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Disabilità intellettiva

Definizione e criteri diagnostici

Le disabilità intellettive (o disturbo dello sviluppo intellettivo) è un disturbo solitamente con


esordio nell’infanzia che comprende deficit del funzionamento intellettivo e adattivo a livello
concettuale, sociale e pratico.

Nel DSM V i criteri per la diagnosi di disabilità intellettive sono i seguenti:

“A. Deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero
astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dell’esperienza,
confermati sia da una valutazione clinica sia da test di intelligenza individualizzati e standardizzati.

B. Deficit del funzionamento adattivo che porta al mancato raggiungimento degli standard di
sviluppo e socioculturali di autonomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i
deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, come la
comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma, attraverso molteplici ambienti quali
casa, scuola, ambiente lavorativo, comunità.

C. Esordio dei deficit intellettivi e adattivi durante il periodo dello sviluppo.” (DSM-V, 2014, p.
38).

Sebbene l’uso dei test standardizzati per il calcolo del QI sia presente nel criterio A, da solo non è
sufficiente a determinare una diagnosi di disabilità intellettiva ma esso va confrontato con i livelli
adattivi che comprendono la comunicazione, la cura della persona, capacità sociale, il
funzionamento scolastico e lavorativo, il tempo libero, la salute e la sicurezza.

Livelli di gravità e principali aree di compromissione

Nel DSM V inoltre sono stati classificati vari livelli di gravità in base alle compromissioni nel
funzionamento adattivo:

Lieve
i soggetti con questo livello di Disabilità intellettiva solitamente hanno una compromissione
minima nelle aree sensomotorie, e spesso in età prescolare non sono distinguibili dai bambini senza
disabilità. Durante l’età scolare sono presenti difficoltà nell’apprendimento di abilità scolastiche
come la lettura, scrittura, capacità di fare calcoli e concetti di tempo e denaro. Per questo spesso
possono aver bisogno di appoggio, di guida, e di assistenza. Spesso gli individui con disabilità
intellettive sono facilmente distratti e hanno un minore orientamento compito Cavanagh (2001).
A livello sociale l’individuo risulta più immaturo nelle interazioni sociali e la conversazione e il
linguaggio sono di tipo concreto. In alcuni casi si possono riscontrare difficoltà nel controllare le
emozioni e il comportamento in maniera adeguata e presentano una limitata comprensione del
rischio sociale e del giudizio sociale rendendo spesso queste persone manipolabili. Durante l'età
adulta, essi di solito acquisiscono capacità sociali e occupazionali adeguate per un livello minimo di
auto sostentamento, di solito sono compromesse le funzioni esecutive e il pensiero astratto
prediligendo un approccio ai problemi di tipo concreto.

Moderata
La maggior parte dei soggetti con questo livello di disabilità acquisisce capacità comunicative
durante l’età prescolare ma molto meno complessa dei propri coetanei. Attraverso, una quotidiana
supervisione e ampi periodi di insegnamento, possono provvedere alla cura della propria persona.
Possono anche beneficiare dell'addestramento alle attività sociali e lavorative, ma difficilmente
progrediscono oltre il livello della seconda elementare nelle materie scolastiche. Durante
l'adolescenza, le loro difficoltà nel riconoscere le convenzioni sociali possono interferire nelle
relazioni con i coetanei. Nell'età adulta, la maggior parte riesce a svolgere lavori che richiedono
limitate abilità concettuali e comunicative, sotto supervisione in ambienti di lavoro protetti o
normali. Essi si adattano bene alla vita in comunità, di solito in ambienti protetti.

Grave
Durante la prima infanzia essi acquisiscono un livello minimo di linguaggio comunicativo, Durante
il periodo scolastico possono imparare a parlare ma comprendono poco il linguaggio scritto o i
concetti di numero tempo e denaro. Essi devono essere supportati nelle attività elementari di cura
della propria persona. Nell'età adulta, possono essere in grado di svolgere compiti semplici in
ambienti altamente protetti.

Estrema
Durante la prima infanzia, essi mostrano una forte compromissione del funzionamento senso
motorio e una comprensione limitata del linguaggio. Uno sviluppo ottimale può verificarsi in un
ambiente altamente specializzato con supporto costanti, e con una relazione personalizzata con la
figura che si occupa di loro. Lo sviluppo motorio e le capacità di cura della propria persona possono
migliorare se viene fornito un adeguato sostegno e insegnamento.
Spesso individui con disabilità intellettive presentano altri disturbi che possono compromettere lo
sviluppo cognitivo, adattivo e sociale, come il disturbo di deficit di attenzione e iperattività
(Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHD) o disturbi schizofrenici.

Alcune sindromi genetiche che presentano una trattazione specifica come Sindrome di Down,
sindrome di williams etc. possono essere causa di disabilità intellettiva e di funzionamento
intellettivo limite. Le sindromi presentano caratteristiche peculiari a seconda del tipo di sindrome
stessa.

La sindrome di Down, o trisomia 21, è una condizione genetica causata dalla presenza di un
cromosoma 21 in più. La sindrome di Down è la più diffusa anomalia cromosomica nell’uomo. È in
genere associata ad un ritardo nella capacità cognitiva e nella crescita fisica e ad un particolare
insieme di caratteristiche del viso (occhi a mandorla, pieghe epicanti ali agli angoli interni
dell’occhio viso rotondo schiacciato con sella nasale larga e appiattita)(Vianello 2008)

Lo sviluppo cognitivo è caratterizzato da uno span verbale inferiore al normale, cioè hanno minore
capienza nel ricordare parole o articolarle bene mentre riescono abbastanza bene nei compiti
visuospaziali (Vianello 2008).
La gravità della disabilità è molto variabile tra gli individui affetti. La maggior parte rientra nella
gamma di lievi o moderatamente disabili.
Le competenze linguistiche mostrano una differenza tra comprendere un discorso ed esprimere la
parola. Comunemente gli individui con sindrome di Down hanno un ritardo del linguaggio. Le
abilità motorie sono in ritardo e ciò spesso può interferire con lo sviluppo cognitivo. Tuttavia le
condizioni motorie sono molto differenti tra individuo e individuo (Vianello 2008).

Musicoterapia e disabilità intellettive

L'educazione musicale è un importante aspetto dello sviluppo educativo e , come tale , può essere
applicato anche ad programmi di formazione per le persone con disabilità intellettiva.
La musicoterapia nel trattamento delle disabilità intellettive tiene in considerazione la frequente
presenza di patologie più strutturate, di cui le disabilità intellettive si caratterizzano.
Inoltre, la tipologia di intervento varia necessariamente a seconda della gravità delle disabilità. Per
quanto riguarda disabilità intellettive lievi e moderate, la tipologia di intervento prevede il supporto
all’attività didattica dell’individuo, cioè la strutturazione di esercizi-gioco che rinforzino le
acquisizioni logico-matematiche e verbali conseguite. Inoltre si pone l’attenzione sulla dimensione
relazionale, attraverso l’utilizzo dello strumentario, e sulla dimensione emotiva, in particolare
ponendosi come obiettivo la capacità di raccontarsi, di esprimere le proprie emozioni, di
condividere con gli altri le proprie emozioni.
Invece per disabilità gravi e estreme, l’attenzione si concentra sulla dimensione relazionale,
focalizzandosi cioè sul potenziamento dell’empatia, dell’attenzione condivisa, della reciprocità.
Altro nodo fondamentale è il riconoscimento e il potenziamento delle capacità espressive del
paziente, dando cioè valore creativo alle stereotipie e stimolando i pazienti all’espressione
canalizzata attraverso lo strumentario o nel canto.

La musicoterapia nel trattamento della Sindrome di Down ha l’obiettivo di costruirei un percorso


sonoro-motorio-musicale, che miri a:

– migliorare l’articolazione del linguaggio (Interventi musicali mirati influenzano la comunicazione


degli individui con disabilità intellettive. I miglioramenti nello sviluppo delle competenze musicali
appaiono anche nello sviluppo di determinate capacità di comunicazione che sono importanti in
termini di interazioni interpersonali MacDonald et al 1999)

– migliorare le capacità attentive e di concentrazione (L’utilizzo della musica produce un ambiente


sicuro, che aiuta a riorientare l'attenzione degli individui con disabilità intellettiva in modo che
siano in grado di concentrarsi su un compito particolare e che ne riduca l'iperattività Surujlal 2013).

– sviluppare le capacità relazionali (La musica serve come mezzo e strumento per attività di gruppo
in quanto crea un'energia unificante e un quadro coerente in cui i bambini con disabilità intellettiva
sono in grado di esprimersi attraverso altri linguaggi come quello corporeo e non verbale (come la
danza, il movimento. Surujlal 2013).

L’utilizzo della voce e del canto assume una grande importanza per la stimolazione del linguaggio e
favorisce l’espressione. Inoltre, durante il percorso musicoterapico è importante la condivisione
emotiva, stimolata dall’ascolto di musiche selezionate sia dai pazienti che dal terapista.

Bibliografia:

American Psichiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali
(DSM) – 5° versione.
Cavanagh, C.E. (2001). Classroom behavior and social interaction among children with LD and
ADHD: a literature review with implications for dance/movement therapy: Unpublished Master’s
Thesis. MCP Hahnemann University, Pennsylvania.

MacDonuld R.A., O'Donnell. P.J., Duvies J.B.(1999). An Empirical Investigation into the Effects of
Structured Music Workshops for Individuals with Intellectual Disabilities Journal of Applied
Research in Intellectual Disabilities BILD Publications Vol. 12, No 3, pp. 225-240.

Surujlal, J. (2013) Music and Dance as Learning Interventions for Children with Intellectual
Disabilities. Mediterranean Journal of Social Sciences MCSER Publishing, Rome-Italy Vol 4 No
10.

Vianello R. (2008). Disabilità intellettive. Per studenti di laurea magistrale. Edizioni Junior.
Bergamo.

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