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Istologia

Che cosa è?
È lo studio della struttura microscopica del materiale biologico e dei modi in cui i
singoli componenti sono strutturalmente e funzionalmente correlati.
2) Perché è importante?
La conoscenza dell’aspetto istologico normale è essenziale per il riconoscimento
delle strutture patologiche.
Istologia = studio dei tessuti
Tessuti = insieme di cellule con caratteristiche morfologiche simili
Tessuti semplici: insieme di cellule raggruppate in strutture organizzate (ad
esempio epitelio)
Tessuti complessi: tessuti costituiti da cellule di tipo diverso (ad esempio
sangue)
Organo = insieme di tessuti localizzati in una specifica zona anatomica (ad es.
rene, fegato, cuore, etc.)
Sistemi (o apparati) = gruppo di organi raggruppati per funzione
Citologia
Che cos’è?
È l’analisi delle cellule costituenti un tessuto.
La cellula è l’unità fondamentale della struttura della maggior parte degli
organismi viventi.
Tutte le cellule derivano dalla cellula uovo fecondata.
Attraverso un processo detto differenziamento le cellule acquisiscono
caratteristiche differenti in base alle loro funzioni.
-epiteliali – di sostegno – contrattili – nervose – germinali – ematiche – del
sistema immunitario – ormono-secernenti.
Tuttavia è bene ricordare che le stesse cellule possono svolgere più funzioni e
quindi possono far parte di più categorie.
Esempi:
alcune cellule ematiche appartengono al S.I. (sistema immunitario)
PROCARIOTI EUCARIOTI
(batteri, cianofite) (protozoi, funghi, cellule animali e vegetali)
ASSENZA DI UN VERO NUCLEO PRESENZA DEL NUCLEO
aasenza di organelli delimitati da Presenza di un Sistema di membrane
membrane. interne
Il DNA è libero nel citoplasma.
CELLULA EUCARIOTICA
CELLULA EUCARIOTICA
Ultrastruttura

In tutte le cellule eucariotiche sono


riconoscibili caratteri strutturali comuni:

• membrana plasmatica: è una struttura


continua di 7,5 nm di spessore che delimita i
confini cellulari.
• nucleo: è limitato da una doppia membrana detta involucro nucleare interrotta
da pori nucleari che mettono in contatto il nucleoplasma con il citoplasma. Il
nucleoplasma è in parte occupato da un materiale denso agli elettroni, sono i
granuli di cromatina. All’interno del nucleo c’è il nucleolo.

• citoplasma: è lo spazio compreso tra la membrana plasmatica e l’involucro


nucleare. È una soluzione acquosa a composizione complessa in cui sono
sospesi i diversi organuli.
All’interno del citoplasma ci sono un insieme di citomembrane che suddividono
il citoplasma in aree circoscritte: è il sistema membranoso interno che
permette di evidenziare e riconoscere gli organuli cellulari:

• reticolo endoplasmatico

 rugoso (RER)

 liscio (REL)

• apparato di Golgi (cisterne o sacculi + vescicole)

• lisosomi (organuli contenenti enzimi idrolitici)

• perossisomi (o microbodies) (contengono enzimi diversi dai lisosomi)

• mitocondri (delimitati da due membrane, quella più interna forma


creste).
Al citoplasma richiuso negli spazi delimitati dal sistema citoplasmatico di
membrane si contrappone un citoplasma libero detto ialoplasma o citosol.

Il citosol contiene inclusi citoplasmatici (complessi molecolari lipidici, glucidici


e particelle ribonucleoproteiche, i ribosomi).

Il citosol inoltre è attraversato da una rete di filamenti (il citoscheletro) che


hanno funzioni importanti:

-organizzare il citosol

-partecipare all’acquisizione e al mantenimento della forma cellulare

-contribuire alla formazione di importanti componenti citoplasmatici privi


di membrana limitante, quali:

•l’apparato mitotico

•l’astrosfera e il fuso (visibili solo nelle cellule in mitosi)


Forma e dimensione
Forma: si possono avere cellule piatte, cubiche, cilindriche, prismatiche (ad es.
alcune cellule del tessuto connettivo lasso), provviste di prolungamenti (ad es.
cellule nervose), a forma di cilindretti striati trasversalmente (ad es. fibre
muscolari striate), etc.

Dimensioni: negli organismi pluricellulari la maggioranza delle cellule ha


dimensioni comprese tra 20 e 30 µm.
Esistono tuttavia cellule molto piccole (ad es. alcune cellule del sangue sono 4-
7 µm) e cellule molto grosse (ad es. le cellule uovo mature sono 200 µm).
MEMBRANA PLASMATICA
(o membrana cellulare o plasmalemma)

La membrana plasmatica non è


visibile al microscopio ottico.
Nelle immagini elettroniche il
plasmalemma presenta uno
spessore di circa 7,5 nm e mostra
una struttura trilaminare costituita
da due linee sottili dense ed
un’area centrale chiara.
Ogni strato misura 2,5 nm di
spessore.
MEMBRANA PLASMATICA
(o membrana cellulare o plasmalemma)
- E’ un involucro che delimita la cellula dello spessore di 7÷10 nm
-Ha composizione analoga alla membrana degli organuli interni della cellula
Funzione:
- separazione dall’ambiente extra-cellulare
- scambi tra ambiente intra ed extra-cellulare
- controllo moltiplicazione cellulare
- controllo interazioni cellula-cellula e cellula-sostanza intercellulare
Composizione chimica della membrana plasmatica:
- lipidi coniugati → formano un doppio strato
- proteine globulari → intrinseche o estrinseche
- carboidrati → coniugati con i lipidi (glicolipidi) o con le proteine (glicoproteine)

Struttura chiarita negli


anni ’70 con modello a
mosaico fluido (Singer
Nicholson): membrana
cellulare costituita da
bilayer fosfolipidico a cui
si associano le molecole
proteiche.
Componente lipidica

-Lipidi: sono sostanze poco solubili in H2O per la presenza di lunghe catene di
idrocarburi (C, H) alifatici o policiclici.

-Lipidi semplici: derivano dalla condensazione di acidi carbossilici con alcoli a


basso p.m. (ad es. glicerolo) → gliceridi. Gli acidi carbossilici a lunga catena sono
detti Acidi Grassi. Sono completamente insolubili in H2O. Nella cellula sono
contenuti in vescicole e costituiscono una riserva di energia o di carbonio
inorganico.

-Lipidi coniugati: sono formati oltre che da alcol e da acidi grassi, da altri radicali
quali: acido fosforico, basi azotate, zuccheri → parziale solubilità in H2O.

I lipidi coniugati sono componenti essenziali della membrana plasmatica.


Tra i lipidi coniugati della membrana plasmatica troviamo:
-fosfolipidi → sono i principali costituenti delle membrane interne della
cellula. Sono composti da 1 molecola di glicerolo esterificata da 2 acidi grassi.
Il terzo gruppo alcolico del glicerolo è legato ad un radicale fosforico, che a
sua volta lega 1 base azotata, che può essere:
-1 molecola di colina →fosfatidilcolina
-1 molecola di serina → fosfatidilserina
-1 molecola di etanolamina →fosfatidil-etanolamina
-1 molecola di inositolo→ fosfatidilinositolo
I fosfolipidi sono anfipatici, cioè posseggono:
•1 parte polare (testa polare) → gr. fosforico + base azotata
•1 parte apolare (coda) → glicerolo + catene degli acidi grassi

-steroidi → ad es. il colesterolo che ha 1 gruppo –OH che lo rende


parzialmente solubile in H2O. Questo steroide si trova all’interno della
membrana plasmatica ed è uno dei responsabili della fluidità della membrana.
Grazie alla loro anfipaticità i lipidi della membrana cellulare tendono ad
orientarsi rivolgendo le loro teste polari verso gli ambienti extracellulare e
intracellulare e sottraendo H2O alle loro code. Quindi si dispongono a formare un
doppio strato (strato bimolecolare). Gli acidi grassi che
costituiscono le code dei
fosfolipidi non sono sempre
saturi (cioè senza doppi
legami): se fosse così le
membrane cellulari sarebbero
estremamente rigide
(troviamo, infatti, acidi grassi
insaturi con catena
idrocarburica deformata dalla
presenza di doppi legami tra
gli atomi di C lungo la catena).
La presenza di queste
deformazioni dà anche spazio
alle molecole di colesterolo
che si inseriscono tra le code
degli acidi grassi all’interno
del doppio strato fosfolipidico.
Componente proteica
Le proteine di membrana si possono distinguere in:
- estrinseche o periferiche: associate cioè solo con la superficie esterna o
interna della membrana
-intrinseche o integrali o costitutive: penetrano all’interno del doppio strato
lipidico attraversandolo, a volte, completamente.
Sia le proteine estrinseche sia le proteine intrinseche sono in grado di esprimere
movimenti radiali e laterali.
Funzioni:
- trasportano molecole di varia natura dentro e fuori dalla cellula (ad es. proteine
trasportatrici, proteine delle pompe di membrana, proteine canale)

- agiscono come recettori per


segnali chimici (ad es. recettori
per fattori di crescita)
- collegano la cellula alla
matrice extracellulare (es.
molecole di adesione)
- collegano la membrana al
citoscheletro
- hanno attività enzimatiche
specifiche.
Componente polisaccarica
I carboidrati di membrana sono, di solito, oligosaccaridi che possono essere
associati:
- alle proteine → glicoproteine (partecipano a fenomeni di interazione
cellulare)
- ai lipidi → glicolipidi

La variabilità delle catene


oligosaccaridiche è elevata →
aumento ulteriore della
possibilità di riconoscimento
specifico da parte della
membrana.
Tipo di membrana Lipidi Proteine Carboidrati

Membrane mieliniche 79 18 3
Plasmalemma di 43 49 8
Eritrocito
Plasmalemma di 57 39 4
Epatocito
Plasmalemma di 37 60 3
Fibroblasto
Plasmalemma di fibrocellula 62 33 5
Muscolare
Membrana di mitocondrio 23 74 3
(membrana interna)

La quantità di carboidrati di membrana è abbastanza costante nei vari tipi


cellulari, contrariamente a quella di lipidi e proteine.
GLICOCALICE

Lo strato polisaccaridico costituito dai residui zuccherini delle glico-proteine e dei


glico-lipidi che sporgono dalla superficie del doppio strato della membrana
plasmatica costituisce il cosiddetto glicocalice.

Funzioni:

Media gran parte dei contatti e delle interazioni che le cellule stabiliscono tra
loro. In particolare regola:

-il riconoscimento di ligandi extracellulari

-il riconoscimento del “self” dal “non self”

-la mutua adesione tra le cellule dello stesso tessuto

-il controllo ordinato della proliferazione cellulare

-il nutrimento della cellula

-svolge anche un ruolo di protezione meccanica.


Trasporto di sostanze attraverso la membrana
La cellula per sopravvivere opera un continuo scambio di materiale tra l’interno
e l’esterno.
Il doppio strato lipidico tuttavia è invalicabile per tutte le sostanze solubili in
H2O.
Se dunque la membrana fosse solo lipidica potrebbero entrare o uscire solo
sostanze solubili negli acidi grassi delle code dei fosfolipidi.
In effetti, esistono sostanze con queste caratteristiche:
• gas come l’ossigeno o l’anidride carbonica
• metaboliti apolari
• farmaci (anestetici).
Però anche l’H2O può passare la membrana.
La via di penetrazione dell’H2O è rappresentata dai cosiddetti PORI POLARI →
sono dei canali che attraversano la membrana.
La diffusione attraverso i pori polari è regolata da leggi osmotiche per cui è
passiva e non richiede dispendio di energia da parte della cellula.

In realtà, attraverso il plasmalemma passano non soltanto il solvente (H2O), ma


anche altre molecole, alcune polari:
-ioni (Na+, K+, Ca++, Cl-, Mg++)
-piccole molecole (glucosio, acidi grassi, aminoacidi, glicerolo)
-prodotti del catabolismo cellulare
-alcune proteine
Proprietà della Membrana Plasmatica
Poiché la membrana esercita una selezione sulle sostanze permettendo ad alcune di
attraversarla ed escludendone altre si parla di PERMEABILITA’
SELETTIVA.

Quindi attraversano la membrana :


ioni (Mg2+, K+, Ca+, Cl- , Mg2+ H2O)
Piccole molecole (glucosio, ac. grassi, aminoacidi, glicerolo)
Prodotti del catabolismo cellulare e alcune proteine

Il TRASPORTO attraverso il plasmalemma e le membrane intracellulari può


avvenire:

PASSIVAMENTE → senza consumo di E


ATTIVAMENTE → con consumo di E
Il trasporto di queste molecole attraverso il plasmalemma e le membrane
intracellulari può avvenire:

→ passivamente → TRASPORTO PASSIVO (senza consumo di energia).


Avviene secondo gradiente di concentrazione o di potenziale elettrico.

→ attivamente → TRASPORTO ATTIVO (con consumo di energia sotto forma


di ATP). Avviene contro gradiente di concentrazione o di potenziale
elettrico.
A. La cellula è immersa in una soluzione più concentrata
B. La cellula è immersa in una soluzione meno concentrata
Trasporto passivo
Non richiede dispendio di energia.

Avviene secondo un gradiente di concentrazione o di potenziale elettrico.

• Diffusione semplice: è semplicemente mediata da forze osmotiche

• Diffusione facilitata: prevede l’intervento di componenti della membrana, quali:


 trasportatori → assicurano il trasporto di molecole polari relativamente
grandi (zuccheri, amminoacidi)
 proteine canale → sono proteine transmembrana che formano stretti canali
idrofili attraverso il doppio strato lipidico.
Trasportatori

• Assicurano il trasporto di molecole polari relativamente grandi (zuccheri,


amminoacidi).

• Sono caratterizzati da un fenomeno di saturazione per concentrazioni alte di


substrato.

• Mediano un trasporto caratterizzato da un’elevata specificità di substrato


essendo legato all’intervento di una componente della membrana: una
proteina (carrier) che mostra un’alta specificità di riconoscimento di substrato.
Proteine canale

Le meglio caratterizzate sono rappresentate dai canali ionici che mediano il


trasporto di ioni.

Sono caratterizzate da tre proprietà fondamentali:

• trasporto estremamente rapido (molto più veloce dei


trasportatori)

• alta selettività → stretti pori nel canale limitano il passaggio a


ioni di dimensioni e carica appropriata

• non sempre aperte → infatti l’apertura è regolata da “cancelli”


che si aprono solo in risposta a stimoli specifici (alcuni detti
“canali regolati da ligandi” si aprono solo in presenza di
neurotrasmettitori o di altre molecole segnale; altri detti “canali
regolati dal voltaggio” rispondono solo a cambiamenti di
potenziale elettrico di membrana)
Trasporto attivo
Le membrane biologiche hanno la capacità di permettere un trasporto di
sostanze anche contro il gradiente di concentrazione.
Tale trasporto è mediato da proteine carrier dette PERMEASI A PORI
OSCILLANTI, la cui attività è direttamente associata ad un sistema che libera
energia → in genere tramite idrolisi di ATP.
Il meccanismo sembra basato su una o più proteine che attraversano l’intero
spessore delle membrane e che delimitano un poro polare normalmente chiuso.
Meccanismo:
arrivo del substrato → energizzazione da parte dell’ATP → cambiamento di
conformazione delle proteine con conseguente apertura del poro → passaggio
dello ione o della molecola attraverso il canale.
Le proteine in questione possono funzionare per:
un solo metabolita (ad es. glucosio), oppure
più metaboliti simultaneamente (ad es. Na+ e glucosio).

Il trasporto può essere unidirezionale


o bidirezionale
Ad es. → il Ca++ è esportato non solo
dalla pompa del Ca++, ma anche da un
sistema antiporto che trasporta Na+
all’interno e Ca++ all’esterno.
Potenziale di membrana

La membrana plasmatica separa due ambienti, il citoplasma e i fluidi extracellulari,


nei quali è mantenuta una diversa composizione ionica → presupposto per
consentire la trasmissione di impulsi elettrici nel sistema nervoso o quella di
mediare alcuni sistemi di trasporto.

Nel citoplasma si trovano macromolecole non diffusibili (proteine) dissociate come


anioni (cariche negative).

L’eccesso di cariche negative è compensato dall’ingresso di cationi che risultano


più concentrati nel citoplasma.
Eccezione → Na+ → la sua concentrazione plasmatica è bassa.

Per mantenere questa differenza di concentrazione è presente in membrana


una proteina vettrice detta Pompa Na+/K+ → pompa attivamente ioni K+
all’interno ed espelle ioni Na+ all’esterno (3Na+ ogni 2K+).

In membrana esiste anche un canale per il K+, che permette la fuoriuscita di


K+ secondo gradiente.

La fuoriuscita di K+ si arresta quando la differenza di potenziale tra le due facce


della membrana è –75mV.

A tale valore detto potenziale di membrana, i flussi in entrata e in uscita di K+


si equivalgono.

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