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Le MEMBRANE CELLULARI, dette anche plasma lemma, sono componenti essenziali di ogni cellula e svolgono la
funzione di isolare l’ambiente intracellulare dall’esterno e di dividere in compartimenti gli spazi interni
La membrana è costituita chimicamente da:
LIPIDI – determinano l’integrità fisica della membrana e formano una barriera contro il passaggio di sostanze
idrofile
PROTEINE – hanno funzione di trasporto di materiali attraverso le membrane e funzione di intercettazione di
segnali chimici mandati dalle altre cellule
CARBOIDRATI – Possono aderire sia alle molecole lipidiche che a molecole proteiche e fungono da marcatori
dell’identità delle cellule
La membrana è costituita da un doppio strato fosfolipidico, cosa che va a costituire un’efficace barriera al passaggio di
numerose sostanze idrofile.
I fosfolipidi sono formati da una testa idrofila (polare) ed una coda idrofoba. Le teste idrofile dei fosfolipidi sono
immerse nell’acqua mentre le code idrofobe sono escluse dal contatto con l’acqua. Il doppio strato di fosfolipidi
permette il posizionamento di essi con le teste idrofile verso l’esterno, quindi a contatto con l’acqua, e le porzioni
idrofobe lontane dal contatto con l’acqua.
I fosfolipidi sono i lipidi complessi più abbondanti nella membrana cellulare, molti animali depositano goccioline di
grassi nelle cellule come riserve di energia. Alcuni vegetali (olivo, avocado, sesamo, noce, nocciolo, ecc.) accumulano
considerevoli quantità di lipidi nei loro semi o nei loro frutti.
Grazie alla tendenza degli acidi grassi ad associarsi spontaneamente tra loro e ad escludere molecole d’acqua, piccole
lesioni o strappi verificatesi a livello della membrana si possono rimarginare spontaneamente. Questa proprietà
determina facilità con cui le membrane incorporano materiale contenuto entro vescicole durante i processi di fagocitosi
(assorbimento di grandi molecole) o pinocitosi (assorbimento di piccole molecole)
Per quanto riguarda l’evoluzione del modello della membrana si è partiti con il modello Davson-Danielli per poi passare
al modello a mosaico fluido:
MODELLO DAVSON-DANIELLI – secondo questo modello il doppio strato fosfolipidico era racchiuso tra due
strati di proteine
MODELLO A MOSAICO FLUIDO - propone che le proteine siano disperse e immerse nel doppio strato
fosfolipidico, il quale si trova in uno strato fluido
Tutte le membrane biologiche hanno struttura simile ma cambiano la loro componente lipidica in base alla funzione
svolta. Possono differire per lunghezza della coda, grado di insaturazione (presenza di doppi legami) e la presenza di
gruppi polari (contenenti fosfato). Oltre il 25% del contenuto lipidico di una membrana può essere rappresentato dal
colesterolo
Il doppio strato fosfolipidico rende estremamente stabile l’intera struttura della membrana e al tempo stesso fluida, tanto
che le varie componenti sono in grado di spostarsi lateralmente e incorporare proteine di membrana. Oltre ai movimenti
laterali più raramente troviamo i movimenti flip-flop, questi sono movimenti di ribaltamento che avvengono solo se il
fosfolipide sotto è uguale quello di sopra (la membrana è formata da fosfolipidi diversi
La fluidità della membrana dipende dalla temperatura e dalla composizione lipidica. Portano ad una maggiore fluidità
catene di acidi grassi più corte, acidi grassi insaturi e alte temperature. Portano invece ad una minore fluidità delle basse
temperature.
Il COLERSTEROLO, in molte membrane rappresenta il 25% dei lipidi. Ha il compito di regolare il grado di regolare la
fluidità della membrana e permette l’integrità di essa.
Ad alte temperature riduce la fluidità della membrana riducendo i movimenti dei fosfolipidi. A basse temperature
ostacola la solidificazione interferendo con l’impacchettamento regolare dei fosfolipidi.
Tutte le molecole biologiche contengono proteine; mediamente c’è una proteina ogni 25 molecole di fosfolipide. Molte
proteine attraversano il doppio strato di fosfolipidi da parte a parte in quanto presentano regioni idrofile e regioni
idrofobe.
Le membrane biologiche sono provviste di due tipi di proteine:
PROTEINE INTRINSECHE – si estendono da un versante all’altro della membrana (transmembrana). Hanno
lunghe catene idrofobe ad elica con code idrofile che sporgono all’interno e all’esterno della cellula. Le loro
interazioni con la membrana plasmatica si basano sui rapporti della molecola proteica con le diverse porzioni
della membrana, grazie alla presenza di catene di aminoacidi laterali di tipo idrofilo o idrofobiche.
PROTEINE ESTRINSECHE – non sono incorporate nel doppio strato fosfolipidico, ma si fissano da un lato
della membrana o si legano ad un lato delle proteine intrinseche. Non hanno regione idrofoba, ma solo regione
polare. Sono localizzate su uno dei due versanti della membrana, tale disposizione determina proprietà diverse
fra i due lati della membrana.
Le membrane dei vari organuli differiscono sensibilmente per la composizione proteica.
Una proteina è detta anche POLIPEPTIDE in quanto è formata da unità elementari dette AMMINOACIDI (ne sono 20 in
totale e permettono la formazione di strutture complesse). Gli amminoacidi sono uniti l’uno all’altro grazie alla
presenza di un gruppo amminico e di un gruppo carbossilico, mentre l’attività e la funzionalità del polipeptide sono
dovute a gruppi presenti nelle catene laterali.
Molte proteine di membrana si muovono abbastanza liberamente all’interno del bilayer fosfolipidico. Altre, però, non
possono farlo perché risultano “ancorate” a specifiche regioni della membrana.
In ogni caso la differente posizione delle proteine (estrinseche o intrinseche) e le forze che le tengono legate alla
membrana sono dovute alla struttura chimica della proteina e alla presenza di catene laterali idrofile e/o idrofobe.
Le principali funzioni delle proteine sono quelle di:
TRASPORTO – la proteina forma un canale idrofilo attraversabile da molecole
ATTIVITÀ ENZIMATICA
TRASUDAZIONE DEL SEGNALE – ad es. un ormone che invia un messaggio verso l’interno
ADESIONE INTERCELLULARE – tengono più cellule attaccate
RICONOSCIMENTO TRA CELLULE
ADESIONE AL CITOSCHELETRO E ALLA MATRICE EXTRACELLULARE
Inoltre nella membrana, oltre a lipidi e proteine, è contenuta una significativa quantità di carboidrati. Questi sono
localizzati sul versante esterno della membrana e funzionano come siti di riconoscimento verso altre cellule e molecole.
I carboidrati di membrana possono essere associati a proteine (formano le glicoproteine) o a lipidi (formando i
glicolipidi).
I GLICOLIPIDI – sono carboidrati uniti covalentemente a molecole lipidiche. Favorisce le interazioni tra
cellule
GLICOPROTEINE - carboidrati uniti covalentemente con proteina di membrana e permettono alle cellule il
riconoscimento delle sostanze estranee
In conclusione, la funzione delle membrane biologiche è determinata dalla struttura chimica. Una delle principali
funzioni della membrana è quella di selezionare le sostanze in entrata e in uscita in quanto funge da barriera chimica
altamente selettiva. Questa selezione viene effettuata principalmente dalle proteine di natura intrinseca che nel
complesso vengono indicate con il termine di proteine di trasporto.