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LAVORO FINALE
INDICE
QUESTIONI TEORICHE
EDUCATIVA
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
1. LA RELAZIONE EDUCATIVA E LA RELAZIONE D'AIUTO. QUESTIONI
TEORICHE
Partendo dall’assunto che la relazione sia un rapporto che collega, in maniera essenziale
o accidentale, due o più cose, fatti, concetti; è opinione diffusa che in ogni relazione ci
sia dell’educativo, certo è che l’educazione passa sempre attraverso una relazione e per
particolare.
cura della formazione e della crescita degli studenti. In ambito educativo la relazione
d'aiuto va a sostanziarsi in vari modi dal contenimento emotivo all'educazione del futuro
cittadino.
riconoscimento dell'altro come persona con la quale elaborare una progettualità per
raggiungere dei risultati. E' importante entrare nella relazione con autenticità,
alle circostanze e ai cambiamenti che via via la relazione stessa produce nell'allievo.
E' la relazione educativa che detta i comportamenti di ciascuno dei due soggetti,
educativa, ed è per questo motivo che tale tipo di relazione viene considerata all’insegna
della reciprocità.
EDUCATIVA
La teoria psicoanalitica
dei comportamenti di alunni e docenti e sostiene che essi siano originati da dinamiche
forze inconsce che emergono attraverso una grande varietà di sintomi: esplosioni di
interpreta per ricercare le cause profonde che ne sono all'origine, senza trascurare, nel
attraverso un lungo percorso, a partire dal rapporto con la madre e con le altre figure di
riferimento e ogni relazione incide profondamente sul modo di comportarsi. Essa aiuta a
chiarire la ricchezza della relazione educativa e offre agli insegnanti strumenti utili per
capire non solo gli studenti ma anche se stessi. Secondo la psicoanalisi, nel rapporto con
sull'alunno. Carl Rogers ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di
risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse dai
contenuti al soggetto della relazione educativa. Una pratica didattica ispirata alla teoria
libertà di provarli;
Secondo Rogers, la scuola deve creare individui aperti alla novità e alle trasformazioni.
L'educatore deve insegnare a imparare. L'allievo dovrà poi essere in grado di valutare da
La teoria sistemica
dei più noti esponenti dell'approccio sistemico, per spiegare un singolo fenomeno,
occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto. Ciò significa che l'improvviso
precedente. Nel gruppo egli deve individuare le persone chiave che renderebbero
spingere alla fuga di fronte al compito da affrontare mentre un livello troppo basso di
ansia determina una bassa motivazione. Ogni volta che un problema viene risolto, si
crea un nuovo tipo di stabilità dinamica. Sulla base di queste considerazioni l'approccio
internazionali, perché l'educatore deve essere capace di interagire nel modo opportuno
di cooperazione tra i soggetti coinvolti, per cui la forma che assume la relazione
efficace.
L’importanza della qualità della relazione fra insegnante e alunno, come fattore
passano molte ore con i loro insegnanti e i docenti utilizzano queste ore per aiutare i
essi forniscono ai propri discenti la competenza sociale, ovvero quegli strumenti che
Per promuovere la crescita relazionale e affettiva degli alunni è importante che venga
alla loro crescita psicologica e alla maturazione della loro identità personale e sociale e
accolto, è più facile far passare anche gli insegnamenti, spesso giudicati inutili e noiosi,
Ma come deve essere, dunque, nella pratica un insegnante che sia anche un valido
educatore?
con cui l’educatore sa come promuovere la crescita dell’educando fino alla piena
percepita e accettata la sua preminenza, si può dire che egli svolge il ruolo di guida
autorevole. Le comunicazioni non esercitano il potere, non si fondano sui tratti personali
seguenti:
maturazione;
3. orientamento dell’attenzione degli educandi sui contenuti della propria vita (non
partecipazione attiva, infatti, richiede grandi cambiamenti nel modo di gestire le classi
Favorire occasioni di scambio tra docenti di una stessa classe, della stessa
facilitatori.
emotive, essenziali non solo per il ruolo di insegnante, ma anche per la persona
stessa: grazie ad una maggiore competenza nella propria sfera emotiva, si può
scolastica.
tra docenti, ma anche con figure educative esterne alla scuola che collaborano
Gli insegnanti, sulla base della loro esperienza, sottolineano l’importanza del dialogo e
dello scambio con i colleghi all’interno del consiglio di classe, come opportunità di
competenze.
la più utilizzata modalità per sviluppare le competenze professionali per il contrasto alla
povertà educativa.
4. L’EDUCAZIONE PER LE RELAZIONI IN CLASSE: TEORIE E TECNICHE
Un punto fermo della relazione di aiuto è la presenza di una relazione dove l’altro non è
elaborare una progettualità per affrontare il problema, avvalendosi delle risorse di cui
essere inferiore al donatore. A riguardo, quindi, risulta doveroso avere fiducia nelle
relazionale.
Nella classe avviene il ciclo di vita di un gruppo particolare perché, seppur costituito
la forma istituzionale della classe varia molto a secondo delle diverse politiche
tipologie di relazioni
Le relazioni indicate sono quelle che, più probabilmente, intercorrono tra i membri
all’interno di una tipologia di gruppo e dipendono dal fatto che, se il baricentro di una
personalità collettiva è sbilanciato verso una delle tipologie descritte, al suo interno vi
sarà una prevalenza media di talune personalità. Tra le tecniche di relazione in classe
umane in generale) si sono concentrate sull’ analisi dei gruppi. Gli studi di Kurt Lewin
sulle tipologie di gruppo, sulle relazioni tra gruppo ed ambiente e sulle dinamiche
interne al gruppo hanno grande rilevanza in campo pedagogico e trovano una qualche
democratico.
Le teorie di Lewin invece, fanno riflettere sull’essenza stessa di un gruppo, sui suoi
relazioni tra i suoi protagonisti (tra insegnanti, tra insegnanti ed allievi, tra allievi, tra
influiscono sul clima sociale della classe e della scuola stessa e sul suo buon
funzionamento.
Altri studiosi suggeriscono che la socializzazione abbia luogo attraverso la relazione fra
pari con la peer education, in cui gli studenti diventano protagonisti attivi del loro
apprendimento. L’educazione tra pari è di tipo orizzontale, in cui grazie allo scambio di
idee, alla discussione attiva e alla condivisione delle loro prospettive, due studenti
raggiungono una soluzione a cui nessuno dei due sarebbe arrivato se avesse lavorato da
solo. Poiché l’apprendimento è un fatto sociale, gli individui apprendono insieme fin dai
non basta a far scaturire un tipo di apprendimento cooperativo; il primo passo è che la
scuola sia un luogo aperto e dinamico, una comunità in cui si respiri quello stile. I
docenti stessi prima di tutto devono sentirsi parte di un gruppo che lavora per la scuola e
propria specificità. Infatti, docenti che non sanno collaborare ma che lavorano in modo
del tutto individuale, non saranno mai in grado di insegnare ad apprendere insieme.
Il ruolo dei docenti rimane però centrale, poiché spetta loro la definizione del setting
raggiungere, così come un costante monitoraggio delle interazioni tra i membri dei
Nella relazione famiglia-scuola spesso ci sono aspettative e richieste poco chiare quindi
è molto importante costruire sistemi ed abitudini che possano mettere in luce le aree di
E’ molto importante che i ragazzi si sentano circondati da adulti che hanno contatti
positivi tra loro. I risultati delle ricerche mostrano che i ragazzi che sperimentano buone
reti relazionali collaborative e che hanno relazioni positive con gli adulti sono meno a
scolastico dei ragazzi può essere attribuito al sostegno dei genitori. Si riscontra una
l’adattamento scolastico degli studenti. I due fattori più importanti che influenzano il
capo ai genitori, la scuola ha il ruolo di sostenere il lavoro da essi svolto. Una buona
studenti.
Avvertire il sostegno sociale e scolastico da parte dei genitori accrescerà nei ragazzi la
I ragazzi che non sentono il sostegno dei genitori nelle questioni scolastiche vedono
triplicato il rischio di malattie dovute a stress. Esiste anche un forte legame tra il
fiducia in sé.
Gran parte delle scuole non è interessata ai genitori che prendono troppo l’iniziativa e
che si danno troppo da fare. I genitori solitamente non capiscono bene cosa la scuola si
insegnanti. E’ anche emerso il problema dei genitori immigrati che in generale non
capiscono cosa ci si aspetti da loro, non hanno relazioni con gli altri genitori (che spesso
Gli insegnanti hanno un potere istituzionale e molti genitori si sentono inferiori, dunque
è molto importante che i docenti sostengano la loro funzione affinché essi acquisiscano
una maggiore sicurezza. Il feedback verso i genitori dovrebbe essere accurato e preciso
La madre pare essere la persona più coinvolta nelle questioni scuola-famiglia (circa 70-
80%). Sono loro che aiutano i figli a studiare a casa, che partecipano alle riunioni e alle
attività scolastiche. Incrementare l’aiuto da parte del padre avrebbe un forte impatto sul
Siles sottolinea anche che c’è un legame fra la qualità generale della relazione scuola-
famiglia e la qualità generale della scuola, così come tra il fallimento scolastico e la
Gli insegnanti che sono interessati alla vita sociale e alla vita familiare dei ragazzi
avranno studenti più motivati perché con tutta probabilità useranno quelle informazioni
L’insegnante gioca un ruolo molto importante nella costruzione di una buona relazione.
Grazie all’instaurarsi di una buona relazione potrebbe essere più agevole per
Nell’ambito del contesto classe, solitamente, la relazione d’aiuto si configura come una
è vero che l’aiuto può “fluire” maggiormente da una posizione all’altra, l’ottica in cui va
Gli aspetti fondamentali per instaurare una relazione d’aiuto efficace sono: empatia,
Nello specifico la proposta di relazione d’aiuto che si intende avanzare è rivolta alla
classe in cui è iscritto il ragazzo con diagnosi di Disturbo della Condotta al fine di
2. aumentare la conoscenza di sé
maniera diversa);
parte di “un tutto” e realizzi se stesso anche attraverso il superamento delle difficoltà.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
Canevaro A. e Chieregatti A., “La relazione di aiuto. L’incontro con l’altro nelle
Triani, P., La relazione insegnante - alunno come forma del metodo. La relazione come
2022
https://www.associazioneadida.org/cnt/uploads/2019/02/LA-RELAZIONE-
EDUCATIVA.pdf
http://www.counselingescuola.it/cosa-relazione-aiuto_d13.aspx
https://nonsolopedagogia.it/educazione-tra-pari-a-scuola/
https://www.simonadalloca.it/simonadalloca/wp-content/uploads/2017/01/Pedagogia-
delle-classi.pdf