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Risposte domande esame:

1: concetto di deficit e handicap, in che cosa si differiscono?

Per deficit intendiamo una condizione soggettiva e personale di chi, a causa di un evento
traumatico, abbia subito una menomazione della propria sfera biologica o psichica, che comporta
difficoltà di apprendimento e di relazioni interpersonali.

Per handicap, intendiamo uno svantaggio conseguente ad una menomazione o una disabilità, si
tratta di una situazione oggettiva di difficoltà in cui viene a trovarsi il portatore di deficit nel processo
di integrazione nella comunità. Nel linguaggio pedagogico rimanda ad un problema educativo che
può trovare soluzione con interventi educativi, e che può essere un svantaggio solo se la persona
non viene supportata.

2. Differenza tra integrazione e inclusione

Quando parliamo di integrazione non parliamo di inclusione, n quanto non sono sinonimi ma
entrambi hanno un valore proprio. Quando parliamo di integrazione andiamo a guardare al singolo
soggetto, integrità deriva da OLOS che significa interezza, quindi la persona formata in tutti i suo
aspetti, al livello educativo scolastico si tratta di intervenire prima sul soggetto disabile e poi sul
contesto. L’inclusione invece si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e politica per
questo riguarda a tutti gli alunni e a tutte le loro potenzialità. Il principio dell’ inclusione non fissa dei
parametri su un aspetto della disabilità , ma riguarda una vera e propria filosofia di accettazione,
ossia fornire una cornice dentro cui gli alunni a prescindere da abilità, genere, cultura possano
ugualmente essere valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità di scuola.

3.Che cos’è l’autonomia? E cosa deve fare un sogg disabile per acquisirla?

Essere autonomi significa imparare ad apprendere da soli, ma anche parare a coinvolgere l’altro
nelle relazioni, ma anche per trasformare e incentivare una relazione d’aiuto. Essere autonomi è il
primo passo per essere indipendenti, in presenza di deficit alcune funzioni vengono meno, quindi
l’autonomia diventa la capacità di coinvolgere gli altri nella relazione per chiedere aiuto, ossia
un’insieme di azioni che forniscono la conquista dell’indipendenza. Nella crescita dell’autonomia un
bambino disabile incontra due ostacoli, il primo le difficoltà legate al deficit e il secondo il contesto
di vita e gli atteggiamenti con l’ambiente.

Educare all’autonomia è fondamentale per il raggiungimento della propria indipendenza, per la


gestione del denaro, trasporti, igiene etcc.. è possibile nelle pratiche educative raccogliere cinque
aree tematiche per l’educazione all’autonomia, ovvero:

• Educare alla comunicazione, essenziale per sviluppare la capacità di comunicare e comprendere.

• educare all’orientamento, fondamentale per aumentare la capacità di guardarsi intorno in modo


consapevole, essere in grado di leggere le indicazioni stradali e punti di riferimento.

• Comportamento stradale, opportuno riconoscere le strategie adatte per muoversi da oli


prevenendo il pericolo.

• uso del denaro

• Uso dei mezzi di trasporto.

FUNZIONAMENTO UMANO:

Funzionamento è il termine ombrello usato per definire il funzionamento umano a livello del corpo,
della persona e della sua capacità di agire ad un livello ottimale nel contesto in cui vive.

multidisciplinare
4. Diagnosi funzionale chi la dirige e cosa serve?
RedigeUnità

La diagnosi funzionale è un atto sanitario medico legale che va a scrivere qual è la compromissione
di tipo funzionale dello stato fisico e psichico dell’ alunno che ha un particolare handicap. In ambito
scolastico soprattutto per capire qual è il supporto migliore da dare ad un bambino nella fase della
sua formazione. Viene utilizzata dalla parte dell’amministrazione scolastica per chiedere un
insegnante di sostegno da aggregare all’equipe. L’assegnazione dell’insegnante di sostegno
avviene da parte degli studi, devono essere i genitori a sollecitazione la scuola attraverso questa
documentazione. Partendo proprio dalla diagnosi funzionale si deve capire quali sono le disabilità,
le difficoltà del bambino nel relazionarsi nei contesti sia culturali che sociali. Successivamente la
diagnosi funzionale va a sottolineare il quadro generale delle capacità del bambino e quindi capire
quali sono i requisiti fondamentali per aiutate nella scelta di interventi terapeutici, riabilitativi e
didattici.

5. Che cos’è un profilo dinamico funzionale? PDF

Il PDF è un documento, redatto successivamente alla diagnosi funzionale che raccoglie la sintesi
conoscitiva, riferita al soggetto, da parte di tutti i differenti operatori che interagiscono con lui. Ha lo
scopo di indicare le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali dell’ alunno e pone in rilievo sia le
difficoltà di apprendimento conseguente all’handicap, sia alle capacità possedute. Descrive quindi
in modo analitico i possibili livelli di risposta dell’ alunno, in sintesi rappresenta un vero e proprio
facilitatore di confronto tra diversi punti di vista dei soggetti coinvolti nella relazione educativa. È
importante ai fini della formulazione del piano educativo individualizzato, ovvero P.E.I, perché
consente all’insegnante di analizzare gli interventi educativi.

Lo redige l’unità multidisciplinare composta da medico specialista della patologia psichiatra,


psicologo, in collaborazione con il personale e insegnanti e famigliari.

6. PEI, Piano educativo individualizzato?

È un documento approvato da insegnanti con lo scopo di stabilire obiettivi scolastici da raggiungere


consoni allo sviluppo dell’ alunno e di generare un ambiente di apprendimento che promuova lo
sviluppo delle diverse abilità degli studenti. Il soggetto preso in esame è lo studente con una o più
forme di disabilità, esso deve tenere conto della condizione di disabilità nell’età evolutiva.

Il PEI deve seguire delle precise linee di guida, infatti deve contenere gli interventi educativi didattici
volti al miglioramento dell’ alunno. Nella documentazione deve riportare:

• Conoscenza dell’ alunno

• Metodi

• Materiali

• Valutazione

• Alternanza scuola lavoro

questo dimostra come il PEI è uno strumento che promuove l’insieme degli insegnamenti, è un
modo per indicare che l’alunno con disabilità non deve stare in un angolo, nè deve essere seguito
solo dal docente di sostegno, ma dall’insieme del coordinamento scolastico.

A redigere il PEI è il GLO, ovvero gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, alla quale si possono
allegare:

• famiglia

• Servizi sociali

• Consiglio di classe.

Differenza fra piano educativo individualizzato PEI e piano educativo personalizzato PDP?

Il piano educativo individualizzato serve per organizzare la programmazione dell’intero anno


scolastico dello studente con disabilità , dove scuola, docenti e personale collaborano per un
obiettivo comune.

Quando parliamo di piano educativo personalizzato parliamo di un piano strettamente legato


all’alunno, e la compilazione spetta al consiglio di classe. Tiene conto sia delle strategie di
apprendimento che agli obiettivi finali che in questo caso non sono comuni ma diversi in base ai
bisogni del soggetto. Il pdp è necessario al momento in cui in classe sono presenti studenti con
disabilità, disturbi specifici di apprendimento. I dsa rientrano nella famiglia dei BES, ovvero i bisogni
educativi speciali, all’interno di quest’ultimi non ci sono solo DSA ma anche BES non certificati.

Qual è il ruolo dell’insegnante di sostegno?

L’insegnante di sostegno è un docente che si occupa di seguire bambini con disabilità e disturbi di
apprendimento o comportamento. Ha il compito di facilitare l’apprendimento degli alunni a lui
affidati, di organizzare le attività del soggetto, con strategie didattiche appropriate allo sviluppo del
soggetto. Ha delle competenze specifiche nell’ambito didattico e pedagogico, che le permettono di
intraprendere con lo studente e con la classe un percorso di integrazione attraverso la mediazione. I
compiti dell’insegnante di sostegno sono molteplici, non si limitano solo all’insegnamento delle
materie di studio dell’ l’uno ma soprattutto a far integrare i bambini con disabilità adottando metodi
didattici idonei al tipo di handicap.

Tra i suoi principali compiti troviamo:

• Insegnamento dei contenuti

• Consultazione della documentazione

• Accoglienza

• Stesura del P.D.F e P.E.I

• Collabora con insegnanti

Ruolo dell’ educatore di sostegno?

Quando parliamo di scuola e educazione, l ruolo dell’ educatore di sostegno è fondamentale.


L’educatore lavora per recuperare e reinserire socialmente persone in difficolta e in disagio che per
questo irono ai margini della società. L’obiettivo finale è il recupero delle potenzialità dell’ allievo e il
raggiungimento di livelli sempre piu avanzati di autonomia.

Tra i suoi compiti troviamo:

• collaborazione famiglia

• Collaborazione nella stesura del PEI

• Supporto dell’ alunno nelle difficoltà

• Promuovere l’autonomia

In che posizione si colloca rispetto all’insegnante di ruolo?

Insegnante di sostegno e insegnante di ruolo sono fondamentali per una maggiore partecipazione
educativa. L’insegnante di sostengo è un docente come l’insegnante di ruolo con la mansione di
facilitare l’apprendimento degl alunni con difficoltà, entrambi collaborano per una maggiore stesura
del PEI, per individuare strategie didattiche e per valutarne i progressi.

Che cos’è L’ICF?

L’ICF è una classificazione internazionale che descrive il funzionamento umano della disabilità e
della salute e fa parte delle classificazioni internazionali emanate dall’OMS nel 2001.

Rappresenta un fattore di grande novità e trasformazione poiché rivoluziona il modo di concepire la


disabilità. Esso Mira a descrivere lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti al fine di
cogliere tutte quelle difficoltà che risultano evidenti nel consento di riferimento, quindi descrive la
situazione di via quotidiana in relazione al loro contesto ambientale evidenziando l’unicità di ogni
persona piuttosto che la disabilità. In questo modello la disabilità infatti non è vista come un deficit
o un svantaggio.

Gli elementi fondamentali sono:

• descrive il funzionamento umano e non solo la disabilità

• Rinvia a una ampia concezione di bes

• Guarda la persona e il contesto.

A COSA SERVE L’ICF?

Viene utilizzato come strumento per la menzione di curriculum scolastico e di progetto di vita volti al
miglioramento della qualità di vita e alla promozione delle pari opportunità delle persone con
disabilitò

Che cos’è un PDP?

Quando parliamo di pdp intendiamo sotto forma di acronimo del così detto piano educativo
personalizzato, si tratta di uno strumento educativo dedicato allo studente che ha difficoltà di
apprendimento. È un documento dettagliato preparato dagli insegnanti che ricevono una diagnosi di
DSA o altri disturbi fatto da uno specialista. È un documento ufficiale per l’apprendimento e il
successo scolastico dello studente con DSA, definisce il giusto rapporto fra scuola e famiglie e tutte
le figure professionali coinvolte nelle attività di recupero del soggetto per arrivare ad un obiettivo
comune scolastico.

DSA COSA SONO?

Con la sigla DSA, intendiamo i disturbi dell’apprendimento, si tratta di disturbi di origine


neurobiologica che comportano difficoltà n alcune funzioni. In particolare i dsa riguardano le
capacità di fare calcoli, scrivere, leggere.

Ne individuano 4 tra cui: dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia.

Cosa intendiamo oggi per disabilità?

Oggi la disabilità viene intesa diversamente rispetto a prima grazie allo studio e gli approfondimenti
ma anche grazie soprattutto all’icf fondato sulla stesura dell’oms, che mira ad un concetto nuovo di
disabilità intesa non più come svantaggio, ma guarda in primis la persona e poi la disabilità. Oggi la
disabilità non è più vista come una condizione immutabile e indipendente dall’ambiente, essa viene
piuttosto definita come la conseguenza o il risultato dall’incontro tra le caratteristiche individuali e
ambientali che rappresentano le circostanze in cui esso vive. Accanto ai fattori ambientali, i sono
anche i fattori personali. Per fattori personali intendiamo il sesso, razza, età, condizione di salute,
mentre per fattori ambientali intendiamo : la società, famiglia, interconnessioni fra specialista,
scuola, insegnanti. La disabilità oggi è il risultato dall’interazione tra le persone colpite da
menomazione fisiche o psichiche, gli ostacoli, gli ambienti e i comportamenti degli altri che
impediscono una piena integrazione sociale.

Leggi piu importanti che hanno portato all’inclusione:

La prima legge più importante è la legge 104 del 1992, che regola tutti i diritti, le agevolazioni e i
benefici per le persone disabili.

La seconda è la legge 170 del 2010, dove riconosce la dislessia, disgrafia, discalculia, e disortograia
come disturbi dell’apprendimento scolastico DSA.

La terza i decreti del 2012, che hanno ampliato il campo di applicazione di una didattica inclusiva e
personalizzata, in particolare inserisce nei BES anche quelle difficoltà di apprendimento non
certificabili, ma comunque esistenti.

Cosa intendiamo per progetto di vita?

Il progetto di vita di configura non solo come la concreta realizzazione dell’autonomia e della
autodeterminazione delle persone con disabilità, bensì anche come strumento di accrescimento
delle potenzialità e della capacità di autodeterminazione di quelle persone maggiormente fragili.

Concetto di rete interdisciplinari?

Intendiamo l’interconnessione delle multidisciplinarietà delle istituzioni, ovvero una rete di


collegamenti collaborativi tra assistenti sociali, psichiatrici e insegnanti..

interdipendenza signif raggiungereobiettivichedasolononriesciafare



Ldipenderedaqualcunoinmodopassivo

Cosa intendiamo per autodeterminazione e indipendenza?

L’autodeterminazione rappresenta uno dei costrutti più importanti quando si parla di qualità della
vita di persone con una disabilità o difficoltà. L’autodeterminazione prima ancora di essere una
capacità è una necessita che sta alla base della vita di ogni individuo, che per raggiungerla richiede
non solo una serie di competenze, ma anche un contesto favorevole e una serie di supporti sociali.

Tutte le persone con disabilità hanno diritto di poter decidere, di agire di conseguenza in funzione
del proprio benessere e della qualità della propria vita. Viene definita infatti come l’insieme dei diritti
di ogni individuo, comprese le persone con disabilità, con tutto il sostegno educativo, cognitivo,
affettivo di cui hanno bisogno, compreso il diritto di decidere, imparare, lavorare e socializzare.

Essere indipendenti vuol dire avere la possibilità di vivere in modo autonomo o parzialmente
autonomo, di prendersi cura di se stessi nella vita quotidiana, e se necessario con la presenza di un
educatore, di creare relazioni, lavorare e inserirsi nella società come soggetti attivi e inclusi. Quando
parliamo di disabilità autonomia e indipendenza sono temi maggior mente falsati, in quanto si pensa
che un soggetto disabile non sia indipendente ne autonomo. La legge riconosce l’indipendenza dei
soggetti disabili, in quanto sono i protagonisti della loro vita. Il livello di autonomia e indipendenza
varia da persona a persona, ci sono soggetti che sono in grado di prendersi cura di se stessi e
soggetti che hanno bisogno di un supporto, ma non per questo non hanno le capacità per farlo. Un
soggetto disabile, con l’auto di interventi educative riuscirà piano pino ad acquisire livelli di
indipendenza alti che gli permetteranno di vivere la propria vita adottando strategie.

Performace e capacità riferiti all’ambiente?

La performace è la descrizione di ciò che una persona fa realmente nel suo ambiente attuale, è il
livello di funzionamento che essa ha tenendo conto dei fattori ambientai che sono possibili
strumenti, barriere o facilitatori.

La capacità mentre descrive ciò che una persona fa escludendo i fattori ambientali, facilitatori o
barriere riconosciuti rivelanti per quella attività.

Cosa sono i BES?

Con l’acronimo di BES,ci riferiamo ai bisogni educativi speciali, ovvero tutti quegli studenti che
hanno bisogno di particolare attenzione per affrontare un percorso scolastico e formativo. Le
problematiche che causano uno svantaggio sono molteplici, per questo motivo ci sono diverse
categorie di BES.

Si dividono in categorie, tre per l’esattezza che rispecchiano le molteplicità di condizioni che
possono dare origine a un bisogno educativo speciale:

• disabilità

• Disturbi dell’apprendimento

• Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale

Queste condizioni sono certificate dal servizio nazionale sanitario e fanno riferimento alla legge 104
1992. A livello didattico queste difficoltà prevedono la presenza dell’insegnante di sostegno e di un
piano educativo individualizzato PEI.

Comportamenti errati per un insegnante di sostegno e corretti?

I comportamenti errati che non dovrebbe commettere l’insegnante di sostegno sono molteplici,
ricordiamo tra essi: compromettere lo sviluppo del soggetto, non adottare strategie educative
adatte, non utilizzare strumenti utili per a relazione come la mediazione educativa, non incoraggiarlo,
aumentare le distanze tra esso e l’intera classe, non favorire l’integrazione, avere stereotipi o
pregiudizi ma sopratutto guardare prima la disabilità e poi la pienezza della persona, con le sue
abilità.

Che cos’è la complessità e la pluralità delle mediazioni?

Quando si fa fatica a concepire un qualcosa nel suo insieme poichè è tessuta in vari modi, com più
elementi. Per snodare la complessività individuiamo le parti che la compongono per analizzarle,
semplificare questo processo è negativo in quanto fa emergere solo la parte semplice della
complessività e rende difficile analizzare le altre parti. La semplicità per esempio è una cosa
complessa. Mentre quando parliamo di pluralità delle mediazioni permette di affrontare la
complessività degli apprendimenti.

Il Processo coscientizzazione?

È un processo educativo che ha come obiettivo quello di dare la parola a tutte quelle persone
oppresse e deboli all’interno di una società, attraverso questo processo le persone si rendono
consapevoli della loro idenità sociale. Si dà la possibilità di risollevarsi in situazioni di disagio
attraverso l’utilizzo della parola e del pensiero critico. Affiancato ad un docente riflessivo che cerca
si creare un’azione risolutiva in seguito all’osservazione.


insegnante di sostegno educatore di sostegno: l’insegnante di sostegno non si occupa solo del
bombino disabile ma dell'intera classe. Infatti hon è vincolato alla sola relazione con il bombino
disabile, ma anche della modi ca del contesto scolastico. Invece l' educatore di sostegno collabora
com l’insegnante di sostegno e com l'insegnante di cattedra e fa in modo che si attivi l'integrazione
scolastica egli hall modo di seguire il sogg disabile anche fuori dalla classe. Diventa una gura
importante di riferimento di connessione fra scuola e famiglia. La legge 104 prevede l'obbligo di
a ancare od un disabile un insegnante di sostegno mentre i educatore non appartiene al miur ma è
compito della famiglia se assumerlo.


ModelloMedico ModelloCDM 1classificazionedella

I menomazione qualsiasi perdita a caricodi strutture


Aumenta ildramma disabilità limitazionenelcompiereunlavoroun'azione

cap svantaggio acausadiuna menomazioneche
Mondi

disabile da curare compromette di
svolgereunruolo


Modellobio psicosociale

Modello sociale la

disabilitàvienevista una correlazione
sposta

l'attenzione al contestosociale in Frafattoripersonali eambientali

quanto

è lui a generare svantaggio

ilPei attraversostrategie PAI Pianoassistenzialeindividualizzato


edu
miglioral'apprendimento undocumento di sintesicheraccoglie e


È

edescrive la condizionedelsogg inmododa
ilPAI migliora la qualitàdi attivare

vitacon unprogetto di curax migliorarelaqualità
assistenza e dellavita
Protezione
e 0

Come si promuove l’inclusione scolastica?

Sicuramente per una maggiore inclusione scolastica risulta fondamentale attuare percorsi di
apprendimento dove bisogna puntare sul lavoro di gruppo. L’apprendimento non è mai un processo
solitario, ma è influenzato dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari. I compagni di classe
sono la risorsa piu preziosa per attivare processi inclusivi. Fin dal primo giorno è necessario
incentivare e lavorare sulla collaborazione, cooperazione e clima di classe. In particolare sono da
valorizzare le strategie di lavoro collaborativo in coppia o in piccoli gruppi. Un’altra strategia
educativa potrebbe essere finalizzare l’azione educativa sulle potenzialità individuali e sugli obiettivi
comuni, non esaltando le diversità in modo negativo ma con una visione altamente positiva che
possa incentivare conoscenza, scambio e negozziazione fra pari.

DON GNOCCHI E DON MILANI FREIRE


notavasempre
onGnocchi preteafavoredei DonMilani provenivadall'altaborghesia e del
mutilatidiguerrasenzafuturo scolastico enonsolo
le differenze inambito disparte
popolo personesvantaggiate lasciate in
Tobiliunascuolariabilitativa a usatesoloperlavorononpotevanoandare a
dimutilatidiguerra essa
mise di raggiungerelivellidi
uore in canonica senza
Borbona scuolafattacristianesimo
alti istituìlascuoladi ragazzi del
oper
tonomia e indipendenzasemprepiù tutti iobbligo
afavoredi quei tutti
abbandonatialorostessidelleclassi a
sociali basse costretti daunavita
pelre pedagogistacheaffermachela incapaciditemere
e
a lavorare era di promuovere
societàformal'uomooppresso iobiettivofinale
collaborazione e il
luisostenevacheil compito ildialogo la
delieducatore è quellodidare una pensierocritico dareunamentea
del
coscienzapropria aprirei confini persone eriuscire a farli
coscienzaumana
attraverso19 cosa entro queste discussione
mettere in
processoconladualeilSoggacquista
capacitàdi
giudizio e pensierocritico
Identitapersonale nasceconl'esperienza Mediazione è un'azione
educativa svolta da 2 o più
i
portinel raggiungimento di
Perfarsichequesto con essail b interiorizza
leregolecomprende i diversi ln accordo Stabilireunacorretta
avviene è importo
avere ildesiderio
ruoli eassume il puntodi mediazioneeducativa è important
sta altra
dicrescere eche alfinedi creareuna relazioneedu
ovalcunosincia centratasulla collaborazione ascolto
piccoloha innescato in
cuilavogliadi esserlo
Rappresentazione sociale
della disabilità
Eternomalato
Bombino
i centriprotetti x questi bombino
sonocomel'isola chenon c'è dove
i bambininon crescono mai

Socializzazione Filolungo in cuiavvieneuna crescita psicologica e sociale


Teoriadellasocializzazione ghetti
Socializzazione durantequellaprimaria
ilbambinointeriorizzasolo processodi socializzazione
Primaria famiglia 7 unmondoingenerale all'internodellaqualele caratteristiche
individualisonoinfluenzatedallaSoa
conquellaanticipatoria
iniziaadindividuarealtri
ontiapatorio scuola ruolipuntidvi istaemondo

Generareunfiglio disabile ideafiglioperfetto nellagravidanza


vieneancoraoggi riconosciuto
2tipologiedi
comeimperfetto daLinosa il ognigenitorecon un
senso di colpa figlio
serraggiungere l'autonomia il figliola figliodisabiledopola immaginario
madredevestaccarsi gravidanza ha emozioni reale
madridifiglidisabilidevonorispecchiare
mmaginedellamammaperfettabuona
contrastanti neiconfronti
del figlio
Impulso un obbligoad
dove la mente agire involontariamente
elabora un sistemadi difesa
la formazionereattiva si
riferisce a quei
comportamenti e sentimentiautomatici
sonol'opposto di ciò da cui ci si che
deve difende
la presenza di impulsi la negazione
negativiverso un figlio a meccanismo di
Inatteso può sviluppare difesa
un comportamento opposto Le
all'aggressività come i iperprotezione
Un rifiuto consapevole x
i una realtà dolorosa
strumento x proteggersi Es genitore non accetta
uncontrollo opprimente defeat del bambino
che non lascia libero il
sogg
produce senso di
insicurezza rischia di far sviluppare
Transizione psicosociale un'identità inautentica
accoglienza necessita
di essere
nsiemedegli eventichehanno accettati accolti e
riconosciuti
Mogonello spazio psicologico sociale rifiuto pericolo corso da un
i una personachesta
affrontandoun inatteso figlio
rocesso di cambiamento
Progetto capacitàdi
anticipare
educazione favorire la attraverso l'azione e
crescita
l'autonomia e la
l'imma inazione
unmodo in cui la
sua Èuna sorta nostramentetrasforma la
autodeterminazione educazione al realtà
ruolo è collegato alla formazione desiderio
dell'identità x la costruzione
dell'immagine di sé

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