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Fecero crescere colonie di E.coli su un substrato del isotopo dell’azoto 𝑁, più
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pesante dell’isotopo 𝑁, rendendo il DNA dei batteri più “pesante”.
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Successivamente spostarono le colonie su un substrato di 𝑁, e dopo la prima
replicazione notarono che il DNA possedeva un peso intermedio, evidenza che i
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filamenti di DNA contenessero sia 𝑁 che 𝑁, e che quindi il modello conservativo
non fosse possibile. Alla seconda replicazione invece il DNA dei batteri era per metà
“pesante” e per metà “leggero”, dimostrando che si erano formati delle molecole di
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DNA contenente solo 𝑁. Di conseguenza l’unico modello che potesse spiegare
questo fenomeno era il modello semi conservativo.
- Rottura dei legami a idrogeno e separazione dei due filamenti del DNA
stampo.
- Sintetizzazione dei nuovi filamenti con l’appaiamento per complementarietà
dei nucleotidi grazie alla DNA polimerasi.
○ L’enzima DNA elicasi rompe i legami a idrogeno delle basi azotate e separa i due
filamenti.
○ Le proteine SSB si legano ai due filamenti per impedire che essi si riassocino in una
doppia elica.
Il cromosoma dei batteri presenta un’unica sequenza ori mentre i cromosomi degli
eucarioti nei possiedono di molteplici.
○ Rispetto a ogni sequenza ori, il DNA si replica in entrambe le direzione formando due
forcelle di replicazione, ovvero siti in cui il DNA si svolge ed espone le basi azotate.
○ Su ciascuno dei due filamenti l’enzima primasi sintetizza un breve filamento di RNA,
detto primer, complementare al filamento stampo, il quale permette alla DNA
polimerasi d'iniziare la replicazione.
Ciò accade perché a mano a mano che la forcella si apre la sua estremità 3’
libera si allontana sempre di più, formando uno spazio vuoto non replicato.
I frammenti di Okazaki sono sintetizzati allo stesso modo del filamento veloce
ma ogni frammento, essendo discontinuo rispetto il segmento precedente,
necessita di un proprio primer.
○ La DNA polimerasi sostituisce l’RNA con il DNA e la DNA ligasi unisce i vari
frammenti producendo un filamento lento continuo.
○ Al termine della replicazione il DNA negli eucarioti viene riavvolto dalle proteine istoni
a riformare il nucleosoma.
○ Nel DNA lineare degli eucarioti dopo la rimozione del primer terminale non è più
possibile sintetizzare il DNA che lo sostituisca perché non è presente un’estremità 3’
da prolungare. Pertanto i due nuovi cromosomi presentano entrambi ad ambo le
estremità un segmento di DNA a filamento singolo.
Nella maggior parte delle cellule l’estremità dei telomeri a filamento singolo viene
rimossa accorciando il cromosoma.
○ Gli studi di Beadle e Tatum sulle mutazioni della muffa del pane Neurospora crassa
dimostrarono la relazione fra geni ed enzimi, per la quale ogni gene specifica un
particolare enzima.
○ Francis Crick nel 1958 formulò il dogma centrale della biologia molecolare per cui
l’informazione genetica passa dal DNA, all’RNA e alle proteine tramite l’mRNA e
tRNA.
- mRNA o RNA messaggero, che porta una copia delle informazioni di un tratto
di DNA ai ribosomi;
- tRNA o RNA transfer, che porta gli amminoacidi ai ribosomi e li colloca nella
corretta posizione grazie alla sua struttura 3D;
- rRNA o RNA ribosomiale, che entra a far parte dei ribosomi e permette la
sintesi proteica.
La trascrizione
○ Durante la trascrizione solo uno dei due filamenti di un gene funge da stampo.
I promotori specificano da dove far partire la trascrizione, quale dei due filamenti di
DNA trascrivere e in quale direzione procedere.
○ L’RNA polimerasi negli eucarioti, a differenza degli procarioti, necessita che varie
proteine, chiamate fattori di trascrizione, si leghino al TATA box per iniziare la
trascrizione.
○ Dopo che l’RNA polimerasi si è legata al DNA, inizia l’allungamento dell’RNA, il quale
procede in direzione 5’ a 3’ formando un filamento antiparallelo e complementare al
DNA.
○ I codoni sono sequenze specifiche di tre nucleotidi lungo l'mRNA che codificano
ognuno un particolare amminoacido durante la sintesi proteica.
La traduzione
○ Il tRNA è una molecola di RNA che mette in relazione l’informazione contenuta nei
codoni dell’mRNA con gli amminoacidi delle proteine.
- Si “carica” di un amminoacido;
- Si associa alle molecole di mRNA;
- Interagisce con i ribosomi.
Verso la metà della sequenza del tRNA è presente un’altra tripletta di basi, chiamata
anticodone, che costituisce il sito di appaiamento con il codone del mRNA.
Ogni ribosoma è costituito da due unità, una maggiore e una minore, le quali si
uniscono solo durante la traduzione.
○ La terminazione avviene quando uno dei tre codoni di stop entra nel sito A: a esso si
lega un fattore di rilascio che fa avvenire l’idrolisi tra la catena polipeptidica e il tRNA
nel sito P. Il ciclo si blocca e il polipeptide si stacca dal ribosoma.
○ La maggioranza dei polipeptidi devono essere modificati dopo la traduzione per poter
diventare proteine funzionali.