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LA PSICOPATOLOGIA

LA PSICOPATOLOGIA

Consiste nello studio sistematico di


esperienze, cognizioni, emozioni e
comportamenti abnormi.
PSICOPATOLOGIA

Psicopatologia Fenomenologia Psicopatologia


descrittiva evolutiva
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Descrive e classifica le esperienze,


cognizioni, emozioni e comportamenti
anomali del paziente, evitando
assunti teorici e spiegazioni.
LA FENOMENOLOGIA

E’ lo studio degli eventi psichici e


somatici che si avvale del metodo
empatico, cioè del tentativo di
osservare comprendendo gli eventi
psichici del paziente.
PSICOPATOLOGIA EVOLUTIVA

E’ un approccio complesso e
multidisciplinare focalizzato sullo
studio dei processi ontogenetici
normali ed anormali, adattativi e
maladattativi.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

I disturbi psichiatrici comportano generalmente


alterazioni a carico di molteplici aspetti della
fisiologia umana:

Percezione Emozioni

Linguaggio Pensiero Comportamento


PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
GLI ASPETTI PROBLEMATICI

1) Salute e malattia
a) la definizione dalla WHO

La salute è uno stato di completo benessere


fisico, psichico e sociale e non semplicemente
l’assenza di malattia o infermità.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
GLI ASPETTI PROBLEMATICI

1) Salute e malattia mentale


a) la definizione di Griesinger

Le malattie mentali sono malattie del


cervello
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

• La norma di valore
• La norma statistica
• La norma individuale
• La norma tipologica
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

• La norma di valore: assume l’ideale come


concetto di normalità. Esempio: è normale
avere una dentatura perfetta; ogni
imperfezione è un’anomalia.
• La norma statistica: è anormale ciò che
cade al di fuori di una fascia limitata di
variazione dalla media.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità

La norma individuale: si riferisce all’abituale


livello di funzionamento di un individuo; a
seguito di un danno cerebrale, ad esempio,
un individuo può presentare un declino delle
sue funzioni mentali rispetto ad un livello
mantenuto precedentemente nel tempo.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
GLI ASPETTI PROBLEMATICI

Normalità - Anormalità
La norma tipologica: si usa per descrivere
condizioni che in un certo contesto vengono
considerate normali da tutti i punti di vista
precedenti, pur trattandosi di anomalie o
di vere e proprie malattie; ad esempio, la
malattia infettiva detta pinta, che consiste
in una particolare chiazzatura della pelle,
per alcuni indiani dell’America del Sud è
condizione necessaria per far parte della
tribù.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
SINTOMI e SEGNI

I Sintomi

La medicina denomina sintomo ciò che il


paziente lamenta: sentirsi agitato, avere
difficoltà ad addormentarsi, sentirsi triste
sono esempi di sintomi.
I sintomi possono non essere direttamente
osservabili da un esaminatore.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
SINTOMI e SEGNI

I Segni

Sono le anomalie direttamente osservabili


da parte dell’esaminatore, che appaiono
spontaneamente o possono essere elicitati
per mezzo dell’esame fisico o mentale, o
possono essere evidenziati con strumenti di
laboratorio.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
SINTOMI e SEGNI

L’influenza dell’osservatore

In assenza di criteri standardizzati, i criteri


soggettivi dell’esaminatore influenzano in misura
notevole la valutazione dei segni e dei sintomi. I
clinici utilizzano le proprie risposte emotive, le
loro intuizioni come parte integrante della raccolta
di informazioni psichiatriche. Tuttavia, è
importante che il clinico sia consapevole di tale
componente soggettiva e si interroghi su quali
siano gli elementi che hanno condotto ad una certa
conclusione.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
SINTOMI e SEGNI

Segni e sintomi aspecifici

Si tratta di una serie di manifestazioni che


possono essere considerate analoghe a
talune manifestazioni della medicina
generale, quali la febbre, il dolore o
l’arrossamento, che possono comparire in
svariate situazioni, ed essere sottese da
molteplici fattori eziologici.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA:
SINTOMI e SEGNI

Segni e sintomi aspecifici in ambito psicopatologico


Rappresentano la via finale comune attraverso
cui si esprimono le disfunzioni a carico del
SNC e della vita psichica.
Le allucinazioni, per esempio, possono essere
dovute ad un danno organico a carico del SNC
(lesioni del lobo temporale), all’assunzione di
sostanze (LSD o anfetamine), ad una
protratta deprivazione sensoriale o ad una
psicosi funzionale.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Coscienza


Che cos’è la coscienza?
Che cos’è la coscienza?

Nel “Il fu Mattia Pascal” Pirandello scriveva “Noi non


siamo come l’albero che vive e non si sente, a cui la
terra, il sole, l’aria, la pioggia, il vento non sembra
che sieno cose ch’esso non sia: cose amiche o nocive.
A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo
privilegio, quello di sentirci vivere, con la bella
illusione che ne risulta: di prendere cioè come una
realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento
della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e
la fortuna”.
I dizionari per lo più definiscono la coscienza
come la consapevolezza che ha un individuo
del proprio sé e dell’ambiente circostante o
come la facoltà immediata di avvertire,
comprendere, valutare i fatti che si
verificano nella sfera dell’esperienza
individuale o si prospettano in un futuro più o
meno vicino.
Per esemplificare il concetto potremmo dire
che senza questa complessa funzione della
mente non ci sarebbe dato di sapere tutto
ciò che sappiamo della gioia, del dolore, dei
sentimenti, delle storie della nostra vita e di
quella degli altri; senza la coscienza nessuno
dei più alti prodotti dell’evoluzione della
nostra specie sarebbe mai stato possibile,
dall’etica, alla religione, ai modelli di
organizzazione sociale e politica, dall’arte,
alle scienze, alla poesia.
La coscienza ci accompagna dal momento in
cui ci svegliamo dal sonno (quello senza
sogni, perché mentre sogniamo è comunque
presente una qualche forma di coscienza)
fino a quando ci addormentiamo di nuovo, o
andiamo in coma, oppure moriamo, o in
qualche modo non siamo coscienti.
Per la maggior parte del nostro tempo siamo
coscienti e, per meglio dire, siamo coscienti
di qualcosa, che può essere lo stato del
mondo intorno a noi (è estate, è buio, c’è
troppo rumore, gli altri dormono ecc.) o
quello del nostro mondo interno (sono stanco,
contento, spaventato ecc.) o delle sensazioni
che ci informano di tale stato. Siamo
consapevoli di essere consapevoli di alcune
cose, ma non di altre (sono consapevole della
mia capacità di sopportare la fatica, non so
immaginare cosa si prova ad essere privati di
tutti i propri affetti).
La nostra coscienza è davvero così continua
come noi la avvertiamo?
Oliver Sacks descrive, nel suo famosissimo libro
intitolato “Risvegli”, alcuni casi di pazienti
affetti da una grave forma di encefalite in cui
“i loro pensieri e sentimenti erano rimasti
immutabilmente fissati al punto in cui il lungo
sonno li aveva oscurati”. Dopo il trattamento
con L-DOPA (la sostanza che consentì di
ripristinare il funzionamento di importanti
circuiti cerebrali compromessi dalla malattia)
molti di questi pazienti, talora dopo 30 anni
trascorsi in questo stato di assenza di
coscienza, esperirono come presente il loro
lontano passato; la coscienza cioè si era
riconnessa al punto in cui si era interrotta.
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Obnubilamento o torpore
• lentezza e difficoltà nel percepire le
domande
• lieve disorientamento nei vari parametri
• incompletezza ed errori nel riportare
notizie biografiche
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Stato stuporoso
• attività mentale e fisica sono ridotte al
minimo
• possibilità di risvegliare il soggetto con
stimoli intensi
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Coma
• risposte ai comandi verbali sono assenti o
inadeguate
• impossibilità a percepire e rispondere a
stimoli interni/esterni
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Stato crepuscolare (restringimento del campo di


coscienza)

• Il comportamento è diretto ad una determinata


azione.
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Stato crepuscolare onirico


• Attività motoria spesso afinalistica con
oscillazioni tra agitazione e stupore
• Spunti deliranti sconnessi
• Disturbi psicosensoriali
• Reazioni affettive inadeguate o
esagerate
• Ansia, spavento
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Ipervigilanza
• Stato di eccitamento psichico disordinato
e spesso sterile, l’attenzione è
facilmente sollecitata da stimoli esterni,
non è sempre compatibile con una elevata
prestazione.
Alterazioni quantitative dello stato di coscienza

Amenza o delirium
• Stato confusionale acuto, grave, con
cospicui fenomeni vegetativi e globale
compromissione delle funzioni cognitive.
Alterazioni della coscienza del sé

Depersonalizzazione
Sensazione soggettiva di irrealtà, di
estraneità
da se stessi → Depersonalizzazione psichica
dal proprio corpo → Depersonalizzazione fisica
dal mondo circostante → Derealizzazione

E’ un sintomo di diverse patologie psichiatriche,


(Sindromi d’ansia, psicotiche, affettive), ma viene
anche considerato un disturbo a sé stante (Diagnosi
di depersonalizzazione del DSM-IV)
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Pensiero

Molte delle nostre conoscenze sui processi di


pensiero derivano dallo studio del linguaggio.
Quest’ultimo riflette il pensiero, ma solo in parte,
poiché molti processi di pensiero sono di fatto
preverbali, o comunque hanno modalità diverse da
quelle del linguaggio comunemente inteso.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Pensiero


Il pensiero comprende un insieme di processi
quali l’immaginare, valutare, prevedere,
pianificare, creare, volere etc..Possiamo pensare
in immagini, in musica, o in simboli non linguistici
Molte delle nostre conoscenze sui processi di
pensiero derivano dallo studio del linguaggio.
Quest’ultimo riflette il pensiero, ma solo in
parte, poiché molti processi di pensiero sono di
fatto preverbali, o comunque hanno modalità
diverse da quelle del linguaggio comunemente
inteso.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

All’interno della norma vi sono notevoli e


numerose variazioni del flusso del pensiero.
Per alcune persone esso è rapido, scorre
con facilità, produttività e precisione; per
altri è più lento e scorre con maggiore
difficoltà.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Il rallentamento del pensiero (e del


movimento) si osserva nel ritardo
psicomotorio, che è caratteristico di alcune
condizioni fisiche, quali l’ipotiroidismo, e
delle sindromi depressive.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Il blocco del pensiero consiste nell’arresto


improvviso del flusso del pensiero, come se
l’ideazione in corso venisse improvvisamente
esclusa dalla coscienza.
E’ un sintomo di frequente riscontro nei
pazienti affetti da schizofrenia, nei quali
spesso si accompagna alla convinzione che il
pensiero sia stato sottratto da forze
estranee.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

L’accelerazione del pensiero viene in genere


osservata in associazione con un aumento del
flusso del linguaggio.
E’ un sintomo di frequente riscontro nei pazienti
affetti da mania, ipomania, ma anche nelle
tireotossicosi ed in stati di intossicazione da
anfetamine, caffeina o cocaina. Talora
l’accelerazione è tale che viene denominata fuga
delle idee per indicare il susseguirsi con estrema
rapidità di idee tra loro poco collegate, talora
incoerenti.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Circostanzialità: si riferisce ad un modo di


parlare molto indiretto ed esitante, che
non raggiunge mai la sua idea finale. La
persona che parla introduce nel discorso
moltissimi dettagli inutili, la cui esposizione
può protrarsi anche per lungo tempo,
impedendo di arrivare al punto di ciò che si
sta discutendo.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Tangenzialità: si riferisce al rispondere ad


una domanda di traverso ovvero in modo
non pertinente o anche con una risposta
che abbia solo una vaga relazione con la
domanda.
Diversamente dal deragliamento, si
riferisce solo alle risposte ad una domanda
e non ai passaggi all’interno di un discorso
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Tangenzialità:
Domanda: Qual è il suo titolo di studio?
Risposta: Oh, si certo la cultura è
importante, adesso tutti vanno a scuola, la
scuola è obbligatoria fino a 16 anni….
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Deragliamento: si riferisce ad un tipo di


discorso spontaneo in cui spesso si passa da
un argomento all’altro, senza che vi siano
dei chiari nessi associativi. Colui che parla
sembra perdere continuamente il filo del
discorso che appare pertanto sconnesso.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Deragliamento
Domanda: Qual è il suo titolo di studio?
Risposta: Oh, si certo la cultura è
importante, adesso tutti vanno a scuola, la
scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Mi
piace il disegno, anzi ancora di più la
musica, ho suonato molti strumenti nella
mia vita. C’era un grande giardino a casa
mia …
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Incoerenza: si riferisce ad un tipo di


discorso spontaneo che spesso risulta del
tutto incomprensibile. Spesso si accompagna
al deragliamento, ma si differenzia da
questo perché si verifica all’interno della
stessa frase e non nel passaggio da un
periodo all’altro del discorso. E’ un disturbo
raro e quando si manifesta è di solito grave.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Incoerenza
Domanda: Cosa pensa di questa crisi
energetica che si sta verificando nel
mondo?
Risposta: Stanno distruggendo l’olio, ne
fanno sapone, ci si può tuffare nell’acqua,
la mia famiglia vorrebbe che mi facessi
bruciare, ma io penso che è meglio avere i
capelli rossi e mettere sempre la benzina
dove capita…
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Illogicità: si riferisce ad un tipo di discorso


in cui vengono raggiunte delle conclusioni
senza seguire un processo logico. Se si
manifesta come conseguenza di premesse
deliranti non viene considerato come
fenomeno a sé stante. Altresì non sono
compresi in questa denominazione i pensieri
illogici in relazione con il contesto culturale
e/o religioso della persona.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Forma e del Flusso del Pensiero

Illogicità
I genitori sono le persone che ti allevano.
Qualunque cosa ti allevi è un genitore. Un
genitore può essere come una roccia e
dunque anche una roccia può essere un
genitore.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Normalmente il contenuto del pensiero,


ovvero quel complesso, variabile flusso di
pensieri coscienti, include credenze,
preoccupazioni, desideri e fantasie che si
presentano con un grado variabile di
chiarezza, differenziazione e forza. Il
pensiero normale è spesso illogico ed è
fatto di numerose credenze e pregiudizi.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Normalmente il pensiero ed il comportamento


di un individuo è articolato intorno ad un
sistema di credenze che influenza le
aspettative dell’individuo e le sue modalità di
elaborazione dell’informazione proveniente dal
mondo esterno e dal mondo interno. Talune di
queste credenze sono evanescenti e
transitorie, altre stabili, pervasive e tenaci.
Alcune credenze sono peculiari di uno
specifico individuo, altre sono condivise con
gruppi più o meno ampi di altre persone.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Il contenuto del pensiero viene detto


egosintonico quando è coerente con il senso di
sé dell’individuo ed egodistonico quando è in
contrasto con aspetti essenziali del suo
sistema di valori. In una persona che ha di sé
un’immagine di persona mite e non aggressiva,
l’impulso di aggredire un altro può essere
avvertito come egodistonico ed
immediatamente neutralizzato dal pensiero
egosintonico che si tratta solo di una fantasia,
non certo di un’intenzione reale.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le fantasie rappresentano un’importante


componente del pensiero normale, più intensa
e frequente nella fanciullezza ed in individui
creativi.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I pensieri intrusivi (fantasie sul cibo, sul fumo o a


contenuto sessuale) sono comuni ma diventano una
condizione patologica quando interferiscono con la
vita quotidiana dell’individuo.
Lo stile ossessivo del pensiero è caratterizzato
dall’attenzione ai dettagli, ed alle numerose
implicazioni di ogni singolo atto o pensiero. Può anche
essere adattativo.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini


che, almeno inizialmente, sono esperite come
egodistoniche, intrusive ed insensate (per esempio una
persona molto religiosa che ha l’impulso di dire o fare
cose blasfeme nel corso di una cerimonia religiosa, un
genitore che pensa di uccidere il proprio bambino). Il
soggetto riconosce le ossessioni come un prodotto
della propria mente (non imposte dall’esterno, come
accade nel corso dell’esperienza psicotica
dell’inserzione del pensiero); tenta di ignorarle o
sopprimerle, o anche neutralizzarle con altri pensieri
o azioni.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Il termine ossessione deriva dalla parola latina


obsidere, cioè assediare. Le idee ossessive
possono essere semplici o complesse ed il
contenuto può essere molto vario. In base ai
contenuti più comuni si distinguono:

• ossessioni di aggressività (paura di fare del male


a se stessi o agli altri, di dire oscenità o insulti,
di rubare, di non controllare impulsi indesiderati,
di essere responsabili di avvenimenti terribili,
immagini di orrore e violenza).
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

• ossessioni di contaminazione (paura o disgusto nei


confronti di rifiuti o secrezioni corporee,
preoccupazione per la sporcizia e le infezioni, per i
contaminanti ambientali, quali le radiazioni, per gli
insetti)
• ossessioni sessuali (pensieri, immagini o impulsi
proibiti o perversi o violenti)
• ossessioni religiose (preoccupazioni di bestemmia,
sacrilegio, eccessiva preoccupazione con temi di
moralità, giusto/ingiusto ecc.)
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

• ossessioni di ordine e simmetria (spesso


accompagnate da pensiero magico: per es. mio
fratello avrà un incidente se io non metto queste
cose in questo modo)
• ossessioni somatiche (preoccupazioni di malattia,
eccessiva preoccupazione per parti del proprio corpo
o del proprio aspetto)
• ossessioni di raccolta e conservazione di oggetti
• ossessioni varie (bisogno di ricordare, di dire certe
cose, paura di perdere le cose, suoni o musiche
intrusive, numeri fortunati o sfortunati ecc.)
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I pensieri fobici includono paure irrazionali.


Alcuni pensieri fobici assumono le
caratteristiche di pensieri ossessivi, mentre
altri emergono solo in presenza di specifici
contesti, come ad esempio trovarsi in un luogo
in cui notoriamente vi sono serpenti.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le fobie semplici sono paure irrazionali e


persistenti provocate da specifici stimoli,
quali i serpenti, i ragni, le altezze, lo
sporco o gli escrementi. Alcune di queste
fobie possono rappresentare
amplificazioni di comportamenti che
hanno, dal punto di vista evoluzionistico,
alto valore adattativo.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le fobie complesse sono più elaborate. Un


esempio è l’agorafobia, ovvero la paura di
trovarsi in luoghi o situazioni da cui è
difficile o imbarazzante allontanarsi o in cui
è difficile o imbarazzante chiedere aiuto.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

Le Idee prevalenti sono definite come idee


accettabili, comprensibili, ma perseguite al di là di
limiti ragionevoli. L’idea prevalente non è né un’idea
ossessiva, né un’idea delirante, ma è preoccupante
per il grado in cui domina la vita dell’individuo che la
presenta. L’idea prevalente interferisce con il
normale funzionamento dell’individuo e provoca uno
stato di sofferenza a lui o agli altri. Essa rende
secondarie tutte le altre idee, obiettivi, progetti ed
emozioni del soggetto, la cui intera vita si svolge
intorno a quest’idea. La componente affettiva che
sottende l’idea è di solito molto forte.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Le Idee Prevalenti

Il termine fu introdotto da Wernicke (1906), che la


distingueva dall’ossessione in quanto non avvertita
dal soggetto come priva di senso, e dal delirio in
quanto più plausibile. Qualitativamente l’idea
prevalente è simile ad appassionate convinzioni
politiche, etiche o religiose. Il paziente con un’idea
prevalente di solito la agisce e la persegue con
grande determinazione.
Le idee prevalenti possono essere presenti in
disturbi paranoidei, ipocondriaci, dismorfofobici, del
comportamento alimentare o nel transessualismo.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I Deliri sono definiti come false credenze,


fermamente mantenute a dispetto di evidenze
contrarie. E’ certamente una definizione
problematica, se si tiene conto del fatto che
numerose convinzioni e credenze fermamente
mantenute possono non essere affatto
sostenute da adeguate evidenze (ad esempio
credenze religiose e politiche, con aspetti
integralisti e settari).
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I deliri si collocano ad un’estremità di un


continuum di distorte credenze:
a b c

a= convinzioni salde, relativamente plausibili


b= credenze personali, irrealistiche, che l’individuo
talora è disposto a considerare non plausibili
c= deliri, ovvero convinzioni personali, immodificabili,
spesso bizzarre ed idiosincrasiche, che rimangono
tali a dispetto di ogni evidenza.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi del Contenuto del Pensiero

I deliri possono anche essere condivisi da più


persone: folie à deux, folie à famille.
E’ molto difficile stabilire un confine tra
questi fenomeni e culti condivisi da sette o
gruppi.
Il contenuto dei deliri è molto influenzato
dalla cultura. Nei secoli scorsi erano più
frequenti i deliri di persecuzione a contenuto
religioso, attualmente sono più frequenti quelli
a contenuto sociale.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri di persecuzione credono che


qualcuno trami contro di loro o li perseguiti in qualche
modo. Spesso i pazienti sono convinti di essere spiati,
seguiti, che la propria camera o il proprio ufficio
vengano perquisiti, che il loro telefono venga messo
sotto controllo. Il delirio può essere talora anche
molto elaborato, nel senso che il paziente ritiene che
tutto ciò accade perché qualcuno è convinto che lui sia
un agente segreto di un governo straniero.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri di colpa o di peccato credono di


aver commesso qualcosa di molto grave e
imperdonabile. Si sentono responsabili di aver causato
o di poter causare disastri e rovina alla famiglia, e
sono convinti, se religiosi, che dovranno subire la
punizione divina.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio
I soggetti con deliri di gelosia sono convinti che il
proprio partner sia infedele e considerano prova di ciò
una varietà di indizi, eventualmente del tutto estranei
a tale possibilità.
I soggetti con deliri di grandezza ritengono di essere
dotati di straordinari poteri e capacità, di essere
famosi, di dover compiere opere o missioni
straordinarie.
I soggetti con deliri mistici hanno false convinzioni di
natura religiosa: sono convinti, per esempio, di una
seconda venuta di Cristo sulla terra, di essere in
contatto con l’Anticristo ecc.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con deliri somatici sono convinti che il


proprio corpo sia ammalato, anormale o trasformato
(convinzione che il cervello sia in putrefazione, che le
mani si siano ingrandite, che il volto abbia assunto una
strana forma). I deliri somatici possono anche essere
accompagnati da allucinazioni tattili o di altro tipo (il
paziente è convinto che vi siano nella sua testa dei
cuscinetti a sfera e li sente far rumore quando cozzano
l’uno con l’altro.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

I soggetti con idee o deliri di riferimento sono convinti


che eventi, affermazioni o osservazioni insignificanti si
riferiscano alla loro persona o comunque abbiano un
significato speciale che li riguarda. Se, per esempio,
entrano in una stanza dove alcune persone parlano o
ridono, sospettano che le persone parlino o ridano di
loro.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

Il soggetto con deliri di influenzamento è convinto che


le sue azioni o sensazioni siano controllate da forze
esterne. Per esempio dirà che delle onde radio vengono
mandate al loro cervello per indurlo a provare
determinate sensazioni o a fare determinate cose.
Il soggetto con deliri di lettura del pensiero crede che
la gente possa leggere i suoi pensieri; quello con
esperienze di diffusione del pensiero crede che i suoi
pensieri si diffondano all’esterno, in modo che egli
stesso o gli altri possano udirli. A volte la convinzione è
che i suoi pensieri captati con un microfono vengano poi
trasmessi via radio o TV.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Il Delirio

Il soggetto con esperienze di inserzione del pensiero


crede che pensieri che non riconosce come propri siano
stati inseriti nella sua mente.
Il soggetto con esperienze di furto del pensiero può
avvertire che una forza estranea gli sottrae il pensiero
mentre lo sta formulando.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione - Premesse teoriche

Secondo Jaspers, oggetto è tutto ciò che ci sta di


fronte... e che percepiamo, afferriamo, pensiamo e
riconosciamo… che sia reale o irreale, evidente o
astratta, chiara o confuso. Gli oggetti ci si presentano
come percezioni o come rappresentazioni. Nelle
percezioni gli oggetti sono presenti nella loro
corporeità… presenti in modo sensibile… nelle
rappresentazioni sono presenti come immagini (sono
assenti, hanno caratteristiche di soggettività).
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione - Premesse teoriche


 Normalmente,
Normalmente,l’individuo organizza
l’individuo le sensazioni
organizza le provenienti
sensazioni
dal mondo esterno
provenienti in eventi
dal mondo coerentiine eventi
esterno comprensibili.
coerentiTutti
e
gli organi di senso contribuiscono
comprensibili. Tutti gli organi di senso contribuiscono
alla percezione organizzata, anche se in condizioni di
compromissione dell’apparato sensoriale, qual è la
cecità, la sordità o l’anestesia, la percezione è
compromessa, tuttavia ancora possibile, in quanto gli
esseri umani ricevono informazioni circa un oggetto
attraverso una varietà di sistemi sensoriali.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione - Alterazioni dell’intensità

In alcune condizioni psicopatologiche, (in particolare


delirium, intossicazioni da sostanze, psicosi acute, aure
epilettiche) l’aumentata intensità può comportare
significative alterazioni della percezione e produrre
delle illusioni: per esempio un tetto di mattoni rossi
appare come un fuoco, una finestra che sbatte come
una cannonata, ecc..
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione


Le False Percezioni

Le Illusioni sono percezioni distorte nella valutazione


delle dimensioni, della forma e delle relazioni spaziali.
Esse sono comuni anche in assenza di patologie
psichiatriche, in individui sani, in particolari condizioni
emotive o di affaticamento. Le illusioni sono erronee
interpretazioni di stimoli sensoriali esistenti:
camminando spaventati in una strada buia un albero può
apparirci come un individuo minaccioso.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi della Percezione


Le Illusioni (secondo Jaspers)
Le illusioni affettive, corrispondenti alla descrizione
precedente.
Le illusioni da disattenzione, dovute al fatto che ogni
percezione contiene elementi di ricostruzione da parte
del soggetto che percepisce: se leggiamo una parola
contenente un errore di ortografia non ce ne
accorgiamo perché la completiamo noi, a meno che non
si richiami la nostra attenzione su di esso.
Le pareidolie, ovvero impressioni sensoriali create
dalla fantasia: nuvole che sembrano forme umane o di
animali, macchie sulle pareti che ci appaiono come
forme riconoscibili, ecc..
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Disturbi della Percezione


Le Allucinazioni
Le allucinazioni, sono percezioni in assenza di un
corrispondente stimolo reale. Esse hanno carattere di
corporeità, non sorgono dalla trasformazione di
percezioni reali, ma in modo completamente nuovo,
accanto e contemporaneamente a percezioni reali.
Quest’ultima caratteristica le distingue dai sogni. Le
allucinazioni sono esperite come vivide, immediate,
indipendenti dalla volontà e, almeno
temporaneamente, come reali.
Le allucinazioni possono riguardare qualunque modalità
sensoriale, anche più di una contemporaneamente.
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Disturbi della Percezione


Le Allucinazioni

Le allucinazioni possono essere esperite da individui


sani in particolari condizioni. Le allucinazioni
ipnagogiche e ipnopompiche sono comuni, più
frequentemente visive, ed hanno luogo,
rispettivamente, nei momenti che precedono
l’addormentamento o che seguono immediatamente il
risveglio. Almeno il 50% delle persone il cui partner è
deceduto di recente riportano allucinazioni della voce
o della presenza fisica del coniuge. A seguito di
un’amputazione è molto comune il fenomeno dell’arto
fantasma
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Disturbi della Percezione


Le Allucinazioni

Le allucinazioni variano a seconda della


• modalità sensoriale
• grado di complessità
• localizzazione (dentro o fuori dal corpo)
• grado di convinzione circa il suo essere reale
• influenza sul comportamento
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Disturbi della Percezione


Le Allucinazioni Uditive
Sono stati descritti vari tipi di allucinazioni uditive: il
paziente può riferire voci, rumori o altri suoni. Le
allucinazioni costituite da suoni o rumori sono di solito
considerate meno caratteristiche della schizofrenia. In
quest’ultima sono più frequenti le seguenti:
•Le allucinazioni in seconda persona
•Le voci che commentano
•Le voci di comando
•L’eco del pensiero
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Disturbi della Percezione


Le Pseudoallucinazioni

In base alla localizzazione della percezione si


opera una distinzione tra allucinazioni e
pseudoallucinazioni:
Le pseudoallucinazioni sono percezioni
esperite come provenienti dall’interno della
mente. Rispetto alle allucinazioni propriamente
dette manca il carattere di corporeità della
percezione e la proiezione nello spazio
oggettivo esterno.
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Disturbi della Percezione


Allucinazioni parziali e funzionali

Il termine pseudoallucinazione è stato talora


utilizzato per indicare allucinazioni rispetto alle
quali il paziente si mostra dubbioso, critico. In
analogia con quanto avviene per il delirio, è
preferibile parlare di allucinazioni parziali.
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Disturbi della Percezione


Allucinazioni in patologie di interesse internistico

Le allucinazioni possono avere luogo nel corso di crisi


epilettiche. In tal caso hanno una durata limitata
(pochi secondi, qualche minuto). Più spesso sono
relativamente semplici, ma possono anche contenere
immagini elaborate.
Le allucinazioni nel corso di crisi di emicrania sono
riscontrate in circa il 50% dei pazienti affetti da
emicrania. Sono per lo più immagini semplici di tipo
geometrico, ma immagini più complesse sono anche
possibili, insieme con micropsia o macropsia.
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Disturbi dell’Umore

I termini Umore, Affetto, e Sentimento non


sono usati in modo univoco.
Umore, affetto e sentimento possono essere
descritti da una serie di importanti qualità:
intensità (da lieve a profondo), stabilità (da
labile a rigido), reattività (nessuna o
marcata), periodicità (periodico o aperiodico),
congruenza (congruo o incongruo).
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Disturbi dell’Umore

Il termine Umore indica di solito uno


stato d’animo, una disposizione
sentimentale piacevole o spiacevole, che
persiste nel tempo (da alcune ore ad
anni) e che per il tempo che dura dà una
particolare coloritura affettiva all’intera
vita psichica.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore

Il termine Affetto è di solito usato per


indicare modificazioni sentimentali
intense e complesse, che variano da
momento a momento, così come può
essere osservato anche nel contesto del
colloquio clinico, e a cui si associano
modificazioni somatiche concomitanti e
consecutive.
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Disturbi dell’Umore

Il termine Sentimento è utilizzato di solito


per indicare stati affettivi o dell’umore
connessi a specifici contenuti ideativi.
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Disturbi dell’Umore

Gli umori, gli affetti e i sentimenti sono


importanti sistemi di segnalazione interna ed
esterna.
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Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE

Anche il termine DEPRESSIONE è stato utilizzato


per descrivere una sindrome, un gruppo di disturbi
psichiatrici ed uno stato affettivo.
Quest’ultimo è caratterizzato da tristezza,
pessimismo, riduzione dell’energia, sentimenti di
indegnità e disperazione. Possono anche essere
presenti irritabilità e rabbia, ideazione suicidaria e
ruminazioni. Gli aspetti somatici della depressione
includono disturbi dell’appetito e del sonno,
riduzione o perdita della libido e stipsi.
PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA

Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE

Il termine PSEUDODEMENZA viene utilizzato per


descrivere quella condizione in cui la depressione si
accompagna ad una severa ma reversibile
compromissione delle funzioni cognitive, in
particolare della memoria e dell’attenzione.
Il termine DEPRESSIONE MASCHERATA o
EQUIVALENTI DEPRESSIVI si riferisce ad una
serie di sintomi psicosomatici che si ritiene risultina
da una condizione depressiva i cui aspetti emotivi
non sono esperiti dal soggetto.
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Disturbi dell’Umore: LA DEPRESSIONE

E’ preferibile parlare di demoralizzazione


quando ci si riferisce ad una condizione non
patologica, transitoria di tristezza,
accompagnata da pessimismo e riduzione
dell’energia.
Continuum demoralizzazione-depressione
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Disturbi dell’Umore: L’UMORE ELEVATO

Il termine UMORE ELEVATO viene utilizzato per


descrivere quella condizione in cui l’individuo
esperisce uno stato affettivo piacevole, che può
andare dall’euforia all’esaltazione: l’individuo
esperisce una condizione di benessere e di
ottimismo; si sente capace ed espansivo.
Si parla di IPOMANIA e di MANIA quando
l’elevazione dell’umore è eccessiva e protratta e si
accompagna a livelli di energia insolitamente elevati,
con ridotto bisogno di sonno, aumentata loquacità,
distraibilità ed eccessivo coinvolgimento in attività
ludiche, anche potenzialmente dannose.
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L’ANSIA

Il termine ANSIA è stato utilizzato in riferimento ad


uno stato emozionale, ad una sindrome, ed a specifici
disturbi psichiatrici.
Quando indica uno stato emozionale (un affetto), si
riferisce ad uno stato spiacevole, che segnala un
pericolo anticipato o imminente. Alla componente
affettiva di solito si associano manifestazioni
autonomiche, percettive, cognitive e motorie.
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L’ANSIA

L’ansia ha molte caratteristiche in comune con la


paura; tuttavia, in quest’ultima esiste un pericolo
preciso, noto, e commisurato allo stato emotivo,
mentre nell’ansia il pericolo non è ben definito e non
ha un chiaro rapporto con l’entità della risposta
emotiva.
L’ansia libera è una condizione di persistente ansia
in cui la causa dello stato emotivo non è nota
all’individuo, nel quale una varietà di pensieri ed
eventi inducono l’ansia.

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