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• Disabilità intellettive
• Disturbi della comunicazione
• Disturbo dello spettro dell’autismo
• Disturbo da deficit di attenzione/iperattività
• Disturbo specifico dell’apprendimento
• Disturbi del movimento (comprendono il disturbo dello
sviluppo della coordinazione, il disturbo da movimento
stereotipato e i disturbi da tic)
Comorbidità
Disturbi specifici di apprendimento (frequente)
Disturbo di sviluppo di coordinazione motoria (frequente)
Disturbo Oppositivo-provocatorio (frequente)
Disturbo di Condotta
Ansia
Disturbo da tic
Disturbo dello Spettro Autistico
Depressione
Disturbo da uso di sostanze
Eziologia
L’ADHD è un disturbo ad eziologia multifattoriale
i fattori responsabili della sua manifestazione sono diversi:
genetici, neuro-biologici, ambientali.
Fattori genetici
Disordini neurotrasmettitoriali
Esordio precoce
Associazione con altri Disturbi Evolutivi
Persistenza del disturbo nel tempo
Miglioramento con trattamento farmacologico
Fattori genetici
Studi genetici mostrano un’ereditarietà del 60-75% suggerendo
che molti geni, ciascuno con un effetto piccolo ma significativo,
interagisca con fattori ambientali incrementando la suscettibilità
all’ADHD (Cortese, 2012).
Alta prevalenza di ADHD e disturbi mentali nei familiari dei
pazienti;
studi sulle adozioni: maggiore prevalenza di ADHD nei
genitori biologici rispetto ai genitori adottivi
Studi su gemelli: Coefficienti di ereditarietà: 0,65-0,91
Prognosi
L'inizio della scuola e le interazioni con il gruppo in classe
possono esacerbare la sintomatologia dei bambini con
disturbo da deficit di attenzione/iperattività non ancora
diagnosticati o trattati inadeguatamente. Difficoltà di relazioni
sociali e affettive possono persistere durante la crescita. La
scarsa accettazione da parte dei pari e il ritiro sociale tende ad
aumentare con l'età e con l'accentuarsi dei sintomi.
Il deficit di attenzione/iperattività, quando non identificato e
adeguatamente trattato, può essere una condizione di rischio
per comportamenti di abuso di sostanze. Sebbene con l'età la
sintomatologia si attenui gli adolescenti e gli adulti possono
continuare a presentare altri disturbi associati.
Predittori di prognosi negativa nell'adolescenza e nell'età
adulta sono la presenza di :
-basso livello intellettivo, aggressività, problemi sociali e
interpersonali, presenza di psicopatologia in famiglia.
In età adolescenziale e adulta si possono presentare problemi
principalmente legati ad insuccessi scolastici, a scarsa
autostima ed alla capacità di sviluppare o meno un
comportamento sociale appropriato. Gli adolescenti e gli
adulti che presentano un disturbo da deficit di
attenzione/iperattività di tipo impulsivo predominante
possono presentare alta incidenza di disturbi di personalità e
di comportamenti antisociali (es. Disturbo Antisociale di
Personalità); la maggior parte di loro continua a manifestare
impulsività, iperattività e difficoltà nelle relazioni sociali.
Trattamento
Terapia cognitivo-comportamentale
Terapia farmacologica con farmaci stimolanti come il
metilfenidato (in preparazioni a breve e a lunga durata
d'azione)
Terapia farmacologica con atomoxetina, inibitore selettivo
della ricaptazione della noradrenalina.
Farmaci stimolanti
I farmaci psicostimolanti rappresentati dal metilfenidato sono i
più usati.
Il Metilfenidato agisce modulando i livelli di dopamina e, in
misura minore, di noradrenalina presenti nello spazio sinaptico.
Questa azione modifica la trasmissione dei segnali tra due
neuroni, potenziando la trasmissione dopaminergica deficitaria e
attenuando lo stato di iperattività dopaminergica.
La risposta è variabile e la posologia dipende dalla gravità dei
sintomi comportamentali e dalla tollerabilità individuale al
farmaco.
Terapia comportamentale
Il counseling, che comprende terapia cognitivo-
comportamentale (p. es., automonitoraggio, modellamento,
imitazione), è spesso efficace. Il rispetto delle regole e la routine
sono essenziali.
Intervento sul bambino
Trattamento individuale mirato a: migliorare i tempi di
attenzione, favorire il controllo motorio, incrementare le abilità di
gestione delle emozioni, abituare al rispetto di regole, potenziare
corrette interazioni interpersonali, insegnare abilità di tipo
strategico, recuperare la motivazione incrementando anche
l’autostima.
Il comportamento in classe è spesso migliorato dalla riduzione
degli stimoli ambientali rumorosi e visivi, dalla somministrazione
di compiti di durata appropriata e dalla vicinanza
dell'insegnante.
L’intervento è mirato alla gestione delle contingenze
comportamentali ed in particolare al “rinforzo” di risultati positivi
sul piano dell’apprendimento e del comportamento.
Quando a casa le difficoltà persistono, i genitori vanno
incoraggiati a chiedere l'assistenza professionale di specialisti, e
sostenuti nell'esercizio della gestione delle tecniche
comportamentali (attraverso percorsi di parent training).
Aggiungere degli incentivi e dei premi aiuta nella gestione del
comportamento e risulta spesso efficace.
Obiettivo dell’intervento con i genitori è aiutarli a comprendere
meglio il comportamento del bambino alla luce delle informazioni
sul disturbo, e che abiliti competenze educative in grado di
gestire il comportamento, l’emotività e le strategie di pensiero
del bambino
UMORE ARRABBIATO/IRRITABILE
1. Spesso va in collera
2. E’ spesso suscettibile o facilmente irritabile
3. È spesso arrabbiato o rancoroso
DOP dimensioni
• Umore collerico
• Comportamento polemico/provocatorio
• Vendicatività (tratti calloso-anemozionali -->aggressività)
Decorso e comorbilità
• L’oppositività e l’irritabilità emergono inizialmente
nell’ambiente familiare e successivamente si possono
sviluppare anche in altri contesti.
• Deve essere valutata con attenzione quale sia la componente
prevalente nella storia del bambino, in quanto può
determinare traiettorie evolutive differenti e rischio di
sviluppare Disturbi dell’Umore (Depressione o Disturbo
Bipolare) (tipo collerico/irritabile) in adolescenza o altri
disturbi quali Disturbo da uso di sostanze in età adulta,
Disturbo della Condotta in adolescenza e Disturbo di
Personalità Antisociale in età adulta.
• I campanelli d’allarme a cui prestare attenzione per
l’evoluzione verso condotte antisociali sono: l’insensibilità, la
freddezza, la premeditazione e l’assenza di senso di colpa.
• Il Disturbo Oppositivo Provocatorio frequentemente si
presenta in comorbilità con altri disturbi psicopatologici
dell’età evolutiva. In particolare ADHD, Disturbo
dell’Apprendimento, Disturbo della Condotta,
sintomatologia ansioso-depressiva.
• Alcuni autori hanno evidenziato come il DOP, l’ADHD ed il
Disturbo della Condotta siano delle condizioni distinte età
correlate, ma che tuttavia possono considerarsi espressione
di un unico spettro psicopatologico (Rowe et al., 2002).
Il trattamento prevede:
• Intervento psico-educativo volto a stimolare specifiche
competenze non presenti nel repertorio comportamentale
del bambino
• percorso di Parent Training per i genitori per migliorare la
capacità di gestione del bambino e delle interazioni
all’interno del nucleo familiare
• lavoro con la scuola per modificare il comportamento in
classe e la relazione con i compagni
• eventuale psicoterapia per gli aspetti emotivi
• eventuale terapia farmacologica specifica, quando indicata,
che ha come target l’aggressività, l’impulsività e la presenza
dei disturbi in comorbidità.
D i s t u r b o d e l l a C o n d o t t a (DC)
Trattamento
Quando si inizia un trattamento, come prima cosa devono essere
messi in evidenza gli obiettivi da raggiungere. In particolare nei
Disturbi del Comportamento essi sono:
• Riduzione dei comportamenti disfunzionali , utili i
programmi per il controllo di rabbia e aggressività in
bambini e adolescenti
• Ampliamento delle capacità di adattamento sociale
• Valorizzazione dei “punti di forza”
• Prevenzione del fallimento e/o abbandono scolastico
• Inserimento in attività extracurriculari
• Indicazione di percorsi terapeutico-riabilitativi al termine del
trattamento
• Inserimento di terapia farmacologica se presente
comorbidità psichiatrica
EPIDEMIOLOGIA ED EVOLUZIONE
DOP e DC: continuum evolutivo DOP DC Disturbo di
Personalità Antisociale (DPA) in età adulta;
DOP: punto nodale per lo sviluppo di altri quadri psicopatologici
(Dist. D’ansia, Depressione).