Gianluigi Di Cesare, Rosalia Giammetta CarocciFaber Professione psicologo 2011, pp. 168 ISBN 9788874666041
PRESENTAZIONE DEL VOLUME Le ricerche in materia di salute hanno rilevato che possedere informazioni sui rischi legati alle droghe, al fumo, alle cattive abitudini alimentari ecc., per quanto sia un requisito importante, non basta a modificare il comportamento; tali conoscenze devono infatti accompagnarsi a una riflessione sulla funzione psicologica che tali comportamenti, in grado di compromettere il benessere fisico, psicologico e sociale e indicati come comportamenti a rischio, svolgono dal punto di vista di chi li attua. In virt di ci, gli interventi di prevenzione del rischio e promozione della salute hanno negli ultimi anni sempre pi cercato di coinvolgere attivamente i destinatari in tale riflessione sui significati soggettivi di comportamenti oggettivamente nocivi e nellindividuazione di comportamenti alternativi che non siano dannosi per la salute e che possano svolgere quel medesimo ruolo. questa la cornice concettuale da cui muove il volume Ladolescenza come risorsa. Una guida operativa alla peer education e allinterno della quale viene inquadrata la peer education (educazione tra pari) quale strategia dintervento che si propone non di spaventare ma di ampliare il ventaglio di azioni di cui una persona dispone, aiutandola a compiere delle scelte responsabili e maggiormente consapevoli. un approccio oggi molto diffuso, che vede le persone come agenti del loro sviluppo e del loro cambiamento e non come recipienti da riempire. Rispetto alladolescenza,
cui si rivolgono molti dei progetti di peer education, questo significa superare certi pregiudizi che la riguardano e approdare a una visione positiva delladolescente stesso in cui questi sia considerato non solo un problema ma una persona in grado di fare qualcosa di utile per s e per gli altri, una risorsa. Cosa si intende per peer education? In termini generali, ampiamente problematizzati dagli Autori, la peer education consiste nel fatto che alcune persone, opportunamente formate, cio i peer educator, intraprendono iniziative di vario tipo con altre, loro pari quanto a et, condizione lavorativa, genere sessuale, status, entroterra culturale o esperienze vissute, allo scopo di potenziarne conoscenze, atteggiamenti e competenze cos che siano in grado di sviluppare un pensiero critico sui comportamenti che possono ostacolare il loro benessere. Il motivo per cui i destinatari della peer education sono spesso gli adolescenti legato al particolare ruolo che il gruppo dei pari gioca in questa fase del ciclo di vita in cui i cambiamenti da gestire sono molti e profondi: i pari si stanno confrontando con le medesime difficolt e questo li rende fonti credibili, di cui ci si pu fidare, dei modelli per lacquisizione di competenze di varia natura. Nato allinterno della cultura di prevenzione dei comportamenti problematici e promozione del benessere psichico, fisico e relazionale portata avanti da pi di dieci anni dalla PreSaM PREvenzione e SAlute Mentale onlus, il volume delinea passo passo le varie fasi in cui un progetto di peer education si sviluppa, ponendosi come una vera e propria bussola che consentir a educatori, insegnanti, psicologi e, in generale, agli operatori del sociale di progettare un buon intervento di peer education, dallanalisi dei bisogni di salute di una comunit (la scuola, ad esempio) al reclutamento dei peer educator e alla valutazione dellintervento. Poich saranno i peer educator a passare ai loro pari quanto appreso, dato ampio spazio al modo in cui articolare la formazione dei peer educator stessi. Numerose schede operative descrivono le diverse tecniche (role playing, TAT in acquario, Sei Cappelli per Pensare, ecc.) utilizzabili per coinvolgerli e permettere un apprendimento basato sullesperienza fatta in gruppo e sulla sua rielaborazione.
GLI AUTORI Gianluigi Di Cesare, psichiatra e psicoterapeuta, insegna Metodologia clinica nella Seconda scuola di specializzazione in Psichiatria, Sapienza Universit di Roma. Con Carocci editore ha gi pubblicato Psicosi e violenza (1998).
Rosalia Giammetta, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice di progetti di peer education per la prevenzione dei comportamenti a rischio e la promozione della salute.
INDICE Prefazione. Adolescenza e rischio, di Giuseppe Ducci 1 Prevenire e promuovere salute in adolescenza 1.1. Ladolescenza nella prospettiva evolutiva 1.2. I comportamenti a rischio@ 1.3. Che cos la prevenzione: dalla Carta di Ottawa alla Carta di Bangkok@ 1.4. I luoghi in cui promuovere benessere: la scuola come contesto privilegiato@ 1.5. Le strategie dintervento@ 1.6. Progettare leducazione della salute: il modello precede-proceed@ 2 La peer education o del prendersi cura@ 2.1. Che cos la peer education@ 2.2. Cornici teoriche@ 2.3. Modelli@ 2.4. Il ruolo degli adulti@ 2.5. La peer education nel mondo@ 2.6. Ma non una panacea@ 3 Costruire un intervento di peer education@ 3.1. Caratteri generali di un intervento di peer education@ 3.2. Analizzare i bisogni di salute e individuare i destinatari@ 3.3. Stabilire finalit e obiettivi@ 3.4. Sviluppare un piano dazione@ 3.5. Il reclutamento e la selezione dei peer educator@ 3.6. La formazione dei peer educator@ 3.7. Ideazione, progettazione, realizzazione@
3.8. La valutazione@ 4 La valutazione@ 4.1. Perch valutare@ 4.2. Informazioni qualitative e quantitative@ 4.3. Valutazione di processo e valutazione di impatto@ 4.4. La pianificazione della valutazione@ 4.5. Analisi e interpretazione dei dati 4.6. La stesura delle conclusioni@ 4.7. La disseminazione dei risultati@ 4.8. Limpatto della peer education@ 5 Formare i peer educator@ 5.1. Indicazioni generali@ 5.2. Lapprendimento esperienziale@ 5.3. Il debriefing@ 5.4. Tempi e luoghi@ 5.5. La conduzione nelle prime fasi della formazione: diventare un gruppo di lavoro@ 5.6. Il primo incontro del gruppo: chi siamo e che ci facciamo qui?@ 5.7. La conduzione nella fase di approfondimento dei temi specifici del progetto: sperimentare e riflettere@ 5.8. Un esempio di approfondimento: il bullismo@ 5.9. La conduzione nella fase dellideazione e della progettazione della strategia di prevenzione: creare, decidere, programmare@ 5.10. Difficolt che possono presentarsi nel gruppo@ 6 Strumenti operativi@ 6.1. Raccolta di icebreaking@ 6.2. Raccolta di energiser@ 6.3. Raccolta di giochi di trust building@ 6.4. Raccolta di giochi di team building@ 6.5. Raccolta di giochi cooperativi@ 6.6. Tecniche di discussione@ 6.7. Attivit specificatamente in sottogruppo@ 6.8. Role playing@ 6.9. Tecniche per valutare una situazione o una proposta operativa@ Bibliografia@