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Emotional skills

L’incontro tra
PNL e
Intelligenza
Emotiva: come
decodificare e
riprogrammare
emozioni e
stati emotivi.
Perché è importante parlare di Emozioni in un
percorso di PNL-Sistemica?
• Perché le emozioni creano la qualità delle nostre
esperienze proprio nel momento in cui le stiamo vivendo:
da soli o tra gli altri.

• La qualità delle nostre esperienze non è determinata da


ciò che stiamo facendo, ma da ciò che proviamo mentre lo
facciamo.

• Avere alternative in fatto di emozioni significa poter


avere una qualità diversa nelle esperienze.

• Per avere alternative ci occorre un tipo di intelligenza


speciale che legga, riconosca e trasmetta le emozioni in
modo funzionale
Le emozioni fondamentali
Le emozioni primarie o di base, secondo una definizione
di Robert Plutchik (2001 ) sono otto, divise in quattro coppie:

• la rabbia e la paura
• la tristezza e la gioia
• la sorpresa e l’attesa
• il disgusto e il desiderio
Le emozioni sono universali
Replicando gli studi compiuti da Charles Darwin nel libro
pionieristico "L'espressione delle emozioni negli uomini e
negli animali" (1872), lo psicologo americano Paul
Ekman (1999) ha confermato che una caratteristica
importante delle emozioni fondamentali è data dal fatto che
vengono espresse universalmente, cioè da tutti in qualsiasi
luogo, tempo e cultura attraverso modalità simili.
Come funzionano le emozioni?
Sono attivazioni che provocano cambiamenti nella persona a 3
livelli

• Fisiologico
modificazioni riguardanti la respirazione, la pressione
arteriosa, il battito cardiaco , la circolazione, la digestione,
etc.
• Comportamentale
cambiano le espressioni facciali, la postura, il tono della voce
e le reazioni (attacco o fuga, per esempio).
• Psicologico
cambia il modo e il contenuto dei pensieri, si modifica la
produzione di senso.
Emozioni e neuroni specchio
La scoperta dei Neuroni-specchio (Rizzolatti, Gallese,1990)
ha chiarito il funzionamenti di dinamiche emotive come
l’empatia, la risonanza, il contagio emotivo, la polarizzazione
emotiva.

Ogni persona «normale» è perfettamente attrezzata per


esprimere e riconoscere le emozioni proprie e altrui.

Quando ciò non accade i motivi possono essere:

• Un’educazione «repressiva»
• Abitudini percettive
• Reazioni di aggressività, fuga e/o imbarazzo
Emozioni e salute

Howard Friedman e Boothby-Kewley (1987),hanno condotto


un’estesa ricerca sulla relazione tra emozioni e patologie in
cui sono stati analizzati ed elaborati contemporaneamente i
risultati di 101 studi più piccoli.

I risultati di questa analisi hanno confermato come le


emozioni legate alla sofferenza incidano negativamente sulla
salute.

Più nello specifico coloro che hanno sperimentato lunghi


periodi di ansia, tristezza e pessimismo, sospettosità
e ostilità, hanno il doppio delle probabilità di sviluppare
patologie quali artrite, emicrania, asma, ulcera gastrica e
cardiopatie.
Intelligenza emotiva: Qualche definizione

“L’intelligenza emotiva è la capacità di monitorare e dominare le Emozioni


proprie e altrui e di usarle per guidare il pensiero e l'azione”.
(Peter Salovey e John Mayer, 1990)

“La capacità di motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo


nonostante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la
gratificazione, di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza
ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare”
(Daniel Goleman, 1995).

Dunque l’intelligenza emotiva riguarda due ambiti: la gestione dei propri


stati e la capacità di incidere su quelli altrui.
l’intelligenza emotiva è fatta di competenze
COMPETENZE PERSONALI COMPETENZE SOCIALI

Consapevolezza di sé ovvero Empatia ovvero la consapevolezza


la conoscenza dei propri stati dei sentimenti e degli interessi altrui
interiori, preferenze di
comportamento, risorse Abilità sociale ovvero capacità
interiori e intuizioni nell’indurre risposte desiderabili negli
Padronanza di sé ovvero la altri
capacità di gestire i propri stati
interiori, i propri impulsi e le
proprie capacità
Motivazione e impegno
ovvero guidare le tendenze e
motive e i bisogni che guidano
al raggiungimento degli obiettivi
EMOZIONI E Stati Emotivi

La ricerca delle scienze neurocognitive ha chiarito una fondamentale


diversità tra emozioni (Ke) e stati emotivi interni (Ki).

Mentre l’emozione Ke è collegata a uno o più stimoli esterni, lo stato


emotivo interno Ki è riconducibile a una rappresentazione mentale
interna a cui attacchiamo un’etichetta.

I due differenti tipi di attivazione pertanto seguono un percorso


neurale differente.
Due percorsi, stesso risultato

Ke: Stimolo esterno -> Centri dell’emozione (Ipotalamo, amigdala,


ippocampo)-> Area corteccia pre-frontale (sede dell’elaborazione
razionale di immagini e sensazioni)-> Elaborazione linguistica.

Esempio: Rivedo improvvisamente una persona cara -> Gioia -> Penso
”Che gioia!”

Ki: Stimolo interno (V,A,K,O,G) dall’area corticale pre-frontale->


Centri dell’emozione->
Ritorno all’area corticale pre-frontale-> Elaborazione linguistica

Esempio: Ripenso (V,A,K) all’incontro con quella persona cara-> Penso


“Che gioia!” -> Gioia
Due percorsi, stesso risultato

Ke: Stimolo esterno -> Centri dell’emozione (Ipotalamo, amigdala,


ippocampo)-> Area corteccia pre-frontale (sede dell’elaborazione
razionale di immagini e sensazioni)-> Elaborazione linguistica.

Esempio: Rivedo improvvisamente una persona cara -> Gioia -> Penso
”Che gioia!”

Ki: Stimolo interno (V,A,K,O,G) dall’area corticale pre-frontale->


Centri dell’emozione->
Ritorno all’area corticale pre-frontale-> Elaborazione linguistica

Esempio: Ripenso (V,A,K) all’incontro con quella persona cara-> Penso


“Che gioia!” -> Gioia
Prima e dopo il controllo cosciente

Mentre le emozioni vere e proprie (Ke) ci attivano PRIMA del


controllo cosciente, la stessa cosa non accade per gli stati
emotivi (Ki) . Come accade allora che a volte e
apparentemente senza motivo ci troviamo in stati emotivi
anche intensi e sgradevoli senza esserci accorti di nulla?

La ragione sta nel feedback amplificativo che si può


determinare :

• Nel percorso ricorsivo Stimolo interno->Centri


dell’Emozione->Stato emotivo->Stimolo interno

• Nell’attivazione dell’attenzione selettiva verso l’esterno


pilotata da uno stato emotivo interno : se siete depressi,
difficilmente troverete delle cose interessanti attorno a voi.
Se siete arrabbiati, troverete senz’altro gli elementi giusti
per scatenarvi.
Imparare a gestire

Si tratta comunque di un loop che possiamo apprendere a


disattivare o ad amplificare a piacere imparando ad agire sulle
zone pre-frontali sotto il nostro controllo cosciente in cui ha
origine la produzione di VAK interni.

In questo modo è sempre possibile avere, in ogni situazione,


lo stato emotivo più consono a darci un’esperienza adeguata.
Anche questa è competenza emotiva!

In questo senso la PNL non fa distinzioni tra emozioni positive


o negative, ma tra stati emotivi funzionali e disfunzionali: in
certe situazioni, anche essere tristi o arrabbiati può essere
vantaggioso.
gli stati emotivi sono anche messaggi

Fondamentalmente gli stati emotivi possono essere piacevoli o


spiacevoli: i primi ci dicono che il nostro rapporto con la vita sta
funzionando bene, i secondi ci dicono che qualcosa non va come
dovrebbe.

In entrambi i casi possiamo leggerli come istruzioni per il nostro


adattamento ottimale: è quello che David Gordon chiama
attributo funzionale dell’emozione.
Ed è da lì che occorre partire per gestire al meglio ciò che stiamo
sentendo e ottimizzare la nostra relazione con la vita.

Un po’ di ansia ad esempio potrebbe dirci che stiamo andando


incontro a un evento che merita attenzione e focalizzazione;
un’ansia eccessiva invece potrebbe darci un messaggio su un
nostro modo poco funzionale di affrontare certe situazioni.
uno stato emotivo diffuso: l’Ansia

• E’ un mix di timore, incertezza, aggressività.


• E’ composto da immagini e dialoghi interni
• Riguarda il futuro immediato o più a lungo termine
tecniche per combattere l’ansia

1
LIVELLO MENTALE
• Tecniche di allontanamento
• Dissociazione
• Sottomodalità

LIVELLO FISICO
• Respirazione
• Postura attiva
• Attività fisica
carico emotivo, stress, burnout

Un eccessivo carico emotivo è in genere correlato a situazioni


di stress prolungate nel tempo e/o di particolare intensità.

Lo stress è una sindrome generale di adattamento (SGA) atta


a ristabilire un nuovo equilibrio interno (omeostasi)in seguito a
fattori di stress.

La sindrome può essere fisiologica, ma può avere anche dei


risvolti patologici, anche cronici, che ricadono nel campo della
psicosomatica.

Il burnout lavorativo è una tipica conseguenza di esposizione a


uno stress prolungato
Tecniche contro il carico emotivo

2
LIVELLO MENTALE
• Ristrutturazione di senso
• Dissociazione
• Focalizzazione verso obiettivi

LIVELLO FISICO
• Respirazione
• Centratura attiva
• Mindfulness
• Attività fisica
cambiare stato emotivo di fondo

Cambiare stato emotivo (umore) è reso possibile dal


fatto che l’origine degli stati emotivi è situato nella
zona corticale, sotto il pieno controllo cosciente.

Il fatto che a volta sia difficile farlo nasce da una


sorta di «routine emotiva»: il nostro cervello rende
più facile e automatico tutto ciò che siamo soliti a
ripetere con maggiore frequenza.
tecniche per cambiare stato emotivo

3
LIVELLO MENTALE
• Razionalizzazione
• Attributo funzionale
• Visualizzazioni (film)

LIVELLO FISICO
• Ancoraggi
• Rotture di schema
• Mindfulness
PNL e induzione emotiva

L’induzione emotiva è l’azione con cui in modo deliberato e


consapevole riusciamo a evocare in qualcuno (individuo o
gruppo) un tipo di emozione funzionale al raggiungimento dei
nostri obiettivi. E’ in pratica un’estensione della guida.
Quando vogliamo influenzare qualcuno dobbiamo porci una
domanda:

”Quale tipo di emozione è funzionale ad attivare


l’interlocutore nella direzione da noi desiderata?”

L’induzione emotiva richiede tre abilità in sequenza:

1. Guida
2. Accesso a uno stato emotivo funzionale
3. Espressione funzionale dello stato emotivo
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