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Dopo la 2° guerra mondiale la chimica ha consentito di vedere un’enorme diversità di proteine e si chiese se
queste fossero depositarie dell’informazione.
1. Esperimento di Griffith
- Eliminando altre possibilità quando i campioni trattati venivano analizzati, quelli trattati con
RNasi e proteasi (che distruggono RNA e preteine) erano ancora in grado di trasformare batteri
R in batteri S. L’attività si perdeva negli estratti trattati con DNasi (che distrugge il DNA)
- Facendo esperimenti positivi isolarono il DNA virtualmente da un estratto che conteneva la
sostanza trasformante. Il DNA da solo era in grado di trasformare le cellule.
2. Gli esperimenti di Harshey e Chase hanno confermato che il materiale genetico è il DNA
Wilkins scoprì un modo per produrre fibre altamente organizzate di DNA, adatte a studi di diffrazione a
raggi X. I suoi campioni vennero analizzati da Rosalind Franklin. I dati suggerivano che il DNA fosse un’elica
doppia con 10 nucleotidi ogni giro intero.
Il diametro 2 nm indicava che lo scheletro di zuccheri e gruppi fosfato di ogni filamento di DNA si trovava
nella parte esterna dell’elica.
Watson e crick
le basi disposte interiormente ai due filamenti, con uno scheletro di zuccheri e fosfati nella parte
esterna
I filamenti di DNA correvano in direzioni opposte (antiparalleli)
IL DNA
Il DNA si trova nei cromosomi, che diventano visibili solo quando si addensano in preparazione alla
divisione cellulare.
Applicando l’analisi biochimica scoprirono che i cromosomi sono costituiti sia da DNA sia da proteine.
1- Acido fosforico
2- Zuccheri
o Timina
o Citosina
o Uracile (al posto della timina nell’uracile)
NUCLEOTIDI
PURINICI
o Deossiadenosina-5’-monofosfato (dAMP)
o Deossiguanina-5’-monofosfato (dGMP)
PIRIMIDINICI
o Deossicitosina-5’-monofosfato (dCMP)
o Deossitimina-5’-monofosfato (dTMP)
LEGGI DI CHARGAFF
A+G = T+C
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Una molecola di acido deossiribonucleico (DNA) consta di due catene polinucleotidiche (catene o filamenti)
ciascuna composta da 4 tipi di subunità nucleotidiche, che stanno insieme grazie a legami a idrogeno che
uniscono le basi azotate delle subunità nucleotidiche.
Per indicare la polarità del DNA si chiamano le estremità: terminale 3’ e terminale 5’.
Questi due filamenti sono complementari e antiparalleli.
Coppia di basi: una coppia purina-pirimidina.
Questo appaiamento di basi complementari permette di compattare le coppie di basi
all’interno della doppia elica.
Tra T e A si formano 2 legami a idrogeno
Tra G e C si formano 3 legami a idrogeno
CURIOSITA’
Le modificazioni specifiche per l’eterocromatina che riproducono le stesse modificazioni sugli istoni
circostanti. Così l’eterocromatina può espandersi fino a quando incontra la sequenza di DNA che funge da
barriera bloccando la sua propagazione nelle regioni di eucromatina.
LA REPLICAZIONE DEL DNA
Meselson e Stahl hanno preso dei batteri e metà li hanno fatti crescere in terreno con azoto pesante e metà
in terreno con azoto leggero.
Se l’azoto pesante veniva portato in azoto normale si generavano cellule che si posizionavano a metà (tra le
molecole si azoto semplice e quelle di azoto pesante).
Il DNA che si posizionava a metà lo hanno denaturato con la temperatura, facendo aprire i legami a
idrogeno e hanno notato che un filamento era composto da atomi di azoto normale, l’altro da atomi di
azoto pesante.
Questa è stata una dimostrazione formale del fatto che la replicazione è un meccanismo semiconservativo,
cosa che Watson e Crick avevano già ipotizzato.
1. La doppia elica del DNA viene aperta per separare i due filamenti stampo in
una regione precisa: ori (origine della replicazione) a cui si lega il complesso
pre-replicazione.
2. Nei procarioti la replicazione procede in entrambe le direzioni lungo il
cromosoma circolare, formando due forcelle di replicazione.
Negli eucarioti il DNA è più lungo e non è circolare.
3. La DNA elicasi utilizza l’energia ottenuta dall’idrolisi dell’ATP per svolgere e
separare i due filamenti
4. Le single-strand binding proteins (SSB) sono proteine leganti il singolo
filamenti che impediscono ai filamenti riassociarsi in una doppia elica.
5. Il primer è un piccolo filamento che dà inizio alla replicazione. Esso è
sintetizzato dalla primasi.
6. La DNA polimerasi aggiunge i nucleotidi all’estremità 3’ del primer e continua
fino a quando la replicazione è completata.
Le DNA polimerasi sono molto grandi e sono a forma di una mano destra
aperta.
Ci sono due filamenti che crescono in maniera diversa durante la
replicazione:
FILAMENTO VELOCE: orientato in modo che possa crescere con
continuità alla sua estremità 3’ man mano che la forcella si apre.
FILAMENTO RITARDATO: è orientato in modo che, mentre la forcella si apre, la sua
estremità 3’ si allontani sempre di più da questa, così che si forma una regione non
replicata.
Si formano così i frammenti di Okazaki. Ogni frammento richiede un suo proprio primer.
7. Man mano che i nuovi nucleotidi si appaiano con il DNA stampo, vengono uniti covalentemente
attraverso legami fosfodiestere, a formare un polimero con sequenza di basi complementare alle
basi nel filamento stampo.
8. Quando la replicazione è completata la DNA polimerasi viene degradata e viene aggiunto nuovo
DNA al suo posto. La DNA ligasi unisce insieme i frammenti e rende continuo il filamento ritardato.
9. I telomeri sono le sequenze ripetute alla fine di ogni cromosoma. Quando un primer terminale di
RNA viene rimosso, all’estremità del cromosoma nessun DNA può essere aggiunto per rimpiazzarlo
perché non c’è alcuna estremità 3’ da allungare.
I nucleotidi terminali vengono rimossi e il cromosoma si accorcia.
Nelle cellule staminali l’enzima telomerasi utilizza uno stampo di RNA per estendere il telomero.
La telomerasi si sposta verso la nuova estremità terminale e la DNA polimerasi riempe lo spazio
vuoto.
LA DNA POLIMERASI
La DNA polimerasi utilizza nucleotidi trifosfato (ATP, GTP,…) per catalizzare la formazione di un legame
fosfodiesterico tra il gruppo 3’OH del deossiribosio dell’ultimo nucleotide ed il fosfato in 5’ del nucleotide
da aggiungere.
L’energia di legame è data dalla liberazione di due fosfati (pirofosfato) dal nucleotide trifosfato utilizzato.
È una sorta di mano che aggrappa la molecola, aggiunge un nucleotide e consente la formazione del legame
con la perdita e l’aggiunta dei fosfati.
CURIOSITA’
Durante la trascrizione l’informazione nella sequenza di DNA (il gene) è copiata in una sequenza
complementare di RNA.
TIPI DI RNA:
1. RNA messaggero: quando un gene è espresso, uno dei due filamenti di DNA del gene è trascritto in
mRNA. Nelle cellule eucariotiche, l’mRNA viaggia dal nucleo al citoplasma, dove viene tradotto in
un polipeptide
RNA primario e secondario (maturo)
Nei procarioti l’mRNA può trasportare l’informazione trascritta da più geni; negli eucarioti da un
solo gene.
2. RNA ribosomiale: il ribosoma è una fabbrica per la sintesi di proteine, composta di proteine
multiple e diversi rRNA.
3. RNA transer: lega lo specifico amminoacido e riconosce una sequenza specifica di nucleotidi
nell’mRNA.
4. MicroRNA: regola l’espressione genica.
VIRUS
Trascrivono da RNA a RNA, creando un filamento di RNA complementare al loro genoma. Questo filamento
“opposto” viene quindi usato per fare copie multiple del genoma virale attraverso la trascrizione.
Il virus HIV, invece, dopo aver infettato la cellula ospite, fa una copia del suo genoma, che viene incorporata
nel genoma dell’ospite. Il virus utilizza i processi di trascrizione dell’ospite per produrre copie del proprio
RNA. Questo RNA può essere sia tradotto per produrre proteine virali, sia incorporato come genoma nelle
nuove particelle virali.
La sintesi di DNA a partire da RNA si chiama trascrizione inversa e questi virus sono chiamati retrovirus.
1) INIZIO
La RNA polimerasi si lega a una sequenza di DNA chiamata promotore.
I geni eucariotici hanno ognuno un proprio promotore, nei procarioti e nei virus parecchi geni
condividono lo stesso promotore.
I promotori indicano alla RNA polimerasi la direzione e qual è il filamento corretto da usare da
stampo.
Parte di ogni promotore è il sito di inizio
Altre proteine aiutano a direzionare la polimerasi verso il promotore: fattori sigma e fattori di
trascrizione.
Le TATAbox sono componenti chiave di molti promotori e si lega all’RNA polimerasi II, solo negli
eucarioti.
2) ALLUNGAMENTO
La RNA polimerasi svolge il DNA circa 10 basi alla volta e legge il filamento stampo in direzione 3’
5’.
La RNA polimerasi usa i (ribo)nucleosidi trifosfato (NTP) come substrati, rimuovendo due fosfati da
ogni substrato (defosforilazione) e utilizzando l’energia rilasciata per la reazione di
polimerizzazione.
A differenza del DNA, l’RNA polimerasi non necessita di un primer per far partire questo processo.
3) TERMINAZIONE
Sequenze particolari specificano la terminazione.
Nei batteri ci sono due meccanismi:
o Il trascritto neoformato forma un’ansa che causa il distacco del trascritto dal DNA stampo e
dalla RNA polimerasi.
o Una proteina coadiuvante si lega a sequenze specifiche sul trascritto e determina il distacco
dell’RNA dal DNA stampo.
EVENTI POST-TRASCRIZIONALI
Introni = sequenze del DNA che vengono trascritte e poi eliminate dal pre-mRNA nel nucleo.
I trascritti primari dei geni eucariotici vengono modificati prima che lascino il nucleo. Entrambe le estremità
pre-mRNA vegono modificate e gli introni sono rimossi.
IL CODICE GENETICO
C’è più di un codone che codifica per più amminoacidi, ma c’è un solo amminoacido che codifica per un
codone.
Ogni codone di mRNA si lega solo a un tipo di tRNA, che porta un amminoacido specifico.
La reazione avviene tramite ATP, e forma un legame ad alta energia tra l’amminoacido e il tRNA
IL RIBOSOMA:
Se tra le basi i legami a idrogeno non si sono formati correttamente, ciò significa che il tRNA è quello
sbagliato, e viene quindi espulso dal ribosoma.
1. INIZIO
a. La subunità piccola del ribosoma si lega alla sua sequenza di riconoscimento sull’mRNA.
b. IL
c. Formazione di un complesso di inizio, che consiste nel tRNA carico e nella subunità minore
del ribosoma.
d. Nei procarioti l’rRNA si lea a un sito complementare di legame del ribosoma che si trova
sull’mRNA. Questa sequenza è meno di dieci basi a monte del codone di inizio.
e. Negli eucarioti la subunità ribosomiale minore lega il cappuccio in 5’ dell’mRNA e poi si
muove lungo l’mRNA finchè non raggiunge il codone d’inizio.
f. AUG = codone di inizio
g. L’anticodone UAG di un RNA transfer carico di metionina lega il codone di inizio per
completare il complesso di inizio.
In molti casi la metionina iniziale viene rimossa dopo la traduzione.
2. ALLUNGAMENTO
La subunità maggiore catalizza due reazioni (possiede attività peptidil transferasica):
o Rompe il legame fra tRNA e il suo amminoacido nel sito P
o Catalizza la formazione del legame peptidico tra questo amminoacido e quello
attaccato al tRNA che si trova nel sito A.
3. TERMINAZIONE