Organismi viventi composti da molecole, acqua, proteine, zuccheri, lipidi e acidi nucleici.
ORGANISMO- corpo di un essere vivente in cui è possibile riconoscere diversi livelli di
organizzazione morfologica e funzionale delle singole parti.
CELLULA- più piccola unità vivente
Caratt.- membrana cellulare, protoplasma e archivio genetico.
Membrana cellulare- chiamata anche plasmatica o plasma Lemma è una sottile pellicola a
doppio strato di fosfolipidi in cui sono immerse proteine in una sorta di mosaico fluido che
funge da filtro selettivo e permette ad alcune sostanze di entrare ed ad altri di uscire.
Archivio genetico- costituito da super avvolgimenti DNA a doppia elica, in cui sono contenute
tutte le istruzioni per il corretto funzionamento della cellula e per la costruzione di altre
cellule identiche al momento della divisione cellulare.
Il medico danese Gram scoprì una colorazione che permise di distinguere due tipologie di
batteri sulla base dell’affinità delle loro pareti al colorante violetto cristallo.divise i Gram
positivi come il Bacillus e lo staphylococcus, i quali hanno una parete particolarmente
spessa che si colora intensamente e i Gram negativi come Escherichia e vibrio che perdono
facilmente la colorazione poiché la parete è molto sottile e sormontata da una membrana
esterna. I batteri alcune volte presentano delle spore batteriche che vengono identificate
come forme di resistenza a condizioni ambientali estreme.
Archeobatteri: sono una suddivisione sistematica fondamentale, al più basso livello, della
vita cellulare. Sono gli abitanti degli ambienti più estremi ed inospitali della terra, attualmente
poco diffusi, ma di predominante importanza sulla terra primordiale.
MITOCONDRIO
A forma tondeggiante o allungata a bastoncino, circondato da una doppia membrana.la
membrana esterna è liscia regola il flusso di nucleotidi fosfati, necessari per la duplicazione
del DNA mitocondriale. La membrana interna è sede della respirazione cellulare e racchiude
una soluzione detta matrice mitocondriale. I mitocondri sono le centrali energetiche della
cellula e l’energia che viene liberata e convertita in ATP, quanto è maggiore il fabbisogno
energetico tanto più numerosi sono i mitocondri all’interno della cellula. Le membrane
interne formano contropressioni, c’è uno spazio tra le due membrane. DNA mitocondriale,
cioè quello materno, che produce proteine che servono al mitocondrio. DNA contiene dei
geni che vengono trascritti il cui mrna viene tradotto dai ribosio mitocondriale. Quindi
avviene sintesi proteica
PLASTIDI (vegetali)
È un involucro costituito da due membrane unitarie, la membrana esterna e la membrana
interna, quest’ultima con struttura a lamelle.in essi si svolgono le varie funzioni come la
fotosintesi e la biosintesi degli acidi grassi. I plastidi si distinguono in cloroplasti, cromoplasti
e leucoplasti i.Come mitocondri hanno un proprio DNA sotto forma di uno o più nucleoidi.
Chi fa parte dei plastidi:
Cloroplasti: nelle pompe F,,Organelli fondamentali di cui le piante si servono per compiere la
fotosintesi clorofilliana.i cloroplasti sono circondati da una membrana esterna, con doppio
strato di fosfolipidi e contengono un sistema di membrane interne, sistema che si ripiega a
formare le lamelle, immerse in uno stroma o matrice. le lamelle si allargano a formare dei
sacchi appiattiti, che hanno una cavità i tilacoidi. tutto lo spazio libero tra i tilacoidi serve per
trasportare protoni all’interno della cavità del tilacoide. Con la presenza della pompa F
significa che l’ATP verrà rilasciato nel cloroplasto, perciò troveremo anche i fotosistemi 1 e
2.
Il cloroplasto è un ex batterio quindi troveremo molecole di DNA, ribosomi ciò significa che è
capace di produrre delle proteine, che verranno trascritte in logo all’interno del cloroplasto.
Le maggiori proteine arrivano dai ribosomi del citoplasma, quindi i geni saranno nel nucleo.
RETICOLO ENDOPLASMATICO
È un complesso di cisterne e tubuli le quali estremità sono chiuse, ha un ambiente esterno,
delimitati da una membrana semplice, in cui sono presenti due versioni: una ruvida, reticolo
endoplasmatico rugoso o RER e reticolo endoplasmatico liscio REL.
Il reticolo endoplasmatico dico è coinvolto in numerose funzioni cellulari:
1) differenziare l’ambiente chimico interno alla cellula creando dei compartimenti in cui si
accumulano e Immagazzinano certi ioni.
2) sintetizzare molecole organiche e, grazie agli enzimi vengono sintetizzati nuovi fosfolipidi
per la biosintesi delle membrane, grazie ribosomi aderenti alla superficie esterna vengono
sintetizzate le proteine, destinate ad essere inserite nelle membrane, riservate come prodotti
di secrezione il destino dell’apparato di Golgi
Il RER si trova strettamente associato con il nucleo cellulare e presenta delle zone di
continuità con la membrana nucleare esterna.
Funzioni:Le funzioni principali del reticolo endoplasmatico rugoso coinvolgono la biosintesi e
la maturazione delle proteine e dei suoi derivati, come glicoproteine e glicolipidi.
Trasporto tra cis e trans, o tramite vescicole, tra sacco e sacco, oppure questi sacchi
maturano nel tempo,
VIROIDI
Sono agenti infettanti costituiti da RNA circolare senza capside, responsabili di malattie di
piante coltivate.sono i più piccoli agenti patogeni conosciuti, rappresentati da molecole nude
di RNA circolare Che possono essere trasmesse da semi e polline. Una volta entrati nella
cellula ospite l’RNA non si trasforma in DNA e non codifica per alcune proteine ma agisce
silenziando l'mRNA della cellula ospite e provocando l’inibizione della sintesi proteica. Si
replicano utilizzando l’enzima RNA polimerasi II dell’ospite.
PRIONI
Sono agenti infettivi sono i fatti rappresentati da proteine, la proteina PRP SC È la forma
mutante della proteina PR PC proteina per ionica cellulare presente nel cervello. La proteina
patologica prione è in grado di trasformare le proteine normali nella forma patologica.
Come risultato si ha l'accumulo progressivo di prioni all’interno dei neuroni che provoca una
grave degenerazione del tessuto nervoso.
LA MATERIA VIVENTE
La materia vivente è costituita per il 97% soltanto da quattro elementi: ossigeno, idrogeno,
carbonio e azoto.a questi si aggiungono una serie di atomi come, sodio, potassio, cloro,
calcio, magnesio, fosforo, zolfo, ferro, rame e iodio.
Negli organismi troviamo piccole molecole frutto dal legame di pochi atomi a formare ad
esempio componenti come l’acqua, sia grandi molecole frutto del legame di centinaia di
atomi a formare quattro categorie di composti, glucidi, lipidi, proteine e acidi nucleici, che
sono i componenti fondamentali e funzionali degli organismi viventi.
Due principali tipi di legami tra atomi permettono di formare i componenti della materia
vivente: il legame covalente e il legame ionico. Il legame covalente è un legame forte in cui
gli atomi sono legati grazie alla condivisione degli elettroni per completare l’orbitale esterno,
il legame ionico è un legame meno forte in cui gli atomi si attraggono avendo acquistato una
carica in seguito alla cessione o all'acquisizione di elettroni.
L’ACQUA
L’acqua è formata dal legame covalente tra un atomo di ossigeno e due di idrogeno ed è il
costituente in organico più abbondante della materia vivente.inoltre è veicolo per il trasporto
di gas, sostanze nutritive e molecole.una caratteristica importante che la rende il solvente
per la materia vivente è la distribuzione asimmetrica delle sue cariche.tale asimmetria
conferisce all’acqua le caratteristiche di un dipolo permettendo così di formare legami deboli,
legami idrogeno, tra le molecole di acqua, o tra l’acqua e altre molecole. Questa
caratteristica fa sì che si creano sostanze polari o cariche che sono solubili in acqua e sono
definite idrofiliche e sostanze apolari, Che non sono solubili in acqua e vengono definite
idrofobiche. Le molecole d’acqua possono dissociarsi in cationi e anioni, essendo le forme
cariche in uguale concentrazione la soluzione viene definita neutra e viene indicata con un
valore di PH=7.
La condizione neutra dell’acqua può essere modificata dall’aggiunta di sostanze acide e
sostanze basiche.
SALI INORGANICI
Sono presenti sottoforma di ioni liberi, oppure come insolubili o poco solubili. Intervengono in
diversi processi come ad esempio la regolazione dell’equilibrio Idrosalino e numerosi cicli
metabolici.
LE MACROMOLECOLE
L’atomo fondamentale per la formazione delle macromolecole è il carbonio.le macro
molecole presentano uno scheletro di atomi di carbonio a cui si legano altri tipi di elementi
per questo motivo i composti a base di carbonio vengono definiti molecole organiche. La
scelta del carbonio è dettata dal fatto che la capacità di formare una grande varietà di
composti.il carbonio è un atomo molto piccolo e alla possibilità di formare quattro legami
covalenti con altri atomi, altra caratteristica è l’ossidabilità. I più semplici composti organici,
gli idrocarburi, sono costituiti solo da catene di carbonio di idrogeno inoltre, il carbonio si
combina spesso con altri elementi quali l'ossigeno e l’azoto e anche con zolfo e e fosforo a
formare specifici gruppi funzionali.solo quattro diversi tipi di macro molecole rappresentano i
principali componenti della materia vivente, carboidrati, lipidi, proteine e acidi nucleici. I
carboidrati sono frutto della polimerizzazione di zuccheri, i lipidi dell’unione di acidi grassi ed
altre molecole idrocarburiche , le proteine sono formate dall’unione di aminoacidi, mentre gli
acidi nucleici sono costituiti da una sequenza di nucleotidi.
Le macromolecole possono essere scisse nei loro elementi base tramite reazioni di idrolisi la
reazione richiede specifiche classi di enzimi.
CARBOIDRATI
I carboidrati sono formati da carbonio, idrogeno e ossigeno secondo la formula Cn(H20)n.
L’unità base dei carboidrati sono i monosaccaridi, detti anche zuccheri semplici i più comuni
sono a cinque atomi di carbonio, pentosi e a sei atomi di carbonio, esosi. Fra i pentosi
ricordiamo il ribosio e il desossiribonucleico coinvolti nella formazione degli acidi nucleici, fra
gli esosi ricordiamo il glucosio, il galattosio, il mannosio e il fruttosio.molti monosaccaridi
hanno la stessa formula che differiscono nella distribuzione spaziale degli atomi sono definiti
isomeri .ci sono isomeri strutturali quando gli stessi gruppi chimici sono legati a diversi atomi
di carbonio, oppure stereoisomeri quando un gruppo chimico è legato allo stesso atomo di
carbonio ma con diverso orientamento spaziale.gli zuccheri semplici si possono unire a
formare gli oligosaccaridi. Tra i disaccaridi, formati da due molecole di monosaccaridi ci
sono il saccarosio, glucosio più fruttosio, il maltosio glucosio più glucosio ed il lattosio
galattosio più glucosio. Gli oligosaccaridi si possono legare ad altre molecole organiche
formando glicoconiugati come per esempio le glicoproteine e glicolipidi.
L’unione di numerosi zuccheri semplici dà vita ai polisaccaridi, che si distinguono in
omopolisaccaridi formati da monomeri uguali ed eteropolisaccaridi costituiti da monomeri
diversi. gli omopolisaccaridi sono depositi di energia chimica per il metabolismo cellulare,
come amido e glicogeno.
Monosaccaridi: zuccheri costituiti da cinque atomi di carbonio ( pentosi: ribosio e
desossiribosio) E sei atomi di carbonio ( esosi: glucosio, galattosio, mannosio e fruttosio)
Glicoproteine e Proteoglicani: sono importanti i componenti della matrice extracellulare, una
complessa struttura ricca in proteine carboidrati che viene prodotta e rilasciata dalla cellula
per fornire ancoraggio, protezione, filtro e deposito di sostanze.
Le glicoproteine sono macromolecole costituite da un asse proteico sul quale si inseriscono
catene oligosaccaridiche. Possono essere acide o neutre.
I proteoglicani sono complessi proteico etero polisaccaridi e a differenza delle glicoproteine,
la componente è carboidratica e prevalente su quella proteica.
LIPIDI
Questa tipologia di molecole organiche comprende composti caratterizzati dalla in solubilità
in acqua ciò dipende dal fatto che sono formate in gran parte da strutture apolari formata da
esempio dal legame del carbonio con l’idrogeno, solo in minima parte da strutture
polari.hanno funzioni sia metaboliche che strutturali.gli acidi grassi sono alla base della
formazione delle molecole Dei lipidi, presentano una lunga catena idrocarburi Ca’ inoltre è
un gruppo carbossilici che gli permette di reagire con gruppi grossi lisci o amminici.quando
tre acidi grassi reagiscono con una molecola di glicerolo formano i trigliceridi, quando invece
il glicerolo lega due molecole di acido grasso ( code idrofobiche) E una testa detta polare
idrofila si forma nei fosfolipidi.la testa idrofila è formata da un gruppo fosfato legato a sua
volta piccoli composti.i fosfolipidi sono i componenti principali della membrana biologica
dove si organizzano a formare un doppio strato con i gruppi polari esposti all’ambiente
acquoso esterno mentre le code apolari sono nascoste all’interno del doppio strato.grazie
alla loro idrofobicità le membrane biologiche svolgono un’importante funzione di separare la
cellula dall’ambiente esterno.una forma non lineare di lipidi è rappresentato dal colesterolo,
che presenta atomi di carbonio organizzati a formare strutture idrofobiche è un gruppo
idrossidi e che conferisce una piccola regione idrofilica.
Il colesterolo è un componente strutturale delle membrane biologiche mentre gli steroidi
sono molecole derivate da modificazioni del colesterolo.
PROTEINE
Sono costituite da una sequenza di 20 aminoacidi, piccole molecole organiche costituite da
un carbonio centrale, carbonio Alfa legato ad un gruppo carbossile Go ed un gruppo
amminico inoltre anche un idrogeno è una catena laterale R. Alle diverse regioni della
proteina sono conferite caratteristiche polari o apolari sulla base del tipo di catena R
presente. il legame tra gli aminoacidi avviene con il legame peptidico che si forma tra il
gruppo carbossilico di un amminoacido e quello amminico dell’amminoacido adiacente con
eliminazione di una molecola d’acqua.
Le proteine acquisiscono una conformazione tridimensionale necessaria per svolgere la loro
funzione che può avere caratteristiche fibrose. la conformazione finale della proteina
dipende dalla sequenza aminoacidica definita
struttura primaria: sequenza di aminoacidi che forma una catena polipeptidica che porta alla
struttura secondaria: catena polipeptidica Che si ripiega a formare una struttura ad alfa elica
o una struttura foglietti beta.
L’intera proteina acquisisce quindi una conformazione finale
struttura terziaria: catena polipeptidica dica che può essere lineare o a volgersi su se stessa
assumendo una forma quasi sferica
struttura quaternaria: associazione di più catene polipeptidiche esempio emoblobina .
ACIDI NUCLEICI
sono macromolecole deputate all’archiviazione, alla trasmissione e all’utilizzo
dell’informazione genetica.comprendono due composti, acido desossiribonucleico ho anche
chiamato DNA in cui sia dell’informazione genetica e gli acidi ribonucleico il cosiddetto RNA
deputati per la sintesi delle proteine.
Gli acidi nucleici sono formati dal legame sequenziale dei nucleotidi, piccole molecole
composte da uno zucchero che si lega ad un fosfato e anche ad una base azotata. Le basi
azotate appartengono a due categorie, purine e pirimidine.
Purine: sono l’adenina (A secondo anello) e la guanina (G) secondo anello
Pirimidine: sono la citosina C primo anello
La quarta base azotata è differente tra DNA e RNA
timina-primo anello, specifica per il DNA uracile-specifica per l’RNA.
Il DNA e l’RNA sono composti da quattro tipi di nucleotidi identificati sulla base delle diverse
basi azotate, che si susseguono tramite un legame covalente tra il gruppo fosfato di un
nucleotide e il carbonio dello zucchero in posizione tre.
Una caratteristica importante del DNA e che forma una struttura a doppia elica in cui due
filamenti di nucleotidi disposti in maniera antiparallelo si appaiano grazie dei legami idrogeno
che si possono formare delle basi azotate secondo una combinazione: l’adenina lega la
timina e citosina lega la guanina.
Le molecole di RNA sono filamenti singoli, le differenze con il DNA sono la presenza del
ribosio come zucchero e dell’uracile al posto della timina.
Ci sono tre principali tipi di RNA:
RNA/mRna messaggeri- contengono l’informazione per la formazione delle proteine
RNA/tRna di trasporto- Che trasportano gli aminoacidi per la sintesi proteica leggendo
l’informazione presente su gli mRNA per stabilire come devono essere legati tra loro gli
aminoacidi
RNA/rRNA ribosomali- che formano il ribosoma insieme a delle proteine, macchinario che
permette l’interazione tra mRNA e tRNA e la formazione del legame peptidico.
Le basi azotate tra di loro si possono legare.
RNA- zucchero e ribosio. Trascritto come singolo filamento, ha forme di struttura, primaria e
terziaria, tratti a doppia elica stabilizzati da legami a idrogeno.
DNA
Svolge le funzioni di levigare e trascrivere e ha una forma ad alfa elica. Ha una struttura
primaria secondaria e terziaria. La primaria corrisponde a una sequenza aminoacidica, la
seconda è organizzata in due filamenti appaiati e complementari e che si avvolgono a
spirale intorno a un asse comuni e che procedono in direzioni opposte, questi filamenti sono
accoppiati grazie a ponti a idrogeno tra le coppie di basi complementari. Era terziaria il DNA
si avvolge intorno ad istoni formando nucleosomi e cromatina, questa poi andrà a costituire il
genoma perché prima si organizza i cromosomi.
RNA
Serve a produrre proteine ed è per questo che nel nostro organismo ci sono molte molecole,
a differenza del DNA usa come zucchero il ribosio e non il desossiribosio, usa come base
azotata l’uracile al posto della timina e viene prodotto come singolo filamento mentre il DNA
ne conta due.
Il singolo filamento ha una base secondaria grazie alle basi azotate che indipendentemente
da DNA o RNA si appaiano. Ne ha anche una terziaria.
Un esempio, struttura secondaria del TRNA detta a trifoglio, il TRNA È uno dei vari tipi
esistenti di RNA: abbiamo poi l’mRNA, l’RNA ribosomiale e l’RNA che regola l’espressione
del gene.
L’RNA trascrive il DNA grazie ad un enzima detto RNA polimerasi, questo enzima
costituisce lo stesso RNA.
L’enzima avrà il doppio filamento del DNA e inserisce nei singoli filamenti i ribonucleotidi e
va in una sola direzione 5————3.
TRASCRIZIONE
È il processo mediante il quale viene prodotto l’RNA a partire da una molecola di DNA.
Nei procarioti- L’RNA polimerasi si lega a delle sequenze che si trovano a monte rispetto
all’inizio del ciclo di trascrizione prima però si lega al fattore sigma.
Dovendo trascrivere un solo filamento questo ha un inizio e una fine.
Per trascrivere solo una regione questo meccanismo fa uso a monte di un promotore. Qui si
lega il fattore sigma e successivamente anche l’RNA polimerasi, questo, quando inizia la
trascrizione, si stacca e la polimerasi fa il suo lavoro, appaia i nucleotidi sul filamento
opposto.
L’RNA polimerasi non è in grado di scegliere quale filamento prendere: a lui interessa che la
direzione sia 5————3. Diciamo che la scelta dipende solo dalla direzione del promotore:
in questa zona, tutti i nucleotidi sono numerati con un numero negativo, il fattore sigma
legge nucleotidi mi sa che dopo 10/35 di questi deve staccarsi perché la polimerasi deve
trascrivere.
Nei eucarioti- ci sono tre tipi di RNA polimerasi oltre a tre tipi di RNA.
1 differenza->
•L’RNA polimerasi trascrive una parte degli mRNA.
● Trascrivere gli mRNA, la parte che server fare le proteine
● Trascrivi la parte mancante degli mRNA e dei TRNA.
2 differenza->
L’RNA polimerasi degli eucarioti ha bisogno di fattori di trascrizione per legarsi al DNA questi
fattori sono le proteine, consentono alla polimerasi di iniziare e trascrivere.
3 differenza->
Negli eucarioti Sia un gene, e l’altro può essere posizionato migliaia di migliaia di nucleotidi
dopo; non si avrà mai un set di Jenny uno di seguito all’altro.ci sono oltre sequenze simili A
quelle promotrici, che però sono molto distanti da quest’ultime e si chiamano ENHANCER,
sequenze stimolatrici, si trovano a valle.
MRNA degli eucarioti- quando viene trascritto dall’RNA polimerasi, non è pronto per essere
tradotto, deve subire un processo di maturazione, questo processo coinvolge anche tutti gli
altri tipi di RNA.
Per quanto riguarda l’MRNA, quando l’RNA viene trascritto non è da solo, altrimenti viene
degradato, quindi si attaccano diverse proteine che servono per far sì che mRNA maturi. Le
proteine svolgono diversi passaggi. All’mRNA viene attaccato un cappuccio DGTB , che si
attacca al 5’ dell’mRNA. Mentre nella coda 3’ viene attaccata una cosa di poli A ( una serie
di adenine che si attaccano alla fine del filamento), nella parte del gene che verrà trascritta,
solo una parte verrà tradotta perché ci sono delle regioni che non vengono tradotte -> UTR
Le regioni si trovano al 5’ e 3’ dell’mRNA ai 2 estremi qui si attaccano il cappuccio e la cosa
poli A.
La regione dell’mRNA che verrà tradotta È una regione che è divisa in introni ( non diventa
proteina) ed esoni ( diventa proteina).
Gli introni devono essere eliminati tramite lo SPLICING, perché la proteina che poi si forma
deve essere matura, una volta eliminati gli esoni si ricongiungono con legami forti.
Il complesso enzimatico dove sono presenti gli introni e gli esoni, è formato da proteine e da
piccoli RNA , che si chiamano SNU RNA hanno un ruolo catalitico.
Questi SNU RNA si appaiano in modo complementare a delle sequenze che si trovano sugli
introni , Quest’ultime si eliminano nel momento in cui si forma una coppia, che si può
formare se l’adenina è in posizione 3’ dell’estremità dell’introne che viene eliminata, così da
legarsi all’altra subunità 5’ e formare il cappio.
I due complessi che si legano alle due subunità degli introni che contengono gli SNU RNA si
avvicinano tra di loro perché arriva un altro complesso dello SNU RNA Che lega
contemporaneamente il complesso posizionato sull’estremità dell’introne E l’altro, e si forma
il cappio che poi viene rimosso e si legano gli esoni, si forma un legame fosfodiesterico.
SPLICING ALTERNATIVO
Non è detto però che vengono rimossi gli introni e avvenga perfettamente la combinazione
degli esoni, perché magari durante lo splicing oltre ad essere il minato un introne va via
anche esone.
Quindi l’mRNA maturo potrebbe avere una sequenza esone 2—3 oppure 1,2 oppure 1,3.
A questo punto l’mRNA esce dal nucleo ed è tradotto ma non è detto che venga tradotto
immediatamente.
MICROSCOPIO
Permette di fornire un'immagine diretta dell'oggetto da studiare, microscopi sono sia ottici
che elettronici.
Ciò che differenzia la microscopia ottica da quella elettronica e cioè il limite o potere di
risoluzione, tale limite è di 0,2mm per l’ottico e 0,2 nm per l’elettronico.
Questa differenza è strettamente legata alla lunghezza d’onda della sorgente luminosa, la
luce visibile per il microscopio ottico E un fascio di elettroni per il microscopio elettrico. Il
microscopio ottico si applica per osservare strutture la cui grandezza Va da pochi millimetri a
pochi decimi, mentre per il microscopio elettronico il campo d’uso è per strutturare da 100
µm ad alcuni decimi di nanometri.
OTTICO
È un sistema di lenti che permette di ingrandire l’immagine in modo che l’occhio riesca ad
avere una visione distinta di due oggetti posta alla distanza minima di 0,2 mm. I microscopi
odierni sono detti composti e sono costituiti da un sistema accoppiato di due lenti obiettivo
ed oculare.
Componenti- tubo portaottica: struttura che sorregge le lenti oculari dalla parte
dell’osservatore e quelle obiettivo dalla parte del campione montate su una torretta girevole.
Su ogni obiettivo sono riportati dei numeri che indicano di quante volte l’oggetto da
osservare può essere ingrandito, altro valore è L’apertura numerica, cioè la massima
quantità di luce che la lente obiettivo è in grado di ricevere per la formazione delle immagini.
Gli obiettivi possono essere a secco o ad immersione, a seconda se hai bisogno interporre
tra la lente e il campione da osservare un mezzo liquidò generalmente olio. La goccia d’olio
è molto importante poiché permette un percorso omogeneo della luce. Gli obiettivi più
moderni sono denominati all’infinito e proiettano l’immagine ad una distanza infinita, perciò i
raggi luminosi corrono paralleli lungo il tubo porta ottica, garantendo una visione migliore del
campione perché sono lenti più luminose.
Stativo: struttura composta da un braccio ricurvo e da un basamento, il braccio è collegato
con il tubo porta ottica, il basamento sostiene un tavolino dove viene posto il vetrino con il
campione da osservare.
Dispositivi di messa a fuoco: meccanismo di spostamento comprendente una vite
macrometrica per i grandi spostamenti è una vite micrometrica per la messa fuoco.
Sorgente di illuminazione: posta sotto il tavolino ed è una lampada ad incandescenza,
alogena o UV ed è la caratteristica che differenzia i diversi tipi di microscopi ottici.
Condensatore di Abbe: lente che concentra la luce emessa dalla sorgente di illuminazione
sul campione da osservare, il condensatore può essere avvicinato o allontanato dal
campione e inoltre, un diaframma ad iride situato nel condensatore regola ulteriormente la
luminosità. Un particolare tipo di microscopio composto nel quale il preparato è illuminato
dall’alto osservato dal basso è il microscopio invertito o rovesciato. È un microscopio con la
sorgente di luce del condensatore posti in alto, al di sopra del tavolino porta oggetti, mentre
gli obiettivi e la Turetta si trovano al di sotto del tavolino porta oggetti. Questo viene utilizzato
per osservare le cellule mantenute in vita nelle colture in vitro.
I DIVERSI MICROSCOPI
A contrasto di fase: permette di osservare cellule vitali non colorate apprezzabili dall’occhio
umano.
A fluorescenza: la fluorescenza è una forma di luminescenza comunemente sfruttata nella
microscopia biologica per la sua elevata sensibilità e specificità. questa tipologia di
microscopio consente la distribuzione di una molecola, la sua quantità e la sua
localizzazione all’interno di una cellula, inoltre si possono osservare processi intra ed
intercellulari quali endocitosi ed esocitosi. Solitamente è usato per studiare i campioni
organici o inorganici sfruttando appunto i fenomeni della fluorescenza e della fosforescenza
indotti nel campione. Gran parte dei microscopi fluorescenza fluorescenza sono microscopi
ad epifluorescenza, nei quali l’eccitazione e l’osservazione della fluorescenza avvengono da
sopra il campione.
Componenti- lampada ad arco allo xeno, o ai vapori di mercurio oppure LED di elevata
potenza: Sorgente luminosa che genera luce ultravioletta;
Filtro di eccitazione: serve a selezionare una determinata lunghezza d’onda in base alla
quale il campione e metterà nel verde, nel blu o nel rosso
Condensatore a campo oscuro: Che devia tutte le radiazioni che non provengono dal
campione quindi aumento il contrasto delle strutture che vediamo legate dalle molecole
fluorescenti e fai in modo che lo sfondo sia nero
Filtro di sbarramento: Per evitare che qualche residuo di luce ultravioletta proveniente dalla
lampada il microscopio raggiunga gli occhi dell’osservatore
MICROSCOPIO ELETTRONICO
Questa tipologia di microscopio sfrutta un fascio di elettroni come sorgente e permette una
risoluzione parecchi ordini di grandezza superiore a quella di un microscopio ottico, in
quanto gli elettroni hanno una lunghezza d’onda minore rispetto a quella della luce.
Elettronico a trasmissione TEM: permette l’osservazione bidimensionale dell’ultra struttura
della cellula in termini di citoplasma ed organelli, si compone di diverse parti:
Sorgente radiante è un filamento di tungsteno a V, portato all’incandescenza con un sistema
ad alta tensione, contenuta in un cilindro di focalizzazione carico negativamente che
concentra il fascio di elettroni. gli elettroni vengono accelerati lungo la colonna del
microscopio dalla differenza di potenziale esistente tra il filamento e l'anodo positivo posto in
basso. Sistema d’illuminazione consiste di due condensatori che concentrano il fascio di
elettroni sul preparato, le lenti sono di tipo magnetico e sono costituite da un solenoide che
crea un campo le cui linee di forza fanno convergere gli elettroni in un punto detto fuoco. Per
la messa fuoco sono presenti due lenti obiettivo poste intorno alla camera e lenti intermedie
e lenti proiettive che costituiscono il sistema di formazione delle immagini. È presente anche
un triplice sistema di pompe che mantiene sotto vuoto spinto tutte le componenti del
microscopio elettronico, poiché la propagazione degli elettroni avviene nel vuoto.
LE MEMBRANE CELLULARI
Membrana cellulare: Sottile pellicola a doppio strato fosfolipidico in cui sono
immerse proteine in una sorta di mosaico fluido + proteine. Ha un filtro selettivo:
permette ad alcune sostanze di penetrare nella cellula o di uscirne. Ciò comporta un
ambiente chimico interno diverso da quello esterno.
Funzione: separare due ambienti acquosi che però devono comunicare, deve fare scambi,
funge anche da difesa, nel senso che i due ambienti mantengono le loro caratteristiche
fisiche e chimiche.
Batteri, funghi e piante hanno una membrana plasmatica + parete cellulare (interna e
esterna)
Parete cellulare
Involucro spesso e rigido che ne determina la forma. Ha un’importanza contro l’attacco di
eventuali patogeni e controlla l’accrescimento cellulare.
Per gli organismi pluricellulari è un importante sostegno.
Parete dei funghi
Formata da B-glicani non cellulasici + chitina
Parete dei vegetali è la cellulosa. Immersa in una sostanza amorfa di emicellulose, pectine e
proteine.
Nella membrana plasmatica delle piante sono presenti plasmodesmi
2. Protoplasma: massa circondata dalla membrana plasmatica costituita da
Acqua 85%
Ioni
Amminoacidi e monosaccaridi
Ribosomi e RNA ribosomiale
Funzioni del protoplasma:
Avvengono reazioni chimiche
(altro pezzo) membrana cellulare: perchè definita unitaria, qualsiasi organello prendiamo le
membrane che li rivestono sono tutte uguali, per questo unitaria.
perchè a mosaico, perchè i fosfolipidi quando si appaiano non si impacchettano e quindi le
membrane possono muoversi.
la membrana non può essere eccessivamente fluida, deve avere un pò di rigidità che deriva
dal colesterolo che si mette tra un fosfolipide e l’altro.
COMPONENTI MEMBRANA
I LIPIDI
I lipidi non si legano all’acqua e sono quindi idrofobici (Non fanno legami idrogeno), ma
allo stesso tempo sono considerati anfipatici in quanto alcuni presentano sia un gruppo
idrofobico che idrofilo.
Vi sono lipidi semplici, complessi, polari, apolari.
ACIDI GRASSI
Perché acidi grassi? Lipidi con un gruppo acidico (COOH).
ACIDI GRASSI SATURI
Code apolari: Lunghe catene di atomi di carbonio con hai vertici carboni che compiono
legami covalenti con idrogeni (2 idrogeni per ogni carbonio).
Testa polare: è COOH (gruppo alcolico).
Due molecole di acidi grassi saturi messe vicine possono formare dei legami lungo tutta la
coda (le molecole sono molto vicine attraverso le forze di Van der waals).
ACIDI GRASSI INSATURI
Strutturalmente identici a quelli saturi. Solo che lungo la catena presentano dei doppi
legami tra carbonio.
I doppi legami sono legami covalenti doppi e quindi sono molto forti (Due atomi sono
molto più vicini del normale); il doppio legame è limitato nel movimento o orientamento
nello spazio. La molecola fa gomito dove c’è il doppio legame.
Legami idrogeno e forze di Van der waals: legami deboli.
Negli acidi grassi insaturi due molecole messe vicine non possono interagire lungo tutta la
coda in quanto ci sono legami doppi e quindi si formano gomiti. In qualche modo le due
molecole saranno distanti dal punto in poi dei gomiti e solo la porzione precedente ai gomiti
sarà ben legata all’altra molecola.
TRIGLICERIDI
Passano emulsionati dai Sali biliari.
Formati da 3 catene di acidi grassi più o meno identiche di cui una insatura che si legano al
glicerolo.
Testa apolare: di polare ha solo la testa polare degli acidi grassi che si lega, quindi è
maggiormente satura, e rende il trigliceride poco reattivo
FOSFOLIPIDI
2 catene acidi grassi uniti ad 1 glicerolo. (è praticamente un trigliceride senza un acido
grasso) La parte di OH rimasta più reattiva si lega ad un fosfato e ad una colina. (Si può
legare a OH anche solo un alcol).
Le molecole fosfolipidiche sono molecole anfipatiche, presentano una testa idrofila e polare
e due code idrocarburiche idrofobe e apolari. in ambiente acquoso a causa della loro natura
anfipatica, i gruppi polari si orientano verso la superficie acquosa mentre i gruppi apolari
verso il lato opposto mettendosi in contatto con i residui apolari di altri lipidi. I fosfolipidi
sono immersi totalmente dentro l'acqua, le molecole escludono le code idrofobiche dal
contatto con l'acqua per una condizione favorevole. le strutture che si formano sono micelle
unico strato di fosfolipidi o liposomi doppio strato di fosfolipidi. I fosfolipidi formano così un
doppio strato lipidico che rappresentano la base di tutte le membrane biologiche.
perciò i lipidi sono allineati con le teste polari dirette all'esterno, verso l'ambiente acquoso e
con le code idrofobiche rivolte verso l'interno del doppio strato.
La testa polare dei fosfolipidi ceridi è costituita da glicerolo, un fosfato e da un gruppo idrofilo
variabile mentre le code idrofobiche sono costituite da due acidi grassi che si legano a due
atomi di carbonio.
La colina è un amminoacido con una desinenza alcolica.
Alla testa della molecola si lega il glicerolo che forma la colla per legarsi alla parte polare, il
fosfato fa da ponte e infine c’è la parte polare (alcool, amminoacido ecc). Componenti delle
membrane plasmatiche e le membrane intracellulari.
Sfingolipide: al gruppo fosfato è legato la sfingosina
COLESTEROLO
Ha cominciato ad essere importante nella cellula perché si può inserire nella parte polare
della cellula, in quanto ha gruppo OH (può relazionarsi con la testa del fosfolipide, mentre il
resto della molecola di colesterolo interagisce con le code idrofobiche dei fosfolipidi). Il
colesterolo è presente nella membrana plasmatica delle cellule eucariotiche. E’ il precursore
degli ormoni steroidei.
Se non ci fosse il colesterolo le membrane plasmatiche sarebbero facilmente permeabili e
distruttibili.
Tutti gli ormoni steroidi entrano tranquillamente nella cellula passando la membrana.
Il testosterone (androgeno) e un estrogeno (ormone femminile) sono molecole identiche
complementari, con le parti polari agli estremi invertite. Entrambe entrano tranquillamente
nel citoplasma proprio per la presenza di 2 parti polari (C=O e OH).
Quindi gli ormoni femminili e maschili sono molto simili tra loro. Anche l’estradiolo e il
testosterone sono simili.
Disposizione fosfolipidi in acqua: all’interno della cellula, nella quale è presente acqua, le
teste polari sono rivolte verso l’acqua (legami idrogeno). Mentre le code sono rivolte verso
l’interno e formano micelle date dalla loro unione.
PROTEINE
Preponderanti all’interno della cellula, assieme agli acidi nucleici. I più importanti in quanto
guidano la vita della cellula, gli acidi nucleici la comandano. L’espressione dei geni sul
DNA all’interno del nucleo, la trascrizione di Rna su un altro acido nucleico è
dovuto/organizzato da proteine e acidi nucleici (zuccheri e lipidi sono di servizio). L’RNA è
prodotto, maturato e trasportato dalle proteine.
ENZIMI
Catalizzano (uniscono, staccano o modificano) una reazione chimica (può avvenire anche
senza enzima e ci mette il suo tempo (), ma l’enzima accorcia questo tempo in modo
significativo), quindi accelerano i processi chimici all’interno delle cellule. I processi
chimici all’interno della cellula sono dovuti alla concentrazione dell’agente che agisce con
substrato, concentrazione substrato e enzima. (legge di Michaelis Menten)
PROTEINE DI TRASPORTO
La membrana plasmatica è a bassa permeabilità per l’acqua ed altre piccole molecole di
natura volare e idrofobica, compresi ioni di Na, K , Ca e Cl.
DIFFUSIONE SEMPLICE: I composti apolari ed i gas possono attraversare la membrana
liberamente questo è un fenomeno spontaneo perché il passaggio comporta l’aumento
dell’entropia risultando termodinamicamente favorita.
DIFFUSIONE FACILITATA: altre molecole non possono attraversare liberamente la
membrana ma hanno bisogno di proteine che ne favoriscono il passaggio quindi attraverso
trasportatori o proteine canali.
OSMOSI: È il passaggio dedicato all’acqua che passa da una soluzione più diluita, ipotonica
ad una più concentrata, ipertonica, questo fenomeno genera una pressione osmotica che
rappresenta la pressione che occorre applicare alla soluzione affinché il passaggio del
solvente non avvenga.
L’acqua può attraversare la membrana plasmatica mediante diffusione semplice e facilitata,
quest’ultima avviene mediante specifiche proteine canale denominate acquaporine , ma
l’acqua non attraverso la membrana cellulare se non mediante delle regolazioni fisiologiche.
TRASPORTO PASSIVO
Esistono tre tipi:
1 uniporto, ne passa una
2 simporto molecole vanno nella stessa direzione questo perché la seconda sfrutta il
movimento secondo gradiente di concentrazione dell’altra molecola, mentre l’antiporto le
molecole vanno in direzioni opposte
3 pompa chiamata così perché consumano energia per trasferire una molecola in un
compartimento più concentrato in un compartimento meno concentrato.
Esistono tre classi: trasportatori, canali e pompe ioniche
TRASPORTO ATTIVO
la molecola va contro gradiente consumando energia, per consentire il passaggio delle
molecole ci sono una serie di proteine trasportatrici e per consentire il passaggio le proteine
devono comunque cambiare la loro conformazione.
PROTEINE FILAMENTOSE
Si trovano nel citoplasma dei procarioti, che poi diventeranno proteine fondamentali,
evolute come le proteine all’esterno della membrana plasmatica (ambiente extracellulare)
ma attaccate ad essa. Sono dette selectine. Ci sono anche proteine attaccate alla
membrana
ma sono verso l’interno (spettrine).
PROTEINE CONTRATTILI
Microfilamenti, filamenti di miosina, protofilamenti contrattili
PROTEINE MOTRICI
Trasportano e consumano energia.
Possono essere ricettori situati sulla membrana plasmatica o su quelle intracellulari, per
captare segnali. Segnalando una cellula, può conformarsi e innescare un processo
all’interno
della cellula (es. stacca una molecola ecc). Innescare un processo=trasduzione del
segnale.
Si possono organizzare in più proteine a formare dei canali, per far passare molecole
specifiche che fanno legami chimici corretti (es. canali proteici ecc)
ALTRE PROTEINE
Ormoni proteici (che produce l’ipofisi, ghiandola endocrina)
Anticorpi
PROTEINE ESTRINSECHE
legate sulla superficie esterna o su quella citosolica della membrana mediante interazioni
non covalenti.
PROTEINE INTRINSECHE
penetrano in profondità nel doppio strato lipidico della membrana a cui sono saldamente
ancorate con legami idrofobici. Le proteine integrali possono attraversare completamente il
doppio strato fosfolipidico, proteine transmembrana, oppure uno solo dei due foglietti.
Queste proteine attraversano il doppio strato mediante un dominio ad alfa elica.
CARBOIDRATI
Formula generale
Ruoli nella cellula
-Importante funzione metabolica
-Componenti degli acidi nucleici
-Sistemi per l’attrazione dell’acqua (gruppi OH richiamano molecole di )
-Ramificazioni di zuccheri+proteine ripiegate: formano una superficie per riconoscere
enzimi (per formare ricettori di membrana; fare enzimi; usare zuccheri come codice
identificativo)
Gli zuccheri complessi fanno maggiormente parte delle cellule vegetali in quanto esse
compiono la glicosintesi.
Pentosi ed esosi
In soluzione si possono presentare con 2 strutture diverse:
Forma ciclica;
Forma aperta
RIBOSIO
4 gruppi con C e 1 gruppo con O + 1 gruppo con C esterno (carbonio 5).
Presenta un gruppo OH attaccato al carbonio 2. È più reattivo
DESOSSIRIBOSIO
Gruppo H al posto del gruppo OH
Zuccheri cellulari
Cotone
Cellulosa più resistenti in quanto derivati da zuccheri
Viscosa
Glucosio e funzioni:
-Estrazione di energia
-Riserva energetica
-Costruzione di molecole
Disaccaridi
Lattosio: galattosio + glucosio
Saccarosio: fruttosio + glucosio
Maltosio: glucosio + glucosio
Cellulosa: tutto glucosio (polisaccaride)
Zuccheri particolari:
Con gruppo metilico : es. fucosio
Con gruppo carbossilico COOH: formazione di un acido (es. acido glucoranico)
Con gruppo ossidrilico CH2OH: desinenza alcolica (lo zucchero prende il suffisso
–OLO) es. sorbitolo
Con gruppo amminico + acetilico: N-acetil- glucosammina (miscuglio tra
amminoacido e zucchero, ha una buona capacità di legarsi con le proteine nonostante
sia classificata nei glucidi/zuccheri; ha connotati amminici e acidi desinenza con
gruppo acido)
Chitina: zucchero amminico che costituisce l’involucro elastico e resistente degli insetti (o
tutti gli artropodi). È un disaccaride legato ad altri disaccaridi.
ATP adenosina trifosfato
1 pentoso: ribosio
Base nucleotidica: adenina (purina). È detta base azotata in quanto è legata all’azoto
(a differenza dello zucchero che ha carbonio, essa ha tanti azoto)
3 gruppi fosfato
La cellula è in grado di utilizzare una stessa molecola modificandone i componenti per
trasformarla in molecola energetica o base nucleotidica.
Esempio
ATP ADP (2 gruppi fosfato) o AMP (1 gruppo fosfato)
DIFFUSIONE SEMPLICE:
Non ha bisogno di proteine canale o carrier.
Le molecole passano liberamente nel doppio strato, si tratta di gas apolari come ossigeno e
anidride carbonica e composti con azoto.
Passaggio avviene secondo gradiente di concentrazione e non avviene velocemente a
seconda del tipo di molecola.
Maggiore è la differenza di concertazione maggiore è il trasporto.
Una molecola più grande ha più fatica ad attraversare lo strato a differenza di una più
piccola.
OSMOSI
Passaggio particolare rappresentato dall’acqua che passa da una soluzione più diluita,
ipotonica, ad una più concentrata, ipertonica. Questo fenomeno genera una pressione
osmotica che rappresenta la pressione che occorre applicare alla soluzione affinché il
passaggio del solvente non avvenga.
La pressione osmotica è proporzionale alla concentrazione delle particelle del soluto, l’acqua
come abbiamo visto Può attraversare la membrana plasmatica mediante una diffusione
semplice, ma anche attraverso una diffusione facilitata. Quest’ultima viene mediante
specifiche proteine canale denominate acquaporine.
DIFFUSIONE FACILITATA
vi è l’intervento di alcune proteine di membrana, carrier e canali.
Carrier- lega selettivamente una molecola, che può essere esempio glucosio, a causa di
questo legame avviene un cambiamento conformazionale e il glucosio viene liberato
all’interno o esterno della cellula.
Quando viene utilizzato lo stesso trasportatori per far passare le molecole questi
trasportatori vengono chiamati anche misti o accoppiati, quindi pur essendo distinti canali
l’apertura di uno genera una modificazione molecolare e conseguente apertura dell’altro.
Un trasportatore misto o alternare due conformazioni diverse:
-in una il sito legame è all’esterno della cellula
-L’altra è esposto nel versante intracellulare
La probabilità con cui il trasportatore lega la molecola è dipendente dalla sua concentrazione
sui due versanti.
CANALI IN GENERALE
sono formati da proteine integrali di membrana che permettono il passaggio di acqua e ioni,
da amminoacidi idrofiliche e permette l’ingresso di ioni in fila indiana.
Il meccanismo di apertura e chiusura può essere mediato da specifici segnali:
-LIGANDO DIPENDENTI, quando il ligando si lega un sito nel versante extracellulare o
intracellulare
-TEMPERATURA DIPENDENTI, normalmente sono aperti
-VOLTAGGIO DIPENDENTI, per differenza di segnale trans-membranale
-MECCANICO DIPENDENTI, attivati da uno stimolo meccanico per deformazione della
proteina canale
-LUCE
PROTEINE DI TRASPORTO
La membrana plasmatica è a bassa permeabilità per l’acqua ed altre piccole molecole di
natura volare e idrofobica, compresi ioni di Na, K , Ca e Cl.
DIFFUSIONE SEMPLICE: I composti apolari ed i gas possono attraversare la membrana
liberamente questo è un fenomeno spontaneo perché il passaggio comporta l’aumento
dell’entropia risultando termodinamicamente favorita.
DIFFUSIONE FACILITATA: altre molecole non possono attraversare liberamente la
membrana ma hanno bisogno di proteine che ne favoriscono il passaggio quindi attraverso
trasportatori o proteine canali.
OSMOSI: È il passaggio dedicato all’acqua che passa da una soluzione più diluita, ipotonica
ad una più concentrata, ipertonica, questo fenomeno genera una pressione osmotica che
rappresenta la pressione che occorre applicare alla soluzione affinché il passaggio del
solvente non avvenga.
L’acqua può attraversare la membrana plasmatica mediante diffusione semplice e facilitata,
quest’ultima avviene mediante specifiche proteine canale denominate acquaporine , ma
l’acqua non attraverso la membrana cellulare se non mediante delle regolazioni fisiologiche.
TRASPORTO PASSIVO
Esistono tre tipi:
1 uniporto, ne passa una
2 simporto molecole vanno nella stessa direzione questo perché la seconda sfrutta il
movimento secondo gradiente di concentrazione dell’altra molecola, mentre l’antiporto le
molecole vanno in direzioni opposte
3 pompa chiamata così perché consumano energia per trasferire una molecola in un
compartimento più concentrato in un compartimento meno concentrato.
Esistono tre classi: trasportatori, canali e pompe ioniche
TRASPORTO ATTIVO
la molecola va contro gradiente consumando energia, per consentire il passaggio delle
molecole ci sono una serie di proteine trasportatrici e per consentire il passaggio le proteine
devono comunque cambiare la loro conformazione.
CANALI IONICI
Sono proteine integrali che permettono il passaggio selettivo per un determinato ione o
coppie di ioni.gli ioni percorrono questi canali senza consumo di energia e sempre a favore
di gradiente elettrochimico.
Bisogna notare che lo ione sodio siano più concentrati all’esterno della cellula, al contrario lo
ione potassio è più concentrato all’interno della cellula.poiché lo ione potassio a una carica
positiva inferiore a quella del sodio, rende l’interno della membrana plasmatica negativo e di
conseguenza positivo l’esterno.questa differenza di cariche determina una differenza di
potenziale membrana. Il Canale ionico si apre e si chiude velocemente, quando gli ioni
attraverso la membrana non si spostano tutti, ne passano solo una piccola percentuale.
canale ionico- proteina trans membrana, si apre e si chiude rapidamente e mediante la sua
apertura secondo gradiente, permette il passaggio degli ioni. quando questi passano ne
passano una sola parte. Ai lati della membrana plasmatica gli ioni si dispongono con
concentrazione diversa, alcuni più abbondanti nella cellula e altri meno al di fuori. per
consentire questo passaggio è necessario che questi ioni debbano tornare indietro per
ricreare la concentrazione iniziale. es 145 molecole attraverso il canale ne passano 45,
queste si andranno a sommare alle 12 già presenti nell’ambiente cellulare, per consentire
nuovamente questo passaggio di ioni dall’ambiente extracellulare a quello intracellulare,
quelle 45 molecole di ionio sodio devono essere riportate nell’ambiente extracellulare.
portando di fuori queste molecole si sta facendo un lavoro secondo contro gradiente,quindi
si consuma energia.
Ruolo del sodio- che entra secondo gradiente mentre il calcio esce contro.
Sodio attraversa membrana plasmatica attraverso due canali
- canale voltaggio dipendente,una catena sola, che si apre quando c’è un cambiamento del
voltaggio di membrana ovvero quando c’è stato già un passaggio di ioni da una membrana
all’altra.
-enac, presenti nel tessuto epiteliale
canale cloro- due subunità,ione carico negativamente, non è specifico per il cloro ma è
specifico per gli anioni cioè ioni carichi negativamente. ci sono 18 alfa eliche. qui sembra
che una subunità sia simile all’altra. ci sono quattro alfa eliche, hanno un positivo e un
negativo ciascuna, queste alfa eliche all’interno del canale si orientano in modo tale da
avere verso l’interno la parte positiva in questo modo si formano dei legami favorevoli tra il
cloro e gli amminoacidi che sono carichi positivamente in quelle eliche. il canale, come in
tutti i filtri di selettività, assume una forma a clessidra. questo canale quando è chiuso, è
chiuso da un glutammato(carica negativa), questo amminoacido funziona da porta. significa
che fino a che non arriva uno stimolo questo glutammato chiude l’ingresso perchè essendo
carico negativamente formerà dei legami elettrostatici con quegli amminoacidi carichi
positivamente con i quali formerà dei legami. anche il glutammato formerà dei legami e in
questo momento il canale viene chiuso. Ciò che può aprire il canale è il voltaggio dipendente
o ligando che si lega al canale del cloro. si può aprire anche attraverso il cloro stesso, se
arrivano tante molecole di cloro sono loro stesse che forzano la porta che si aprirà.
i canali a cloro si dividono in tre categorie
clc, poi cfcr quelli che consentono il passaggio al cloro e che se hanno qualche
complicazione causano la fibrosi cistica, infine i recettori gamma.
il canale al cloro ha alfa eliche che si comportano come quelle del canale al potassio,
abbiamo due alfa eliche che consentono al cloro di fermarsi all’interno della cavità centrale,
poi arriva altro cloro che andrà diretto verso il filtro di selettività.
Canale potassio
È formato da quattro subunità identiche, ognuna delle quali è costituita da proteine integrali
di membrana e un tratto proteico, ovvero l’ansa P, Che rappresenta il filtro di selettività
formato da risibili ossidrilici che stabilizzano lo ione K+. Questo forma legami ad idrogeno
con i residui del filtro di selettività, liberandosi dell’acqua legata per disidratarsi e reidratarsi
all’uscita dal canale.i canali voltaggio dipendenti hanno il gating, che è un meccanismo di
chiusura e apertura che si basa sullo spostamento di un segmento proteico, dovuto al
cambiamento di polarità della membrana.
Il segmento è costituito da amminoacidi che più vengono respinti verso l’alto quando la
membrana del dominio citoplasmatica o diventa da meno a più concentrata.
canale sodio
Non tende ad entrare nella cellula per diffusione facilitata, questo canale è attribuito al
passaggio di Na E inoltre avviene anche il passaggio di altre molecole.
Il canale di Na uniporto possono essere di tre tipi:
1) uniporto ligando-dipendenti
2) canali voltaggio-dipendenti
3) canali epiteliali enac
Il secondo è simile a quello di K: È costituito da una sola proteina che passa per intera nella
membrana per 24 volte e a quattro anse P che sono rivolte verso la porzione extracellulare
della cellula e creano il filtro di selettività. Questi canali sono presenti nelle cellule nervose,
muscolari lisce ecc.
nel secondo vengono mediati il flusso degli ioni sodio nelle cellule dell’epitelio e
dell’intestino. Il loro funzionamento fa sì che si apre un canale UNI porto vicino per lo ione K
poiché si crea una locale inversione di potenziale di membrana; quando si apre il canale
sulla superficie cellulare, il meccanismo di chiusura preserva la cellula da una vasta entrata
di ioni Na.
PARETE CELLULARE
una struttura Diffusa sia nei Procarioti sia negli eucarioti, batteri, piante e i funghi. La parete
rappresenta un rivestimento esterno alla membrana plasmatica che conferisce alla cellula
una protezione chimica, fisica e meccanica.la produzione della cellula ha come funzione
quella di proteggerla dagli insulti ambientali, all’impedire la perdita o l’acquisizione eccessiva
di liquidi.la parete cellulare può essere coinvolta nell’azione patogeno di alcuni batteri funghi.
La parete cellulare dei batteri conferisce la forma caratteristica diversi batteri e protezione
degli agenti esterni, in base a differenze di struttura della parete distinguiamo attraverso la
colorazione di Gram, batteri Gram positivi e Gram negativi. I Gram negativi presentano
anche una seconda membrana cellulare ricca di lipopolisaccaridi che sono implicati nei
processi patogenetici. I lipopolisaccaridi hanno 1 catena di saccaridi divisa in 2: parte
esterna composta da olisaccaridi. Parte centrale composta da polisaccaridi che si deve
legare ad un fosfolipide nonché quello che conferisce patogenicità al batterio. Parete Gram
positivi- sopra la membrana plasmatica c’è una parete cellulare formata da peptidoglicano,
acido tecloio e proteine
Parete Gram negativi- dopo la membrana plasmatica c’è sempre uno strato di parete
cellulare ma poi sopra la parete c’è un’altra membrana esterna.
La parete cellulare dei funghi è composta da polimeri fibrosi a base di carboidrati che
formano una struttura sulla quale diverse proteine si inseriscono per produrre una struttura
robusta e flessibile. La parete cellulare dei funghi a uno strato interno formato da una base
di chitina e uno strato esterno formato da polisaccaridi.
La parete della cellula vegetale è fatta di tre strati, la lamella mediana, la parete primaria e la
parete secondaria.la lamella mediana è composta da pectina ed è a consistenza gelatinosa,
la parete primaria è composta da cellulosa che permette l’accrescimento della cellula e
infine la parete secondaria(struttura finale) struttura rigida, con le fibre di cellulosa disposte
in modo ordinato.
POMPE IONICHE
le pompe ioniche sfruttano l’idrolisi di ATP per trasportare ioni e cationi contro gradiente.e
esse si dividono in quattro classi:
- ATP asi P
- ATP asi F
- ATP asi V
- ABC
ATP ASI P
Le ATPasi P sono utilizzate per il trasporto di ioni, queste pompe sono composte da una
catena polipeptidica. Essi si trovano sia nella membrana che nella membrana del reticolo
endoplasmatico dico.
Le pompe ioniche più comuni sono la Na+/K, essi sono un trasportatore antiporto che serve
per mantenere il gradiente elettrochimico tra citoplasma e parete cellulare.
Meccanismo di trasporto Na+/K+ trasportatore antiporto
1) nel momento che il dominio citoplasmatica aperto consente legame di BNa+. Al
dominio citoplasmatico allegato la ATP.
2) Nel momento che gli ioni entrano nel canale avviene la fosforilazione, la parte delle
pompe rivolte verso il cielo plasma si chiude e si apre la parte extracellulare
3) Rilascio dei B ioni Na+
4) Il rilascio dei tre ioni lascia libero il sito di attacco per i 2K+, il quale opera contro
gradiente
5) In seguito avviene la defosforilazione, si apre così il dominio verso il citoplasma
6) Gli ioni K+ si rilasciano solo quando vi è l’attacco dell’ATP
APT ASI F
Le pompe F sono costituite da più subunità proteiche e si trovano nelle membrane dei
mitocondri, dei cloroplasti e dei batteri.
La pompa F si produce ATP e permette ai protoni di passare secondo gradiente.
Nei mitocondri
Hanno una doppia membrana, quella interna racchiude la matrice mitocondriale, ovvero uno
spazio tra la membrana interna ed esterna. La pompa F si trova nella membrana interna.
In questi organuli: 2 ambienti diversamente ricchi di protoni si formano: per produrre ATP si
parte dalla glicolisi, il quale avviene nel citoplasma, questo processo porta alla formazione di
ATP che però non è quello sfruttato.
Dalla glicolisi viene prodotto piruvato che entra nella matrice del mitocondrio, entrando
inoltre a far parte del ciclo di krebs, producendo 2 molecole di NADH e FADH.
Esse sono importanti perché possono passare da NADH->NAD+ e FADH->FAD+
rilasciando protoni ed elettroni che andranno a finire nella catena di trasporto degli elettroni.
Questo e- passando da una carica + alta ad una +bassa liberano energia che viene sfruttata
da pompe protoniche che servono per portare protoni nello spazio mitocondriale,
producendo ATP
RECETTORI
Percepiscono segnali dall’esterno e li comunicano all’interno della cellula dando il via ad una
segnalazione all’interno di quest’ultima, i recettori saranno proteine integrali di membrana
condominio extra, intra e trans membrana che interagiscono con i ligandi.
I recettori e sono in grado di legare le molecole segnale e nel citoplasma oppure sul
versante esterno della membrana cellulare, attribuiscono alla cellula la capacità di reagire ad
un ligando, in assenza di recettori che sono in grado di interagire con un determinato
ligando, questo non avrà effetto sulle cellule.
I recettori possono essere classificati in vari modi troviamo gli intracellulari, che sono in
grado di interagire con il ligando e i recettori di membrana che sono in grado di legare i
ligandi sul versante extracellulare della membrana. I leganti polari non riescono ad
attraversare la membrana plasmatica e determinano un effetto solo dopo aver legato il loro
specifico recettore di membrana. I ligandi apolari invece possono attraversare passivamente
la membrana plasmatica e di conseguenza si ritrovano anche nel citoplasma.
I recettori di membrana sono tre e sono i recettori associati a canali ionici, i recettori
associati ad enzimi ed i recettori associati a proteina G.
Nel primo caso, i recettori sono associati ad un canale ionico e dopo legame con il ligando,
cambiano conformazione determinando l’apertura di un canale ionico che consentirà il
rapido ingresso o all’uscita di uno ione. Il legame del recettore con il ligando determina un
cambiamento conformazionale tale per cui gli ioni possono attraversare il canale che sia
aperto ed entrare nel citoplasma della cellula bersaglio (Na+ o il Ca2+)
Esempio di recettore associato al canale ionico:
Attivazione della muscolatura volontaria da parte dell'acetilcolina rilasciata dai neuroni. In
caso di potenziale di azione, il neurotrasmettitore in questo caso l’acetilcolina è rilasciata
nello spazio sinaptico, tra la terminazione nervosa e la fibrocellula muscolare.quest’ultima
presenta sulla propria superficie dei recettori per l’acetilcolina associati ad un canale
ionico.l’acetilcolina si lega al recettore e ne promuove il cambiamento conformazionale allo
stato aperto.l’apertura del canale ionico consente l’influsso di sodio e l'efflusso di potassio. Il
cambiamento negli equilibri ionici che interviene nella fibrocellula muscolare avvierà poi degli
eventi e si concluderà con la contrazione del muscolo.
FAGOCITOSI
AUTOFAGIA
il mitocondrio viene circondato da una membrana per formare l’autofagosoma.
con l’autofagia la cellula inizia a degradare e a mangiarsi pezzi propri. Questo sistema forma
gli autofagosomi per mangiare i propri pezzi appunto e poi porterà alla morte cellulare,
quindi serve in condizioni fisiologiche o patologiche. La cellula potrebbe trovarsi in situazioni
sfavorevoli e pensa sia meglio automangiarsi, per mantenere l'autostasi.
Il prodotto finale è sempre il lisosoma, perchè è quella struttura finale dove avviene la
degradazione dei materiali presi dall’esterno. Lisosoma Ph acido, troveremo infatti pompe V,
che pompano protoni all’interno dell’endosoma che poi diventa lisosoma.
Lisosoma prodotto di maturazione degli endosomi. Il Ph si abbassa per far lavorare gli
enzimi in un ambiente acido, perciò le pompe portano i protoni per creare quest’ambiente.
Componente i lisosomi svolgono molte funzioni nella cellula, essi si formano da vescicole di
Golgi che prendono autonomia selezionando determinati enzimi che poi vengono attivati da
un Ph acido. I lisosomi sono importantissimi per il fenomeno di autofagia, fenomeno che
avviene per rimuovere eventuali organuli cellulari che si sono danneggiati. tale fenomeno
solitamente viene mediato da prima della formazione di un doppio rivestimento dell’organo
bersaglio da parte del reticolo endoplasmatico e poi dalla fusione tra questa vescicola e il
lisosoma. Gli enzimi lisosomiali distruggono lo strato interno della membrana portando la
distruzione dell’organulo il residuo sarà un granulo pigmentato conosciuto come lipofuscine.
TRASLOCAZIONE
mitocondri, perossisomi, reticolo e cloroplasti. tutte le altre strutture di membrana ricevono
proteine non direttamente ma attraverso trasporto vescicolare dal golgi.
2 modalità di trasporto o smistamento delle proteine a seconda dell’organello.
1) consente alle proteine di dirigersi direttamente agli organelli (m,p,r e c)
escludiamo, golgi, membrana plasmatica e materiale esterno.
2 serve una struttura che consente alle proteine di inserirsi nell’organello, cioè il traslocone.
questo complesso proteico assimilabile ad un canale acquoso che non significa che fa
passare acqua. Questo traslocone finchè non passa la proteina è chiuso, quando arriva la
proteina con la sequenza segnale, il traslocone la riconosce (la sequenza) e ci si lega e si
apre per il passaggio della proteina e poi si richiude. le proteine attraversano i trasloconi
come filamento, come catena lineare non come struttura.
Una volta che ha passato il traslocone, il filamento ha dei residui di amminoacidi idrofili, che
non possono stare in un ambiente acquoso come quello del lume del R.E.
arriva una categoria di brep che si attaccano sulle regioni idrofile, ed iniziano a piegare il
filamento così da fargli assumere la forma tridimensionale corretta, così che gli amminoacidi
sono inglobati nella proteina e non sono a contatto con l’ambiente acquoso. proteina è
attaccata alla membrana.
Si stacca la proteina della sequenza ed è libera di crescere nel lume, grazie all’enzima
peptidasi che taglia la sequenza segnale.
Le proteine integrali di membrana hanno una sequenza segnale e una di ancoraggio.
Queste vengono ancorate alla membrana plasmatica, questa a differenza dell’altra non
viene tagliata. Durante la traslocazione, il traslocone la riconosce e la sintesi si blocca. Il
traslocone si apre, come se si dividesse in due parti, la sequenza è nel doppio strato
fosfolipidico e permette ancoraggio dei protoni.
in base al numero di sequenze di ancoraggio, ci saranno altrettanti domini.
NEL LUME
Nel lume del R.E alcune modifiche possono avvenire, modifiche post-traduzionali.
una catena polipeptidica inserita nel doppio strato con un dominio che è immerso nel lume
del R.E ha un sito particolare, questo serve per tagliare la catena e per inserirla ad un
gruppo, che è attaccato ad un lipide. Nello substrato GPI che è formato da un lipide al quale
vengono attaccati una serie di zuccheri, quest’enzima da un lato, il dominio, tiene il GPI,
dall’altra parte, altro dominio, riconosce il sito sulla catena polipeptidica lo taglia e trasferisce
la parte della catena tagliata al gruppo. Quindi otteniamo una proteina periferica che è legata
alla membrana del R.E mediante un lipide e mediante gli zuccheri.
altra modifica- quella che porta alla formazione di una glicoproteina, doppio strato di
fosfolipide, presenza di un Dolicolo fosfato, può legare un oligosaccaride che è costituito da
mannosio e da glucosammina. Glicolo fosfato, viene aggiunto un altro fosfato, su questo si
crea la catena di glucosammina, successivamente arriva altro mannosio e ci troviamo nel
citoplasma, succede che dal citoplasma si passa nel R.E (scramblasi o flippasi),questo fa sì
che tutta la parte degli zuccheri è stata trasferita nel lume del R.E. La catena si sta
costruendo sempre più arricchita, poi arriva un enzima che è la oligosaccaride trasferasi che
è vicina al traslocone, prende con un dominio la catena polipeptidica , con un altro dominio
stacca tutta la parte dell’oligosaccaride che era attaccato al glicolofosfato e la va attaccare
alla catena. L’enzima riconosce la parte oligosaccaridica con dominio e con l’altra riconosce
anche la catena polipeptidica che sta nascendo e che sta attraversando il traslocone. è stata
formata una oligoproteina.
POST-TRADUZIONALE
tutta la catena polipeptidica è stata sintetizzata, questa post sarà delle proteine che sono
state sintetizzate nei ribosomi del citoplasma.
per dirigersi a mitocondri cloroplasti e ai perossisomi le proteine vengono sintetizzate dai
ribosomi che sono nel citoplasma. Non restano nel citoplasma perchè hanno una sequenza
segnale , che è diversa rispetto a quella del R.E, perchè deve attraversare uno spazio che è
carico. le proteine che attraversano il traslocone devono essere filamentose, per mantenerle
filamentose arrivano delle chaperonine queste si legano e le mantengono filamentose.
traslocazione nel mitocondrio- nel caso del mitocondrio, la proteina deve attraversare due
membrane, perciò ci sono due trasloconi che formano il traslocone della membrana interna
e il traslocone della membrana estrena, questi due sono attaccati tra di loro sennò la
proteina quando ha attraversato il primo traslocone dovrebbe girare per andare a trovare
l’altro traslocone.
I due trasloconi si chiamano TOM e TIM:
tom-> complesso di proteine che sta nella membrana esterna,
tim->complesso di proteine che sta nella membrana interna
visto che tra di loro devono essere vicini la sequenza segnale della catena polipeptidica
della proteina che deve arrivare alla matrice deve attraversare uno spazio ricco di protoni,
quindi è giusto pensare che la sequenza sia carica con residui idrofilici, infatti ha una
sequenza di cariche positive, perchè nel primo complesso, tom gli permette di fare un
riconoscimento tra carica positiva e carica negativa presente sullo stesso tom.
La carica positiva mano a mano che attraversa il traslocone verrà attratta da una parziale
carica negativa che si trova nella faccia della membrana interna che è rivolta nella matrice.
traslocazione nei cloroplasti-sono presenti anche TIC e TOC, nonché i traslochi che sono
presenti nei cloroplasti, anche qui avremo TOC , traslocone posizionato nella membrana
esterna e TIC presente nella membrana interna, anche questi devono essere vicini tra di
loro.
traslocazione nei perossisomi- si trovano proteine traslocate già strutturate, con struttura
terziaria formata che attraversa il traslocone.
La struttura attraversa il traslocone, che riconosce 2 sequenze diverse di segnale,
la PTS 1 e la PTS 2 che vengono riconosciute dalle proteine PEX, PEX 5 riconosce PTS 1 e
PEX 7 riconosce PT 2 che le dirigono ai perossisomi.
PTS 1 e PTS 2 dopo che accompagnano le proteine perossisomiali negli organelli, poi
vengono traslocate nel citoplasma per poi ricominciare un nuovo ciclo.
TRASPORTO VESCICOLARE
riguarda gli organelli che non erano inseriti nella traslocazione cioè: apparato di golgi,
endosomi, membrana plasmatica, proteine secrete all’esterno e materiale che deve essere
importato all’interno.
le proteine sono trasportate mediante vescicole verso l’apparato di golgi, queste quindi sono
contenute all’interno della vescicola e hanno una membrana.
meccanismi vescicolari:
è presente un dominio, R.E e un accettore, Golgi.
Quando il meccanismo è retrogrado-> donatore, Golgi e e accettore, R.E
Anche la membrana può essere donatore, di base i meccanismi sono identici a prescindere
dal donatore e l’accettore.
PASSAGGI TRASPORTO V.
compartimento donatore-> ha il compito di caricare le vescicole con il materiale
selezione del carico-> carico del soluto
gemmazione-> momento in in cui si forma la vescicola
scissione-> la vescicola si stacca e durante il suo viaggio perde il rivestimento necessario
per la sua formazione.
cattura della vescicola-> la vescicola in questo momento presenta molecole/proteine
necessarie per la cattura e per il suo ancoraggio alla membrana nel compartimento
dell’accettore tramita la fusione-> se non ci fosse, il materiale non potrebbe essere rilasciato
1° STEP
selezione carico:
2 modalità con cui le proteine (solubili) possono essere caricate nelle vescicole.
1- la proteina possiede una sequenza segnale, che ha 1 recettore il quale è posto sulla
membrana del compartimento del donatore. (nel punto in cui si fonde la vescicola).
2- flusso di massa-> tutte le proteine si avvicinano tutte insieme in un punto preciso dove si
forma la vescicola.
2° STEP
le proteine di rivestimento sono di 3 tipi in base alla vescicola stessa:
1- COP 1 -> rivestono vescicole retrograde che dal Golgi tornano al R.E
2-COP2-> rivestono le vescicole che originano dal R.E al Golgi
3-CLATRINE-> rivestono proteine che vanno dalla membrana verso l’interno, dal Golgi
verso endosomi
COP1
si muovono nelle cisterne del Golgi ad entrare ed uscire
In queste COP1 è presente la proteina ARF-> che lega il GDP e poi si scambia in GTP, si
lega alla membrana, richiama tutte le altre proteine di COP 1, si forma il rigonfiamento e
infine si forma la vescicola che si stacca.
Il movimento dal Golgi al R.E avviene perchè così le proteine sono mantenute nel R.E,
queste proteine vanno al Golgi e poi appunto tornano indietro-> inoltre contengono una
sequenza segnale particolare chiamata KDEL (sequenza amminoacidica), serve per la
scelta del carico e verrà riconosciuta dal recettore.
d-> aspartato
e-> glutammato
l-> leucina
ESOCITOSI
RE->Golgi-> verso l’esterno
è incluso nella vita secretoria-> dirige vescicole verso l’esterno
Processo con cui la cellula rilascia materiale nell’ambiente, mediante sempre le vesciciole.
Granuli di zimogeno-> vescicole dirette verso la membrana plasmatica, si fondono con essa
e rilasciano il loro contenuto nell’ambiente esterno.
Non tutto il materiale viene rilasciato ma solo una certa tipologia o quantità richiesta.
L’esocitosi è divisa in 2 processi:
1) regolativo-> “a richiesta” es. insulina
2) costitutivo-> es matrice cellulare
1- il neurotrasmettitore viene rilasciato a richiesta e questo avviene:
il neuro si trova all’interno di una vescicola prodotta dal RE, poi va nel Golgi fino a
raggiungere la membrana dove viene rilasciata quando entra il calcio. Il calcio entra
all’interno dell’assone attraverso i canali a calcio voltaggio dipendenti, la vescicola si deve
fondere con la membrana plasmatica successivamente avviene la cattura, poi ancoraggio e
fusione. Sono presenti due proteine la V-snare e la T-snare che sono legate ma la fusione
ancora non avviene perchè è presente una proteina chiamata sinaptotagmina che blocca la
V e la T , impedendo che si intrecciano tra di loro, così che la membrana non si fonde.
Il calcio quando entra leva queste sinap. e così facendo permette a V e T di intrecciarsi, la
fusione avviene e il neurotrasmettitore viene rilasciato.
VIA ALTERNATIVA
Dal Golgi si formano delle vescicole contenenti le proteine mannosio 6 fosfato, vanno
membrana plasmatica ma l’enzima ribosomiale non viene rilasciato perché la proteina non
stacca dal recettore perché un processo di endocitosi ritorna all interno tramite vescicole.
Con la maturazione dell’endosoma primario, a quello tardivo i recettori si staccano e
diventano lisosomi.
ENDOCITOSI
processo con il quale la cellula ingloba materiale esterno, che non per forza deve essere
degradato tutto.
come ingloba-> dipende dalle dimensioni di ciò che deve inglobare
attraverso-> fagocitosi, ingloba materiale molto grande
-> pinocitosi o endocitosi modulata con legami con recettori, le molecole da inglobare sono
quindi legate ad un recettore. ingloba materiale più piccolo
PINOCITOSI
no legame recettore
divisa in due:
- micropinocitosi
- macropinocitosi
1) vengono inglobate piccole molecole che si avvicinano alla membrana, che inizia a fare
delle piccole invaginazioni, che racchiudono il materiale che deve entrare, non ci sono
recettori, possono entrare mediante flusso di massa.
2) le dimensioni delle molecole sono più grandi, la membrana crea delle protrusioni che
sono più estese rispetto alle invaginazioni e che racchiudono e portano dentro il materiale,
maniera molto simile alla fagocitosi.