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Teoria Cellulare
L’Unità fondamentale del nostro corpo è la cellula. Insieme di cellule compongono i tessuti che
comodo organi e apparati
Tre principi
Cellula non è stata scoperta in un momento unico ma in diversi anni con diversi studi, grazie ad
esempio ad autopsie. Studio iniziale della cellula di Hooke dal 1665, con lo studio dell’interno
della quercia da sughero e trovando una struttura alveolare.
Si è visto che questa unità fondamentale svolge compiti importantissimi come funzioni
metaboliche e biochimiche all’interno di un organismo sia vegetale che animale.
Cellule -> Tessuti -> Organi -> Apparati -> Corpo Umano
Microscopia
Inizialmente si è usato il microscopio ottico, poi quello a trasmissione e successivamente quello a
scansione per poter trovare tutti i microrganuli
Anatomia microscopica-apparati
Locomotore -> tessuto connettivo
Nervoso
Digerente
La cellula ha una forma in base al compito che deve svolgere e all’importanza di esso
Esempio nella pelle hanno funzione di rivestimento e quindi si mettono una sopra l’altra per
svolgere il loro compito di rivestire
Unica cellula con un agello è lo spermatozoo che deve muoversi per andare nell’ovocita
Cellula
- Il citoplasma si divide da un parte liquida chiamato citosol e una solida composta da organuli
- Gli Organuli possono essere o chiusi da una membrana (mitocondri, nucleo) oppure liberi
- Dal DNA abbiamo la trascrizione in RNA messaggiero che si lega ai ribosomi e poi abbiamo la
traduzione in proteine
- Apparato di Golgi
- Centrioli
- Proteine del citoscheletro. non membranose. de niscono forma cellula e dei binari per
raggiungere la membrana plasmatica
- Ciglia
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Membrana Plasmatica. Protezione, isolamento dall’ambiente, comunicazione, connessione
Separa una cellula dall’altra e dall’interno della cellula. È semipermeabile, consente il passaggio
selettivo di materiali. È spessa dai 6 ai 10 nanometri. Struttura altamente resistente
Ci sono solo due molecole che entrano liberamente in qualsiasi tipo di cellula cioè ossigeno e
anidride carbonica grazie al meccanismo di di usione semplice regolato dalla legge Fick. Invece
le altre sostanza passano tramite di usione facilitata con l’utilizzo di proteine. Sulla parte esterna
della membrana troviamo le glicoproteine e glicolipidi, recettori che comunicano con l’esterno
I linfociti funzionano da recettori e legano i vari virus e batteri per poi agire e rispondere allo
stimolo
Permeabile
Semipermeabile
Impermeabile
Trasporti passivi
Senza utilizzo di ATP
Dipendenti dal gradiente di concentrazione. Da una soluzione più concentrata a una meno
concentrata
3) Di usione facilitata.
Molecola ATP
Fonte di energia delle cellule prodotta nei mitocondri grazie a processi biochimici
Viene utilizzata per muovere i muscoli, aiutate gli enzimi, scaldare il nostro corpo
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Trasporti attivi
Utilizzo di ATP
1) Pompe Ioniche. Proteine che fanno passare gli ioni. Pompa sodio-potassio.
Due ioni potassio entrano nella cellula, tre ioni sodio vengono spinti fuori, quindi contro gradiente.
Si genera un gradiente elettrico per di erenza di carica tra interno ed esterno, che è base
dell’impulso nervoso
L’ambiente extra della cellula diventa carico positivamente, mentre intracellulare diventa negativo
Dopo essere passato l’impulso, gli ioni sodio rientrano nella cellula e non necessitano più di
dispendio energetico, ma secondo gradiente di concentrazione. Il neurone torna al suo potenziale
iniziale solo dopo l’impulso
Enzima
Proteine
- Trasporto
- Enzimi.
Reticolo endoplasmatico
Sistema di tubuli e vescicole che occupa la maggior parte del citoplasma. In base alla presenza di
ribosomi può essere
- Liscio.
- Rugoso
Le funzioni sono
- sintesi proteine
- Immagazzinamento (ioni)
- Trasporto
Mitocondri
Sono organuli membranosi all’interno dei quali avviene la respirazione cellulare. All’interno del
mitocondrio ci sono delle proteine per la produzione di ATP
Il numero dei mitocondri varia in base alla necessità energetica della cellula
Nucleo
All’interno del nucleo c’è la cromatina dove troviamo il DNA (46 cromosomi)
Apparato di Golgi
Modi ca le proteine destinate verso i lisosomi oppure le proteine segrete che devono essere
buttata fuori dalla cellula
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Lisosomi
Metodi -> consente di generare una cellula glia partendo dalla madre. La fase in cui la cellula
non si divide si chiama interfase. Nel mentre o è tranquilla oppure si prepara. Quando la cellula
duplica il DNA entra nella fase di mitosi vera e propria composta da 4 fasi. Ci sono delle proteine
che compongono il fuso mitotico, il quale sposta i cromosomi fratelli verso i poli opposti della
cellula. Nella metafase i cromosomi si dispongono al centro. Le bre del fuso si ancorano ai
cromatidi fratelli. Nella anafase vengono spinti verso i poli. Nella telofase, i cromosomi fratelli sono
sui poli, si formano due nuclei e successivamente alla generazione del solco, abbiamo la
generazione della cellula glia
Tessuti. Insieme di cellule specializzate con la stesa funzione che compongono gli organi
4 tipi di tessuti
1) epiteliale. Tessuto della pelle e anche degli organi, riveste internamente ed esternamente.
Stato più interno derma, più esterno epidermide. Epidermide composta da cellule di stato
basale che poi a formare lo tratto di rivestimento. È un tessuto non vascolarizzato. Può essere
semplice, formato da un solo strato, complesso formati da più strati
2) connettivo. Tessuto che connette qualcosa ad un’altra. Garantisce la connessione tra gli
organi. Può essere uido, di sostegno, proprio. Il sangue è tessuto connettivo, liquido.
Comprende una parte cellulare, brosa e una uida. Le Funzioni sono connessione,
protezione. Può essere anche cartilagineo.
3) muscolare. Costituito da cellule eccitabili con un potenziale di membrana di circa 70 mv. Può
essere scheletrico, cardiaco e liscio. Le cellule del tessuto scheletrico sono le bre cellulari,
lunghe con delle striature dovute all’organizzazione delle due proteine contrattili, actina e
miosina. Grazie a queste proteine abbiamo l’accorciamento del muscolo. Queste cellule sono
multinucleiche con elevati mitocondri e reticolo endoplasmatico rugoso.
.
Il Muscolo Scheletrico non è autonomo, ha funzione di sostegno e mentre lavora produce
calore per mantenere temperatura corporea. Composto da bre striate, che rispecchiano
l’organizzazione di actina e miosina. Le cellule possono avere più di un nucleo
Il Muscolo Cardiaco è autonomo, ha un solo nucleo, è corto e striato. È connesso grazie ai
dischi intercalari che fungono da cerniere. Permettono alle cellule del cuore di essere
connesse dal punto di vista meccanico, elettrico, chimico. Grazie al battito del cuore, il quale
si auto contrae, viene prodotta una pressione che spinge il sangue verso gli organi. Se siamo
sotto sforzo il battito viene velocizzato, se siamo tranquilli viene rallentato
Il Muscolo Liscio non ha striature, ha cellule corte fusiforme ed ha un solo nucleo. Ha
funzione di spostare cibo, urine e secreti ed è un muscolo involontario. Lo troviamo anche
nelle vie respiratorie.
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Piani di sezione.
- traversale. Permette di suddividere il nostro corpo in zona superiore e zona inferiore. La zona
superiore verso il cranio viene detta craniale, se invece è verso il basso viene detto caudale
- sagittale. Permette di dividere il nostro corpo a destra e sinistra. L’asse perfettamente in mezzo
che divide viene detto asse mediale. Più si va verso l’esterno viene chiamato distale, più si
avvicina all’asse viene detto mediale
- frontale. Permette di dividere il nostro corpo anteriore e posteriore. La parte anteriore viene
detta ventrale, la parte posteriore viene detto dorsale
Cavità corporee
Sono delimitate dalle ossa. Si suddividono in due tipi
Cavità toracica
Forma la cavita pleurica (due, comprendono i polmoni) e la cavita pericardica (uno, cuore).
Tutto ciò che scorre nel torace e non comprende cuore e polmoni appartiene al mediastino
Cavità addominale-pelvica
Contiene vescica, organi riproduttivi, ghiandole e organi digestivi. Gli organi della cavita
addominale sono avvolti dal peritoneo
Membrane che separano gli organi formati da due strati, composti da uno viscerale e uno
parietale, con in mezzo uno spazio in cui viene rilasciato un liquido che serve per evitare l’attrito.
Garantiscono uidità
Liquido peritoneo. Costituito da due membrane (viscerale e parietale) viene rilasciato tra lo strato
viscerale e parietale
Nelle cartilagini abbiamo lo stesso funzionamento col liquido sinoviale, che evita l’attrito
Cuore
Organo principale dell’appartamento circolatorio. È una pompa che garze alle contrazioni batte
10mila volte al giorno. In un anno pompa 7,5 milioni di litri di sangue. 5-30 litri al minuto
Pompa il sangue in un circolo chiuso. Tutto il sangue parte del cuore e tutto arriva al cuore.
Vascolarizzazione
Al cuore arrivano le vene polmonari, la vena cava inferiore e la vena cava superiore
- sistemica. Nella parte sinistra del cuore, parte l’aorta che porta il sangue ricco di ossigeno agli
organi in tutto il corpo, liberandolo. Qui, abbiamo lo scambio e diventa vena, la quale torna
nella parte destra del cuore ricca di CO2 che arriva dal metabolismo delle cellule. Lo spessore
del ventricolo sinistro è maggiore rispetto a quello destro perché si ha più pressione.
- polmonare. Nella parte destra del cuore, l’arteria polmonare porta il sangue lontano dal cuore
liberando CO2 e accumulando ossigeno. Qui diventa vena e torna nella parte sinistra del cuore
piena di ossigeno. La vena cava inferiore raccoglie sangue dagli arti inferiori mentre quella
superiore dagli arti superiore. Da ogni polmone partono 2 vene.
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All’arrivo destra arriva il sangue ricco di Co2. Da qui il sangue passa al ventricolo destro e viene
convogliato nella circolazione polmonare e pompato nel tronco polmonare, diviso in un vaso che
va nel polmone destro e uno che va nel sinistro. A livello polmonare La Co2 viene eliminata
attraverso l’espirazione mentre L’ossigenazione del sangue avviene tramite inspirazione. Qui torna
al cuore e si butta nell’atrio sinistro per poi andare nel ventricolo sinistro e riniziare la circolazione
sistemica.
Di erenze
- Circolazione sistemica. Arterie portano il sangue lontano dal cuore ricco di ossigeno. Le vene
portano sangue al cuore ricco di anidride carbonica. Circolazione più grande, con più
pressione. Parete cardiaca ventricolo sinistro bella spessa
- Circolazione polmonare. Arterie portano il sangue lontano dal cuore ma ricco di anidride
carbonica. Le vene portano sangue al cuore ricco di ossigeno. Circolazione più piccola, con
minor pressione
Il cuore si trova posteriormente allo sterno, nella parte più anteriore del torace, dentro la cavità
pericardica ed è lungo circa 12,5. La parte in cui è inserito tra i due polmoni, si chiama mediastino
(spazio virtuale). Si trova leggermente postato verso sinistra e può essere diviso in:
Abbiamo 4 margini.
Superiore (atrio destro e sinistro, grandi vasi), Sinistro (ventricolo sinistro, dal 2 al 5 spazio
intercostale), Inferiore (poggia sul diaframma, ventricolo destro), Margine destro (atrio destro)
Rapporti
All’interno del mediastino
Vascolarizzazione arteriosa
- Aorta
- Arteria Polmonare
Vascolarizzazione venosa
- Vena cava superiore e inferiore (sistemica)
Linfonodi
Sentinelle del nostro corpo. Piccoli organi a fagiolo ricchi di linfociti che controllano che il corpo
non sia invaso da agenti patogeni. Si trovano lungo il corso delle coronarie
- endocardio. Tessuto connettivo interno che forma le valvole cardiache, le quali separano le
camere cardiache
Dal punto di vista esterno, sul cuore è presente del grasso composto da solchi che dividono gli
altri dai ventricoli, e ventricoli tra loro. Il setto inter atriale separa gli atri, il solco coronario separa
altrio dal ventricolo, il setto inter ventricolare separa i ventricoli
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Interno del cuore
Parte destra del cuore
- Atrio destro. Arriva la vena cava inferiore e superiore. Muscoli pettinati che ricoprono la
camera cardiaca e foro ovale che collega i due atri quando il bimbo è nella pancia, che poi
diventa fossa ovale una volta nato. Diviso dal sinistro con un foro che non deve essere troppo
aperto se no crea scompenso.
Successivamente, tramite la valvola tricuspide il sangue passa al ventricolo destro. A livello della
valvole troviamo le corde tendinee che ancorano la membrana alle pareti. La Valvola è formata da
tessuto connettivo (proteine elastiche)
- Ventricolo destro. Poggia sul diaframma. Valvola tricuspide, muscoli papillari, trabecole
carnee, valvola semilunare polmonare. Quest’ultima è la valvola in cui il sangue passa per
andare nel tronco polmonare, aperta grazie ai miocardioiciti. Spessore minore rispetto al
ventricolo sinistro perché la distanza che il sangue deve percorrere è minore
- Atrio sinistro. Riceve il sangue da 2 vene polmonari per ciascun polmone. Muscoli pettinati,
Valvola bicuspide. Quest’ultima si apre permettendo il passaggio dell’atrio al ventricolo
sinistro. Quando la pressione del ventricolo è maggiore dell’atrio, si chiude per evitare il re usso
di sangue.
- Ventricolo sinistro. Valvola semilunare aortica, si apre successivamente alla chiusura valvola
bicuspide. Permette il passaggio del sangue all’aorta, che porta il sangue ricco di ossigeno in
tutto il corpo. Subito dopo alla valvola troviamo i seni aortici, dai quali si dipartono le arterie
coronarie che portano nutrimento al cuore. I vasi che garantiscono questo sono i vasi coronarici
Le arterie coronarie destra e sinistra generano una tta vascolarizzazione a livello del miocardio
perché il cuore non può riposarsi. È importante che il usso di sangue sia garantito
Quella di destra scorre nel setto inter ventricolare, producendo vari rami più piccoli diretti
all’attimo destro e diretti a vascolarizzare il ventricolo destro e no all’apice. Posteriormente
produce il ramo inter ventricolare dell’arteria coronaria di destra, che scende no all’apice.
Quella di sinistra scorre sul margine superiore del cuore, producendo dei vasi che vanno verso
l’atrio sinistro, un ramo inter ventricolare anteriore che va verso l’apice e posteriormente genera il
ramo ventricolare posteriore, che fa da margine per il ventricolo sinistro.
I miocardiociti del sangue però producono CO2 di scarto, quindi, intorno al cuore ci sono delle
vene che raccolgono il sangue de ossigenato e lo portano atrio destro, parallelamente alle arterie.
Nella porzione posteriore abbiamo la vena cardiaca media, la quale riceve tutti i vasi venosi dal
ventricolo destro e dall’apice, che si butta poi in una vena più grande. Anteriormente invece
troviamo la vena cardiaca magna, che si butta poi nella vena più grande, il seno coronario
- Vena cardiaca anteriore. Magna. Drena e raccoglie il sangue arterioso dai due ventricoli.
Raccoglie anche il sangue venoso dell’atrio sinistro
- Vena cardiaca posteriore. Media. Riceve i vasi venosi dal ventricolo destro e dall’apice
Entrambe con uiscono nel seno coronario, il quale nisce nell’atrio destro con sangue venoso
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Se le coronarie non funzionano e sono occluse, provoca un mal funzionamento delle cellule del
cuore causando infarti. Se una parte del cuore muore, la ritmicità del cuore viene meno. Se muore
una parte di ventricolo, il pezzo rimanente deve compensare la parte morta e quindi si possono
veri care danni e aritmie. Il paziente viene sottoposto a un’ecogra a e per liberare dall’occlusione
si usa il catetere. Questo si inserisce partendo dalla vena femorale dalla gamba, che sale lungo
tutto il percorso venoso, arriva al cuore tramite le vene cave o l’aorta e da qua arriva ai seni aortici
ed entra nelle coronarie. Il catere ha un palloncino che pompa aria e porta alla ridilatazione del
vaso. È presente anche una parte metallica che si attacca alle pareti del vaso tenendolo dilatato in
modo tale da poter togliere il catetere e tenere solo il palloncino. Prima questo intervento viene
fatto, meno rischi ci sono di danno
Il cuore è autoritmico ed è costituito da varie tipi di cellule che generano un impulso elettrico che
determina le contrazioni, e viene propagato in tutte le sue cellule -> Sistema di conduzione del
cuore
Queste cellule sono collocate nel polo superiore dell’atrio destro e nel nodo del seno atriale.
L’impulso si propaga attraverso le super ci atriali raggiungendo il nodo atrio ventricolare in 50ms.
Qui si veri ca un piccolo ritardo di 100ms, perché così che tutte le cellule si contraggono e si
depolarizzano. Da li viaggia lungo il fascio atrio ventricolare che scorre nel setto intra ventricolare
anteriore raggiungendo l’apice, 175ms. Qui attraverso a delle bre risale e si propaga grazie alle
cellule, contraendo, dopo gli atri, anche i ventricoli. Con la contrazione dei ventricoli si apre la
valvola semilunare polmonare destra e a sinistra la valvola semilunare aortica
Ciclo cardiaco
0 ms. comincia la sisistole atriale. Contrazione. Il sangue viene spinto nel ventricolo
Fase 1. Impulso in ritardo di 100 ms perché tutti al contrazione atriale deve veri carsi
Fase 2.
- Sistole ventricolare (1). Determina la chiusura delle valvole atrioventricolari per impedire il
re usso di sangue
Fase 3.
- Diastole ventricolare (2) 800 ms. Gli atri si riempiono senza bisogno di contrazioni grazie alle
vene.
Quando il cuore batte con maggiori di 70/80 battiti al minuto in condizioni di riposo -> tachicardia
(Determinata o dall’iperdepolarizzazione delle cellule del seno atriale oppure dagli ormoni che
regolano il battito esempio ormoni tiroidei)
Pace macker. Strumento per accelerare o diminuire la frequenza cardiaca, impiantato nello strato
sottocutaneo. Tramite impulsi magnetici controlla e regola le cellule del seno atriale
Elettrocardiogramma. Esame che permette di valutare le condizioni del cuore. Genera delle curve
su un foglio suddiviso in quadrati secondo il ciclo cardiaco. Tre tipi di curve
- irregolare, aritmia
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Extrasistole. Il cuore fa dei battiti in più per pompare il sangue, c’è quindi qualcosa che non va
- extrasistole ventricolare. La pompa cardiaca non funziona più. Molto più grave
Il sistema nervoso centrale può intervenire andare ad accelerare o decollare il battito. Nel cervello
abbiamo due centri che regolano il battito.
- cardioinibitore. Rilascia acetilcolina, la quale agisce sulle cellule del pacemacker rallentando il
battito
Battiti cardiaci sono dipendenti dal sistema nervoso perché può rilevare cambiamenti alla
pressione del sangue, grazie alla presenza in alcuni punti speci ci (aorta o carotidi) sono presenti i
barocettori, che fanno da sensori e monitorano la pressione sanguigna.
Pressione del sangue generata dai ventricoli. Per riportare la pressione a livelli normali bisogna o
diminuire la frequenza, oppure variare il diametro dei vasi
Formazione placca aterosclerotica nel vaso. Si accumulano i globuli rossi formando una
coagulazione che prende il nome di trombo. Il continuo usso di sangue che continua a battere su
questa placca a un certo punto stacca il coagulo. I globuli rossi si smuovono e questo coagulo
può formarsi da un’altra parte
APPARATO CIRCOLATORIO
Arterie e vene hanno strutture bene de nite, a tonache, che garantisce all’arteria e vene di
modi carsi e sostenere pressione sanguigna
- Poi abbiamo la media, più spessa nelle arterie che nelle vene per di erenza di pressione
maggiore e composta da muscolo liscio. La tonaca muscolare, composta da muscolo liscio,
presente nelle arterie è più spessa di quella delle vene. Fibre con un solo nucleo centrale, non
sono controllate dalla volontà ma dal sistema nervoso autonomo che a seconda delle
necessità, agisce
- Più esterna, la aventizia, composta da bre collagene ed elastiche. Nelle vene è più spessa
perché la vena è più deformabile
Diametro lume. Più stretto nelle arterie perchè le vene sono più elastiche e deformabili.
Spessore generale della parete. Più spesso nelle arterie perché hanno una spessa tonaca
muscolare
Morfologia sezione trasversale. Arteria circolare anche in assenza di sangue. Vene deformabili
Tonaca più spessa. Nelle arterie tonaca media. Nelle vene tonaca avventizia
Valvole. Nelle arterie non sono presenti, mentre nella maggioranza delle vene ci sono
Pressione del sangue. Più alta nelle arterie che nelle vene
Flusso del sangue. Le arterie portano il sangue lontano da cuore. Le vene organo il sangue verso
il cuore
Livelli di ossigeno. Arterie sistemiche -> sangue ricco di ossigeno, Arterie polmonari -> sangue
povero di ossigeno, Vene sistemiche -> sangue povero di ossigeno, Vene polmonari -> sangue
ricco di ossigeno
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Distribuzione arterie e vene
Si parte dalle due piu grandi arterie -> Aorta e arteria polmonare.
Sono Arterie elastiche che possono avere un diametro del lume pari 2,5 cm, sono composte da
tutte e tre le tonache. Da queste due si formano delle arterie sempre più piccole che producono
dei vasi collaterali. Dalla arteria polmonare si formano due arterie che vanno verso i polmoni.
Dall’aorta si dipartono le arterie di distribuzione che portano il sangue verso tutti gli organi,
formando poi le arteiole con una struttura completamente diversa perché perdono la tonaca
avventizia. Rimane la tonaca muscolare liscia e l’endotelio della tonaca intima. Il diametro è
sempre più piccolo.
Dalle arteriole si formano i capillari, che mantengono solo la tonaca intima perché qui avvengono
gli scambi tra ossigeno e anidride carbonica, quindi le pareti devo essere ridotte il più possibile
per far si che questi trasporti avvengano per di usione.
Il sangue poi deve tornare al cuore e qui abbiamo il processo contrario. Dai piu piccoli ai piu
grandi. Dai capillari venosi si formano le venule, con tonaca intima e tonaca avventizia. Attraverso
la contrazione dei muscoli circostanti, si ha il movimento del sangue garantito anche senza la
tonaca intima. Da qui si formano vene di mediocalibro, che fuoriescono dagli organi, con
all’interno muscolatura lisca. Successivamente si formano le vene di grande calibro.
A livello periferico troviamo lo scambio di ossigeno, co2, e sostanze nutritive a livello dei capillari
Capillari
- continui. Le cellule endoteliali sono collegate tra loro attraverso giunzioni specializzate. La
di usione attraverso la cellula e il capillare avviene per di usione
- nestrati. Presentano pori e nestature, per facilitare il passaggio di sostanze nutritive. A livello
del fegato e a livello polmonare
Letto capillare. Regione a livello periferico nei singoli organi, dove all’arrivo di un’arteriola, questa
produce i capillari, che man mano che scambiano ossigeno con cO2, da capillari arteriosi
diventano capillari venosi
Nelle vene la pressione è più bassa che nelle arterie, quindi da sola non sarebbe in grado di
optare il sangue verso il cuore, quindi sono presenti delle valvole che chiudono e
compartimentalizzano il percorso del sangue, vincendo cosi la forza di gravità. L’azione delle
valvole è aiutata dai muscoli circostanti quindi si forma la pompa muscolare scheletrica che
favorisce il mantenimento del usso venoso.
La capacità delle vene di deformarsi fa in modo che ci sia il 60/70% di sangue nel sistema
venoso, mentre il 30/40 % nel sistema arterioso.
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CIRCOLAZIONE SISTEMICA E POLMONARE
Circolazione sistemica
Ventricolo sinistro
Aorta
Vene sistemiche
Atrio destro
Ventricolo destro
Vene polmonari
Atrio sinistro
Ventricolo sinistro
Aorta. Fuoriesce dal ventricolo di sinistra. Aorta ascendente che va verso l’alto. Appena si
diparte, troviamo il seno aortico, da cui si dipartono l’arteria coronaria destra e sinistra, che
vanno a favorire il nutrimento al cuore.
Cervello
Le arterie carotidi salgono entrambe verso il cervello. A livello della laringe entrambe si dividono in
- carotide interna. continua verso l’alto ed entra el cervello attraverso un foro
Al cervello arrivano anche le arterie vertebrali. Una a destra e una sinistra che derivano dalla
divisione delle succlavie.
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Aorta toracica
Dall’aorta toracica si dipartono dei rami collaterali che vascolarizzano le strutture del torace.
Aorta addominale
Dall’aorta addominale si partono tre aorte importanti che vascolarizzano le strutture dell’addome.
- Troncoceliaco. Da qui si originano le arterie che vascolarizzano stomaco, milza e fegato. Arteria
gastrica, arteria splenica e arteria epatica
- Mesenterica superiore. Parte 3cm sotto il troncoceliaco. Partono dei rami che vascolarizzano
intestino tenue, pancreas, prime parti del crasso e porzioni di reni
- Mesenterica inferiore.parte 2/4cm sotto. Vascolarizza le strutture contenute nella pelvi e nel
bacino
Dall’aorta addominale partono anche le arterie renali (destra e sinistra) e le arterie gonadiche
(destra e sinistra) che vanno verso le gonadi
A livello di L4L5 l’arteria addominale si divide nelle due arterie Iliache (sinistra e destra) verso gli
arti inferiori
La succlavia sinistra parte direttamente dall’arco aortico, quella di destra è una continuazione del
troncobracheocefalico. Entrambe salgono superiormente passano dietro la clavicola ed entrano
nell’ascella, prendendo il nome di arterie ascellari. Attraversano l’omero e livello della sua testa
diventano arterie brachiali. Scendono lungo il braccio e all’altezza del gomito si suddividono in
arteria radiale e arteria ulnare (radio e ulna), no al polso.
Circolazione venosa
Le principali vene corrono in parallelo alle arterie con lo stesso nome. La grande di erenza tra i
due sistemi è che nel sistema venoso, a livello degli arti sia inferiori che superiori si trovano delle
importanti vene più super ciali.
Abbiamo vene profonde e super ciali sia perché il sistema venoso fa da riserva di sangue sia
perché quelle super ciali controllano la termoregolazione, scambiando calore con l’ambiente
esterno.
Collo
Le vene che drenano il sangue che arriva dal cavità cranica sia dalle porzioni più super ciali del
cranio, alla formazione delle succlavie, partecipano due vene che scendono nel collo.
- Vena giugulare interna. Come la carotide interna, scende direttamente dal cranio, portando
sangue deossigenato proveniente dal cervello
- Vena giugulare esterna. Deriva dalle varie vene che si formano dalle cavità più super ciali.
Scendono parallele ed entrambe si buttano nella vena succlavia, parallela all’ arteria succlavia. La
vena succlavia di destra si unisce poi alla vena succlavia di sinistra formando la grande vena cava
superiore, la quale coin uisce nell’atrio destro
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Arti superiori (vene)
Le vene profonde hanno stesso corso e stesso nome delle arterie.
- Vena ulnare
- Vena radiale
All’altezza del gomito si uniscono formando la vena brachiale, che sale lungo il braccio
diventando poi vena ascellare ed in ne vena succlavia, che poi unendosi all’altra succlavia
formano la vena cava superiore.
- Vena cefalica. Si origina dal polso ma scorre lateralmente. Percorre un percorso più breve e
attraverso un ramo intermedio si butta nella basilica. Il ramo prende il nome di cubitale
mediana, zona in cui viene svolto il prelievo del sangue.
Anche negli arti inferiori abbiamo vene super ciali e vene profonde.
Le vene profonde seguono lo stesso decorso delle arterie. A partire dalla caviglia abbiamo la
vena tibiale e la vena peroneale, le quali si uniscono e formano la vena poplitea, per poi diventare
vena femorale. Passato poi l’inguine, prende il nome di vena iliaca.
- Vena grande safena. Vena più lunga del coro umano. Si origina nella caviglia e scorre
medialmente lungo il polpaccio, la gamba e la coscia per poi buttarsi nella vena femorale
profonda a livello dell’inguine
- Vena piccola safena. Percorre un percorso più breve, laterale. Sale sul margine laterale della
gamba. A livello della cavità poplitea si butta nella vena femorale profonda
A livello delle vene super ciali degli arti inferiori possono svilupparsi le varici
La vena mesenterica inferiore, che drena il sangue proveniente dal colon, la vena mesenterica
superiore, che drena il sangue proveniente dall’ intestino tenue e la vena splenica, che arriva dal
pancreas, non si buttano direttamente nella vena cava inferiore ma con uiscono nella vena porta,
la quale entra nel fegato.
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SANGUE
Tessuto connettivo liquido. Attraverso la circolazione connette tutto il corpo.
Ha diverse funzioni
- Trasporto. gas, nutrimento, sostanze di scarto, ormoni, enzimi, ioni, acido lattico, proteine
dell’immunità
- Coagulazione. Piastrine
Un campione di sangue contiene dal 40 al 60% di plasma (parte liquida) e dal 7 al 54% di parte
corpuscolata
Parte corpuscolata
- Globuli rossi. 99.9% funzione di trasporto di gas, ossigeno e cO2. Privi di nucleo e mitocondri
Composto da
- Proteine(7%). Prodotte dal fegato, molto importanti. La più abbondante è l’albumina, che funge
da trasporto e regola la pressione osmotica. Il brinogeno forma il tappo di coagulazione.
Anticorpi hanno funzione immunitaria
Se il fegato viene danneggiato saranno prodotte anche minor quantità di queste proteine
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APPARATO RESPIRATORIO
- vie di conduzione
La funzione principale è il trasporto dell’aria dall’esterno verso i polmoni, all’interno dei quali ci
sono gli alveoli, in cui l’ossigeno passa al sangue. Mentre viene eliminata l’anidride carbonica, che
ripercorre lo stesso percorso al contrario e viene buttata verso l’esterno.
Funzioni.
- fornire sensazione olfattive. La mucosa olfattiva contiene cellule in grado di captare odori
esterni
- proteggere da microorganismi e polveri. Ci sono dei sistemi che non permettono il passaggio
- controllare pressione del sangue. Nelle pareti dei capillari è presente un enzima che converte
una molecola (angiotensina 1) in un’altra (angiotensina 2) che controlla la pressione.
Epitelio respiratorio
L’Epitelio respiratorio permette la difesa da polveri e microorganismi.
- Ghiandole mucose. Producono muco, liquido appiccicoso che viene rilasciato sulle ciglia in
modo che siano appiccicose. Il muco si attacca anche cellule di grande dimensioni come i
batteri. In caso di infezione delle cellule dell’epitelio respiratorio, queste cellule per rispondere
producono molto più muco in modo da appiccicare più agenti patogeni possibili
Man mano che si entra nei polmoni questo epitelio cambia, diminuiscono le ciglia e anche le
ghiandole muscose, perché nelle super ci più piccole di scambio non servono. Serve solo una
parete sottile
Al di sotto dell’epitelio, presente una lamina propria perché il tessuto epiteliale non è
vascolarizzato.
Importante che l’aria che arriva ai polmoni sia pulita, alla temperatura corporea (37 gradi) e alla
giusta umidità. L’epitelio è in grado di modi care questi fattori.
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Vie aree superiori
Cavità nasali
Si consiglia di respirare dal naso, in modo che ci sia sempre un controllo di quello che viene
respirato. L’aria entra dalle narici. Subito dietro troviamo una struttura, il vestibolo nasale.
All’interno di questa struttura abbiamo strutture di prima difesa, le vibrisse, peli che hanno
funzione di trattenere piccole e grandi particelle. Successivamente si entra nella cavità nasale,
costituita da un pavimento, il palato duro che separa la cavita nasale da quella orale. Man mano
che si va avanti diventa molle e forma l’ugola, che separa la cavità nasale dalla faringe.
Il tetto delle cavità nasali è determinato dall’osso frontale, che continua anteriormente con l’osso
nasale e alla punta del naso diventa cartilagineo.
- superiore
- medio
- inferiore
Sono sentierini che si aprono nelle pareti laterali delle cavità nasali generando un vortice di aria
che serve a portare aria alla giusta umidità e temperatura.
Alla ne dei cornetti nasali, a livello della ne del palato duro, inizia la faringe
Faringe
Importante anche nell’apparato digerente, si organizza no a livello della laringe. Può essere
divisa in tre porzioni
- rinofaringe. Delimitata dal palato molle e dall’osso temporale. Nella rinofaringe troviamo la
tonsilla faringea, un ammasso di linfociti, cellule dell’immunità che si attivano in caso che
nell’aria sono presenti organismi patogeni.
Trachea davanti all’esofago. L’aria passa anche nell’esofago ma la maggior patte nella laringe
Laringe
- La cartilagine più importante è quella tiroidea (impari) che poggia sulla tiroide e avvolge a
scudo la parte anteriore. Questo scudo da forma al pomo d’adamo. Posteriormente è
incompleta
- La terza cartilagine importante è l’epiglottide (impari), con una forma a calza scarpa, ancorata
lateralmente alla tiroidea. È una delle più importanti perché chiude la laringe per evitare lo
strozzamento. Durante questo processo intervengono i muscoli lisci involontari
La parte inferiore della laringe è formata da anelli cartilaginei che però non la chiudono
completamente, per far si che possa espandersi nel momento dei passaggi del bolo all’interno
dell’esofago.
A livello dell’apertura della laringe troviamo due cartilagini particolari, le corde vocali, pieghe che
vibrano al passaggio dell’aria creando il suono
- spessore
- lunghezza
- tensione
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Trachea
Presenta cartilagini che la rivestono anteriormente. Posteriormente non è rivestita.
- Lateralmente la tiroide.
Inizia a livello di C6, e termina a livello di T5/T6. È lunga circa 12 cm con diametro tra 15/18 mm.
La vascolarizzazione arteriosa è de nita dalle arterie bronchiali mentre quella venosa dalle vene
tiroidee.
Quando si contrae il muscolo della trachea, con l’azione dell’adrenalina, gli anelli cartilaginei si
espandono incrementando così il diametro per mandare più aria e ossigeno ai polmoni.
Quando si rilassa il muscolo della trachea, con l’azione dell’ acetilcolina, si ha una riduzione del
diametro della trachea.
- tratto cervicale
- tratto toracico
Successivamente troviamo la carena, punto in cui la trachea si biforca nei due bronchi, che
entrano nei polmoni a livello dell’ileo polmonare
Polmoni
I linfonodi che controllano la linfa proveniente dai polmoni sono i linfonodi mediastinici, collocati
nel mediastino
L’epitelio dei polmoni è cilindrico pseudostrati cato e cambia a mano a mano che si entra.
Internamente scompaiono le componenti cartilaginei, la componente cigliare e le ghiandole
mucose perché all’interno, perché la funzione principale è quella di scambio ossigeno/cO2 e deve
essere più sottile possibile.
Ogni polmone pesa circa 650 grammi. Il diametro del polmone destro è maggiore alla base
rispetto al sinistro, perché a sinistra c’è il cuore. Polmone destro più alto del sinistro perché sotto
c’è il fegato che lo spinge.
Polmone destro
Si suddivide in tre lobi grazie a due scissure
Polmone sinistro
Si suddivide in due lobi grazie ad una scissura obliqua
- lobo superiore
- lobo inferiore.
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Suddivisione interna
Le Scissure sono fondamentali perchè i bronchi seguono la suddivisione dei lobi.
In entrambi i polmoni abbiamo l’ileo polmonare, il quale accoglie l’entrata e l’uscita dei vasi
(sanguigni e linfatici), dei bronchi e dei nervi.
Ogni lobo si suddivide in compartimenti sempre più piccoli, che accompagnano il decorso di
bronchi, vasi e nervi.
Il bronco quando entra nel polmone si suddivide in bronchi lobare (3 nel destro e 2 nel sinistro) e
ciascuno di questi si suddivide in diramazioni.
Le diramazioni bronchiali, dei vasi e dei nervi seguono la suddivisione data dai setti all’interno di
ciascun lobo, i quali lo suddividono in compartimenti più piccoli chiamati lobuli
Appena i bronchi principali passano l’ileo polmonare, diventano bronchi intrapolmonari, con gli
anelli cartilaginei che circondano tutto il bronco.
Ciascun bronco successivamente i suddivide in bronchi lobari, che sono 1 per ogni lobo.
Ciascun bronco lobare si suddivide in bronchi segmentali. Gli anelli cartilaginei vengono sostituiti
da placche che poi, man mano che il bronco diminuisce di diametro, scompaiono
Dai bronchi segmentali si formano i piccoli bronchi e poi i bronchioli (privi di ciglia di muco e di
placche)
Per ogni bronchiali si formano 6500 bronchiali terminali, costituiti solo da muscolatura liscia.
In ne arriviamo nel bronchiolo respiratorio, il quale si butta nei sacchi alveolari, punto in cui
avviene lo scambio tra ossigeno e cO2.
Ciascun alveolo è circondato da un ramo dell’arteria polmonare e un ramo della vena polmonare.
L’arteria porta sangue ricco di cO2 che viene eliminata e successivamente diventa vena, piena di
ossigeno
- pneumociti di I tipo. Formano gli alveoli, fanno parte della membrana epiteliale traverso cui
di ondono i gas
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Muscoli di respirazione
- A riposo. Se non siamo sotto sforzo la respirazione è controllata dal diaframma, il quale regola
contrazione ed espansione.
Abbiamo una fase di inspirazione, attiva, quando il diaframma si contrae e le coste muovono la
gabba toracica, ed una fase di espirazione, passiva, in cui il diaframma si rilassa e torna nella
sua posizione originaria
- Forzata. Sotto sforzo intervengono i muscoli per far si che si gon ancora di più la gabbia
toracica, l’addome e il diaframma, accelerando la respirazione
In fase attiva, di ispirazione forzata, i muscoli che agiscono sono gli intercostali esterni, il dentato
anteriore, il piccolo pectorale, lo sternomastroideo, muscoli scalini del collo
In fase passiva di espirazione forzata, ì muscolo che agiscono sono gli intercostali interni, i
muscoli addominali, muscolo trasverso del torace
Centri respiratori
Ci sono dei centri posizionati nell’encefalo, in grado di aumentare o ridurre la frequenza dei respiri,
controllandola.
Questi inviano delle bre stimolanti che agiscono sul diaframma e sugli intercostali esterni
aumentando o diminuendo la respirazione
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APPARATO DIGERENTE
Tubo muscolare che parte dalla cavità orale, passa nella faringe, poi esofago, stomaco, intestino
(tenue e crasso) e nisce nel retto.
Ha la funzione di trasportatore tutto quello che ingeriamo nei diversi organi per poter essere
digeriamo o assorbito
Costituito da organi cavi che formano dei condotti e hanno la capacita di portare il cibo a tutte le
strutture deputate all’assorbimento e digestione. Quando siamo in perfetta salute non ci
accorgiamo della digestione perché avviene in modo autonomo, questo avviene da dopo la
deglutizione. Nel momento in cui abbiamo qualche problema (nausea, vomito, diarrea…) bisogna
cercare di risolverlo più veloce possibile
Ghiandole accessorie
Per aiutare il processo di assorbimento e digestione sono presenti diverse ghiandole accessorie.
Nella cavità orale abbiamo i denti che abitano nella masticazione del cibo, che aiuta alla
formazione del bolo.
Le ghiandole salivari sono soggette alla produzione della saliva, in cui son presenti gli enzimi per
la digestione.
Sono presenti anche altre ghiandole che producono sostanze per la digestione e sono
- Trattamento meccanico. Il cibo viene tritato grazie ai denti e creano il bolo grazie alla saliva e
alla lingua che lo modella.
- Digestione. Demolizione chimica del cibo. Le macromolecole vengono demoliti in molecole più
semplici. A data agli enzimi gastrici che fungono anche da demolitori di acidi grassi
- Secrezione. Le ghiandole accessorie rilasciano i secreti nel tubo digerente, fondamentali per le
funzione di digestione e assorbimento.
- Assorbimento. Dopo che vengono formate molecole più semplici, queste vengono assorbite
nell’intestino.
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Epitelio dell’apparato digerente
L’ Epitelio del sistema digerente è di diversi tipi a seconda della regione in cui ci si trova. Da più
complesso diventa sottile. L’epitelio rispecchia la funzione dell’organo. Esempi
- Nella bocca, cavità orale, faringe ed esofago -> funzione di trasporto -> epitelio che deve
resistere agli insulti meccanici ed abrasioni -> epitelio robusto, pavimentoso composto
- Nell’intestino -> funzione principale di assorbimento -> epitelio non deve essere spesso perché
le varie sostanze devono essere in grado di di ondere rapidamente -> epitelio semplice
- Mucosa
- Tonaca muscolare. Importante per spingere il cibo lungo il tubo digerente con le contrazioni
Questa doppia presenza aumenta la possibilità di contrazione e di sviluppare forza per spingere il
materiale digerito lungo il tubo
- Membrana esterna.
Tra le due si delimita uno spazio nel quale viene rilasciato il liquido peritoniale, il quale favorisce i
movimenti riducendo gli attriti
Tonaca Musclare
Quando nel tubo digerente non passa cibo, le pareti collassano e sono chiuse
Quando nel tubo passa cibo è fondamentale la presenza della tonaca muscolare (liscia) perchè
la contrazione genera due tipi di movimenti.
- Peristalsi. Es. esofago. Contrazione della tonaca muscolare per spingere il cibo verso lo
stomaco. Favorisce l’unidirezione
Fase 1
Contrazione della muscolatura circolare dietro al bolo
Fase 2
Contrazione muscolatura longitudinale davanti al bolo
Fase 3
Al di sotto del diaframma, gli organi che sono avvolti dal peritoneo ne prendono un rapporto un
po’ diverso. O vengono avvolti completamente oppure solo anteriormente.
Peritoneo importante anche perché stabilizza la posizione degli organi che avvolge
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Organi intraperitoniali -> Stomaco e Fegato
Il fegato è legato al diaframma grazie al legamento falciforme ed è legato allo stomaco grazie al
piccolo omento.
Questi legamenti sono specializzazioni del peritoneo e servono a stabilizzare gli organi nella loro
posizione
Dallo stomaco parte il grande omento, altra specializzazione del peritoneo, che scende lungo il
percorso dell’addome e copre anteriormente le anse dell’intestino.
Gli altri organi presenti nella cavità addominali sono tutti retroperitoneali, quindi sono avvolti solo
anteriormente
Durante lo sviluppo embrionale sono avvolti completamente da peritoneo. Dalla nascita in poi
diventano retroperitoneali
Attraverso l’azione combinata dei denti della saliva e della lingua, si ha una prima fase di
trattamento meccanico in cui il cibo viene ridotto in poltiglia e si trasforma in bolo che poi viene
deglutito ed entra in faringe.
Il tetto è rappresentato dal palato duro, che prosegue come palato molle e forma l’ugola.
La lingua è un muscolo molto grande i cui movimenti sono fondamentali per il mescolamento del
cibo, grazie al suo movimento il cibo viene spinto verso i denti e insieme alla saliva permette la
formazione della poltiglia.
Nella saliva sono presenti degli enzimi in grado di degradare alcune macromolecole .
A contatto con l’ugola abbiamo la tonsilla palatina, ammasso di tessuto linfoide che contiene
cellule dell’immunità di difesa.
Le pareti della cavità orale sono costituite dalle guance che sono aiutate dai muscoli buccinatori.
A livello della cavità orale sboccano i condotti delle tre paia di ghiandole salivari, le quali hanno
funzione di produrre saliva
- ghiandole parotidi
- ghiandole sottolinguali
- ghiandole sottomandibolari
Saliva
- 99% acqua
Deglutizione
Meccanismo importante della discesa del bolo verso lo stomaco. Risultato del bilanciamento
sottile tra muscolatura volontaria ed involontaria.
Fase Buccale.
Il cibo viene internalizzato a livello della cavità orale, viene trattato meccanicamente, subisce una
digestione chimica ai carboidrati e si forma il bolo alimentare. Quando noi decidiamo di deglutire
si ha un innalzamento della lingua che spinge il bolo sulla parete posteriore, l’ugula, la quale
chiude momentaneamente la rinofaringe. Successivamente nel momento in cui il bolo viene
spinto e comincia la discesa verso l’orofaringe, inizia la fase faringea
Fase Faringea.
Il bolo viene spinto e passa attraverso lo s ntere esofageo superiore ed entra nell’esofago
Fase Esofagea.
Grazie alla peristalsi, contrazione dell’esofago, il bolo scende lungo l’esofago no allo stomaco
Esofago
Condotto lungo circa 25cm che si organizza da C6 a T7. Si trova dietro alla trachea d è
lievemente spostato a sinistra rispetto alla linea mediana.
All’interno troviamo epitelio pavimentoso composto, costituito da una mucosa e una sottomucosa
con vasi e nervi.
È vascolarizzato dalle arterie esofagee (ramo dell’aorta toracica) ed è composto da una spessa
tonaca muscolare con solita organizzazione. Più esternamente abbiamo una tonaca avventizia
composta da tessuto connettivo e bre elastiche che facilitano la deformazione dell’esofago
Zone dell’addome
Divisione in 9 quadranti.
Due linee orizzontali parallele, una sopra l’ombelico e l’altra sotto l’ombelico
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Stomaco
Grazie alla peristalsi il bolo arriva allo stomaco
- Margine destro. Caratterizzato da una piccola curvatura dove troviamo un legamento che è una
specializzazione del peritoneo, il piccolo omento (stomaco-fegato) -> lunga 10 cm
- Margine sinistro. Caratterizzato da una grande curvatura dove troviamo il grande omento,
caratterizzato dalla presenza di ammasso di tessuto adiposo -> lunga 40 cm
Lo stomaco è un organo con ampia capacità dilatativa. A seconda se è ricco o privo di cibo,
prende rapporti spaziali
- Fondo.
Dall’interno verso l’esterno la tonaca muscolare che avvolge lo stomaco è enorme. Questo perché
avvengono parallelamente la peristalsi e segmentazione che consentono la contrazione
- Segmentazione. Il materiale all’interno dello stomaco viene mescolato per entrare in contatto
con enzimi gastrici, i quali digeriscono le macromolecole
Internamente l’epitelio semplice presenta numerose pieghe che consentono alla struttura interna
di dilatarsi e aumentare la propria capacità.
Organizzazione interna
La super cie dello stomaco è caratterizzato da una serie di buchi che delimitano delle fossette, le
fosse gastriche, con all’interno delle piccole caverne che scendono nell’epeitelio.
Dall’esterno all’interno delle fosse gastriche troviamo diversi tipi di cellule che riproducono
sostanze fondamentali per la digestione chimica.
- Cellule mucose. Più esterne. Funzione di produrre muco che deve contrastare l’e etto acido
delle sostanze prodotte dalle altre cellule
- Cellule principali. Secernono il pepsinogeno, il quale suo percorso incontra l’HCL e diventa
pepsina, che rompe i legami delle proteine in aminoacidi. Queste cellule producono anche lipasi
gastrica, che rompe gli acidi grassi
- Cellule enterocroma ni. Alla base delle fossette. Producono l’ormone gastrina, importante
perché viene rilasciato per primo. Quando si ha fame, si genera un ri esso che agisce su
queste cellule che producono gastrica. Questa sale lungo la fossetta e determina l’attivazione
delle cellule parietali e principali.
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Il cibo dopo che viene digerito chimicamente dagli enzimi, il bolo cambia nome e diventa chimo.
Quello che esce dallo stomaco, esendoci pH basso, è un prodotto altamente acido.
Successivamente nell’intestino invece troviamo un pH neutro e nella sua parte iniziale, duodeno,
troviamo del muco che serve a riportare il pH ad un valore neutro
Il chimo, attraverso lo s ntere epilorico, passa nel duodeno che è la prima porzione dell’intestino
tenue
Intestino
Diviso in
Intestino tenue
- Duodeno. Collegamento con lo stomaco. Lungo circa 25cm. Il chimo viene riportato a pH
neutro. Nel duodeno si riversano due secreti ghiandolari prodotti da fegato (bile) e pancreas
(succhi digestivi). Porzione più corta ma con più diametro.
- Digiuno. 2,5m. Seconda porzione. Organizzato in anse piegate l’una sull’altra, che vengono
mantenute nella loro pozione grazie al peritoneo
- Ileo. 3,5m. Organizzato in anse ripiegate e tenute insieme dal peritoneo, nei quali si veri ca
ancora l’assorbimento. Man mano che si avvicina al crasso ci sarà sempre meno da assorbire e
ci sarà da eliminare quello che è rimasto in fondo all’ileo
Il tessuto è composto da
- Mucosa
- Sottomucosa
Billo intestinale. Formato da epitelio semplice, con una sottomucosa e una tonaca muscolare che
permette la segmentazione
Nel duodeno abbiamo minori billi che nelle altre due parti perché ci sono le ghiandole
sottomucose che producono il muco per tamponare il pH.
Nell’ileo cominciano a diminuire perché poi quello che resta va eliminato e la presenza dei noduli
linfatici nella sottomucosa, fondamentali per difenderci dai batteri presenti nel crasso.
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Intestino crasso.
Dall’ileo, il materiale non assorbito passa attraverso la valvola ileocecale nella prima porzione del
crasso.
- Ceco. Prima parte del crasso, attaccato alla pendice vendiforme, tessuto linfoide in grado di
esercitare una reazione di difesa contro i batteri che potrebbero migrare verso il tenue
- Colon ascendete. Sale nella porzione destra del corpo no alla fessura colica destra (sotto al
fegato)
- Colon trasverso. Attraverso la parte addominale da destra a sinistra no alla fessura colica
sinistra
- Colon discendete. Scende nella porzione sinistra producendo poi una S chiamata colon
sigmoideo che termina nel retto
Funzioni principali
- assorbimento di acqua
- assorbimento di elettroliti
- assorbimento vitamine
Retto
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Le ghiandole associate al tubo digerente sono le ghiandole salivari, importanti nella prima fase
dell’ingestione.
Ghiandole salivari
Importanti non solo per la formazione di saliva, ma anche perchè al loro interno è presente
l’enzima amilasi salivare, in grado di e ettuare la prima digestione dei carboidrati
Fegato
Organo pieno, il più grande del corpo umano. Ghiandola esocrina che occupa quasi tutto
l’addome superiore. Lunghezza di 20 cm altezza 12 profondità 12. Pesa circa 1,5 kg
- Vascolarizzazione vene. Vena epatica e Vena porta (deriva dalla congiunzione delle
mesenteriche, gastrica e pancreatiche). Dopo che il sangue viene controllato dal fegato esce da
queste vene epatiche.
Una delle funzioni del fegato è quella del controllo metabolico del sangue. Le sue cellule sono gli
epatociti, i quali monitorano tutto il sangue
Il 25% del sangue che riceve arriva dall’arteria epatica, il 75% dalla vena porta
- Sinistro.
Nel fegato arrivano una grande quantità di vasi, i quali si dividono in tantissimi capillari che qui
prendono il nome di sinusoidi epatici. Sono capillari nestrati, in modo che favoriscono
maggiormente la di usione, quindi scambio continuo tra capillari ed epatociti.
la bile -> liquido prodotto dagli epatociti che serve ad emulsionare i grassi digeriti.
La bile può andare direttamente in duodeno, oppure accumularsi all’interno della cistifellea
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Ogni lobo del fegato si divide in 100.000 lobuli.
Un singolo lobulo ha la forma di un esagono. Dal centro si dipartono, come dei raggi, delle lamelle
contenenti gli epatociti. Tra un raggio e l’altro scorrono i sinusoidi epatici, che scorrono tra le
lamelle, per fare in modo che il sangue entri in contatto con più cellule possibili.
A ogni vertice dell’ esagono si organizza la triade portale -> giungono un ramo della vena porta,
uno dell’arteria epatica e si diparte un piccolo dotto biliare, punto in cui viene concentrata la bile
prodotta dagli epatociti.
Dalla triade portale, questi condotti biliari formano condotti sempre più grandi, che poi formano
due dotti biliari
Il dotto di destra e il dotto di sinistra poi si uniscono a formare un dotto comune, il usale può
andare direttamente nel duodeno oppure proseguire nel dotto cistico, che porta la bile nella
cistifellea a seconda delle necessità
A livello del duodeno troviamo la papilla duodenale, punto in cui convergono il dotto che arriva
dal fegato e il dotto che arriva dal pancreas
Altre funzioni
- Fagocitosi
Pancreas
Organo più piccolo del fegato. 90g. Alto 4cm, lungo 20cm
- Anteriormente. Stomaco
Linfonodi. Pancreatico-duodenali
Tessuti.
Il pancreas è una ghiandola al 99% esocrina, cioè che la secrezione viene rilasciata nelle
vicinanze. In questo caso nel duodeno.
Ma per l’1/2% è anche una ghiandola endocrina, cioè che la secrezione viene rilasciata lontana.
Sparse nel tessuto, si trovano delle cellule particolari raggruppate nelle isole di Langerhans, che
producono tre ormoni importanti per il metabolismo del glucosio
- cellule beta. Producono insulina. Ormone ipoglicerizzante -> Riduce la contrazione di glucosio
del sangue
- cellule alfa. Producono glucagone. Ormone iperglicerizzante -> Promuove l’aumento del
glucosio del sangue
APPARATO UROPROIETICO
Composto dai due reni e dalle vie che conducono l’urina all’esterno
- Vescica. Funge da serbatoio, è muscolo membranoso cavo che contiene urina prima che
nisca nell’uretra
Funzioni principali.
- Escrezione
I reni ltrano il sangue e tolgono da esso tutte le molecole che possono essere considerate non
idonee insieme ai prodotti di scarto che derivano dal metabolismo cellulare e producono urina.
L’urina, attraverso gli ureteri, viene coinvogliata verso la vescica, organo muscolare cavo che la
raccoglie temporaneamente prima di essere portata verso l’uretra, che la conduce all’esterno.
Altre funzioni
- Regolazione pressione arteriosa. L’angiotensina 1 viene prodotta e rilasciata nel sangue dai reni
e va nei polmoni, dove è presente l’enzima convertitore di angiotensina 1, che la trasforma in
angiotensina 2 -> Ormone importante che regola la pressione sanguigna.
Controlla il sangue anche grazie a delle cellule di controllo dei globuli rossi, che producono l’
eritropoietina, la quale favorisce l’aumento della produzione dei globuli rossi.
Reni
Organi retroperitoneali nella cavità addominale che si trovano tra T12 e L3, pesano 130-150g,
larghi 6 c e profondi 3 cm
Rene destro.
- Anteriormente. Duodeno
Rene sinistro.
- Superiormente. Stomaco
- Anteriormente. Pancreas
Vascolarizzazione vene. Vene renali -> si buttano direttamente in vena cava inferiore
Linfonodi. Lombari
Tessuti.
Il rene di sinistra è compreso tra la milza e lo stomaco. Tra questi tre c’è uno spesso strato di
tessuto adiposo, il quale funge da protezione e difesa
La faccia mediale dei reni è composta dall’ileorenale, struttura da dove entrano i vasi sanguigni, i
nervi e i vasi linfatici.
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Il rene di destra è più vicino alla vena cava inferiore rispetto al sinistro, quindi la vena renale di
destra è circa 1/2cm mentre quello di sinistra può arrivare a 10cm
Dall’ileo del rene fuoriescono anche i due ureteri, che scendono paralleli lungo l’addome, superno
le ossa pelviche e si dirigono in vescica.
Quando l’arteria entra nell’ileo subisce una serie di rami cazioni, che portano alla formazione di
capillari, che vanno a inserirsi dentro alle piramidi renale no a raggiungere la corticale più
esterna. A livello della corticale formano dei vasi sempre più piccoli. Le strutture che formano
questi condotti sono i nefroni, cioè strutture presenti tra la corticale e la midollare dove avviene il
processo di ltrazione del sangue. Successivamente i capillari fuoriescono dai neufroni, si
congiungono tra di loro, e formano poi la vena renale.
Nefrone. Condotto muscolare che arriva dalle suddivisioni più piccole delle arteriole, che arriva a
formare l’urina de nitiva che sarà poi portata nella pelvi renale e poi negli ureteri.
- capsula di Bowman. Prima parte. Una specie di sfera che accoglie la diramazione più piccola
del capillare renale. Quando l’arteriola entra, forma un gomitolo di capillari e dentro questa
capsula avviene la vera e propria ltrazione del sangue. Le uniche che non vengono ltrate
sono le proteine insieme alle cellule. Il gomitolo di capillari che si forma al suo interno è avvolto
da delle cellule specializzate, che consentono la ltrazione del sangue -> Podociti. Le cellule
che controllano la pressione sanguigna si trovano tra l’arteriola che entra e quella che esce
dalla capsula
Il ltrato poi passa nelle altre porzioni. In queste porzioni di nefrone si ha il riassorbimento
selettivo di acqua, soluti, elementi nutritivi e ioni che sono passati nel ltrato precedente.
- tubulo contorto prossimale. Vengono riassorbiti acqua, ioni e nutrimenti organici migrati dalle
arteriole
- ansa di Henle. Caratterizzato da un tratto ascendente e uno discendente. Riassorbimento di
acqua, ioni sodio e cloro
- tubulo contorto distale. A seconda delle necessità si ha un assorbimento di acqua, sodio,
sotto controllo di alcuni ormoni che aumentano o diminuiscono l’assorbimento
In ne si ha la formazione del liquido da eliminare che è l’urina de nitiva, la quale migra e nisce
nella pelvi renale e poi negli ureteri
Ureteri
Condotti lunghi 25,30 cm che partono dall’ileo del rene e sono composti da epitelio semplice e da
una spessa tonaca muscolare, che deve creare delle onde peristaltiche in grado di spingere l’urina
verso l’uscita. Ogni mezzo minuto la tonaca muscolare subisce contrazioni peristaltiche, che
spingono l’urina no alla vescica.
Importante che gli ureteri entrino in obliquo perché quando la vescica si contrae per eliminare
l’urina, è importante che questa vada verso l’uretra e non che torni indietro
Vescica
- Maschile. Anteriormente delimitata dalla sinfasi pubica e posteriormente dal retto. Pene
Il muscolo che permette la contrazione della vescica è il muscolo detrusore della vescica (liscio,
involontario) il quale permette il rilassamento dello s ntere interno.
Prima che l’urina venga eliminata però, è necessaria la contrazione dello s ntere esterno (muscolo
scheletrico, volontario)
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Trigono vescicale. Regione di vescica compresa tra lo sbocco dell’uretere e l’uretra. Le pareti
della vescica sono ripide per fare in modo che l’urina nisca nell’uretra.
Uretra
- Femminile. Lunga 3-5 cm. Sbocca direttamente all’esterno
Membranosa
Le donne sono maggiormente soggette alle cistiti perché hanno un percorso più breve
Quando a un uomo scappa ma non riesce a farla, potrebbe avere un problema nella parte
prostatica
APPARATO GENITALE
Di erenze
Uomo
- Produce 500 milioni di spermatozoi al giorno
- Ormone predominante prodotto dalle gonadi maschili che garantisce l’espressione dei caratteri
sessuali secondari sono gli endrogeni (testosterone)
Donna
- Ormone predominante prodotto dalle gonadi maschili che garantisce l’espressione dei caratteri
sessuali secondari sono gli estrogeni
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APPARATO GENITALE MASCHILE
Testicoli
Nascono e si sviluppano nell’addome. Sono raccolti fuori da corpo umano, nello scroto, in modo
che ci sia una temperatura inferiore di un grado ai 37 corporei.
Il sesso del bambino è possibile determinarlo dopo circa tre mesi dalla fecondazione, in base
all’uscita dei testicoli dalla cavità addominale, i quali, grazie agli steroidi ormonali, migrano nella
sede de nitiva
Gubernaculum testis. Cordone che si attacca al margine inferiore del testicolo e dal settimo
mese trascina i testicoli lungo la cavità addominale, in cavità pelvica e attraverso il passaggio nel
canale inguinale passano e arrivano nello scroto.
Il passaggio dei testicoli a livello dell’inguine crea deformazioni a livello muscolare, rendendolo
meno resistente.
Durante la loro discesa, al loro interno si sviluppano i precursori degli spermatozoi, gli
spermatogoni
Nel periodo dell’infanzia non si ha produzione di testosterone e quindi questi spermatogoni si
bloccano.
Quando scendono i testicoli si portano dietro tutte le strutture che gli garantiscono sopravvivenza
- dotto deferente
- Muscolo cremastere. (Liscio). Quando si contrae, allontana o avvicina i testicoli al corpo per
questione di preservazione della temperatura. Quando fa caldo è rilassato, quando fa freddo si
contra e fa avvicinare i testicoli
Rapporti vescica
Vascolarizzazione arterie.
Linfonodi.
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Interno di un testicolo
Porzione più esterna della camera scrotale formata da cute. Al di sotto c’è il muscolo dartos, poi il
muscolo cremastere e successivamente troviamo le due tonache che rivestono il testicolo.
Il tessuto del testicolo, grazie alla tonaca vaginale, è diviso in tanti lobuli con all’interno i
tubuli seminiferi -> posto in cui avviene la produzione degli spermatozoi
Ogni lobulo ne contiene 800. Da ognuno di questi si formano dei condotti sempre più grandi che
portano gli spermatozoi maturi verso l’epididemo.
Tubulo smeinifero -> al centro è presente una cavità centrale in cui entrano gli spermatozoi e man
mano maturano. Gli spermatogoni, dalla pubertà in poi, si dividono in due cellule glie.
Una cellula più matura che diventa uno spermatozoo, l’altra uguale allo spermatogone madre ->
Divisione asimmetrica
Cellula più matura -> spermatocita primario. Si divide per meiosi, diventando uno spermatide.
le cellule interseziali -> producono gli endrogeni (testosterone), che viaggiano nei vasi
determinando lo sviluppo corporeo.
le cellule del sertuli -> danno supporto alla spermiogenesi. Contenute all’interno del tubulo
Spermatozoo maturo
- collo
- corpo -> composto da tantissimi mitocondri che rappresentano energia per la cellula per
mantenere il agello in movimento. Movimento a cavatappi in modo da muovere in avanti lo
spermatozoo
Non ha riserve di energia e sostanze nutritive. Sono tutte derivanti dai testicoli e tutte le strutture
che fanno parte dell’apparato genitale maschile
Epididimo -> Prima parte via genitale maschile, formato da tantissimi condotti annodati
- Favorisce la maturazione funzionale. Il agello diventa mobile quando passa nell’ epididimo
Sotto alla vescica il dotto deferente curva, si porta nella parte posteriore, si collega con quello
dell’altro testicolo e conferisce nell’uretra prostatica
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Organi accessori
Vescichette seminali
Ghiandole lunghe 15cm che producono un liquido che costituisce circa il 60% dell’apporto del
liquido seminale
Prostata
Organo muscolare cavo con al su interno dalle 30 alle 50 ghiandole tuboalveolari. Produce un
liquido che contribuisce al 30% col liquido seminale.
Ghiandola bulburetrale
Rappresentano il 10% del liquido seminale e producono sostanze che neutralizzano l’acidità
Liquido seminale
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APPARATO GENITALE FEMMINILE
Vie genitali
Tube -> collegano l’ovaio all’utero
Vagina
Ovaie
Alla nascita nelle ovaie sono contenute 2 milioni di ovociti primari ma dopo il menarca ne
rimangono 500mila e solo 500 diventano secondari, cioè ovulati.
Le strutture principali dell’apparato (ovaie, tube, utero) sono contenute nel legamento largo
dell’utero.
Sono composte dalle cellule follicolari che circondano l’ovocita in maturazione e ne danno
supporto. Alla nascita no alla pubertà i follicoli sono sotto forma di follicoli primorbiali. Con la
pubertà inizia la produzione di estrogeni in cui intervengono altri ormoni. Dai follicoli premorbiali si
passa ai primari, che formano alcuni follicoli secondari, da cui si forma un solo follicolo terziario
che viene poi ovulato. Il processo di maturazione da follicoli premorbiali a terziario dura circa 14
giorni.
Ciclo mestruale
Giorno 0. Giorno in cui iniziano le mestruazioni. Il follicolo principale sotto l’ormone FSH (prodotto
dall’ipo si) agisce sull’epitelio, favorendo l’azione dei folllicoli che producono gli estrogeni che
inducono allo sfaldamento dell’epitelio dell’utero in caso di gravidanza. Se non si sfalda
l’endometrio viene prodotto sangue, ossia il prodotto del ciclo mestruale
Dopo il giorno 14. Espulsione ovocita terziario. Diminuzione FSH. Interviene l’ormone LH,
prodotto dall’ipo si e sia ha il picco degli estrogeni. Questo determina l’uscita dell’ovocita
dall’ovaio.
Si passa alla fase secretiva e l’endometrio si inspessisce con ghiandole vascolarizzate che
servono al nutrimento dell’embrione.
Le cellule follicolari diventano corpo luteo e secernono l’ormone progesterone, il quale favorisce
l’inspessimento dell’endometrio e la secrezione
L’ovulazione è il periodo più fertile e se il corpo luteo non viene fecondato, degenera e muore.
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Utero
Esternamente formato da una tonaca muscolare spessa. miometrio -> serve per le contrazioni
uterine durante il parto.
Tuba uterina
Ha un epitelio cilindrico semplice con ciglia che ostacolano gli spermatozoi. Queste ciglia
garantiscono il movimento dell’ovocita lungo le tube
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SISTEMA ENDOCRINO
Mette insieme tutti gli apparati perché comprende le ghiandole che producono gli ormoni che
hanno un e etto sistemico su tutti gli organi
- Derivati amminoacidi. Molecole piccole -> Adrenalina. Prodotta dalle ghiandole surrenali
Ghiandole endocrine -> secernono ormoni che hanno azioni a distanza dall’organo in cui
vengono prodotti
Ghiandole esocrine -> secernono ormoni molto vicini all’organo in cui vengono prodotti
Le Ghiandole endocrine più importanti sono situati nel sistema nervoso centrale il quale collabora
col sistema endocrino
Rene
Gonadi
Ipotalamo e ipo si
Si trovano nel mesencefalo e sono collegate tra loro tramite l’ infundibolo. Sono importanti
perché producono più di 12 tipi diversi di ormoni
Ipotalamo
-> produce ADH e ossitocina che passano nella neuroipo si (porzione posteriore dell’ipo si) e
vanno ad agire a distanza.
-> Secerne altri ormoni che vanno a regolare l’attività dell’adenipo si (parte anteriore dell’ipo si).
-> Si dipartono bre nervose che vanno ad agire sulle ghiandole surrenali che riducono adrenalina
e noradrenalina
Ipo si
Si divide in
- TSH. Ormone tiroide stimolante. Entra nel torrente circolatorio e agisce sulla tiroide inducendola
a produrre ormoni tiroidei
- GH. Ormone della crescita. Agisce prima a livello del fegato e successivamente negli organi
dell’apparato muscolo scheletrico
- FSH. Ormone follicolo stimolante. Nella donna agisce sull’ovaio favorendo la maturazione
dell’ovocita. Nell’uomo agisce sul testicolo favorendo l’attivazione delle cellule che producono
testosterone
- LH. Ormone femminile. Interviene nella fase di ovulazione nel ciclo mestruale
- ACTH. Interviene sulla ghiandola surrenale che induce le ghiandole a produrre ormoni
- Ossitocina. Favorisce il parto nella donna. Nell’uomo favorisce il passaggio del liquido seminale
da testicolo a uretra e agisce sulle contrazione peristaltiche della prostata
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Ipotalamo ed ipo si sono correlati anche dal punto di vista vascolare -> Sistema portale
ipo sario. Determina il controllo dell’ ipotalamo sull’ipo si
Tiroide
Si trova nel collo, è una ghiandola fortemente vascolarizzata tra la laringe e la trachea.
È facilmente palpabile
È formata da due lobi, sinistro e destro, collegati tra loro tramite l’ixmo
Ogni lobo è diviso in piccoli lobuli, punti in cui vengono postati gli ormoni tiroidei
Lobuli tiroidei -> contengono cellule, i tiroiciti, con strutture contenenti un ammasso di liquido
viscoso -> gli ormoni della tiroide
I tiroiciti agiscono sotto controllo del TSH, il quale favorisce la produzione di Tirioglobulina, che
insieme allo iodo, favoriscono la produzione di T3 e T4 -> veri e propri ormoni tiroidei.
Gli ormoni tiroidei come funzione principale hanno l’incremento del metabolismo e del consumo
di ossigeno.
Nella porzione posteriore della tiroide si trova l’esofago quindi non è chiusa completamente.
Sono presenti anche ghiandole, le paratiroidi, che hanno funzione di produrre un ormone
importante nella regolazione del metabolismo dello ione calcio, il paratormone (PTH), il quale ha
funzione ipercalcemizzante -> agisce quindi sulle ossa e sui reni aumentando gli ioni calcio
Ghiandole surrenali
Localizzate sul polo superiore di ogni rene
Sono circondate da una capsula brosa esterna che delimita un tessuto materno diviso in due
porzioni
- zona glorumerale. Vengono prodotti gli ormoni mineralcorticoidi -> Bersaglio. Reni
- zona fascicolata. Più spessa. Produce il cortisolo -> partecipa al metabolismo del glucosio
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Pancreas (APPARATO DIGERENTE)
Formato 99% da strutture esocrine.
Isole di Langherans
- cellule beta. Producono insulina. Ormone ipoglicerizzante -> Riduce la contrazione di glucosio
del sangue
- cellule alfa. Producono glucagone. Ormone iperglicerizzante -> Promuove l’aumento del
glucosio del sangue