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04/03/11
Rossella Manfredini
Pasquale
La professoressa espone il programma che seguir nel corso delle lezioni e che qui viene mostrato
schematicamente:
A. Caratteristiche degli organismi viventi e organizzazione della vita;
B. Definizione biologica di specie e classificazione delle specie;
C. La base chimica della vita: le macromolecole biologiche (proteine, glucidi, lipidi, DNA,
RNA,);
D. Lorganizzazione subcellulare nei procarioti e negli eucarioti. I virus e i prioni.
E. Il DNA: il depositario dellinformazione genetica (duplicazione, trascrizione genica, codice
genetico e traduzione);
F. La regolazione dellespressione genica nei procarioti e negli eucarioti;
G. Cromosomi; mitosi e sua regolazione; apoptosi e sua regolazione;
H. Meiosi e gametogenesi;
I. I principi fondamentali dellereditariet;
J. Il genoma umano: alterazioni cromosomiche e geniche; la cellula tumorale;
K. Geni e sviluppo: le cellule staminali ed il differenziamento cellulare
L. Cambiamenti evolutivi nelle popolazioni.
affinch questa fornisse il nutrimento per le mosche figlie, cosa che non poteva accadere
nel contenitore chiuso che non offriva alle mosche la possibilit di arrivare alla carne.
La cellula possiede una membrana plasmatica che la separa dallambiente circostante e contiene
anche molecole specializzate che contengono linformazione genetica che viene trasmessa alla
progenie, il DNA. Ogni cellula contiene al suo interno strutture pi o meno specializzate a seconda
che si parli di cellula eucariotica o procariotica, nel caso si consideri la cellula eucariotica esistono
strutture specializzate organuli. Gli organismi unicellulari sono costituiti da una sola cellula e sono
le forme di vita pi semplici, tutti i procarioti sono unicellulari. Gli eucarioti invece possono essere
sia pluricellulari (metazoi) che unicellulari (i protozoi come il Paramecio). Gli organismi pi
complessi sono quelli pluricellulari. In questi organismi i processi vitali dipendono dallintegrazione
delle funzioni coordinate dalle varie cellule le quali si organizzano in tessuti che a loro volta
costituiscono gli organi. Le cellule degli organismi pluricellulari sono diverse fra loro e
specializzate a svolgere una funzione specifica, ad esempio la diversa morfologia cellulare
strettamente correlata alla funzione svolta. I procarioti hanno un citoplasma non
compartimentalizzato, non hanno un nucleo n organuli e il DNA circolare e contenuto nel
citoplasma. Per quanto riguarda gli eucarioti le cellule sono caratterizzate da un alto livello di
compartimentalizzazione. Le dimensioni della cellula sono microscopiche cio la maggiorparte
delle cellule non sono visibili allocchio umano che necessita di strumenti come il microscopio
ottico o elettronico per osservare le cellule. La cellula pi piccola quella procariotica che ha delle
dimensioni che variano tra 1m e 10m (in realt poi ci sono delle differenze a seconda della forma
cellulare), in ogni caso sono cellule molto pi piccole delle cellule eucariotiche. Le cellule
eucariotiche invece hanno dimensioni che variano da 10 a 100m, le pi piccole sono quelle dei
globuli rossi le pi grandi sono rappresentate dalle cellule uovo (luovo di rana e luovo di gallina
invece superano di molto il limite di risoluzione dellocchio umano, cio sono pi grandi di 0,1mm)
[Attenendosi a ci che ha detto la prof, il limite di risoluzione dellocchio umano di 0,5mm].
Le cellule nel corso dellevoluzione si hanno apportato numerose modifiche dal punto di vista della
complessit citoplasmatica e nucleare ma hanno mantenuto le loro dimensioni microscopiche,
perch? Perch la dimensione microscopica costituisce dal punto di vista evolutivo una qualit
vincente perch in queste condizioni sono ottimizzati gli scambi con lesterno attraverso la
membrana plasmatica. Una piccola cellula ha, rispetto ad una cellula pi grande, un rapporto
superficie-volume pi grande, questo importante perch la superficie, essendo in contatto con
lesterno, la sede degli scambi per cui pi superficie esposta pi saranno favoriti gli scambi (si
vedano le estroflessioni chiamate microvilli appartenenti alle cellule epiteliali dellintestino). In una
cellula con un rapporto pi piccolo gli scambi sarebbero pi lenti e meno efficaci anche perch le