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GLI ORGANISMI PIÙ SEMPLICI SONO GLI ORGANISMI PROCARIOTI (cellule estremamente semplici,

prive di nucleo e organelli, il materiale genetico non è inglobato, sono organismi unicellulari).
CLASSIFICAZIONE DEI 6 REGNI

 REGNO DEGLI ARCHEUBATTERI


 REGNO DEGLI EUBATTERI: I batteri fanno parte di entrambi i regni. Sono classificati due regni
diversi perché presentano delle differenze per quanto attiene alla parete cellulare.
 REGNO DEI PROTISTI: i protisti sono gli eucarioti più semplici spesso unicellulari.
Comprendono le alghe e i protozoi (organismi molto semplici in alcuni casi formati da una sola
cellula). Alghe e protozoi differiscono tra loro in quanto le alghe sono organismi fotosintetici
quindi effettuano la fotosintesi (processo attraverso cui viene organicato il carbonio).
Gli organismi fotosintetici sono autotrofi ovvero che non hanno bisogno di sostanze organiche
precostituite ma riescono partendo dalla co2 utilizzando l’energia luminosa riesco ad utilizzare
molecole organiche questo però esso lo svolgono alcuni batteri come cianobatteri alghe azzurre. I
protozoi non fotosintetizzano.

 REGNO DEI FUNGHI: Differiscono dagli organismi vegetali per il fatto di essere eterotrofi, i
funghi non fotosintetizzano, hanno bisogno di sostanze organiche precostituite.
 REGNO VEGETALE: Che comprende le piante. Le piante più semplici sono le briofite (non
presentano un organizzazione in tessuti ben differenziati e organi) e le piante vascolari (che
presentano tessuti e organi). Le più evolute sono le pteridofite (prive di seme, hanno tessuti e
organi), le gimnosperme (presente seme, prive di fiore e frutto)e le angiosperme (le più
evolute in cui troviamo fiore e frutto)
 REGNO ANIMALE: Gli organismi animali hanno la capacità di movimento. Sono eterotrofi,
quindi non sono in grado di sintetizzare sostanze organiche.

LA DIFFEDRENZE TRA REGNO ANIMALE E VEGETALE:


L’amido è un polisaccaride di riserva vegetale nelle piante, viene accumulato nei plastidi che si
chiamano amiloplasti. Nell’uomo sono presenti le amilasi (enzimi che ci permettono di scindere
l’amido in molecole più semplici come le unità di glucosio). L’amido è definito un polisaccaride
omogeneo poiché formato da glucosio. Nell’ uomo invece, come riserva abbiamo il glicogeno.
Nelle piante un polisaccaride che ha la funzione di struttura e’ la CELLULOSA, negli animali cé’ la
CHITINA.
La cellulosa per l’uomo non è una sostanza nutritiva, e non la scindiamo. La cellulosa e l’amido
differiscono per il tipo di legame che c’ è tra le unità di glucosio.
La cellulosa presenta una serie di zuccheri, quest’ultimi presentano una serie di gruppi oh che
vanno a formare legami a idrogeno con l’acqua e quindi trattengono acqua e stimolano la
defecazione.
Nell’amido il legame fra le unità di glucosio sono alfa uno quattro, nella cellulosa i legami tra le
unità di glucosio sono beta uno quattro. Le amilasi sono in grado di scindere i legami alfa uno
quattro ma non i legami beta uno quattro.
(La cellula vegetale è caratterizzata dalla presenza del vacuolo, organelli dalla struttura semplice
che contiene una soluzione acquosa).
Gli organismi vegetali sono autotrofi sono in grado di effettuare la fotosintesi.

GLI AUTOTROFI E GLI ETEROTROFI


AUTROTOFI: le alghe, i cianobatteri, alcune specie di batteri
Gli organismi autotrofi sono quelli che costruiscono sostanze organiche a partire da sostanze
inorganiche che trovano nell’ambiente (le piante utilizzano la co2 e la luce solare per organicare la
co2).
Quindi producono le proprie molecole organiche a partire da CO2 e altri materiali grezzi presenti
nell’ambiente.

ETEROTROFI (non effettuano la fotosintesi) animali, funghi e gran parte dei batteri
Gli eterotrofi: sono organismi che devono nutrirsi di sostanze organiche precostituite. Sono cioè gli
organismi che essendo privi di clorofilla, non sono in grado di organicare fotosinteticamente la
CO2 dall’aria e, incapaci di decomporla per via chemiosintetica, hanno bisogno di introdurre il
carbonio ed eventualmente anche l’azoto in combinazioni organiche.
Si dividono in Saprofiti e Parassiti:
SAPROFITI: Sono organismi che ricavano il nutrimento dalla materia organica morta. Essi sono
responsabili della decomposizione della materia organica e quindi del riciclaggio degli elementi
nutritivi nel suolo. Molti funghi sono saprofiti.
PARASSITI: Organismi che vivono a spese di altri organismi viventi. che possono essere animali o
vegetali.
La fotosintesi viene divisa in due fasi: fase luminosa (dipendete dalla luce, grazie alla presenza
delle clorofille a “pigmenti verdi” viene effettuata la fotosintesi, i pigmenti catturano l’energia
luminosa che danno luogo a una serie di reazioni che portano alla formazione di ATP e NADPH
“potere riducente”) questi prodotti vengono utilizzati nella fase oscura (non dipendente dalla luce)
può avvenire alla luce o al buio, l’ATP e il NADPH vengono utilizzati per organicare il carbonio per
utilizzare la co2 in sostanze organiche, la prima sostanza organica che si viene a formare è la
gliceraldeidetrifosfato (zucchero trioso formato da 3 atomi di carbonio).

PROCARIOTI ED EUCARIOTI:
La cellula procariotica è più piccola e semplice rispetto all’eucariota (1/10 del diametro medio
delle eucariote) manca di compartimentazione, nucleo e organelli.
Nelle cellule procariote abbiamo parete cellulare, conferisce rigidità e resistenza meccanica, i
flagelli consentono il movimento, i pili “piccoli filamenti”, la capsula esterna alla parete,
membrana cellulare formata da fosfolipidi (molecole di natura lipidica), prive di nucleo ma aventi il
nucleoide regione in cui si concentra il dna, sono presenti i ribosomi “siti della sintesi proteica”.

I batteri e le alghe azzurre in genere sono organismi UNICELLULARI


I batteri sono caratterizzati dalla presenza della parete cellulare (la parete è presente anche nei
funghi a base di chitina, e nelle cellule vegetali che si trova al di là della membrana plasmatica).
I batteri possono essere eterotrofi (Escherichia coli), le alghe azzurre sono autotrofe e presentano
cloroplasti e sono in grado di effettuare la fotosintesi.

DIFFERENZE TRA PROCARIOTI ED EUCARIOTI:


PROCARIOTI; (batteri e ALGHE AZZURRE)
1. Membrana nucleare assente
2. Nucleolo assente
3. Un solo cromosoma
4. Cellule di piccole dimensioni;
5. Privi di organelli membranosi intracellulari a parte le membrane fotosintetiche in alcuni batteri
6. Privi di microtubuli, microfilamenti e filamenti intermedi
EUCARIOTI: (PROTISTI, FUNGHI, PIANTE E ANIMALI)
1. Membrana nucleare presente
2. Due o più cromosomi
3. Cellule di grandi dimensioni;
4. Contengono sistemi di membrane e organelli membranosi come mitocondri, cloroplasti,
apparato del Golgi e reticolo endoplasmatico
5. hanno microtubuli, microfilamenti e filamenti intermedi
6. c’é un nucleo ben definito

LA CELLULA ANIMALE:
La cellula animale NON ha una parete cellulare, ma presenta la membrana cellulare, organelli in
stretto contatto tra loro, il nucleo dove vi è il dna, reticolo endoplasmatico liscio e rugoso ,
apparato del golgi ,mitocondri.
LA CELLULA VEGETALE:
Nella cellula vegetale abbiamo: nucleo, organelli, reticolo endoplasmatico, apparato del golgi,
sacca trasparente (vacuolo) che può essere di aspetto diverso.
La cellula vegetale ha una morfologia semplice. Membrana (tonoplasto) è una membrana
contenente una soluzione acquosa (succo cellulare) contenente sali minerali amminoacidi
prodotti del metaboliti secondari (sostanze che non sono carboidrati lipidi proteine acidi
nucleici,sono molecole tipiche di un certo organismo vegetale) che si differenziano da metaboliti
primario.
(Ai metaboliti specializzati appartengono molte molecole utilizzati come farmaci. La pianta
produce molte molecole terpeniche sono molecole del metabolismo secondario che
rappresentano il segnale olfattivo (producono un odore che attira gli insetti).))
Il colore delle piante sono dati dai prodotti del metabolismo secondario. Si tratta di molecole
intensamente colorate sono gli antociani (molecole colorate hanno i colori cianici cioè le
colorazioni che vanno dal dal rosso al blu passando per il viola, gli antociani si trovano nel succo
vaculare). Nel vacuolo troviamo una soluzione acquosa che contiene acqua sali acidi organici
amminoacidi prodotti dal metabolismo secondario e sono sostanze che troviamo in acqua
disciolte.
Il vacuolo può contenere sostanze indisciolte (inclusi solidi vacuolari) questo organello è
fondamentale perché conferisce caratteristiche osmotiche alla cellula vegetale. I cloroplasti
contengono plastidi sono formati da un doppio involucro , presenza di sacchetti appiattiti e
impilati detti tilacoidi che costituiscono i grana che sono una pila di tilacoidi, i grana sono collegati
tra loro dai tilacoidi intergrana che sono intensamente colorati in verde contenenti la clorofilla
sede della fotosintesi clorofilliana.
Le reazioni della fase luminosa si svolgono all’interno dei tilacoidi. Le reazioni della fase oscura si
svolgono nello stroma (spazio in cui sono immersi i tilacoidi). La presenza del vacuolo serve anche
per spingere ad addossare i cloroplasti a ridosso della parete perché aumenta l’efficienza di
captazione.
All’esterno della parete si trova la lamella mediana (parete comune a cellule adiacenti formata da
particolari polisaccaridi dette pectine disperse in acqua che vanno a formare una dispersione
colloidale) al di sotto della lamella mediana vi è la parete primaria formata da microfibrille di
cellulosa. Alcune cellule presentano anche una parete secondaria.
Nelle cellule vegetali non sono presenti i lisosomi (organelli deputati alla digestione) , centrioli ne
flagelli. Ma presenta cloroplasti, vacuoli e plasmodesmi. La cellula vegetale eucariotica racchiusa
in una parete pectocellulosica è formata da polisaccaridi e proteine.
I PLASTIDI: Possono essere di vario tipo derivano dai proplastidi (plastidi indifferenziati che si
differenzieranno in cromoplasti, leucoplasti in base al tipo di cellula). Quindi tutte le cellule
vegetali derivano da cellule meristematiche. Le cellule meristematiche sono cellule che si dividono
andando in contro alla divisione ineguale (cioè una cellula resta meristematica e l’altra va in contro
a differenziazione). Nella cellula meristematica vi è una parete molto sottile si divide generando
una cellula che si differenzia e una meristematica, vi è il vacuolo “tanti piccoli vacuoletti di numero
elevato”, via via che la cellula meristematica diventa adulta cresce di dimensione (effettua una
crescita di distensione ovvero un ingente ingresso di acqua che va nel vacuolo) i vacuoletti per
ingresso di acqua aumentano di dimensione ,fondendosi tra di loro per formare pochi e grandi
vacuoli che occupa la maggior parte dello spazio cellulare. Passando così da un sistema vacuolare
diffuso ad un sistema vacuolare centrale. La cellula meristematica è la cellula che ha le
caratteristiche della cellula vegetale meno evidente.

LE PIANTE:
LE PIANTE POSSONO ESSERE:
Le piante a tallo (tallo=corpo vegetativo in cui non si distinguono tessuti e organi)
Le cellule sono simili come aspetto e funzioni ma non si distinguono tessuti e organi specializzati.
Ci riferiamo alle alghe(regno dei protisti)e ai funghi (regno dei funghi)
ALGHE: Come abbiamo detto sono piante a tallo, capaci di fotosintesi e dotate di vita acquatica.
Possono essere unicellulari e pluricellulari.
FUNGHI: Piante a tallo eterotrofe, possono essere saprofiti (vivono a spese di organismi morti) o
parassiti (vivono a spese di organismi viventi), possono essere unicellulari o pluricellulari e si
RIPRODUCONO per SPORE

PIANTE A CORMO: sono BRIOFITE(muschi) e pteridofite presentano tessuti ed organi ciascuno


specializzato per una determinata funzione. Tutte le piante terrestri sono piante a cormo.

BRIOFITE(muschi) sono lo stadio meno evoluto del regno vegetale abbiamo il passaggio da piante
a tallo a cormo in cui si ha una differenziazione tra tessuti ed organi. Si distinguono parti simili a
radici, fusto e foglie ma la specializzazione delle cellule è appena abbozzata.

PTERIDOFITE: Piante a cormo che comprendono felci, equiseti e licopodi. Presentano organi ma si
riproducono per spore. Non hanno nè fiori, nè frutti, nè semi.

GIMNOSPERME: Sono quasi tutte alberi, sono piante legnose presentano semi ma non fiori e
frutti.
Il seme e’ una pianta in miniatura contenente l’embrione fatto di almeno un centinaio di cellule.
L’embrione è formato da ENDOSPERMA un involucro protettivo e provvisto di riserve alimentari
che servono a dare impulso alle prime fasi di sviluppi dell’organismo, quando la pianta non è in
grado di fotosintetizzare.

ANGIOSPERME: Sono le piante piu’evolute: possiedono fiori, frutti e semi.


Per lo più sono piante terrestri ma anche acquatiche. E dividono in MONOCOTILEDONI e
DICOTILEDONI, I cotiledoni sono foglioline embrionali. Nelle dicotiledoni vi sono due cotiledoni, e
un cotiledone nelle monocotiledoni.

Gimnosperme e angiosperme presentano tessuti ed organi


ANGIOSPERME…
2 cotiledoni (prime foglie dell’embrione visibili nel seme) nelle dicotiledoni. Le foglie possiedono
una nervatura centrale da cui si originano le nervature laterali nelle dicotiledoni. Le foglie lunghe e
appuntite con numerose nervature parallele connesse tra loro nelle monocotiledoni.
Le parti del fiore (petali, sepali, stami) sono in numero di 4 o 5 o multipli di essi nelle dicotiledoni,
parti del fiore in numero di 3 o multipli e spesso sepali e petali non distinguibili nelle
monocotiledoni.
Le dicotiledoni sono piante erbacee e legnose.
Monicotiledoni: in generale sono piante erbacee in quanto non possiedono una struttura
secondaria (cereali, pianta da zucchero). Le dicotiledoni e le gimnosperme legnose presentano
una struttura secondaria

LE BIOMOLECOLE:
CARBOIDRATI O GLICIDI: I Carboidrati hanno funzione energetica e strutturale sono la classe di
molecole organiche più abbondanti in natura, vengono sintetizzati nelle piante per mezzo della
fotosintesi e dal loro catabolismo si ottiene l’energia che sostiene la vita animale. Inoltre, sono i
precursori metabolici di quasi tutte le BIOMOLECOLE
La fotosintesi porta alla formazione della gliceraldeide 3 fosfato. I carboidrati sono molecole che
forniscono energia perché hanno una funzione strutturale importante ad esempio la cellulosa.
Inoltre i carboidrati sono i costituenti degli acidi nucleici ad esempio lo zucchero pentoso del dna
e dell’rna.
I carboidrati derivano il loro nome dal fatto che nella molecola gli elementi costitutivi C H O si
trovano nella proporzione 1:2:1 . ovvero H e O si trovano nella stessa proporzione dell’acqua e vi è
una molecola d’acqua per ogni carbonio, da cui la formula generale Cn(H2O)n
Quali sono le proprietà chimiche che rendono uniche le caratteristiche dei carboidrati ?

1) L’esistenza di uno o più centri di asimmetria


2) La possibilità di assumere sia strutture lineari che ad anello
3) La capacità di formare polimeri mediante legami glicosidici
4) La possibilità di formare legami idrogeno con l’acqua e altre
molecole
5) La capacità di subire numerose reazioni in differenti posizioni
della molecola.

I carboidrati si suddividono in monosaccaridi conosciuti come zuccheri semplici e vengono


classificati in base al numero di atomi di carbonio (triosi (3 atomi di carbonio) come la
gliceraldeide, tetrosi (4), pentosi(5), esosi ecc) e in base alla presenza di un gruppo carbonilico
chetonico o adeidico.
I carboidrati sono composti che contengono:
• un gruppo carbonilico
• uno o più gruppi alcolici
Se il gruppo carbonilico è un’aldeide avremo degli ALDOSI, se il gruppo carbonilico è un chetone
avremo dei CHETOSI.
L’aldoso piu’semplice e’la GLICERALDEIDE, il chetoso e’il DEDROSSIACETONE.
Diidrossiacetone e gliceraldeide hanno tre atomi di carbonio e sono detti triosi
La gliceraldeide3?fosfato (è il prodotto della fotosintesi, cioe’ la prima molecola organica che si
viene a formaare negli organismi vegetali, fosfato perche’lega a questo OH un gruppo fosfato)
Tutti gli altri zuccheri si possono considerare derivati dalla gliceraldeide o dal diidrossiacetone per
graduale aggiunta di C HOH.
Per fotosintesi si genera la gliceraldeide trifosfato questa molecola isomerizza e può dare il suo
isomero il diidrossiacetone fosfato. Dall’Unione di queste due molecole a 3 atomi di carbonio si
forma il fruttosio 1,6 bis fosfato da esso si ottiene il fruttosio 6-fosfato e da lì si originerà il
glucosio 6-fosfato. Il fruttosio è un chetoso il glucosio è un aldoso e sono entrambi esosi ossia
hanno 5 atomi di carbonio
STEREOCHIMICA:
La gliceraldeide, il più semplice degli aldosi, ha un solo atomo di carbonio stereogenico, e può
quindi esistere sotto forma di due enantiomeri La forma destrorotatoria ha configurazione R.
Fischer introdusse una nomenclatura stereochimica ancora di uso comune per zuccheri e
amminoacidi. Assegnò la lettera maiuscola D alla configurazione della gliceraldeide con l’ossidrile a
destra e la lettera L al suo enantiomero (quella con l’ossidrile a sinistra) e pose il carbonio più
ossidato in alto.
La GLICERALDEIDE presenta un centro chiarale poiché il carbonio è legato a quattro sostituenti
diversi, e quindi abbiamo la D-gliceraldeide e la L-gliceraldeide.
Gli zuccheri con il gruppo OH del carbonio asimmetrico più in basso a destra sono D ossia
DESTROGIRO. Gli zuccheri con il gruppo OH del carbonio asimmetrico più in basso a sinistra sono L
ossia LEVOGIRO.
d piccolo e l piccolo significano rispettivamente destrogiro e levogiro sono sinonimi di più e meno,
d grande e l grande invece sono il risultato di una convenzione.
Per allungamento della catena carboniosa potremo avere:
Gli aldosi che derivano dalla D gliceraldeide sono aldosi della serie D. Gli aldosi che derivano dalla L
gliceraldeide sono aldosi della serie L
Sono zuccheri della serie d tutti quelli che hanno al centro chirale, al carbonio chirale più lontano
dal carbonile la stessa stereochimica della d-gliceraldeide, cioè il carbonio chirale più lontano dal
carbonile. Quindi tutti quelli che hanno al carbonio chirale la stessa stereochimica della d-
gliceraldeide sono zuccheri della serie d e in natura diciamo che gli zuccheri sono sempre in più, si
trovano anche zuccheri L, ma la forma più diffusa è la serie D.
Esempio: diciamo che il galattosio è l’epimero in 4 del glucosio, perché in 4 vedete che ha
stereochimica invertita; il mannosio è l’epimero? in 2 del glucosio perché in 2 presenta
stereochimica invertita rispetto al glucosio. Abbiamo anche chiarito che per scrivere lo zucchero
della serie l il corrispondente zucchero dobbiamo scrivere l’immagine speculare, se io voglio
scrivere l-glucosio devo scrivere CHO, COH da quella parte e H da questa parte, CH da questa parte
cioè tutti i centri invertiti. Se ne inverto uno solo, io sto cambiando zucchero, ma non sto scrivendo
l’immagine speculare; per avere il glucosio l devo invertire tutti i centri, per avere l-galattosio lo
stesso e così via… quando invece cambio la stereochimica di un centro solo, sto passando da uno
zucchero all’altro.
Altra caratteristica dei monosaccaridi qual è? Quella di passare in soluzione acquosa da forme
lineari a forme cicliche cioè ciclizzano perché essendo dei poliossidialdeidi e dei poliossidichetoni
hanno la reattività che hanno questi gruppi funzionali quindi va ad attaccare il CO carbonilico e si
va a legare quel carbonio al carbonilico generando una struttura ciclica. Ciò determina che si viene
a generare un ulteriore carbonio chirale, perché se nella forma lineare questo carbonio è un
carbonio legato in un doppio legame non può essere chirale per esserlo deve essere legato a 4
sostituenti diversi. Quindi il carbonio ossa da sp^2 da carbonio coinvolto in un doppio legame a
carbonio sp^3 cioè che fa 4 legami singoli. Di conseguenza anche questo carbonio carbonilico
diventa un centro sterogeneo quindi si crea un altro carbonio chirale. Del d-glucosio in forma
ciclica (chiusa) poiché si genera un altro centro chirale abbiamo l’alfa d-glucosio e beta d glucosio,
a secondo della stereochimica di questo centro. Il carbonio 1 si chiama carbonio anomerico, e a
seconda se ha l’OH in basso e l’H in alto o il contrario, abbiamo l’anomero alfa o anomero beta.
Se mettiamo in soluzione acquosa uno dei due anomeri comunque può ciclizzare generando
l’acqua quindi all’equilibrio comunque avremo una miscela, da entrambi i casi e in acqua si aprono
e si possono richiudere. Perché l’anomero beta è leggermente più stabile dell’anomero alfa.

I monosaccaridi piu’importanti sono:


GLUCOSIO E GALATTOSIO (aldosi esosi)
FRUTTOSIO (chetoso, esoso)
RIBOSIO (aldoso, pentoso)
I monosaccaridi possono assumere strutture lineari aperte o ad anello, ne possono dar luogo alla
formazione di POLIMERI attraverso i legami a idrogeno.
(legami a idrogeno: in molecole come l’acqua, l’idrogeno e’ legato ad un atomo con una
elettronegativita’ molto diversa)
(elettronegativita’: capacita’ degli atomi di attrarre elettroni)
Quando la molecola d’acqua si trova con un’altra molecola d’acqua e sull’ossigeno c’è una parziale
carica negativa e sull’idrogeno una parziale carica positiva nessun altra molecola d’acqua la stessa
cosa, avremo quindi procediamo, in virtù della sua parziale carica positiva può interagire con
l’ossigeno di un’altra molecola che presenta parziale carica negativa e si viene a creare il legame “
appunto di idrogeno” cioè l’idrogeno fa da ponte tra l’ossigeno della sua stessa molecola e
l’ossigeno di un’altra molecola d’acqua. Questa cosa si crea anche in tutti i composti che
presentano gruppi oH come gli zuccheri, polidrossialdeidi e chetoni.
Grazie gruppo H possono andare a formare legami idrogeno con l’acqua con altre molecole
caratterizzati dalla presenza di gruppi oH, di gruppi dove l’idrogeno è legato ad un elemento molto
più elettronegativo.
Dal punto di vista chimico gli zuccheri si distinguono in polidrossialdeidi e polidrossichetosi
I monosaccaridi presentano dei centri chirali (presentano atomi di carbonio asimmetrici che
legano 4 sostituenti diversi)

CI SONO DIVERSI MODI PER RAPPRESENTARE IL GLUCOSIO:


Gli zuccheri li possiamo rappresentare in forma aperta (con la rappesentazione convenzionale di
FISHER) in cui indichiamo tutti gli atomi dove sono.
In forma SEMIACETALICA rappresentazione di Tollens, poco usata.
Infine, nella forma SEMIACETALICA con l struttura di HAWORTH. Altra possibilità è con le strutture
a sedia dove i legami possono essere asseali o equatoriali.

Nel caso dell’anomero beta sono tutti equatoriali e quindi l’anomero beta è un po’ più stabile.
Tutti gli OH eqatoriali li ha alla massima distanza l’uno dall’altro, l’ingombro è minore e la molecola
è più stabile.
Partendo da uno dei due anomeri in acqua passando attraverso la forma aperta si ottiene sempre
una miscela costituita da entrambi, dove l’anomero beta è una percentuale un più e levata.
Le forme chiuse si generano perché gli zuccheri hanno gruppi Oh e gruppi carbonilici che
reagiscono fra loro dando queste forme emiacetaliche.
MUTAROTAZIONE:
In soluzione esiste sempre un equilibrio fra forma alfa, beta e forma aperta, perché comunque da
qualunque anomero partiamo si ha una conversione dell’uno e dell’altro passando attraverso la
forma aperta, questo fenomeno di variazione della rotazione ottica, se partiamo da uno dei due
anomeri avrà un certo alfa, ossia una certa rotazione ottica, all’equilibrio avremo sempre la stessa
percentuale di uno e dell’altro e questo fenomeno di variazione della rotazione ottica prende il
nome di “mutarotazione”.

LEGAME GLICOSIDICO:
Questi monomeri si legano tra loro attraverso il legame glicosidrico è una reazione di
condensazione che avviene con l’eliminazione di una molecola d’acqua. Poiché sono dei composti
che presentano gruppi aldeidici, chetonici e alcolici (cioè gruppi oh), il legame che si viene a creare
fra due unità prende il nome di legame glicosidico.
Il legame glicosidico si ha per sostituzione dell’OH anomerico con un altro gruppo: Tale legame
può essere un legame o-glicosidico quello che troviamo sempre il più comune, nei polisaccaridi e
disaccaridi, il legame attraverso ossigeno. Ma il legame si può creare anche tra carbonio
anomerico cioè può avvenire anche attraverso l’azoto, in questo caso si parla di legame n-
glicosidico.

Quindi in genere abbiamo questo tipo di legame cioè le due unità zuccherine che si legano tra loro
attraverso il legame o-glicosidico che avviene attraverso l’eliminazione di una molecola d’acqua.

DOVE LO TROVIAMO QUESTO TIPO D LEGAME?


Il legame alfa 1-4 lo troviamo nell’amido. L’amido è un polimero formato da tante unità di glucosio
legate da unità alfa 1 4. Di fatto l’amido è formato da amilosio e amilopectina, l’amilosio a sua
volta è il polimero formato da tante unità di glucosio legate attraverso legami alfa 1 4.

Il legame n-glicosidico si trova anche negli acidi nucleici perché lo zucchero, il ribosio o il
desossiribosio è legato al di sotto della base azotata, quindi il legame che si viene a creare è un
legame tra il carbonio anomerico e l’azoto della base azotata, quindi è un legame n-glicosidico,
cioè non è un legame attraverso ossigeno ma attraverso azoto.

DERIVATI DEI MONOSACCARIDI:

* Acidi aldonici, aldarici, uronici (zuccheri acidi)


* Alditoli ( zuccheri con funzione alcolica)
Esteri degli zuccheri
Ammino zuccheri
Addotti con le proteine

Possiamo avere vari tipi di derivati:


•L’ossidazione del CH2H al gruppo carbossile, che porta alla formazione degli acidi uronici.
•Acido glucuronico è la molecola che si ottiene dal glucosio per ossidazione del Ch2oH che viene
ossidato a COH
•acido galatturonico, che si ottiene dal galattosio per ossidazione del CH2OH a COOH.
•Acido mannuronico, che è molto presente in polisaccaridi e presenti nelle alghe. (È l’Acido di
glucuronico)

-Un’altra possibilità è quella di andare a creare degli Esteri, semplice spiegazione di ch2oh a cooh.
Altra possibilità è che il gruppo OH possa andare a formare un estere con acido fosforico.
Quindi nelle vie metaboliche negli organismi viventi molto spesso ci troviamo questi zuccheri in
forma fosfatata, lo stesso prodotto della fotosintesi clorofilliana.
La prima molecola organica che si forma per organicazione della co2 è la gliceraleide trifosfato
ossia gliceraldeide che lega 1 gruppo fosforico. Ha formato l’estere con l’Acido fosforico. L’idrossi
acetone fosfato (Glucosio 6-fosfato, ossia ha il fosforo, doppio legame con ossigeno o-o-)

 Altra possibilità è quella di formare degli Esteri con l’Acido fosforico.


•Un’ altra possibilità è quella di avere degli amminozuccheri, ossia gli zuccheri che invece di avere
l’oh in alcune posizioni hanno un gruppi nh2, ossia un gruppo amminico.
La glicosammina ossia il glucosio che invece del oh presenta un gruppo amminico( è la due
glucosammina)

DISACCARIDI:
I disaccaridi si formano andando a generare il legame o-glicosidico che si forma attraverso una
reazione di condensazione dove abbiamo che viene liberata una molecola d’acqua e si forma il
legame tra le due unità zuccherine. (monosaccaridiche)
I Disaccaridi più noti sono:
SACCAROSIO: formato da GLUCOSIO+ FRUTTOSIO, (e’ il disaccaride piu’importante)
LATTOSIO: formato da GLUCOSIO+GALATTOSIO, (danno anche intolleranza perché non abbiamo
l’enzima lattasi che serve a scinderlo)

MALTOSIO e cellobiosio dati dall’unione di due molecole di glucosio.


Il maltosio lega due unità di alfa d-glucosio attraverso un legame alfa 1-4. reazione di
condensazione darà il maltosio se i legami sono alfa 1 4, con il legame beta 1 4 danno il
cellobiosio.
CELLOBIOSIO: se continueremo ad attaccare unità di glucosio attraverso questo legame avremo la
cellulosa.
IL SACCAROSIO: rappresenta nelle piante il principale carboidrato di trasporto cioè le piante
fotosintetizzano ma avviene in determinate cellule.
Viaggiano nella linfa elaborata cioè una soluzione acquosa contenente sostanze organiche.
Ci sono alcune specie vegetali che lo accumulano nei vacuoli, che sono la barbabietola da zucchero
e la canna da zucchero, ne accumulano in grandi quantità ma tutte le piante producono saccarosio
come appunto, zuccheri di trasporto.

REAZIONE DI CONDENSAZIONE E IDROLISI:


Se due unità si legano fra loro si ha la liberazione di una molecola di acqua e si genera una
reazione di condensazione. Il contrario (reazione di idrolisi) cioè la scissione di un disaccaride in
due monosaccaridi, viene addizionata una molecola d’acqua. Nelle reazioni d’idrolisi viene liberata
energia. Ora questa reazione negli organismi viventi è catalizzata da enzimi (proteina che
catalizzano la reazione) e questa lattasi può essere carente in alcuni viventi.

OLIGOSACCARIDI: Sono carboidrati costituiti da un numero di unità monumeriche compreso da 3-


10.

POLISACCARIDI: Formati dall’unione di piu’monosaccaridi, hanno una funzione strutturale e di


riserva.

I più importanti polisaccaridi sono l’amido, che è un polimero del glucosio ed è formato da legami
alfa 1-4, lo stesso dal glicogeno. L’amido si trova nelle piante, il glicogeno negli animali, è sempre
un carboidrato di riserva energetica (il glicogeno si trova nei muscoli e nel fegato).
L’amido è composto da amilosio e amilopectina, polimeri di α-glucosio.
(Negli organismi vegetali si trova nei semi e nelle radici.)
Le cui cellule sono caratterizzate dalla presenza di amiloplasti ossia questi posti dove si deposita
l’amido. Questo amido viene utilizzato nei periodi in cui vi è necessità.
Per quanto riguarda la funzione di STRUTTURA, abbiamo la cellulosa nelle piante, anch’essi è un
polimero del glucosio però è caratterizzata da legami beta 1-4, ha una struttura lineare, questo fa
sì che le catene di cellulosa possano venire a formare quella che è una microfibrilla, cioè si
assemblano fra loro per creare questi fascetti che sono formati da tante catene assemblate dove
tra le varie unità zuccherine tra una catena e un’altra si vengono a creare dei legami a idrogeno.
Che rappresentano la forza che tiene unite le catene tra di loro a formare questa microfibrilla. La
cellulosa può dare microfibrilla che da resistenza meccanica alla parete.

La cellulosa pur essendo un polimero del glucosio non è digeribile perché abbiamo il legame beta 1
4 cioè c’è un enzima che noi non presentiamo ma lo presentano gli erbivori (cioè rompono i legami
beta 1 4)

PECTINE:
Altri polisaccaridi sono le pectine e le emicellulose. Le pectine sono polisaccaridi acidi, formate da
monomeri di acido α-galatturonico, hanno legame alfa 1- 4.

OMOGALATTURONANO: I gruppi cooh possono essere anche esterificati con gruppi metilici cioè i
gruppi co oh dell’acido galatturonico possono essere parzialmente metil esterificati cioè li
possiamo trovare come CO CH3
Quanto invece non c’è esterificazione abbiamo una serie di gruppi di CO O- perché sono
parzialmente dissociati.
Quindi quelli che si viene a generare ce la ritroviamo come polianione cioè presenta tanti gruppi
CO- quindi un poli anione. Quindi queste molecole vengono a costituire dei reticolati perché ai
gruppi co o- si vanno a legame degli ioni carichi positivamente e in particolare si vanno a legare
ioni calcio o magnesio e si vengono a creare dei reticolati e le molecole di polisaccaridi si
interpongono gruppi ioni calcio e magnesio a ponte tra una catena e l’altra perché va il co-
presente di una catena e il co- di un altro catena.

RAMNOGALATTURONANO: polisaccaride omogeneo formato da acido galatturonico e ramnosio, in


cui vediamo la presenza del ramnosio che è il 6 deossimannosio (epimero in due del glucosio, cioè
in posizione 2 alla stereochimica invertita rispetto al glucosio) lo generiamo quando togliamo oh al
ch2oh in posizione 6 e diventa ch3 e invece dell’oh c’è un idrogeno e generiamo il 6-
deossimagnosio, ed è uno zucchero molto presente nei vegetali. Quindi il Ramnogalatturonano è
un polisaccaride eterogeneo. Poi ci possono essere catene laterali ricche di arabinosio(pentoso,
zucchero a 5 atomi di carbonio che troviamo negli organismi vegetali) e galattosio (epimero in 4
del glucosio).
Poi ci sono ARABINANI, GALATTANI, ARABINOGALATTANI che sono molecole che presentano un
ossatura costituita da arabinosio e da galattosio e da cui prendono origine le catene laterali non
acide.

Le pectine sono appunto dei polianione cioè formano dei reticolati stabili con lo ione calcio e in
acqua danno luogo alla formazione di una dispersione colloidale un gel con proprietà fortemente
adesive. Per cui questi polisaccaridi abbondano nella lamella mediana (strato di parete cellulare
più esterno cioè quello comune a cellule adiacenti per entrare praticamente, queste pectine
generano questo gel che fa da collante tra le cellule adiacenti) ovviamente anche queste pectine
possono essere attaccate cioè idrolizzate da enzimi che si chiameranno poligalatturonasi, pectina
metilesterasi.

Acido alginico: È un polisaccaride alganico è costituito da residui di acido mannuronico e sono


presenti nelle alghe, sono degli addensanti.

Gomme: è un polisaccaride. Non vengono prodotti in condizioni normali dalla piante ma in


risposta a uno stress come l’attacco di microorganismi.
Gomma adragante che contiene acido galatturonico, è un polisaccaride che viene utilizzato come
addensante.

LIPIDI: Sono molecole ad alto contenuto energetico, hanno una funzione energetica e
strutturale(fosfolipidi ad esempio) e in alcuni casi, “messaggeri”. (ad esempio ormoni)
Sono idrofobi ossia insolubili in acqua ma solubili in solventi organici perché sono caratterizzati
dalla presenza di lunghe catene idrocarburiche.
Ci sono lipidi neutri, cioè non presentano gruppi polari e sono gliceridi e gli steroidi che hanno
strutture completamente diverse ma sono comunque non polari, quindi quando una droga (la
parte di pianta che contiene i principi attivi) viene estratta con un solvente apolide accanto a
gliceridi si possono estrarre anche steroli perché sono comunque molecole fortemente apolari.

Gliceridi: monogliceridi, digliceridi, trigliceridi


Sono Esteri del glicerolo con acidi grassi. Il glicerolo è l’alcol ch2oh choh ch2oh quindi è l’alcol che
si ottiene dalla riduzione della gliceraldeide.
(esterificati= possono andare a fare con gli acidi grassi una reazione di condensazione dove si
libera una molecola d’acqua e con la quale si formano tra il gruppo oh dall’alcol e il gruppo
carbossilico dell’Acido grasso un legame estereo. )
ACIDI GRASSI= sono acidi carbossilici a lunga catena, presentano generalmente una catena lineare
di diversa lunghezza (16 o 18 atomi di carbonio).
Gli acidi grassi possono essere classificati sulla base del numero di doppi legami in:
•Possono essere saturi ossia privi di doppi legami
•monoinsaturi cioè con un solo doppio legame
•polinsaturi con due o più doppi legami.

La specie umana non riesce a sintetizzare 2 acidi grassi polinsaturi detti perciò essenziali: acido
linoleico (omega 6) e acido linolenico (omega 3) che quindi devono essere introdotti con gli
alimenti. (Li troviamo nel pesce, pesce azzurro e fonti vegetali come olio di lino)
Delta=doppio legame
(CIS: gli idrogeni si trovano dallo stesso lato)
Gli acidi grassi vengono definiti:

 saturi quando la loro struttura chimica non contiene doppi legami,


 insaturi quando sono presenti uno o più doppi legami
Gli acidi insaturi per la presenza dei doppi legami è ripiegato, quello saturo ha una struttura lineare
senza ripiegamenti e hanno dei punti di fusione più elevato perché danno luogo a strutture dove
c’è un forte grado di impacchettamento quindi hanno ponte di fusione più elevati. Quindi quando
una fonte lipidica è ricca di acidi grassi saturi è solida a temperatura ambiente, quando è ricca di
acidi grassi insaturi che presentano i ripiegamenti non possono assemblarsi e questo determina un
punto di fusione più basso e a temperatura ambiente di solito sono liquidi.

La presenza di un doppio legame nella catena alifatica implica l'esistenza di due configurazioni:
- cis se i due atomi di idrogeno legati ai carboni impegnati nel doppio legame sono disposti sullo
stesso piano
- trans se la disposizione spaziale è opposta.
La forma cis abbassa il punto di fusione dell'acido grasso e ne fa aumentare la fluidità
(In altre parole, la presenza di doppi legami cis abbassa il punto di fusione del lipide.)
Ecco spiegato come mai il burro, alimento ricco di acidi grassi saturi, è solido a temperatura
ambiente, mentre gli oli, in cui prevalgono gli acidi grassi insaturi cis, sono liquidi nelle medesime
condizioni. In altre parole, la presenza di doppi legami cis abbassa il punto di fusione del lipide.
Grazie alla loro caratteristica chimica, quando vengono posti in acqua tendono a formare delle
micelle, strutture sferiche con un guscio idrofilo, costituito dalle teste carbossiliche, e con un cuore
lipofilo, costituito dalle catene alifatiche (che si assemblano per "proteggersi" dall'acqua).
I LIPIDI sono molecole anfipatiche con una parte apolare idrofoba (le lunghe code) e una parte
polare idrofila (la testa). I lipidi in ambiente acquoso come all’interno di una cellula, essi tendono a
disporsi in doppi strati, con le teste polari rivolte verso l’esterno dello strato e le code orientate
all’interno, l’una di fronte all’altra.
TRIGLICERIDI: sono la forma più comune di riserva energetica,
Una molecola di grasso è costituita da tre acidi grassi uniti a una molecola di glicerolo. Il gruppo
carbossilico di un acido grasso si lega covalentemente ad una molecola di glicerolo mediante una
reazione di disidratazione.
(Glicerolo ha 3 gruppi oh quindi possiamo andare a esterificati un solo gruppo oh e ottenere i
monogliceridi, 2 gruppi oh e ottenere i digliceridi, 3 i gruppi oh e ottenere i trigliveridi che
rappresentano delle molecole ad altissimo contenuto energetico.)

FOSFOLIPIDI: (possono essere tagliati da fosfolipasi, sono degli enzimi che vanno a tagliare
questi legami presenti nei fosfolipidi e le fosfolipsi fanno luogo a molecole molto importanti che
formano altri metaboliti come l’Acido arachidonico)
Come i trigliceridi, sono costituiti da molecole di acidi grassi legate ad una molecola di glicerolo. Il
terzo atomo di C del glicerolo, però, non si lega ad un acido grasso ma ad un gruppo fosfato, il
quale si lega ad un ammino alcol.
I gruppi fosforici sono carichi negativamente per cui un’estremità della molecola è idrofila, mentre
l’estremità con gli acidi grassi è idrofoba.
La struttura dei fosfolipidi è simile a quella dei trigliceridi, ma al posto di uno degli acidi grassi c’è
un gruppo fosfato, legato a un altro gruppo atomico.

SFINGOLIPIDI:
Il loro ruolo non è unicamente strutturale;
Sono caratterizzati dalla presenza di sfingosina che presenta una lunga catena idrocarburica ed è
caratterizzata dalla presenza di funzioni della testa polare che presenta gruppo oh, gruppo
amminico e un’altra funzione alcolica. (Oh nh2 e oh)
È apolare perché abbiamo la presenza di questa lunga catena idrocarburica.
Gli sfingolipidi possono essere fosfolipidi o glicolipidi.

STEROIDI: Sono lipidi che presentano quattro anelli idrocarburici legati tra di loro. Quando in
posizione 3 della struttura è legato un gruppo ossidrilico lo steroide prende il nome di sterolo
Il più abbondante sterolo degli animali è il colesterolo
Il più abbondante sterolo delle piante è il sitosterolo
(Sono importanti costituenti delle membrane con la funzione di stabilizzare le code dei fosfolipidi)
CERE: Sono esteri di acidi grassi a lunga catena (14-36 C) e alcoli a lunga catena (16-30 C). La testa
polare è estremamente ridotta quindi le cere sono idrorepellenti ed insolubili in acqua ed essendo
insolubili in acqua, le cere svolgono un’importante funzione di rivestimento protettivo ed
impermeabilizzante.
CERAMIDI:
Il nome di queste molecole deriva dalla presenza di un legame ammìdico.
Le ceramidi sono costituite dalla sfingosina e da un acido grasso. È apolare.
Sulla cute formano una sorta di rivestimento, strato occlusivo che impedisce la perdita di acqua
dalla cute, è come un rivestimento ceroso che non si lascia attraversare dall’acqua. E in questo
caso svolgono un’azione idratante perché trattengono l’acqua sulla cute. (Anche le piante lo
fanno)

SFINGOFOSFOLIPIDi: Se a ch2oh leghiamo un gruppo fosfato e al gruppo fosfato leghiamo un


amminoalcol abbiamo ottenuto lo sfingofosfolipide.
Possiede due code apolari, che sono la coda della sfingosina, la catena idrocarburiche della
sfingosina, la catena idrocarburica dell’acido grasso che è andato a formare il legame amminico
con la sfingosina. La testa formata dal gruppo fosfato e dall’amminoalcol e la parte polare, quindi
la testa è quella che abbiamo visto anche negli altri fosfolipidi quelle che presentano il glicerolo
poi le due code vengono generate dalla sfingosina e dalla molecola di acido grasso.
(Quindi alla ceramide si lega al gruppo fosfato una COLINA)
Li ritroviamo soprattutto negli organismi animali, soprattutto a livello del sistema nervoso
centrale.

Gli sfingolipidi, oltre ad essere Sfingofosfolipidi possono essere anche sfingoglicolipidi in questo
caso il ch2oh lega lo zucchero e quindi la testa polare è rappresentata dallo zucchero.
Questi sfingoglicolipidi che derivano dalla ceramidi per aggiunta di zucchero si chiama
CELEBROSIDE.

METABOLITI PRIMARI:
Tutte le biomolecole rappresentano quelle che vengono definiti METABOLITI PRIMARI cioè
molecole presenti in tutti gli organismi viventi che vengono metabolizzate attraverso delle vie
biosintetiche che sono simili o identiche in tutti gli organismi. Sono molecole essenziali al
mantenimento della vita in un organismo vivente. Le piante hanno anche i metaboliti secondari
oltre a quelli primari anche se non vengono più di tanto ritenuti essenziali ma sono molto
importanti perché mediano il rapporto tra pianta e ambiente
PROTEINE: Le proteine sono sostanze organiche presenti in tutte le cellule di tutti gli organismi
viventi. Sono composti quaternari, ossia costituiti da: C, H, O e N
Sono le molecole organiche più abbondanti nei sistemi viventi (il 50% del peso secco; nelle piante
meno della metà per la presenza di cellulosa)
Le proteine sono macromolecole formate dall’unione di molti amminoacidi.
Amminoacidi: è un composto chimico caratterizzato da un gruppo amminico (NH2), un gruppo
carbossilico (COOH) ed un gruppo R specifico per ogni aminoacido.
(Gli aminoacidi differiscono tra loro per il gruppo R)
Legame peptidico: Il legame peptidico si forma fra il gruppo carbossilico di un AA ed il gruppo
amminico dell’AA successivo

STRUTTURA PRIMARIA:
Si definisce struttura primaria di una proteina la sequenza aminoacidica dei residui che la
compongono, per convenzione la sequenza aminoacidica va dall’N-terminale al C-terminale
STRUTTURA SECONDARIA:
In una catena polipeptidica si instaurano delle interazioni tra i vari aa che ne causano il
ripiegamento in un modello definito struttura seconadria.

(Legame ad H tra l’O del gruppo carbossilico di un aa e l’H del gruppo amminico di un aa posto
dopo 4 aa lungo la catena.
Il β-foglietto è dovuto all’allineamento a zig-zag degli atomi che formano lo scheletro della
molecola.)
STRUTTURA TERZIARIA:
Ripiegamento in strutture più compatte delle catene polipeptidiche. Disposizione di tutti gli atomi
nello spazio tridimensionale. La struttura terziaria permette alla catena di avvolgersi a gomitolo
per effetto di interazioni che coinvolgono le catene laterali.
STRUTTURA QUATERNARIA:
Associazione di più catene polipetidiche. Es. emoglobina (proteina presente nei globuli rossi, con
funzione di trasporto dell’ossigeno nel sangue)
Alcune proteine complesse sono formate da più catene polipeptidiche, associate nello spazio a
formare la struttura quaternaria.

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