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• DISABILITÀ
• DSA: Dislessia, Disgrafia, Disortografia, Discalculia: hanno una base neurobiologica, non consente di
automatizzare i processi di scrittura, lettura e calcolo. Non è un problema dovuto alla motivazione, la
demotivazione arriva successivamente, portando problemi di autoimmagine. Sono problemi presenti
solitamente a grappolo, ovvero sono presenti spesso insieme, difficilmente ne sono presenti solo 2,
raramente ne è presente solo 1. L’ezimologia non è stata scoperta, maggiori fattori di rischio dei DSA sono:
E’ non guaribile, ma curabile; causa sintomi internalizzanti, quali ansia, ed esternalizzanti, quali bullismo ed
aggressività. Sono regolati dalla lg. 170/2010; solitamente non hanno insegnante di sostegno.
• FIL/FIB funzionamento intellettivo limite/borderline (QI tra 71 e 84), FIL: è dato da difficoltà diagnostica:
discriminazione tra funzionamento normale, funzionamento intellettivo limite e ritardo mentale lieve. Zona
di confine: maggiori contraddizioni dei sistemi di classificazione riferiti alle funzioni mentali e ai processi di
adattamento, nonché la complessa questione riferita alla distinzione tra normalità e patologia. Le
procedure diagnostiche richiedono: maggiore attenzione, l’uso di più strumenti, il ricorso a differenti fonti
di informazioni, un’anamnesi accurata ed in alcuni casi più valutazioni realizzate in tempi diversi. Il DSM- 5
definisce Funzionamento Intellettivo Limite quando il funzionamento intellettivo limite di un soggetto
costituisce il punto cardine dell’intervento clinico o se influenza il trattamento o la prognosi del soggetto. La
differenziazione tra il funzionamento intellettivo limite e la disabilità intellettiva lieve (disturbo intellettivo
evolutivo) richiede un’attenta valutazione delle funzioni intellettive e adattive e delle relative discrepanze,
in particolare riguardo alla presenza di disturbi mentali concomitanti che potrebbero influenzare la
compliance del paziente con procedure di test standardizzate (per es., la schizofrenia o ADHD con
impulsivitàgrave). Borderline: questa categoria può essere utilizzata quando il funzionamento intellettivo
limite di un individuo è l’oggetto di attenzione clinica oppure ha un impatto sul trattamento o la prognosi
dell’individuo. Differenziare il funzionamento intellettivo borderline e la disabilità intellettiva lieve (disturbo
dello sviluppo intellettivo) richiede un’attenta valutazione delle funzioni intellettive e di adattamento e le
loro discrepanze, in particolare la presenza di disturbi mentali concomitanti che possono influenzare la
compliance del paziente alle procedure standardizzate dei test(per es., schizofrenia o disturbo da deficit di
attenzione/iperattività con grave impulsività)
• DOP: DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO, dura nel tempo altera l’adattamento, anche questo è
un disturbo mentale con base neurobiologica. Molto importante l’ambiente familiare/contestuale. Se il
contesto non è ottimale, crescendo il DOP tende a svanire, ma il contesto può essere anche un
amplificatore facendo aumentare e divenendo tratti stabili del carattere che portano a disturbi di
personalità. Sono comportamenti che alterano la relazione con gli insegnanti e con i compagni.
• DOC: Disturbo Ossessivo Convulsivo: OSSESSIONE: pensiero/idea che invade la mente e non si riesce a
controllare, riguardano vari aspetti e domini. CONVULSIONE: è ciò che la mente sul piano mentale o
comportamentale fa per contrastare l’ossessione. ANSIA: è un meccanismo di allarme, che segnala un
pericolo. Può essere: *STRUTTURANTE, *DESTRUTTURANTE, quando supera i limiti, ( che paralizza blocca fa
stare male, *somatica: palpitazione, tachicardia (peli che si drizzano: aspetti fisici), *PSICOLOGICA:
preoccupazione di qualcosa che sta per accadere, imminenza di un pericolo-sensazione di tensione, ANSIA
GENERALIZZATA: non sempre si sa spiegare la causa dell’ansia. *STRESS: continuo/stress acuto porta
tensione all’organismo umano facendo accrescere l’ansia, che può divenire patologica. DOC può sfociare
nella psicosi.
• DSL: disturbo specifico del linguaggio. La comunicazione può essere verbale, non verbale, gestuale,
mimica, prossemica, paraverbale. I tre macroargomenti del linguaggio sono: 1 FONOLOGICO: se i
componenti sono compromessi non ci fa dire correttamente le parole. 2 COMPONENTE ESPRESSIVA:
mediante apparato con articolazione sana la mente riutilizza le parole che conosciamo per fare un discorso.
2 COMPONENTE RECETTIVA: la mente )se integra) è i grado di capire il discorso degli altri. Nei bambini
normo dotati il linguaggio recettivo è maggiore di quello espressivo (capiscono più di quello che sanno
dire). 3 COMPONENTE PRAGMATICA l’uso sociale del linguaggio.
Disabilità : PEI ( disabilità intellettiva, ASD, disabilità visive, uditive, motorie e disturbo psicologici)
Certificazione sanitaria (104/92)
BES: PDP, se deciso dal consiglio di classe (DSL, DCM, ADHD, FIL/FIB, svantaggio socioeconomico e
socioculturale, GIFTED). (direttiva BES 27/12/2012).
67,9% presenta una disabilità intellettiva; Gli alunni con disabilità intellettiva rappresentano la maggioranza
degli alunni con disabilità:
Dal 70 al 90% delle persone con disabilità ha difficoltà nell’accesso a interventi e servizi.
In Sicilia la media di disabilità è superiore rispetto al resto dell’Italia 6,4% in Sicilia, 5,6% in Italia. Le
certificazioni nel contesto scolastico sono un trend in crescita, ci sono più certificazioni nei maschi che nelle
femmine. IL MODELLO MEDICO CONSIDERA IL FENOMENO DELLA DISABILITÀ COME UN PROBLEMA
PERSONALE
a) uno specialista in neuropsichiatria infantile o un medico specialista, esperto nella patologia che connota
lo stato di salute del minore;
b) almeno due delle seguenti figure: un esercente di professione sanitaria nell'area della riabilitazione, uno
psicologo dell'età evolutiva, un assistente sociale o un pedagogista o un altro delegato, in possesso di
specifica qualificazione professionale, in rappresentanza dell'Ente locale di competenza.»;
DIAGNOSI CLINICA è un giudizio clinico, che evidenzia la presenza di una patologia o di un disturbo,
rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delleprofessioni
sanitarie. la diagnosi può essere:
Nel 1980 l’OMS propone una classificazione generale delle menomazioni, delle disabilità e degli handicap:
SONO COMPLEMENTARI.
ICF 2001 CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITÀ E DELLA SALUTE: è
un nuovo strumento dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) nato sulla base dell’ICIDH-2 per
descrivere e misurare la salute e la disabilità della popolazione, può essere utilizzato:
*come strumento educativo (per es. per la progettazione di curriculi e l’identificazione di bisogni educativi);
*come strumento clinico (per es. nell’assessment dei bisogni, nella scelta dei trattamenti, nell’assessment
dell’orientamento, nella riabilitazione e valutazione dei risultati).
“L’ICF appartiene alla “famiglia” delle classificazioni internazionali sviluppate dall’OMS in vista di una loro
applicazione a vari aspetti della salute”. Nasce dallo sforzo congiunto di 65 Paesi coordinati dall’OMS. Dal
2001 lo strumento viene accettato come standard internazionale per misurare e classificare salute e
disabilità da 191 Paesi del mondo.
L’ICF: Non valuta; Non classifica i disturbi o le malattie; Aiuta nella descrizione; Usa un linguaggio condiviso;
Aiuta a comprendere. L’ICF non è più una classificazione delle “conseguenze delle malattie” (versione
del1980) ma è diventata invece una classificazione delle “componenti della salute”.Le “componenti della
salute” identificano gli elementi costitutivi della salute, mentre le “conseguenze” si focalizzano sull’impatto
delle malattie. L’ICF definisce la disabilità come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra
la condizione di salute di un individuo e i fattori personali, e i fattori ambientali che rappresentano le
circostanze in cui vive l’individuo.
Il temine “ombrello” indica menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni della partecipazione, aspetti
negativi dell’interazioni tra un individuo (con una condizione di salute) e i fattori contestuali di
quell’individuo ( fattori ambientali e personali).
L’ICF-CY non è una diagnosi per un bambino ma un profilo del suo funzionamento.
DSM5 e ICD10 : Sono manuali che elencano i comportamenti da osservare per fare le diagnosi.
DSM5 sposa un approccio dimensionale che va dal grave al lieve, spumato (dimensione verticale).
ICD10 e DSM4 : approccio categoriale, ovvero si ritiene di sapere dove inizia un disturbo e dove ne finisce
un altro. Entrambi classificano la stessa cosa, ma con diciture diverse.
Gli aspetti positivi vengono descritti come funzionamento quelli negativi come disabilità. Vengono tenuti in
considerazione quali sono i fattori contestuali che influenzano il funzionamento o la disabilità.
Nell’ICF si utilizza un codice alfanumerico formato da una lettera e da più numeri. Il codice indica la
categoria che descrive il funzionamento e la disabilità di una persona.
La prima posizione di un codice ICF identifica la componente, che possono essere 4, la componente è
indicata da alcune lettere che identificano le iniziali del termine in lingua inglese:
1. l’ambiente fisico, sociale e degli atteggiamenti in cui le persone vivono e conducono la loro
esistenza. Questi fattori sono esterni agli individui e possono avere un’influenza positiva o negativa
sulla partecipazione dell’individuo come membro della società, sulla capacità dell’individuo di
eseguire azioni o compiti, o sul suo funzionamento o sulla struttura del corpo.
2. Atteggiamenti
3. Relazioni sociali
Facilitatori: nell’ambito dei fattori ambientali di una persona, sono dei fattori che, mediante la loro assenza
o presenza, migliorano il funzionamento e riducono la disabilità. Essi includono aspetti come un ambiente
fisico accessibile, la disponibilità di una rilevante tecnologia d’assistenza o di ausili e gli atteggiamenti
positivi delle persone verso la disabilità, e includono anche servizi, sistemi e politiche che sono rivolti a
incrementare il coinvolgimento di tutte le persone con una condizione di salute in tutte le aree di vita.
L’assenza di un fattore può anche essere facilitante, come ad esempio l’assenza di stigmatizzazione o di
atteggiamenti negativi. I facilitatori possono evitare che una menomazione o una limitazione dell’attività
divengano una restrizione della partecipazione, dato che migliorano la performance di un’azione,
nonostante il problema di capacità della persona.
Barriere: sono dei fattori nell’ambiente di una persona che, mediante la loro assenza o presenza, limitano il
funzionamento e creano disabilità. Essi includono aspetti come un ambiente fisico inaccessibile , la
mancanza di tecnologia d’assistenza rilevante e gli atteggiamenti negativi delle persone verso la disabilità, e
anche servizi, sistemi e politiche inesistenti o che ostacolano il coinvolgimento delle persone con una
condizione di salute in tutte le aree di vita.
I fattori personali rappresentano quelle caratteristiche dell’individuo che non fanno parte della condizione
di salute o degli stati di salute. Comprendono il sesso, la razza, l’età, altre condizioni di salute, la forma
fisica, lo stile di vita, le abitudini, l’educazione ricevuta, la capacità di adattamento, il background sociale,
l’istruzione, la professione e l’esperienza passata e attuale (eventi della vita passata e eventi
contemporanei), modelli di comportamento generali e stili caratteriali, che possono giocare un certo ruolo
nella disabilità a qualsiasi livello. FATTORI PERSONALI: • STILI ATTRIBUTIVI • AUTOEFFICACIA • AUTOSTIMA
• EMOTIVITÀ • MOTIVAZIONE • COMPORTAMENTI PROBLEMA
DEFINIZIONI- ICF
Le FUNZIONI CORPOREE sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (incluse le funzioni psicologiche).
Le STRUTTURE CORPOREE sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro
componenti.
Le MENOMAZIONI sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o
una perdita significative.
L’ATTIVITÀ è l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo.
Le LIMITAZIONI DELL’ATTIVITÀ sono le difficoltà che un individuo può incontrare nell’eseguire delle attività.
Le RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE sono problemi che un individuo può sperimentare nel
coinvolgimento nelle situazioni di vita.
I FATTORI AMBIENTALI costituiscono gli atteggiamenti, l’ambiente fisico e sociale in cui le persone vivono e
conducono la loro esistenza.
8 non specificata
9 non applicabile
L’ICF rappresenta un valido strumento ai fini di una valutazione globale. Innovativo sul piano del linguaggio
e dell’approccio ai problemi della salute. Rappresenta un tentativo di superare la contrapposizione tra
modello medico e modello sociale. La sua applicazione può essere modulata sulla base di specifiche
necessità. Il suo uso richiede il coinvolgimento di diversi operatori.
•RM in cinque gradi differenti, comprendente la categoria di RM ‘borderline’ o limite, ( oggi sono 4,
vengono esclusi FIB)
AAMR-92
“IL RITARDO MENTALE SI RIFERISCE a sostanziali limitazioni nel funzionamento attuale. E’ caratterizzato da
un funzionamento Intellettivo significativamente al di sotto della media, che coesiste con concomitanti
limitazioni in due o più delle seguenti aree di abilità adattive: comunicazione, cura di sé, abilità domestiche,
abilità sociali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, salute e sicurezza, capacità di
funzionamento scolastico, tempo libero, lavoro. Il ritardo mentale si manifesta prima dei 18 anni.
Strumenti Nosografici sono: ICD e DSM.
DEFINIZIONI:
RITARDO MENTALE: “la via finale comune di diversi processi patologici, che agiscono sul sistema nervoso
centrale, ed è caratterizzato da un funzionamento intellettivo significativamente sotto la media, da
concomitanti deficit o compromissioni del funzionamento adattivo, entrambi insorti prima dei 18 anni”
AAIDD: “la disabilità intellettiva [ritardo mentale] è caratterizzata da limitazioni significative sia nel
funzionamento intellettivo sia nel comportamento adattivo, che si manifestano nelle abilità adattive,
concettuali, sociali e pratiche. Tale disabilità insorge prima dei 18 anni”
LA DISABILITA’ INTELLETTIVA viene suddivisa in gruppi distinti, secondo criteri ben definiti per 3 scopi
principali:
Sistemi di sostegno sono le cose che a livello socioambientale riusciamo a dare a chi ne ha bisogno. Risorse
e strategie che promuovono lo sviluppo e gli interessi della persona e migliorano il suo funzionamento e il
benessere personale. I componenti e i benefici associati a un approccio integrato alla ID includono un
modello olistico ( approccio biosociopsicosociale ovvero basato sulla sua totalità), una terminologia precisa,
pratiche basate sull’evidenza, standard di giudizio clinico, una maggiore comprensione del funzionamento
umano e una visione condivisa degli esiti attesi.
COGNITIVO: “…indica tutti quei processi che comportano trasformazioni, elaborazioni, riduzioni,
immagazinamenti, recuperi e altri impieghi dell’input sensoriale. […] termini come ‘sensazione’,
‘percezione’, ‘immaginazione’, ’ritenzione’, ‘ricordo’,’problem solving’, ‘pensiero’, ecc.., si riferiscono a
ipotetici stadi o aspetti dell’attività cognitiva.”
• Pensiero : utilizzo delle conoscenze rese disponibili dalla percezione e dalla memoria per la elaborazione e
la strutturazione di nuove configurazioni e rappresentazioni
Tipologie di pensiero
Giudizio: facoltà di distinguere e valutare la qualità, il valore, il merito di una persona o una cosa.
Pensiero creativo: pensiero finalizzato alla scoperta di una soluzione nuova, o migliore inerente un
determinato problema. Elaborazione di nuove idee Pensiero critico: esame e verifica di soluzioni ipotetiche
per valutarne il loro grado di efficacia. Può rilevare difetti o contraddizioni di un ragionamento
Pensiero concreto: rappresentazioni mentali basate su qualcosa che può essere vista, udita o percepita
Pensiero astratto: rappresentazioni non sulle cose stesse ma sulle relazioni tra le cose e il modo in cui sono
organizzati in schemi e sistemi. La pianificazione implica un pensiero astratto
Formazione dei Concetti: astrarre una caratteristica comune da un insieme di oggetti e assegniamo a quella
classe tutti gli oggetti che possiedono quella caratteristica. Esempio raggruppare determinati oggetti
escludendone altri.
Percepire, ricordare, pensare efficacemente ed agire adeguatamente sono i processi che rendono gli esseri
umani razionali e intelligenti.
Funzionamento intellettivo:
I disturbi del neurosviluppo sono un gruppo di condizioni il cui esordio avviene nel periodo dello sviluppo.
La gamma dei disturbi dello sviluppo varia da limitazioni specifiche dell’apprendimento o controllo delle
funzioni esecutive, a disturbi globali delle abilità sociali o dell’intelligenza. I disturbi del neurosviluppo
frequentemente co-occorrono:
• disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva (disturbi dello sviluppo intellettivo),
Ritardo globale dello sviluppo: tale diagnosi è riservata ad individui al di sotto dei 5 anni quando il livello di
gravità clinica non può essere valutato in maniera precisa durante l’infanzia. Questa categoria è
diagnosticata quando un individuo non raggiunge le tappe dello sviluppo in molte aree del funzionamento
intellettivo e si applica ai soggetti per i quali non è possibile fare una valutazione sistematica del
funzionamento intellettivo, incluso i bambini che sono troppo piccoli per essere sottoposti a test
standardizzati. Questa categoria richiede rivalutazioni dopo un periodo di tempo.
(DSM-5) Disabilità Intellettiva disturbo con insorgenza nell’età evolutiva che include compromissioni
intellettive e adattive negli ambiti della: concettualizzazione, della socializzazione e delle capacità pratiche.
Si divide in 4 gradi : lieve, moderata, grave, estrema. La diagnosi di disabilità intellettiva è basata sia sulla
valutazione clinica!!!!!!, sia sulla somministrazione di test standardizzati!!!! delle funzioni intellettive ed
adattive. Può essere valutata in base a 3 criteri:
1. Il Criterio A si riferisce alle funzioni intellettive che coinvolgono: il ragionamento, il problem solving,
la pianificazione, il pensiero astratto, il giudizio, l’apprendimento da istruzioni ed esperienze e la
comprensione pratica. Le componenti critiche includono: la comprensione verbale, la memoria di
lavoro, il ragionamento percettivo, il ragionamento quantitativo, e l’efficacia cognitiva.
2. Il Criterio B: si ha quando almeno uno dei domini del funzionamento adattivo - concettuale, sociale
o pratico – è sufficientemente compromesso da aver bisogno di un supporto continuo affinché la
persona possa avere prestazioni adeguate in uno o più ambienti a scuola, a lavoro, a casa o nella
comunità. Deficit nel funzionamento adattivo si riferiscono a quanto bene una persona risponde
agli standard di indipendenza sociale e responsabilità sociale della comunità, paragonato ad altri di
simile età e background socioculturale. Il funzionamento adattivo coinvolge il ragionamento
adattivo nei tre domini: concettuale, sociale e pratico. Il funzionamento adattivo è valutato usando
sia la valutazione clinica che quella individualizzata, culturalmente appropriata, e con le giuste
misure psicometriche. Esempi di abilità adattive: concettuali (linguaggio lettura scrittura, concetto
di denaro autonomia decisionale); sociali (abilità interpersonali, responsabilità, autostima,
raggirabilità inesoerienza capacità di seguire le regole, rispetto delle leggi, capacità di evitare la
vittimizzazione); pratiche ( attività di vita quotidiana, alimentazione, spostamenti/mobilità, attività
strumentali di vita quotidiana, preparazione dei pasti, lavori domestici, trasporto, assunzione di
farmaci, gestione del denaro, uso del telefono, abilità lavorative, mantenimento della sicurezza
ambientale);
SPECIFICAZIONI Importante !!!!!!!I vari livelli di gravità vengono definiti sulla base del
funzionamento adattivo, e non dai punteggi di QI, perché è il funzionamento adattivo che
determina il livello di supporto richiesto. Inoltre, le misure del QI sono meno valide nella parte più
bassa del range di QI.
3. Il Criterio C, esordio durante il periodo dello sviluppo, si riferisce alla presenza di deficit intellettivi
ed adattivi durante l’infanzia o l’adolescenza.
EPIDEMIOLOGIA: •il 3% dei bambini in età scolare presenta RM, 1% Nella popolazione generale 6 su 1000
per i livelli gravi.
FATTORI PREDISPONENTI:
• LOGOPEDIA • FISIOTERAPIA
• AUTOGESTIONE PERSONALE E AMBIENTALE (cura di se stessi, cura del proprio ambiente di vita)
• ATTIVITÀ OCCUPAZIONALI (attività basate sull’uso del tempo e sul fare costruttivo, interventi di tipo pre-
occupazionali finalizzati alla preparazione al lavoro, interventi occupazionali finalizzati alla formazione,
inserimento lavorativo, accompagnamento, supervisione e supporto al lavoro)
• ATTIVITÀ ESPRESSIVE (attività finalizzate all’espressione del sé, quali : teatro, danza, musica, canto,
pittura, produzione di oggetti di natura artististico/artigianali.
4. SALUTE 5. CONTESTO
L’intelligenza è una capacità mentale generale che include ragionamento, pianificazione, problemsolving,
pensiero astratto la comprensione di idee complesse, l’apprendere rapidamente e l’apprendere
dall’esperienza. L’intelligenza non è semplicemente apprendimento dai libri, una pura abilità accademica o
abilità appresa dai testi, essa riflette una capacità più ampia e profonda di comprendere il nostro ambiente
circostante, afferrare, dare un senso alle cose o dedurre cosa fare.
Il comportamento adattivo è l’insieme delle abilità concettuali, sociali e pratiche che sono state apprese
dalle persone per il funzionamento nella loro vita quotidiana.
Il contesto descrive il complesso delle condizioni in cui le persone vivono quotidianamente. Il termine
contesto come utilizzato qui è rappresentativo di una prospettiva ecologica che coinvolge almeno tre livelli
diversi:
(a) il setting sociale ristretto, che comprende La famiglia e/o le figure di sostegno (microsistema);
(c) i modelli generali proposti dalla cultura, dalla società, dalla popolazione (in senso più ampio), dal paese
di appartenenza e dalle influenze sociopolitiche ( macrosistema o megasistema).
LA VALUTAZIONE DEL CONTESTO: • non viene solitamente effettuata con misure standardizzate;
• è una componente necessaria del giudizio clinico; • è essenziale per la comprensione del funzionamento
individuale.
L’Età mentale è una modalità di valutazione delle prestazioni di un soggetto in un test di abilità cognitiva,
ottenuta confrontando le sue prestazioni con l’età in cui in media la maggioranza dei soggetti ottiene
risultati equivalenti.
AUTISMO.
L’autismo non ha una storia lineare nella acquisizione delle conoscenze e nell’accordo sui concetti che lo
definiscono. L’evoluzione della sua comprensione è stata caratterizzata da cambiamenti di prospettiva,
inversioni, ricerche in diverse direzioni, progressi e regressi.
DSM-5, APA, 2013: Disturbo eterogeneo caratterizzato da un deficit persistente delle aree della
comunicazione e dell’interazione sociale in molteplici contesti, e da pattern di comportamento, interessi o
attività ristretti, ripetitivi
ICD-11, OMS 2022 : Il disturbo dello spettro dell’autismo è caratterizzato da deficit persistenti nella
capacità di iniziare e sostenere l’interazione sociale reciproca e la comunicazione sociale e da una gamma
di comportamenti e interessi ristretti, ripetitivi e rigidi
LO DISTURBO DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO è : Disabilità “permanente” che accompagna la persona nel
suo ciclo vitale, anche se le caratteristiche delle compromissioni sociali assumono un’espressività variabile
nel tempo. Non è un disturbo degenerativo. La neurodiversità si riferisce alla variabilità naturale all'interno
del cervello e della mente umana. Oggi circa 78 milioni di persone nel mondo presentano l'autismo; la
maggioranza non riceve i necessari supporti.
Distribuzione in base al genere: Nei maschi circa 4-5 volte più
• Funzioni immunitarie,
• Neurogenesi (anomalie delle connessioni neuronali, della sinaptogenesi, del modo in cui il cervello
«elabora le informazioni»).
L’essenza della “rivoluzione epigenetica” deriva dall’espansione del codice genetico (con una combinazione
di sole quattro coppie di basi) ad un codice molto più complesso che può essere costituito da combinazioni
di centinaia di segni molecolari, combinazioni uniche nel tempo e nello spazio.
UNA TEORIA EMERGENTE: LA DOHaD Ipotizza che le esposizioni ambientali precoci (prenatali e nei primi
anni di vita) possano modificare il rischio di malattie/disturbi.
• Fattori immunologici
• Fecondazione artificiale (aumento del 37% dei problemi genetici)
•IPOTESI PSICOANALITICHE Reazione catastrofica (Tastin) Fissazione fasi primitive (Mahler) Madri
frigorifero (Bettelheim)
• LA TEORIA DELLA MENTE (Baron-Cohen, Leslie e Frith, 1985 - Baron-Cohen 1989, 1991, 1994 –Frith e
Happè, 1994)
• LA TEORIA DELLA DEBOLE COERENZA CENTRALE (Frith, 1989; Frith, Happè, 1996)
• Con o senza disturbo intellettivo concomitante • Con o senza disturbo del linguaggio concomitante
• Con catatonia
LIVELLI DI GRAVITÀ/SUPPORTI
• Lieve livello 1
• Moderata livello 2
• Sostanziale livello 3
(6A02)
Il disturbo dello spettro dell’autismo è caratterizzato da deficit persistenti nella capacità di iniziare e
sostenere l’interazione sociale reciproca e la comunicazione sociale e da una gamma di comportamenti e
interessi ristretti, ripetitivi e rigidi. L’insorgenza del disturbo avviene nel periodo dello sviluppo, tipicamente
nella prima infanzia, ma i sintomi potrebbero non manifestarsi pienamente fino a un periodo successivo,
cioè quando le richieste del contesto sociale eccedono le capacità limitate dell’individuo. I deficit sono
sufficientemente gravi da causare compromissioni nell’area personale, sociale, educativa, occupazionale e
in altre importanti aree di funzionamento, e solitamente rappresentano un tratto pervasivo del
funzionamento dell’individuo osservabile in tutti i contesti, seppur con lievi variazioni legate al contesto
sociale, educativo o di altro tipo. Gli individui che ricadono nello spettro mostrano un range ampio di
funzionamento intellettivo e abilità di linguaggio.
COMORBIDITÀ (DSM 5): 70% presenta altro disturbo mentale 40% due o più disturbi
• Mostrare • Indicare
I segni e i sintomi precoci di ASD nei bambini di età inferiore ai 24 mesi possono essere:
È necessario monitorare frequentemente i casi che presentano ritardi nelle principali aree dello sviluppo.
Nonostante alcuni segni di atipia nello sviluppo possano essere presenti nel primo e nel secondo anno di
vita, la diagnosi di ASD diventa attendibile dopo i tre anni. Il bambino procede nel suo sviluppo e
nonostante il suo disturbo, nel tempo può acquisire molteplici competenze. Il decorso e la prognosi sono
condizionati da: livelli di funzionamento intellettivo, livelli di linguaggio. È disponibile un'ampia gamma di
strumenti di screening per autismo, ritardi generali dello sviluppo. Sebbene sia possibile identificare alcuni
bambini con autismo prima che genitori o professionisti abbiano espresso preoccupazioni, negli studi con
follow-up sistematico fino alla metà dell'infanzia, l'autismo non è stato diagnosticato in molti bambini
sottoposti a screening. I falsi positivi possono portare a valutazioni non necessarie e preoccupazioni dei
genitori, mentre i falsi negativi possono portare a una mancata identificazione, diagnosi tardiva e ritardo
nell'intervento. I domini da valutare sono: cognitivo e apprendimento scolastico; funzionamento adattivo;
funzionamento sociale, emotivo e comportamentale; comunicazione; funzionamento sensoriale e
motorio; indagini mediche complete; funzionamento familiare. L’interventi deve essere: precoce;
intensivo, (deve prevedere situazioni strutturate, ore settimanali proporzionati al profilo di funzionamento,
vi deve essere un adeguata organizzazione dei tempi e degli spazi); Globale.
AUTISMO..