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LO SVILUPPO EMOTIVO

CHE COSA LE EMOZIONI?


- Sono delle risposte ad egli eventi (stimoli)
- sono il prodotto dell’interazione tra modificazioni neuro-fisiologiche e processi psicologici
- danno origine a comportamenti
- oltre ad essere delle risposte a degli eventi sono anche stimoli o cause di ciò che facciamo o pensiamo
quindi rientrano nel gruppo delle motivanti del comportamento umano
influenze esercitate su:
- possono avere un effetto di disregolazione dei comportamenti in atto
- modificano i processi psicologici interni in corso (influenzano la selezione delle informazioni ed il tipo di
risposta dell’organismo)
- regolano in modo cruciale i comportamenti sociali-interpersonali (Campos et al. 1983)
Le emozioni
 Fra le diverse emozioni ci sono sia somiglianze che differenze
 Fra le emozioni vengono distinte le emozioni primarie (innate) e secondarie (derivanti dai processi di
maturazione psichica)
 Si suppone che le emozioni siano caratterizzate da una intensità e dalle qualità positiva-negativa (e neutra)
 Se l’intensità dell’emozione oltrepassa certi livelli cambia la qualità dell’emozione
 Uno degli aspetti importanti riguardanti lo sviluppo del sé, è il controllo emozionale

Definizione di emozione
Reazione soggettiva ad un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperienziali e
comportamentali. È necessario distinguere fra i diversi fenomeni affettivi:
- emozione: reazione, carattere transitorio
- sentimento: durevole e stabile, comporta diverse emozioni che variano nel tempo
- Stato d’animo: coloritura affettiva di base della coscienza, predisposizione emozionale

Classificazione delle emozioni


EMOZIONI DI BASE
Utilizzano un processo comunicativo non codificato culturalmente. Hanno uno specifico e distinto substrato
neuronale. Sono caratterizzate da una distinta e specifica espressione facciale (secondo altri A. può essere anche
posturale, vocale, ecc.). Sono strettamente legate ad una specifica qualità emotiva che raggiunge la
consapevolezza. Derivano da un processo biologico-evoluzionistico. Hanno la proprietà di organizzare e motivare il
comportamento umano a fini adattivi. Emozioni di base:
- rabbia
- gioia - piacere
- tristezza
- dolore
- disgusto
- sorpresa
- paura
Gusto e olfatto: Le conoscenze al riguardo sono scarse. Reazione di piacere a sapori dolci, reazione di disgusto e
anche vomito a sapori salati e amari. Sensibilità olfattiva ad odori alcolici. Riconoscimento della madre dall’odore.
Disgusto:
- finalità: evitare le malattie o di essere contaminati
- funzioni adattive: evitare le malattie o di essere contaminati; imparare quali sono gli eventi o le
sostanze da evitare; allarmare gli altri rispetto a queste cose
- espressione del volto: Sopracciglia abbassate, naso arricciato con la radice del naso allargata; zigomi e
labbro superiore alzati
- risposta fisiologica: battito cardiaco rallentato e bassa temperatura della pelle; maggiore resistenza
della pelle
Paura
- finalità: Mantenere la propria integrità sia fisica che psicologica
- funzioni adattive: evitare il pericolo (fisico e psicologico); imparare quali sono gli eventi e le cose
pericolosi; mettere in allarme gli altri per la presenza del pericolo
- espressione del volto: Sopracciglia alzate e spesso poste una vicino all'altra occhi molto aperti e tesi,
rigidamente fissati sullo stimolo
- risposta fisiologica: Battito cardiaco veloce e stabile; bassa temperatura della pelle; respirazione
intermittente.

Rabbia
- finalità: Il raggiungimento di uno scopo che l’organismo è attualmente impegnato a raggiungere
- funzioni adattive: Raggiungere scopi difficili; imparare a superare ostacoli e raggiungere scopi;
comunicare potere e dominanza
- espressione del volto: Sopracciglia abbassate e riunite bocca aperta e quadrata o labbra chiuse
strettamente
- risposta fisiologica: Battito cardiaco frequente; alta temperatura della pelle; arrossamenti del volto

EMOZIONI COMPLESSE
Affinché possano essere provate sono necessari:
 complessi processi di elaborazione cognitiva
 un sistema di credenze socialmente condiviso
 conoscenza delle regole sociali
 consapevolezza di sé
 consapevolezza dell’altro
Elenco emozioni complesse: vergogna, senso di colpa, invidia, orgoglio, depressione, ansia, amore, ostilità.
Vergogna: 3 tipi da smascheramento, da svelamento, morale
- finalità: conservare il rispetto e l'affetto degli altri; preservare la stima di sé
- funzioni adattive:
comportarsi in modo appropriato; mantenere i normali livelli sociali; comunicare la sottomissione agli altri
e alle norme altrui
- risposta fisiologica: battito cardiaco lento; arrossire
Senso di colpa: 2 tipologie  persecutorio (paura della punizione), riparativo (bisogno di rimediare)
- finalità: raggiungere e/o mantenere i propri standard internalizzati di comportamento
- funzioni adattive:
comportarsi in modo prosociale; imparare e mantenere un comportamento morale e prosociale,
comunicare contrizione e buone intenzioni
Orgoglio
- finalità: mantenere il rispetto di se stessi e degli altri
- funzioni adattive: comportarsi in modo appropriato; comunicare la capacità di raggiungere gli scopi
prefissati
- risposta fisiologica: battito cardiaco frequente
L’emergere delle emozioni durante lo sviluppo

Teoria differenziale
Esistono delle emozioni innate (set emozioni primarie) ed emergono già strutturate come totalità sulla base di un
programma maturativo e universale. Fra esperienza soggettiva ed espressione facciale vi è una precisa
corrispondenza ed è permanente. Lo sviluppo cognitivo e la socializzazione hanno un ruolo importante nel
comprendere le situazioni che scatenano le reazioni emotive ma non sul loro sviluppo

Teoria della differenziazione


Le emozioni sono il risultato di un processo di differenziazione da uno stato iniziale di eccitazione indifferenziato.
Ogni emozione di base emerge da precursori secondo un processo che comporta una trasformazione qualitativa
in cui però vengono conservate alcune caratteristiche. L’emergere di uno stato emotivo positivo o negativo
dipende dal grado di tensione generato, dalla capacità di b. di modulare la tensione e dal contesto. La relazione
con il care-giver influisce sullo sviluppo emozionale di b. Nel neonato stati di maggiore o minore tensione si
differenziano in stati emotivi di sconforto e piacere. Durante il processo di differenziazione che porta alle
emozioni vere e proprie si individuano tre percorsi principali distinti riguardanti lo sviluppo di tre sistemi: piacere-
gioia; circospezione-paura; frustrazione-rabbia

sistema Piacere-gioia Circospezione-paura Frustrazione-rabbia


Prototipo
- 0 mesi - Sorriso endogeno - Trasalimento, - Disagio da
- 1 mese paura costrizione fisica,
- Attenzione coatta sconforto
Precursore
- 3 mesi - Sorriso sociale - Disagio
- 4 mesi - Piacere, riso - circospezione - disappunto
Emozione
- 6 mesi - Gioia - Paura - collera
- 18 mesi - Affetto per sé - vergogna - opposizione,
- 36 mesi - Orgoglio, amore sfida, colpa

Tuttavia, nel corso dello sviluppo


- le emozioni cambiano in conseguenza della maturazione, dello sviluppo cognitivo e della socializzazione
- Emergono anche emozioni nuove, come le complesse (orgoglio, senso di colpa, vergogna)
- Cambiano gli eventi scatenanti in grado di elicitare le emozioni (es. possono essere elicitate da eventi
interni quali ricordi)
- Cambia la capacità di comprendere le proprie emozioni e riconoscere quelle altrui
- Si evolve la capacità di controllo emozionale

Comparsa delle emozioni complesse


Emozioni complesse quali orgoglio, vergogna, senso di colpa, imbarazzo non si riscontrano prima dei 2 anni,
infatti per essere in grado di provarle è necessario aver sviluppato la capacità di valutare le proprie prestazioni in
relazione a:
- il raggiungimento di un obiettivo (es. orgoglio)
- reazioni degli altri (es. vergogna)
- un proprio ideale interno (es. vergogna, colpa)
Tale capacità richiede il raggiungimento di alcune tappe nello sviluppo cognitivo e del senso di sé

ESPERIMENTO LEWIS, ALESSANDRI E SULLIVAN (1992)


Vennero dati a b. di 3 anni compiti facili e difficili da svolgere e studiarono le reazioni in caso di successo e/o
fallimento. A 3 anni i bambini manifestano in modo appropriato sia orgoglio (successo) che vergogna (fallimento)
e li manifestano tenendo anche conto della difficoltà del compito

Competenza emotiva
CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO STATO EMOTIVO
Gli studi sullo sviluppo della consapevolezza del proprio stato emotivo si intrecciano con quelli dello sviluppo del

- I bambini iniziano a utilizzare parole che esprimono emozioni-sentimenti già intorno ai 2 anni
(es. ho paura - Katie triste)
- Le emozioni complesse vengono riconosciute più tardi, intorno agli 8 anni
(es. interviste di Harris sull’emozione di orgoglio)

I b. di 4 a. comprendono che una reazione emotiva perde di intensità con lo trascorrere del tempo
I b. di 6 a. comprendono che l’emozione perde di intensità se si smette di pensare all’evento che l’ha suscitata
+ comprendono come gli eventi successivi possono modificare lo stato emotivo + dai 6 a. i b. comprendono che
c’è uno scarto fra l’esperienza interiore dell’emozione e la sua espressione + dai 6 anni comprendono che il loro
stato emotivo può essere cambiato influenzando i fattori situazionali e utilizzando strategie intrapsichiche o
cognitive.

RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI NEGLI ALTRI


La capacità di riconoscere le emozioni compare molto precocemente. Gli studi sullo sviluppo della capacità di
riconoscere le emozioni negli altri si intrecciano con quelli della biologia, delle neuroscienze, dello sviluppo della
teoria della mente dell’altro (Sviluppo Senso dell’Altro) Discriminazione delle espressioni facciali
- Imitazione espressioni facciali
- Effetti dell’immobilità facciale
- Fenomeno del “riferimento sociale”
- Sviluppo dell’empatia

DALLA BIOLOGIA «DISCRIMINAZIONE ESPRESSIONI FACCIALI”


«La sua governante finse di piangere, e io vidi il suo viso assumere all’istante un’espressione malinconica, con gli
angoli della bocca molto abbassati; ora è ben difficile che questo bambino avesse visto un altro b. piangere, e mai
aveva visto un adulto piangere; io dubito che a quell’età così precoce, avesse riflettuto su questo tema. Pertanto,
mi sembra che un sentimento innato debba avergli detto che il finto pianto della governante esprimeva dolore; e
ciò attraverso l’istinto simpatetico, gli provocò dolore» (Darwin, 1872)
I b. molto piccoli sono capaci di discriminare le espressioni facciali:
- Fissano più a lungo volti che esprimono gioia rispetto a quelli che esprimono rabbia
- a 10 sett. i b. reagiscono alle espressioni facciali e vocali di rabbia della madre esprimendo rabbia a loro
volta
- A 4 e 7 mesi di età sono state mostrate 4 foto di donne diverse con la stessa espressione emotiva (gioia –
sorpresa): fenomeno dell’abituazione – cessava se si variava l’espressione
L’INTERPRETAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI ALTRI
Per interpretare gli altri è necessario essere consapevoli che il loro comportamento è regolato da fattori interni
cioè delle motivazioni: intenzioni, sentimenti – emozioni, desideri, credenze.
L’ATTRIBUZIONE DI STATI EMOTIVI
Empatia = reattività emozionale mostrata da una persona verso i sentimenti provati da un’altra
• empatia globale (1°anno): il fenomeno del contagio emotivo  identificazione totale del sé con l’altro, si
prova esattamente ciò che prova l’altro (è davvero empatia?)
• empatia egocentrica (2°anno): si comprende cosa prova l’Altro ma tale comprensione avviene in una sorta
di gabbia costituita dal proprio Sé e quindi si propongono soluzioni per alleviare il disagio dell’Altro che
sono adatte a sé stessi e non necessariamente all’Altro
• empatia per i sentimenti altrui (dai 3 anni): si comprende cosa prova l’Altro e si propongono soluzioni per
alleviare il disagio dell’Altro che si ritiene possano essere adatte per lui
• empatia per la condizione esistenziale degli altri (tarda infanzia): si comprende «pienamente» il ruolo
giocato dalle condizioni permanenti in cui si svolge l’esistenza dell’Altro

IL “RIFERIMENTO SOCIALE”
Esperimento Klinnert et al. 1983 – età 12-18 m.
Ai b. vennero dati tre giocattoli e si studiò se la loro reazione dipendesse da quella delle madri:
- M. mostra gioia: b. prende il giocattolo
- M. mostra paura: b. evita il giocattolo
- M. mostra reazione neutra: alcun effetto

Il controllo emozionale riguarda due differenti aspetti:


- controllo dell’espressione esteriore
- controllo dell’esperienza interiore

Socializzazione delle emozioni


EMOZIONI E SOCIETA’
Ogni società ha elaborato modalità socialmente accettate di affrontare le emozioni, e una parte importante della
sua peculiarità sta nell’insieme di regole implicite e esplicite che si ritiene i membri debbano seguire quando
esprimono i loro sentimenti. Trasmettere queste regole ai bambini è un aspetto molto importante della
socializzazione.
REGOLE DI ESPRESSIONE
Sono le convenzioni che governano la manifestazione delle emozioni in un gruppo sociale, sia che si tratti di una
certa cultura, di una famiglia o di un gruppo di pari. Grazie a queste regole le persone diventano prevedibili agli
occhi degli altri.

 Minimizzazione: messa in atto di una riduzione dell’intensità dell’espressione emotiva rispetto


all’emozione realmente provata (una persona rompe qualcosa in casa vostra)
 Massimizzazione: Messa in atto di una esagerata espressione emotiva rispetto alla vera intensità
dell’emozione provata. Si riferiscono principalmente al modo in cui vengono espresse le emozioni positive,
ma possono riguardare anche quelle negative (dimostrare gioia per una telefonata ricevuta)
 Mascheramento: Viene applicato quando si ritiene adeguata una espressione neutra al posto della reale
emozione provata (poker)
 Sostituzione: Viene applicata quando si pensa che sia opportuno esprimere un’emozione diversa da quella
provata. L’emozione espressa può essere anche l’opposto di quella realmente provata. (Dimostrare gioia al
posto di delusione per un regalo ricevuto che non ci piace)

Acquisizione delle regole: Le regole vengono acquisite in tempi diversi, le prime ad essere acquisite sono: -
minimizzazione (il piccolo di 2 anni che cade e si fa male ma cerca di non farlo vedere)
-massimizzazione (il piccolo di 2 anni che accentua il pianto per attirare l’attenzione della mamma dimostra di
saper già padroneggiare la regola)
Il mascheramento si impara tardivamente, verso la preadolescenza, legato con aspetto di occultazione della
espressione emotiva per differenziazione del Sé pubblico e privato.
La sostituzione esperimenti Saarni (età 6-10 anni). Venivano dati ai bambini in regalo degli oggetti non attraenti
per studiare le loro reazioni – solo i bambini più grandi riuscivano a sostituire l’emozione di delusione con la gioia.

Esecuzione vs consapevolezza: Occorre distinguere fra ciò che significa essere in grado di usare delle regole di
espressione e SAPERE cosa si sta facendo  esperimento Harris ha intervistato bambini in grado di sostituire
delusione con gioia - In età prescolare la consapevolezza è molto scarsa, emerge chiaramente solo dai 6 anni

- A 2-3 anni i b. sono capaci di esprimere una emozione che non stanno provando
- A 3-4 anni capiscono che vi è la possibilità di esprimere un’emozione diversa da quella provata ma si tratta
di una conoscenza teorica
- Dai 6 anni impara quale emozione manifestare nelle diverse occasioni
Il controllo dell’esperienza interiore può avvenire a due livelli: modulazione dell’intensità emotiva + modificazione
dello stato emotivo  regolazione emotiva = capacità di mantenere l’organizzazione comportamentale a
fronte di elevati stati di attivazione emozionale sia di segno positivo che negativo
Le strategie utilizzate sono di due tipi:
AUTO-REGOLATORIE
3-6 anni: Vengono messi in atto dei comportamenti diretti verso di sé: riorientamento dell’attenzione: distogliere
lo sguardo; esplorare/manipolare l’ambiente + Comportamenti autoconsolatori: dito in bocca, grasping di una
mano sull’altra, etc + uso dell’oggetto transizionale, uso del gioco di finzione
6-10 anni: Mentalizzazione emotiva: riflessione sugli stati provati;uso del gioco di finzione; comprendono che il
loro stato emotivo può essere modificato influenzando i fattori situazionali: strategie comportamentale +
utilizzando strategie intrapsichiche o cognitive: pensare ad altro
Preadolescenza e adolescenza: Strategie comportamentali Strategie cognitive: distanziamento cognitivo +
mentalizzazione emotiva: riflessione sugli stati provati + ripensare alle proprie credenze, ai propri desideri, ai
propri piani + Strategie disfunzionali: farsi del male; autopunirsi; ecc.

ETERO-REGOLATORIE
1-3 anni: viene segnalata al care-giver la necessità di intervento attivo per attuare la regolazione: Coinvolgimento
sociale positivo: riferimento sociale, ricerca di contatto fisico, richiamo esplicito del care-giver + Coinvolgimento
sociale negativo: pianto, protesta, ritiro
3-6 anni: Viene segnalata al care-giver e/o ai pari la necessità di intervento attivo per attuare la regolazione +
Parlare delle emozioni provate
Dai 6 anni in poi: Viene segnalata ad adulti e/o pari selezionati la necessità di intervento attivo per attuare la
regolazione + parlare di emozioni con altri +discutere delle possibili soluzioni dei problemi con altri;

Differenze individuali
- fattori temperamentali;
- relazione di attaccamento;
- opportunità di discutere delle emozioni provate con un adulto;
- Strategie di educazione emotiva del genitore: modeling; coaching; contingency;
- emotion coaching philosophy vs dismissing meta-emotion philosophy

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