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Lezione 3 Biologia cellulare

Meiosi
Trascrizione, traduzione
Struttura e funzione delle proteine
Docente: Prof. Elena Battaglioli
Tutor: Dr. Marco Venturin

Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina


Traslazionale
1960 (S. BRENNER, F. CRICK, F. JACOB, J.
MONOD)
IL DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA

Il flusso dell’informazione:

Replicazione = duplicazione = sintesi di DNA


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L’importanza del controllo dell’espressione dei geni

neurone
La prof.ssa
Silvia Brunelli
riprenderà questo
argomento più avanti

linfocita
Il DNA è il depositario dell’informazione genetica

L’informazione genetica controlla la sequenza


degli amino acidi nelle proteine ma il DNA non è
lo stampo diretto per questa sintesi

Esiste una seconda molecola, l’ mRNA che


copia l’informazione genetica, la trasferisce e
dirige la sintesi delle proteine
QUESITO

Una cellula dello stomaco produce pepsina e non insulina, perché: 
A. sono attivi solo i geni per la produzione di pepsina 
B. ha geni diversi rispetto ad una del pancreas 
C. non presenta il gene dell’insulina 
D. l’insulina prodotta non viene trasferita nello stomaco 
E. non sono presenti i recettori per l’insulina 

Tutte le cellule di un organismo contengono lo stesso DNA


L’importanza della regolazione dell’espressione genica!!!!

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Filamento
LA TRASCRIZIONE
non codificante
è quello trascritto,
ovvero usato come stampo

Filamento
codificante 5’

mRNA (RNAPol II)


tRNA (RNA Pol III)
rRNA (RNA Pol I)

Enzima: RNA polimerasi (DIREZIONE DI SINTESI: 5’ 3’)


Substrati: ribonucleotidi, DNA stampo
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RNA Estremità 5’ P

 Lo zucchero e’ il RIBOSIO.
 L’URACILE sostituisce la TIMINA.
 La maggior parte e’ a SINGOLO
FILAMENTO.

Estremità 3’ OH
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All’interno dei geni BATTERICI la regione codificante è continua

Nei geni EUCARIOTICI viceversa la regione che codifica per la proteina,


costituita da sequenze chiamate ESONI, è interrotta da regioni che non
codificanti, chiamate INTRONI .

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Nei procarioti la
trascrizione avviene nel
citosol in concomitanza
con la traduzione

Negli eucarioti la trascrizione avviene nel nucleo

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MATURAZIONE DEGLI mRNA NEGLI EUCARIOTI
SPLICING, CAPPING E POLIADENILAZIONE

DNA
5’---- Esone 1 Introne 1 Esone 2 Introne 2 Esone 3 ----3’

promotore terminatore

Trascrizione

Trascritto primario (pre-mRNA)


5’---- Esone 1 Introne 1 Esone 2 Introne 2 Esone 3 ----3’

SPLICING
capping e poliadenilazione
mRNA maturo

5’---- Esone 1 Esone 2 Esone 3 ----3’

cap Coda di poliA

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QUESITO*

La quantità di adenina presente in una molecola di m‐RNA prima 
della maturazione o splicing è uguale alla quantità di: 

A.    timina della semielica di DNA trascritta 
B.    adenina della semielica di DNA trascritta
C.    uracile della semielica di DNA trascritta 
D.    timina della semielica di m‐RNA 
E.    uracile della semielica di t‐RNA 

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CODICE GENETICO

Dobbiamo effettuare un passaggio da un codice a


4 lettere (GATC) ad un codice a 20 lettere
(amminoacidi)

DNA CAGT 4 lettere

RNA CAGU 4 lettere

Proteine ARNDC etc 20 lettere


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Quanti nucleotidi servono per codificare un
aminoacido?
No. nucleotidi/a.a. Possibilità

1 41=4

2 42=16

3 43=64

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RIDONDANZA DEL CODICE GENETICO

CODONI o TRIPLETTE
Riassumiamo le CARATTERISTICHE
DEL CODICE GENETICO

1. A TRIPLETTE

2. UNIVERSALE

3. RIDONDANTE (DEGENERATO)

4. LINEARE e CONTINUO

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QUESITO

Nel 1961 Matthaei e Nirenberg fabbricarono un m‐RNA costituito da una 
lunga sequenza di un solo nucleotide, l’uracile.
Quando tale m‐RNA venne aggiunto ad estratti cellulari contenenti ribosomi, 
osservarono che veniva sintetizzata una proteina costituita solo 
dall’amminoacido fenilalanina. Ripeterono l’esperimento con una sequenza 
costituita da sola adenina e ottennero una proteina costituita da sola lisina. 
Questo esperimento: 

A.permise la rappresentazione del DNA a doppia elica
B. consentì loro la decifrazione del codice genetico
C. dimostrò che un amminoacido è rappresentato dalla successione di molti 
nucleotidi
D. dimostrò che sul DNA è presente la tripletta UUU
E. dimostrò che la tripletta del DNA complementare a UUU è TTT

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LA TRADUZIONE. I tRNA

ANTICODONE
Filamento codificante

DNA

CODONE

mRNA

III III III


G NEL RIBOSOMA
C G
3’ OH 5’ OH tRNA

ANTICODONE

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IL RIBOSOMA è LA SEDE DELLA SINTESI PROTEICA
IL RIBOSOMA è
COSTITUITO DA
DUE SUBUNITA’
CIASCUNA
COSTITUITA DA
rRNA E
PROTEINE
RIBOSOMIALI

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QUESITO

Per processo di traduzione si intende che:
A.    si forma una nuova molecola di DNA in base alla regola 
dell’appaiamento delle basi azotate
B.    avviene la conversione del linguaggio da acidi nucleici a polipeptidi
C.    il messaggio portato dal DNA viene copiato da una molecola di 
RNA
D.    ad ogni base azotata dell’RNA corrisponde un determinato 
amminoacido della proteina
E.    si forma una nuova molecola di RNA grazie all’appaiamento delle 
basi azotate

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QUESITO*

Sia il seguente filamento di DNA: TGG ACT AGC. Gli 
anticodoni del tRNA corrispondenti sono:
A. ACC UGA UCG
B. TCC TGU TCG
C. TGG TGU UCG DNA (filamento stampo)
TGG ACT AGC
D. UGG ACU AGC mRNA (complementare al 
ACC UGA UCG filamento stampo di DNA)
E. AGG TGA ACG Anticodoni dei tre 
UGG ACU AGC
tRNA corrispondenti

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QUESITO

L’anticodone del tRNA riconosce: 
A.    le basi complementari sull’RNA ribosomale 
B.    le basi complementari sul DNA 
C.    le basi complementari sull’RNA messaggero 
D.    un amminoacido specifico 
E.    una proteina specifica 
UCA  mRNA

AGU  tRNA

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QUESITO*

Se nella sequenza codificante di un gene viene aggiunta una base, 
quale cambiamento si verificherà di solito nella proteina 
corrispondente? 
A.    Verrà sostituito un amminoacido 
B.    Non ci saranno modificazioni 
C.    Cambierà la sequenza da quel punto in poi 
D.    Non verrà sintetizzata 
E.    Sarà più stabile 

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EFFETTO DELLE MUTAZIONI PER INSERZIONE/DELEZIONE NELLA CDS

TCT CAA AAA TTT ACG TCT CAA GAA ATT TAC G
AGA GTT TTT AAA TGC AGA GTT CTT TAA ATG C
…..Ser Gln Lys Phe Thr…. …..Ser Gln Gln Ile Tyr….

L’inserzione di una base in una sequenza codificante altera la cornice di


lettura causando il cambiamento della sequenza aminoacidica da quel
punto in avanti

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QUESITO

Se una mutazione provoca la delezione di una base nella regione 
di un gene che specifica una proteina, quale sarà l’effetto sulla 
sintesi di quella proteina? 

A.    La proteina avrà un aminoacido sostituto 
B.    La proteina non verrà tradotta 
C.    La proteina non subirà modificazioni 
D.    La proteina sarà tutta modificata 
E.    La proteina sarà modificata dal punto della delezione in poi 

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QUESITO*

Il numero di codoni che costituiscono il codice genetico di una 
cellula procariotica è: 

A. 64 
B. 4 
C. 3 
D. infinito 
E. tante quante sono le sue proteine 

Il codice genetico è universale


43 = 64
4 diverse basi, un codone è costituito da tre basi

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QUESITO

Perché la sostituzione di una base in un gene può non alterare la 
sequenza aminoacidica corrispondente? 
A.    I ribosomi correggono le modificazioni 
B.    Il codice genetico è universale 
C.    Il codice genetico è degenerato 
D.    Vi è una correzione posttrascrizionale della sequenza dell’RNA 
messaggero 
E.    Vi è una correzione posttrascrizionale della proteina 

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QUESITO*

Il codone sull’mRNA dell’aminoacido serina è UCA. La 
sequenza complementare del DNA è: 
A.    AGT 
B.    TGA 
C.    AGU 
5’ TCA 3’ DNA
D.    ACU 
3’ AGT 5’
E.    UCT 
5’ UCA 3’ mRNA
Ser

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QUESITO*

Quanti tipi di mRNA esistono in una cellula eucariote? 
A.    20 
B.    64 
C.    Tanti quanti sono i ribosomi 
D.    Tanti quanti sono i tRNA 
E.    Tanti quante sono le proteine da produrre 

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QUESITO

Individuare nel seguente insieme di codoni genetici quello 
ERRATO. 
A.    UAA 
B.    GCC 
C.    AGG  Qui non viene specificato se
D.    UTT  si tratti di codoni sull’mRNA o
sul DNA.
E.    CCC 

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Le proteine
Macromolecole costituite da
AMINOACIDI

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Tipo di proteina Alcune funzioni ed esempi
Enzimi Ogni enzima è responsabile di catalizzare una specifica reazione
chimica (es., DNA polimerasi)

Proteine strutturali Rafforzano e proteggono le cellule e i tessuti (es., collagene della


matrice extracellulare o le proteine del citoscheletro)

Proteine di deposito Riserva di nutrienti; abbondanti nelle uova (es., ovoalbumina


nell’albume) e nei semi (es., zeina)

Proteine di trasporto Trasportano specifiche sostanze tra le cellule (es., emoglobina


trasporta ossigeno nei globuli rossi).
Fanno passare specifiche sostanze attraverso le membrane cellulari
(es., proteine trasportatrici del glucosio, degli aminoacidi).
Funzionano come pompe o canali ionici (es., pompa sodio/potassio)

Proteine regolatorie Alcune sono ormoni (es., insulina) o fattori di crescita


Altre controllano l’espressione di specifici geni

Proteine contrattili Partecipano ai movimenti cellulari (es., actina e miosina nella


contrazione muscolare)

Proteine di protezione Difendono l ’ organismo contro agenti invasori (es., anticorpi del
sistema immunitario)

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GLI AMINOACIDI

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I 20 AMINOACIDI DELLE PROTEINE

Apolari, idrofobici

Polari non carichi, idrofili

Polari carichi, idrofili

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LEGAME PEPTIDICO: legame covalente tra il gruppo funzionale
amminico (-NH2) ed il gruppo funzionale carbossilico (-COOH) di
un due amminoacidi

Gruppo aminico Gruppo carbossilico

Tutte le proteine hanno sempre il gruppo NH2 del primo amminoacido libero ed il
gruppo COOH dell’ultimo amminoacido libero
Alberts et al., L’ESSENZIALE DI BIOLOGIA MOLECOLARE DELLA CELLULA, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2005

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QUESITO

Lo zolfo è un elemento contenuto :

A)in alcuni zuccheri

B)in alcuni acidi nucleici

C)in alcune proteine

D)in tutti gli acidi nucleici

E)nei lipidi

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Gli amminoacidi sono costituiti da C, H, O, N e S

I nucleotidi sono costituiti da C, H, O, N e P

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QUESITO

Il primo amminoacido di una proteina presenta sempre:
A. il gruppo COOH libero 
B. il gruppo NH non impegnato nel legame peptidico 
C. il gruppo NH impegnato nel legame peptidico 
D. un gruppo SH libero 
E. un gruppo fenolico 

aa1 aa2
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QUESITO

Quali delle seguenti sostanze NON e’ un aminoacido?

A) leucina

B) anilina

C) alanina

D) glicina

E) triptofano
L’anilina è una amina primaria

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La sequenza aminoacidica di una
proteina determina la sua conformazione

La conformazione di una proteina ne


determina la sua

FUNZIONE

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Livelli di struttura delle proteine

• In una molecola proteica si possono


distinguere 4 diversi livelli di organizzazione
denominati:
• STRUTTURA PRIMARIA
• STRUTTURA SECONDARIA
• STRUTTURA TERIZARIA
• STRUTTURA QUATERNARIA
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Livelli di struttura delle proteine

• La STRUTTURA PRIMARIA
e’ la sequenza aminoacidica
di una catena polipeptidica

•Generata da legami peptidici


tra amminoacidi

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Livelli di struttura delle proteine
La STRUTTURA SECONDARIA: conformazioni
regolari e ripetitive che la catena polipetidica assume
nello spazio (in certi tratti della proteina) STABILIZZATA
DA LEGAMI IDROGENO tra il gruppo -NH- di un
legame peptidico e quello -CO- di un altro legame
peptidico.

elica foglietto-

Becker, Kleinsmith, Jardin, Bertoni, Il mondo della cellula © 2009 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A
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Livelli di struttura delle proteine

• La STRUTTURA TERZIARIA è la forma complessiva


assunta da ciascuna catena polipeptidica.
• La STRUTTURA TERZIARIA viene stabilizzata da:

1. Legami idrogeno
2. Attrazioni ioniche NON COVALENTI
3. Interazioni idrofobiche
4. -S-S- (ponti disolfuro) LEGAMI COVALENTI
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Livelli di struttura delle proteine

• La STRUTTURA QUATERNARIA deriva dalla


disposizione tridimensionale delle diverse catene
polipeptidiche di una proteina.
• Essa quindi e ’ posseduta solo dalle proteine
costituite da piu’ catene polipeptidiche (esempio
EMOGLOBINA)

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QUESITO

Così uno scienziato parla di sé: “Nel 1937 cominciai a definire la 
struttura delle proteine; solo nel 1948 scoprii le strutture ad alfa‐
elica e a foglio ripiegato...” Tale studioso è:
A. Mendel
B.    Darwin
C.    Golgi
D.    Pauling Le strutture secondarie delle proteine 
furono scoperte da Linus Pauling, premio 
E.    Redi Nobel nel 1954 per questa scoperta.

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Sintesi e smistamento delle proteine
INIZIO DELLA TRADUZIONE NEL CITOSOL

RIBOSOMI ASSOCIATI RE RIBOSOMI LIBERI


Becker, Kleinsmith, Jardin, Bertoni, Il mondo della cellula © 2009 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A

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Proteine sintetizzate sui
RIBOSOMI LIBERI

Le proteine sintetizzate nel citosol restano nel CITOSOL


(esempio enzimi della glicolisi) o vengono importate nel
NUCLEO anche nel mitocondrio e nei cloroplasti

Becker, Kleinsmith, Jardin, Bertoni, Il mondo della cellula © 2009 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A
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RIBOSOMI
ASSOCIATI al Reticolo
endoplasmatico ruvido

Proteine solubili
Proteine di membrana

Becker, Kleinsmith, Jardin, Bertoni, Il mondo della cellula © 2009 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A

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Es: proteina secretoria prodotta nel ER ruvido, modificata
nell’apparato del Golgi e secreta all’esterno della cellula
Secrezione dell’INSULINA da parte delle cellule del pancreas.

Le vescicole che
“gemmano” dal
trans Golgi
sono a loro volta
etichettate e
dirette a
specifiche regioni
della membrana
cellulare
(esempio apice o
base)

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DENATURAZIONE e RINATURAZIONE DI UNA PROTEINA

Esempio: la ribonucleasi
Polipeptide 
completato

5’ 3’

CONDIZIONI CONDIZIONI
DENATURANTI RINATURANTI
Alta
temperatura

Becker, Kleinsmith, Jardin, Bertoni, Il mondo della cellula © 2009 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A

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Gli chaperoni molecolari aiutano l’assemblaggio di alcune proteine

queste proteine sono presenti in tutti i tipi di cellule, sia pro‐ che eucariotiche (UBIQUITARIE)
 le proteine chaperon prevengono assemblaggio non corretto delle proteine neosintetizzate,
consentono una sorta “controllo di qualità”

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DA COSA DIPENDE IL LIVELLO DI UNA PROTEINA IN UNA CELLULA?

1 DA QUANTO IL SUO GENE CORRISPONDENTE VIENE TRASCRITTO

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DA COSA DIPENDE IL LIVELLO DI UNA PROTEINA IN UNA CELLULA?

1 DA QUANTO IL SUO GENE CORRISPONDENTE VIENE TRASCRITTO

2 DALLA STABILITA’ DELLA PROTEINA SINTETIZZATA

SINTESI PROTEICA PROTEINA DEGRADAZIONE

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SINTESI PROTEICA PROTEINA DEGRADAZIONE

Il metodo più comune per indirizzare le


proteine alla degradazione consiste nel
loro legame alla UBIQUITINA, una piccola
proteina costituita da 76 amminoacidi. Il
legame dell’ubiquitina ad una proteina
avviene a livello di residui di lisina. Il
legame è catalizzato da un complesso di
proteasi del PROTEASOMA

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QUESITO
I proteasomi sono complessi multiproteici implicati nel processo di 
degradazione proteica intracellulare. Indica con quale molecola si 
associano le proteine per poter essere degradate dal proteasoma: 

A) ubiquitina 
B) ATP 
C) acido piruvico 
D) RNA 
E) Glucosio 

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QUESITO*

In quale dei seguenti organelli avviene solitamente la 
sintesi proteica? 
1. Cloroplasto 
2. Mitocondrio 
3. Nucleo  MAI nel nucleo!!!

A) Solo1e2 
B) Solo1e3 
C) Solo2e3 
D) Tutti  La presenza di ribosomi e tRNA
E) Nessuno  permette ai mitocondri ed ai
cloroplasti di svolgere una propria
sintesi proteica.

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QUESITO

Si definiscono amminoacidi essenziali quelli che: 
A) non possono essere sintetizzati dall’organismo umano 
B) sono presenti in tutte le proteine 
C) hanno un elevato contenuto energetico 
D) contengono solo gruppi laterali apolari 
E) sono indispensabili per definire la struttura proteica 

Esempio: fenilalanina, isoleucina, istidina, 
leucina, lisina, metionina, treonina, 
triptofano.

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QUESITO
Alcune plastiche biodegradabili vengono trattate con batteri termofili, capaci di 
vivere ad una temperatura di 60 °C. Quale/i delle seguenti affermazioni relative 
agli enzimi dei batteri termofili è/sono corretta/e? 
1. Gli enzimi nei batteri termofili non vengono denaturati per effetto di una 
temperatura inferiore ai 60°C 
2. Gli enzimi nei batteri termofili non funzionano mai a 37 °C 
3. Sia gli enzimi dei batteri comuni che di quelli termofili sono costituiti da 
amminoacidi 

A) Solo1e3 
B) Solo1e2 
C) Solo2e3 
D) Solo 2 
E) Tutte 

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QUESITO

Indica la sequenza corretta degli organuli che intervengono nella 
sintesi e nella secrezione di una proteina: 
A) ribosomi, reticolo endoplasmatico rugoso, apparato di Golgi, 
vescicole, membrana cellulare 
B) nucleo, mitocondri, membrana nucleare, ribosomi, apparato di 
Golgi 
C) ribosomi, mitocondri, apparato di Golgi, vescicole, lisosomi 
D) ribosomi, reticolo endoplasmatico liscio, reticolo endoplasmatico 
rugoso, lisosomi, membrana cellulare 
E) nucleo, nucleolo, reticolo endoplasmatico liscio, vescicole, 
apparato di Golgi 

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L’attività di molti enzimi può essere regolata

Regolazione dell’attività enzimatica:


MODIFICAZIONE COVALENTE: per aggiunta o rimozione di
gruppi chimici (es., fosfato, metile, acetile)
 fosforilazione, in genere su una serina, treonina o
tirosina) ad opera delle protein chinasi
 defosforilazione ad opera delle fosfatasi
REGOLAZIONE ALLOSTERICA
Regolazione mediante TAGLIO PROTEOLITICO
Inibizione allosterica Attivazione allosterica
QUESITO

Molti enzimi oltre a possedere il normale sito con cui legano il


substrato, presentano un secondo sito, detto allosterico. Quando
particolari molecole regolatrici si legano ad esso, si ha una piccola
variazione della struttura della molecola dell ’ enzima che ne
provoca l’attivazione o l’inibizione. Pertanto si puo’ dire che un
enzima allosterico:

A) non possiede il sito allosterico


B) e’ una proteina che puo’ cambiare forma
C) non puo’ legare il substrato
D) non possiede il sito attivo
E) e’ una proteina priva di struttura terziaria

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Prof. Elena Battaglioli (Dipartimento di Biotecnologie Mediche e 
Medicina Traslazionale)

Ringrazia:
Tutor: Dr. Marco Venturin (Dipartimento di Biotecnologie Mediche 
e Medicina Traslazionale)

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