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ESAME PROF GABRIELI

Domande aperte
1. Learning Journal in cosa consiste, funzioni ed esempio.
Rispetto ad un diario di bordo O DDA (DIARIO DI
APPRENDIMENTO);
il “giornale di apprendimento” o DDA è lo strumento principale
che ogni studente dovrebbe sviluppare e, in particolari
condizioni, condividere con l’insegnante per ricevere feedback
sui propri progressi formativi.
Il Learning journal si focalizza su ciò che funziona seguendo
un’ottica di pensiero positivo
ICF . Prende in considerazione tutti gli step positivi compiuti
dall’alunno.
Il learning journal quindi spiega i procedimenti su come si è
arrivati ad un determinato risultato o i progressi che sono stati
fatti rispetto ad un compito dato.
La differenza con il*DIARIO DI BORDO è che quest’ ultimo
registra  registra tutto …… anche gli aspetti negativi proprio
come UN DIARIO cioè annota giorno per giorno tutta l’ attività
didattica.
Sia learning journal che diario sono strumenti che docente e
studente condividono.
Il learning journal diventa quindi per quest’ultimo uno
strumento di autovalutazione e di autostima sentendosi
partecipe di un clima di collaborazione, potendosi scambiare

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reciprocamente il punto di vista sui progressi del suo
apprendimento.
DSA LEARNING JOURNAL - Per lo studente DSA il learning
journal è uno strumento di conoscenza metacognitiva ma
possiamo dire che va bene per tutti in generale.

2. Commentare la raccomandazione europea di imparare ad


imparare
Imparare ad imparare Raccomandazione del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE)
Imparare ad imparare è l’abilità di perseverare
nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento
anche mediante una gestione efficace del tempo e delle
informazioni, sia a livello individuale che di gruppo. Questa
competenza comprende la consapevolezza del proprio processo
di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle
opportunità disponibili e la capacità di sormontare agli ostacoli
per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta
l’acquisizione di elaborazione e l’assimilazione di nuove
conoscenze e abilità sfruttando la ricerca e l’uso delle
opportunità di orientamento. Il fatto di imparare ad imparare a
far si che i discendenti prendono le mosse da quanto hanno
appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vista per usare
applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti a
casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La
motivazione e la fiducia e sono l’elementi essenziali per una
persona che possa acquisire tale competenza. Quando parliamo
di raccomandazione europea imparare ad imparare e relativo
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alla didattica meta cognitiva imparare ad imparare significa che
io aiuto i miei studenti a favorire la direzione di un metodo di
studio secondo il proprio stile cognitivo.
La competenza personale, sociale e la capacità di imparare a
imparare consiste nella capacità di riflettere su sé stessi, di
gestire efficacemente il tempo e le informazioni, di lavorare con
gli altri in maniera costruttiva, di mantenersi resilienti e di
gestire il proprio apprendimento e la propria carriera.
Comprende la capacità di far fronte all’incertezza e alla
complessità, di imparare a imparare, di favorire il proprio
benessere fisico ed emotivo, di mantenere la salute fisica e
mentale, nonché di essere in grado di condurre una vita attenta
alla salute e orientata al futuro, di empatizzare e di gestire il
conflitto in un contesto favorevole e inclusivo. (Racc 2018)
3. Misure dispensative e strumenti compensativi della legge
170 del 2010 rispetto allo studio della lingua straniera da
parte di studenti DSA.
DUE PUNTI CENTRALI :
1. USO DELLE TIC  strumenti informatici
2. POSSIBILITA’ DISPENSA O ESONERO DELLA FORMA SCRITTA
*Quando si è dispensati dalla prova scritta di inglese, si dà luogo
ad una prova alternativa – solitamente orale – tesa ad accertare
la competenza del candidato in altra forma. Per “esonero” si
intende che il candidato non sostiene in alcun modo la prova in
questione.
N.B. Nel diploma finale non viene fatta menzione della
differenziazione delle prove
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ARTICOLO 10 REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE 13/03/2009
Non possiamo usare misure dispensative o strumenti
compensativi se non c’è certificazione da parte della scuola.
Tali misure compensative debbo averle utilizzate in corso d’anno
il CDC decide gli strumenti più’ idonei

Domande a crocetta GABRIELI

1) QUALI SONO LE AZIONI CHE, DAL PUNTO DI VISTA


METACOGNITIVO, LA MENTE UMANA SA COMPIERE?
- Auto osservazione delle proprie prestazioni; capacità di
elaborare, soppesare e valutare emozioni e stati d'animo;
fare piani e progetti concreti
2) CHE COS’È LA METACOGNIZIONE SECONDO J. H. FLAVELL?
- È la regolazione dei processi cognitivi
3) LA VALUTAZIONE DELL'ERRORE E LA GESTIONE
DELL'ERRORE SONO FINALIZZATE:
- Al tentativo di superare quell’errore, mettendo in evidenzia
una/due volte la categoria di errore specialmente con
alunni con disturbi specifici dell’apprendimento
4) CHI SONO GLI AUTORI CHE SI SONO OCCUPATI DI
METACOGNIZIONE?
- C. Cornoldi – A. Brown – J. H. Flavell
5) PER CORNOLDI, QUALI SONO LE VARIABILI CHE POSSONO
CARATTERIZZARE UNA CONOSCENZA DI TIPO
METACOGNITIVO?
- Verbalizzabilità, Pregnanza Emotiva, Consapevolezza
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6) QUALI SONO I PROCESSI METACOGNITIVI DI CONTROLLO
SECONDO BROWN?
- Predizione e Pianificazione
7) COSA FA L’INSEGNANTE QUANDO FA DIDATTICA
METACOGNITIVA?
- forma quelle strategie mentali superiori di autoregolazione
che vanno al di là dei semplici processi cognitivi mentali
primari (leggere, calcolare, ricordare)
8) QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL DOCENTE
METACOGNITIVO?
- Possedere una concezione incrementale della propria
intelligenza, avere un locus of control di tipo interno,
possedere strategie di autoregolazione adeguate
9) COME INSEGNA IL DOCENTE METACOGNITIVO?
- Definendo un patto formativo con lo studente, agendo in
termini co-costruttivi, favorisce processi di auto riflessività,
predilige una didattica attiva e laboratoriale e non
trasmissiva, utilizza le TIC come risorsa
10) QUANDO PUÒ ESSERE DIAGNOSTICATA LA DISLESSIA
(DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO)?
- II elementare
11) QUALE è LO SCOPO ULTIMO DELL’IDENTIFICAZIONE
DELLA CONDIZIONE DI DSA E BES?
- Realizzare il diritto allo studio
12) COS’È LA DISNOMIA?
- La difficoltà di richiamare in memoria una parola
13) ESISTONO METODOLOGIE O DEGLI APPROCCI
DIDATTICI PER RIDURRE L’ANSIA DI CHI APPRENDE?
- si, approccio umanistico-affettivo

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14) PERCHÉ IN PARTICOLARE LO STUDIO DELLA LINGUA
INGLESE CREA DIFFICOLTÀ AGLI STUDENTI CON DSA
- Lingua inglese è opaca e instabile
15) QUALI SONO I MACRO-OBIETTIVI DEL PROCESSO DI
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
STRANIERA:
- Sono 5: Comprensione orale e scritta, Produzione orale e
scritta Conoscenza degli aspetti e culturali correlati alla
lingua straniera studiata.
16) QUALI SONO I PRINCIPI DI COOPERATIVE LEARNING?
- Lavorare in piccoli gruppi ed effettiva interdipendenza di
ruolo
17) DA CHE COSA SI DEVE DISTINGUERE
L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO?
Dall’insegnamento reciproco (peer tutoring) e dalla
collaborazione tra pari (peer collaborativo)

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ESAME PROF DE VINCENZO
Domande aperte
1. Cos’è il comportamento adattivo? Da cosa può essere
costituito?
Il funzionamento adattivo può essere influenzato da molteplici
fattori che includono istruzione, motivazione, caratteristiche di
personalità, prospettive sociali e professionali, disturbi mentali e
condizioni mediche generali, che possono coesistere con la
disabilità intellettiva;
La valutazione di tutti questi fattori, che rivestiranno poi un
ruolo altrettanto cruciale nella fase di progettazione
dell’intervento.

2. Disturbi del neuro sviluppo (vedi slide 42 – 2° lezione)


Sono :
 disabilità intellettiva
 disturbi della comunicazione
 disturbi dello spettro dell’autismo
 Disturbo ADHD deficit di attenzione e iperattività
 DSA disturbo specifico dell’apprendimento
 Disturbo del movimento

3. Disabilità intellettiva
L’eziologia della disabilità intellettiva non è univoca, ma
determinata da un’ampia
gamma di possibili fattori:
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(vedi slide 44 – 2° lezione)
fattori genetici:
Modificazioni numeriche o strutturali del corredo genetico,
come la sindrome di Down (causa genetica non ereditaria più
comune per disabilità moderata o severa)
Fattori biologici non genetici
Fattori di tipo prenatale (alterazioni a carico dell’embrione e del
feto, infezioni), neonatale
(sofferenza alla nascita o nascita prematura) o postnatale
(malnutrizione, traumi)

Fattori psicosociali
Condizioni ambientali affettivamente e culturalmente poco
stimolanti
4. Disturbo spettro autistico
Disturbo dello spettro dell’autismo
■ I disturbi dello spettro dell’autismo rientrano tra i Disturbi
dello sviluppo su base
neurobiologica e comportano compromissioni nell’interazione
sociale, nella
comunicazione e nelle attività e interessi che risultano limitati,
rigidi e stereotipati;
■ Include le 4 patologie che prima costituivano i disturbi
generalizzati dello sviluppo

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ovvero disturbo autistico, sindrome di Asperger, sindrome di
Rett e disturbo disintegrativo della infanzia;
■ Si manifesta all’interno di uno spettro, che raccoglie forme
diverse del problema

5. Disturbo ADHD

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività ( slide100- 3


lezione )
E ‘ caratterizzato da:
 Disattenzione Iperattività e impulsività
 Mancanza di attenzione ai particolari, errori di distrazione,
 difficoltà a mantenere attenzione su compiti specifici,
difficoltà nell’organizzazione di compiti e attività,
 mancato impegno in compiti che richiedono sforzo
protratto
Il ragazzino ADHD si agita di continuo, lasciando il suo posto
anche in situazione in cui dovrebbe star seduto, incapace di
giocare tranquillamente, dà risposta prima di ascoltare le
domanda
6. DSA
Disturbi specifici dell’apprendimento
■ Caratterizzati da deficit specifici dell’abilità di percepire o
elaborare
informazioni in maniera efficiente e accurata;
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■ Si manifesta la prima volta durante gli anni della formazione
scolastica;
■ Caratterizzato da persistenti e progressive difficoltà
nell’apprendere le
abilità scolastiche di base nell’ambito della lettura, della
scrittura e/o del
calcolo;
■ La prestazione nelle abilità scolastiche interessate è di gran
lunga al di
sotto della media per l’età, o sono raggiunti livelli accettabili
solo attraverso
sforzi straordinari
Domande a crocetta DE VINCENZO
1) La teoria di Piaget può essere definita una teoria:
Evoluzionista
2) Quale tra i seguenti autori di riferimento nell'ambito delle
teorie dell'intelligenza ha parlato di distinzione tra un fattore
generale e delle capacità specifiche?
Spearman
3) Il pensiero divergente può essere definito come:
Una forma di pensiero che consente di produrre più soluzioni
per un problema
4) L'intelligenza fluida consiste:
- nelle abilità di elaborazione, problem-solving e memoria
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5) Quale autore parla di intelligenze multiple?
- Gardner
6) L'approccio impiegato dall'ICF-CY è di tipo:
- bio-psico-sociale
7) Il comportamento adattivo fa riferimento alle seguenti
abilità:
- Abilità concettuali, sociali e pratiche
8) Quale tra le seguenti affermazioni sul comportamento
adattivo è vera?
- Il comportamento adattivo esprime la performance attesa di
un soggetto in funzione della sua età e del contesto di
riferimento
9) Quale tra le seguenti affermazioni sulla disabilità intellettiva è
falsa?
- La disabilità intellettiva ha un 'eziologia univoca e ben
individuabile
10) Quale tra le seguenti affermazioni sul disturbo dello spettro
dell'autismo è VERA?
- il disturbo dello spettro dell'autismo si manifesta come deficit
nella comunicazione, nell'interazione e negli interessi
11) In base alla teoria della debolezza della coerenza centrale,
l'autismo sarebbe caratterizzato da:
- difficoltà a integrare le parti con il tutto e tendenza a
focalizzarsi sui dettagli
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12) Per disgrafia si intende:
- un disturbo specifico di scrittura caratterizzato da difficoltà
nella realizzazione grafica
13) Quale tra le seguenti affermazioni sulla zona di sviluppo
prossimale è FALSA?
- La zona di sviluppo prossimale è lo stadio in cui il bambino si
trova prima di aver acquisito una capacità
14) Per potenziali di sviluppo si intende:
- potenzialità dell'individuo
15) In quale tra queste condizioni è NECESSARIAMENTE presente
una compromissione del funzionamento intellettivo?
c) Disabilità intellettiva

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ESAME PROF MURRONE
1. Domanda aperta:
Disabilità intellettiva DSM 5 - Il termine ritardo mentale è stato
sostituito da Disabilità Intellettiva che sembra essere meno
denigratorio e stigmatizzante.
La gravità del ritardo mentale è definita più dai deficit di
adattamento che non dal criterio del QI perché è il
funzionamento adattivo* che determina il tipo di supporto
richiesto.
DEFINIZIONE
Disturbo con insorgenza nell’età evolutiva che include deficit
intellettivi e adattivi negli ambiti della concettualizzazione, della
socializzazione e delle capacità pratiche.
Si parla di disabilità intellettiva quando abbiamo un
funzionamento intellettivo generale significativamente al di
sotto della media, che è accompagnato da limitazioni nelle
seguenti aree:
funzionamento adattativo,
comunicazione,
cura della persona,
vita in famiglia,
capacità sociali,
uso delle risorse della comunità,
autodeterminazione,
capacità scolastiche,
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lavorative,
tempo libero,
salute,
sicurezza.
Esordio prima dei 18anni

*IL COMPORTAMENTO ADATTIVO


esprime l’interazione dell’individuo con il proprio ambiente.
Esso riguarda le attività che un soggetto deve compiere
quotidianamente
per essere sufficientemente autonomo e per svolgere in modo
adeguato i compiti conseguenti al proprio ruolo sociale.
Domande a crocette
1) Chi è il maggior esponente di Neuropsichiatria infantile in
Italia?
- De Sanctis

2) Qual è il termine corretto?


- X- Fragile

3) Qual è il mezzo utilizzato per il disturbo della comunicazione


del linguaggio?
- Il DPAD O BLU(e)
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4) Quante sono le classificazioni dello spettro autistico secondo
il DSM5?
- Disturbo Autistico, Disturbo Pervasivo dello Sviluppo non
altrimenti specificato (DPS-NAS) e Sindrome di Asperger

5) ADHD -acronimo
- Disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività.

6) Caratteristiche dell’ADHD:
- Disattenzione, Iperattività e Impulsività.

7) Quali sono le caratteristiche del disturbo oppositivo-


provocatorio (DOP)
- Umore collerico/irritabile; Comportamento polemico
/provocatorio e Vendicatività

8) Qual è la sigla dei disturbi specifici dell’apprendimento


- DSA

9) A quale categoria fa parte la disprassia


- Disturbo della coordinazione motoria
10) Cosa si intende per trisonomia 21
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- la sindrome di down *
La sindrome di Down è causata dalla presenza di un cromosoma
21 in più: tre copie invece di due. Per questo è denominata
anche trisomia 21. Nella maggior parte dei casi non è ereditaria
e deriva da un errore nella divisione cellulare dell'ovulo o dello
spermatozoo.

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ARGOMENTI TORCIANTI
Domanda aperta
MODELLO TEORETICO DI SOVRACCARICO DEL CONFLITTO
IL MODELLO TEORETICO DI SOVRACCARICO DEL
CONFLITTO, CI PARLA DELLE CONSEGUENZE CAUSATE DALLE
DINAMICHE AFFETTIVE SULL’ APPRENDIMENTO.
PER UNO STUDENTE, AVERE UNO STATO DI SOVRACCARICO
(PROBLEMI FAMILIARI, CONFLITTI EVOLUTIVI ETC), VUOL
DIRE AVERE UN AUMENTO IN SE’ DI EMOZIONI NEGATIVE
(NOIA, RABBIA, TRISTEZZA). QUESTO FA SI CHE LO
STUDENTE DIVENTI AGGRESSIVO. ALLO STESSO TEMPO
MATURA IN SE’ L’ESIGENZA DI UNA CONOSCENZA
ORDINATA CHE CONTRASTA CON IL PROPRIO SCHERMO
NEGATIVO CAUSATO PRINCIPALMENTE DA ANSIA E STRESS.
QUESTO PROCESSO VALE NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA
DELLO STUDENTE MA ANCHE PER IL DOCENTE. ANCHE IL
DOCENTE CHE HA UN SOVRACCARICO DI CONFLITTO NON
SARA’ SICURAMENTE DI AIUTO PER IL SUO ALUNNO. SIA
PERCHE’ NON SARA’ IN GRADO DI GESTIRE LA RELAZIONE
EDUCATIVA IN MODO FUNZIONALE, SIA PERCHE’ LA
PRESENZA DI QUESTO “SCHERMO NEGATIVO” RENDE IL
FLUSSO DELL’APPRENDIMENTO DIFFICOLTOSO. IN SINTESI IL
DOCENTE DEVE AVERE UN’ALTA TOLLERABILITA’ AL
CONFLITTO PSICHICO IN MODO DA GESTIRE IN MANIERA
POSITIVA IL SUO STUDENTE E LA CLASSE.

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1. Fra i vari movimenti di pensiero
FREUD PSICANALISI
La divisione della vita psichica in coscio e inconscio costituisce la
premessa fondamentale della teoria freudiana:
Lui il comportamento è governato da processi consci, ma anche
inconsci.
La libido, energia che agisce a livello inconscio e presente fin
dalla nascita, è la forza motrice di ogni comportamento.
2. SCHEMI MENTALI
Intesi come strutture cognitive costruite attraverso
l’integrazione di informazioni che possono derivare da vari
ambiti:
• dalla percezione (anche con il concorso di più modalità,
centrate sulla realtà esterna o interiore, e quindi anche sul
mondo delle esigenze),
• oppure dall’immaginazione (fantasie, ragionamenti, progetti,
sogni, specialmente se si tratta di contenuti consolidati
attraverso l’interesse e la ripetizione)
3. FENOMENI DI APPRENDIMENTO
Apprendimento intenzionale caratterizzato in modo specifico
dall’azione e intenzione consapevole di chi apprende e di chi
insegna, questa tipologia di apprendimento spesso concerne
anche l’apprendimento scolastico.
Apprendimento significativo opposto a quello cosiddetto
meccanico, viene definito in ambito pedagogico da Novak come
la forma di apprendimento che “si verifica quando chi apprende
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decide di mettere in relazione delle nuove informazioni con le
conoscenze che già possiede. [...] L'apprendimento meccanico
avviene invece quando chi apprende memorizza le nuove
informazioni senza collegarle alle conoscenze precedenti, o
quando il materiale da studiare non ha alcuna relazione con tali
conoscenze”.
L’apprendimento “significativo” viene facilitato dall’uso e dalla
costruzione delle “mappe concettuali” collegabili alle indagini
sulla formazione dei concetti o schemi mentali

4. RUOLO CENTRALE NELLA RELAZIONE DEI PROCESSI DI


APPRENDIMENTO OCCUPATI DALLA MOTIVAZIONI
La motivazione corrisponde al desiderio e comporta in qualche
modo la ricerca da parte dell’individuo dell’oggetto che
permetta la gratificazione di tale esigenza: cosiddetto “oggetto-
meta”.
Le motivazioni sono stati affettivi generalmente meno intensi
ma di lunga durata (ne è esempio la motivazione
all’aggressività).
L’emozione invece si presenta come una forma di risonanza, di
colorazione (tonalità emotiva), che accompagna l’esperienza e
ne sottolinea il significato e il valore per la persona, senza che
ciò si costituisca necessariamente come progetto per l’azione.
Le emozioni sono stati affettivi intensi e di breve durata (per
esempio l’emozione della rabbia)

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5. FORMAZIONE DI SCHEMI MENTALI ( vedi slide 16 lezione 7 )
Lo schema mentale si forma attraverso l'apprendimento che
acquisiamo grazie alle nostre esperienze. Questo
apprendimento non è sempre corretto, ma lo manteniamo
perché ci evita l'ansia di affrontare qualcosa di nuovo. Gli
schemi mentali sono modelli di pensiero radicati in noi, a volte
fin dall'infanzia. Gli schemi mentali sono una sorta di mappa, di
modello che la mente utilizza proprio come una piantina di un
parco giochi o segnali stradali. Quindi queste “mappe”, spesso
inconsce servono alla mente per dare un senso e un significato
alla realtà. Vedi esempi riconoscimento immagini in disegni
ambigui.

6. MOTIVAZIONE OGGETTO–META
Le motivazioni si possono definire come i moventi dell’attività
psichica.
Ciò verso cui si dirige l’azione concreta o anche semplicemente il
desiderio, prende così il nome di meta o “oggetto-meta”.
Nella psicologia della motivazione le mete sono oggetti del
campo (oggetti-meta) o qualità di oggetti (qualità-meta), la cui
rappresentazione appare dotata di valenze positive nel caso
dell’attrazione, oppure negative nel caso della repulsione.
La dinamica motivazionale si collega peraltro strettamente ai
processi di soluzione dei problemi: ogni problema si costituisce
come una situazione nella quale una data realtà deve venire
modificata e determinati ostacoli devono venire superati, per

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rendere quella realtà consonante con le esigenze dell’individuo
che pone il problema, compreso il principio di realtà.
Possiamo di conseguenza comprendere come la dinamica
motivazionale (e la forza delle pulsioni – favorevoli o sfavorevoli
ad una determinata soluzione) risulti importante in tutte quelle
circostanze nelle quali si intende migliorare le capacità di
soluzione di problemi: dalle forme più semplici di organizzazione
percettiva, alle opportunità dell’apprendimento e della
rievocazione, fino alle sfide dell’immaginazione produttiva e
della
creatività.
Bonaiuto precisa che generalmente le motivazioni si configurano
come ricorrenti, secondo un’alternanza di fasi che risponde a
dinamiche generali della vita psichica, quali
• il principio di “saturazione” verso determinate esperienze,
• con parallela “insaturazione” verso le esperienze opposte.
Esempi ne sono, nell’ambito di esigenze riconoscibili fra le
principali, le alternanze cicliche tra la fame, o la sete, e le
esperienze di sazietà.
In generale si può definire la motivazione come un processo di
attivazione dell’organismo finalizzato alla realizzazione di un
determinato scopo.
Da tale processo dipende:
❑ L’avvio
❑ La direzione
❑ L’intensità
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❑ La durata
❑ La cessazione
La motivazione corrisponde al desiderio e comporta in qualche
modo la ricerca da parte dell’individuo dell’oggetto che
permetta la gratificazione di tale esigenza cosiddetto “oggetto-
meta”.
Le motivazioni sono stati affettivi generalmente meno intensi
ma di lunga durata (ne è esempio la motivazione
all’aggressività).

7. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DI DISTORSIONE ( DOMINICI )


Gli effetti di distorsione delle informazioni ricavate con le
interrogazioni orali essi vanno da:
• quello di contrasto (sottostima di un allievo rispetto ad un
altro che appare più brillante ma che è in realtà in possesso
delle stesse competenze specifiche del primo)
• a quello di alone (influenza di valutazioni precedenti
riguardanti talvolta anche altri ambiti disciplinari)
• a quello di stereotipia (valutazione rigida in base a conoscenze
pregresse)
• a quello di generalizzazione (assunzione di giudizi sulla base di
una non rappresentativa campionatura delle competenze
rilevate).

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8. MODELLO PSICODINAMICO INTEGRATO
L'approccio psicodinamico comprende, quindi, tutte le teorie in
psicologia che vedono il funzionamento umano basato
sull'interazione di pulsioni e forze all'interno della persona, in
particolare inconsce, e tra le diverse strutture della personalità.
Nel modello MPI, quindi, è in primis è la presenza dinamica; cioè
attitudine al movimento integrato mente-corpo.
Il corpo è, ovviamente, soprattutto chiamato al sentire emotivo
che offre al terapeuta gli spunti per la dinamica intuitiva iniziale,
e spesso non verbale, che è dinamica interattiva umana.
L'azione non cessa al momento del parlare, perché anche
parlare è interagire, ossia non esclude il sentire e la presenza
corporea nel collegamento continuo tra affetti e pensiero.
L’orientamento psicodinamico integrato vede i processi cognitivi
e processi affettivi in stretta interdipendenza
La vita psichica e fenomeni sono quindi descrivibili con un
linguaggio omeogeneo
Fattori psichici nella determinazione sono consapevoli e
inconsapevoli.
I comportamenti umani nonché quelli eccezionali o abnormi
sono definibili Mediante:
L’analisi fenomenologica
La riflessione psicodinamica
Le procedure sperimentali

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Motivazioni atmosfere e schemi mentali influiscono sui
fenomeni percettivi con modalità opposte a seconda delle
condizioni di osservazione ( ambigue o univoche ).

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