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Exsultet
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«Rinuncerei a tutta la mia musica pur di aver composto l'Exsultet»
Si conoscono numerose versioni, sia testuali sia musicali. Se ne hanno testimonianze sin dalla fine del IV
secolo, benché il testo si sia consolidato e uniformato nell'attuale versione solo nella seconda metà del XII
sec. da papa Innocenzo III. Il manoscritto è composto di due parti, una scritta, letta dal celebrante o dal
chierico, e una illustrata con figure simboliche, disposte al contrario per poter essere seguite dai fedeli
durante la lettura. Il testo è suddiviso in due parti:
Indice
Il nome
Descrizione
Il testo (nel rito romano)
Testo latino
Testo italiano
Altre versioni esistenti
Il testo (rito ambrosiano)
Testo latino
Testo italiano
Precisione della datazione
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Exsultet - Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Exsultet
Il nome
"Exsultet" non è altro che la parola iniziale del testo liturgico, che, proprio per la sua specificità collegata alla
Resurrezione del Cristo, viene individuato e ricordato proprio con il suo verbo iniziale che invita i fedeli tutti
a esultare per il compimento del Mistero Pasquale.
Nella stesura del testo è molto enfatizzata la "E" iniziale, maiuscola, tra i cui "bracci" è spesso scritto il resto
della parola.
Descrizione
L'Exsultet veniva scritto su un lungo rotolo di pergamena che il diacono-cantore faceva scorrere giù dal
pulpito mentre ne narrava il contenuto.
La caratteristica di questo strumento di divulgazione del culto religioso sta nel fatto che il testo è scritto nel
senso di lettura del cantore, mentre le immagini miniate che precedono ciascuna "quartina" sono incise (e
poi dipinte), sullo stesso lato del rotolo, ma nel verso opposto a quello della parte scritta.
In tal modo, mentre la pergamena veniva fatta scorrere giù dal pulpito, anche i fedeli che non conoscevano il
latino colto potevano seguire la storia vedendo le illustrazioni, quasi l'Exsultet fosse come un moderno
fumetto. L'efficacia di questo metodo è tuttavia piuttosto discutibile, e in ogni caso i rotoli più recenti (come
quelli conservati nella concattedrale di Troia) non presentano il ribaltamento testo/immagine.
Altra caratteristica che si rileva in alcuni Exsultet, come quelli che si custodiscono a Bari, è quella di riportare,
tra le righe del testo, annotazioni "a neumi", relative alla musica che il declamante deve eseguire nel corso
della celebrazione. Non si tratta di vere e proprie note su pentagramma, ma sicuramente ne costituivano un
precursore importante: si trattava di notazioni adiastematiche, cioè note senza rigo, in uso sin dal VI secolo,
che consistevano in semplici segni, i quali indicavano lo spostamento dell'altezza da effettuare per
l'intonazione dei suoni. Questo tipo di notazione accompagerà la tradizione gregoriana per molto tempo, fino
a quando non sarà sostituita molto più tardi (XII sec) dalle note a forma di "punto quadrato" sulle righe del
tetragramma.
Di questi rotoli ne esistono in tutto nel mondo oltre trenta, ma solo 28 di questi sono da definirsi
propriamente Exsultet, in quanto incominciano con questa parola e descrivono la liturgia principale che si
celebra durante la Veglia Pasquale. Altri rotoli, di cui un altro importante esemplare è custodito a Bari, sono
altre preghiere, detti "Benedizionali", sempre relativi a celebrazioni della notte di Pasqua, ma di importanza
minore, quali quelle durante le quali si benedicono i fonti battesimali e l'Olio Santo che sarà utilizzato nel
corso dell'anno successivo.
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credentes, peccato
a vitiis saeculi et caligine peccatorum segregatos, con lo splendore della colonna di fuoco.
reddit gratiae, sociat sanctitati. Questa è la notte che salva su tutta la terra i
Haec nox est, credenti nel Cristo
in qua, destructis vinculis mortis, dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del
Christus ab inferis victor ascendit. mondo,
Nihil enim nobis nasci profuit, li consacra all'amore del Padre
nisi redimi profuisset. e li unisce nella comunione dei santi.
O mira circa nos tuae pietatis dignatio! Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli
O inaestimabilis dilectio caritatis: della morte,
ut servum redimeres, Filium tradidisti! risorge vincitore dal sepolcro.
O certe necessarium Adae peccatum, Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci
quod Christi morte deletum est! avesse redenti.
O felix culpa, O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile
quae talem ac tantum meruit habere segno di bontà:
Redemptorem! per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
O vere beata nox, Davvero era necessario il peccato di Adamo,
quae sola meruit scire tempus et horam, che è stato distrutto con la morte del Cristo.
in qua Christus ab inferis resurrexit! Felice colpa, che meritò di avere un così grande
Haec nox est, de qua scriptum est: redentore!
Et nox sicut dies illuminabitur: O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
et nox illuminatio mea in deliciis meis. il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Huius igitur sanctificatio noctis fugat scelera, Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà
culpas lavat: come il giorno,
et reddit innocentiam lapsis e sarà fonte di luce per la mia delizia.
et maestis laetitiam. Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
Fugat odia, concordiam parat lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori,
et curvat imperia. la gioia agli afflitti.
Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,
In huius igitur noctis gratia, suscipe, sancte Pater, promuove la concordia e la pace.
laudis huius sacrificium vespertinum, O notte veramente gloriosa,
quod tibi in hac cerei oblatione sollemni, che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo
per ministrorum manus creatore!
de operibus apum, sacrosancta reddit Ecclesia. In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il
Sed iam columnae huius praeconia novimus, sacrificio di lode,
quam in honorem Dei rutilans ignis accendit. che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri,
Qui, licet sit divisus in partes, nella solenne liturgia del cero,
mutuati tamen luminis detrimenta non novit. frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.
Alitur enim liquantibus ceris, Riconosciamo nella colonna dell'Esodo
quas in substantiam pretiosae huius lampadis gli antichi presagi di questo lume pasquale
apis mater eduxit. che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio.
O vere beata nox, Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo
in qua terrenis caelestia, humanis divina iunguntur! vivo splendore,
Oramus ergo te, Domine, ma si accresce nel consumarsi della cera
ut cereus iste in honorem tui nominis consecratus, che l'ape madre ha prodotto
ad noctis huius caliginem destruendam, per alimentare questa preziosa lampada.
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Il più antico di essi, denominato come "Exsultet 1", è datato tra il 1025 e il 1030 e misura in lunghezza 525
cm.
Il testo si apre con un ampio e solenne invitatorio: Exsultet iam angelica turba caelorum (esultino i cori degli
angeli), concluso dall'Amen dei fedeli: è una convocazione universale alla gioia per celebrare degnamente la
Pasqua del Signore, nella quale, in crescendo, tutti gli esseri del cielo e della terra (gli angeli, la terra, la
Chiesa, l'assemblea celebrante) sono invitati a unirsi all'esultanza per la vittoria di Cristo, il «più grande dei
re».
All'invitatorio fa seguito, introdotto da un dialogo e da un incipit analoghi a quelli che precedono il prefazio,
un rendimento di grazie particolarmente sviluppato (Vere dignum et iustum est: è veramente cosa buona e
giusta) diviso in due/tre parti, che si concludono con un nuovo Amen da parte dei fedeli. La prima sezione,
che termina con le parole Nobis in veritate proveniunt (oggi per noi si avverano in Cristo), è una
contemplazione della Pasqua-passione di Cristo, vero agnello pasquale; la seconda sezione, che va da Ecce
iam ignis (ecco: in questa notte beata la colonna di fuoco) fino al termine, riflette sulla notte pasquale come
sintesi del «mistero della salvezza», comunicata ai credenti nei sacramenti del Battesimo e dell'Eucaristia.
La parte terminale del rendimento di grazie, sebbene oggi a seguito della riforma postconciliare, non vi sia
più effettiva corrispondenza tra la successione presentata dal testo e la liturgia della veglia, commenta
pertanto la struttura celebrativa della veglia, le cui quattro parti (riti lucernali, annuncio pasquale, liturgia
battesimale, liturgia eucaristica) costituiscono il compimento tipologico di «preannunzi e fatti profetici di vari
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millenni».
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Ecce vetera transierunt, facta sunt omnia nova. Chi invece di questo corpo si ciba,
Nam circumcisionis Mosaicae mucro iam scabruit, conquista la vita perenne.
et Iesu Nave acuta lapidum obsolevit asperitas, Ecco: ogni culto antico tramonta,
Christi vero populus insignitur fronte, non inguine; tutto per noi ridiventa nuovo.
lavacro, non vulnere; Il coltello del rito mosaico si è smussato.
chrismate, non cruore. Il popolo di Cristo non subisce ferita,
Decet ergo in hoc Domini Salvatoris nostri ma, segnato dal crisma, riceve un battesimo santo.
vespertinae resurrectionis adventu
caeream nos adolere pinguedinem, Questa notte dobbiamo attendere in veglia
cui suppetit candor in specie, che il nostro Salvatore risorga.
suavitas in odore, Teniamo dunque le fiaccole accese
splendor in lumine; come fecero le vergini prudenti;
quae nec marcescenti liquore defluit, l'indugio potrebbe attardare l'incontro
nec offensam tetri nidoris exhalat. col Signore che viene.
Quid enim magis accommodum, magisque Certamente verrà e in un batter di ciglio,
festivum, come il lampo improvviso
quam Iesseico flori floreis excubemus et tedis? che guizza da un estremo all'altro del cielo.
Praesertim cum et Sapientia de semetipsa Lo svolgersi di questa veglia santa
cecinerit: tutto abbraccia il mistero della nostra salvezza;
Ego sum flos agri et lilium convallium. nella rapida corsa di un'unica notte
Ceras igitur nec pinus exusta desudat, si avverano preannunzi e fatti profetici di vari
nec crebris sauciata bipennibus cedrus illacrimat, millenni.
sed est illis arcana de virginitate creatio; Come ai magi la stella,
et ipsae transfiguratione nivei candoris albescunt. a noi si fa guida nella notte
Eandem vero papyrum liquida fontis unda producit, la grande luce di Cristo risorto,
quae instar insontis animae che il sacerdote con apostolica voce oggi a tutti
nullis articulatur sinuata compagibus, proclama.
sed, virginali circumsepta materiae, E come l'onda fuggente del Giordano
fit hospitalis ignibus, alumna rivorum. fu consacrata dal Signore immerso,
Decet ergo adventum Sponsi ecco, per arcano disegno,
dulciatis Ecclesiae luminaribus opperiri, l'acqua ci fa nascere a vita nuova.
Et largitatem sanctitatis acceptam, Infine, perché tutto il mistero si compia,
quanta valet devotionis dote pensare, il popolo dei credenti si nutre di Cristo.
nec sanctas interpolare tenebris excubias, Per le preghiere e i meriti santi di Ambrogio,
sed tedam sapienter perpetuis praeparare sacerdote sommo e vescovo nostro,
luminibus, la clemenza del Padre celeste
ne, dum oleum candelis adiungitur, ci introduca nel giorno del Signore risorto.
adventum Domini tardo prosequamur obsequio, A lui onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
qui certe in ictu oculi, ut coruscus, adveniet.
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Pertanto gli Exsultet sono conservati in teche in legno coperte da cristallo, il più possibile isolati
dall'ambiente esterno per impedire all'umidità (ivi compresa quella derivante dalla traspirazione fisiologica
dei, spesso numerosi, gruppi di visitatori nelle sale in cui sono esposti) di intaccare i fragili strati pittorici e,
per lo stesso motivo, essi devono essere tenuti al buio e illuminati, con particolari corpi illuminanti a non più
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Note
1. ^ Domenica del sole 24 ore
2. ^ Missale ambrosianum, 1983. Fra parentesi quadre le varianti dell'editio typica 1902.
3. ^ Messale ambrosiano, Milano 1976-1986-1991
Voci correlate
O felix culpa
Pasqua
Triduo pasquale
Veglia pasquale
Cero pasquale
Neuma
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Riproduzione della partitura contenuta in: Missale Romanum, Roma, fratelli Salvioni, 1761, pp. 139-144,
su scribd.com.
Versione ambrosiana (PDF), su cantoambrosiano.com.
Testo in inglese, su domcentral.org. URL consultato il 25 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2007).
Testo in latino, su unipiams.org.
Illuminated Manuscript of an Medieval Exultet from Bari in Italy, su immaginidistoria.it (archiviato dall'url
originale il 16 aprile 2009).
Le api negli Exsultet, su apicolturaonline.it.
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