Sei sulla pagina 1di 3

La cellula

La cellula procariotica

I batteri sono identificati come organismi con la struttura più semplice. Non possiedono organelli, nemmeno un nucleo
per il DNA. Presenza di un nucleo determina la classificazione in eucarioti o procarioti. Hanno forma sferica, a
bastoncello o elicoidale. Hanno dimensioni ridotte (pochi micrometri). Sono rivestiti da un robusto involucro protettivo,
la parete cellulare. Questa è posta intorno alla membrana plasmatica (tiene in un unico posto il citoplasma e il DNA).
L’interno si presenta come una matrice a granulosità variabile priva di organizzazione. Si riproducono in fretta
dividendosi in 2, questo impiega circa 20 minuti.

I procarioti sono le cellule più numerose e diversificate

Alcuni si uniscono in catene, gruppi o strutture pluricellulari organizzate. In termini biochimici sono le cellule più
diversificate e versatili. Alcuni sono aerobi, utilizzano l’ossigeno per ossidare gli alimenti. Altri sono anaerobi obbligati,
muoiono se esposti all’ossigeno. Si ritiene che i mitocondri siano derivati per evoluzione dei batteri aerobi. Non esiste
materiale organico, ricco di carbonio, cui non corrisponda un batterio in grado di usarlo come alimento. Alcuni batteri
usano la luce per produrre molecole organiche con la fotosintesi, altri estraggono energia da composti inorganici

L’insieme dei procarioti

Si dividono in:

- Batteri, a cui appartengono la maggior parte dei procarioti


- Archeobatteri, si trovano in habitat anche ostili per altre cellule. Questi habitat rappresentano il modo di vivere
sulla terra primitiva, quando l’atmosfera non era ricca di ossigeno e vi erano le prime forme di vita

La cellula eucariotica

Sono più grandi e più complessi. Alcune conducono vita indipendentemente (organismi unicellulari, amebe e lieviti).
Altre fanno parte di aggregati pluricellulari. Tutti gli organismi pluricellulari complessi sono formati da eucarioti. Sono
provviste di nucleo e di altri organelli (molti racchiusi in membrane)

Il nucleo

Delimitato da due membrane concentriche, che costituiscono l’involucro nucleare. Contiene molecole di DNA, polimeri
che contengono l’informazione genetica dell’organismo. Il DNA al microscopio si vede sottoforma di cromosomi distinti
quando assumono forma compatta (prima della divisione cellulare)

I mitocondri

Sono tra i più voluminosi nella cellula. Strutture vermiformi che spesso formano reti che si ramificano. Ogni mitocondrio
è delimitato da due membrane separate, quella interna è formata da pieghe che si proiettano verso l’interno. Generano
energia chimica per la cellula, ossidano ,e molecole derivate dagli zuccheri e grassi, e usano l’energia estratta per
produrre atp, qui usa ossigeno e libera anidride carbonica perciò prende il nome di respirazione cellulare. Assomigliano
ai batteri tanto che si pensa che i mitocondri derivino per evoluzione dai batteri che furono inglobati da progenitori delle
attuali cellule eucariotiche creando una relazione simbiotica tra la cellula ospite e il batterio inglobato, a sostegno dei
reciproci processi di sopravvivenza e riproduzione

I perossisomi

Rispetto ai lisosomi, sedimenta a una densità diversa in un gradiente di densità di saccarosio. Il nome deriva dal suo
coinvolgimento nel metabolismo del perossido di idrogeno. Sono delimitati da una sola membrana. Non derivano dal
reticolo endoplasmatico non fanno parte del sistema di endomembrane. Sono presenti in tutte le cellule eucariote
(cellule renali, epatociti, alghe e cellule fotosintetiche. Sono più piccoli dei mitocondri. Contengono la catalasi, enzima
essenziale per la degradazione del perossido di idrogeno, un composto potenzialmente tossico che si forma da reazioni
catalizzate dalle ossidasi. Le due reazioni avvengono perciò dentro al perossisoma. Contengono un nucleo cristallino
distinto, costituito da cristalli di urato ossidasi, nuclei contenenti catalasi si possono trovare nei perossisomi delle foglie
delle piante. Funzione: metabolismo del perossido di idrogeno (il perossido di idrogeno formato viene decomposto dalla
catalasi in ossigeno e acqua).
- Funzione: detossificazione di composti nocivi (metanolo, etanolo, acido formico, formaldeide, nitriti e fenoli →
nocivi per la cellula). Funzione: ossidazione acidi grassi (contengono gli enzimi per la b - ossidasi, funzionano
anche da sede del processo, soprattutto nelle piante)
- Funzione: metabolismo dei composti contenenti azoto (durante il catabolismo degli acidi nucleici e di alcune
proteine si forma l ’urato, perciò i perossisomi sono necessari in quanto contengono l ’urato ossidasi)
- Funzione: catabolismo sostanze insolite (alcuni perossisomi, come quelli dei funghi, contengono enzimi in grado
di degradare delle sostanze insolite chiamate xenobiotici)

Esistono numerose malattie che derivano da proteine difettive dei perossisomi visto le molteplici vie metaboliche
presenti nei perossisomi, ad esempio adrenoleucodistrofia legata al cromosoma x (la proteina difettiva che provoca
questa malattia è una proteina integrale di membrana che è responsabile del trasporto nel perossisoma degli acidi grassi
a catena molto lunga per la b - ossidazione). Nelle piante e alghe, sono coinvolti in aspetti specifici del metabolismo
energetico cellulare:

- Perossisomi fogliari: appaiono a stretto contatto con i cloroplasti e i mitocondri, questo riflette probabilmente il
comune coinvolgimento nella via del glicolato o via fotorespiratoria, poiché comporta l ’assorbimento
fotodipendente di o2 e il rilascio di co2
- Gliossisomi: si trovano nei tessuti in cui viene immagazzinato il grasso e sono presenti solo durante il periodo di
tempo richiesto affinché la pianticella esaurisca la sua riserva di grasso accumulato tramite il ciclo del
glicossilato, dopo vengono convertiti in perossisomi

La biogenesi è il processo di proliferazione (aumento di perossisomi quando la cellula cresce e si divide) dei perossisomi
dalle proteine perossisomali chiamate perossine, il processo può avvenire tramite la fusione di vescicole che gemmano
dall’apparato del Golgi oppure mediante la divisione di perossisomi preesistenti

I cloroplasti

Organelli di grandi dimensioni e di colore verde. Si trovano nelle cellule delle piante e delle alghe. Sono circondati da
due membrane esterne e alcune interne a più strati contenenti la clorofilla, un pigmento verde. Sono responsabili della
fotosintesi, processo tramite cui l’energia della luce solare viene catturata nelle molecole di clorofilla e utilizzata per
produrre le molecole di zucchero ad alto contenuto energetico. Si rilascia ossigeno come sottoprodotto molecolare.
Permettono quindi alle piante di catturare l’energia direttamente dalla luce e di produrre sia le molecole nutritive sia
l’ossigeni per i mitocondri. Possiedono un dna proprio. Si riproducono dividendosi in due. Si ritiene che derivino per
evoluzione da batteri fotosintetici, inglobati da una cellula eucariotica ancestrale

Le membrane interne

Esistono un sacco di altri organelli nel citoplasma ad essere circondati da membrane per lo più semplici. Queste
strutture contribuiscono a importare nella cellula materie prime ed esportare prodotti finiti e di rifiuto. Il reticolo
endoplasmatico si presenta come un labirinto irregolare di spazi circondati da membrana, è inoltre sede di produzione
dei materiali che compongono la membrana cellulare. L’apparato di Golgi è costituito da sacche appiattite e circondate
da membrane; il suo ruolo è quello di modificare e impacchettare le molecole del reticolo endoplasmatico, destinate a
essere secrete dalla cellula o trasportate ad un altro compartimento. I lisosomi sono piccoli organelli di forma irregolare
in cui avviene la digestione intracellulare (si rilasciano le sostanze nutritive derivate dalle particelle e si demoliscono le
molecole indesiderate). I perossisomi sono vescicole racchiuse da una membrana che crea un ambiente favorevole per
una serie di reazioni in cui il perossido di idrogeno viene usato per inattivare le molecole tossiche. Le membrane
formano anche vari tipi di vescicole di trasporto che trasferiscono materiali da un organello membranoso ad un altro. Le
vescicole di trasporto sono i vettori di endocitosi ed esocitosi

La membrana plasmatica

Circonda ogni cellula e ne definisce i confini. Costituita da fosfolipidi e proteine di membrana, è organizzata su due
strati. Ogni molecola fosfolipidica è costituita da due code idrofobiche e da una testa idrofilica ed è globalmente una
molecola anfipatica. Le molecole fosfolipidiche si orientano nei due strati della membrana in modo da avere le code
idrofobiche idrocarburiche rivolte verso l’interno e le teste idrofiliche, contenenti un gruppo fosfato rivolte verso
l’esterno. Funziona da barriera di permeabilità per la maggior parte delle sostanze idrosolubili. Le proteine di membrana
sono anfipatiche poiché hanno sulla superficie sia regioni idrofobiche che idrofiliche, si orientano in modo da avere le
regioni idrofobiche nella zona idrofobica interna della membrana, mentre le zone idrofiliche si posizionano
nell’ambiente acquoso sulla superficie. Alcune proteine hanno regioni idrofiliche esposte sul lato esterno della
membrana e sono legate agli oligosaccaridi perciò sono chiamate glicoproteine. Queste proteine nella membrana
possono essere enzimi, ancore, proteine di trasporto, recettori o proteine transmembrana

I progenitori delle cellule eucariotiche

Le cellule eucariotiche sono 10 volte più lunghe e 1000 volte più voluminose di quelle procariotiche. Si ipotizza
che la cellula eucariotica ancestrale fosse un predatore che si nutriva catturando altre cellule. Il compartimento nucleare
si sarebbe evoluto per separare il DNA in modo da avere un controllo più fine e complesso nella lettura
dell’informazione genetica. La cellula eucariote unicellulare è capace di catturare e ingoiare altre cellule, esempio i
protozoi

Virus

Sono parassiti non cellulari, incapaci di vita indipendente. Dipendono quindi dalla cellula che invadono. Non ha
citoplasma, ribosomi, organelli e contiene pochi o nessun enzima. Contiene poche molecole diverse di acido nucleico e
proteina. Possono invadere e infettare le cellule, riprogrammando il macchinario di sintesi dell’ospite, in modo che
producano più particelle virali. Dopo la replica, la progenie virale erompe la cellula ospite e la distrugge. Sono
responsabili di molte malattie. Sono usati per lo studio di autoassemblaggio di strutture biologiche complesse. Sono
impiegati nella terapia genica per il trattamento di patologie come la fibrosi cistica. Prendono il nome dalle malattie che
causano. Sono piccoli, variano da 25 a 300 nanometri, tanto da passare da un filtro che trattenga i batteri. Molti virus
sono costituiti da un rivestimento o capside proteico che riveste un core contenente una o più molecole di RNA o di
DNA. Alcuni sono circondati da una membrana derivante dalla membrana plasmatica della cellula ospite in cui la
particella virale è stata sintetizzata e assemblata → virus con involucro. Al di fuori della cellula ospite i virus sono inerti e
inattivi, mentre in un’appropriata cellula ospite il virus diventa funzionale, effettuando un ciclo di sintesi e di
assemblaggio che dà origine a più virus

Potrebbero piacerti anche