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E COME COMPILARLO
Prof.ssa Virginia Sampietro
BES
I DSA tecnicamente non sono dei BES, ma i DSA necessitano di Bisogni Educativi
Speciali a scuola, ovvero di interventi e strategie didattiche specifiche per i
DSA.
Lo stesso principio vale per l’ADHD, o Disturbi del Linguaggio o svantaggio
socio-culturale. Tutti questi necessitano di un Bisogno Educativo Speciale a
scuola.
“In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi
specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti
dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana”(Dir. MIUR
22/12/2012).
CHI SONO I BES?
BES E DSA
- Se hanno diagnosi di ADHD, Disturbi del Linguaggio, Disturbi della coordinazione motoria o non-
verbali allora la scuola è in grado di decidere in maniera autonoma, “se” utilizzare, o meno, lo
strumento del PDP, in caso non lo utilizzi ne scrive le motivazioni, infatti: “la scuola può intervenire
nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la
convenienza. (…) il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un
Piano Didattico Personalizzato con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative,
avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione” (Piano Didattico Personalizzato, pag.
2 Nota Ministeriale MIUR del 22/11/2013, n°2363)
c) Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: “Tali tipologie di BES dovranno
essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori
dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche”(Area
dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013).
Il temine “ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” presuppone che un
alunno (in assenza di diagnosi o certificazioni mediche), il quale mostra delle difficoltà di
apprendimento legate al fatto di provenire da un ambiente con svantaggio socio-economico,
con deprivazioni culturali o linguistiche (come nel caso degli stranieri), può essere aiutato dalla
scuola con l’adozione di percorsi individualizzati e personalizzati come strumenti compensativi
e/o dispensativi (pag. 3 CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013) ma “non” è obbligata a fare il PDP,
dunque sceglie in autonomia se fare o meno un PDP, e questi interventi dovranno essere per il
tempo necessario all’aiuto in questione.
Alcuni BES possono essere anche
temporanei
I Bisogni Educativi Speciali degli alunni nell’area dello svantaggio socio-
economico, linguistico e culturale, prevedono interventi verificati nel tempo
così da attuarli solo fin quando serve. Daremo priorità alle strategie educative e
didattiche più frequenti anziché alle modalità di
dispensazione/compensazione.
“Si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinchè siano messi in
atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni
di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative (…) avranno
carattere transitorio ed attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le
strategie educative e didattiche (…) più che strumenti compensativi e misure
dispensative” (pag. 3 CM MIUR n° 8-561 del 6/3/2013)
Cos’è il PDP ?
La cosa più importante per il quale sono state elaborate queste normative, facciamo corsi di
formazione e per cui siamo qui a discutere è di certo una: applicare il PDP in classe.
- I PASSI PER PREPARARE IL PDP -
1. dati generali
Qui è necessario inserire i dati anagrafici del
ragazzino.
Spieghiamo alcune voci:
- Interventi pregressi: indicare se e da chi è
stato seguito, se in attività scolastiche
(progetti o altro, come previsto dall'Art3,
comma 3 legge 170/10) o extrascolastiche.
- Scolarizzazione pregressa: indicare se vi
sono indicazioni importanti come eventuali
bocciature, materie in cui è stata chiesta la
riparazione a settembre, o altro di rilevanza.
- Rapporti scuola-famiglia: indicare se e
quando la scuola ha avvisato la famiglia di
difficoltà a scuola (vedi Art3, comma 2, legge
170/10); quando la famiglia ha protocollato
la diagnosi; eventuali altre comunicazioni
ufficiali.
2. Funzionamento delle abilità di lettura,
scrittura e calcolo
In "Elementi desunti dalla diagnosi" indichiamo i
parametri tecnici richiesti.
Attivate dal consiglio di classe, in questo caso vengono presentate delle opzioni tra cui scegliere,
sono un elenco di “buone pratiche” che il consiglio di classe garantisce. Molte di esse, tra l’altro,
sono quotidianamente adottate dai docenti anche in assenza di alunni DSA, ma risultano
indispensabili per tale tipologia di alunni.
8. Attività programmate
Attività di recupero
Attività di consolidamento e/o di potenziamento
Attività di laboratorio
Attività di classi aperte (per piccoli gruppi)
Attività all’esterno dell’ambiente scolastico
Attività di carattere culturale, formativo, socializzante
Gli obiettivi didattici trasversali e metacognitivi e le strategie elencate nel precedente punto
mirano al conseguimento di obiettivi didattici trasversali alle discipline, e di obiettivi
metacognitivi che, se sono importanti per ogni alunno, lo sono ancor più per gli alunni con
disturbi specifici dell’apprendimento. Occorre crocettare.
9. Misure dispensative
Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato:
dalla lettura ad alta voce;
dal prendere appunti;
dai tempi standard (dalla consegna delle prove scritte in tempi maggiori di quelli
previsti per gli alunni senza DSA);
dal copiare dalla lavagna;
dalla dettatura di testi/o appunti;
da un eccesivo carico di compiti a casa
dalla effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati;
dallo studio mnemonico di formule, tabelle; definizioni
altro ( es.: sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconico)
10. Strumenti compensativi
Si concordano:
riduzione del carico di studio individuale a casa,
l’organizzazione di un piano di studio settimanale con distribuzione giornaliera
del carico di lavoro.
le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline chi
segue l’alunno nello studio
gli strumenti compensativi utilizzati a casa (audio: registrazioni, audiolibri,…)
strumenti informatici (videoscrittura con correttore ortografico, sintesi vocale,
calcolatrice o computer con fogli di calcolo,….)
le verifiche sia orali che scritte. Le verifiche orali dovranno essere privilegiate.
di mettere per iscritto sul diario quando l’alunno/a non può svolgere i compiti
secondo le modalità stabilite con gli insegnanti
12. Patto con la famiglia e con l’alunno
Questo documento, che verrà firmato dai docenti del Cdc e dal
Dirigente Scolastico ma anche dalla famiglia (nonché dal
Tecnico competente, se ha partecipato), potrà essere verificato e
modificato nel corso dell’anno scolastico, a garanzia che quanto
previsto nel documento sia effettivamente efficace.
Daniel Pennac, Diario di scuola,
Feltrinelli
«Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile
è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia.
Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo,
è un’orchestra che prova la stessa sinfonia.
E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri
che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento
giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile
scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce
all’insieme.
Siccome il piacere dell’armonia fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo
triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo
violino, ma conoscerà la stessa musica».