoluzione del sistema circolatorio è perfetto e la circolazione è veramente doppia e
strettamente correlata con quella del sistema respiratorio. completa. Al solito, all’atrio destro arrivano le due
vene cave anteriori e la cava posteriore; al sinistro
IL SISTEMA CIRCOLATORIO NEI PESCI
le vene polmonari.
 Nei mammiferi si ha una disposizione molto simile
a quella degli uccelli talvolta, si hanno due vene
Nei pesci senza polmoni il cuore è localizzato vicino alle
cave anteriori, più spesso unite prossimalmente in
branchie attraverso le quali il cuore deve dirigere il sangue
un unico tronco. Per quanto concerne l’arco
prima di distribuirlo alle altre parti del corpo.
dell’aorta, esso gira a sinistra (negli uccelli a
Durante la fase embrionale il cuore ha una struttura destra)
rettilinea, tuttavia esso cresce più velocemente di quanto non
Negli uccelli e nei mammiferi quindi la separazione completa
lo faccia la cavità pericardica.
del circolo polmonare e di quello sistemico consentono la
Questo comporta un ripiegamento del cuore degli adulti su presenza di un elevato tasso metabolico.
sé stesso e la formazione di un’ansa ad S.
In questi organismi la circolazione è doppia e completa. Nella
 La circolazione dei pesci non polmonati è di tipo parte destra del cuore dei mammiferi c’è una valvola
semplice in quanto consta di due circuiti, uno atrioventricolare detta tricuspide mentre a sinistra c’è la
branchiale ed uno sistemico. Le radici dell’aorta valvola mitrale. La parte destra del cuore riceve sangue con
dorsale formano le carotidi interne che irrorano poco ossigeno dalla circolazione sistemica e lo conduce ai
l’encefalo mentre l’aorta ventrale origina le carotidi polmoni. La parte sinistra riceve sangue ricco di ossigeno
esterne che irrorano la mandibola. che proviene dai polmoni e viene distribuito agli organi e
 Nei ciclostomi il cuore presenta solo tre camere: il tessuti. All’atrio destro arrivano le vene cave, tre negli uccelli
seno venoso, che si apre nell’atrio, il quale e due nei mammiferi; all’atrio sinistro arrivano le vene
polmonari, due negli uccelli e quattro nei mammiferi.
comunica con il ventricolo. La contrazione del
ventricolo spinge il sangue nell’aorta ventrale da EVOLUZIONE DEL SISTEMA ARTERIOSO
cui si diramano le arterie branchiali.
 Nei condroitti si ha un’organizzazione simile a Nel corso dell’evoluzione lo schema di base degli archi aortici
quella dei ciclostomi cui si aggiunge però una ha subito modifiche e riduzioni già a partire dai pesci a
quarta camera. respirazione branchiale.
 Nei dipnoi, osteitti e sarcopterigi si assiste al
 Gli gnatostomi più primitivi partono da uno schema
passaggio da una circolazione semplice ad una
di sei archi aortici che si riducono di numero.
circolazione doppia grazie alla presenza di una
 Nei condroitti si perde il primo arco, negli osteitti
respirazione polmonare accessoria. Le cavità
anche il secondo e i rimanenti archi aortici
cardiaca sono divise in una parte destra ed una
riforniscono sangue ossigenato al capo con la
sinistra. La divisione è parziale per cui questo tipo
presenza delle carotidi e al resto del corpo con
di circolazione viene definita circolazione doppia
l’aorta dorsale.
incompleta.
 In seguito alla comparsa dei polmoni nei dipnoi e
SISTEMA CIRCOLATORIO NEI TETRAPODI nei tetrapodi il terzo arco irrora l’encefalo mentre il
sesto arco aortico forma un’arteria polmonare.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
 Negli uccelli e nei mammiferi rimane solo un arco, il
destro negli uccelli ed il sinistro nei mammiferi che,
in entrambi i taxa, è rappresentato dall’aorta. IL SISTEMA LINFATICO
 Nei pesci si differenziano le carotidi interne come
Il sistema linfatico è costituito da una rete di capillari che
prolungamento dell’aorta dorsale che penetrano
cominciano a fondo cieco e sboccano nelle vene.
nella scatola cranica mentre le carotidi esterne
derivano dall’aorta ventrale e irrorano la mandibola. Ha il compito di riportare al sangue l’eccesso dei fluidi
 Nei tetrapodi dall’aorta ventrale originano le carotidi interstiziali che fuoriescono dai capillari sanguigni.
comuni da cui partono due rami che si
differenzieranno in carotidi esterne ed interne. il Tali fluidi, rappresentano circa un 10% dei fluidi totali.
sangue destinato alla regione cefalica è sempre
ben ossigenato.  I capillari linfatici differiscono da quelli sanguigni
per: maggiore diametro pareti sottili fondo cieco.
Le arterie polmonari compaiono per la prima volta, nei dipnoi  La linfa ha una composizione intermedia tra quella
mentre le arterie coronarie compaiono già negli gnatostomi. del plasma e quella dei fluidi interstiziali. La
Gli arti anteriori sono attraversati dalle arterie succlavie circolazione linfatica avviene grazie alla
mentre quelli posteriori dall’arteria ischiatica. L’aorta dorsale contrazione dei muscoli che circondano i vasi e
origina l’arteria celiaca (stomaco e fegato) e l’arteria talora, grazie a cuori linfatici.
mesenterica (intestino).  I ciclostomi hanno reti di piccoli vasi a fondo cieco
che accompagnano le vene e coadiuvano i capillari
EVOLUZIONE DEL SISTEMA VENOSO cardiovascolari nel drenaggio dei tessuti.
 La condizione dei dipnoi non è nota.
Il sistema venoso dei vertebrati adulti deriva da quattro
 Il sistema linfatico degli osteitti è maggiormente
sistemi venosi embrionali:
sviluppato e si è organizzato in un sistema
- sistema sotto-intestinale superficiale ed uno profondo.
- sistema delle vene cardinali  Tale sistema permane in tal modo anche nei
- sistema delle vene addominali tetrapodi ectotermi.
- sistema delle vene polmonari  Il sistema linfatico superficiale scompare negli
uccelli e nei mammiferi. Lungo il decorso dei vasi
Il sistema sotto-intestinale drena la corda e il canale linfatici dei mammiferi sono presenti linfonodi che
alimentare; da esso deriva il sistema portale epatico presente hanno un importante ruolo nella risposta
in tutti i vertebrati. Tale sistema si è conservato nel corso immunitaria.
dell’evoluzione. Esso convoglia il sangue proveniente dai
visceri al fegato: la vena porta epatica raccoglie il sangue
refluo dai capillari della parete intestinale, penetra nel fegato
SISTEMA RESPIRATORIO
e raggiunge il seno venoso del cuore o l’atrio destro vene
I vertebrati assumono ossigeno ed eliminano i prodotti finali
polmonari.
della respirazione grazie all’attività integrata di due sistemi:
Il sistema delle vene cardinali comprende le vene cardinali quello circolatorio e quello respiratorio. Poiché l’ambiente
anteriori che drenano la testa e quelle posteriori che drenano acquatico e quello aereo sono molto differenti tra loro,
la parete dorsale del corpo e i reni e da cui deriva il sistema diversa è anche l’anatomia delle strutture atte a questo
portale renale. Esso è perduto nei mammiferi. Il sangue compito.
refluo dalla regione cefalica e dagli arti anteriori arriva alla
Queste strutture sono distinte in branchie e polmoni.
vena cava anteriore attraverso le vene giugulari interna e
succlavia Tali strutture hanno esigenze comuni:
Il sistema delle vene addominali drena la parete ventrale del - superficie di contatto umida
corpo e le appendici pari. Compare per la prima volta nei - ampio sviluppo superficiale
condroitti. - strutture di attraversamento sottili
Dal sistema delle vene polmonari derivano le vene polmonari BRANCHIE
(pesci polmonati e nei vertebrati terrestri). Esse portano
sangue ossigenato dai polmoni al cuore.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
La quantità di ossigeno disciolto nell’acqua è molto  respirazione a pompa (squali che riposano sui
minore della concentrazione di ossigeno in aria. fondali) Essi espandendo la faringe, aspirano
L’acqua, nella quale è disciolto l’ossigeno, è molto più l’acqua attraverso la bocca, con la chiusura
densa dell’aria. Un pesce deve avere una superficie della quale l’acqua viene sospinta attraverso le
respiratoria estesa e deve muovere grandi volumi di branchie che, contestualmente si aprono.
acqua su di essa.  respirazione a propulsione (condroitti costretti
a muoversi continuamente) Alcune specie
La quantità di ossigeno disciolto nell’acqua è molto possono adottare entrambi i tipi di
minore della concentrazione di ossigeno in aria. ventilazione. Un ulteriore apporto di ossigeno
L’acqua, nella quale è disciolto l’ossigeno, è molto più è dato dalla presenza degli spiracoli, utili
densa dell’aria. Un pesce deve avere una superficie soprattutto per le specie che vivono
respiratoria estesa e deve muovere grandi volumi di frequentemente a contatto con la bocca al
acqua su di essa. substrato.
Le branchie dei pesci sono formate da lamelle primarie Nei pesci ossei le branchie si trovano ai due lati della faringe.
che portano lamelle secondarie, a livello delle quali Ogni branchia è sostenuta da un arco osseo branchiale che
avvengono gli scambi respiratori. Le branchie dei pesci porta 4 olobranchie. I setti interbranchiali e le lamelle
si formano dall’unione di evaginazioni ed invaginazioni primarie si estendono solo nella cavità opercolare. Le lamine
della faringe embrionale. Nel punto del loro incontro si branchiali sono collegate all’osso branchiale solo
formano le fessure branchiali, separate setti posteriormente pertanto risultano libera per tutta la loro
interbranchiali. Tali setti sono sorretti archi branchiali. estensione (branchie lamellari).

Nei teleostei compare di un ciclo respiratorio a flusso


Le fessure branchiali vanno riducendosi nel corso
continuo unidirezionale di acqua che passa dall’orofaringe,
dell’evoluzione.
attraversa le branchie e fuoriesce dalla cavità opercolare.
Quando la bocca si dilata l’opercolo si chiude. La chiusura
Le missine hanno 14 paia le lamprede 7 paia i
della bocca spinge l’acqua all’esterno attraverso la cavità
condroitti e osteitti primitivi hanno 6 paia i teleostei
opercolare aperta.
hanno 5 paia Solitamente gli gnatostomi hanno 4 paia
di tasche branchiali. POLMONI

ciclostomi hanno tasche branchiali grandi a forma di I polmoni sono comparsi precocemente nell’evoluzione.
sacco rivestite da lamelle branchiali primarie (branchie
i pesci polmonati possiedono sacche elastiche che si
sacculari). Nelle missine l’acqua entra dall’apertura
riempiono di gas per fornire una funzione respiratoria
naso-faringea, raggiunge la camera del velo, la faringe
ausiliaria. Essi non sono dotati di una struttura muscolare
quindi le camere branchiali. specializzata pertanto l’ingresso dell’aria avviene per
inghiottimento.
Nelle lamprede sono le fessure branchiali a contrarsi
ritmicamente, permettendo il flusso e deflusso Nei tetrapodi, con il passaggio alla vita subaerea, l’albero
dell’acqua. respiratorio aumenta di complessità e vi è un evidente
maggiorazione della superficie di scambio gassoso. Hanno
Nei condroitti le fessure branchiali hanno lamelle una maggior richiesta di ossigeno dovuta ad un tasso
branchiali sui setti interbranchiali che si prolungano metabolico più elevato.
sulla superficie del corpo (branchie settate). Le camere
parabranchiali si trovano tra le camere branchiali e le In genere gli anfibi adulti hanno narici esterne con valvole.
L’aria passa attraverso la cavità orofaringea ed entra nella
piccole aperture branchiali
glottide che si apre in una piccola camera laringotracheale
Il flusso d’acqua attraverso le branchie dei condroitti si triangolare, dalla quale emergono i polmoni. Tutti questi
passaggi sono rivestititi da ciglia e da cellule secretorie per
realizza secondo due principali modalità:
proteggere i polmoni (organi cavi a forma di sacco ricche di
setti primari e secondari).
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
La ventilazione degli anfibi è simile a quella dei pesci laringofaringe. Alla laringe segue la trachea che continua
polmonati tuttavia l’aria passa attraverso le cavità nasali e lungo il collo e si biforca nei due bronchi principali i quali
non boccali. Lo scambio di gas negli embrioni dei rettili, penetrano nei polmoni.
uccelli e mammiferi che depongono le uova avviene
attraverso l’allantoide, membrana extraembrionale I dotti interni nei polmoni dei mammiferi sono finemente
riccamente vascolarizzata. compartimentati. I polmoni nei mammiferi sono sacchi a
fondo cieco. Una pompa ad aspirazione formata dalle coste
Nei rettili adulti la camera laringo-tracheale si divide in laringe ventila i polmoni dei mammiferi; l’aria viene inspirata ed
trachea; da qui un ambio bronco centrale porta in ciascun espirata per mezzo di cambiamenti nelle dimensioni delle
polmone. I rettili usano una pompa aspirante. - inspirazione: i cavità pleuriche. Le dimensioni della cavità pleurica vengono
muscoli intercostali si contraggono, la cavità polmonare si aumentate soprattutto dal movimento del diaframma.
ingrandisce, l’aria entra. - espirazione: i muscoli intercostali si
rilasciano, le fibre muscolari si contraggono e l’aria esce.
SISTEMA NERVOSO
I coccodrilli hanno evoluto un metodo insolito. I loro polmoni
sono in cavità pleuriche separate, anteriormente al fegato. La Il sistema nervoso media la maggior parte delle risposte alle
contrazione di un peculiare muscolo diaframmatico tira il modificazioni dell’ambiente interno ed esterno. Esso è dotato
fegato in senso caudale e ingrandisce le cavità pleuriche di sistemi di ricezione, interpretazione ed elaborazione dei
facendo in modo che l’aria fresca sia succhiata nei polmoni. segnali. Inoltre, ha la capacità di integrare le informazioni
L’espirazione si verifica per la contrazione dei muscoli correnti con le esperienze pregresse.
addominali dei fianchi che spingono il fegato in avanti.
È costituito da una rete di cellule e strutture specializzate che
(pompa a pistone epatica)
partecipano al sistema nervoso centrale (SNC) e periferico
Le tartarughe possiedono un muscolo trasverso addominale (SNP).
ed un muscolo diaframmatico per sollevare o allontanare il
- SNC encefalo,midollo spinale
piastrone ventrale verso il carapace dorsale. Questi
- SNP nervi spinali, nervi cranici, gangli, recettori
movimenti determinano rispettivamente un incremento ed
sensoriali
una riduzione del volume della cavità del corpo con rispettivo
ingresso e fuoriuscita dell’aria. Le principali cellule del sistema nervoso sono: le cellule gliali,
cellule accessorie. I neuroni, cellule specializzate nella
Negli uccelli (endotermici) il sistema respiratorio è efficiente. I
trasmissione dei segnali.
polmoni sono relativamente piccoli e con variazione di
volume è ridotta (i sacchi aeriferi passano anche tra i visceri I neuroni comunicano tra loro e con gli organi effettori in
e si estendono in molte ossa). Negli uccelli si assiste corrispondenza delle sinapsi (giunzioni intercellulari
all’insorgere di un flusso unidirezionale d’aria. Negli uccelli la specializzate nella trasformazione dell’impulso elettrico in un
trachea si biforca in due bronchi primari ciascuno dei quali segnale chimico). L’effetto post-sinaptico può essere sia di
passa per il centro di un polmone e si connette ai sacchi tipo eccitatorio che di tipo inibitorio.
aeriferi posteriori.
ELEMENTI COSTITUITIVI DEL SISTEMA NERVOSO
L’aria dei sacchi posteriori ritorna al polmone attraverso i CENTRALE E PERIFERICO
bronchi mediodorsali che si connettono con i parabronchi
quindi con i capillari aeriferi. I polmoni sono ventilati dai Il SNC è costituito da un tessuto semisolido delicato che
movimenti dello sterno che espande e comprime i sacchi necessita di protezione.
aeriferi. Durante ogni ciclo respiratorio l’aria entra ed esce
dai polmoni e dai sacchi aeriferi ma, in fase inspiratoria sono L’encefalo è protetto dalla scatola cranica mentre il midollo
coinvolti i sacchi aeriferi anteriori, nella espiratoria quelli spinale dal canale vertebrale. Inoltre, il SNC è avvolto da una
posteriori. o più membrane di tessuto connettivo dette meningi.

Anche i mammiferi (endotermi) hanno evoluto un efficiente I pesci possiedono la meninge primitiva. Con il passaggio
sistema respiratorio legata anche alla presenza di un palato alla vita terrestre troviamo due meningi dette dura madre e
secondario. L’aria entra attraverso le cavità nasali che si leptomeninge.
continuano nelle coane, quindi si connettono con il
Nei mammiferi: dura madre aracnoide pia madre.
rinofaringe (separato dall’orofaringe) e proseguono con la
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Il sistema ventricolare è rappresentato da cavità contenenti il muscolare altri sono inibitori poiché impediscono l’attivazione
liquido cerebrospinale secreto da strutture vascolari del motoneurone. Inoltre, vi sono riflessi di tipo viscerale che
modificate dette plessi corioidei. coordinano la muscolatura liscia degli organi interni e delle
ghiandole.
La barriera ematoencefalica controlla il passaggio di
molecole tra il sangue ed il SNC. NERVI CRANICI

Nel SNC possiamo distinguere due tipi di tessuto: la I nervi cranici possono essere sensitivi, motori o misti.
sostanza bianca e a sostanza grigia.
Essi vengono indicati con i numeri romani secondo un ordine
Ogni nervo è costituto da uno o più fasci di assoni ed ogni antero-posteriore.
singola fibra assonica è circondata da un endonevrio; ogni
fascio è circondato da un perinevrio mentre più fasci sono - Le componenti sensitive (escluso il nervo ottico)
circondati da un epinevrio. sono rappresentate da assoni il cui pirenoforo
alloggia nel sistema nervoso periferico.
MIDOLLO SPINALE E NERVI SPINALI - Le componenti motorie possono innervare
direttamente i muscoli oppure o proiettare ad altri
Il midollo spinale è una struttura assile, cava e allungata motoneuroni del sistema nervoso parasimpatico.
contenuta all’interno del canale vertebrale, percorso dal
canale ependimale, che termina caudalmente a fondo cieco SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
mentre si continua anteriormente con il sistema ventricolare
dell’encefalo. Attraverso i nervi spinali il midollo riceve Il sistema nervoso autonomo è costituito da nervi e gangli
informazioni sensoriali dalla periferia e invia risposte effettrici associali all’attività viscerale. Esso comprende sia fibre
ai muscoli e/o alle ghiandole. sensitive che motorie. Le fibre sensitive raccolgono
informazione interne, mentre le fibre motorie innervano la
 Anche nel midollo spinale è possibile distinguere muscolatura liscia, la muscolatura cardiaca e le ghiandole.
una sostanza grigia ed una sostanza bianca.
Fanno parte del sistema nervoso autonomo:
Il midollo spinale si è conservato nel corso dell’evoluzione.
Un importante cambiamento è sorto in seguito al passaggio  il sistema nervoso simpatico
dalla vita acquatica a quella terrestre (maggior controllo sugli  parasimpatico
arti).  enterico.

Nei ciclostomi gli assoni sono raramente mielinizzati; Nei mammiferi le fibre simpatiche preparano l’organismo alle
attività di “lotta o fuga”. Il neurotrasmettitore coinvolto è la
Nei tetrapodi maggiore è la quantità di fibre mielinizzate. noradrenalina.

In quasi tutti i vertebrati i nervi spinali emergono dal midollo Il sistema nervoso parasimpatico utilizza come
spinale per mezzo di due corte radici, una dorsale ed una neurotrasmettitore l’acetilcolina. Esso riporta l’organismo ad
ventrale: entrambe situate all’interno della colonna uno stato di normalità.
vertebrale. Parallelamente al midollo spinale e connesso a
ciascun nervo spinale tramite due rami comunicanti è Sistema simpatico e parasimpatico innervano gli stessi
presente il tronco simpatico, rappresentato da una serie di organi con funzione antagonista.
gangli tra loro interconnessi adiacenti alla colonna vertebrale.
Il sistema nervoso enterico comprende i neuroni che
Negli gnatostomi e nelle missine le radici dorsali e ventrali si risiedono nella parete e nel canale alimentare. Questo
fondono, nelle lamprede le radici formano due nervi distinti sistema è presente in tutti i vertebrati ma con differente grado
(situazione considerata primitiva). Una delle funzioni del di sviluppo.
midollo spinale è la generazione di riflessi sia somatici che
viscerali. Essi costituiscono risposte automatiche a stimoli
che insorgono all’esterno o all’interno del corpo.
ENCEFALO
Alcuni riflessi sono eccitatori, poiché attivano un
I cranioti presentano un encefalo particolarmente sviluppato.
motoneurone che a sua volta genera una contrazione
Una maggiore encefalizzazione nell’evoluzione è legata ad
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
un aumento dell’attività. La parte frontale del corpo di un funzionalmente simile. Infatti: all’interno dell’oblongata sono
animale è la prima che entra in contatto con l’ambiente. ancora ben visibili le colonne funzionali della sostanza grigia
L’elaborazione delle afferenze provenienti dai recettori ha sebbene qui si dispongano a formare nuclei.
portato ad un ingrandimento dell’estremità rostrale del tubo
neurale. In tutti gli anamni, eccetto negli anfibi adulti, è presente il
sistema della linea laterale costituito da meccanocettori, in
Tutti i vertebrati mostrano un piano organizzativo comune grado di recepire il movimento dell’acqua ed elettrocettori,
dell’encefalo. L’encefalo si sviluppa da tre espansioni rilevatori di segnali elettrici.
embrionali del tubo neurale, che successivamente si
differenziano in cinque regioni. CERVELLETTO

Prosencefalo: telencefalo, diencefalo collocato dorsalmente rispetto al tronco encefalico ed è ad


esso collegato tramite due paia di peduncoli cerebellari,
Mesencefalo: mesencefalo costituiti da due fibre nervose che divengono tre nei
mammiferi.
Rombencefalo: metencefalo, mielencefalo
Nelle mixine non vi è traccia del cervelletto e nelle lamprede
ROMBOENCEFALO se ne trova uno rudimentale.

Nei pesci è costituito dal midollo allungato e dal cervelletto, La superficie del cervelletto è liscia ma nei mammiferi e negli
nei mammiferi anche dal ponte. Esso comprende il uccelli, presenta una serie di solchi. Le sue dimensioni
mielencefalo (midollo allungato o bulbo) e il metencefalo dipendono dal suo ruolo.
(ponte e cervelletto).
Il cervelletto dei pesci è abbastanza grande ed è costituito
Il midollo allungato è un prolungamento del midollo spinale dal corpo e dalle auricole nei pesci e flocculi nei tetrapodi. Le
che, insieme al ponte, forma l’oblongata. auricole ricevono impulsi dalla parte vestibolare dell’orecchio
e dalla linea laterale, i flocculi ricevono stimoli vestibolari
Essa rappresenta:
mentre il corpo riceve afferenze da tutti i sistemi sensoriali
- il punto di partenza ed arrivo di molti nervi cranici (eccetto recettori olfattivi e gustativi). Il cervelletto è inoltre
- una via di transito per i segnali da e per i centri dotato di connessioni con altre parti dell’encefalo.
encefalici superiori.
Le fibre efferenti dalla corteccia raggiungono inizialmente i
L’oblongata contiene: nuclei cerebellari profondi quindi la formazione reticolare che
invia segnali ai centri motori del tronco cerebrale e del
- i centri della respirazione midollo spinale. Le connessioni del cervelletto controllano la
- i centri del battito cardiaco posizione, i movimenti del corpo e l’attività muscolare (ma
- i centri della motilità intestinale non possono incominciare un’attività motoria).

Questi centri sono costituiti dalla formazione reticolare Il cervelletto:


(localizzata nell’oblongata), e dal cervelletto.
- -mantiene l’equilibrio
La formazione reticolare è una espansione rostrale degli - controlla il tono muscolare
strati più profondi delle corna dorsali del midollo spinale, - coordina l’attività motoria
all’interno del midollo allungato e del tegumento - elabora informazioni sia provenienti dai centri
mesencefalico. Il sistema reticolare ascendente riceve cerebrali superiori che dal midollo spinale.
impulsi sensitivi dalle parti inferiori del corpo e li trasmette ai
centri superiori del cervello. Gli impulsi discendenti
raggiungono il sistema reticolare provenendo dai centri
superiori che raggiungono poi i centri motori del midollo
spinale.

L’oblongata include centri di integrazione e coordinamento MESENCEFALO


molto più elaborati rispetto a quelli presenti nel midollo
spinale, tuttavia si presenta ad esso strutturalmente e
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Il mesencefalo confina anteriormente con il diencefalo e La funzione principale di tale complesso è la regolazione dei
posteriormente con il romboencefalo. comportamenti ciclici in relazione ai cicli diurni e stagionali.

Il tegmento contiene: L’organo parietale anteriore (occhio parietale) contiene


fotorecettori ma non è presente in tutti i vertebrati. L’organo
 la parte mesencefalica della formazione reticolare parietale posteriore (ghiandola pineale o epifisi) può
 parte di nuclei del nervo trigemino contenere anch’esso fotorecettori oppure avere funzione
 nuclei associati al nervo oculomotore secretoria. Le cellule dell’epifisi regolano i ritmi biologici
 nuclei associati al nervo trocleare secernendo ormoni.
 nuclei che funzionano come generatore di comandi
motori. Il talamo è formato da una serie di nuclei che collegano
informazioni sensitive al telencefalo. La frequenza cardiaca, il
Tali nuclei sono inviati ai generatori centrali di schemi motori ritmo respiratorio ed alcune attività viscerali sono coordinate
nel midollo spinale collegati con il movimento delle pinne pari nella formazione reticolare, ma il principale centro per
nei pesci e degli arti nei tetrapodi. Nel tegmento l’integrazione delle funzioni viscerali è l’ipotalamo,
mesencefalico è presente un nucleo rosso che riceve particolarmente importante per le attività mediate dal sistema
proiezioni dal cervelletto e dal telencefalo integrando e nervoso autonomo e da molte ghiandole endocrine.
coordinando i segnali motori provenienti da entrambe le
regioni encefaliche, invia i comandi motori all’oblongata e al L’ipotalamo ha connessioni un po’ con tutte le vie sensoriali
midollo spinale. trasmessi dalle regioni telencefaliche. Interagisce con il
sistema limbico influenzando i comportamenti essenziali per
Il tetto rappresenta la volta del mesencefalo e contiene due la sopravvivenza. Il controllo di molte funzioni da parte
protuberanze preminenti: il tetto ottico e i tori semicircolari dell’ipotalamo avviene attraverso sistemi neuronali efferenti
(tetto acustico). Nella maggior parte dei pesci i lobi ottici sono che proiettano ai centri motori del talamo, della formazione
la parte più voluminosa dell’encefalo e, negli anamni, reticolare e del midollo spinale. Altre funzioni vengono
rappresentano un centro di integrazione paragonabile agli regolate da ormoni ipofisari.
emisferi cerebrali degli amnioti. Nel tetto ottico si realizza
l’integrazione di stimoli visivi con stimoli sensoriali di altra TELENCEFALO
natura.
Il telencefalo rappresenta il centro di integrazione di tutte le
I tori semicircolari ricevono fibre ascendenti dai recettori attività nervose. Esso è costituito dagli emisferi cerebrali e da
uditivi, dalla linea laterale nei pesci ed invia impulsi in bulbi olfattivi.
direzione craniale. Le dimensioni dei tori circolari sono
Le dimensioni dei bulbi olfattivi variano in funzione dello
strettamente dipendenti all’importanza dell’afferenza uditiva
sviluppo del senso dell’olfatto.
nello stile di vita dell’animale. Nei mammiferi sia i lobi ottici
che i tori semicircolari sono ridotti, questo va di pari passo Gli emisferi originano dall’espansione dell’estremità rostrale
con l’evoluzione delle vie visive. del tubo neurale.

DIENCEFALO Esistono due divisioni degli emisferi telencefalici:

Il diencefalo si trova tra il mesencefalo e il telencefalo e, nei - il tetto o pallio


mammiferi gran parte del diencefalo resta inglobato nel - la base o sub pallio.
telencefalo.
I due emisferi sono uniti da fibre commessurali. La superficie
Il diencefalo può essere suddiviso in degli emisferi può essere liscia o mostrare circonvoluzioni
atte ad aumentarne la superficie. La formazione embrionale
- un epitalamo dorsale
degli emisferi può avvenire secondo due modalità: inversione
- un talamo laterale
o eversione.
- un ipotalamo ventrale
Le regioni del pallio vengono suddivise longitudinalmente e
L’epitalamo contiene due strutture: abenula complesso
nominate in base alla loro posizione: pallio mediale pallio
pineale-parietale.
dorsale pallio laterale.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Nei pesci in cui si forma per eversione il pallio mediale è il nucleus accumbens il pallido ventrale). Queste suddivisioni
collocato in posizione laterale.Il pallio laterale riceve non sono del tutto evidenti negli anamni
afferenze dai bulbi olfattivi e le invia alle altre aree palliali.
Lo striato dorsale proietta fibre inibitorie al globo pallido il
Nei mammiferi forma una allocorteccia. Il pallio mediale, quale inibisce l'attività del talamo agendo sui nuclei motori
(ippocampo nei mammiferi) gioca un ruolo fondamentale che proiettano alla corteccia, in tal modo viene inibito il
nell’orientamento e nella memoria a breve termine. movimento. Altri nuclei della base sono i nuclei dell’amigdala,
interconnessi con le principali regioni dell’encefalo.
Il pallio mediale è uno dei principali costituenti del sistema
limbico. Le altre componenti telencefaliche del sistema Il setto è localizzato lungo la parete ventromediale del
limbico sono i nuclei del setto e l'amigdala, che è una parte telencefalo e è molto conservato nel corso dell’evoluzione.
profonda del pallio laterale e dello striato. Nei mammiferi riceve afferenze principalmente dal pallio
mediale e dall’ipotalamo. Esso fa parte del sistema limbico.
Il sistema limbico comprende anche parti dell’ipotalamo e
dell'abenula nell'ambito del diencefalo. Tale sistema riceve
un'afferenza sensoriale da tutti i sistemi sensitivi; gli impulsi VIE SENSORIALI
olfattivi arrivano direttamente dai bulbi olfattivi e dal pallio
laterale, la maggior parte delle altre afferenze sensitive L'encefalo rappresenta un centro di raccolta, di integrazione
giungono dal nucleo di collegamento nel talamo dorsale o da e di memorizzazione delle informazioni sensoriali giunte dalla
altre regioni palliali. La principale via efferente da questo periferia. Molti impulsi sensitivi raggiungono i centri cerebrali
sistema è diretta ad altre regioni palliali, al setto, all’abenula superiori attraverso stazioni di collegamento (formazione
e all'ipotalamo reticolare) ma si sono anche evoluti sistemi ascendenti che
portano gli stimoli sensoriali direttamente alla neocorteccia.
Il sistema limbico dei mammiferi influenza molti aspetti del
comportamento egioca un ruolo nella memoria e È possibile considerare una via ascendente come una
nell’apprendimento. Il sistema limbico degli anamni non è catena di neuroni. Sebbene le diverse modalità sensoriali
stato studiato profondamente ma sono presenti strutture seguano differenti vie, gli stimoli che provengono dai recettori
omologhe di tutte le componenti principali di quello dei dolorifici, della temperatura, della pressione, del tatto e del
mammiferi. gusto hanno diversi aspetti in comune.

Il pallio dorsale riceve informazioni sensoriali e controlla le  La via spinotalamocorticale trasporta la sensibilità
funzioni del tronco encefalico e del midollo spinale. Negli dolorifica e termica. Gli impulsi sono condotti in
anamni, diversamente da quanto avviene negli amnioti, la direzione ascendente su catene formate da 3
maggior parte delle informazioni sensoriali ascendenti neuroni. neurone sensitivo primario (recettori -
arrivano al pallio mediale. Qui avviene l'integrazione di midollo spinale) neurone sensitivo secondario
alcune informazioni sensoriali e vengono inviate proiezioni (midollo spinale - nuclei talamici) nucleo sensitivo
efferenti al tronco cerebrale, attraverso lo striato il quale terziario (nuclei del talamo - corteccia sensitiva
regola il movimento in tutti i vertebrati. primaria). L'informazione sensoriale è proiettata
sulla corteccia sensitiva primaria con una
Nei mammiferi il pallio dorsale forma la neocorteccia che rappresentazione topografica capovolta.
viene suddivisa in aree funzionali quali la corteccia L'estensione della corteccia è correlata non con la
somatosensitiva primaria, la corteccia acustica primaria, la grandezza assoluta di ciascuna parte del corpo,
visiva primaria e la motoria primaria. Le regioni corticali che ma con la sua densità recettoriale
si trovano tra queste aree sono indicate come aree  Un'altra via sensoriale che origina dal midollo
associative. Le aree corticali sono interconnesse tra di loro spinale è la via spinobulbotalamocorticale che
da fibre associative brevi, fibre associative lunghe e fibre trasporta principalmente la sensibilità tattile,
commessurali. pressoria e propriocettiva. In questo caso gli assoni
dei neuroni sensitivi primari nel midollo spinale
Le regioni subpalliali si distinguono in un setto e uno striato. raggiungono il midollo allungato dove incontrano i
neuroni secondari e da qui parte la via che
Lo striato è costituito dai nuclei della base, che partecipano
raggiunge i neuroni di terzo ordine posti nel talamo,
al controllo del movimento. Nei mammiferi i nuclei sono
da cui originano gli assoni che proiettano alla
suddivisibili in una porzione dorsale (nucleo caudato, il
corteccia somatosensitiva.
putamen e il globo pallido) e una ventrale (tubercolo olfattivo,
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
 La via spinovestibolare porta stimoli propriocettivi Le fibre dei neuroni olfattivi si collegano ai bulbi olfattivi
provenienti dagli arti ai nuclei vestibolari principali e terminano in numerosi grovigli neuronali: i
dell’oblongata. La via spinoreticolare conduce GLOMERULI.
stimoli enterocettivi alla formazione reticolare del
tronco encefalico qundi a varie aree encefaliche I neuroni olfattivi stabiliscono sinapsi con le cellule mitrali, i
attraverso vie multisinaptiche. La via spinotettale è cui assoni costituiscono la principale efferenza dei bulbi
diretta al tetto ottico del mesencefalo. olfattivi. I segnali olfattivi vengono qui elaborati. Nei glomeruli
si realizza inoltre una notevole convergenza dato che il
VIE VISIVE numero degli assoni delle cellule mitrali che fuoriescono dai
glomeruli è inferiore a quello degli assoni dei neuroni olfattivi
Le fibre del nervo ottico originano dalle cellule gangliari che vi entrano.
retiniche. Dall’occhio il nervo si dirige all'ipotalamo dove le
fibre si incrociano in parte nel chiasma ottico. Il grado di Gli assoni delle cellule mitrali formano i tratti olfattivi, che
decussazione è correlato con il grado di sovrapposizione dei raggiungono il lobo piriforme (corteccia olfattiva primaria).
campi visivi dei due occhi.
Il lobo piriforme invia proiezioni ai nervi dorsali del talamo
In tutti i vertebrati le fibre retiniche possono raggiungere: il che a loro volta inviano proiezioni alla neocorteccia. Il lobo
tetto ottico il talamo il tegmento del mesencefalo l'ipotalamo. piriforme inoltre invia connessioni all’abenula, nell’epitalamo,
dalla quale partono efferenze che raggiungono la formazione
Negli anamni, nei rettili e negli uccelli la principale via visiva è reticolare e i nuclei motori.
la via retinotettotalamotelencefalica.
L’amigdala riceve altre afferenze dal talamo, dalla corteccia
L’elaborazione dei segnali visivi avviene a tutti i livelli: retina cerebrale e dalla formazione reticolare. Essa influenza molti
corpo genicolato laterale corteccia visiva primaria. Essa ha lo aspetti del comportamento. Nell’amigdala vengono integrati
scopo di analizzarne le caratteristiche. La corteccia visiva attività come l’annusare e il leccare ed altri comportamenti
primaria, a sua volta, proietta alle cortecce visive secondarie riflessi olfattivi. Essa inoltre invia fibre a diversi nuclei del
con cui confina. talamo dorsale e al pallio dorsale.

VIE ACUSTICHE Il sistema limbico è uno dei principali sistemi di


coordinamento encefalico. È costituito da: il pallio mediale,
L’elaborazione dei segnali avviene a tutti i livelli. Le vie
incluso l'ippocampo, i nuclei del setto, una parte
acustiche presentano due peculirietà:
dell’amigdala, l’epitalamo, parte del talamo e dell'ipotalamo.
1) I centri dell'aria uditiva ascendente sono organizzati L'ippocampo riceve fibre olfattive dalla corteccia e afferenze
tonotopicamente gustative e fibre sensitive viscerali dalla formazione
reticolare. Esso riceve inoltre proiezioni uditive, visive e
2) Da ogni orecchio interno i segnali uditivi raggiungono somatosensitive generali.
ambedue i lati del cervello e ciò permette di localizzare la
sorgente sonora. L'ippocampo, negli uccelli e nei mammiferi, è anche un
importante centro per il controllo della temperatura corporea
VIE OLFATTIVE E SISTEMA LIMBICO Il sistema limbico forma un arco alla base degli emisferi, fino
a raggiungere ventralmente i corpi mammillari dell'ipotalamo.
Sono strettamente integrati. Un tratto mamillotalamico unisce i corpi mammillari ai nuclei
anteriori del talamo, che a loro volta proiettano alla
Comprendono:
neocorteccia. Da qui il circuito si chiude con fibre talamiche
- I bulbi olfattivi che ritornano all'ippocampo.
- Il pallio laterale (lobo piriforme degli emisferi
Il sistema limbico è coinvolto nel comportamento motivato,
cerebrali)
nella memoria, nell'apprendimento, nei comportamenti
- Il pallio mediale (ippocampo)
emotivi e sessuali e in molte altre funzioni integrative legate
- L’amigdala
alla conservazione dell’individuo e della specie.
- Il setto
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
CIRCUITI E VIE MOTORIE è basato dunque sulla trasduzione sensoriale (conversione
dello stimolo che colpisce il recettore in un impulso nervoso).
I sistemi motori consentono ai vertebrati il mantenimento
della postura e dell'equilibrio e permettono di muovere il I recettori sensoriali possono essere distinti in:
corpo o le sue parti in risposta a stimoli sensoriali. I
motoneuroni inferiori sono contattati da neuroni a circuito - cellule sensitive primarie: ricevono, trasducono e
locale che ne modulano l'attività e ricevono sia afferenze trasmettono ai centri nervosi un determinato
sensoriali dirette, sia proiezioni discendenti dai centri stimolo.
superiori. - cellule sensitive secondarie: ricevono stimoli vari
ma trasduzione e trasmissione avvengono a livello
Una via discendente tipica dei mammiferi è la via piramidale. di una giunzione citoneurale presente fra la cellula
I neuroni coinvolti si trovano nella corteccia motoria primaria sensitiva e una cellula gangliare che invierà
e inviano assoni formano rilievi chiamati piramidi (a livello del l'impulso ai centri nervosi.
midollo allungato). Molte fibre piramidali decussano e
scendono nel midollo spinale a formare sinapsi con i In base al tipo di risposta prodotta i recettori possono essere
motoneuroni e i neuroni a circuito locale. I neuroni inoltre suddivisi in:
provenienti dall’emisfero destro controllano la parte sinistra
- recettori fasici: hanno una risposta veloce ma non
del corpo e viceversa.
duratura
La via piramidale è avvia i movimenti volontari. I motoneuroni - recettori tonici: sono a lento adattamento ma
superiori del tronco encefalico regolano il tono muscolare e possono perdurare nel tempo.
l’orientamento degli occhi, della testa, del corpo.
SENSIBILITÀ ESTERORECETTIVA GENERALE
Tra le vie motorie che partono dal tronco encefalico:
La superficie dei vertebrati è ricca di recettori specializzati
- tegmentospinali localizzati soprattutto nel derma ma che possono trovarsi
- tettoreticolospinali anche nell'epidermide.
- rubrospinali
Si possono distinguere:
- vestibolospinali
- recettori lamellari che si adattano rapidamente a
ORGANI DI SENSO variazioni dello stimolo rispondendo solo all'inizio e
al termine dello stimolo
I vertebrati percepiscono informazioni dall’ambiente - recettori non lamellari che rispondono per tutta la
circostante e rispondono alle variazioni ambientali. Le durata dello stimolo.
informazioni possono essere raccolte da recettori distribuiti
Tra i recettori cutanei specializzati si possono ricordare:
sulla superficie corporea o viscerale (sensibilità generale),
oppure da organi specializzati (sensibilità speciale). - i dischi tattili (stimoli tattili e regolatori
neuroendocrini dell'epidermide)
I recettori si distinguono in:
- i corpuscoli di Pacini (stimoli pressori e vibratori ad
 esterocettori, che rispondono a stimoli altra frequenza)
dell'ambiente esterno - i corpuscoli di Golgi-Mazzoni (stimoli pressori)
 propriocettori, che raccolgono stimoli dai muscoli o - i corpuscoli tattili (stimoli tattili)
dalle articolazioni - i corpuscoli fusiformi (termocettori e di stiramento
della cute)
 enterocettori, che raccolgono informazioni dai
visceri. SENSIBILITÀ PROPRIOCETTIVA
Il meccanismo di funzionamento recettorale è I propriocettori sono meccanocettori specializzati a
sostanzialmente lo stesso: le informazioni sensoriali in raccogliere informazioni relative allo stato di contrazione o di
entrata sono integrate dal sistema nervoso, nel quale sono rilassamento muscolare. Si trovano nei muscoli, nei tendini e
elaborate risposte che attivano muscoli, ghiandole o altri nelle articolazioni.
organi effettori. Il meccanismo di funzionamento recettoriale
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
SENSIBILITÀ ESTEROCETTIVA SPECIALE: all’organo olfattivo principale, un organo olfattivo
CHEMIOCEZIONE accessorio (organo vomeronasale).
 Nei rettili le narici immettono in un atrio, rivestito di
Gli organi di senso coinvolti nella chemiocezione sono un epitelio respiratorio, cui fa seguito la cavità
l’olfatto e il gusto. nasale principale rivestita di un epitelio olfattivo,
che si apre nella cavità orale. Nella cavità nasale è
L’olfatto gioca un ruolo fondamentale nel homing e
presente un’estroflessione detta conca nasale
nell’identificazione della preda da parte dei predatori e
contenente una ghiandola mucipara. L'organo
viceversa. La ricerca del cibo basato sulla chemiocezione
vomeronasale è separato dall’organo olfattivo
prevede il coinvolgimento sia dell’olfatto che del gusto
principale; la sua funzione è quella di analizzare le
(l'orientamento verso il cibo è affidato però esclusivamente
molecole odorose.
all'olfatto).
 Negli uccelli l’olfatto è importante anche
Importanti nella comunicazione chimica sono i feromoni, nell’orientamento. Il naso degli uccelli è molto
sostanze emesse dagli animali in grado di influenzare il sviluppato: ciascuna narice esterna immette in una
comportamento di un altro individuo. I feromoni sono secreti camera anteriore in comunicazione con una
da ghiandole esocrine oppure liberate all'esterno tramite feci camera intermedia che sbocca in una camera
ed urina. La comunicazione sociale feromonale è diffusa fra posteriore a fondo cieco. Camera anteriore e
pesci e anfibi, ma gioca un ruolo importante anche nei intermedia hanno un epitelio respiratorio, camera
mammiferi. posteriore olfattivo. L'organo vomeronasale è
assente nell’adulto.
La ricezione degli stimoli gustativi è affidata ai calici gustativi  In molti mammiferi l'olfatto è molto sviluppato; Essi
che sono simili in tutti i vertebrati. I recettori gustativi liberano grandi quantità di sostanze odorose che
rispondono a 5 gusti fondamentali: amaro, dolce, salato, influenzano vari comportamenti. I cetacei sono del
acido e umani. Le cellule gustative formano sinapsi con i tutto privi di nervi e bulbi olfattivi; le loro narici sono
dendriti delle cellule gangliari del VII, IX e X paio di nervi trasformate in sfiatatoi. Il naso dei mammiferi è
cranici. Nei vertebrati il senso dell'olfatto è moderato nei piuttosto complesso ciò è dovuto anche
teleostei, nella maggior parte degli uccelli, nei mammiferi all'omeotermia. L'organo vomeronasale è
marini e nei primati superiori. sviluppato nella maggior parte dei mammiferi ma
talora assente.
L'organo dell'olfatto è sensibile a stimoli chimici. Specifici
recettori presenti sulle ciglia delle cellule olfattive SENSIBILITÀ ESTEROCETTIVA SPECIALE: L’OCCHIO
percepiscono gli odori; ogni neurone è specifico per una data
sostanza odorosa fondamentale. Le molecole odorose si Gli animali fanno soprattutto affidamento sulla vista.
legano a recettori specifici e una volta raggiunto il valore
 Nelle missine gli occhi sono rudimentali, mentre le
soglia insorge un potenziale d'azione che raggiunge la
lamprede adulte posseggono occhi funzionali.
corteccia olfattiva per la loro elaborazione.
 Nei pesci gli occhi sono mediamente sviluppati e
 I ciclostomi sono dotati di un’unica narice che sono posti sul capo lateralmente determinando una
immette in una sacca tappezzata da epitelio visione indipendente di ciascuno dei due occhi.
offensivo. Questa monorinia è secondaria avendo, i  L'occhio degli anfibi è particolarmente sensibile ai
ciclostomi, due bulbi e due nervi olfattivi. movimenti mentre la capacità visiva dei rettili varia
 Anche nei condroitti il naso ha funzione olfattiva. da specie a specie.
Ciascuna delle due narici immette in un sacco  Gli occhi degli uccelli sono voluminosi ed ampio è il
olfattivo a fondo cieco, tappezzato di un epitelio loro campo visivo. Essi possono essere laterali o
pieghettato. frontali. Questa seconda posizione è compensata
 Nei pesci cartilaginei il senso dell'olfatto è molto dalla possibilità di ruotare la regione cervicale della
sviluppato. colonna vertebrale.
 Gli osteitti hanno una narice duplice che assume  Nei mammiferi la retina è spesso ricca di
sia un ruolo olfattivo che respiratorio. bastoncelli (che operano con scarsa luminosità) ma
 Gli anfibi hanno due narici che immettono in una povera di coni, (visione cromatica). I primati hanno
sacca nasale in comunicazione con la cavità sviluppato un sistema visivo che prevede occhi
orofaringea. Negli anfibi si differenzia, accanto posti frontalmente, con buona visione binoculare e
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
retina ricca di coni e bastoncelli. In molte in specie Nella maggior parte dei pesci l’elettrocezione è passiva ed
di vertebrati sono presenti occhi impari dorsali, utilizzata per localizzare potenziali prede o predatori. Alcuni
sensibili alle variazioni di luminosità (occhi teleostei mostrano un’elettrocezione attiva e sono pertanto in
mediani). grado di generare campi elettrici per esplorare l'ambiente. Gli
unici vertebrati terrestri che mostrano elettrocezione sono i
SENSIBILITÀ ESTEROCETTIVA SPECIALE: L’ORECCHIO monotremi quali l’echidna e l’ornitorinco, ed alcuni cetacei.

L'orecchio svolge una duplice funzione: statica acustica.


SISTEMA DIGERENTE
L'orecchio è costituito da tre parti:
Il cibo viene accolto nella bocca (ingestione), trattato
- l'orecchio interno, che contiene aree sensoriali
meccanicamente (masticazione) e poi inghiottito
specializzate
(deglutizione). Esso consente all’animale di produrre energia.
- l'orecchio medio, che compare negli anfibi
Il canale alimentare dei vertebrati prevede: bocca, faringe,
- l'orecchio esterno particolarmente sviluppato nei
esofago, stomaco e intestino, cui si aggiungono una serie di
mammiferi.
ghiandole annesse.
 I pesci ossei sono in grado di percepire le
vibrazioni sonore che si diffondono nell’acqua. L’epitelio che riveste il tubo digerente è costituito da quattro
 Nei tetrapodi l'udito è molto importante e le strati principali:
vibrazioni sonore che spesso vengono amplificate
da strutture dell’orecchio medio. - tonaca mucosa
 L'orecchio degli uccelli è molto sensibile, sebbene - tonaca sottomucosa
di piccole dimensioni. Anche negli uccelli interviene - tonaca muscolare
un organo amplificatore. - tonaca sierosa.

SISTEMA DELLA LINEA LATERALE CAVITA’ ORALE

Il sistema della linea laterale è presente solo nei pesci e nelle La cavità boccale si estende dalla rima buccale fino alla
larve degli anfibi. faringe. La sua posizione e la sua struttura è varia, e
funzione delle abitudini alimentari. Spesso sono presenti
Esso è costituito da recettori sensibili a stimoli meccanici denti o becco. Il principale ruolo della bocca è quello di
detti neuromasti che forniscono informazione sulla pressione assumere cibo dall’esterno, frammentarlo meccanicamente
e sul flusso dell'acqua che circonda l'animale. I neuromasti ed iniziare una prima digestione chimica.
sono costituiti da cellule di sostegno e da cellule sensitive
secondarie dette cellule capellute collegate alle fibre L’apertura boccale nelle lamprede e nelle missine è circolare
afferenti. e fissa, sempre aperta e sostenuta da un arco cartilagineo.

I neuromasti sono recettori tonici distribuiti dalla regione Negli gnatostomi la bocca è formata da una mandibola ed
cefalica alla coda e sono collegati con l’esterno tramite una mascella mobile incernierate tra loro e la rima buccale è
canalicoli che sfociano all’interno delle scaglie. Il canale della in genere delimitata da labbra.
linea laterale del tronco e della coda è facilmente
riconoscibile come una linea scura che decorre su entrambi i Solo le labbra dei mammiferi sono provviste di una
fianchi del pesce in quanto le scaglie sovrastanti sono muscolatura propria.
fortemente modificate.
La volta della cavità orale è costituita dal palato, sorretto da
ELETTROCETTORI segmenti ossei. Il palato dei vertebrati acquatici è liscio e
piatto mentre nei terrestri è arcuato e ricco di plissettature.
Molti cranioti acquatici sono provvisti di elettrocettori in grado Nei condroitti e negli osteitti attinopterigi il palato è privo di
di percepire le correnti elettriche. Nei pesci tali recettori sono aperture; gli osteitti coanati e la maggior parte dei tetrapodi
raggruppati nelle ampolle di Lorenzini, recettori tonici hanno un palato primario in cui si aprono le coane: la cavità
collegati al sistema della linea laterale e concentrati nella orale ha una duplice funzione: respiratoria e alimentare.
regione cefalica. Le ampolle sono tubuli sottocutanei a fondo
cieco che fungono da conduttori elettrici. Nei mammiferi con palato secondario le vie aeree da quelle
alimentari sono separate, grazie alla presenza di Un palato
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
duro e un palato molle che impedisce al cibo di penetrare Gli gnatostomi sono privi di denti sono andati incontro ad una
nelle aree respiratorie. Per questo i mammiferi possono riduzione secondaria. Non esistono nei ciclostomi e mancano
respirare e masticare nello stesso tempo. Negli uccelli è nei cheloni e negli uccelli che hanno il becco, nei cetacei
presente solo il palato primario. Nei rettili il palato secondario misticeti, nell’echidna, nei formichieri e nei tetrapodi che si
è legato alla vita anfibia. nutrono di insetti molli. Denti veri e propri si sono evoluti
assieme alle mascelle e sono presenti nella cavità orale degli
Il pavimento della bocca contiene la lingua specializzata nella gnatostomi.
deglutizione, nella presa del cibo, nella formazione del bolo,
nella sensibilità gustativa e nella fonazione. La differenza La struttura istologica dei denti è la stessa per tutti i
principale tra la nutrizione acquatica e quella terrestre si vertebrati. Un tipico dente maturo è rappresentato da una
riscontra nel meccanismo di trasporto del cibo. struttura solida, (dentina) una polpa, formata da connettivo
Nell'alimentazione acquatica le correnti d'acqua trasportano con vasi e nervi e uno strato di sottile e duro smalto. Spesso
la preda mentre nei terrestri è coinvolta lingua. la radice del dente è impiantata in un alveolo osseo ed è
saldata alla parete dal cemento, una varietà di tessuto osseo
Le lamprede hanno una lingua protrattile con denti cornei.
Nella maggior parte dei pesci si forma una struttura simile ad I denti possono essere a:
una lingua (lingua primaria) priva di muscoli
- crescita definita
Nei tetrapodi si sono evolute lingue mobili fornite di - crescita continua.
muscolatura propria. Soltanto la parte più caudale della
lingua dei tetrapodi è omologa alla lingua primaria dei pesci. La dentatura può essere

La lingua dei tetrapodi svolge numerose funzioni: - omeodonte


- eterodonte
- raccolta del cibo
- sensibilità gustativa EVOLUZIONE DEL MECCANISMO PER L’ASSUNZIONE
- sensibilità olfattiva DEL CIBO NEI VERTEBRATI
- termoregolazione
Caratteristiche nel comportamento alimentare di osteitti e
- fonazione.
condroitti:
Ghiandole della cavità orale
1. trasporto della preda grazie alle correnti d'acqua
La maggior parte dei pesci non è provvista di ghiandole 2. apertura della bocca costante prima della fase di
boccali ad eccezione delle lamprede. Le ghiandole della apertura veloce.
bocca comprendono le ghiandole salivari, ben sviluppate nei 3. apertura della bocca con abbassamento della
terrestri, le cui secrezioni lubrificano il cibo. mascella inferiore e sollevamento della testa.
4. fase di recupero.
Ghiandole salivari modificate, in alcuni serpenti, producono 5. Retrazione dello ioide e apertura veloce sola
veleni. caratteristica che resta costante durante
l'evoluzione dei vertebrati
Nella maggior parte dei vertebrati terrestri, la secrezione di
enzimi digestivi non è una funzione importante delle Nei tetrapodi si evolve la lingua fornita di muscoli, più
ghiandole salivari. complessa ed importante negli amnioti, nei quali si
modificano altre tre caratteristiche:
Le cavità orali dei mammiferi sono particolarmente ben
fornite di cellule secretorie diffuse e di grandi ghiandole - il ciclo della masticazione e del trasporto della
salivari. La maggior parte dei mammiferi è dotata di: preda inizia con uno stadio di apertura lenta quindi
ghiandole parotidi ghiandole sottomandibolari ghiandole un’apertura veloce
sottolinguali - l’apertura della bocca è provocata
dall’abbassamento della mandibola
- la fase di recupero non è più distinguibile.

Denti
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Due innovazioni evolutive sono emerse negli amnioti: acido cloridrico da parte delle ghiandole gastriche si sia
evoluta per eliminare i batteri e per provvedere alla
- il meccanismo di alimentazione inerziale conservazione del cibo.
- la masticazione in quattro stadi In molti rettili e
uccelli si verifica l’alimentazione inerziale. Lo stomaco diviene un tratto specializzato del canale
alimentare negli gnatostomi. Forma e dimensioni dello
Con l'apparire del complesso ciclo di masticazione a quattro stomaco variano in funzione della dieta. In alcune specie è
stadi si migliora il tasso di digestione di un’ampia varietà di assente, in altre è una semplice dilatazione, e in altre ancora
cibi. ha una struttura incurvata. La superficie interna presenta
numerose fossette gastriche sul fondo della quali sboccano
FARINGE
le ghiandole gastriche.
La faringe è la parte del tratto digerente dalla quale hanno
Negli anfibi e nei rettili lo stomaco è sempre presente, mentre
origine le tasche faringee.
quello degli uccelli è particolare essendo costituito da un
 Nelle lamprede è suddivisa in due canali. proventriglio, a funzione chimica e da un ventriglio, a
 Nei pesci gnatostomi ci sono sei paia di tasche funzione meccanica.
laterali: la prima è ridotta a uno spiracolo le altre
Lo stomaco dei mammiferi è sempre riconoscibile dalle altre
contengono le branchie. La faringe dei pesci è una
parti del canale alimentare e si mostra tipicamente a forma di
grande camera e quando il cibo passa, un filtro di
J. Numerose sono le ghiandole ad esso annesse,
rastrelli branchiali ne impedisce l'entrata nelle
genericamente indicate come ghiandole gastriche.
camere branchiali.
 La faringe dei tetrapodi sprovvisti di palato Particolare è lo stomaco dei ruminanti che risulta costituito da
secondario è un canale collega la bocca con quattro concamerazioni: rumine reticolo omaso abomaso. Le
l'esofago. Con la comparsa di un palato secondario prime tre sono rivestite da una sottile tonaca mucosa di tipo
la faringe è distinta in tre segmenti: rinofaringe, esofageo mentre l'abomaso è lo stomaco ghiandolare,
orofaringe e laringofaringe. Durante la deglutizione provvisto di tipiche ghiandole gastriche.
il palato molle impedisce il passaggio del bolo
alimentare e favorisce il passaggio dell’aria nella INTESTINO
laringe mentre l’epiglottide si chiude ed il cibo viene
indirizzato verso l’esofago. Nell’intestino termina l’idrolisi dei grassi, delle proteine e dei
carboidrati; inoltre avviene l’assorbimento delle molecole
ESOFAGO semplici risultanti dai processi digestivi, oltre a quello
dell’acqua, dei sali e delle vitamine. Per favorire
L'esofago è corto nei pesci e negli anfibi ma è molto più l'assorbimento, l'intestino deve aumentare la propria
lungo negli amnioti. superficie assorbente.

La funzione principale dell’esofago è quella di trasportare il  Nei ciclostomi l'intestino è un tubo rettilineo mentre
cibo ma può compiere anche altre funzioni. nei condroitti
 negli osteitti può essere suddiviso in intestino tenue
Esso, in alcuni rettili e uccelli, serve per l’immagazzinamento
e crasso.
del cibo. In alcuni condroitti può avere anche una funzione
 Nei pesci l’intestino è poco convoluto e l'aumento
emopoietica e talora, può essere coinvolta nella regolazione
superficiale è ottenuto da un ripiegamento
dell’equilibrio idrosalino.
longitudinale della tonaca mucosa dell'intestino
STOMACO crasso. Nella maggior parte dei pesci ossei un
aumento della superficie è assicurato mediante la
Lo stomaco è assente nei ciclostomi. formazione di estroflessioni digitiformi a fondo
cieco detti ciechi pilorici (duodeno). L’intestino
È presumibile che uno stomaco si sia evoluto quando i termina solitamente in una cloaca.
vertebrati hanno cominciato a nutrirsi di organismi più grandi  Negli anfibi e nei rettili l'intestino tenue è
che venivano catturati a intervalli irregolari. Lo stomaco, relativamente breve con poche circonvoluzioni e
prima di tutto, è una camera per l'immagazzinamento del termina nella cloaca.
cibo. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che la produzione di
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
 Nella tonaca mucosa intestinale degli uccelli si
osservano, per la prima volta delle estroflessioni
digitiformi note come villi intestinali lungo tutto il I reni sono rappresentati da:
suo decorso, dal duodeno alla cloaca. L'intestino
crasso e breve, privo di villi ma con pieghe - pronefro
longitudinali. - mesonefro (presente in tutti i vertebrati)
 Nei mammiferi vi è una netta distinzione fra - metanefro (tipico degli amnioti).
intestino tenue (dalla lunghezza variabile) e crasso.
I reni sono organi pari riccamente vascolarizzati la cui
L'intestino tenue è suddiviso in: duodeno, digiuno e
struttura, forma e dimensione dipendono dal ciclo vitale e
ileo. In molti mammiferi, tra il tenue e il crasso, si
dell’ambiente circostante. L’unità morfo-funzionale dei reni è
trova l'intestino cieco. L’intestino crasso si
il nefrone la cui estremità prossimale forma la capsula di
suddivide in: colon e retto.
Bowman che avvolge un groviglio di capillari detto glomerulo
FEGATO, PANCREAS E CISTIFELLEA
EVOLUZIONE DEL RENE NEI VERTEBRATI
 Il fegato ha importanti ruoli digestivi ma anche altre
- Negli anamni il pronefro è il rene embrionale cui
funzioni. La struttura del fegato e le sue funzioni
segue la formazione del mesonefro negli adulti.
sono in stretta relazione sia con il sistema
- Negli amnioti pronefro e mesonefro sono i reni
digerente che con quello circolatorio. Le cellule
embrionali negli adulti compare il metanefro.
epatiche secernono bile, soluzione molto alcalina
contenente pigmenti biliari (degradazione I tre tipi di rene sono morfologicamente differenti ma
emoglobina) e sali biliari (emulsione dei grassi).I funzionalmente simili: producono urina.
derivati dell’emoglobina vengono trasportati al
fegato. Nuove cellule sanguigne si sviluppano nel Le strutture renali dei primi vertebrati erano finalizzate al
fegato degli embrioni di tutti i vertebrati e negli mantenimento di un equilibrio osmotico in un ambiente
adulti degli anamni. Molti prodotti assorbiti acquatico. Solo successivamente hanno subito adattamenti
dall’intestino sono trasportati al fegato e molti per la vita in un ambiente terrestre.
materiali nocivi vengono assorbiti e detossificati.
Esso regola anche il tasso di glucosio nel sangue. ASPETTI STRUTTURALI DEL NEFRONE
La maggior parte delle proteine del plasma
I reni di tutti i vertebrati sono accumunati da una unità
sanguigno vengono sintetizzate nel fegato.
morfologica comune: il nefrone. Un nefrone è un tubulo che
 Il pancreas è una ghiandola composta da una
si apre da una parte nel peritoneo con un nefrostoma e che
porzione esocrina ed una endocrina. La sua
sbocca all'altro estremo in un dotto collettore. Il nefrone è
componente esocrina produce il succo pancreatico,
costituito da un corpuscolo renale (glomerulo e capsula di
riversato nel duodeno e ricco di enzimi digestivi. La
Bowman) e da un tubulo renale ghiandolare.
componente endocrina è rappresentata dalle isole
di Langerhans e produce due ormoni: insulina e La capsula di Bowman avvolge il glomerulo. Il glomerulo è
glucagone. Questi due ormoni lavorano in sinergia costituito da una rete capillare posta tra un’arteriola afferente
controllando il tasso glicemico del sangue. e un’arteriola efferente. Il glomerulo e la sede del processo di
 La cistifellea è un sacchetto dalle pareti sottili che filtrazione.
raccoglie, concentra e conserva la bile prodotta
dagli epatociti. Essa riversa il suo contenuto nel All’interno dei capillari sanguigni vi è un’elevata pressione
duodeno. Manca nelle lamprede e in alcuni osteitti, per cui la filtrazione del sangue avviene con un meccanismo
in alcuni uccelli e in qualche mammifero passivo. Variazioni pressorie si realizzano sotto controllo
ormonale e si traducono in variazioni di velocità e quantità di
SISTEMA URINARIO formazione dell’ultrafiltrato da parte del glomerulo.
L’ultrafiltrato glomerulare ha composizione simile al sangue
ma è priva di elementi figurati e proteine.
Nei vertebrati il sistema urinario è costituito da organi
specializzati che rimuovono i rifiuti azotati e mantengono il Il glomerulo si differenzia, negli organismi, sia per la sua
bilancio idrosalino del corpo. Questi organi specializzati sono posizione sia per la sua dimensione, correlata soprattutto con
rappresentati dai reni e l’attività da essi svolta è nota come l’ambiente in cui l’organismo vive.
escrezione.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA

Il tubulo renale viene distinto in: MESONEFRO

- tubulo prossimale: vengono riassorbiti il glucosio, Il mesonefro è il rene embrionale degli amnioti ed il rene
aminoacidi, vitamine, acqua e ioni definitivo degli anamni. Lateralmente a ciascun organo si
- tubulo intermedio: morfologia e funzioni variabili a trovano i dotti mesonefrici (dotti di Wolff) che dopo avere
seconda che si tratti di mesonefro o metanefro raccolto l'urina attraverso i dotti collettori sboccano di norma
- tubulo distale: è caratterizzato da cellule ricche di nella cloaca. Il dotto di Wolff rappresenta il canale che drena
mitocondri, a testimonianza dell’attivo trasporto l’urina verso la cloaca.
ionico
- tubulo di connessione: è generalmente breve e Negli amnioti, con la comparsa del metanefro, il dotto
collega il tubulo distale al dotto collettore mesonefrico ha funzione di dotto deferente mentre negli
anamni può fungere anche da dotto escretore.
L’ultrafiltrato prodotto dal glomerulo passa nel tubulo renale e
viene modificato attraverso: il riassorbimento di alcune METANEFRO
componenti dell’ultrafiltrato la regolazione dell’equilibrio
Il metanefro è il rene degli adulti degli amnioti.
idrosalino la secrezione attiva di alcune sostanze
l’escrezione di cataboliti azotati. Nel metanefro dei rettili non c’è una differenza fra le zone
corticale e midollare; inoltre il tubulo intermedio è corto. In
Dal dotto collettore l’urina passa all’uretere di ciascun rene,
tutti i tipi di metanefro, il nefrone è caratterizzato da un
quindi è trasportata o verso la cloaca oppure all’interno della
glomerulo, cui segue un tubulo renale che termina
vescica urinaria, dove può essere temporaneamente
nell'uretere metanefrico.
trattenuta prima di essere rilasciata attraverso la cloaca o
attraverso l'uretra.  Uccelli: Il tubulo si allunga e si ripiega ad U
formando l’ansa di Henle. Si distinguono una zona
Complesso iuxtaglomerulare è costituito da cellule
corticale ed una midollare.
specializzate di differenti parti del nefrone e del tubulo renale,
che, interagendo tra loro, contribuiscono: alla regolazione  Mammiferi: La corticale presenta corpuscoli renali
della pressione sanguigna al controllo della filtrazione e tratti contorti dei tubuli renali. La midollare mostra
glomerulare. anse del nefrone, tratti rettilinei dei tubuli renali e
dotti collettori.
Tale controllo si realizza grazie alla liberazione di granuli di
secreto contenenti renina, che agisce su un fattore OSMOREGOLAZIONE ED ESCREZIONE DEI CATABOLITI
plasmatico, l’angiotensinogeno. Questo attiva un AZOTATI
vasocostrittore: l’angiotensina. Essa determina un
Il rene ha anche il compito di eliminare i cataboliti azotati.
incremento della pressione arteriosa con conseguente
aumento della filtrazione glomerulare. La maggior parte degli organismi marini deve affrontare il
problema di eliminare il sale in eccesso e trattenere acqua. Il
IL PRONEFRO
tubo distale di questi pesci è ridotto e il rene produce scarse
In tutti gli embrioni dei vertebrati, il rene inizia con la quantità di urina. Anche il muco che ricopre il documento dei
differenziazione di pochi nefroni; questo rene embrionale che pesci serve a prevenire la perdita di acqua.
si sviluppa precocemente è chiamato pronefro. In alcuni
L'eccesso d'acqua, nei pesci d'acqua dolce tenderebbe a
anamni si formano pochi nefroni e alcuni di questi presto
diluire i liquidi corporei se non venisse rimosso da glomeruli
regrediscono. Negli amnioti si sviluppano soltanto da uno a
voluminosi, che producono una grande quantità di ultrafiltrato
tre nefroni.
e da tubuli distali che riassorbono elettroliti ma non acqua. A
Il pronefro non è funzionante negli embrioni dei controitti e differenza dei pesci marini, quelli dulcacquicoli non bevono
degli amnioti. Gli adulti delle mixine e pochi teleostei acqua.
mantengono un pronefro che viene chiamato il rene cefalico
 I tetrapodi terrestri devono preservare l’acqua.
poiché è localizzato anteriormente alla cavità pericardica ed
 Gli anfibi hanno glomeruli voluminosi e l’urina è
è separato, dal rene più caudale e funzionante.
diluita.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
 I rettili hanno un corto tubulo intermedio, glomeruli I primi stadi di sviluppo delle gonadi sono gli stessi per
molto piccoli e scarse quantità di ultrafiltrato. Quelli entrambi i sessi. Le gonadi possono essere considerate
che vivono in acque salate possono trattenere strutture conservative.
acqua ed espellere sali tramite apposite ghiandole.
 Negli uccelli e nei mammiferi, con la comparsa TESTICOLI
dell’ansa di Henle, il metanefro produce urina
I testicoli degli amnioti sono costituiti da tubuli seminiferi
concentrata. Il tratto discendente è permeabile ad
attraverso i quali passano gli spermatozoi. I tubuli sono
acqua e ioni, il tratto ascendente è impermeabile
circondati dalle cellule interstiziali di Leydig, che secernono
all'acqua e sede di trasporto ionico attivo. L’ansa di
testosterone. Nella parete del tubulo ci sono le cellule del
Henle genera una concentrazione osmotica
Sertoli importanti per la nutrizione e la maturazione degli
crescente dalla giunzione cortico-midollare verso la
spermatozoi.
porzione profonda pertanto richiama acqua dai
dotti collettori che attraversano la midollare.I vasa Il processo che porta alla formazione degli spermatozoi è la
recta recuperano gran parte dell’acqua e la spermatogenesi.
rimettono in circolo. Il loro andamento è ad U e il
flusso ematico va in senso opposto a quello - Spermatogoni (2n)
dell’urina nell’ansa. I rami discendenti dei vasa - Mitosi
recta riassorbono soluti ma risalendo nella - spermatozoi
midollare esterna fanno il contrario. In tal modo i - Spermatociti Primari (2n)
vasa recta riportano acqua in circolo e i dotti - Spermatociti Secondari (n)
collettori, attraverso la midollare, cedono acqua - Meiosi II
formando urina concentrata.Fra l’ansa del nefrone, - Spermatidi
il dotto collettore e i vasa recta si forma un
gradiente osmotico che permette il recupero di Negli anamni la fecondazione è spesso esterna. I testicoli
acqua dalla midollare, con formazione di urina sono solitamente rappresentati da ampolle seminifere di
concentrata in uscita dal dotto collettore. Le frecce cellule germinali spermatiche. Le cellule nelle pareti delle
gialle e rosse indicano il flusso in controcorrente fra ampolle sembrano funzionare come cellule del Sertoli. Non
i tratti dell’ansa del nefrone e i vasa recta. sempre, negli anamni, vengono secreti ormoni caratterizzanti
il sesso.

SISTEMA RIPRODUTTORE OVARI

I vertebrati si riproducono per via sessuale con Gli ovari sono la sede della ovogenesi. Sono organi pari e,
ricombinazione genica. talora, uno dei due si atrofizza. Gli ovari dei mammiferi sono
piccoli e producono scarse quantità di uova. Gli ovogoni
Organi riproduttori gonadi e gonodotti APLOIDI interrompono le loro divisioni mitotiche in fase embrionale.

- Testicoli: spermatozoi Piccoli e mobili Il processo che porta alla formazione dei gameti femminili è
- Ovari: cellule uovo Grandi e ricche di sostanze di l’ovogenesi.
riserva
- Oogoni (2n)
Se la fecondazione è interna il maschio può avere un organo - Mitosi
copulatore per immettere gli spermatozoi nella femmina. La - Oociti Primari (2n)
maggior parte delle femmine è dotata di un ovidutto che - 1 nucleo polare
secerne involucri secondari rigidi o gelatinosi. Di norma - Meiosi I
specie a fecondazione esterna e prive di cure parentali - Oociti Secondario (2n)
producono un gran numero di gameti. Le femmine a - meiosi II
fecondazione interna sono spesso provviste di utero. - Oocita maturo
Molti vertebrati hanno caratteri sessuali secondari : differente Gli ovari dei non mammiferi sono più grandi di quelli dei
colorazione strutture ornamentali etc… mammiferi ma l’oogenesi è identica. Negli uccelli, in alcuni
rettili e in alcuni condroitti, l’oogonio si sviluppa in fase
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
embrionale ma l’epitelio germinale rimane attivo pertanto può  I rettili e gli uccelli hanno due ovidutti lunghi e
potenzialmente continuare a produrre uova. circonvoluti, e nella maggior parte degli uccelli il
dotto e l’ovario destro non sono funzionanti. Le
uova sono fecondate nell’ovidutto la cui parete
secerne le membrane secondarie. La maggior
DOTTI RIPRODUTTIVI
parte dei rettili e tutti gli uccelli sono ovipari. La
 Tutti gli gnatostomi hanno evoluto gonodotti maggior parte dei rettili sotterra le proprie uova
 I dotti maschili degli anfibi ovipari sono semplici: il mentre gli uccelli le covano.
sistema di dotti dei testicoli converge in un canale  Nei mammiferi gli ovidutti sono differenziati in molte
del testicolo. I dotti genitali sono comuni a quelli regioni.
escretori.
Nei monotremi si assiste ad una situazione intermedia tra
 I gonodotti dei condroitti sono simili a quelli degli
l’oviparità e la viviparità.
anfibi, con alcune modifiche dovute alla
fecondazione interna. Parte delle pinne pelviche è Nelle femmine dei marsupiali è presente una vagina. Ogni
modificata in un pterogopodio (organo copulatore). utero ha il suo collo e una sua tuba uterina. Il pene dei
 Alcuni pesci ossei primitivi mantengono il modello maschi marsupiali è bifido e gli spermatozoi percorrono
degli gnatostomi primitivi; entrambe le vagine. Le uova fecondate ricevono un
 i teleostei hanno evoluto un dotto spermatico rivestimento mucoso. La riproduzione dei marsupiali è
separato da quello escretore. adattata ad ambienti difficili e variabili.
 Lo schema dei dotti riproduttori degli amnioti è
simile a quella dei mammiferi. Sono presenti dotti Anche nei mammiferi euteri si sviluppano un infundimbolo,
esclusivamente riproduttori. tube uterine, utero e vagina ma la porzione vaginale si unisce
a formare un singolo organo mediano. Una completa fusione
Gli spermatozoi vengono immagazzinati nell’epididimo e nel dell’utero in un grande corpo singolo si realizza nella maggior
dotto deferente, dove maturano. Ghiandole sessuali parte dei primati. Intorno alle uova fecondate degli euteri non
accessorie che secernono fluido sono ben sviluppate nei vengono secreti involucri secondari.
mammiferi e comprendono: - prostata - vescicole seminali -
ghiandole bulbo-uretrali. La maggior parte dei maschi degli DETERMINAZIONE DEL SESSO
amnioti ha evoluto un organo copulatore.
 Negli uccelli e nei mammiferi il sesso è
Nella femmina le uova seguono una via indipendente geneticamente determinato al momento della
attraverso gli ovidutti. Negli anfibi ovipari i dotti sono fecondazione
rappresentati da un paio di ovidutti la cui estremità anteriore  In molti organismi, in particolare i rettili che
si espande a formare un infundimbolo che si apre nel celoma producono uova, quali tartarughe, coccodrilli e
dove le uova si acculano prima della deposizione. Le uova molte lucertole, la determinazione del sesso
vengono ricoperte da involucri secondari gelatinosi. La dipende dalla temperatura.
fecondazione è esterna.  Alcuni organismi animali, tra cui i teleostei, sono
ermafroditi sequenziali.
 I pesci cartilaginei primitivi sono ovipari e la
 L’inversione sessuale può essere indotta da vari
fecondazione è interna. I due ovidutti si uniscono. Il
fattori: la maturità sessuale, le interazioni sociali, gli
guscio secondario è corneo. Gli embrioni delle
ormoni o fattori ambientali
specie vivipare sono accolti in un utero espanso
che si sviluppa nell’ovidutto. Gli involucri secondari
sono sottili. SISTEMA ENDOCRINO
 Tra i pesci ossei, dipnoi e attinopterigi sono ovipari
e gli ovidutti ricevono le uova precedentemente Il sistema endocrino è rappresentato dall’insieme di
ovulate nella cavità generale del corpo. ghiandole che producono ormoni e utilizzano come sistema
 La maggior parte dei teleostei ha evoluto un ovario di il sistema circolatorio.
e un ovidutto peculiari. La fecondazione è esterna
nelle specie ovipare.Nelle poche specie vivipare gli Le azioni degli ormoni possono realizzarsi:
embrioni si sviluppano nello spazio celomatico.
- per via sistemica, se i target sono distanti rispetto
al luogo del rilascio
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
- per via paracrina se gli ormoni operano nel liquido  Asse ipotalamo-ipofisario
interstiziale tra le cellule.
L’ ipofisi e l'ipotalamo sono strettamente associati e vanno a
Anche alcuni neuroni producono neurosecreti (neurormoni). costituire il sistema ipotalamoipofisario.

Le ghiandole endocrine sono attivata da variazioni della L’ipotalamo è un centro di integrazione nervosa ed ha una
concentrazione di sostanze o da uno stimolo nervoso. La grande rilevanza nell'integrazione neuroendocrina poiché
concentrazione dell’ormone è regolata da meccanismi a risponde alla concentrazione plasmatica di numerosi ormoni
feedback tra le ghiandole endocrine. La selettività d’azione ed è il principale centro di controllo dell'attività endocrina
degli ormoni è garantita dai recettori molecolari presenti sulle dell’ipofisi.
cellule bersaglio.
L'ipofisi è connessa all’ipotalamo. La neuroipofisi contiene gli
 Ormoni idrofili circolano liberamente nel sangue ma assoni dei neuroni neurosecernenti ipotalamici che
non possono attraversare le membrane trasportano neurormoni mentre l’adenoipofisi contiene cellule
plasmatiche, pertanto necessitano di messaggeri secernenti. Gli ormoni dell’adenoipofisi influenzano molti
secondari intracellulari. processi fisiologici.
 Ormoni lipofili necessitano carrier a livello
plasmatico per poter essere trasportati. Nei ciclostomi i neuropeptidi ipotalamici raggiungono
l’adenoipofisi per diffusione mentre negli gnatostomi tramite il
FUNZIONE ED EVOLUZIONE DELLE GHIANDOLE sistema portale ipotalamo-ipofisario
ENDOCRINE
Schema dell’asse ipotalamo -ipofisario nell’uomo
I sistemi di regolazione coordinano l’attività degli organi per
mantenere l’omeostasi. Il sistema nervoso (tramite i L’ipotalamo produce diversi ormoni che agiscono inibendo o
neurotrasmettitori) e le ghiandole endocrine (tramite gli stimolando la secrezione degli ormoni dell’ipofisi .
ormoni) sono due sistemi di controllo piuttosto simili tra loro:
Neuroipofisi e adenoipofisi
esercitano i loro effetti attraverso la stimolazione o l’inibizione
dei propri target L’ipofisi è presente in tutti i vertebrati a livello diencefalico. È
distinta in: neuroipofisi adenoipofisi L’organizzazione
Differenze tra integrazione nervosa e ormonale
generale dell’ipofisi si mantiene pressoché costante nel corso
 Il sistema nervoso opera tramite prolungamenti dell’evoluzione dei vertebrati.
neuronali I neuroni sono attivati da neuroni o da
La neuroipofisi comprende:
recettori La regolazione nervosa è veloce ma non
perdura nel tempo. - la parte nervosa
 Il sistema endocrino opera tramite quello - l’eminenza mediana (assente nei ciclostomi),
circolatorio. Molte ghiandole endocrine sono
attivate dal substrato. La regolazione endocrina è L’adenoipofisi comprende:
lenta ma duratura.
- la parte distale
Il sangue trasporta gli ormoni attraverso tutto il corpo, ma - la parte tuberale (presente solo nei tetrapodi)
solo le cellule bersaglio percepiscono la loro azione. - la parte intermedia (assente negli uccelli ed alcuni
mammiferi).
L’integrazione nervose e quella endocrina rappresentano due
sistemi distinti che interagiscono per garantire l’omeostasi. Ormoni della neuroipofisi

Negli anamni gli organi endocrini tendono ad organizzarsi in Tra i neurormoni della parte nervosa si ricordano la
gruppi cellulari dispersi, mentre negli amnioti tendono a vasopressina e l’ossitocina.
compattarsi. Spesso l’evoluzione comporta variazioni nella
competenza delle cellule bersaglio. similitudini strutturali fra - La vasopressina previene la diuresi
ormoni prodotti nei diversi vertebrati, ma variazioni nel ruolo - L’ossitocina stimola la contrazione della
funzionale. muscolatura liscia correlata alle vie genitali
- Ormoni omologhi sono presenti in tutti i vertebrati.
NEUROSECREZIONE
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
I neurosecreti degli assoni dell’eminenza mediana consistono apprendimento. MSH è prodotto anche nella parte
di fattori di rilascio o inibitori che regolano l’attività endocrina distale dell’adenoipofisi negli animali privi di parte
di specifiche cellule dell’adenoipofisi. intermedia.

Ormoni dell’adenoipofisi Urofisi

La parte distale produce tropine (indirizzate verso altre Nei teleostei e nei condroistei è presente un’area di
ghiandole endocrine) neurosecrezione a livello delle vertebre caudali. Una serie di
assoni raggiungono una zona riccamente vascolarizzata che
 L’ormone GH incrementa il metabolismo delle si affaccia sul lato ventrale del midollo spinale: l’urofisi.
cellule bersaglio e stimola la sintesi del DNA.
Controlla la crescita della cartilagine e I principali ormoni peptidici prodotti sono CRH, che stimola la
l’allungamento delle ossa. La concentrazione di GH produzione di cortisolo, urotensina 1 e urotensina 2.
è controllata dall’ipotalamo
 La prolattina regola l’equilibrio idrosalino e la - L’urotensina 1, dilatando i vasi sanguigni, ha un
produzione di muco in teleostei e anfibi, controlla i effetto ipotensivo e stimola la produzione di ACTH
cromatofori nella cute dei pesci, stimola la sintesi (che porta ad un aumento di corticosteroidi).
lipidica pre-migratoria negli uccelli e lo sviluppo - L’urotensina 2 produce effetti opposti quindi è
della ghiandola mammaria nei mammiferi. La ipertensiva. Essa ha anche un ruolo nel
secrezione della prolattina è sotto controllo promuovere l’adattamento all’acqua di mare tramite
dell’ipotalamo. azione sui recettori branchiali e renali.
 L’ormone tireotropo (TSH) stimola la tiroide a
In generale, gli ormoni dell’urofisi regolano il bilancio
produrre e rilasciare gli ormoni tiroidei T3 e T4. La
idrosalino dei pesci, le attività riproduttive, alimentari e sono
sua regolazione è regolata dall’ipotalamo.
coinvolti nella risposta allo stress. L’urofisi è assente nei
 Gli ormoni FSH e LH (gonadotropine) influenzano
tetrapodi.
le attività gonadiche.
 L’ormone ACTH stimola la produzione di Complesso pineale
corticosteroidi da parte delle cellule interrenali e la
sua secrezione è sottoposta ad un controllo Il complesso pineale, presente già nelle lamprede, è
ipotalamico. I neuroni che rilasciano fattori di costituito da un organo parietale anteriore e uno posteriore
controllo nei capillari dell’eminenza mediana sono nominati rispettivamente anche parapineale e pineale.
regolati dai centri extraipotalamici che mediano
molti stimoli ambientali esterni ed influenzano L’organo parietale posteriore di tutti i vertebrati è un organo
l’asse ipotalamo-ipofisi-ghiandola interrenale. Tale cavo, impari e mediano dalla funzione endocrina. Esso è
asse è anche coinvolta nella modulazione della particolarmente sviluppato nei condroitti e negli osteitti in cui
risposta immunitaria. viene aggiunta, alla funzione endocrina, un’attività
fotorecettoriale.
La parte tuberale è presente solo nei tetrapodi ed è assai
sviluppata negli amnioti. Essa è costituita da un sottile stato  L’organo anteriore risulta qui ridotto o addirittura
di cellule che entrano in contatto con l’eminenza mediana. La assente. Negli anfibi l’organo parietale posteriore è
parte tuberale produce soprattutto gonadotropine (ACTH e sacciforme e collocato al di sotto della volta
GH) sotto il controllo dell’ipotalamo o in risposta a sostanze cranica. Tramite un tratto nervoso esso è collegato
contenute nel liquido cerebrospinale. con l’organo parietale anteriore la cui funzione è
fotorecettrice.
La parte intermedia è particolarmente sviluppata negli  Nei rettili l’organo pineale è ben sviluppato ed
omeotermi. assolve sia a funzioni endocrini che fotorecettrici.
 Negli uccelli e nei mammiferi l’organo parietale
 Secerne MSH che determina un incremento rapido
anteriore scompare mentre quello posteriore
della dispersione dei granuli di melanina. Con
assume forma di ghiandola endocrina vera e
effetto più lento è coinvolto nella produzione della
propria denominata epifisi.
melanina e pare abbia effetti su memoria e
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
Le cellule endocrine dell’epifisi secernono melatonina il sono indicati come ormone T3 (triiodotironina) e T4
cui ruolo è quello di aggregare i melanofori dei (tetraiodotoronina o tiroxina).
melanociti e di regolare funzioni complesse. Il secreto
Corpi ultimobranchiali
dell’epifisi viene riversato sia a livello ematico che nel
liquido cerebrospinale e modula l’attività ipofisaria e di I ciclostomi sono privi di corpi ultimobranchiali mentre
altre ghiandole endocrine. questi sono presenti in tutti gli gnatostomi, sebbene con
forme diverse. In particolare, essi si mostrano come
GHIANDOLE ADRENALI
corpi pari e simmetrici nei condroitti e negli anuri, come
Le ghiandole adrenali sono costituite da due tipologie strutture asimmetriche nei serpenti. Nei teleostei, negli
tissutali: urodeli e nei lacertiliani formano generalmente una
struttura unica. Negli uccelli almeno due corpi
- il tessuto interrenale secerne ormoni ultimobranchiali sono collocati tra la tiroide e le
corticosteroidi che regolano il bilancio paratiroidi, mentre nei mammiferi le cellule dei corpi
idrosalino, l’attività riproduttiva ed il ultimobranchiali sono incorporate all’interno della tiroide
metabolismo glucidico, e vanno a costituire una piccola popolazione cellulare di
- il tessuto cromaffine. produce e secerne tireociti C (disperse fra i tireociti T).
adrenalina e noradrenalina.
L’ormone prodotto dai corpi ultimobranchiali è la
Questi due tessuti rimangono separati negli anamni calcitonina che contrasta la mobilizzazione del calcio
primitivi. dalla matrice mineralizzata dell’osso e accelera
l’escrezione dei fosfati nel rene; in tal modo vengono
Nei teleostei entrambi i tessuti si trovano all’interno del ridotti i livelli plasmatici di calcio e fosfato.
rene, negli anfibi e nei cheloni possono essere frammisti
o costituire un'unica ghiandola sempre all’interno del Ghiandole paratiroidi
rene. Negli amnioti (esclusi i cheloni) la ghiandola
adrenale si colloca al di fuori del rene. Nei mammiferi si Le ghiandole paratiroidi sono esclusive dei tetrapodi. Si
osserva una particolare ghiandola adrenale composta mostrano, negli organismi adulti, come due paia (uno, in
detta ghiandola surrenale in cui, il tessuto interrenale ne alcuni uccelli e mammiferi) di ghiandole poste al di sopra
forma la porzione esterna, o corticale, e il tessuto della tiroide, oppure, come negli anfibi, rettili e uccelli,
cromaffine ne costituisce la porzione interna o midollare. disperse lungo le principali vene del collo. Negli anfibi esse
La ghiandola adrenali, presenti già nei ciclostomi, sono esclusivamente post-metamorfiche (compaiono dopo la
producono ormoni corticosteroidi. perdita delle branchie). Le paratiroidi secernono il
paratormone che produce come effetto rapido la liberazione
GHIANDOLE DI DERIVAZIONE FARINGEA di calcio nel sangue dalla componente minerale dell’osso e
come effetto ritardato il rimodellamento interno dell’osso. Il
Tra le ghiandole di derivazione faringea si ricordano: paratormone aumenta l’escrezione di fosfati, sodio e potassio
tiroide, corpi ultimobranchiali e paratiroidi. mentre riduce quella del calcio.
Tiroide FUNZIONE ENDOCRINA DI STRUTTURE ASSOCIATE
ALL’APPARATO DIGERENTE
Tutti i vertebrati sono dotati di tiroide ma a partire dai
condroitti essa si mostra come una ghiandola ben Pancreas endocrino
definita, incapsulata nel tessuto connettivo. Negli anfibi
e negli uccelli è divisa in due lobi separati di cui uno All’interno del pancreas esocrino dei vertebrati sono
laterale alla laringe e l’altro alla trachea. In molti rettili e localizzate alcune cellule a funzione endocrina: le isole di
nella maggior parte dei mammiferi la ghiandola è unica Langerhans. La componente pancreatica endocrina degli
ma provvista di due lobi. Gli ormoni tiroidei, nei agnati è particolarmente ridotta mentre negli gnatostomi si
ciclostomi, sono accumulati all’interno di cellule possono distinguere quattro tipologie principali di cellule: A,
produttrici, mentre negli gnatostomi sono riversati nel che producono glucagone; B, che producono insulina; D, che
lume dei follicoli. La tiroide è l’unica ghiandola che producono somatostatina e F (o PP) che producono
accumula i suoi ormoni a livello extracellulare ed polipeptidi pancreatici.
incorpora in essi iodio inorganico. Gli ormoni tiroidei
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
 Il glucagone, al pari di altri ormoni quali GH, collegata al differenziamento del sesso. Nelle femmine,
adrenalina, promuove un incremento del glucosio le cellule interstiziali dell’ovario producono
nel sangue, stimola la glicogenolisi e la lipolisi nel corticosteroidi mentre l’epitelio dei follicoli dell’ovario
fegato e nel tessuto adiposo. Esso ha quindi un produce estrogeni, progesterone e androgeni.
effetto iperglicemizzante nei pesci, e negli anfibi e
L’ovulazione è promossa dall’ormone LH e ipotalamo
risulta un importante regolatore nel metabolismo
ed ipofisi rispondono ad un sistema di feedback
glucidico di uccelli e mammiferi (soprattutto
erbivori). L’insulina ha effetto antagonista al
negativo esercitato dalla presenza di ormoni sessuali in
glucagone e, favorendo l’assunzione di glucosio a circolo e un secondo sistema di feedback positivo agli
livello cellulare rappresenta il più importante fattore estrogeni si attiva con modalità ciclica e determina il
ipoglicemizzante nei mammiferi. Stimola il trasporto rilascio di LH. Nei pesci e negli anfibi anche
degli zuccheri e degli aminoacidi dal sangue al progesterone e corticosteroidi possono stimolare
muscolo e al tessuto adiposo, la sintesi di l’ovulazione. In molti primati durante la prima fase del
glicogeno e ostacola la glicogenolisi nel fegato e ciclo ovarico il crescente numero di estrogeni porta alla
nei muscoli. Un aumento del tasso di zuccheri nel proliferazione della tonaca mucosa uterina (endometrio)
sangue stimola la secrezione dell’insulina, mentre
e ad una sua vascolarizzazione. Se è avvenuta la
la riduzione della glicemia, stimola il rilascio di
fecondazione si realizza l’impianto della blastocisti
glucagone
nell’utero e gli ormoni prodotti dalla placenta
 La somatostatina regola il rilascio degli ormoni
pancreatici e di altre cellule endocrine localizzate favoriscono la gestazione. In caso contrario, si assiste
lungo il canale alimentare ad un crollo della concentrazione ormonale con
conseguente sfaldamento dell’endometrio e perdite
Sistema gastroenteropancreatico (GEP) ematiche abbondanti. Nel maschio è compito del
testicolo produrre gli androgeni necessari per la
Il GEP regola, per via endocrina, l’acidità e la motilità dello
stomaco e della porzione anteriore dell’intestino, regola la
spermatogenesi.
secrezione esocrina del pancreas, il metabolismo, la
Gli androgeni sono anche responsabili della regolazione
circolazione e il sistema nervoso. Consiste in un sistema
dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari ed hanno infine
ormonale diffuso, costituito da cellule endocrine disperse
un effetto anabolizzante, stimolando lo sviluppo della massa
nella tonaca mucosa gastrointestinale e nell’epitelio
muscolare.
dell’albero biliare e dalle isole pancreatiche. Tali cellule sono
provviste di lunghi prolungamenti apicali che captano segnali ALTRE FUNZIONI ENDOCRINE
dal lume e secernono sostanze in circolo regolando,
localmente, il flusso sanguigno, l’assorbimento di nutrienti e Grazie a particolari e molteplici funzioni endocrine, che
l’omeostasi immunitaria in una zona esposta all’ingresso di regolano l’omeostasi, gli organismi viventi sono stati in grado
organismi patogeni. Queste cellule endocrine appartengono di colonizzare ambienti molto diversi tra loro. I corpuscoli di
al sistema definito APUD (sistema neuroendocrino diffuso) Stannius sono peculiari ghiandole endocrine, associate al
rappresentato da cellule che, pur avendo funzione endocrina, rene, presenti in alcuni osteitti e nei teleostei. Essi hanno un
sono distribuite in vari tessuti e non organizzate in una effetto ipocalceminizzante poiché i loro secreti inibiscono il
ghiandola endocrina vera e propria. trasporto di calcio a livello branchiale ed intestinale.

FUNZIONE ENDOCRINA DELLE GONADI Nel rene vengono prodotti calcitriolo, eritropoietina e renina.
Nei tetrapodi il calcitriolo attiva l’assunzione e la disponibilità
L’attività delle gonadi è sottoposta a controllo da parte del calcio nel sangue. I reni degli adulti producono anche
dell’asse ipotalamoipofisi-gonadi, la cui funzionalità può eritropoietina (EPO), la cui funzione principale è di
essere continua, ciclica o dipendente da fattori regolazione dell’eritropoiesi. Essa agisce a livello del midollo
ambientali. Gli ormoni prodotti dalle gonadi sono osseo e induce la sintesi di emoglobina oltre a modulare gli
androgeni, estrogeni e progesterone. A livello stadi del differenziamento dei globuli rossi. Ad eccezione dei
ciclostomi, nelle cellule iuxtaglomerulari renali di tutti i
embrionale una grande produzione di testosterone
vertebrati viene prodotta renina. La sua secrezione è
determina il differenziamento in senso maschile. In
stimolata da bassi livelli di ioni sodio e, quindi, dalla bassa
molti rettili sono le condizioni ambientali, quali la pressione delle arteriole renali; la sua secrezione viene
temperatura, a determinare la produzione ormonale
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
invece inibita da un aumento di concentrazione degli ioni patogeni, li inglobano e li mettono a contatto diretto con
sodio a livello del tubulo distale. sostanze battericide, contribuendo poi alla riparazione dei
tessuti danneggiati.
Anche nel cuore è stata rilevata un’attività endocrina legata
alla regolazione del volume plasmatico. anche il tessuto Già negli osteitti teleostei è stata verificata l'esistenza di
adiposo bianco sembra esercitare una funzione endocrina cellule citolitiche con attività sia specifica che aspecifica.
tramite la secrezione di adipochine. Il ruolo da queste svolto
Molti fattori umorali innati contrastano gli agenti infettivi
è strettamente correlato al controllo dell’assunzione del cibo
grazie alla produzione di enzimi litici, inibitori della crescita,
e del metabolismo. Il tessuto adiposo è anche fonte di
citochine infiammatorie che richiamano fagociti dal sangue,
estrogeni
fattori di resistenza antivirale e peptidi antibatterici.

SISTEMA IMMUNITARIO IMMUNITÀ ACQUISITA

Questo tipo di immunità interviene in seguito al fallimento


Il sistema immunitario deve innanzitutto prevedere la
dell'immunità innata. L'immunità acquisita viene definita tale
capacità di distinguere il self dal non self e ciò viene
in quanto indotta solo in seguito ad un precedente contatto
realizzato grazie ad una complessa integrazione tra sistema
da parte dell'organismo, con quel determinato patogeno. La
sensitivo, nervoso ed endocrino.
particella estranea (antigene) viene così riconosciuta da
le risposte del sistema immunitario vengono distinte in: parte del sistema immunitario che genera quindi la risposta
risposte innate (o naturali) e risposte acquisite (o adattative), anticorpale.
ed entrambe le due tipologie coesistono in tutti i vertebrati.
La porzione della molecola dell'antigene che entra in contatto
IMMUNITÀ INNATA con il sito di legame dei recettori dei linfociti è detta epitoco
(o determinante antigenico) e le cellule che mediano
L'immunità innata è presente già negli esseri viventi arcaici e l'immunità adattativa sono i linfociti B, che producono
si realizza con meccanismi di tipo non specifico messi in atto anticorpi umorali, e i linfociti T che attuano una risposta
da molecole preesistenti nell'organismo. Essa reagisce cellule-mediata.
rapidamente contro agenti patogeni o cellule danneggiate,
tuttavia non comporta lo sviluppo di una memoria La risposta immunitaria acquisita avviene in tre fasi
immunologica. Un primo tipo di difesa non specifica è
1. prima fase di riconoscimento dell'antigene da parte
rappresentato dalle barriere fisicochimiche messe in atto da
del linfocita tramite recettori specifici (BCR o TCR),
una serie di tessuti, tra cui il tegumento il canale alimentare,
2. seconda fase di attivazione tramite segnali dal
la cui acidità mira ad eliminare i patogeni, i tessuti respiratori.
recettore, che comporta la proliferazione e il
L'immunità innata è dovuta ad un limitato numero di recettori differenziamento dei linfociti antigene-specifiche,
detti PRR (pattern ricognition reception), codificati nella linea 3. terza fase effettrice nella quale possono concorrere
germinale, che riconosce gli agenti patogeni e le cellule self all'eliminazione dei patogeni anche altre cellule non
danneggiate, pertanto potenzialmente dannose per linfociti e meccanismi innati.
l'organismo. I PRR sono espressi dai fagociti e dalle cellule
Questo tipo di immunità è molto potente grazie alla capacità
dendritiche che possono agire sia in ambiente intracellulare
di intervenire in maniera specifica
che extracellulare. Una volta riconosciuto l'agente patogeno
vengono attivate le difese attraverso azioni antimicrobiche e Questo sistema ha inoltre la caratteristica di conservare una
infiammatorie che richiamano leucociti e proteine memoria per quell'antigene.
plasmatiche dal plasma ai luoghi di infezione. Se, nonostante
le barriere chimico-fisiche, i patogeni riescono a penetrare Nel caso di una risposta secondaria vengono attivati i linfociti
nell'organismo, intervengono altri meccanismi di difesa B della memoria, che sono in grado di riconoscere e
immunitaria. combattere l'antigene anche se questo è presente a basse
concentrazioni.
Risposte cellulari e umorali
Particolari cellule, dette natural killer (NK), registrano,
La fagocitosi è esercitata da speciali cellule: i macrofagi e i mediante specifici recettori anche un self mancante. In caso
neutrofili che hanno il compito di ingerire, uccidere e
rimuovere gli organismi estranei. I fagociti, una volta legati ai
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
di inefficienza del processo, possono insorgere patologie I linfociti B sono le uniche cellule in grado di produrre
autoimmuni. immunoglobuline (anticorpi) e sono in grado di riconoscere
antigeni extracellulari. Esse formano, una volta entrate in
CELLULE DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA contatto con l'antigene, complessi immuni e neutralizzano
l'agente estraneo. Un linfocite B lega un antigene tramite il
Le cellule effettrici della risposta immunitaria sono i leucociti
recettore di membrana, lo degrada parzialmente quindi attiva
che nella risposta innata agiscono principalmente da
la produzione di citochine le quali stimolano la proliferazione
macrofagi, granulociti e cellule citotossiche non specifiche,
dei linfociti B e il loro differenziamento in plasmacellule.
mentre nel caso della risposta acquisita, i linfociti B e T sono
le cellule coinvolte nel riconoscimento degli antigeni.  Cellule con recettori a limitata diversificazione
LINFOCITI La maggioranza dei linfociti è dotata di recettori specifici
per quel determinato antigene, tuttavia esistono piccole
Nei vertebrati più evoluti la genesi dei linfociti si realizza in
sottopopolazioni con specializzazioni inferiori. Tra
seguito ad un complesso sistema di differenziamento. Il
queste si ricordano le cellule NKT (natural killer T) che
processo ha inizio a partire da cellule staminali emopoietiche
rappresentano una sottopopolazione di linfociti T con
pluripotenti (HSC) presenti nel midollo osseo o nel fegato
una diversificazione per l'antigene più limitata ed il cui
fetale. Tali cellule originano i progenitori dei linfoidi comuni
ruolo è ad oggi incerto; le cellule NK (natural killer) che
(CLP) che a loro volta si differenziano in linfociti T e B, cellule
appartengono al sistema innato, sono grandi cellule
NK, o in alcuni particolari tipi di cellule dendritiche. I linfociti,
circolanti ed attaccano le cellule con caratteristiche
in seguito alla loro maturazione, migrano negli organi linfoidi
anomale quali le cellule tumorali o quelle cellule infette.
secondari dove, in seguito a contatto con specifici antigeni, si
attivano e si trasformano in cellule effettrici.  Cellule presentanti l'antigene (APC)
 Linfociti T Il ruolo principale delle cellule APC è quello di catturare
antigeni e microbi e presentarli ai linfociti di cui
I linfociti T riconoscono gli antigeni legati alle cellule, le
contemporaneamente stimolano l'attività proliferativa ed
contattato e le eliminano. Sono note diverse tipologie di
il loro differenziamento. Un primo tipo di APC sono le
linfociti T: i linfociti T citotossici, i linfociti T helper, i linfociti T
cellule dendritiche, il cui compito è quello di attivare i
della memoria e i linfociti T regolatori che hanno
linfociti T. Le cellule dendritiche follicolari sono APC che
principalmente ruoli inibitori nell'immunità, intervenendo nella
coinvolgono i linfociti B nel corso dell'immunità umorale.
soppressione della funzionalità di altri linfociti T, nella
Anche i macrofagi sono APC che presentano l'antigene
regolazione delle risposte immuni e nel mantenimento
ai linfociti T ma direttamente nel sito d'infezione. I
dell'autotolleranza.
linfociti B sono APC per i Th nei linfonodi e nella milza.
- Il linfocite T citotossico (Tc) si lega ad una sola
ORGANI LINFOIDI PRIMARI
cellula che espone un peptide non self o che
produce peptidi o proteine alterate. In seguito a tale Si definiscono organi linfoidi primari quegli organi
legame vengono prodotte e liberate, per esocitosi, deputati al differenziamento dei linfociti in assenza di
specifiche sostanze che eliminano la cellula uno stimolo antigenico.
bersaglio.
- I linfociti T helper (Th) secernono citochine che, Tra questi organi un ruolo importante è svolto dal timo,
comportandosi da messaggeri, stimolano la organo presente in tutti gli gnatostomi e all'interno del
proliferazione e il differenziamento dei linfociti T e quale maturano e proliferano i precursori dei linfociti T.
B, dei macrofagi e di altre cellule coinvolte nelle
risposte anticorpali. Il timo è un organo che, all'interno dei vari taxa, può
- I linfociti T della memoria sono cellule che possono variare per alcune caratteristiche morfologiche e nella
sopravvivere anni anche in assenza di antigene. sua localizzazione, ma le modalità di differenziamento
Essi sono abbondanti nelle tonache mucose, nella dei linfociti T, diversamente a quanto accade per i
cute e negli organi linfoidi. linfociti B, sono pressoché identiche

La genesi dei linfociti B può avvenire nel rene cefalico


 Linfociti B
dei teleostei, nel rene, nel fegato, nel midollo osseo e
nella milza degli anfibi, nel fegato fetale, nella milza e
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
nel midollo osseo dei rettili, nella borsa di Fabrizio per risposta specifica. I linfonodi raggiungono il
gli uccelli e, infine, nel midollo osseo dei mammiferi. Il loro massimo grado di funzionalità nei
timo è l'organo deputato alla maturazione e alla mammiferi, tuttavia sia nei condroitti che negli
proliferazione dei linfociti T; l'assenza di tale organo osteitti esistono strutture analoghe. Negli
determina pertanto una grave deficienza immunologica. anfibi sono state descritte ghiandole linfoidi
Talora il timo, dopo il suo sviluppo, può andare incontro che tuttavia sono strutturalmente piuttosto
a parziale regressione secondaria in seguito alla differenti dai linfonodi e non sono filtratrici
maturazione sessuale, sebbene non sia ancora chiara la della linfa ma del sangue. Nei rettili esistono
motivazione. Nella maggior parte dei tetrapodi il timo strutture associate alla linfa simili a linfonodi
rimane ben sviluppato e funzionale anche nell'adulto. dei mammiferi primitivi. Negli uccelli sono noti
tre tipi di linfonodi di cui due filtrano il sangue
A sviluppo completo il timo permane nella regione mentre il terzo tipo è considerato un linfonodo
branchiale nel caso dei pesci mentre nei vertebrati più vero e proprio, in cui si individua una
evoluti si sposta, per ragioni non ancora chiarite, regionalizzazione che porta allo sviluppo di
all'interno del corpo, nella regione laterocervicale. Negli distinte aree T e B dipendenti. I mammiferi
anfibi il timo ha posizione dorsale o presso l'osso ioide o mostrano un assai elevato numero di linfonodi
in prossimità delle giunture mandibolari. Nel caso dei distribuiti come strutture sparse o
rettili il timo si colloca nella regione del collo, negli raggruppate, superficiali o profonde. I linfonodi
uccelli in quella mandibolare e nei mammiferi si colloca nei mammiferi si mostrano come organi
ventralmente alla trachea. La struttura istologica del incapsulati all'interno del tessuto connettivo.
timo si mostra piuttosto conservata nel corso
Il parenchima mostra una zona corticale
dell'evoluzione.
esterna ed una midollare centrale. La corticale
ORGANI LINFOIDI SECONDARI contiene sia follicoli primari, che non sono cioè
ancora entrati in contatto con l'antigene, che
I linfociti maturati negli organi linfoidi primari migrano, quelli secondari che si mostrano come
prima di essere venuti a contatto con i relativi antigeni, aggregati più complessi che divengono
negli organi linfoidi secondari che garantiscono loro la evidenti dopo l'avvenuto contatto con gli
possibilità di entrare in contatto con l'antigene specifico. antigeni. La zona midollare contiene
plasmacellule che secernono anticorpi,
Gli organi linfoidi secondari sono rappresentati da milza, macrofagi e piccoli linfociti.
linfonodi e tessuti linfoidi associati alle mucose i quali
catturano l'antigene e lo presentano ai linfociti circolanti.  Tessuto linfoide associato alle
mucose Al di sotto della barriera
 milza è un organo altamente vascolarizzato
epiteliale è presente uno strato di
presente solo negli gnatostomi e si mostra
connettivo ricco di leucociti provvisti
come un organo a sé, separato dal canale
di immunità innata ed acquisita. Nel
alimentare. Il suo ruolo è anche quello di
caso degli organismi più evoluti ed
filtrare il sangue allo scopo di rimuovere
in particolare nei vertebrati
cellule danneggiate. Essa accoglie i linfociti
omeotermi, il tessuto linfoide si
provenienti dagli organi linfoidi primari e
mostra associato alle mucose ed
induce ed elabora risposte immunitarie. Nel assume nome di MALT (mucosa-
periodo fetale può anche avere funzione associated lymphoid tissue). Esso è
eritropoietica che permane in molti vertebrati presente sia nei tratti digerente e
adulti ma non nei mammiferi. respiratorio, sia in forma diffusa o
aggregata negli organi linfoidi
 Linfonodi I linfonodi sono organi linfoidi periferici. Il tessuto linfoide del tratto
secondari e costituiscono la sede di arrivo digerente è comunemente noto
degli antigeni microbici circolanti. Essi, come GALT (gutassociated
rappresentando una sorta di filtro per la linfa, lymphoid tissue) e compare, per la
favoriscono l'incontro con le cellule prima volta, nei condroitti. Negli
responsabili dell'immunità acquisita, il loro osteitti il GALT è diffuso ed ha tratti
riconoscimento quindi l'attivazione della
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
primitivi; componenti linfoidi sono mammiferi, si inseriscono i muscoli grande pettorale e
presenti anche nelle branchie e deltoide che, in collaborazione con il muscolo grande
nella pelle di molti teleostei. Negli dorsale, permettono i movimenti di adduzione e abduzione
anfibi alcune popolazioni linfocitarie del braccio e la sua rotazione completa. Le assai sviluppate
hanno origine extratimica e, come qualità di arrampicatori sono inoltre dovute alla prensilità
nei rettili, aumenta il numero degli delle mani e dei piedi. Con lo sviluppo dei muscoli adduttore
aggregati linfoidi rispetto ai pesci. e flessore del pollice e con la progressiva divergenza del
Negli uccelli il GALT è sviluppato pollice dalle altre dita, la mano diventa sempre più adatta alla
nell'epifisi, nell'intestino, nelle alte prensione e comincia a sviluppare un movimento avvolgente
vie respiratorie e nella pelle. intorno agli oggetti. L’opponibilità del pollice è raggiunta
Il tessuto linfoide associato al successivamente in alcuni tipi di scimmie, nelle quali
tegumento contiene linfociti T sparsi l’articolazione metacarpofalangea è simile a quella della
nel derma e nell'epidermide, zona in mano umana. Nella mano, inoltre, gli artigli si sono modificati
cui abbondano particolari cellule, in unghie piatte, liberando il polpastrello che si arricchisce di
dette cellule di Langerhans che terminazioni recettoriali tattili, conferendo alle dita una
formano una rete di cattura per gli straordinaria sensibilità.
antigeni quindi migrano nei linfonodi
(attraverso il sistema circolatorio) e Evoluzione degli organi di senso speciale
presentano gli antigeni ai linfociti T.
Oltre al tatto, particolarmente sviluppato, le abitudini
Cellule simili sono state riscontrate
arboricole hanno anche favorito una visione cromatica e
anche in uccelli, rettili e anfibi.
binoculare (stereoscopica).

La visione binoculare consente la formazione di un’immagine


unica nell’area di proiezione visiva della corteccia occipitale,
EVOLUZIONE DELL’UOMO a partire dalle due immagini raccolte dalla retina dell’occhio
destro e sinistro. L’unificazione del campo visivo si verifica
I primati sono un ordine di mammiferi che include circa 250 anche grazie alla decussazione (incrocio parziale) delle fibre
specie dalle dimensioni estremamente variabili dei nervi ottici a livello del chiasma, per cui le immagini che si
comprendendo piccoli lemuri di 30 g e grandi gorilla che formano dalla stessa parte delle due retine controlaterali,
superano i 200 Kg; a tale ordine appartiene l’uomo. possono essere proiettate sullo stesso lato della corteccia del
lobo occipitale. A causa dello spostamento degli occhi, le
Lo stretto legame di dipendenza con le foreste è espressione cavità nasali si sono molto ridotte, con conseguente
di una lunga evoluzione durante la quale i primati hanno riduzione delle strutture olfattive, soprattutto nelle specie
saputo sfruttare le numerose opportunità ecologiche offerte diurne. L’acquisizione di una visione completa dei colori ha
da questo ecosistema, dotato di due caratteristiche principali:
permesso ai primati di basare su stimoli principalmente visivi
si sviluppa nelle tre dimensioni e tende all’omeostasi, in
la ricerca del cibo, le relazioni sociali e l’individuazione di
quanto le variabili climatiche e biologiche convergono verso il
potenziali pericoli.
mantenimento di un livello stabile del sistema. Gli animali si
distribuiscono in questo ambiente verticale utilizzando Evoluzione dell’encefalo
nicchie di quota, pertanto possono ricavare risorse trofiche e
spaziali in habitat raggiungibili secondo movimenti in altezza, Un’altra caratteristica condivisa tra uomo e primati riguarda il
anziché prettamente orizzontali. Questa suddivisione possesso di un encefalo molto più voluminoso in proporzione
secondo la quota riduce sensibilmente la competizione alle dimensioni corporee. Anche la complessa vita sociale dei
alimentare. primati va considerata: la socialità determina
necessariamente una maggior competizione per il cibo, ma
Evoluzione degli arti comporta pure un maggior numero di individui in grado di
procurarlo.
I primati arboricoli erano dotati indubbiamente di una grande
agilità grazie anche a particolari caratteristiche anatomiche. Caratteristiche della biologia riproduttiva
La clavicola era collocata nella cintura scapolare e ciò
consentiva una grande mobilità dell’arto toracico. Sulla I primati sono caratterizzati da bassa fecondità, lungo
clavicola, ridotta o assente nella maggior parte dei periodo di allattamento, tardivo raggiungimento della maturità
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
sessuale, gestazione prolungata ed elevata longevità. Gli l’assetto della colonna vertebrale si è modificato, grazie
effetti combinati di queste caratteristiche determinano un all’acquisizione di una serie di curve, delle quali le più
basso tasso riproduttivo associato a un investimento a lungo marcate sono la cifosi toracica, a concavità ventrale, e la
termine nella prole. La maggior parte di primati partorisce un lordosi lombare, a concavità dorsale. Tali curve
solo piccolo per parto. Una strategia di questo tipo, che contribuiscono a mantenere il busto eretto sia a riposo sia
predilige cioè la qualità alla quantità, viene definita strategia nelle fasi dinamiche di locomozione. Nei tetrapodi la pelvi è
K, che si contrappone alla strategia R. formata da tre ossa di sostituzione: ileo, ischio e pube. Essi
collegano l’arto posteriore alla colonna vertebrale e aiutano a
L’infanzia prolungata dei primati è un altro carattere peculiare generare la forza propulsiva del movimento quadrupede.
del gruppo che assicura ai giovani una miglior capacità di Nelle piccole scimmie arboricole l’ileo ha una forma stretta e
apprendimento, rimanendo sempre a contatto con individui allungata. La tuberosità ischiatica tende ad espandersi in
più grandi e più esperti. molti primati, in relazione alla stabilità richiesta in posizione
seduta. Nelle scimmie antropomorfe a postura più verticale
SVOLTA CLIMATICA DEL MIOCENE ED EVOLUZIONE
l’ileo ha subito un’espansione e la maggior parte delle
DEL BIPEDISMO
vertebre sacrali sono fuse con esso. Negli ominidi bipedi la
I cambiamenti climatici verificatesi in Africa a partire dal pelvi assume la forma di un’ampia scodella con un ileo ampio
Miocene, con stagioni più marcate e un progressivo e accorciato; si è ottenuta così una maggiore stabilità,
inaridimento, hanno profondamente condizionato la
L’espansione dell’ileo offre un’ampia superficie per
separazione della linea evolutiva umana (ominidi) da quella
l’inserzione dei muscoli glutei che negli ominidi svolgono una
delle scimmie antropomorfe (pongidi).
funzione stabilizzante per la coscia. La contrazione di questi
Ciò portò alla frammentazione delle foreste pluviali e alla musco I cambiamenti a carico della pelvi sono accompagnati
formazione di boscaglie intervallate da praterie, condizioni anche dalla riorganizzazione degli arti pelvici, molto più
che avrebbero favorito la postura eretta. Questa postura era sviluppati rispetto a quelli toracici.
probabilmente già praticata da ominiodei forestali, La
Un chiaro adattamento del piede in relazione al bipedismo è
posizione eretta avrebbe permesso di raggiungere anche le
che l’alluce risulta allineato alle altre dita anziché essere
risorse trofiche presenti in posizione elevata o di vedere al di
divergente come nei pongidi, formando una pianta più ampia.
sopra dell’erba alta, per meglio individuare potenziali
Negli ominidi l’alluce non è più opponibile li serve a bilanciare
predatori. In ambiente aperto, dove l’esposizione alle alte
il corpo , la gabbia toracica ha assunto una forma a botte,
temperature accompagnate da una bassa ventilazione può
mentre nelle scimmie antropomorfe si presenta come un
determinare un grave stress termico, la postura eretta
imbuto rovesciato. Gli arti toracici, perdendo il ruolo di
presenta un altro importante vantaggio, riducendo l’area del
struttura locomotoria hanno acquisito un diverso significato
corpo direttamente esposta ai raggi del sole e aumentando
grazie alla specializzazione della mano quando l’arto si
allo stesso tempo, l’esposizione al vento fresco. A questo
solleva.
cambiamento sarebbero correlate la perdita del pelo e
l’evoluzione di un sistema di termoregolazione basato sulla Bipedismo: preadattamento allo sviluppo di capacità
produzione di sudore. Infine, un arto toracico svincolato da cognitive complesse
un’andatura sulle nocche simile a quella dello scimpanzè
permette alla mano una miglior capacità di manipolare gli la testa è in linea con il baricentro cosicchè il suo peso può
oggetti, favorendo la tendenza all’uso e alla fabbricazione di essere scaricato agevolmente lungo la colonna vertebrale ed
strumentazione essa può quindi espandersi, raggiungendo dimensioni
sufficienti a contenere un grande encefalo molto complesso.
Bipedismo: cambiamenti muscoloscheletrici
Evoluzione del linguaggio
Dal punto di vista anatomico, la postura bipede ha implicato
significativi cambiamenti a livello dello scheletro assiale, di L’origine del linguaggio avrebbe le sue radici in una fase
quello appendicolare e della muscolatura degli arti inferiori. prelinguistica dominata dalla comunicazione mimica
intenzionale il cui obiettivo è la rappresentazione di un
La testa ha assunto una posizione in perfetto equilibrio evento. Tale capacità, assente nei primati antropomorfi, si
all’apice della colonna vertebrale, grazie allo slittamento in sarebbe evoluta nei primi ominidi e avrebbe svolto un ruolo
avanti del forame magno, attraverso il quale l’encefalo è cruciale anche nelle fasi successive dell’evoluzione umana.
collegato al midollo spinale.
ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA
È possibile ipotizzare che l’acquisizione del linguaggio possa
essere stata una conseguenza delle accresciute dimensioni
dell’encefalo.

Di particolare rilievo è la posizione della laringe (cassa di


risonanza della voce): tranne che nell’uomo, la laringe dei
mammiferi e dei primati è posta molto in alto nel collo. In
questa posizione, essa è in grado di formare un angolo
rispetto alle cavità nasali che permette all’animale di
respirare e deglutire contemporaneamente. Tuttavia, una
laringe così alta impedisce alla faringe di modulare i suoni
emessi dalle corde vocali, sicchè agli animali è impossibile
parlare. Nell’uomo questa configurazione è presente solo nei
lattanti, che devono poter bere il latte materno e respirare
allo stesso tempo; con lo sviluppo, attorno al secondo anno
di vita, la laringe scende fino all’altezza della settima vertebra
cervicale e da tale età è possibile cominciare ad articolare le
parole. La modulazione dei suoni dipende anche dai
cosiddetti articolatori: labbra, lingua, palato molle e osso
ioide.

Lo scimpanzè non è in grado di proferire parola non solo per


via di posizione della laringe, ma anche perché l’osso ioide,
cui sono articolati i muscoli importanti per la fonazione, si
trova più in alto rispetto all’uomo. Infine, è da ricordare il
coinvolgimento del sistema nervoso centrale e, in particolare,
lo sproporzionato sviluppo del prosencefalo e della
neocorteccia che negli ominidi avrebbe portato a fenomeni di
riorganizzazione del sistema assonico. Grazie ad essi si
sarebbe stabilito il collegamento fra corteccia prefrontale e
tronco encefalico alla base del fine controllo volontario sulla
laringe e sulla dinamica respiratoria necessari per la
fonazione.

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