I disturbi dell’umore rientrano nelle patologie che noi curiamo più spesso, questo perché:
Cos’è l’umore?
L’umore è un insieme di emozioni, è lo stato emotivo globale e unitario con cui il mondo viene percepito
include i fenomeni di sentimento (è un emozione che provo in quel momento), affetto (ovvero la mia
predisposizione rispetto ad un’altra persona), emozione, temperamento ( come io sono in una modalità
premorbosa, ognuno di noi ha un temperamento diverso) carattere ( è un temperamento strutturato sulla
base delle nostre regole interne, per esempio su ciò che ci hanno insegnato i nostri genitori).
L’umore non è fisso, ma è altalenante ovvero troviamo una leggera oscillazione a seconda di quello che
ci accade.
• Umore normale o eutimicoil paziente reagisce in modo congruo, adeguato e normale agli stimoli
ambientali
• Umore patologico il paziente è rigido, non si modifica ai mutamenti delle circostanze, degli stimoli
e dei loro significati correlati. Il tono dell’umore patologico fa si che il soggetto strutturi i temi del
pensiero rigidamente, sulla base della patologia dominante depressiva, maniacale, paranoidea- e
viva una falsa coscienza della realtà interiore o esterna
Come detto in precedenza l’umore è altalenante e troviamo delle oscillazioni più o meno elevate
• Mania= in alto
• Stato di eutimia= stato azzurro centrale
• Depressione= in basso
Nella parte depressiva si parla di ‘depressione sottosoglia’: sono quei sintomi depressivi che non arrivano
a quella gravità tale da poter essere classificati come depressione.
L’ Ipomania: è una mania di intensità inferiore; nell’ipomania non troviamo tutti i sintomi della mania, quello
che cambia soprattutto è che non si riscontrano sintomi psicotici, mentre li riscontriamo nella mania.
L’ipomania non richiede il ricovero, la maggior parte delle volte si parla di ipomania finalizzata ovvero rende
più produttive le persone. Noi i pazienti in ipomania molto spesso non li vediamo perché stanno bene.
La mania, richiede sempre un ricovero, creando un grandissimo disagio a livello del funzionamento del
paziente.
• Stato misto: si intende la copresenza di sintomi depressivi e di sintomi di mania ciò vuol dire che
abbiamo sia le emozioni negative legate alla depressione sia sintomi maniacali o ipomaniacali
quello dello stato misto è un argomento discusso perché:
Nel DSM5 sono stati separati i concetti di depressione e di disturbo bipolare mentre, prima nel
DSM4 si parlava dei disturbi dell’umore in generale. Con la modificazione dei criteri c’è stato anche
il cambiamento delle suddivisioni.
Nel DSM3 e nel DSM4 c’era la DIAGNOSI ASSIALE dove la diagnosi si faceva per assi:
- asse 1= venivano collocate tutte le patologie principali, quindi la depressione e il disturbo bipolare.
- Asse 2= venivano inseriti tutti i disturbi di personalità.
- Asse 3
Questo è importante saperlo perché sia nella depressione ma soprattutto nel disturbo bipolare c’è
un’altissima comorbidità con i disturbi di personalità e nel fare la diagnosi quello che cambia è che prima era
più facile dire ‘in asse 1 è bipolare, in asse due ha un disturbo di personalità borderline’. Questa divisione
che è stata tolta dal punto di vista clinico ha permesso una riduzione della doppia diagnosi in realtà è molto
importante perché i quadri che vedremo (depressione, di disturbo bipolare) ,sono quadri puliti di chi ha solo
un disturbo depressivo o di chi ha solo un disturbo bipolare.
Proprio per questo il DSM5 ha deciso di non parlare più di disturbi dell’umore in generale, ma di dare delle
connotazioni completamente diverse proprio perché sono 2 cose completamente diverse.
DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI
Il disturbo bipolare è una patologia importante non solo perché tende ad essere una patologia cronica la
quale impegna non solo chi ne è affetto ma anche la sanità globale il che vuol dire dare farmaci per un lungo
periodo di tempo, oltretutto i farmaci costano molto e sono pagati dal Sistema Sanitario Nazionale,
esempio i pazienti bipolare di tipo I hanno un’invalidità che può oscillare in base al livello di disabilità.
Il disturbo bipolare solitamente insorge in un età compresa tra i 18-22 anni. Il disturbo bipolare ha delle fasi
che iniziano e finiscono ( anche se non le curiamo ma qual è il problema è che dureranno tantissimo e
potranno causare danni importanti non solo al paziente ma alla comunità). Le depressioni nel disturbo
bipolare durano 2 anni
In generale le depressioni durano 6 mesi
• Disturbo bipolare I
• Disturbo bipolare II
• Disturbo ciclotimico
• Disturbo bipolare e disturbi correlati indotto da sostanze/farmaci
• Disturbo bipolare e disturbi correlati con altra specificazione (malfunzionamento della tiroide)
• Disturbo bipolare e disturbi correlati senza altra specificazione.
Sia nel disturbo bipolare che nella depressione si è visto che c’è un’importanza di familiarità che è sempre
stata un po' discussa perché è vero che a livello genetico si possono riscontrare delle mutazioni che
favoriscono o che sono associate al disturbo bipolare, ma è anche vero che influisce l’ambiente che ci
circonda e che condiziona inevitabilmente il futuro del paziente (es. vivere con un genitore bipolare I con 3
TSO senza dubbio).
Per il disturbo bipolare è molto importante tenere presente il concetto di TEMPERAMENTO cioè quello che
c’è prima del disturbo.
Si è visto per esempio che un temperamento ipertimico ovvero è una persona che fa tantissime cose, che
non si stanca mai, e ha poco bisogno di dormire questa non è una patologia ma una modalità di essere; il
temperamento ipertimici può tendere più facilmente ad un disturbo bipolare che a un disturbo depressivo
vero e proprio.
DISTURBO BIPOLARE I
Il disturbo bipolare di tipo I è caratterizzato dall’ alternanza ciclica di fasi depressive e maniacali o miste o
dalla sola presenza di ricorrenti episodi maniacali. Generalmente la fase maniacale e la fase depressiva si
susseguono senza la presenza di un intervallo libero. L’episodio maniacale è solitamente il primo a
manifestarsi con una modalità di insorgenza rapida ( si può sviluppare nell’arco di pochissime ore o giorni )
CRITERI DIAGNOSTICI.
Per la diagnosi di disturbo bipolare I, è necessario soddisfare i seguenti criteri per un episodio maniacale.
L’episodio maniacale può esser preceduto e può esser seguito da episodi ipomaniacali o depressivi
maggiori.
nella MANIA si perde la finalizzazione delle attività
EPISODIO MANIACALE:
EPISODIO IPOMANIACALE
A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di un
aumento anomalo e persistente dell'attività finalizzata o dell'energia, della durata di almeno 4 giorni
consecutivi e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni.
B. durante il periodo di alterazione dell'umore e di aumento di energia o attività, tre o più dei seguenti
sintomi quattro se l’ umore e solo irritabile, sono stati presenti, rappresentano un cambiamento
evidente rispetto al comportamento abituale e si manifestano a un livello significativo:
1. Autostima ipertrofica o grandiosità
2. diminuito bisogno di sonno (esempio sentirsi riposati dopo solo tre ore di sonno)
3. maggiore loquacità del sonno o spinta continua a parlare ( logorrea )
4. fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
5. distraibilità ( cioè attenzione troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non
pertinenti )riferita osservata
6. aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) o agitazione
psicomotoria (cioè attività immotivata non finalizzata )
7. Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (
esempio acquisti incontrollati, comportamenti sessuali sconvenienti o investimenti
finalizzati avventati ).
C. L'episodio è associato a un evidente cambiamento nel funzionamento, che non è caratteristico
dell’individuo quando è asintomatico.
D. L'alterazione dell'umore e il cambiamento nel funzionamento sono osservabili dagli altri
E. Quello che distingue un episodio maniacale da un episodio ipomaniacale è che l’episodio
ipomaniacale non è sufficientemente grave/intenso da causare una marcata compromissione del
funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione. Se sono presenti
manifestazioni psicotiche, l'episodio è per definizione maniacale.
F. l'episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza ( esempio una sostanza di abuso,
un farmaco o un altro trattamento) o ad un’altra condizione medica)
NOTA: Un episodio ipomaniacale completo che emerge durante un trattamento antidepressivo
( esempio (farmaci terapia elettroconvulsiva ), ma che persiste a un livello sindromico completo
oltre l'effetto fisiologico del trattamento, costituisce un' evidenza sufficiente per una diagnosi di
episodio ipomaniacale. Tuttavia, e indicata cautela in modo che uno o due sintomi ( in particolare un
aumento di irritabilità nervosismo o agitazione a seguito di uso di antidepressivi) non vengono
considerati come sufficienti per una diagnosi di episodio ipomaniacale, non è necessariamente
indicativi di una diatesi bipolari.
NOTA: i criteri A-F Costituiscono un episodio ipomaniacale. episodi ipomaniacali sono comuni nel
disturbo bipolare I, ma non sono criteri per la diagnosi del disturbo bipolare I.
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE
A. 5 o più dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2
settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno
uno dei sintomi è 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.
NOTA: Non comprendono sintomi chiaramente attribuibili a un'altra condizione medica.
1. umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni come riportato dall' individuo
( esempio si sente triste, vuoto) osservato da altri ( esempio appare lamentoso ).
NOTA nei bambini e negli adolescenti, l’umore può essere irritabile
2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte
del giorno, quasi tutti i giorni.
3. Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso ( esempio un cambiamento
superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi
tutti i giorni.
NOTA nei bambini considerare incapacità di raggiungere i normali livelli ponderali.
4. insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi tutti i giorni ( osservabile dagli altri dagli altri non
semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato)
6. faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni
7. sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati ( che possono essere deliranti )
quasi tutti i giorni ( non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per il fatto di essere
ammalato )
8. ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni ( come impressione
soggettiva osservata da altri ).
9. pensieri ricorrenti di morte ( non solo paura di morire )ricorrenti ideazioni suicidarie senza un piano
specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.
B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito
sociale, lavorativo o in altre aree importanti
C. dice che devi fare e fare l'episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o un'altra
condizione medica
NOTA: I criteri A-C Costituiscono un episodio depressivo maggiore. gli episodi depressivi maggiori sono
comuni nel disturbo bipolare I ma non sono richiesti per la diagnosi di un disturbo bipolare I.
NOTA: risposte a una perdita significativa ( esempio lutto, tracollo finanziario, Perdere derivanti da un
disastro naturale, una grave patologia medica o disabilità ) possono comprendere i sentimenti di intensa
tristezza, ruminazione sulla perdita, insonnia, scarso appetito e perdita di peso, annotati nel CRITERIO
A, che possono assomigliare a un periodo depressivo. Nonostante tali sintomi possono essere
comprensibili oppure considerati appropriati alla perdita, la presenza di un episodio depressivo maggiore
in aggiunta alla normale risposta ha una perdita significativa dovrebbe essere considerata attentamente.
questa decisione richiede inevitabilmente una valutazione clinica basata sulla storia dell'individuo e sulle
norme culturali per l'espressione del disagio nel contesto della perdita.
Riflessioni
▪ Un paziente depresso è un paziente che quasi neanche parla, si sente sempre stanco, non
risponde emotivamente agli stimoli positivi, è ipostimolato: esordisce con frasi come ‘sto giù’, ‘va
tutto male, ‘non ce la faccio’, hanno psicomotricità molto rallentata, la vediamo nella latenza di
risposta molto rallentata, spesso ci danno noia in quanto cerchiamo di stimolarli ma
fondamentalmente non riescono a capire, a volte ci fanno sentire inadeguati.
▪ paziente bipolare: accelerazione del pensiero, la distraibilità si nota da chi lo vede. Lo stato
maniacale differisce dallo stato depressivo in quanto il paziente è completamente diverso da come
lo vediamo.
▪ Un paziente in ipomania esordisce con frasi come ‘sono contento!! ’, ‘va tutto bene’, ’ho
programmato i viaggi per i prossimi 4 mesi’ ecc. Sono pazienti che dormono poco e nonostante
tutto non ti diranno mai che sono stanchi diranno ‘ si ho dormito 3 ore però sto bene’
▪ Un paziente maniacale a volte è difficile da tenere fermo: se invitato a sedersi lui comunque rimane
in piedi perché è talmente tanto agitato internamente e a livello di psicomotricità che non riesce a
stare fermo. Il paziente maniacale è gravemente non funzionale. Hanno psicomotricità
elevata. Sono pazienti che dormono poco e nonostante tutto non ti diranno mai che sono stanchi
diranno ‘ si ho dormito 3 ore però sto bene’
I criteri della depressione e della mania sono totalmente opposti. Noi vedremo raramente dei quadri puliti
(probabilmente in SPDC).
• Nella mania abbiamo: umore elevato, euforico, loquacità, aumento della attività, eccessivo
coinvolgimento.
• Nella depressione abbiamo: umore basso, triste, astenia, disinteresse, coercizione di attività e
contatti.
- Nel bipolare c’è la restitutio ad integrum cioè il paziente torna esattamente come prima, al
funzionamento pre-morboso.
Oltre al disturbo bipolare dobbiamo diagnosticare secondo il DSM5 se c’è una sovrapposizione con ansia, se
ci sono caratteristiche miste, se ci sono cicli rapidi, se ci sono caratteristiche melanconiche, se ci sono
caratteristiche atipiche, psicotiche congruenti all’umore, psicotiche non congruenti all’umore, con catatonia,
con esordio nel peripartum, con andamento stagionale:
• Caratteristiche melanconiche:
E’ una fase di depressione con caratteristiche melanconiche (non avere e non trovare piacere per
qualsiasi cosa, avere perso la capacità di avere interesse). Tutto sommato è più una questione di
perdita di interesse che di umore depresso.
• caratteristiche atipiche:
Si hanno quando si mescolano sintomi della depressione con sintomi maniacali o ipomaniacali.
• Catatonia:
è caratterizzata da una rigidità psicomotoria (immobilità) con disturbi del linguaggio associati.
• Con esordi nel peripartum: si parla del periodo intorno al parto.
• Con andamento stagionale:
in molti dei disturbi bipolari l’andamento è stagionale. Soprattutto nel cambio inverno-primavera e
autunno-inverno i pz risentono del cambiamento climatico in cui presentano specifici sintomi.
• Con caratteristiche miste:
spesso non sviluppano o una depressione o una mania ma si fanno degli stati misti.
Questo è un argomento molto discusso.
Noi sappiamo che i disturbi psichiatrici sono classificati o dal DSM o dall’ ICD (due manuali). C’è
stato un grande dibattito soprattutto per l’ICD11 su come inserire episodi con caratteristiche miste,
perché secondo alcune scuole di pensiero si parlava di depressione con sintomi maniacali o di
mania con sintomi depressivi mentre per altre scuole si parlava di caratteristiche miste. Questo vuol
dire che venivano considerate come due cose totalmente diverse.
( esempio per uno esistevano gli episodi con SOLO EPISODI MISTI, per altri PAZIENTI CHE
AVAVANO DEPRESSIONE come astenia, umore depresso ASSOCIATE alla distraibilità, fuga di
pensieri ).
Lo stato misto è la sottospecifica del disturbo bipolare I si hanno sintomi depressivi (anergia, abulia,
ipersonnia, motricità ridotta) ma in contemporanea, per esempio, ti senti agitato, non riesci a star
fermo, agitazione a livello psicomotorio contemporaneamente a rallentamento emozionale, emotivo.
• Ansia:
è una specifica aggiuntiva, non è un criterio per fare diagnosi né di depressione, mania o ipomania.
• Con cicli rapidi:
normalmente nel disturbo bipolare noi abbiamo depressione, un ritorno alla normalità, mania, ritorno
alla normalità, depressione, ritorno alla normalità, mania ecc. Nei cicli rapidi abbiamo molto spesso
una mania che si associa immediatamente dopo ad una depressione infatti noi quando andiamo a
curare una ipomania, in quel momento presente, è per evitare che il paziente si faccia una fase
depressiva importante dopo. Nei cicli rapidi, il passaggio da un ciclo all’altro è velocissimo (si parla
di 2 gg in cui il paziente shifta da una depressione ad una mania/ipomania e viceversa). Senza i cicli
rapidi, abbiamo un andamento più lento.
Nei disturbi dell’umore c’è una restitutio ad integrum che non c’è nei disturbi dello spettro psicotico
e della schizofrenia, qui ci si può avvicinare ma non c’è mai completa. Un paziente con disturbo
bipolare se prende una terapia stabilizzante ritorna alla perfetta normalità, torna funzionale, in grado
di svolgere una vita, torna produttivo.
DISTURBO BIPOLARE II
Caratterizzato dall’alternarsi in maniera ciclica di fasi depressive e ipomanicali, della durata minima di 4
giorni consecutivi e almeno un episodio depressivo e non ci deve essere mai stato un disturbo maniacale
CRITERI DIAGNOSTICI.
Per la diagnosi di disturbo bipolare II, è necessario soddisfare i seguenti criteri per un attuale progresso
episodio ipomaniacale e i seguenti criteri per attuale o progresso episodio depressivo maggiore:
• La differenza tra disturbo bipolare I e disturbo bipolare II è che: nel disturbo bipolare I c’è la mania ,
assente nel disturbo bipolare II.
• Nel disturbo bipolare I ci sono fasi depressive, di ipomania e di mania. Nel disturbo bipolare II ci
sono fasi depressive e di ipomania.
• Un’altra differenza è il funzionamento perché se nell’ipomania le attività sono ancora finalizzate nella
mania si perde il fine. Essendo privo di fase maniacale il disturbo bipolare II avrà un paziente più
funzionale.
• Koukopoulos riporta che nel disturbo bipolare II molto spesso non c’è una restitutio ad integrum
quindi da una fase depressiva si passa direttamente ad una ipomania. Ci sono quindi anche qui dei
cicli.
EPISODIO IPOMANIACALE
A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di un
aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia, della durata di almeno 4 giorni
consecutivi e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni.
B. durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività, tre o più dei seguenti
sintomi quattro se l’ umore e solo irritabile, sono stati presenti, rappresentano un cambiamento
evidente rispetto al comportamento abituale e si manifestano a un livello significativo:
8. Autostima ipertrofica o grandiosità
9. diminuito bisogno di sonno (esempio sentirsi riposati dopo solo tre ore di sonno)
10. maggiore loquacità del sonno o spinta continua a parlare ( logorrea )
11. fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
12. distraibilità ( cioè attenzione troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non
pertinenti )riferita osservata
13. aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) o agitazione
psicomotoria (cioè attività immotivata non finalizzata )
14. Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (
esempio acquisti incontrollati, comportamenti sessuali sconvenienti o investimenti
finalizzati avventati ).
C. L’episodio è associato a un evidente cambiamento nel funzionamento, che non è caratteristico
dell’individuo quando è asintomatico.
D. L’alterazione dell’umore e il cambiamento nel funzionamento sono osservabili dagli altri
E. Quello che distingue un episodio maniacale da un episodio ipomaniacale è che l’episodio
ipomaniacale non è sufficientemente grave/intenso da causare una marcata compromissione del
funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione. Se sono presenti
manifestazioni psicotiche, l’episodio è per definizione maniacale.
F. l’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza ( esempio una sostanza di abuso,
un farmaco o un altro trattamento) o ad un’altra condizione medica)
NOTA: Un episodio ipomaniacale completo che emerge durante un trattamento antidepressivo
( esempio (farmaci terapia elettroconvulsiva ), ma che persiste a un livello sindromico completo
oltre l’effetto fisiologico del trattamento, costituisce un’ evidenza sufficiente per una diagnosi di
episodio ipomaniacale. Tuttavia, e indicata cautela in modo che uno o due sintomi ( in particolare un
aumento di irritabilità nervosismo o agitazione a seguito di uso di antidepressivi) non vengono
considerati come sufficienti per una diagnosi di episodio ipomaniacale, non è necessariamente
indicativi di una diatesi bipolari.
EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE
A. 5 o più dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2
settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno
uno dei sintomi è 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.
NOTA: Non comprendono sintomi chiaramente attribuibili a un’altra condizione medica.
1. umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni come riportato dall’ individuo
( esempio si sente triste, vuoto) osservato da altri ( esempio appare lamentoso ).
NOTA nei bambini e negli adolescenti, l’umore può essere irritabile
2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte
del giorno, quasi tutti i giorni.
3. Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso ( esempio un cambiamento
superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi
tutti i giorni.
NOTA nei bambini considerare incapacità di raggiungere i normali livelli ponderali.
4. insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi tutti i giorni ( osservabile dagli altri dagli altri non
semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato)
6. faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni
7. sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati ( che possono essere deliranti )
quasi tutti i giorni ( non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per il fatto di essere
ammalato )
8. ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni ( come impressione
soggettiva osservata da altri ).
9. pensieri ricorrenti di morte ( non solo paura di morire )ricorrenti ideazioni suicidarie senza un piano
specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.
B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito
sociale, lavorativo o in altre aree importanti
C. dice che devi fare e fare l’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o un’altra
condizione medica
NOTA: I criteri A-C Costituiscono un episodio depressivo maggiore.
NOTA: risposte a una perdita significativa ( esempio lutto, tracollo finanziario, Perdere derivanti da un
disastro naturale, una grave patologia medica o disabilità ) possono comprendere i sentimenti di intensa
tristezza, ruminazione sulla perdita, insonnia, scarso appetito e perdita di peso, annotati nel CRITERIO
A, che possono assomigliare a un periodo depressivo. Nonostante tali sintomi possono essere
comprensibili oppure considerati appropriati alla perdita, la presenza di un episodio depressivo maggiore
in aggiunta alla normale risposta ha una perdita significativa dovrebbe essere considerata attentamente.
Questa decisione richiede inevitabilmente una valutazione clinica basata sulla storia dell’individuo e sulle
norme culturali per l’espressione del disagio nel contesto della perdita
Disturbo bipolare II
A. sono soddisfatti i criteri per almeno un episodio ipomaniacale ( criteri A-F), e per almeno un episodio
depressivo maggiore ( Criteri A-C).
B. Non vi è mai stato un episodio maniacale
C. il verificarsi del l’episodio/i ipomaniacale e dell’episodio/i depressivo maggiori non è meglio spiegato
da un disturbo schizoaffettivo, da schizofrenia, da disturbo schizofreniforme, da un disturbo delirante
o da un disturbo nello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici con altra specificazione o
senza specificazione.
D. I sintomi della depressione oppure l’ imprevedibilità causati dalla frequente alternanza tra periodi di
depressione e di ipomania causano disagio clinicamente significativo o compromissione del
funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
Specificare la attuale o più recente episodio: ( questo non è da sapere per l’esame)
- IPOMANIACALE
- DEPRESSIVO
Specificare se:
- Con ansia
- con caratteristiche miste
- con cicli rapidi
- Con caratteristiche melancoliche
- con caratteristiche atipiche
- con caratteristiche psicotiche congruenti all’ umore
- con caratteristiche psicotiche non congruente all’ umore
- con catatonia
- con episodio nel peripartum
- con andamento stagionale
specificare se :
- il paziente è in remissione parziale
- il paziente è in remissione completa
specificare la gravità
- lieve
- moderata
- grave
DISTURBO CICLOTIMICO
CRITERI DIAGNOSTICI:
A. Per almeno 2 anni ( almeno 1 anno nei bambini e negli adolescenti ) ci sono stati numerosi periodi
con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per un episodio ipomaniacale e numerosi
periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore.
B. durante questo periodo di 2 anni ( 1 anno nei bambini e negli adolescenti ) i periodi ipomaniacali e
depressivi sono stati presenti per almeno metà del tempio e l'individuo non è stato senza sintomi per
più di 2 mesi.
C. non sono mai stati soddisfatti i criteri per un episodio depressivo maggiore, maniacale o
ipomaniacale.
D. i sintomi del criterio A non sono meglio spiegati dal disturbo schizoaffettivo, schizofrenia, disturbo
schizofreniforme, disturbo delirante o disturbo dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici
con altre specificazioni o senza specificazione
E. i sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza ( esempio una sostanza d
abuso, farmaco ) ho un'altra condizione medica (esempio ipertiroidismo )
F. i sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito
sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
specificare se:
- con ansia
CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE:
La caratteristica essenziale del disturbo ciclotimico e un'alterazione dell'umore cronica, fluttuante, che
implica numerosi periodi con sintomi ipomaniacali e periodi con sintomi depressivi che sono distinti l'uno
dall'altro ( Criterio A). I sintomi ipomaniacali sono insufficienti per numero, gravità, pervasività o durata per
soddisfare pienamente i criteri per un episodio ipomaniacale, e i sintomi depressivi sono insufficienti per
numero, gravità, pervasività o durata per soddisfare pienamente i criteri per un episodio depressivo
maggiore. durante l'iniziale periodo di 2 anni i sintomi devono essere presenti ( i giorni in cui sono presenti
sono più frequenti di quelli in cui sono assenti ) e ciascun intervallo libero da sintomi non dura più di 2 mesi
( Criterio B). La diagnosi di disturbo ciclotimico viene fatta solo se non sono mai stati soddisfatti i criteri per
un episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacali ( Criterio C).
Schema riassuntivo:
• Disturbo bipolare I abbiamo delle fasi in cui possono essere presenti dei sintomi psicotici.
• Nel disturbo bipolare II abbiamo depressione ed ipomania.
• Nel disturbo ciclotimico tutti i sintomi non soddisfano né i criteri di depressione e né di ipomania ma
sono presenti nel tempo (quindi per almeno 2 anni) senza soddisfare i suddetti criteri. Il paziente non
deve esser senza sintomi per almeno due mesi. Si parla quindi di alterazione dell’umore cronica che
presenta numerosi sintomi sia ipomaniacali che depressivi che non sono tali però da creare una
diagnosi di disturbo bipolare. Anche qui c’è lo specificatore ‘ con ansia’.
Ci sono poi ALTRI TIPI DI DISTURBI CORRELATI che noi studiamo a livello categoriale:
*non ci servono per l’esame
• Disturbo bipolare e disturbi correlati indotto da sostanze/farmaci :
Per farmaci e sostanze intendiamo la cocaina, i cannabinoidi, gli antidepressivi ecc.
Tutte queste sostanze possono, a livello recettoriale, modificare le trasmissioni del sistema delle
monoammine ; modificazione che può portare ad avere delle fasi indotte (appunto da sostanze). E’
un po' come l’ipomania indotta da antidepressivo (‘se non avessi preso quell’antidepressivo non
avrei avuto una fase ipomaniacale’).
• Disturbo bipolare e disturbi correlati dovuto a un’altra condizione medica : quello che dobbiamo fare
quando vediamo un paziente che ha una ipomania è escludere quelle cause che possono dare
apparentemente una manifestazione di un disturbo bipolare.
Parliamo per esempio del Cushing, ossia delle malattie coinvolgenti la tiroide, dove l’alterazione del
funzionamento della tiroide (ipofunzionamento) porta ad una sintomatologia molto simile a quella
della depressione mentre se la tiroide è iperfunzionante si ha una sintomatologia molto simile
all’ipomania.
• Disturbo bipolare e disturbi correlati con altra specificazione:
Prendiamo in esempio un disturbo bipolare in cui noi osserviamo solo ipomania, senza episodi
depressivi, in questo caso lo psichiatra farà una diagnosi scrivendo ‘ sembra un disturbo bipolare ma
non c’è una digressione ’.
• Disturbo bipolare e disturbi correlati con altra specificazione :
Parliamo di quei disturbi che sono molto simili a quelli riconosciuti ma che, per esempio, per un
criterio solo non soddisfano il criterio di episodio depressivo o episodio ipomaniacale.
Questa immagine spiega la differenza tra il ciclo normale dei bipolari e i cicli rapidi.
I cicli rapidi hanno una frequenza più veloce dei cicli normali, ovvero hanno una maggior vicinanza.
DISTURBI DEPRESSIVI
*Argomento che non ci verrà mai chiesto perché non è presente nel nostro programma.
Riguarda i bambini che reagiscono ad uno stimolo piccolo con un’aggressività forte.
CRITERI:
A. Gravi e ricorrenti scoppi di collera manifestati verbalmente ( esempiorabbia verbale ) e/o in modo
comportamentale (esempio aggressione fisica persone o proprietà) che sono grossolanamente
sproporzionati nell’ intensità o nella durata alla situazione o alla provocazione.
B. gli scoppi di collera non sono coerenti con lo stadio di sviluppo
C. Gli scoppi di collera si verificano, il media tre o più volte la settimana
D. L’umore tra uno scoppio di collera dall'alto e persistentemente irritabile o arrabbiato per la maggior parte
della giornata, quasi tutti i giorni, ed è osservabile da parte di altri (esempiogenitori, insegnanti
coetanei)
E. I criteri A-D sono stati presenti per 12 mesi o più. durante tale periodo l'individuo non ha avuto un
periodo della durata di 3 o più mesi consecutivi senza tutti i sintomi dei criteri A-D.
F. i criteri A-D sono presenti in almeno due di tre contesti ( casa, scuola, coetanei) e sono gravi in almeno
uno di questi.
G. La diagnosi non dovrebbe essere posta per la prima volta prima di 6 anni di età oppure dopo 18 anni di
età.
H. dall' anamnesi o dall’ osservazione l'età di esordio dei criteri A-E è prima dei 10 anni.
I. Non vi è mai stato un periodo distinto della durata di più di 1 giorno durante il quale sono stati soddisfatti
i criteri sintomatologici completi a eccezione della durata per un episodio maniacale o ipomaniacale.
NOTA L’ elevazioni dell'umore appropriata allo spade di sviluppo come quella che si verifica nel contesto
di un evento altamente positivo o della sua anticipazione non dovrebbe essere considerata come un
sintomo di mania o ipermania.
J. i comportamenti non si verificano esclusivamente durante un periodo di disturbo depressivo maggiore e
non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale ( esempio -->disturbo da stress post traumatico,
disturbo dello spettro dell'autismo, disturbo d'ansia di separazione, disturbo depressivo persistente).
NOTA questa diagnosi non può coesistere con il disturbo oppositivo provocatorio, il disturbo esplosivo
intermittente o il disturbo bipolare, anche se può coesistere con altri disturbi tra cui disturbo depressivo
maggiore, disturbo da deficit di attenzione o iperattività, disturbo della condotta e disturbi da uso di
sostanze. Gli individui cui sintomi soddisfano i criteri sia per il disturbo da disregolazione dell'umore
dirompente sia per il disturbo oppositivo provocatorio dovrebbero ricevere solo la diagnosi di disturbo da
disregolazione dell'umore dirompente. se un individuo ha avuto in precedenza un episodio maniacale o
ipomaniacale, la diagnosi di disturbo da disregolazione dell'umore dirompente non dovrebbe essere
assegnata.
K. i sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza di un'altra condizione medica o
neurologica.
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE
suicidio
CRITERI DIAGNOSTICI:
questo disturbo rappresenta l'unione del disturbo depressivo maggiore cronico e del disturbo distimico
definito dal DSM 4.
A. L’ umore depresso per la maggior parte dei giorni, come riferito dall' individuo osservato da altri per
almeno 2 anni.
NOTA Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile e la durata deve essere di almeno 1
anno.
B. Presenza quando depresso di due o più dei seguenti sintomi:
1. Scarso appetito o iperfagia
2. Insonnia o ipersonnia
3. scarsa energia o astenia
4. bassa autostima
5. difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni
6. sentimenti di disperazione
C. Durante i 2 anni di malattia ( 1 anno nei bambini grazie o negli adolescenti ), L'individuo non è mai stato
privo dei sintomi di cui ai Criteri A-B per più di 2 mesi alla volta
D. E criteri per un disturbo depressivo maggiore possono essere continuamente presenti per 2 anni
E. Non è mai stato presente un episodio maniacale o ipomaniacale né sono mai stati soddisfatti i criteri per il
disturbo ciclotimico
F. il disturbo non è meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo persistente, dalla schizofrenia, dal disturbo
delirante o da un disturbo dello spettro della schizofrenia con altra specificazione o senza specificazioni o
altro disturbo psicotico.
G. I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza ( esempio droga di abuso, farmaco ) o
di un'altra condizione medica ( esempio ipertiroidismo)
H. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale
lavorativo o in altre aree importanti.
NOTA: perché i criteri per un episodio depressivo maggiore includono complicato 4 sintomi che non sono
presenti nella lista dei sintomi per il disturbo depressivo persistente ( distimia), un numero molto limitato di
individui avrà sintomi depressivi che si sono protratti per più di 2 anni ma non soddisfano i criteri per il
disturbo depressivo persistente. Se i criteri per un episodio depressivo maggiore vengono soddisfatti durante
l'attuale episodio di malattia dovrebbe essere posta la diagnosi di un disturbo depressivo maggiore.
altrimenti è giustificata la diagnosi di disturbo depressivo con altra specificazione oppure di disturbo
depressivo senza specificazione.
Specificare se:
- Con ansia
- con caratteristiche miste
- Con caratteristiche melancoliche
- con caratteristiche atipiche
- con caratteristiche psicotiche congruente all’ umore
- con caratteristiche psicotiche non congruente all’umore
- con esordio nel peripartum
- remissione parziale
- remissione completa
specificare se:
- con sindrome distimica pura: I criteri per un episodio depressivo maggiore non sono stati soddisfatti
pienamente nei 2 anni precedenti.
- Con episodio depressivo maggiore persistente: E criteri per un episodio depressivo maggiore sono
stati soddisfatti pienamente nei primi 2 anni precedenti.
- Con episodi depressivi maggiori intermittenti, con episodio attuale: i criteri per un episodio
depressivo maggiore sono attualmente soddisfatti pienamente ma vi sono stati periodi di almeno 8
settimane almeno nei 2 anni precedenti con sintomi sotto la soglia per un episodio depressivo
maggiore completo.
- Con episodi depressivi maggiori intermittenti, senza episodio attuale: E criteri per un episodio
depressivo maggiore non sono attualmente soddisfatti pienamente, ma ci sono stati 1 o più episodi
depressivi maggiori nei due anni precedenti.
DISTURBO DISFORICO PREMESTRUALE
CRITERI DIAGNOSTICI:
A. Nella maggior parte dei cicli mestruali almeno 5 sintomi devono essere presenti nella settimana
precedente, le mestruazioni iniziare a migliorare entro pochi giorni dall’ insorgenza delle misurazioni e
ridursi ridursi al minimo o scomparire nella settimana successiva alle mestruazioni.
B. Uno più dei seguenti sintomi deve essere presente:
1. Marcata labilità affettiva ( esempio sbalzi di umore, sentirsi improvvisamente tristi o tendenti al
pianto, oppure aumentata sensibilità al rifiuto).
2. marcata irritabilità o rabbia oppure aumento dei conflitti interpersonali
3. umore marcatamente depresso sentimenti di disperazione o pensieri autocritici
4. ansia marcata, tensione e/o sentirsi con i nervi a fior di pelle.
C. Uno più dei seguenti sintomi deve essere presente in aggiunta per il raggiungimento del totale di 5
sintomi quando combinati con i sintomi del criterio B qui sopra:
1. Diminuito interesse nelle attività abituali ( esempio lavoro scuola amici hobby )
2. difficoltà soggettiva di concentrazione
3. letargia, facile faticabilità o marcata mancanza di energia
4. marcata modificazioni dell'appetito, sovralimentazione, o forte desiderio di cibi specifici
5. ipersonnia o insonnia
6. Senso di sopraffazione o di essere fuori controllo
7. sintomi fisici come indolenzimento o tensione del seno, dolore articolare o muscolare, sensazione di
gonfiore oppure aumento di peso
NOTA: i sintomi dei criteri A-C devono essere stati soddisfatti per la maggior parte dei cicli mestruali che si
sono verificati nell’ anno precedente.
D. I sintomi sono associati a disagio clinicamente significativo o a interferenza con il lavoro, scuola,
consuete attività sociali oppure nelle relazioni con glia altri.
E. L'alterazione non è solamente l'esacerbazione Dei sintomi di un altro disturbo, come un disturbo
depressivo maggiore, un disturbo di panico, il disturbo depressivo persistente ( distimia ) o un disturbo di
personalità ( nonostante esso possa verificarsi in concomitanza con uno di qualsiasi di questi disturbi )
F. il criterio A dovrebbe essere confermato da valutazioni prospettiche quotidiane per almeno 2 cicli
sintomatici. NOTA la diagnosi può essere posta provvisoriamente prima di tale conferma.
G. i sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (esempio una droga di abuso, un
farmaco, un altro trattamento ) o di un'altra condizione medica ( esempio ipertiroidismo ).
Abbiamo detto che pazienti che soffrono di disturbo schizofrenico o appartenenti allo spettro psicotico non
hanno una restitutio ad integrum cioè perdono di funzionamento con lo svolgersi degli episodi psicotici.
L’episodio maniacale di un disturbo bipolare I fa lo stesso.
Detto in termini non medici, ogni volta che una persona ha un episodio psicotico un TOT di cellule cerebrali
vanno a creare una disfunzione quindi un bipolare che ha avuto una fase 1 avrà quindi un danno
permanente a livello cognitivo sul quale noi possiamo lavorare; questa cosa non avviene nei bipolari II
perché non c’è la psicosi. Quindi laddove c’è un episodio psicotico il funzionamento del paziente si abbassa
anche se c’è restitutio ad integrum.
Parentesi farmacologica
Per i disturbi dell’umore vengono tre tipi di farmaci: gli antidepressivi, gli stabilizzanti dell’umore e gli
antipsicotici.
• Gli antidepressivi (es. Citalopram, Duroxetina ecc) devono essere somministrati senza
disturbo bipolare altrimenti rischiamo di far avere una fase ipomaniacale o maniacale al
paziente in quanto c’è una stimolazione dei recettori (serotoninergici, noradrenergici,
adrenergici ) che agiscono su umore, sulla motricità e sulla percezione del mondo.
Da ricordare è che nessun farmaco cambia i sentimenti e le emozioni, quello che cambiano sono le
percezioni del mondo, la motricità.
Di antidepressivi ne esistono tantissimi. Alcuni di essi agiscono sia sulla depressione che
sull’ ansia.
Con un bipolare vengono somministrati gli antidepressivi solo se il paziente ha in terapia
uno stabilizzante dell’umore o un antipsicotico o se ha una depressione grave resistente agli
altri farmaci.
• Gli antipsicotici vengono somministrati prevalentemente nelle fasi manicali ma molto spesso
a basso dosaggio anche nel disturbo bipolare perché facilitano la remissione delle fasi
maniacali o ipomaniacali.
• per i bipolari viene usato maggiormente lo stabilizzante dell’umore che favorisce il ritorno dei
cicli alla normalità. La maggior parte degli stabilizzanti dell’umore sono nati nel passato
come farmaci antiepilettici di cui noi adesso sfruttiamo l’effetto benefico perché essendo
stati studiati per essere presi ‘lifetime’ sono farmaci che hanno bassi effetti collaterali che
possono essere utilizzati a dosaggi congrui.
C’è però un grande problema: la maggior parte dei farmaci fa ingrassare e ciò costituisce un grandissimo
pericolo per la compliance del paziente. Molto spesso un bipolare ha un episodio ipomaniacale perché ha
smesso la terapia.
In psichiatria ci sono due farmaci anti-suicidio: Litio e la Clozapina che modificano il pensiero suicidario.
• Il Litio è uno degli stabilizzanti più utilizzati per il disturbo bipolare nonché forse il migliore
dal punto di vista farmacologico. Anch’esso tuttavia ha effetti collaterali non da sottovalutare
e pertanto si preferisce non darlo ai soggetti giovani perché a lungo andare può dare delle
complicanze a livello renale oltre a fatto che interagisce con la tiroide e può andare a
causare un ipotiroidismo da litio ( soggetto in questo modo prende sia il litio per la
depressione sia il farmaco per la tiroide).
• La Clozapina è un antipsicotico che funziona molto bene. Ha un’azione anti-ossessiva oltre
che ad essere un antipsicotico tipico ma è un farmaco che va dosato nel sangue ogni
settimana per diversi mesi perché può provocare delle alterazioni sanguigne non indifferenti.
La vita del bipolare può essere una vita conducibile in maniera adeguata.
E’ molto raro trovare disturbi depressivi unipolari.
Man mano che l’individuo cresce (probabilmente, non è detto) a 60 anni avrà fasi maniacali di intensità
minore, questo perché:
- Il fisico invecchiando provoca un’attenuazione della gravità e dell’intensità sintomatologica della
patologia
- la somministrazione dei farmaci ha modulato il sistema.
Tutti gli episodi hanno un inizio ed una fine, non dobbiamo dare ascolto a chi viene da noi e ci dice che ha
una depressione da 4 anni. Al massimo un episodio depressivo curato può avere dei sintomi residuali
(astenia ecc.)
Quello che facciamo noi è psicoeducazione sul disturbo: consigliamo di non assumere eccitanti ( the, caffe
soprattutto dalle 16 in poi), di rispettare il ritmo sonno veglia, di non assumere sostanze stupefacenti perché
hanno un’azione a livello recettoriale importante, devono astenersi nell’avere una vita disorganizzata .