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- il capitale culturale di base, che per il docente di sostegno assume ancora di più la forma di una
competenza multidisciplinare;
- la capacità di osservare, anche attraverso l’uso di griglie di osservazione basate sulle cinque “W
questions” (che cosa, chi, perché, dove, quando, a cui si può aggiungere il come), di test standardizzati, di
check list, domande guida, tecniche di analisi funzionale dei comportamenti problema, indagini
sociometriche (Moreno);
Il rapporto comunicativo può però essere ostacolato da diversi fattori: la distrazione dello studente, che
può dipendere da mancanza di interesse o stanchezza, oppure da disturbi esterni; la saturazione, che può
scaturire dall'impossibilità dell'allievo di accogliere, per sopraggiunta stanchezza, ulteriori messaggi;
inadeguatezza dei canali, che si verifica quando l'informazione viene trasmessa attraverso canali difettosi;
l'esistenza di codici incompatibili, come accade, ad esempio, quando il docente l'alunno parlano lingue
diverse. In tutti questi casi, l'attività didattica dell'insegnante, per quanto ben strutturata, può risultare
scarsamente efficace;
- le abilità di mediazione, indispensabili per favorire una visione multidimensionale che tenga
contemporaneamente in considerazione punti di vista e opinioni differenti provenienti dai diversi soggetti
che operano per il bene dello studente (genitori, docenti, specialisti, etc.);
- le competenze progettuali e metodologiche inclusive, che gli permettono di articolare una pluralità di
procedure flessibili e differenziate. La progettualità comprende, nelle sue diverse fasi, la scelta delle
strategie, che deve essere adattata ai bisogni speciali che emergono nei differenti contesti (aula, palestra,
lavoro in piccolo gruppo, a coppie, individuale, etc.) e momenti del lavoro educativo, mettendo sempre al
centro l'alunno e la sua crescita.
I docenti hanno il compito di avvicinare il più possibile la programmazione individualizzata dello studente a
quella della classe, al fine di evitare la creazione di un divario eccessivo che potrebbe compromettere la
reale inclusione dell’alunno. A tale scopo è importante che i docenti si sforzino di individuare almeno
alcune attività della classe che possano essere svolte anche dallo studente (attività di apprendimento
cooperativo, di peer tutoring, circle time, etc.), oppure, viceversa, quali possano essere attività svolte
dall’alunno a cui possono partecipare anche i compagni (ad esempio, esperienze laboratoriali di
manipolazione, creatività, etc.).
In alcuni casi potrebbe essere necessario ricorrere all’individuazione dei nuclei fondanti delle discipline e
alla partecipazione alla cultura del compito (ultime due fasi dei cinque livelli di adattamento degli obiettivi),
in quanto la sola semplificazione degli obiettivi potrebbe risultare insufficiente, permettendo comunque
allo studente di essere componente attiva dell'ambiente di apprendimento.
- la creatività, al fine di progettare attività il più possibile variegate che stimolino l’interesse e la curiosità
dell’alunno. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), se adeguatamente padroneggiate,
permettono al docente di promuovere lo sviluppo relazionale e cognitivo del soggetto e ampi margini di
creatività e diversificazione nelle proposte per lui ideate.
Il docente di sostegno, a seguito di adeguate e prolungate osservazioni, in collaborazione con il Consiglio di
Classe e in stretto contatto con il CTS di riferimento, individua le tecnologie hardware (PC, tablet, etc.) e
software che apportino un concreto supporto al perseguimento degli obiettivi educativi e didattici
predisposti nel PEI dell’alunno con disabilità. L’osservazione iniziale dell’alunno si rende indispensabile
anche per l’individuazione delle potenzialità, dei talenti, degli interessi e dei bisogni, punti di partenza
fondamenti per scegliere e adattare le TIC alle esigenze dello studente, nell’ottica dell’accrescimento delle
sue autonomie e del suo Progetto di Vita. Al fine di favorire la sperimentazione di un certo hardware o
software a pagamento per un alunno con disabilità è possibile, rivolgendosi al CTS e, presentando un
progetto, richiedere il comodato d’uso prima di procedere all’acquisto dello strumento da parte della
scuola. Fondamentale, da questo punto di vista, è la collaborazione con la famiglia, al fine di consentire
anche a casa l’utilizzo delle dotazioni e garantire continuità alle azioni intraprese a scuola. Nel terzo anno
della scuola secondaria di primo grado, qualora lo studente affronti l’esame di Stato, è indispensabile che il
PEI indichi le tecnologie impiegate nel corso dell’anno, per permettere il loro utilizzo anche in sede
d’esame.
Materiale prodotto da Elena Garlanda
- la riflessività, ovvero la capacità di avere uno sguardo critico su se stesso e sul proprio operato, per
puntare verso il continuo miglioramento della sua azione educativa. In quest’ottica, il docente si configura
come un ricercatore riflessivo esperto (Luigina Mortari), capace di autovalutarsi e autocorreggersi
(metacognizione).
Il lavoro in compresenza con gli altri docenti è di fondamentale importanza, perché stimola l'appartenenza
al gruppo classe da parte dello studente e la possibilità di lavorare a progetti comuni e condivisi, che
promuovano la reale inclusione di tutti, nel rispetto dell’individualità di ciascuno. Lo studente con
disabilità, in base alle sue capacità e potenzialità può partecipare e sentirsi parte attiva del gruppo, grazie
agli adeguati adattamenti di obiettivi e materiali messi in atto dai docenti della classe, curricolari e di
sostegno (si vedano i file relativi all’adattamento dei materiali e degli obiettivi).
Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è
severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge
sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).