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LE VESCICOLE RIVESTITE

Le vescicole coinvolte nei processi di trasporto cellulare sono indicate come vescicole rivestite a causa dei loro
caratteristici rivestimenti di proteine che ricoprono la loro superficie citosolica quando si formano, le proteine di
rivestimento sono la clatrina, la COPI e la COPII; queste prendono parte a molteplici passaggi nella formazione delle
vescicole di trasporto (il tipo di proteina di rivestimento aiuta nello smistamento delle molecole che sono destinate a siti
diversi nella cellula). Lo specifico insieme di proteine che ricopre l’esterno di una vescicola è’ un indicatore dell’origine e
della destinazione della vescicola all’interno della cellula; una quarta proteina di rivestimento è’ la caveolina che lega il
colesterolo e può essere coinvolta nell’assorbimento di quest’ultimo da parte delle cellule (vescicole = caveole), le
caveole sono piccole invaginazioni a forma di fiaschette della membrana plasmatica.

LE VESCICOLE RIVESTITE DA CLATRINA

Le vescicole rivestite da clatrina sono circondate da rivestimenti costituite da due proteine multimeriche, la clatrina e il
complesso della proteina adattatrice (AP), queste due si combinano a formare reticolati proteici composti da poligoni
(planari = esagoni, curvi = esagoni + pentagoni); le unità’ di base di
reticoli di clatrina, strutture a tre gambe, sono chiamate triskelion, la
loro organizzazione in reti che si sovrappongono permette un esteso
contatto longitudinale tra i polipeptidi di clatrina e può’ conferire la
forza meccanica necessaria quando una vescicola rivestita si forma
da una membrana. Oltre ad assicurare che macromolecole
appropriate siano concentrate nelle fossette rivestite, i complessi AP
mediano anche l’attacco della clatrina alle proteine inserite nella
membrana plasmatica. Il legame dei complessi AP alla membrana
plasmatica e la concentrazione dei recettori o dei complessi
recettore-ligando nelle fossette rivestite richiede ATP e GTP. Quando
la clatrina si accumula attorno alla vescicola gemmante, la dinamina (GTPasi citosolica) partecipa al processo di
strozzatura della fossetta rivestita; quando il GTP è’ Idrolizzato, gli anelli di dinamina si stringono e separano la vescicola
endocitica dalla membrana plasmatica; anche per rimuovere il rivestimento dalle membrane rivestite di clatrina è’
richiesto un meccanismo regolato.

LE VESCICOLE RIVESTITO DA COPI e COPII

Le vescicole rivestite da COPI sono coinvolte nel trasporto retrogrado dall’apparato del Golgi al RE, come nel trasporto
bidirezionale tra le cisterne del Golgi; queste vescicole sono rivestite dalla proteina COPI e dal fattore di ribosilazione
dell’ADP (ARF -> lega il GTP quando incontra uno specifico fattore di scambio del nucleotide guanina associato alla
membrana da cui sta per formarsi una nuova vescicola rivestita, il GDP è’ scambiato con il GTp, cio’ determina un
cambiamento di conformazione nel fattore ARF che espone la sua regione N-terminale idrofobica che si lega al doppio
strato lipidico della membrana.

LE PROTEINE SNARE MEDIANO LA FUSIONE TRA LE VESCICOLE E LE MEMBRANE BERSAGLIO

Gran parte del traffico intracellulare mediato da vescicole rivestite è’ altamente specifico (inizialmente la adaptina,
complesso adattatore della clatrina, è’ parzialmente responsabile
della specificità’). Una volta che la vescicola si forma sono
necessarie altre proteine per assicurare l’indirizzamento della
vescicola alla destinazione appropriata; perciò’ deve esistere un
meccanismo per impedire alle diverse vescicole nella cellula di
fondersi con la membrana sbagliata, l’ipotesi SNARE fornisce un
modello di lavoro dove il corretto smistamento e indirizzamento
delle vescicole nelle cellule eucariote richiede 2 famiglie di proteine
SNARE (recettori SNAP): i recettori SNAP della vescicola (vSNARE), localizzati sulle vescicole di trasporto, e i recettori
SNAP delle membrane bersaglio (t-SNARE), queste sono molecole complementari che con le proteine di ancoraggio
permettono a una vescicola di riconoscere e fondersi con una membrana bersaglio. Quando una vescicola raggiunge la
sua destinazione intervengono le GTPasi Rab che sono anch’esse specifiche. L’affinità reciproca di v-SNARE e t-SNARE
complementari permette loro di costituire un complesso stabile attraverso la formazione di un fascio di alpha-eliche
parallele, questo assicura che quando collidono le proteine SNARE rimangano in contatto a sufficienza per permettere
alla proteina Rab di legarle tra loro facilitandone la fusione delle membrane; dopo questo passaggio l’NSF e un gruppo di
SNAP mediano il distacco delle SNARE dalle membrane donatrice e bersaglio.

*proteine di ancoraggio= ne esistono due gruppi: il primo contiene proteine ad avvolgimento elicoidale, incluse le
golgine, sono importanti nel riconoscimento iniziale e nel legame di vescicole rivestite da COPI al Golgi, sono importanti
anche per la connessione delle cisterne del Golgi tra loro; mentre il secondo gruppo è’ costituito da complessi proteici
multisubunità’ contenenti da 4 a 8 o anche più singoli polipeptidi.

TRASPORTO DI PICCOLE MOLECOLE

La cellula per poter sopravvivere e proliferare le cellule devono poter scambiare molecole grosse o piccole con
l'ambiente. Deve però esistere un modo in cui le membrane cellulari controllano l'ingresso o l’uscita dalla cellula e dai
suoi organuli racchiusi da membrane di ioni organici e di piccole molecole solubili. Il passaggio delle molecole e la
rispettiva velocità con cui avviene varia in base a determinati fattori quali per esempio la
carica, le dimensioni e il grado di idrosolubilità. Alcune molecole possono oltrepassare il
doppio strato lipidico per diffusione semplice (CO2,O2), ma la stragrande maggioranza
ha bisogno di proteine di trasporto della membrana che creino passaggi attraverso il
doppio strato fosfolipidico, questo processo viene chiamato trasporto facilitato.

1) Le piccole molecole non polari si sciolgono rapidamente nei doppi strati lipidici e
quindi li attraversano per diffusione semplice
2) le molecole polari prive di carica diffondono anch'esse rapidamente attraverso i
doppi strati purché siano abbastanza piccole
3) i doppi strati lipidici sono invece notevolmente impermeabili a tutte le molecole
dotate di carica elettrica compresi gli ioni inorganici, anche se molto piccoli

Poiché le membrane cellulari


sono impermeabili agli ioni organici le cellule vive sono in grado
di mantenere concentrazioni ioniche interne molto diverse dalle
concentrazioni di ioni nel fluido che le circonda. Tali differenze di
concentrazione ionica sono fondamentali per la sopravvivenza e
il buon funzionamento delle cellule. Na+ , K+ , Ca+ , Cl- , H+ sono
alcuni degli ioni inorganici più importanti, il movimento di questi
ioni attraverso le membrane cellulari svolge un ruolo
fondamentale in molti processi biologici. Na+ è lo ione con carica
positiva più abbondante all'esterno della cellula (145Mm), mentre K + è il più abbondante all'interno (140mM).Lo ione
Ca2+ viene conservato dalla cellula in alcune zone del reticolo endoplasmatico e consiste in una delle risposte quando
una cellula viene stimolata. Perché una cellula non venga lacerata da forza elettrica è necessario che sia al suo interno
sia all'esterno la quantità di carica positiva sia bilanciata con una quantità circa pari di carica elettrica negativa. L’anione
più frequente all'esterno della cellula è Cl- , mentre all'interno della cellula la carica elettrica viene prodotta da vari ioni
organici e inorganici compresi acidi nucleici proteine e molti metaboliti. Sebbene le cariche elettriche all'interno e
all'esterno della cellula siano generalmente in equilibrio, intorno alla membrana plasmatica si rilevano accessi molto
lievi di carica positiva o negativa. Questi squilibri elettrici generano una differenza di voltaggio detta potenziale di
membrana. Nelle cellule animali, per esempio, il potenziale di membrana riposo è compreso tra -20 e -200 millivolt. Il
valore viene espresso come numero negativo perché l'interno della cellula ha una carica negativa maggiore rispetto
all'esterno. Il valore del potenziale di membrana rimane costante grazie l'attività delle proteine di trasporto. La
membrana durante la fase vitale della cellula può avere carica elettrica neutra, positiva o negativa, in base alle cariche
presenti all'interno all'esterno.

La differenza di concentrazione di una certa molecola all'interno all'esterno della cellula si traduce in gradiente di
concentrazione. Nel caso in cui la membrana forse neutra parliamo semplicemente di gradiente chimico, da una parte
della membrana ci sarà una concentrazione maggiore di molecole e dall'altra ce ne sarà una minore. Da questo noi
possiamo dedurre che le molecole sì sposteranno dal luogo a concentrazione maggiore a quello a concentrazione
minore.

Per far passare le molecole da una parte all'altra della membrana, la cellula utilizza tre diverse tipologie di trasporto.
1) Diffusione sempilce sono compatibili con il passaggio attraverso la membrana cellulare, esistono dei canali.
Esempio ossigeno nel globulo rosso durante la respirazione.
2) Trasporto passivo (senza utilizzo di energia) avviene nello senso del gradiente
3) Trasporto attivo (con utilizzo di energia) avviene nel senso opposto a quello del gradiente

I trasporti 2 e 3 avvengono tramite proteine di trasporto, le quali hanno forme diverse e sono specializzate per specifici
tipi di molecola. La maggior parte delle proteine di trasporto della membrana è dotato di catene polipeptidiche che
attraversano lo strato lipidico più volte da parte a parte. Si conoscono due classi principali di proteine di trasporto della
membrana: i trasportatori e i canali. La differenza principale tra le due classi sta nel meccanismo con cui selezionano e
trasportano alcuni soluti e non altri. I canali selezionano le molecole principalmente in base alle dimensioni e alla carica
elettrica: se il canale è aperto, una molecola o uno ione sufficientemente piccolo e dotato di carica adatta può infilarsi
attraversare il canale, possono essere regolati in base al potenziale di membrana, molecole esterne/interne che
interagiscono e forze meccaniche. I Trasportatori fanno passare soltanto le molecole o gli ioni che si adattano
perfettamente a un corrispondente sito di legame della proteina. trasportatori legano insoluti con una grande specificità
ed è proprio la necessità di questo legame specifico che conferisce al trasporto la sua selettività. Il trasportatore
funziona perché l'ingresso di particelle cariche al suo interno fanno cambiare la carica anche alla proteina la quale
cambia conformazione diventando non affine alla particella, la quale viene espulsa dall'altro lato dello strato
fosfolipidico. permette il passaggio (la maggior parte delle volte) di un solo ione specifico o due. Se lo ione è di un unico
tipo e viene trasportato in un senso unico si parla di uniporto. I trasportatori che permettono il passaggio di due ioni
vengono detti trasportatori accoppiati e se il trasporto avviene nella stesso verso si parla di simporto. Viceversa se il
passaggio avviene con verso opposto viene detto antiporto.

POMPA SODIO POTASSIO

È una proteina di trasporto abbastanza complessa che deve funzionare contro gradiente per trasportare sodio e
potassio. il suo nome completo è pompa sodio-potassio-ATPasi poiché ha bisogno di energia. Questa pompa ha un ruolo
talmente essenziale nell'economia energetica della cellula animale che generalmente a essa si deve il 30% e oltre del
loro consumo totale di ATP. Essa avrà sia siti che serviranno a recepire il potassio e il sodio sia siti adibiti alla
fosforilazione sulla subunità catalitica che permette l’idrolisi dell’ATP e l'aggancio di un gruppo fosfato. È presente un
sito adibito al riconoscimento dell’ouabanina (inibisce il funzionamento
di questa proteina). Per quanto riguarda il funzionamento di questa
proteina è molto importante il concetto di cambio di conformazione,
infatti quando esso avviene cambia anche l'affinità della proteina con lo
specifico ione potassio o lo ione sodio. L'enzima che fosforilla questa
pompa si chiama chinasi. Ma la proteina deve anche essere dei
fosforilata per non creare situazioni patologiche e/o per poter
permettere la proteina di tornare allo stato iniziale e riniziare le modalità
per il passaggio delle molecole.

TRASPORTO DELL’ACQUA

Il movimento dell'acqua tra le membrane cellulari è importantissimo per tutti gli esseri viventi. Essendo piccole e prive di
carica le molecole d'acqua sono in grado di diffondere direttamente attraverso il doppio strato lipidico, anche se
lentamente. Alcune cellule all'interno della membrana possiedono proteine canale specializzate dette acquaporine. Il
movimento dell'acqua secondo il proprio gradiente di concentrazione ovvero da un'area di bassa concentrazione di
soluto (elevata concentrazione d'acqua) verso un'area con concentrazione elevata del soluto (bassa concentrazione
dell'acqua) è detto osmosi. Quindi il movimento dell'acqua all'interno della cellula deriva anche dall’osmolarità
(centrazione totale dei soluti) nell’ambiente esterno. Se la
soluzione risulta essere ipertonica l'acqua si sposterà dall'interno
della cellula verso l'esterno, viceversa se la soluzione è ipotonica.
Le proteine che non le possono aprirsi o chiudersi in base al
potenziale di membrana o all'utilizzo di ligandi extracellulari, i quali
possono essere interni o esterni alla cellula e interagiscono con la
proteina canale cambiandone la conformazione. I canali possono
essere modificati anche in base alle forze meccaniche.

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