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prof.

Francesco Basso
Organizzazione del corpo umano

Cellula zigote→divisioni cellulari per mitosi (vita


embrionale) e differenziamento cellulare (le
cellule si specializzano sia nella forma sia nella
funzione)

cellula→tessuto→organo→sistema/apparato
TESSUTO EPITELIALE
Il tessuto epiteliale può essere monostratificato o pluristratificato o pseudostratificato.

Le caratteristiche dell’epitelio sono:

• cellule strettamente connesse grazie a


desmosomi e giunzioni occludenti;

• presenza della membrana basale costituita da


proteine e carboidrati;

• capacità di rinnovamento delle cellule che


poggiano sulla membrana basale;

• assenza vasi sanguigni quindi nutrimento per


diffusione dai tessuti sottostanti
Tipi di tessuto epiteliale
A seconda delle loro funzione:

epiteli di rivestimento: detti mucose se rivestono cavità interne in


comunicazione con l’esterno; epidermide è il rivestimento esterno
del corpo. Sono specializzati nella filtrazione (nel rene),
assorbimento/scambio di materiale nutritizio (microvilli
dell’intestino tenue) o eliminazione di corpi estranei (ciglia della
trachea)
epiteli ghiandolari: ghiandole endocrine (non presentano dotto ma
riversano il contenuto direttamente nella circolazione sanguigna
es. cellule del Leydig del testicolo, corpi lutei dell’ovaio, ghiandole
surrenali, tiroide e ipofisi) ed esocrine (presentano un dotto
escretore che riversa il contenuto all’esterno es. cripte del
Lieberkuhn del colon, cellule mucipare dell’intestino tenue,
endometrio uterino e mucosa gastrica, ghiandole duodenali del
Brunner, ghiandole salivari e sudoripare della cute, ghiandole
uretrali, lacrimali, ghiandola mammaria e prostata)
epiteli sensoriali: si tratta di epiteli di rivestimento in cui sono
disperse cellule sensoriali avvolte da fibre nervose es. i recettori
del gusto
TESSUTO MUSCOLARE
Il tessuto muscolare permette il movimento grazie allo
scorrimento di filamenti formati da due tipi di proteine
contrattili:

• actina (filamenti sottili, si tratta di due filamenti disposti a


doppia elica e formati ciascuno da proteine globulari);

• miosina (filamenti spessi con teste globulari coinvolte nel


meccanismo di contrazione).
NOTA BENE: il meccanismo di contrazione muscolare si verifica in
risposta ad uno stimolo proveniente dal sistema nervoso che comporta il
rilascio di ioni Ca2+ con una grande dispendio energetico.
Il muscolo scheletrico si inserisce sulle ossa per mezzo dei tendini
Tipi di tessuto muscolare

Muscolo scheletrico striato


Esistono tre tipologie di tessuto muscolare:

• muscolo scheletrico striato: striature date dalla presenza dei sarcomeri,


cellule grandi allungate polinucleate, responsabili dei movimenti volontari
con qualche eccezione es. respirazione, espressioni facciali e tremori;

• muscolo liscio: assenza dei sarcomeri, cellule a fuso mononucleate più


piccole di quelle dello striato, responsabili dei movimenti involontari es.
peristalsi del tubo digerente, presenza di giunzioni serrate e organizzazione

Muscolo liscio
in guaine, riveste organi interni cavi (stomaco, vescica urinaria e vie
respiratorie); si contrae se subisce allungamento o se riceve specifici
neurotrasmettitori dal sistema nervoso autonomo. È importante per il
movimento di sostanze all’interno del corpo e per la regolazione del volume
degli organi (es. sfinteri).

• muscolo cardiaco: striature, cellule molto piccole mononucleate, ramificate


ed organizzate in fasci ad andamento a spirale ci sono giunzioni serrate

Muscolo cardiaco
specifiche dette dischi intercalari, si intrecciano in una rete resistente a
strappi, presenta autoritmicità mantenuta dal pacemaker che richiede un
continuo lavoro muscolare (= mitocondri più grandi e più numerosi).
TESSUTO CONNETTIVO
Il tessuto connettivo svolge funzioni di protezione, connessione e sostegno meccanico e talvolta funzioni metaboliche, ed è
caratterizzato dalla presenza di:

• matrice extracellulare (fibre proteiche);

• sostanza fondamentale (soluzione gelatinosa in cui sono immerse le fibre e cellule di forma varia);

• collagene (fibre forti e resistenti all’allungamento, usate nella pelle, tra le ossa, e fra le ossa e i muscoli o per dare forma e
solidità all’interno di alcuni organi sottoforma di fibre reticolari) ed elastina (fibre elastiche).
connettivi propriamente detti:
• connettivo denso in tendini (muscoli-ossa) e legamenti (ossa-ossa)
• connettivo lasso nella pelle e tra gli organi (è il tipo più diffuso di connettivo e forma le strutture reticolari al di sotto degli
epiteli di rivestimento che comunicano con l’esterno)
• tessuto adiposo (costituito da adipociti che accumulano grassi in vacuoli citoplasmatici) con funzione di riserva
energetica, protezione degli organi interni dai traumi e isolamento termico. La matrice extracellulare è quasi assente.

Tessuto adiposo bianco


Gli adipociti che formano il tessuto adiposo bianco presentano all’interno del citoplasma un’unica grande goccia di materiale lipidico (da qui il termine tessuto
adiposo uniloculare) che sposta il nucleo, appiattendolo, in posizione eccentrica. Non essendo circondata da membrana, la goccia lipidica di fatto rappresenta
un’inclusione cellulare. Oltre alla funzione di riserva energetica il tessuto adiposo bianco presenta funzione di isolamento termico, di riempitivo e di protezione di
alcune strutture anatomiche come nelle cavità orbitarie e nelle logge renali.

Tessuto adiposo bruno


Gli adipociti che formano il tessuto adiposo bruno presentano all’interno del citoplasma numerose gocce di materiale lipidico (da qui il termine tessuto adiposo
multiloculare), il nucleo risulta in posizione centrale, rotondo, il citoplasma appare ben evidente. La funzione del grasso bruno è quella di immagazzinare riserve che
sono però poi dissipate prevalentemente in energia termica. Il tessuto adiposo bruno è ben rappresentato negli animali che vanno in letargo. Nella specie umana lo
troviamo ben rappresentato nel neonato, dove svolge funzione di protezione dalla basse temperature, mentre nell’adulto è scarsamente rappresentato- E’ presente
solamente nell’ilo del surrene e nelle regioni sottoscapolare, ascellare e pubica.
Entrambi i tipi di tessuto derivano da una cellula progenitrice comune, il preadipocita, che può differenziare sia in grasso bianco che in grasso bruno.
Connettivi specializzati

connettivi specializzati:

• cartilagine (cellule secernenti la matrice= condrociti; matrice resistente-gommosa = fibre di collagene,


polisaccaridi e proteine tra cui elastina; sito = articolazioni, laringe, naso e padiglioni auricolari, scheletro
embrionale)

• sangue (tessuto fluido; matrice = plasma; cellule = ematocrito)

• tessuto osseo (matrice = fibre di collagene, cristalli di fosfato


e carbonato di calcio insolubili; funzioni = sostegno per i
muscoli, protezione meccanica, riserva di sali di calcio; cellule
secernenti = osteoblasti che producono matrice che si deposita
sulla superficie ossea rimanendone incapsulati e divenendo
quindi osteociti comunicanti tra loro, gli osteoclasti
(antagonisti degli osteoblasti) riassorbono l’osso, formando
cavità e gallerie) in continua crescita e rimodellamento
TESSUTO NERVOSO
Il tessuto nervoso è composto da: neuroni, che generano e trasmettono gli impulsi nervosi (cellule eccitabili), e
cellule gliali che hanno funzione di protezione e sostegno (come gli astrociti che contribuiscono a formare la
barriera ematoencefalica proteggendo il cervello da sostanze tossiche presenti nel sangue ma non da
sostanze liposolubili come anestetici e alcol), da filtro, forniscono nutrienti o contribuiscono a mantenere
costante l’ambiente extracellulare, rendono più efficiente la conducibilità ma non generano né conducono
segnali. Nel nostro sistema nervoso ci sono più cellule gliali che neuroni.
La zona adiacente tra assone e cellula bersaglio (un altro neurone,
una cellula muscolare o alcune ghiandole) si chiama sinapsi.

Nei neuroni le informazioni viaggiano a senso unico: dall’esterno ai


dentriti, dai dendriti al corpo cellulare e dal corpo cellulare verso
l’esterno tramite l’assone.

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