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I criteri sono:
• compromissione qualitativa dell’interazione sociale
- comportamenti non verbali (sguardo, mimica, posture…)
- Adeguatezza in relazione al livello di sviluppo
- Mancata ricerca spontanea di condivisione
- Mancanza di reciprocità sociale/emotiva
Es. primo anno: ridotta attenzione/contatto visivo, scarsa reattività alla chiamati, limitato interesse per i
coetanei, preferenza a stare da solo
INDICE DI SEVERITÀ
Supporto lieve:
- Comunicazione sociale: impedimenti notabili, problematiche di interazione, ridotto interesse verso l’altro
- Interessi e ripetitività: meccanismi che interferiscono in alcuni ambiti, ri uta tentativi altrui di interrompere
supporto moderato:
- C.s.: de cit marcati anche con supporto, limitata interazione sociale
- i.r.: rituali ssi e preoccupazioni interferiscono, di cile mantenere attenzione
supporto rilevante:
- C.s.: impedimenti gravi, minima iniziativa all’interazione, ridotta intenzione
- i.r.: marcata di coltà, stress quando rituali sono interrotti, di cile tranquillizzare
ESORDIO
- 3 anni con sintomi subdoli e mal de nita
- 6-12 mesi de cit nella risposta sociale, nella comunicazione e nel gioco
- 10-20 mesi Intensi cazione e
- tra II e III anno di vita intensi cazione ed espansione
EPIDEMIOLOGIA:
23.9% 1/54 maschi, 1/252 femmine
EZIOLOGIA: multifattoriale
- fattori genetici: rischio nei gemelli monozigoti (60%), nei dizigoti (45%). Alcune patologie sono
collegate con l’autismo (fenilchetonuria)
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- Fattori congeniti: disturbi neurologici (cytomegalovirus, toxoplasmosi, emorragie cerebrali) o
problematiche alla nascita (minaccia d’aborto, elevata età genitoriale, farmaci in gravidanza)
- alterazioni neurobiologiche: sono presenti diverse alterazioni nelle strutture encefaliche come
l’alterata crescita cerebrale (macrocefalia infantile delle donne deputate al linguaggio, alla socializzazione
e all’emozione)
DECORSO: è variabile e dipende da livello cognitivo e livello linguistico (se parlano prima dei 5 anni si ha
una prognosi migliore)
INATTENZIONE
- Scarsa cura dei dettagli, errori di distrazione
- No ascolto
- Perde oggetti facilmente
IPERATTIVITÀ
- irrequieto, si dimena
- Di coltà a stare seduto
- Di coltà in attività tranquille
- Parla tanto
- Rispondo e prima che la domanda nisca
DECOROSO
3 anni: primi sintomi di iperattività
Ingresso a scuola: aumento delle di coltà
10 anni: diminuzione dell’iperattivita ma persiste il problema attentivo
Età adolescenziale: problemi sociali e organizzativi
Adulti: nel 60% dei casi i sintomi persistono
- fattori genetici: 80% di vasi nei gemelli monozigoti, 30% nei dizigoti.
Un glio di genitore con ADHD si due porta i sintomi
- alterazione neuroanatomica: molto meno estesi
• corteccia pre frontale destra: programmazione al movimento, resistenza alle distrazioni e consapevolezza
• cervelletto: il verme regola la motivazione
• almeno due gangli della base: il nucleo caudato il globo pallido consentono una decisione più accurata
DIAGNOSI:
1. Anamnesi con i genitori
2. Osservazione/ colloquio
3. Questionari/ interviste
4. Misurazione QI
5. Valutazione neuropsicologica
6. Valutazione apprendimento
TRATTAMENTO PSICOLOGICO
- Training genitoriale (behavioral parent training): rimuovere comportamenti desiderati ed eliminare gli
indesiderati. In molti casi i comportamenti dei genitori stimolano La permanenza della sintomatologia
- Gestione della classe e dell’insegnante : volto all’inserimento e all’educazione sulle diversità. Supporto
reciproco dei pari. Sia il supervisore che il bambino mostrano miglioramento
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