Sei sulla pagina 1di 2

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stabilisce il ruolo essenziale della salute mentale per la

realizzazione sociale dell’individuo e del suo stato di salute complessivo. Evidenze indicano che i disturbi
mentali, già oggi una delle principali fonti di sofferenza e disabilità nel mondo, sono in progressivo
aumento. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) promuove la ricerca e la sua applicazione con particolare
attenzione alle fasi di particolare criticità come quelle perinatale, l’infanzia, l’adolescenza e la senescenza.
Le condizioni e le malattie studiate includono i disturbi del neuro sviluppo, la depressione, le sindromi
ansiose, i disturbi ossessivo-compulsivi, emozionali, cognitivi, mnemonici e psicosomatici, anche correlati
allo stress.
In riferimento approfondirò la sindrome di Asperger.

La sindrome di Asperger
La “Sindrome di Asperger” prende il suo nome dal medico austriaco Hans Asperger, che per primo ha
identificato, studiato e descritto un gruppo di bambini con particolari comportamenti nell’interazione
sociale, nelle abilità comunicative e negli interessi. E’ stata inserita, per la prima volta nel 1994, nel DSM 4
(Diagnostic and Sta tistical Manual of Mental Disorders) come sottocategoria dei Disturbi Pervasivi dello
Sviluppo. Con l’introduzione del DSM 5 (2013) si apportano delle modifiche all’inquadramento nosografico
di tali disturbi: la sindrome di Asperger, il Disturbo Autistico, Il Disturbo Pervasivo Non Altrimenti
Specificato sono inseriti all’interno di un’unica categoria diagnostica definita Disturbi dello Spettro
Autistico. Al fine di rappresentare e considerare le varie modalità con cui si possono esprimere i disturbi
dello spettro autistico, sono stati inseriti alcuni specificatori clinici (livello di sviluppo, livello di gravità, età
cronologica..) e caratteristiche associate (disturbi genetici, epilessia, disabilità intellettiva…).In pratica, sarà
possibile sostituire la definizione di “Sindrome di Asperger” con quella di “Spettro autistico”, specificando
che la persona interessata non ha disabilità intellettiva, ha una discreta capacità di autonomia e che non ha
necessità di un supporto intensivo.
Caratteristiche cognitive/sociali/personali
•Ritardo nella maturità sociale e nel pensiero sociale
•Difficoltà nel fare amicizie e spesso vittime di bullismo
•Difficoltà nel controllo e nella comunicazione delle emozioni
•Insolite capacità linguistiche che includono un ampio vocabolario e una sintassi elaborata ma in
concomitanza con capacità di conversazione immature, prosodia insolita e tendenza ad essere pedanti.
•Interessi insoliti per argomento o intensità
•Profilo insolito nelle difficoltà di apprendimento
Teoria della mente
• Difficoltà nel decodificare i messaggi dallo sguardo delle altre persone
• Tendenza ad un´interpretazione letterale di quello che dicono le altre persone
• Tendenza ad essere considerati maleducati ed irrispettosi
• Ingenuità ed onestà nei bambini
• Tempi maggiori per processare informazioni sociali a causa dell´utilizzo del ragionamento piuttosto che
dell´intuito
•Sfinimento fisico ed emotivo causato dalla socializzazione
Alcuni bambini con la sindrome di Asperger possono avere difficoltà a giocare a giochi del “fare finta” e
preferiscono argomenti legati alla logica e ai sistemi, come la matematica. Alcuni occupano il tempo in una
gamma limitata di attività immaginative, che possono essere perseguite in modo rigido e ripetitivo. La
maturità emotiva dei bambini con sindrome di Asperger è di solito inferiore di tre anni rispetto ai coetanei.
Possono avere un vocabolario limitato o mancano di termini nel descrivere le proprie emozioni.
C´è un´associazione tra la sindrome di Asperger e lo sviluppo di un disturbo dell´umore aggiuntivo o
secondario, tra cui depressione, disturbi d´ansia e problemi nella gestione della rabbia e nella
comunicazione dell´amore e dell´affetto. Le persone con la sindrome di Asperger appaiono vulnerabili a
sentimenti di depressione e un bambino/adulto su tre soffre di depressione clinica. La gestione delle
emozioni in bambini ed adulti con sindrome di Asperger può essere concettualizzata come un problema
nella gestione dell´energia, ovvero della presenza eccessiva di energia emotiva e difficoltà nel suo controllo
e nel suo rilascio costruttivo.
Per cercare di rendere il mondo meno confuso, le persone con la sindrome di Asperger possono avere
regole e rituali che sono ripetitivi e insistenti ad esempio, possono insistere nell’andare sempre vestiti nello
stesso modo a scuola oppure in classe, possono arrabbiarsi se vi è un cambiamento improvviso al
calendario e spesso necessitano del “loro” ordine; molti ragazzi diventano oppositivi o distratti se obbligati
ad attività di routine o poco stimolanti.
In occasione della giornata mondiale dell'autismo la rivista "Psychoneuroendocrinology" nell’aprile 2009
pubblica il risultato di una ricerca condotta presso le Università di Bath e di Bristol, dalla quale risulta che
alcuni sintomi della sindrome di Asperger sembrano legati a un anomalo andamento dei livelli dell'ormone
dello stress, il cortisolo.
Normalmente si ha un picco di questo ormone poco dopo il risveglio, per poi avere una progressiva
diminuzione dei suoi livelli ematici. Si ritiene che il picco dia un segnale di all'erta al cervello e prepari
l'organismo agli impegni della giornata, rendendo la persona più cosciente dei cambiamenti che avvengono
intorno a lei.
Nei bambini che soffrono della sindrome di Asperger, tuttavia, questo picco mattutino non si manifesta e
questo, dicono i ricercatori, può dar conto del fatto che essi si trovino in imbarazzo di fronte anche a
cambiamenti di piccola entità nella loro routine quotidiana o nel loro ambiente.
Il cortisolo, un ormone prodotto dal surrene su impulso del cervello, è l’ormone simbolo dello stress: nei
momenti di maggior tensione determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a
disposizione l’energia di cui il corpo ha bisogno. Insieme al cortisolo vengono poi liberate adrenalina e
noradrenalina; la combinazione di questi tre elementi aumenta la pressione sanguigna per migliorare le
prestazioni fisiche e la prontezza.
Passata la situazione di stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro
frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa. Questa fase è essenziale: senza di essa si
verificano le condizioni per l’esaurimento.
Alcuni studi ritengono che i bambini con sindrome di Asperger non hanno questi picchi, si osserva anche
come il fatto che alcuni sintomi della sindrome di Asperger siano da imputare più a una risposta da stress
che a problemi di comportamento. A tal proposito l’insegnante dovrebbe sviluppare strategie che
permettano di evitare uno stress negativo in questi bambini.

Il trattamento della sindrome di Asperger:

- Formazione sulle abilità sociali, in gruppi o sessioni individuali, i terapeuti insegnano al bambino come
interagire con gli altri e come esprimersi in modi più appropriati. Le abilità sociali sono spesso meglio
apprese modellando il comportamento tipico.
-Terapia della lingua parlata, aiuta a migliorare le capacità di comunicazione dei bambini. Per esempio,
imparare ad usare un normale schema di salita e discesa quando parla piuttosto che un tono piatto o su
come tenere il passo con una conversazione a due vie e capire gli spunti sociali come i gesti delle mani e il
contatto visivo.
-Terapia cognitivo-comportamentale (CBT), supporta il bambino a cambiare il suo modo di pensare, in
modo che possa controllare meglio le sue emozioni e i comportamenti ripetitivi. Egli sarà in grado di
ottenere una guida su cose come esplosioni, crolli e ossessioni.
-Educazione e formazione dei genitori ovvero imparare le stesse tecniche insegnate al bambino in modo da
poter lavorare sulle abilità sociali a casa o anche il sostegno di un consulente per aiutare i genitori ad
affrontare le sfide della vita.
-Analisi del comportamento applicato, sii tratta di una tecnica che incoraggia le abilità sociali e di
comunicazione positiva nel bambino. Il terapeuta tramite la lode o altri “rinforzi positivi” per ottenere
risultati.
In conclusione ritengo con il giusto trattamento, il bambino può imparare a controllare alcune delle sfide
sociali e di comunicazione che si trova ad affrontare e può fare bene a scuola e continuare ad avere
successo nella vita.

Potrebbero piacerti anche