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b.

SAPERSI RELAZIONARE IN MODO EMPATICO


Em–patiache deriva dal greco sum pathos
non significa condivisione del pensiero
( e cioè essere d’accordo con l’opinione altrui)
ma condivisione di emozioni
(io ti ascolto e “sento” la tua stessa emozione,
mi immedesimo con il tuo stato d’animo)
E’ evidente allora quanto sia importante per un
insegnante la
valorizzazione dell’affettività come tratto fondamentale
nella gestione della relazione educativa con gli alunni.
In questo caso affettività non significa essere
accondiscendente con gli alunni ma cercare di entrare
con loro in una relazione veramente educativa che
permetta agli studenti di sentirsi riconosciuti e compresi
dal docente.
Solo questo tipo di rapporto favorisce una crescita
costruttiva all’interno della classe poiché è la base per
apprendimenti efficaci e duraturi
In tal senso gli insegnanti devono saper:
•Essere autentici
•Incontrare (creare situazioni di scambio di emozioni)
•Comprendere
•Ascoltare
•Confermare(dare sempre un feedback allo studente per
farlo sentire compreso e ascoltato)
•Essere autorevoli e non autoritari ( devono essere guida
e consiglieri dello studente e no assumere atteggiamenti
impositivi)
Come è possibile comunicare con empatia??
In primo luogo bisogna imparare ad ascoltare
in modo attivo.

IL DISEGNO DI LEGGE SPECIALE


 La legge quadro 104/92 e sue disposizioni
successive è stata la prima a riconoscere e tutelare
numerosi diritti delle persone in situazione di
handicap.
 Nonostante essa sia stata rivisitata successivamente
in molte sue parti, questa legge resta la prima che ha
ispirato tutti i principi e i valori relativi al problema
dell’assistenza, dell’integrazione scolastica e sociale
delle persone in situazione di handicap

La novità di questa legge è sicuramente l’approccio


sistemico che colloca la scuola in una prospettiva più
ampia di integrazione sociale e di qualità
complessiva della vita del cittadino in situazione di
handicap.
 Per realizzare la piena integrazione scolastica la
legge quadro delinea una strategia operativa basata
su un sistema coordinato di documenti quali:
 certificazionedell’handicap,
 diagnosi funzionale,
 profilo dinamico funzionale
 progetto educativo individualizzato.

La certificazione dell’handicap ossia la diagnosi


clinica, è redatta dalle A.S.L. mediante osservazione
medica del soggetto.
 La Diagnosi Funzionale, D.F. è redatta dall’unità
multidisciplinare, costituita da:
 assistente sociale,
 psicologo,
 pedagogista
 medici specialisti,
 Essa indica invece, i livelli di compromissione
ossia le conseguenze funzionali che la patologia ha
prodotto oltre che i livelli di capacità residua ossia
le capacità individuali sulle quali poter intervenire.
Il Profilo Dinamico Funzionale, P.D.F.,
- è redatto dagli operatori scolastici, dall’unità
multidisciplinare e
dalla famiglia,
- indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed
affettive
dell’alunno e descrive in modo analitico i possibili livelli di
risposta dell’alunno in merito alle relazioni in atto e a
quelle
programmabili considerando 9 assi: cognitivo, affettivo
relazionale, comunicazionale, linguistico, sensoriale,
motorio
prassico, neuropsicologico, autonomia, apprendimento,
- ha una stesura periodica. Infatti, ad un primo profilo,
elaborato
dopo il primo periodo d’inserimento scolastico, seguono
momenti di verifica e d’aggiornamento,
- si aggiorna a conclusione dei diversi ordini e gradi di
scuola.
Il Progetto Educativo Individualizzato, P.E.I.,
- è elaborato dalle A.S.L., dai docenti curricolari e di sostegno in
collaborazione con i genitori, la scuola, sulla base della Diagnosi
Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale, progetta gli interventi
educativi/didattici specifici per l’alunno in condizione di handicap,
- assicura la piena realizzazione del diritto all’educazione,
all’istruzione e
alla integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap,
- indica gli obiettivi da conseguire con l’azione educativa e le
strategie
d’intervento da attuare per sviluppare le potenzialità residue ossia le
potenzialità cognitive, motorie e relazionali
- esplicita, altresì, il monte ore di sostegno necessario, i mezzi, gli
strumenti, i contenuti, l’organizzazione didattica riguardante gli
spazi, i
tempi, la mensa, il trasporto, l’eventuale assistenza e
accompagnamento.
Motivazione come risposta a pressioni
esterne (Skinner)

Motivazione in relazione a bisogni


interni (Maslow)

Motivazione in relazione a obiettivi


personali (Ford)

GESTIONE DEL RINFORZO

RISPOSTA AI BISOGNI PERSONALI

RISPOSTA AGLI OBIETTIVI PERSONALI


Uno degli strumenti informatici più funzionale
agli spostamenti è costituito dal Notex Braille o
Pocket Braille, apparecchio compatto, leggero e
maneggevole che consente, al pari dei
tradizionali personal computer portatili, di
scrivere, rileggere, salvare, esportare file senza
bisogno di periferiche aggiuntive.

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