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La cellula

Nel corpo umano esistono 2 tipi di cellule:


 Sessuali (dette anche germinali o riproduttive): spermatozoi maschili e condrociti
femminili;
 Somatiche.

Citologia: studio della struttura e della funzione delle cellule.

Lo studio delle cellule


Il primo a descrivere le cellule è stato lo scienziato inglese Robert Hooke, intorno al 1665.
Utilizzando un microscopio rudimentale, osservò che la superficie del sughero era costituita da
migliaia di piccole cellette vuote, che chiamò cellule. Oggigiorno, i due metodi più comuni per lo
studio delle cellule sono la microscopia ottica e la microscopia elettronica.

Microscopia ottica
Ingrandisce fino a 1000 volte, permette di osservare strutture cellulare molto grandi. Permette di
distinguere un tipo cellulare da un altro.

Microscopia elettronica
Viene usato un fascio di elettroni al posto di un semplice fascio luminoso. Può essere di diversi tipi:
 A trasmissione, osserva sezioni ultrasottili che vengono attraversate da un fascio di
elettroni. È possibile distinguere le strutture intercellulari;
 A scansione, il fascio di elettroni rimbalza sulla superficie del campione fornendo
un’immagine tridimensionale.

Citologia
La cellula viene divisa in 3 parti principali:
 Membrana plasmatica (o plasmalemma): costituisce il limite esterno della cellula. È
una struttura semipermeabile che separa l’interno della cellula dall’ambiente esterno,
regola selettivamente l’entrata e l’uscita delle sostanze.
 Citoplasma: situato tra il nucleo e la membrana plasmatica. Suddiviso in:
o Citosol: componente fluida del citoplasma.
o Organuli (o organelli), immersi nel citosol.
 Nucleo, contiene il materiale genetico

Membrana plasmatica
 Costituisce il limite esterno della cellula.
 È una barriera selettiva sottile, delicata e flessibile.
 Ha uno spessore che varia dai 10 ai 6 nm (10-6 mm).
 Costituita da:
o Fosfolipidi: 75% della membrana, si dispongono in 2 strati, in modo tale che le teste
idrofiliche si trovino ai margini esteriori della membrana, mentre le code idrofobe
siano orientate verso l’interno. Gli ioni solubili e le sostanze idrosolubili non
possono attraversare la componente lipidica della membrana cellulare, perché le
code lipidiche sono idrofobiche. Questa caratteristica rende la membrana cellulare
molto efficiente nell’isolare il citoplasma dall’ambiente circostante.
o Glicolipidi: 5 % della membrana, lipidi che legano un gruppo carboidrato.
o Colesterolo: 20% della membrana
o Proteine: ne esistono due tipi:
 Integrali: completamente immerse nella membrana, la attraversano da parte
a parte. Occupa quindi l’intero spessore della membrana. Alcune di queste
sono glicoproteine, ovvero legano un gruppo carboidrato.
 Periferiche: attaccate alla superficie esterna o alla superficie interna della
membrana. Si possono legare ai lipidi o a delle proteine integrali.
 Le funzioni generali della membrana cellulare includono:
o Isolamento fisico: separa l’interno della cellula dal circostante liquido extracellulare.
o Regolazione degli scambi con l’ambiente : controlla l’entrata di ioni e sostanze
nutritizie, l’eliminazione di sostanze di rifiuto e il rilascio di prodotti di secrezione.
o Sensibilità: alcune proteine integrali svolgono il ruolo di recettori, che permettono
alla cellula di riconoscere determinate molecole, e quindi di rispondere a
determinati stimoli ambientale.
o Supporto strutturale: tra membrane di diverse cellule si instaurano delle
connessioni, conferendo stabilità al tessuto.

La membrana plasmatica determina un vasto assortimento di proteine, che variano da cellula a


cellula in funzione del ruolo svolto dalla cellula. Alcune proteine integrali svolgono il ruolo di
recettori, altre di enzimi. Altre formano canali specializzati che permettono il passaggio di molecole
di acqua, ioni e piccoli composti idrosolubili (glucosio). Altre ancora fungono da connettori,
connettendosi a membrane plasmatiche di cellule adiacenti.

Permeabilità di membrana: processi passivi


La permeabilità di una membrana è una proprietà che ne determina l’efficienza della barriera.
Maggiore è la permeabilità, più facilmente le sostanze riescono ad attraversare la membrana. In
base al grado di permeabilità, una membrana può essere impermeabile, liberamente permeabile o
selettivamente permeabile (membrana cellulare, permeabilità intermedia).
La porzione lipidica della membrana è permeabile a ossigeno e CO2, impermeabile all’acqua, agli
ioni e alle altre molecole.
Le proteine integrali fungono da canali ionici e da trasportatori aumentando la permeabilità della
membrana. Sono estremamente selettive.
Le macromolecole che non hanno proteine integrali dedicate al loro trasporto passano la
membrana per endocitosi ed esocitosi.

Il liquido extracellulare può essere:


 Plasma o linfa
 Liquido interstiziale: riempie gli spazi microscopici tra cellule tissutali adiacenti

Due tipi di trasporti:


 Passivo: trasporta ioni o molecole attraverso la membrana senza dispendio di energia da
parte della cellula, secondo gradiente di concentrazione.
o Diffusione: passaggio di sostanze secondo gradiente di concentrazione (da alta a
bassa) fino al raggiungimento di un equilibrio dinamico (stesse concentrazioni). Vi
sono solo due meccanismi attraverso i quali gli ioni o le molecole possono
attraversare la membrana cellulare: o attraverso un canale di membrana o
attraverso la sua componente lipidica. La dimensione e la carica elettrica di una
molecola ne determinano la capacità di attraversare un canale, mentre per
attraversare la componente lipidica è necessario che la sostanza sia liposolubile.
o Osmosi: come la diffusione per i soluti, anche l’acqua si muove attraverso la
membrana plasmatica secondo gradiente di concentrazione (ovviamente movimento
contrario a quello dei soluti). Il termine osmosi aiuta a distinguere il movimento di
acqua dal movimento di soluti. L’acqua ha delle proteine canale dedicate chiamate
acquaporine.
o Diffusione facilitata: molecole grandi vengono diffuse con l’aiuto di proteine
trasportatrici (carrier) senza l’utilizzo di ATP.
 Attivo: richiede consumo di energia da parte della cellula sotto forma di ATP. Muove
contro gradiente di concentrazione.
o Pompe ioniche: proteine che muovono specifici cationi o anioni in una data
direzione. Molto importanti sono la pompa del calcio (Ca 2+), sodio (Na+), potassio
(K+) e magnesio (Mg+). Un tipo particolare sono le pompe protoniche, che mediano
il trasporto di protoni (H+).
o Trasporto vescicolare: una vescicola è una sacca sferica formata per
gemmazione dalla membrana. Le vescicole trasportano sostanze da una struttura
all’altra all’interno della cellula, oppure possono trasportare sostanze attraverso la
membrana cellulare (generalmente macromolecole). Si divide in:
 Endocitosi: materiale extracellulare viene incluso in vescicole a livello della
superficie cellulare ed importato nella cellula. Anche detto trasporto
massivo per la grande quantità di materiale extracellulare coinvolto. 3 tipi
principali:
1. Pinocitosi: “cellula che beve”. Formazione di vescicole – riempite di
liquido extracellulare – chiamate pinosomi. I pinosomi si fondono
con i lisosomi, che degradano i soluti contenuti nei pinosomi.
Processo importante nelle cellule assorbenti nei reni e nell’intestino.
2. Fagocitosi: “cellula che mangia”. Endocitosi di grandi particelle
solide (e.g. cellule danneggiate, virus, batteri). Non tutte le cellule
sono capaci di fagocitosi. Le cellule capaci di fagocitosi sono dette
fagociti (e.g. macrofagi, neutrofili). La particella da inglobare si lega
ad un recettore sulla membrana plasmatica, inducendo la formazione
di espansioni citoplasmatiche (pseudopodi). Gli pseudopodi
circondano l’oggetto e fondono le loro membrane, formando una
vescicola detta fagosoma, cui poi si fonderà un lisosoma che digerirà
il suo contenuto con i propri enzimi.
3. Endocitosi recettore-mediata: simile alla pinocitosi, ma più
selettiva. La cellula è in grado di incorporare specifiche molecole
chiamate ligandi, che sono appaiate a specifici recettori. Dopo che un
ligando si lega ad un recettore si forma la vescicola, chiamata
endosoma, la cui parete è rivestita di complessi recettore-ligando.
L’endosoma poi si fonde con il lisosoma che libera i ligandi nel
citoplasma, per poi staccarsi e tornare a fondersi con la membrana.
 Esocitosi: vengono rilasciate sostanze all’esterno della cellula. Tutte le
cellule fanno esocitosi, ma soprattutto quelle secernenti (muco, enzimi,
ormoni) e i neuroni (neurotrasmettitori). Durante l’esocitosi, all’interno
della cellula si formano delle vescicole secretorie che si fondono con la
membrana plasmatica rilasciando il loro contenuto all’esterno.
C’è un equilibrio dinamico tra esocitosi ed endocitosi, in modo che la superficie
totale della membrana plasmatica non subisca variazioni rilevanti.
Estensioni del plasmalemma: i microvilli
I microvilli sono piccole proiezioni digitiformi della membrana cellulare. Si trovano nelle cellule
la cui funzione è principalmente quella di assorbire materiali dal fluido extracellulare, come le
cellule dell’intestino tenue e del rene.

Citoplasma
Tutto ciò che è circondato dalla membrana plasmatica ad eccezione del nucleo. Suddiviso in
citosol (parte liquida) e gli organuli.
Il citosol costituisce il 55% del volume cellulare totale. Ha una composizione significativamente
differente dal liquido extracellulare:
CITOSOL LIQUIDO EXTRACELLULARE
- Più [K ]+
- Più [Na+]
- Maggior concentrazione di proteine
(enzimi e altre associate agli organuli)
- Pochi carboidrati
- Tanti amminoacidi e lipidi
All’interno del citosol, oltre agli organuli, si trova anche una rete proteica filamentosa chiamata
citoscheletro. Si estende per tutto il citosol e conferisce flessibilità e resistenza al citoplasma.
Composto da:
1. Microfilamenti: sono i più sottili. Composti principalmente dalla proteina actina.
Abbondanti ai bordi della cellula, vicino alla membrana plasmatica. Aiutano a generare il
movimento (contrazione muscolare, divisione cellulare), forniscono supporto meccanico.
Paralleli tra di loro, costituiscono lo scheletro dei microvilli.
2. Filamenti intermedi: più grandi dei microvilli. Forniscono resistenza (localizzati nelle
parti della cellula maggiormente esposte a sollecitazioni meccaniche), stabilizzano la
posizione degli organuli, trasportano materiale nel citoplasma, contribuiscono
all’ancoraggio tra cellule adiacenti.
3. Filamenti spessi: più grandi dei filamenti intermedi. Composti dalla proteina miosina.
Sono numerosi soprattutto nelle cellule muscolari, dove interagiscono con i microfilamenti
per produrre le contrazioni.
4. Microtubuli: si trovano in tutte le cellule; sono strutture a forma di tubo cavo il cui
costituente principale è la proteina tubulina. L’assemblaggio dei microtubuli inizia nei
centrosomi, a partire da quale i microtubuli si irradiano verso la periferia. I microtubuli
possiedono varie funzioni:
a. Rappresentano la componente principale del citoscheletro;
b. Ancorano gli organuli;
c. Durante la divisione cellulare formano il fuso mitotico;
d. Sono componenti strutturali di centrioli, ciglia e flagelli.

Gli organuli variano in numero e tipo a seconda della localizzazione e funzione della cellula. In ogni
cellula c’è un’abbondanza di reazione chimiche, che non interferiscono tra di loro grazie agli
organuli all’interno delle quali avvengono. Gli organuli possono essere membranosi (circondati
da una membrana simile a quella plasmatica) o non membranosi (immersi direttamente nel
citosol).

ORGANULI NON MEMBRANOSI:


 CENTROSOMA: da qui parte l’assemblaggio dei microtubuli. Localizzato vicino al nucleo.
Costituito da una coppia di centrioli ortogonali e dal materiale pericentriolare (attorno ai
centrioli, contiene tubulina).
 CENTRIOLI: strutture cilindriche composte da microtubuli. Esistono nove gruppi di
microtubuli, ciascuno dei quali costituito da tre microtubuli (nove triplette). Dato che non
vi sono microtubuli al centro, questa disposizione viene definita disposizione 9 + 0.
 CIGLIA: proiezioni mobili della membrana plasmatica. Le ciglia sono corte e
numerosissime. Sono costituite da 9 coppie di microtubuli che circondano una coppia posta
al centro (9+2). Le ciglia sono ancorate ad un corpo basale compatto, posto appena sotto la
superficie cellulare, con struttura simile ai centrioli. Il movimento coordinato delle ciglia
sulla superficie cellulare determina il movimento del fluido superficiale. Le cellule cigliate
sono comuni nel tratto respiratorio
 FLAGELLI: simili alle ciglia, ma più lunghi. Un flagello, anziché muovere i fluidi su una
cellula stazionaria, sposta una cellula all’interno del liquido che la circonda. Le sole cellule
umane munite di flagelli sono gli spermatozoi. Sono anch’essi costituiti da microtubuli.
 RIBOSOMI: organuli piccoli e densi che non possono essere visti al microscopio ottico, In
microscopia elettronica, i ribosomi appaiono come granuli densi di circa 25 nm di diametro.
Si trovano in tutte le cellule, ma il loro numero varia a seconda del tipo di cellula e delle sue
attività. Sono costituiti per il 60% da RNA ribosomiale e per il 40% da proteine. Sono state
identificate almeno 80 proteine ribosomiali. Il ruolo dei ribosomi è la sintesi delle proteine.
Questi organuli sono fabbriche intracellulare che sintetizzano proteine utilizzando
l’informazione fornita dal DNA presente all’interno del nucleo. Un ribosoma è costituito da
due subunità che si incastrano tra loro appena ha inizio la sintesi proteica (precedente
separate e disperse all’interno del citosol). Le subunità ribosomiali separate vengono
prodotte nel nucleolo, un corpo sferico all’interno del nucleo.
Esistono due tipi principali di ribosomi: liberi e fissi. I ribosomi liberi si trovano dispersi
nel citoplasma, e le proteine che sintetizzano si disperdono nel citosol. I ribosomi fissi sono
adesi al reticolo endoplasmatico rugoso, e le proteine ivi sintetizzate entrano nella cavità
interna del reticolo, o lume, nel quale vengono modificate e assemblate prima di essere
trasferite altrove. Possono avere diverse destinazioni: possono essere trasportate ad altri
organuli o all’esterno della cellula (esocitosi) oppure venire inserite nella membrana
cellulare.

ORGANULI MEMBRANOSI
 RETICOLO ENDOPLASMATICO: rete di membrane che si estende dal nucleo per quasi
tutto il citoplasma. Costituisce più della metà della superficie membranosa presente nella
cellula. Ne esistono due tipi:
o Rugoso (RER): si estende dalla membrana nucleare. Forma un sistema di cisterne
appiattite punteggiate da ribosomi. La sua funzione è la sintesi proteica. Le proteine
ivi sintetizzate entrano poi nel lume del RER per essere processate e smistate.
Possono essere proteine secretorie, di membrana o proteine di molti organuli.
o Liscio (REL): si estende dal RER, è formato da tubuli membranosi senza ribosomi
adesi. Non sintetizza proteina, ma si occupa della sintesi dei lipidi e carboidrati.
Inattiva e detossifica farmaci e sostanze potenzialmente dannose per la cellula.
Infine accumula ioni Ca2+ (pompa ionica del calcio).
 APPARATO DI GOLGI: costituisce la seconda tappa del percorso delle proteine dai
ribosomi alle loro 3 destinazioni. È costituito da un sistema di cisterne appiattite (da 3 a 20,
mediamente 5-6) con un rigonfiamento alle estremità. Ricorda la forma di una tazza. Un
lato – detto lato di entrata o lato cis – è rivolto verso il reticolo endoplasmatico. L’altro lato
– di uscita o lato trans – è rivolto verso la membrana plasmatica. Dopo che le proteine
vengono assemblate nel lume del RER, si staccano dal RER delle vescicole di trasporto (con
le proteine) che si fondono con il lato cis dell’apparato del Golgi. Passano quindi, attraverso
altre vescicole di trasporto, nelle varie cisterne dell’apparato del Golgi, dove viene ultimato
l’impacchettamento e l’assemblaggio delle proteine. Il prodotto finale della sintesi proteica
esce dal lato trans dell’apparato di Golgi attraverso vescicole. Le vescicole, a seconda delle
tre diverse destinazioni delle proteine, possono essere secretorie (esocitosi), di membrana
(plasmalemma) o di trasporto (organuli).
 LISOSOMI: sono vescicole prodotte dall’apparato di Golgi che non lasciano il citoplasma.
Contengono enzimi digestivi detti idrolasi (fosfolipasi, proteasi, fosfatasi). Possono
assolvere diversi ruoli:
o Autolisi: in seguito a un grave danno della cellula, la membrana del lisosoma si
disgrega e libera gli enzimi digestivi nel citoplasma, distruggendo tutto quello che
contiene la cellula (pacchetti suicidi).
o Il lisosoma primario si può fondere una vescicola endocitosica e degradare il
materiale al suo interno.
o Autofagia: si fondono con la membrana di organuli danneggiati che devono essere
degradati. Gli enzimi si attivano e si forma il lisosoma secondario.
 PEROSSISOMI: costituiscono un gruppo di organuli piuttosto eterogeneo. Circondati da
una membrana singola, contengono numerosi enzimi, in particolare la catalasi. Le catalasi
sono sintetizzate dai ribosomi liberi nel citoplasma (no RER). Il ruolo della catalasi è la
degradazione del perossido di idrogeno (H2O2). Il perossido di idrogeno è un sottoprodotto
dell’attività degli altri enzimi presenti nei perossisomi. È altamente tossico per la cellula, e
deve essere degradato dalla catalasi.
Altre funzioni del perossisoma comprendono l’ossidazione degli acidi grassi, la sintesi del
colesterolo, l’ossidazione dell’acido urico (non negli umani), detossifica composti nocivi
(fenoli, aldeidi, alcoli). È anche responsabile della bioluminescenza di alcuni insetti, grazie
all’enzima luciferasi.
 MITOCONDRI: sono la centrale energetica della cellula, poiché generano la maggior parte
dell’ATP attraverso la respirazione aerobica. Il numero di mitocondri in ogni cellula varia a
seconda della richiesta di energia (numerosi nelle cellule muscolari, assenti negli eritrociti).
Costituiti da una membrana esterna e una interna ripiegata a formare delle creste. Le due
membrane sono separate da una matrice liquida. Il ripiegamento della membrana interna
permette una maggiore superficie disponibile per le reazioni di respirazione cellulare.
I mitocondri rivestono un ruolo importante nei primi stadi dell’apoptosi (morte cellulare
ordinata e geneticamente programmata, no autolisi). In risposta a diversi stimoli (danni al
DNA, mancanza di ossigeno) i mitocondri, attraverso un foro della membrana
appositamente formata, rilasciano una sostanza chiamata citocromo C. Il citocromo C avvia
una cascata di enzimi che disgregano la membrana cellulare e causano la morte della
cellula.
I mitocondri possono autoduplicarsi (prima della divisione cellulare, in casi di alta richiesta
di energia).
La matrice mitocondriale presenta dei ribosomi, che sintetizzano le proteine necessarie al
mitocondrio. Questo, unito al fatto che i mitocondri abbiano un loro DNA (ereditato dalla
madre), li rende organuli pressoché indipendenti.
 NUCLEO: centro di controllo di tutte le operazioni cellulari. Determina la struttura e la
funzione della cellula. La maggior parte delle cellule contiene un singolo nucleo, ma ci sono
alcune eccezioni (cellule scheletriche possiedono molti nuclei, gli eritrociti ne sono privi).
Contiene tutte le informazioni necessarie per la sintesi di circa 100˙000 diverse proteine. È
circondato dalla membrana nucleare. Tra i due strati vi è uno spazio pieno di liquido detto
spazio perinucleare. La membrana esterna prende contatto in diversi punti con il RER.
L’involucro nucleare, inoltre, presenta dei pori, che permettono il passaggio delle
macromolecole. Tali pori non sono altro che complessi di proteine che formano interruzioni
della membrana con diametro fino a 10 volte più grande dei canali ionici del plasmalemma.
All’interno del nucleo si trovano dei corpi sferici detti nucleoli (uno o più), non
membranosi, che hanno il compito di produrre le subunità e l’RNA ribosomiali.
Il nucleo contiene il materiale genetico (geni). I geni sono organizzati in cromosomi, una
cellula umana ne contiene 23 coppie. Un membro di una coppia è di origine materna e
l’altro di origine paterna. I cromosomi non sono altro che lunghe molecole di DNA avvolte a
spirale contenenti proteine chiamate istoni. Il DNA si avvolge intorno agli istoni ad
intervalli regolari, formando complessi detti nucleosomi. Una intera catena di nucleosomi
può a sua volta avvolgersi intorno ad altri istoni. Il grado di avvolgimento determina la
lunghezza dei cromosomi. In una cellula che si sta dividendo, i cromosomi sono
strettamente spiralizzati. In cellule che non si stanno dividendo, i cromosomi sono dispersi
all’interno del nucleo, e formano un reticolo filamentoso definito cromatina.

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