Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lo strato spinoso o spinoso del Malpighi è formato da 5-10 file di cellule poliedriche
che tendono appiattirsi man mano che si avvicina allo strato superiore.
Il citoplasma comincia a diventare acidofilo* e le cellule si arricchiscono di
tonofilamenti e filamenti di cheratina che si aggregano formando le tonofibrille.
Presentano numerose estroflessioni, dette ponti citoplasmatici (o spine), che fanno
assumere alle cellule l’aspetto spinoso (da cui deriva il nome dello strato stesso).
Il passaggio di una cellula dallo strato basale a quello spinoso comporta la sintesi di
una diversa coppia di cheratine. Nelle cellule sono presenti anche i corpi
multilamellari, granuli propri dei cheratinociti del diametro di 0,2 micrometri,
provvisti di membrana, dalla caratteristica organizzazione interna a lamelle chiare e
scure alternate; essi contengono materiale lipidico che viene rilasciato nello spazio
intercellulare del successivo strato granuloso, costituendo una barriera impermeabile.
Lo strato granuloso è formato di norma da 3-5 strati di cellule che però possono
aumentare specialmente nelle regioni a forte cheratinizzazione come il palmo della
mano o la pianta dei piedi.
Intensamente basofile queste cellule hanno una forma piuttosto appiattita in grado di
permettere una distinzione netta con lo strato sottostante. I nuclei sono alterati o
assenti. La basofilia citoplasmatica è dovuta alla presenza di granuli di cheratoialina
privi di membrana.
Lo strato granuloso rappresenta l’ultimo strato di cellule vive.
Lo strato lucido presenta 1-3 file di cellule ricche di eleidina, una sostanza
contenente zolfo, glicogeno e lipidi. Le cellule appaiono traslucide. Questo strato non
è sempre evidenziabile, ed è più facilmente riscontrabile nell’epidermide del palmo
delle mani e della pianta dei piedi, essendo troppo sottile o poco colorabile per essere
visualizzato al microscopio ottico in altre sedi, oppure occultato dai melanociti.
Lo strato corneo, variabile da pochi strati a centinaia di strati (ad esempio nelle
regioni del palmo della mano e della pianta del piede) di elementi cellulari morti, privi
di nucleo, molto appiattiti, completamente cheratinizzati e contenenti una bassissima
percentuale di acqua.
Sono disposti in due strati: uno strato corneo compatto più profondo dove i
desmosomi sono ancora attivi e tengono le cellule unite ed uno strato corneo
disgiunto più superficiale dove comincia lo sfaldamento e la formazione di lacune.
• MELANOCITI
Pigmentano la cute attraverso la
produzione di pigmento (melanina) che
varia da giallastro a nero e che viene
trasferito ai cheratinociti adiacenti
proteggendoli dalle radiazioni
ultraviolette.
• CELLULE DI LANGHERANS
Fanno parte del sistema dei fagociti
mononucleati e sono coinvolte nella
risposta immunitaria mediata da
cellule intervenendo nelle infezioni
virali, nei tumori della pelle e nelle
allergie da contatto.
• CELLULE DI MERKEL
Cellule epiteliali neuroendocrine che
trasmettono gli stimoli tattili alle
terminazioni nervose libere presenti
nell’epitelio.
Il Derma
Il derma è formato da connettivo denso fibroso ed irregolare. Riconosciamo due
zone:
L’Ipoderma
Il sottocute è formato da tessuto connettivo lasso e accoglie prevalentemente tessuto
adiposo bianco o univacuolare che rappresenta un dispositivo di protezione dal
freddo, funghi, da deposito energetico e può costituire, ad esempio nei cuscinetti, il
grasso strutturale di ammortizzamento.
I Peli
I peli sono strutture cornee filiformi, elastiche, lunghe e sottili, che vengono prodotte
dall’epidermide.
Nel pelo si distinguono un midollo, una corteccia e una cuticola.
I peli sporgono con il fusto oltre la superficie cutanea, mentre la radice del pelo è
inserita obliquamente nel derma.
La radice alla sua estremità prossimale forma il bulbo pilifero di natura epiteliale che
avvolge la papilla del pelo di natura connettivale.
La radice è inserita in un follicolo pilifero formato da una guaina interna ed una
esterna della radice.
Anatomia Microscopica della Mammella
Il tessuto connettivo che separa i lobi è collegato ai legamenti con i quali forma il
legamento sospensore.
Gli alveoli e i dotti sono ricoperti dalle cellule mioepiteliali, di forma stellata, ricche
di miofilamenti. Ogni alveolo è avvolto da uno stroma delicato che contiene una fine
rete capillare, un epitelio bistratificato riveste le cisterne del capezzolo e del latte e dei
dotti.
Anatomia Microscopica dell’Apparato Respiratorio
Le cavità nasali come tutti gli organi dell’apparato respiratorio sono rivestite da una
mucosa respiratoria. Il fondo delle cavità nasali possiede una mucosa olfattiva.
Gli pneumociti di tipo II sono cellule cubiche sparse tra gli pneumociti di tipo I con i
quali formano giunzioni occludenti. Mostrano corti microvilli apicali. Producono il
surfattante polmonare (fosfolipidi, lipidi neutri e proteine) che rilasciano mediante
esocitosi nel lume alveolare. Il surfattante riduce la tensione superficiale, prevenendo
così il collasso degli alveoli (atelettasia).
Anatomia microscopica dell’Apparato Gastroenterico
1. CAVITÀ ORALE
Formata da epitelio pavimentoso pluristratificato e parzialmente cheratinizzato.
Le papille fungiformi sono lisce con una superficie arrotondata. Esse aiutano a
manipolare il cibo e possono avere bottoni gustativi sulle loro superfici.
Le papille coniche sono un poco più grandi delle papille fungiformi, sono utilizzate
nel manipolare e rompere il cibo ingerito. Esse possono essere distinte dalle papille
fungiformi per le loro grandi dimensioni, la tendenza a proiettare sopra altre papille e
non avere bottoni gustativi.
Nella cavità orale troviamo anche le ghiandole salivari. Distinguiamo le minori:
• Ghiandola parotide;
• Ghiandola mandibolare;
• Ghiandole sottolinguali: monostomatica e polistomatica.
2. CAVITÀ FARINGEA
Nella cavità faringea si incrociano la via respiratoria e quella alimentare.
La faringe viene suddivisa dal palato molle (velo palatino) in una porzione dorsale
(porzione respiratoria o rinofaringe) ed una porzione ventrale (porzione digerente).
La porzione digerente viene suddivisa in: porzione orale con istmo delle fauci
(orofaringe), porzione laringea (laringofaringe), porzione esofagea (esofagofaringe).
La parete dell’esofago mostra i costituenti caratteristici del canale alimentare: la
tonaca mucosa, la tonaca sottomucosa, la tonaca muscolare e la tonaca avventizia.
Il peritoneo è a doppio strato, con un foglio di cellule squamose su ciascun lato, e tra
questi un po’ di tessuto connettivo che trasporta vasi sanguigni.
4. STOMACO
Le cellule parietali (HCl) in rosso con citoplasma eosinofilo e le cellule principali
(pepsinogeno) con citoplasma basofilo (in azzurro). ?????
La gastrina è secreta nel lume dello stomaco dalle cellule G (cellule endocrine) in
risposta alla presenza di proteine. Con l’aiuto dei movimenti dello stomaco il
contenuto è mischiato e la gastrina raggiunge le cellule enterocromoaffini*.
Cripte di Lieberkuhn:
8. FEGATO
Rivestito dal peritoneo che poggia su un esile strato di tessuto connettivo
sottosieroso, la capsula di Glisson.
Il tessuto connettivo si spinge nel parenchima epatico formando dei setti che lo
suddividono in lobuli epatici.
Il lobulo epatico (esagonale) è costituito da epatociti, da capillari sinusoidi, da
canalicoli biliari e dalla vena centrale. Ai vertici sono presenti le triadi.
Sul margine mediale del rene c’è l’ilo renale che continua internamente con un
profondo seno renale e accoglie la pelvi renale e i calici renali.
A livello dell’ilo renale l’uretere lascia il rene, mentre entrano ed escono vasi
sanguigni e vasi linfatici, che in genere sono rivestiti di tessuto adiposo.
Durante lo sviluppo, i lobi renali si possono fondere in modo diverso a seconda della
specie, sia nella zona corticale che nella zona midollare.
Sulla superficie dell’organo la fusione completa delle parti corticali porta ad un rene
liscio (maggior parte dei mammiferi domestici).
Se la fusione è incompleta si parla di rene lobato (bovino).
Cavallo, capra, pecora, cane e gatto: se si fondono anche gli apici delle piramidi
midollari, si parla di un rene liscio unipapillare.
Suino e bovino: nel suino (rene liscio e pluripapillare) e nel bovino (rene lobato
pluripapillare) gli apici delle piramidi midollari restano indipendenti e sporgono nel
seno renale formando delle papille.
CONFIGURAZIONE INTERNA DEL RENE
La disposizione delle zona midollare e corticale e l’organizzazione di quest’ultima,
consente di distinguere, in ciascun rete,
lobi e lobuli.
La parte convulta occupa gli spazi fra i raggi midollari e forma le colonne renali.
Inoltre costituisce la fascia periferica di sostanza corticale compresa fra l’apice dei
raggi midollari e la superficie del rene, dove prende il nome di cortex corticis.
La parte convulta ha un aspetto finemente granuloso, contenendo i corpuscoli renali
(di Malpighi), piccoli corpicciuoli sfenoidali di colorito rossastro, e tubuli di
andamento convulto.
Il nefrone rappresenta l’unità morfo-funzionale del rene.
Esso è costituito dalla capsula glomerulare di Bowman ed un sistema di tubuli renali.
La capsula di Bowman è provvista di duplice parete (foglietto parietale e viscerale).
Tra i due foglietti è presenteuno spazio interstiziale che riceve l’urina primaria che
viene convogliata in direzionedel sistema tubulare del nefrone.
Il glomerulo vascolare e i due foglietti della capsula di Bowmann formano un
corpuscolo renale (corpuscolo di Malpighi).
Un breve segmento intercalare collega il tubulo contorto distale al dotto collettore
che raccoglie l’urina da più neuroni e la riversa in un ampio dotto all’apice piramidale,
il dotto papillare.
Più dotti papillari sboccano nella pelvi renale attraverso fori papillari nell’area
cribrosa (all’apice di una papilla nel maiale e nel bovino, in corrispondenza della cresta
renale nel gatto, cane, cavallo e piccoli ruminanti).
La parete dell’uretra è data dalla tonaca mucosa e dalla tonaca muscolare nel tratto
prostatico e in quello membranoso, mentre nel tratto penieno la tonaca mucosa è
circondata da tessuto cavernoso. (Presente nel connettivo sotto l’epitelio)
• Testicoli
• Vie genitali: tubuli retti, rete testis,
coni vascolari, epididimo deferente,
uretra
• Ghiandole annesse: vescichette
seminali, prostata, ghiandole
bulbouretrali
• Pene.
• Tunica albuginea
• Impalcatura fibrosa
• Parenchima
• Stroma peritubulare: connettivo lasso, supporto per i vasi sanguigni e
linfatici e fibre nervose
Tra i tubuli troviamo i seminiferi. Il limite di questi ultimi è dato dalle boundary cell,
cellule mioidi (alcune caratteristiche delle cellule muscolari lisce) che formano la
parete dei tubuli. Diverse specie, ma non tutte, hanno funzione contrattile.
Le cellule del Leydig producono testosterone quando sono stimolate dall’LH
(ormone).
Le cellule del Sertoli sono una sorta di cellule “nurse” per gli spermatozoi: loro
principale funzione è quella di guidare le cellule germinali attraverso i passaggi della
spermatogenesi.
• Tubuli retti
• Rete testis
Poiché la capsula intorno al tessuto erettile del corpo cavernoso dell’uretra non è
così sottile come quello intorno al corpo cavernoso del pene, l’uretra non è occlusa
durante l’erezione.
• Ovaie;
• Tube uterine;
• Utero;
• Vagina;
• Vulva.
13. LE OVAIE
L’ovaio è una struttura solida di forma grossolanamente ellissoidale la cui superficie è
resa irregolare dalla sporgenza di grossi follicoli e di corpi lutei.
L’irregolarità della superficie sarà maggiore nelle specie politoche (parto con più feti)
in cui i follicoli si accrescono a gruppi.
(Specie monotoche: equino, bovino; specie politoche: cane, gatto, suino)
Una sezione trasversale dell’ovaio di un animale adulto presenta una parte centrale
lassa e abbondantemente vascolarizzata (midollare) ed una zona parenchimatosa
(corticale), circondata da una tonaca albuginea posta subito sotto il peritoneo e
disseminata di follicoli a diversi stadi di maturazione o regressione. (Nella cavalla i
rapporti topografici tra corticale e midollare risultano invertiti).
I singoli follicoli ovarici si distinguono tra loro per grado di differenziamento e per le
dimensioni della cellula germinale: primordiale, primario, secondario, terziario e di
Graaf.
*Insieme delle modificazioni che avvengono nel follicolo ooforo dell'ovaio dopo che esso è
giunto a maturazione.
14. TUBA UTERINA
Tra ovaio ed ovidutto o tuba uterina esiste una intima correlazione anatomica.
L’ovaio si trova all’interno di una borsa ovarica aperta costituita da una sottile piega
peritoneale della mesosalpinge che aderisce all’ovidutto.
L’endometrio ha uno spessore notevole; il suo profilo superficiale varia da una specie
all’altra ed è particolarmente caratteristico
nei ruminanti dove una serie di rilievi
permanenti (caruncole) indicano i punti in
cui le membrane embrionali si ancorano
durante la gravidanza.
Nei ruminanti i villi della placenta si
sviluppavano in aree sparse o cotiledoni
cui corrispondono le caruncole
endometriali; ogni cotiledone e la
caruncola corrispondente forma un’entità
separata o placentoma e tutte queste
insieme formano una placenta
cotiledonare.
La tonaca muscolare è disposta a formare uno strato longitudinale esterno sottile ed
uno circolare interno più spesso separati da uno strato connettivale molto ricco di
vasi.
Durante la gravidanza, il muco secreto dalle ghiandole cervicali tappa il canale per la
maggior parte del tempo ed aiuta in questo modo a sigillare l’utero dalla vagina.
La mucosa è rivestita da un epitelio pavimentoso stratificato che reagisce alle
modificazioni dei livelli ormonali durante il ciclo estrale (periodo riproduttivo).
Le ghiandole sono limitate alla porzione craniale della vagina.
La superficie interna è
liscia ma si possono
formare pieghe
longitudinali e circolari
quando le pareti
dell’organo inattivo
tendono a collassare
verso l’interno.
La presenza della cervice
nella parte craniale della
vagina ne riduce il lume
ad uno spazio
generalmente anulare
chiamato fornice.
*orifizio terminale di un condotto.