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1 Italia
2 19%
3 Vicino Oriente
LEZIONE 1
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1 I nucleotidi sono costituiti da una base azotata, uno zucchero aldopentoso (ribosio o
desossiribosio) e un gruppo fosfato.
2 Un acido nucleico è un biopolimero deputato alla conservazione, trasmissione ed
espressione dei caratteri ereditari.
3 Il nucleotide è un nucleoside a cui è legato un gruppo fosfato mediante un legame
estereo.
4 Le tappe della trascrizione del DNA sono inizio, allungamento e terminazione.
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1 2-desossiribosio
2 complementari, antiparalleli
3 purina
LEZIONE 2
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1 I meccanismi di regolazione genica modulano l’espressione dei geni in base alle
esigenze della cellula in ogni momento specifico.
2 L’operone lac contiene i geni per i tre enzimi responsabili del metabolismo del
lattosio: la β-galattoside permeasi, la β-galattosidasi e la β-galattoside transacetilasi.
3 Il triptofano si lega al repressore e ne attiva il cambiamento conformazionale che gli
permette di legarsi all’operatore, reprimendo la trascrizione.
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1 inducibile
2 operone
LEZIONE 3
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1 L’espressione genica negli eucarioti può essere regolata a livello pre-trascrizionale,
trascrizionale, post-trascrizionale e post-traduzionale.
2 Il codice istonico è l’insieme delle modificazioni epigenetiche a carico degli istoni che
determinano l’efficienza con cui un tratto di DNA è trascritto.
3 La TATA box è una sequenza di DNA ricca di timine e adenine, presente nella
maggior parte dei promotori degli eucarioti e situata circa 25 bp a monte del sito di
inizio della trascrizione, su cui si assembla il complesso trascrizionale basale.
4 Grazie al ripiegamento del DNA, i fattori legati agli enhancer prendono contatto con
il complesso basale, stabilizzandolo e aumentando così la frequenza della trascrizione.
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© Zanichelli 2021
Sadava, Hillis, Heller, Hacker, Posca, Rossi, Rigacci, Bosellini Il carbonio, gli enzimi, il DNA – 2a ed.
Soluzioni degli esercizi del libro
1 rilassata, favorisce
2 codificanti
LEZIONE 4
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1 Nelle fasi precoci del ciclo litico si attiva la trascrizione dei geni virali che bloccano la
trascrizione della cellula ospite e stimolano la replicazione del genoma virale; grazie ai
geni tardivi si producono poi le proteine del capside e gli enzimi che lisano la cellula
ospite, permettendo ai nuovi virioni di fuoriuscire e infettare altre cellule.
2 SARS-CoV-2 aderisce al recettore di membrana ACE2 e penetra nella cellula ospite,
dove genera diverse copie del genoma virale originario, che si assemblano con le
proteine del capside e pericapside prodotte a partire da RNA detti subgenomici; i
nuovi virioni così formati escono infine dalla cellula per gemmazione.
3 Nei retrovirus, la trascrittasi inversa è una particolare DNA polimerasi che converte
il loro genoma a RNA a singolo filamento in un provirus a DNA a doppio filamento.
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1 lisogeno, profago
2 DNA
LEZIONE 5
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1 Il plasmide è una piccola molecola di DNA batterico circolare, separata dal
cromosoma principale, contenente un’origine di replicazione e una decina di geni, che
possono codificare per proteine coinvolte nei processi metabolici, nella resistenza agli
antibiotici e nella coniugazione.
2 Il trasferimento genico orizzontale permette lo scambio di materiale genetico tra
batteri che non discendono gli uni dagli altri, tramite i processi di trasformazione,
coniugazione e trasduzione.
3 Un retrotrasposone è un elemento genetico mobile tipico degli eucarioti che deriva
da antiche sequenze retrovirali: grazie alla presenza dei geni per la trascrittasi inversa
e l’endonucleasi, può generare copie di sé stesso e integrarsi poi in altre regioni del
genoma.
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1 coniugazione
2 trasformazione
LEZIONE 6
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1 La virosfera è l’insieme di tutte le specie virali presenti sulla Terra.
2 La specie serbatoio è l’ospite in cui un virus normalmente vive e si moltiplica, che
contribuisce a mantenere quel virus nell’ecosistema.
3 Il salto di specie è il passaggio di un agente patogeno da una specie ospite a
un’altra ed è all’origine delle zoonosi.
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Soluzioni degli esercizi del libro
4 Il salto di specie può dipendere da diversi fattori, fra cui la frequenza di contatto
della specie serbatoio con gli esseri umani, le modalità di trasmissione e infezione del
virus, la capacità del virus di sopravvivere al di fuori dell’ospite naturale.
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1 tropismo
2 75%
1 B, 2 D, 3 A, 4 A, 5 B, 6 C, 7 A, 8 D, 9 B, 10 A, 11 D, 12 C, 13 D, 14 D, 15 B, 16
D, 17 A, 18 B, 19 D, 20 B, 21 D, 22 A, 23 A, 24 C, 25 B, 26 C, 27 A, 28 D, 29 C,
30 C
31 a) promotore
b) sito
c) 3’-5’
d) primario
32 a) lattosio
b) repressore
c) sequenze consenso
d) tre
33 a) trascritto primario
b) guanina trifosfato metilata
c) degradazione
36 C
Motivazione: Lo spliceosoma, costituito da ribonucleoproteine e altri fattori proteici,
taglia i tratti di DNA non codificanti (introni) dal trascritto primario producendo l’mRNA
maturo.
37 C
Motivazione: Nei procarioti i gruppi di geni che svolgono funzioni correlate sono
organizzati in operoni controllati da un unico promotore; negli eucarioti ogni gene ha
invece un suo promotore specifico.
38 A
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Soluzioni degli esercizi del libro
39
• organizzazione dei geni: più geni uniti in operoni controllati da un promotore unico
(procarioti); geni separati e ciascuno con promotore specifico (eucarioti)
• RNA polimerasi: una sola RNA polimerasi batterica (procarioti); RNA polimerasi I, II,
III (eucarioti)
• struttura del promotore: sequenze consenso a cui si lega l’RNA polimerasi
(procarioti); TATA box su cui si assembla il complesso basale e altre sequenze
regolatorie a monte
• momento di inizio della trascrizione: legame della RNA polimerasi al promotore
(procarioti); legame del complesso basale, formato dalla RNA polimerasi e da molte
proteine regolatorie (eucarioti)
• sequenze enhancer: non presenti (procarioti); sequenze lontane dal promotore che
ne intensificano l’azione (eucarioti)
• splicing: non presente (procarioti); processo di maturazione dell’mRNA primario ad
opera dello spliceosoma (eucarioti)
• successione temporale della trascrizione e della traduzione: trascritto subito tradotto
(procarioti); processo di maturazione del trascritto che è poi esportato nel citoplasma
e tradotto (eucarioti)
40
• istone deacetilasi: modifiche epigenetiche, rimuove i gruppi acetile degli istoni
• RNA polimerasi II: trascrizione, negli eucarioti trascrive i geni codificanti proteine e i
geni per RNA regolatori
• DNA metiltrasferasi: modifiche epigenetiche, catalizza la metilazione dei residui di
citosina del DNA
• topoisomerasi: replicazione, elimina i superavvolgimenti del DNA consentendo di
continuare a separare i due filamenti durante la replicazione
• primasi: replicazione, sintetizza un primer a RNA che fornisce un innesco a doppia
elica per l’avvio della polimerizzazione
• RNasi: replicazione, degrada l’RNA, in particolare gli inneschi creati
precedentemente dalla primasi
• DNA ligasi: replicazione, unisce i frammenti di DNA neosintetizzati per formare un
unico filamento
41 Un gene con tre introni ha quattro esoni che possono subire splicing alternativi e
produrre quattro diverse proteine con tre esoni o una con quattro esoni.
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44 A
Il ciclo litico si divide in fase immediata precoce, fase precoce e fase tardiva. All’inizio
del ciclo, che dura in tutto solo 15 minuti, sono trascritti i geni precoci che bloccano la
trascrizione della cellula ospite, stimolano la replicazione del genoma virale e la
trascrizione dei geni della fase tardiva, che codificano per le proteine del capside e per
gli enzimi che lisano la cellula ospite; il processo si conclude quindi con il rilascio dalla
cellula lisata dei nuovi virioni assemblati.
45 A
La trascrittasi inversa è una DNA polimerasi retrovirale che, durante il ciclo infettivo
del virus, produce una copia a DNA a doppio filamento del genoma virale a RNA (a
singolo filamento). Questo DNA virale, chiamato provirus, si integra nel cromosoma
cellulare dove può permanere in uno stato di latenza per tutta la vita della cellula.
46 c-d-a-g-f-e-b
48 Molte proteine sono necessarie solo in particolari momenti della vita cellulare e i
loro geni sono controllati da meccanismi induttivi o repressori che rispondono a
determinati stimoli stressogeni o infiammatori: questo permette la trascrizione e
traduzione di proteine utilizzabili solo in quel momento, e quindi a breve durata. I geni
costitutivi codificano invece per proteine necessarie alla vita e alla sicurezza cellulare,
perciò presentano un’attività trascrizionale alta e continua.
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Soluzioni degli esercizi del libro
50 Virus e batteri sono organismi semplici, versatili e con un ciclo riproduttivo molto
più veloce rispetto a quello degli eucarioti: possono quindi essere utilizzati in modelli
di studio per il controllo della trascrizione genica; i loro meccanismi di scambio di geni
possono inoltre essere sfruttati in esperimenti di trasferimento di materiale genetico
nelle cellule eucariote.
51 Implicazioni positive:
• possibilità di alterare l’espressione di geni legati a malattie, come i tumori;
• possibilità di studiare il modo in cui l’ambiente influisce sull’espressione genica e
influenza la salute e il comportamento umano.
Implicazioni negative:
• possibili problemi etici, legali e sociali: esiste una responsabilità per i fattori
ambientali che possono alterare l’espressione genica?
• Problemi legati alla privacy delle informazioni epigenetiche.
53 a) I geni soppressori tumorali sono geni che svolgono una funzione di freno nello
sviluppo dei tumori, codificando per proteine, solitamente fattori di trascrizione, che
inibiscono la mitosi e la divisione cellulare; possono essere attivati dal
danneggiamento del DNA e la loro funzione è quella di arrestare il ciclo cellulare
affinché il DNA venga riparato. Le mutazioni che avvengono in entrambi gli alleli di tali
geni, tra cui Apc e p53 nel cancro del colon-retto, ne impediscono l’espressione; ne
consegue che la proliferazione cellulare non è più regolata e si ha lo sviluppo di tale
patologia.
b) Le alterazioni a carico dei geni soppressori possono essere il risultato di un
silenziamento epigenetico dovuto alla metilazione del DNA, che avviene nel promotore
e inibisce la trascrizione. La presenza di numerosi gruppi metilici su un promotore
attrae repressori che si legano al DNA metilato, di conseguenza i geni metilati tendono
a essere inattivi.
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