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IL TESSUTO EPITELIALE

Il tessuto epiteliale presenta due sottotipi di tessuto, che dal punto di vista istologico e
organizzativo, sono identici, ma hanno delle funzioni differenti. Questo sono:
- il tessuto epiteliale di rivestimento, il quale forma una barriera;
- il tessuto epiteliale ghiandolare, è deputato alla formazione delle ghiandole, le quali
hanno il compito di secernere delle sostanze di vario tipo.

Differenze tra tessuto epiteliale e connettivo

Per molti aspetti il tessuto epiteliale ha caratteristiche che sono agli antipodi rispetto alle
caratteristiche del tessuto connettivo.

Nel caso del tessuto connettivo si parla di una Nel tessuto epiteliale, c’è una altissima
bassa cellularità e di una discreta abbondanza cellularità (quindi tante cellule addossate le
di matrice intendendola (l'insieme di fibre e une alle altre) mentre la matrice è scarsissima.
sostanza fondamentale).

Caratteristiche del tessuto epiteliale:

- Non è mai interposto ad altri strati di tessuto quindi lo si trova sempre o da


un'estremità o dall'altra. Facendo riferimento a un organo, il tessuto è l'estremità interna, in
quanto delimita lo strato più interno di un organo, e costituisce la mucosa, o tonaca
mucosa, poggia su una lamina di tessuto connettivo.
- Non è vascolarizzato, avascolare.
- Le numerose cellule che lo formano, gli conferiscono la capacità di rigenerazione in
tempi molto brevi. Le cellule sono attaccate le une alle altre, quindi le giunzioni gap
interposte tra una cellula e l'altra, hanno una funzione importantissima perché mettono in
comunicazione ciascuna cellula con quelle adiacenti. Si trovano sul versante laterale di
ciascuna cellula epiteliale, insieme a quelle comunicanti.
- Presentano polarità, ovvero una distribuzione degli organelli cellulari, internamente alla
cellula epiteliale, in maniera differente
nell’estremità apicale e nell'estremità basale; ciò
permette di individuare un'estremità apicale della
cellula con determinate funzioni, e un'estremità
opposta, quella basale, che poggia sulla superficie
basale. Si nota come il nucleo si trovi nella
porzione basale, mentre il reticolo
endoplasmatico nella parte apicale della cellula.
Sulla sommità della cellula ci sono delle
specializzazioni, o estroflessioni microscopiche,
come ciglia e microvilli, i quali sono presenti solo
sulla superficie apicale. Mentre sul versante
opposto, vi è una struttura a se, ovvero la
membrana basale, descritta come un sottile strato
di tessuto connettivo, sul quale poggiano le cellule
epiteliali adese ad esso, che ne migliorano il
funzionamento.
TESSUTO EPITELIALE DI RIVESTIMENTO

Dove si trova?

- Tappezza la cavità di tutti gli organi ( come la cavità toracica ed encefalica, il cui lume è
sempre delimitato da tessuto epiteliale di rivestimento, che forma lo strato più interno di
questo) , per cui non è mai interposto tra altri due tessuti;
- Riveste l'intero organismo, infatti rappresenta lo strato superficiale della cute (epidermide);
- Riveste lo strato più interno di un vaso o di un dotto ghiandolare (arterioso, venoso e
linfatico).

TESSUTO EPITELIALE GHIANDOLARE

Forma le ghiandole , che possono essere esocrine ed endocrine, deputate a produrre


(sintetizzare/secernere) determinate sostanze, come gli ormoni.

CLASSIFICAZIONE DEGLI EPITELI

Si tiene conto di due parametri, dai quali prenderà il nome, costruito facendo seguire al sostantivo
epitelio i seguenti aggettivi:
- la forma delle cellule
- il numero degli strati in cui le cellule sono presenti.

Prendendo in considerazione la forma delle cellule, gli epiteli possono essere di tre tipi:
● epiteli pavimentosi/squamosi: le cellule sono piatte, infatti hanno uno spessore irrisorio.
● epitelio cubico/isoprismatico: le cellule hanno tre dimensioni pressoché equivalenti,
quindi larghezza, lunghezza e spessore. Assomiglia a un cubo.
● epitelio cilindrico/colonnario/batiprismatico: la forma delle cellule è assimilabile al
cilindro, dove l'altezza è predominante su larghezza e spessore.

Prendendo in considerazione il numero degli strati, gli epiteli possono essere di due tipi:
• semplici: ha un unico strato di cellule.
• stratificati: ha più di uno strato di cellule, dove il primo strato è quello che prende contatto con
la membrana basale (più profondo).

I vari tipi di epiteli in cui ci possiamo imbattere sono:

epitelio pavimentoso semplice:

- più sottile di tutti, quindi estremamente delicato, con cellule di forma irregolare.
- Si trova dove c’è uno scambio di molecole o soluti della barriera epiteliale.
- Rappresentano gli endoteli e i mesoteli, (hanno un'origine
embriologica diversa dall’epitelio pavimentoso semplice ma
morfologicamente si presentano identici). L’endotelio riveste i
vasi (capillari, arterie, vasi linfatici e vene, è presente in tutti)
mentre il mesotelio riveste le cavità.
- Si trovano in alveoli polmonari, e in tratti dei tubuli renali.
Epitelio pavimentoso stratificato:

- Ha tanti strati di cellule, dove quelli più superficiali, verso il lume, hanno cellule più
appiattite, mentre gli strati più profondi hanno cellule non completamente piatte.
- È resistente, soprattutto al transito di materiale grossolano, infatti si trova nella cavità
orale, nel canale anale, nell'esofago, nel retto, dove c'è transito continuo di materiale.
- Presenta sulla sua superficie più esterna, al di sopra delle cellule piatte, uno spesso strato di
materiale amorfo formato da cheratina,
definito cornificato o anche cheratinizzato;
è il caso dell'epidermide (unico esempio).
- È stratificato perché l’epidermide deve
essere resistente alle eventuali abrasioni. La
sua funzione è impermeabilizzante. Nel
caso della cute evita importanti fenomeni di
disidratazione.

Epitelio cubico semplice:

- Unico strato di cellule con forma cubica.


- Il nucleo è localizzato in posizione centrale.
- Questo tipo di epitelio è coinvolto in eventi di assorbimento e di secrezione; di
conseguenza le principali localizzazioni sono nei tubuli
renali. Alcuni sono specializzati in eventi di assorbimento
(sostanze inizialmente incluse nell'urina, vengono riassorbite
e recuperate riportandole in circolo, perché ancora utili), altri
sono invece specializzati in attività di secrezione (sostanze
inizialmente non incluse dell'urina vengono secrete
all'interno dei tubuli renali per far parte dell’urina, ed essere
scartate).
Gli eventi di assorbimento, hanno un epitelio cubico semplice
dotato di microvilli sulla superficie apicale delle cellule, questo perché aumentano la
superficie di assorbimento. È il caso dell'intestino tenue, quella porzione delle vie
digerenti deputata all'assorbimento dei nutrienti. Il soggetto celiaco ha un'alterazione dei
villi e dei microvilli intestinali, determinando difficoltà di assorbimento.
Si trova anche nei tubuli pancreatici o anche di quelli delle ghiandole, dove troviamo le
cellule epiteliali dotate di orletto a spazzola (insiemi di microvilli).

Epitelio cubico stratificato:

- Esso come il cilindrico stratificato è abbastanza raro.


- Sono cellule piuttosto alte che formano un cilindro. Il
nucleo è nella porzione centrale o basale della cellula.
- È coinvolto in eventi di assorbimento e di secrezione
ma si trova soltanto nei dotti di alcune ghiandole
esocrine (ghiandole sudoripare e mammarie).
- Al microscopio non si notano tutti gli strati. Capita
che quelli interni non si distinguono.
- Sezionato trasversalmente si ottiene una struttura
circolare (il dotto) dove le cellule sono cubiche
(quadrato in due dimensioni).
Epitelio cilindrico semplice:

- L'altezza è prevaricante sulle altre due dimensioni (rettangolo in


due dimensioni).
- Il nucleo si trova nella porzione basale della cellula, e poggia
sulla lamina.
- Trattandosi di epiteli più spessi, in quanto le cellule sono più
grandi, hanno funzione protettiva coinvolti in eventi di
assorbimento e secrezione, soprattutto se hanno i microvilli. È il
caso dell'intestino tenue, il quale ha un epitelio cilindrico dotato
di microvilli. Infatti è presente prevalentemente nei vari visceri
dell’apparato digerente (nello stomaco, nell'intestino tenue,
nell'intestino crasso (nel colon) e nella cistifellea).

Epitelio cilindrico stratificato:

- È il più raro.
- È composto da cellule cilindriche presenti in più strati;
generalmente sono di aspetto cilindrico soltanto le cellule degli strati
più superiori mentre quelle degli strati più profondi hanno forma più
cubica.
- Lo troviamo soltanto in un tratto della faringe e non in tutta la
lunghezza, in un tratto dell'uretra e in alcuni dotti di ghiandole
annesse alla cavità orale (ghiandole salivari).

Epitelio pseudo-stratificato:

- Cellule cilindriche pseudo-stratificate (pseudo-stratificato perché


inizialmente questo epitelio sembra avere cellule disposte in più
strati; ma non lo è perché le singole cellule poggiano tutte sulla
stessa lamina basale, perciò è un unico strato), irregolari.
- Le cellule hanno sulla loro superficie apicale delle ciglia,
fondamentali in quanto il loro movimento manda via, in direzione
opposta rispetto l’aria, eventuali particelle che potrebbero
intrappolarsi in profondità alle vie respiratorie.
- Si trova nelle vie respiratorie, (epitelio respiratorio).

Epitelio di transizione o urotelio o epitelio polimorfo:

Hanno una classificazione propria.


È importante correlare la morfologia e la forma con la funzione. Nel caso degli epiteli si può fare.
Qual è la correlazione?
In tutte quelle sedi in cui l’epitelio deve essere attraversato da molecole (scambio di soluti, ioni e
gas), non può essere spesso (come l’epitelio pavimentoso stratificato) in quanto non agevola il
passaggio, infatti è sottile (alveoli polmonari, epitelio pavimentoso semplice).
Nelle zone di transito di materiale grossolano o liquido, l’epitelio è presente in più strati, perché
un'eventuale abrasione dello strato più superficiale, garantisce che le attività specifiche della zona
continuino. Questo perché hanno una notevole attività metabolica, quindi gli strati lesionati di
rigenerano molto velocemente. Per esempio, l’esofago, il canale orale o il canale anale sono zone
nelle quali si va incontro ad una notevole usura delle cellule, le quali strisciano continuamente
contro il materiale che passa; è presente quindi un epitelio pavimentoso stratificato formato anche
da 30-40 strati di cellule.
EPITELIO DI TRANSIZIONE

Chiamato anche urotelio perché è presente esclusivamente nelle vie urinarie, nello specifico in
zone del rene chiamate pelvi renale, negli ureteri che trasportano l'urina dai reni alla vescica, nella
vescica, nell’uretra che trasporta l'urina dalla vescica allo sfintere ureterico.
È un epitelio stratificato, le cui cellule sono cubiche, negli strati inferiori, e dette “ombrello” negli
strati più superficiali, chiamate in questo modo perché sono grandi al punto da abbracciare quelle
sottostanti.
Si chiama epitelio di transizione perché gli strati più superficiali
vanno costantemente incontro ad un cambiamento morfologico,
a seconda del fatto che l’organo o il condotto interessato, sia
pieno oppure vuoto. Ciò non comporta alcun danno per la
cellula. Nel caso della vescica, le cellule ombrello si deformano
schiacciandosi, risentendo della pressione dell’urina, al contrario
quando la vescica è vuota le cellule ombrello ricrescono in
altezza.

IL TESSUTO EPITELIALE GHIANDOLARE

Questo tessuto entra nella composizione delle ghiandole, sia endocrine che esocrine.
È deputata alla secrezione di un determinato prodotto, ma non tutte le ghiandole producono
ormoni, e quelle sono le ENDOCRINE, mentre le altre sono ESOCRINE, e producono il
SECRETO.
In una ghiandola, è il tessuto epiteliale ghiandolare che si occupa della secrezione del secreto
o dell’ormone, mentre lo stoma, ovvero lo scheletro esterno della ghiandola è formato da
tessuto connettivo, il quale svolge solo una funzione di rinforzo della ghiandola.

Differenza tra ghiandole endocrine ed esocrine

Ghiandole esocrine, presentano due parti: Ghiandole endocrine


1. Porzione secernente chiamata
adenomero, specializzata nel - Non hanno il dotto, ma solo una
secernere del secreto. porzione secernente.
2. All’adenomero si attacca una seconda - Il loro prodotto è l’ormone, che
parte, ovvero un dotto dove il secreto finisce direttamente nel torrente
viene rilasciato. circolatorio (pertanto le due
Il suo secreto viene rilasciato in prossimità ghiandola hanno sedi completamente
di una ghiandola stessa (per tale motivo il diverse).
suo dotto è BREVE), o sulla superficie
corporea (come le sudoripare e sebacee), Gli ormoni si legano a specifici recettori
oppure il prodotto si rilascia all’interno delle presenti sulle cellule, le quali sono lontane
cavità, ovvero nel lume di un organo. dalla ghiandola che lo produce.
GHIANDOLE ESOCRINE

Classificate in base all’aspetto che si prende in considerazione:

1. In base del tipo di secrezione, sierose (ghiandole il cui secreto è molto liquido, di
composizione acquosa e ricco di enzimi, come per esempio il pancreas esocrino), mucose (
hanno un sereno più viscoso e mucoso, con più mucine, o glicoproteine, come le ghiandole
sottolinguali) o miste (hanno una popolazione cellulare che secernono sieri e muchi,
come le ghiandole salivari e sottomandibolari).
2. Si tiene conto del processo biologico, o modalità, mediante il quale viene rilasciato il
secreto, e possono avere una secrezione, apocrifa (la secrezione comporta di una perdita di
una parte della cellula, la quale per rilasciare il secreto perde buona parte del citoplasma) ,
merocrina (il prodotto di secrezione si rilascia mediante esocitosi, e non c’è perdita di
alcuna componente cellulare, ed è la maggiore modalità sfruttata dalle ghiandole
esocrine) e olocrina (comporta che il prodotto di secrezione coincide con la cellula
ghiandolare infatti la si perde completamente).
3. In base alla struttura della ghiandola, più essere unicellulare (frequenti nell’apparato
digerente, come il colon) e pluricellulari (possono essere semplici o complesse,
quest’ultime distinte ulteriormente distinte in intraepiteliali ed extra epiteliali, dove in
intra, si forma e rimane internamente allo strato epiteliale, mentre in extra la ghiandola si
sviluppa di fuori dello strato epiteliale dal quale deriva).
4. Morfologico, si applica alle ghiandole pluricellulare complesse, sono 2
I. Si guarda la forma dell’adenomero, e più essere tubulare (se ha la forma di un
tubulo), acinosa (se è rotondeggiante con le cellule che riempiono la sua cavità),
alveolare (rotondeggiante con cellule cubiche che lasciano libero lo spazio interno).
Ci sono anche delle combinazioni, come le ghiandole tubuli-alveolari.
II. Fa riferimento all’assenza o presenza delle
ramificazioni, e pertanto semplici, ramificate
o composte. Per il nome il sostantivo
“ghiandola” viene seguito da due aggettivi,
uno che tiene conto della forma
dell’adenomero (tubulare, alveolare o
acinosa), e un’altra che tiene conto
dell’assenza o della presenza di ramificazioni.
Inoltre viene definita “composta” quando le
ramificazioni sono ripetute più volte.

SISTEMA ENDOCRINO

Una ghiandola endocrina ha solo la porzione secernente, NON HA UN DOTTO ESCRETORE, e


l’ormone viene immesso direttamente nel torrente circolatorio.
L’ormone può essere lipidico (come ormoni a nucleo steroideo, per esempio gli estrogeni) o
peptidico (come quello della tiroide)
Viaggiando nel torrente circolatorio, e arriva in punti lontani rispetto alla ghiandola, in distretti
corporei, delle cellule che hanno in superficie un reattore altamente specifico, che lega un
determinato ormone (per esempio gli estrogeni legano i recettori per l’estradiolo sulle cellule a
loro destinate), ed è valido per tutti. L'effetto compare in maniera lenta, anche se duraturo, che
persiste a lungo.
Le principali ghiandole endocrine

- L'ipotalamo e l'ipofisi si localizzano all'interno della scatola cranica, nell’encefalo;


- tiroide e ghiandole paratiroidee localizzate posteriormente alla tiroide;
- ghiandole surrenali posizionate superiormente ai reni;
- il timo;
- l'epifisi o detta anche ghiandola pineale, con localizzazione encefalica;
- pancreas è una ghiandola annessa all'apparato digerente;
- gonadi ovvero ovaio per la femmina e testicolo per il maschio.

L'apparato o sistema endocrino presenta regolazione minuziosa, svolta dall'ipotalamo e dall'ipofisi.


Quando abbiamo un malfunzionamento di una ghiandola è necessario prima controllare se le
funzioni dell’ipotalamo e dell’ipofisi siano state alterate e poi le restanti ghiandole.
L’ipotalamo da tutte le informazioni, e producendo una serie di ormoni che regolano positivamente
o negativamente l'ipofisi. Quest’ultima in risposta produce altri ormoni, i quali vanno a bersagliare
positivamente o negativamente tutte le restanti ghiandole (per esempio, la ghiandola surrenale
rilascia l'ormone adrenocorticotropo, che precedentemente ha subito una stimolazione dall'ipofisi, a
sua volta stimolata dall'ipotalamo).

L’ipotalamo

Ha una struttura molto piccola, si trova nella porzione inferiore più


profonda dell’encefalo, di-encefalo, e occupa il pavimento e le pareti
di una di quelle cavità encefaliche, ovvero il terzo ventricolo, e decide
tutto ciò che riguarda il sistema endocrino.

Le funzioni dell'ipotalamo sono 3:


1. produrre ormoni che stimolano o inibiscono l'ipofisi. Gli ormoni stimolatori hanno un
effetto positivo sull'ipofisi, che ne produce altri; quelli inibitori bloccano l’ipofisi nella
sintesi dei suoi ormoni. Questi ormoni raggiungono soltanto la porzione anteriore
dell'ipofisi, bersagliando positivamente o negativamente il lobo anteriore dell’ipofisi.
2. Produrre due ormoni di natura peptidica, la vasopressina e l'ossitocina. Questi non
hanno funzione stimolatoria o inibitoria ma sono indirizzati a specifici organi, come la
muscolatura liscia dell’utero, per l’ossitocina, e dell’uretra e nel caso della vasopressina i
tubuli renali.
I due ormoni peptidici vengono stoccati/immagazzinati nella porzione posteriore
dell’ipofisi, poi immessi in circolo e arrivando a destinazione.
Ipofisi anteriore e posteriore sono completamente diversi.
o Quella anteriore riceve gli ormoni stimolatori e inibitori, e ne produce in risposta ad
essi, o non ne produce degli altri (ha attività endocrina).
o L’ipofisi posteriore riceve ossitocina e vasopressina e li immagazzina (non ha
attività endocrina).
3. Stimolazione diretta della zona midollare delle ghiandole surrenali. L’ipotalamo è
collegato tramite dei neuroni (nascono dall’ipotalamo) che mediante un sistema a staffetta,
dove tre arrivano alla zona midollare delle ghiandole surrenali (l’ipotalamo senza alcun
intermediario può anche stimolare la zona midollare delle ghiandole surrenali inducendo il
rilascio da essa delle catecolamine, esse sono l’adrenalina e la noradrenalina anche chiamate
epinefrina e norepinefrina, ovvero neurotrasmettitori).

Le prime due riguardano ormoni, e la terza due neurotrasmettitori (non considerata endocrina).
L’ipofisi

Essa alloggia nella sella turcica dell’osso sfenoideo, è collegata all’ipotalamo mediante
l’infundibolo (specie di gambo).
Si colloca tra due strutture di tessuto nervoso: il chiasma ottico che è localizzata anteriormente, e il
corpo mammillare che è localizzata posteriormente all’infundibulo (sono tutte strutture che fanno
parte dell’encefalo).
L’infundibolo permette la continuità anatomica tra l’ipofisi posto inferiormente e l’ipotalamo,
che sta sopra l’ipofisi.
Nell’ipofisi si individuano due lobi:
1. l’ipofisi anteriore si chiama adenoipofisi, ed è dotata di attività endocrina, quindi riceve e
risponde agli ormoni stimolatori e inibitori dell’ipotalamo. Questa ha attività endocrina, è
fortemente vascolarizzata (perché secerne il secreto nel torrente circolatorio) e costituisce
TRE QUARTI DELLA SUPERFICIE DELL’IPOFISI. Inoltre è formata da tessuto
epiteliale ghiandolare. In questa si trovano 3 regioni:
a. Pars distalis, più ampia, e responsabile della secrezione di 6 ormoni;
b. Pars intermedia, setto che separa l’anteriore dalla posteriore, e produce un
ormone solo;
c. Pars tuberalis, vicina all'infundibolo, che collega ipofisi ed ipotalamo.non ha
attività endocrina.
Produce in totale 7 ormoni.
2. l’ipofisi posteriore si chiama neuroipofisi (costituita da tessuto nervoso, ed appare più
chiara in colorazione, in quanto i suoi assoni, ovvero i prolungamenti dei neuroni, sono
rivestiti da una proteina chiamata MIELINA, impermeabile ai coloranti), ed è molto più
piccola dell’adenoipofisi. Non ha attività endocrina, ma riceve e immagazzina ossitocina e
la vasopressina, prodotte dall’ipotalamo.
Nel momento in cui un ormone legge il recettore presente sulla ghiandola endocrina, genererà una
risposta, grazie alla stimolazione ricevuta.

Tra ipotalamo e ipofisi anteriore esiste un importantissimo sistema di comunicazione vascolare, che
prende il nome di sistema portale o asse portale ipotalamo ipofisario.
Questo è un sistema vascolare, nel quale ci sono due plessi capillari messi in comunicazione da
vene (in realtà non è indispensabile, perché in ogni caso gli ormoni prodotti dall’ipotalamo
arriverebbero all’ipofisi anche percorrendo tutto il corrente circolatorio. Ovviamente tale portare
permette di guadagnare tempo perché più veloce).

Com’è composto il portale ipotalamo-ipofisario?

- L’arteria iniziale è detta arteria ipofisaria superiore, che si trova all’altezza


dell'infundibolo. Qui sono convogliati gli ormoni stimolatori o inibitori che ha prodotto
l’ipotalamo.
- Dall’arteria gli ormoni viaggiando all’interno dei vari vasi arrivano al primo letto di
capillari, il plesso capillare primario che avvolge l’estremità dell'infundibolo. È la sede di
ormoni che vengono convogliati in vene portali ipofisarie.
- Le vene portali raggiungono il secondo letto capillare, dove gli ormoni ipotalamici entrano
a contatto con i recettori presenti sulla superficie delle cellule ipofisarie.
- Il plesso capillare secondario avvolge l’adenoipofisi, le cui cellule (endocrine) hanno dei
recettori sulla loro superficie, che legano gli ormoni ipotalamici, portando ad una
stimolazione o inibizione della dei loro ormoni.
- Gli ormoni arrivano nelle vene ipofisarie anteriori, giungendo a destinazione.
Gli ormoni ipotalamici possono essere stimolatori o inibitori.

- Quelli stimolatori, sono 5 e vanno a bersagliare positivamente le cellule dell’adenoipofisi, e


sono: l’ormone di rilascio della gonadotropina, della tireotropina, della corticotropina,
dell’ormone della crescita, e della prolattina.
- Gli inibitori sono due, ovvero l’ormone di inibizione della prolattina e l’ormone di
inibizione dell’ormone della crescita.
Gli ormoni che riconosciamo sono l’ossitocina e ormone antidiuretico (vasopressina) prodotti
dall’ipotalamo, ma immagazzinati nell’ipofisi posteriore. Gli ormoni che produce l’ipofisi sono 7:
1. l’ormone follicolo stimolante FSH (gonadotropina), bersagli le gonadi;
2. l’ormone luteinizzante LH (gonadotropina), bersaglia le gonadi;
3. tireotropina, bersaglia la tiroide;
4. la corticotropina, bersaglia la zona cervicale delle ghiandole surrenali;
5. la prolattina, bersaglia la ghiandola mammaria;
6. l’ormone della crescita.
I PRIMI 6 PRODOTTI DA PARS DISTALIS
7. l’ormone stimolante melanociti, PRODOTTO DA PARS INTERMEDIA.

LA TIROIDE (secerne ormoni peptidici)

È la più grande ghiandola endocrina esistente all’interno dell’organismo umano, è localizzata


inferiormente a una delle cartilagini che formano lo scheletro della laringe (chiamata quindi
cartilagine tiroidea per la sua vicinanza con la ghiandola), e si colloca anteriormente alla trachea, e
ha una struttura dove si individuano due lobi, di destra e di sinistra, più un istmo che è la porzione
centrale che poggia sulla trachea, e come tutte le ghiandole endocrine è fortemente vascolarizzata.
Il parenchima tiroideo, formato da tessuto epiteliale ghiandolare, è suddiviso in delle aree più
piccole, ovvero i follicoli tiroidei, al cui interno ci sono due tipi di cellule, responsabili della
produzione di ormoni differenti, ovvero:
- Le cellule follicolari, che delimitano il contorno del
follicolo (ovvero l’insieme delle più piccole aree che
costituiscono i lobi tiroide, e ciascun follicolo è contornato
da cellule epiteliali, generalmente cubiche, chiamate per
l’appunto cellule follicolari).
- Le cellule parafollicolari, si trovano negli interstizi tra un
follicolo e l’altro, che non formano il suo contorno.

Queste cellule, hanno due funzioni diverse:


- Le follicolari usano lo iodio assunto con la respirazione e combinandolo con una proteina,
che esse stesse producono, la tireoglobulina, creano una miscela viscosa chiamata colloide,
un materiale rosaceo che riempie l’interno di ogni follicolo. Questo contiene il precursore
degli ormoni tiroidei. T3 (triiodotironina) e T4 (tetraiodotironina) sono due dei tre ormoni
prodotti dalla tiroide, rilasciati dal colloide.
T4 e T3 sono gli ormoni responsabili del metabolismo di tutte le cellule, pertanto queste
sono dotate di RECETTORI TIROIDEI.
- Il terzo ormone di secrezione tiroidea, è la calcitonina, per intervento delle cellule
parafollicolari, e riguarda il metabolismo del calcio, quindi del tessuto osseo. Solitamente
viene secreto in condizioni di IPERCALCEMIA, la cotonina si adopera per abbassare il
quantitativo di calcio nel sangue, stimolando gli osteoblasti (infatti sono le cellule che
costruiscono nuova matrice, e per fare ciò necessitano di calcio, che viene preso dal
sangue,
facendo abbassare il suo livello). La calcitonina reagisce anche sui tubuli renali, favorendo
l’eliminazione, o eccezione urinaria, del calcio, abbassando i livelli ematici.

GHIANDOLE PARATIROIDI (secerne ormoni peptidici)

La popolazione cellulare che adotta attività endocrina è quella delle


cellule principali, e l’ormone ha un effetto opposto a quello della
calcitonina, il paratormone:
1. Prima di tutto viene secreto in condizioni di IPOCALCEMIA,
quando le concentrazioni ematiche di calcio sono troppo basse,
ed agisce sugli osteoclasti, i quali distraggono matrici che
contengono sali di calcio.
2. Un azione viene associata ai tubuli renali, per favorisce un recupero di ioni calcio, e
contrasta l’eliminazione di questo con le urine.
3. La terza azione avviene a livello intestinale, in quando promuove la conversione della
vitamina D, assunta in piccola parte con la dieta, e in grossa parte sintetizzata alle
radiazioni ultraviolette, e viene convertita a livello renale nella sua forma attiva. Questo
processo si verifica nel rene, e fa sì che la vitamina D diventi CALCITRIOLO, che agisce a
livello intestinale permettendo il riassorbimento degli ioni calcio.

GHIANDOLE SURRENALI (secerne ormoni (a nucleo chimico, dato dal colesterolo)


steroideo)

Sono una cupola posta sul polo superiore dei reni, quindi pari, in quanto i reni sono 2,
retroperitoneali, denominati in questo modo perché si trovano al di fuori della cavità peritoneale.
Sono piccolissime, e si differenziano due zone:
- Quella esterna, definita corticale, è più voluminosa, ed ha attività endocrina, per effetto
dell’ormone adrenocorticotropo, prodotto per stimolazione ipotalamica. agisce sulla zona
corticale delle ghiandole surrenali, inducendo il rilascio di 3 classi di ormoni
I. Zona glomerulare, la più esterna, immediatamente al di sotto della ghiandola che riveste
la capsula surrenale;
II. La zona fascicolare, quella intermedia, la più ampia;
III. Zona reticolare, la più profonda, al confine con la zona midollare.
- Ed una interna, definita midollare, appare più scura, e riceve un’innervazione diretta
dall’ipotalamo inducendo il rilascio di ADRENALINA e NORADRENALINA.
-
Le tre aree della zona corticale sono dall’esterno verso l’interno, la zona glomerulare, fascicolata,
reticolare, e le zone esterne si differenziano per: popolazione cellulare presente, e ormoni prodotti:

- La zona glomerulare, si chiama in questo modo, perché le cellule hanno una forma
abbastanza rotondeggiante. La classe di ormoni prodotti è quella dei
MINERALCORTICOIDI (sono gli ormoni che intervengono nell’equilibrio idrosalino,
infatti agiscono sui RENI), il cui capostipite è l’aldosterone.
- La zona fascicolata, si chiama in questo modo in quanto le cellule sono organizzate in fasci,
o cordoni. Gli ormoni prodotti sono i GLUCOCORTICOIDI (sono gli ormoni che
intervengono nel metabolismo GLUCIDICO quello dei carboidrati), i cui principali
rappresentanti sono il cortisolo e il cortisone.
- Zona reticolare, posta immediatamente al confine con
la zona midollare sottostante, chiamate in questo modo
perché le cellule che la popolano sono ramificate. La
classe di ormoni prodotta è quella dei GONADO
CORTICOIDI (le ghiandole che lo producono sono le gonadi, ovvero il testicolo nel
maschio, e l’ovaio nelle femmine), il cui capostipite sono gli ANDROGENI
La zona interna, ovvero quella midollare, ha attività prettamente endocrina, e rappresenta il
10/20% della ghiandola surrenale, riceve una innervazione diretta dall’ipotalamo, e gli assoni post
gramigliari dei neuroni ipotalamici, inducono, da una particolare popolazione di cellule, chiamate
CROMAFFINI, il rilascio delle catecolamine, quindi adrenalina, o epinefrina, e noradrenalina, o
non epinefrina. Sono inoltre NEUROTRASMETTITORI del sistema nervoso AUTONOMO.

TIMO

Ghiandola endocrina ed organo emopoietico, che conosce il suo massimo sviluppo nella vita
intrauterina fino al secondo anno di vita (extrauterina), e poi inizia a
riempirsi di tessuto grasso, adipociti, per smette di funzionare intorno ai 15
anni.
Come organo emopoietico è specializzato nel differenziamento dei linfociti
T (chiami così perché maturano nel timo), gli ormoni che produce sono la
timopoietina, la timosina, tutti peptidici, che hanno effetti di controllare il
differenziamento dei linfociti T.
Si trova posteriormente al manubrio dello sterno, porzione superiore, nella
cavità chiamata mediastino.

EPIFISI

Ghiandola pineale, posizionata all’interno della scatola cranica, e la principale


popolazione cellulare che la riguarda è quella dei pinealociti, e i principale
ormone peptidico è la MELATONINA, che ha un ruolo importante nei ritmi
circadiani, quindi i cicli veglia-sonno.

PANCREAS

Ghiandola complessa e altamente funzionale, definibile esocrina ed endocrina, in quanto ha diverse


popolazioni cellulari dotate di attività esocrina, ed altre popolazioni cellulari deputate all’attività
endocrina. Il 99% è esocrina, il cui prodotto è il succo pancreatico, mentre l% è organizzato in
zolle (che a seguito di una colorazione appaiono molto più chiare) chiamate isole pancreatiche.
Il pancreas ad attività endocrina, è responsabile della produzione di 4 ormoni, e intervengono tutti
nel metabolismo glucidico. Esistono pertanto 4 tipi cellulari, ogni o deputato alla produzione di
ormoni:
1. 20%, cellule alpha, responsabili di un ormone chiamato GLUCAGONE, che ha effetto
positivo, e innalza le concentrazioni ematiche di glucosio, e la sua attività si somma a quella
del cortisolo e del cortisone (quindi sono in tutto 3 gli ormoni che innalzano le
concentrazioni di glucosio nel sangue).
2. 70% cellule beta, responsabili della secessione di un altro ormone peptidico, ovvero
l’INSULINA, che abbassa le concentrazioni ematiche di glucosio (se per la produzione di
glucosio, c’erano 3 ormoni a favorire il lavoro, per abbassare le sue concentrazioni viene un
solo tipo di ormone, quindi se manca, è necessario somministrarlo esternamante).
3. 5% cellule delta, producono un ormone
chiamato SOMATOSTATINA, che ha un
effetto inibitorio sul rilascio di insulina e
glucagone, e rallentando i tempi di secrezione
dei due, e rallenta l’assorbimento dei
nutrienti.
4. Cellule pp, o cellule f, secernono un ormone chiamato POLIPEPTIDE PANCREATICO,
ed inibisce la secrezione della somatostatina.

TESTICOLI

Gonadi maschili, si considerano ghiandole esocrine ed endocrine, ed hanno un prodotto di


secrezione esocrino, rappresentanti degli spermatozoi, e degli ormoni che derivano dalla loro
attività come ghiandole endocrine, e le cellule deputate a ciò sono definite:
- Cellule del SERTOLI, sono responsabili della secrezione di un ormone che si chiama
inibina, la quale ha un attività inibitoria sulla secrezione delle gonadotropine ipofisarie. Ha
un meccanismo a feedback, ovvero inibisce il rilascio dell’RH e
dell’FSH, i quali promuovono la maturazione degli spermatozoi
(perciò quando le cellule del sertoli producono inibina, la quel
blocca a monte il rilascio della gonadotropine, a valle viene un
rallentamento della maturazione degli spermatozoi).
- Cellule del LEYDIG, coinvolte nella secrezione degli androgeni,
ovvero il testosterone, il quale promuove la spermatogenesi, oltre
ai caratteri sessuali secondari maschili. Inoltre è importante per la
stimolazione della muscolatura scheletrica.

OVAIE

Gonadi femminili, si considerano ghiandole esocrine ed endocrine. Come ghiandola esocrina, il


loro secreto è dato dagli ovociti, mentre come ghiandola endocrina produce degli ormoni.
Le popolazioni cellulari che producono gli ormoni sono 2:
- Cellule FOLLICOLARI, producono estrogeni, dove il più rappresentato è l’estradiolo, e
promuove la formazione dei gameti femminili, oltre ai caratteri sessuali secondari
femminili. Queste secernono l’inibina, la quale agisce a monte sulla secrezione ipofisaria
dell’FSH e dell’RH, rallentando la gametogenesi, ovvero
l’ottenimento degli ovociti.
- CORPO LUTEO, dal punto di vista endocrino
producono un’altra classe di ormoni a nucleo steroideo,
ovvero i progestinici, dove il più importante è il
progesterone, il quale ha un effetto TROFICO, ovvero
induce una crescita, o un ispessimento, della mucosa
uterina, preparandola all’eventuale recezione di un
embrione. Viene poi eliminata a ciascun ciclo uterino
sotto forma di ciclo mestruale.

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