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Microscopia ottica
Ingrandisce fino a 1000 volte, permette di osservare strutture cellulare molto grandi. Permette di
distinguere un tipo cellulare da un altro.
Microscopia elettronica
Viene usato un fascio di elettroni al posto di un semplice fascio luminoso. Può essere di diversi tipi:
A trasmissione, osserva sezioni ultrasottili che vengono attraversate da un fascio di
elettroni. È possibile distinguere le strutture intercellulari;
A scansione, il fascio di elettroni rimbalza sulla superficie del campione fornendo
un’immagine tridimensionale.
Citologia
La cellula viene divisa in 3 parti principali:
Membrana plasmatica (o plasmalemma): costituisce il limite esterno della cellula. È
una struttura semipermeabile che separa l’interno della cellula dall’ambiente esterno,
regola selettivamente l’entrata e l’uscita delle sostanze.
Citoplasma: situato tra il nucleo e la membrana plasmatica. Suddiviso in:
o Citosol: componente fluida del citoplasma.
o Organuli (o organelli), immersi nel citosol.
Nucleo, contiene il materiale genetico
Membrana plasmatica
Costituisce il limite esterno della cellula.
È una barriera selettiva sottile, delicata e flessibile.
Ha uno spessore che varia dai 10 ai 6 nm (10-6 mm).
Costituita da:
o Fosfolipidi: 75% della membrana, si dispongono in 2 strati, in modo tale che le teste
idrofiliche si trovino ai margini esteriori della membrana, mentre le code idrofobe
siano orientate verso l’interno. Gli ioni solubili e le sostanze idrosolubili non
possono attraversare la componente lipidica della membrana cellulare, perché le
code lipidiche sono idrofobiche. Questa caratteristica rende la membrana cellulare
molto efficiente nell’isolare il citoplasma dall’ambiente circostante.
o Glicolipidi: 5 % della membrana, lipidi che legano un gruppo carboidrato.
o Colesterolo: 20% della membrana
o Proteine: ne esistono due tipi:
Integrali: completamente immerse nella membrana, la attraversano da parte
a parte. Occupa quindi l’intero spessore della membrana. Alcune di queste
sono glicoproteine, ovvero legano un gruppo carboidrato.
Periferiche: attaccate alla superficie esterna o alla superficie interna della
membrana. Si possono legare ai lipidi o a delle proteine integrali.
Le funzioni generali della membrana cellulare includono:
o Isolamento fisico: separa l’interno della cellula dal circostante liquido extracellulare.
o Regolazione degli scambi con l’ambiente : controlla l’entrata di ioni e sostanze
nutritizie, l’eliminazione di sostanze di rifiuto e il rilascio di prodotti di secrezione.
o Sensibilità: alcune proteine integrali svolgono il ruolo di recettori, che permettono
alla cellula di riconoscere determinate molecole, e quindi di rispondere a
determinati stimoli ambientale.
o Supporto strutturale: tra membrane di diverse cellule si instaurano delle
connessioni, conferendo stabilità al tessuto.
Citoplasma
Tutto ciò che è circondato dalla membrana plasmatica ad eccezione del nucleo. Suddiviso in
citosol (parte liquida) e gli organuli.
Il citosol costituisce il 55% del volume cellulare totale. Ha una composizione significativamente
differente dal liquido extracellulare:
CITOSOL LIQUIDO EXTRACELLULARE
- Più [K ]+
- Più [Na+]
- Maggior concentrazione di proteine
(enzimi e altre associate agli organuli)
- Pochi carboidrati
- Tanti amminoacidi e lipidi
All’interno del citosol, oltre agli organuli, si trova anche una rete proteica filamentosa chiamata
citoscheletro. Si estende per tutto il citosol e conferisce flessibilità e resistenza al citoplasma.
Composto da:
1. Microfilamenti: sono i più sottili. Composti principalmente dalla proteina actina.
Abbondanti ai bordi della cellula, vicino alla membrana plasmatica. Aiutano a generare il
movimento (contrazione muscolare, divisione cellulare), forniscono supporto meccanico.
Paralleli tra di loro, costituiscono lo scheletro dei microvilli.
2. Filamenti intermedi: più grandi dei microvilli. Forniscono resistenza (localizzati nelle
parti della cellula maggiormente esposte a sollecitazioni meccaniche), stabilizzano la
posizione degli organuli, trasportano materiale nel citoplasma, contribuiscono
all’ancoraggio tra cellule adiacenti.
3. Filamenti spessi: più grandi dei filamenti intermedi. Composti dalla proteina miosina.
Sono numerosi soprattutto nelle cellule muscolari, dove interagiscono con i microfilamenti
per produrre le contrazioni.
4. Microtubuli: si trovano in tutte le cellule; sono strutture a forma di tubo cavo il cui
costituente principale è la proteina tubulina. L’assemblaggio dei microtubuli inizia nei
centrosomi, a partire da quale i microtubuli si irradiano verso la periferia. I microtubuli
possiedono varie funzioni:
a. Rappresentano la componente principale del citoscheletro;
b. Ancorano gli organuli;
c. Durante la divisione cellulare formano il fuso mitotico;
d. Sono componenti strutturali di centrioli, ciglia e flagelli.
Gli organuli variano in numero e tipo a seconda della localizzazione e funzione della cellula. In ogni
cellula c’è un’abbondanza di reazione chimiche, che non interferiscono tra di loro grazie agli
organuli all’interno delle quali avvengono. Gli organuli possono essere membranosi (circondati
da una membrana simile a quella plasmatica) o non membranosi (immersi direttamente nel
citosol).
ORGANULI MEMBRANOSI
RETICOLO ENDOPLASMATICO: rete di membrane che si estende dal nucleo per quasi
tutto il citoplasma. Costituisce più della metà della superficie membranosa presente nella
cellula. Ne esistono due tipi:
o Rugoso (RER): si estende dalla membrana nucleare. Forma un sistema di cisterne
appiattite punteggiate da ribosomi. La sua funzione è la sintesi proteica. Le proteine
ivi sintetizzate entrano poi nel lume del RER per essere processate e smistate.
Possono essere proteine secretorie, di membrana o proteine di molti organuli.
o Liscio (REL): si estende dal RER, è formato da tubuli membranosi senza ribosomi
adesi. Non sintetizza proteina, ma si occupa della sintesi dei lipidi e carboidrati.
Inattiva e detossifica farmaci e sostanze potenzialmente dannose per la cellula.
Infine accumula ioni Ca2+ (pompa ionica del calcio).
APPARATO DI GOLGI: costituisce la seconda tappa del percorso delle proteine dai
ribosomi alle loro 3 destinazioni. È costituito da un sistema di cisterne appiattite (da 3 a 20,
mediamente 5-6) con un rigonfiamento alle estremità. Ricorda la forma di una tazza. Un
lato – detto lato di entrata o lato cis – è rivolto verso il reticolo endoplasmatico. L’altro lato
– di uscita o lato trans – è rivolto verso la membrana plasmatica. Dopo che le proteine
vengono assemblate nel lume del RER, si staccano dal RER delle vescicole di trasporto (con
le proteine) che si fondono con il lato cis dell’apparato del Golgi. Passano quindi, attraverso
altre vescicole di trasporto, nelle varie cisterne dell’apparato del Golgi, dove viene ultimato
l’impacchettamento e l’assemblaggio delle proteine. Il prodotto finale della sintesi proteica
esce dal lato trans dell’apparato di Golgi attraverso vescicole. Le vescicole, a seconda delle
tre diverse destinazioni delle proteine, possono essere secretorie (esocitosi), di membrana
(plasmalemma) o di trasporto (organuli).
LISOSOMI: sono vescicole prodotte dall’apparato di Golgi che non lasciano il citoplasma.
Contengono enzimi digestivi detti idrolasi (fosfolipasi, proteasi, fosfatasi). Possono
assolvere diversi ruoli:
o Autolisi: in seguito a un grave danno della cellula, la membrana del lisosoma si
disgrega e libera gli enzimi digestivi nel citoplasma, distruggendo tutto quello che
contiene la cellula (pacchetti suicidi).
o Il lisosoma primario si può fondere una vescicola endocitosica e degradare il
materiale al suo interno.
o Autofagia: si fondono con la membrana di organuli danneggiati che devono essere
degradati. Gli enzimi si attivano e si forma il lisosoma secondario.
PEROSSISOMI: costituiscono un gruppo di organuli piuttosto eterogeneo. Circondati da
una membrana singola, contengono numerosi enzimi, in particolare la catalasi. Le catalasi
sono sintetizzate dai ribosomi liberi nel citoplasma (no RER). Il ruolo della catalasi è la
degradazione del perossido di idrogeno (H2O2). Il perossido di idrogeno è un sottoprodotto
dell’attività degli altri enzimi presenti nei perossisomi. È altamente tossico per la cellula, e
deve essere degradato dalla catalasi.
Altre funzioni del perossisoma comprendono l’ossidazione degli acidi grassi, la sintesi del
colesterolo, l’ossidazione dell’acido urico (non negli umani), detossifica composti nocivi
(fenoli, aldeidi, alcoli). È anche responsabile della bioluminescenza di alcuni insetti, grazie
all’enzima luciferasi.
MITOCONDRI: sono la centrale energetica della cellula, poiché generano la maggior parte
dell’ATP attraverso la respirazione aerobica. Il numero di mitocondri in ogni cellula varia a
seconda della richiesta di energia (numerosi nelle cellule muscolari, assenti negli eritrociti).
Costituiti da una membrana esterna e una interna ripiegata a formare delle creste. Le due
membrane sono separate da una matrice liquida. Il ripiegamento della membrana interna
permette una maggiore superficie disponibile per le reazioni di respirazione cellulare.
I mitocondri rivestono un ruolo importante nei primi stadi dell’apoptosi (morte cellulare
ordinata e geneticamente programmata, no autolisi). In risposta a diversi stimoli (danni al
DNA, mancanza di ossigeno) i mitocondri, attraverso un foro della membrana
appositamente formata, rilasciano una sostanza chiamata citocromo C. Il citocromo C avvia
una cascata di enzimi che disgregano la membrana cellulare e causano la morte della
cellula.
I mitocondri possono autoduplicarsi (prima della divisione cellulare, in casi di alta richiesta
di energia).
La matrice mitocondriale presenta dei ribosomi, che sintetizzano le proteine necessarie al
mitocondrio. Questo, unito al fatto che i mitocondri abbiano un loro DNA (ereditato dalla
madre), li rende organuli pressoché indipendenti.
NUCLEO: centro di controllo di tutte le operazioni cellulari. Determina la struttura e la
funzione della cellula. La maggior parte delle cellule contiene un singolo nucleo, ma ci sono
alcune eccezioni (cellule scheletriche possiedono molti nuclei, gli eritrociti ne sono privi).
Contiene tutte le informazioni necessarie per la sintesi di circa 100˙000 diverse proteine. È
circondato dalla membrana nucleare. Tra i due strati vi è uno spazio pieno di liquido detto
spazio perinucleare. La membrana esterna prende contatto in diversi punti con il RER.
L’involucro nucleare, inoltre, presenta dei pori, che permettono il passaggio delle
macromolecole. Tali pori non sono altro che complessi di proteine che formano interruzioni
della membrana con diametro fino a 10 volte più grande dei canali ionici del plasmalemma.
All’interno del nucleo si trovano dei corpi sferici detti nucleoli (uno o più), non
membranosi, che hanno il compito di produrre le subunità e l’RNA ribosomiali.
Il nucleo contiene il materiale genetico (geni). I geni sono organizzati in cromosomi, una
cellula umana ne contiene 23 coppie. Un membro di una coppia è di origine materna e
l’altro di origine paterna. I cromosomi non sono altro che lunghe molecole di DNA avvolte a
spirale contenenti proteine chiamate istoni. Il DNA si avvolge intorno agli istoni ad
intervalli regolari, formando complessi detti nucleosomi. Una intera catena di nucleosomi
può a sua volta avvolgersi intorno ad altri istoni. Il grado di avvolgimento determina la
lunghezza dei cromosomi. In una cellula che si sta dividendo, i cromosomi sono
strettamente spiralizzati. In cellule che non si stanno dividendo, i cromosomi sono dispersi
all’interno del nucleo, e formano un reticolo filamentoso definito cromatina.