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Premessa
Le istituzioni nazionali del curricolo costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione
curricolare affidata alle scuole, le quali sono chiamate ad assumere e ad elaborare scelte
specifiche relative a contenuti, metodi e traguardi formativi.
le I.N. sono un documento emanato dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
Francesco Profumo il 18 Aprile del 2012 per far fronte alle nuove esigenze scolastiche del
paese (riprende quelle del 2007 e le sue riflessioni).
Dall'analisi sociale si evince un paesaggio educativo sempre più complesso, fragile e
contraddittorio al quale la scuola deve adeguarsi.
Emerge un evidente problematica relazionale e affettiva tra genitori e figli a causa
dell'assenza degli adulti per motivi lavorativi o per l'incapacità di adempiere al proprio ruolo
genitoriale; si verifica per cui l attenuazione della capacità adulta al presidio delle regole e
del senso del limite. Questo ha reso il ruolo della scuola più arduo e difficoltoso anche nel
rapporto scuola-famiglia visto il mancato sostegno da parte di queste ultime.
il sistema educativo attuale è un riflesso della società; come questa infatti presenta una
realtà multietnica, caratterizzata da una pluralità linguistica, nuove tecnologie e messaggi
multimediali, per i quali lo studente non possiede strumenti di interpretazione e uso. Spetta
per cui alla scuola il ruolo di orientarlo affinché possa affrontare positivamente l'incertezza e
la multivalenza degli scenari sociali presenti e futuri. Per fare ciò è necessario apprendere
linguaggi e saperi culturali di base che consentano allo studente di pensare in autonomia e
di orientare la propria didattica a partire da bisogni personali concreti, favorendo differenti
stili cognitivi (apprendimento logico, analogico, descrittivo e creativo)
Se da un lato la scuola moderna del cosiddetto “nuovo umanesimo” pone lo studente al
centro dell'azione educativa, tenendo conto delle sue singolarità, aspirazioni e fragilità; dall
altro cura moltissimo la promozione dei legami cooperativi, dell’integrazione e della
solidarietà.
In quanto comunità educante soggetta e regolata alle funzioni attribuitele dalla costituzione
italiana, la scuola insegna le regole del vivere e del convivere attraverso scelte consapevoli
affinché si possa creare una società democratica fondata sulla libertà. La costituzione
determina una scuola statale e paritaria nella quale si impegna, secondo all'articolo 3, a
rimuovere gli ostacoli sociali ed economici che limitano la libertà e l'uguaglianza del cittadino
nel suo processo di sviluppo e affermazione. Sottolinea l'importanza della collaborazione
con la famiglia nel rispetto dei diversi ruoli educativi nonché comunità sociali in cui si
sviluppa la personalità di ciascuno.
All'interno delle indicazioni nazionali del curricolo infatti vi è la definizione di comunità: uno
spazio nel quale cooperano studenti, docenti e genitori.
vi sono per cui tre dimensioni:
● i bambini; le nostre future espressioni di Un mondo complesso e inesauribile di
energie, potenzialità sorprese e fragilità. Ogni bambino in sé è diverso e unico giunge
a scuola con una storia propria, un vissuto personale che deve essere considerato e
soprattutto rispettato.
● le famiglie sono Il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei
bambini l'ingresso dei bambini nella scuola è una grande occasione per prendere più
chiaramente coscienza delle responsabilità genitoriali e la scuola svolge lo stesso
tempo un punto di riferimento per i genitori In particolar modo per coloro che
vengono da altre nazionie per i bambini con disabilità nella scuola ritrovano un
adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli attraverso
riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti.
● assume particolare rilievo la “comunità professionale” le cui azioni sono efficaci se
concertate e si realizzano con il supporto dello studio, della formazione e della
ricerca. viene altresì ridisegnato il profilo professionale dell'insegnante che deve
essere modello comportamentale per gli alunni nelle relazioni tra colleghi e
nell'organizzazione didattica.
fin dalla scuola dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado l'attività è orientata all
apprendimento di ciascun alunno e non a una sequenza lineare e necessariamente
incompleta, di contenuti disciplinari, si valorizzano per cui apprendimenti diffusi e trasversali
attraverso modi diversificati e creativi (media) e interconnessioni più ampie nelle discipline.
si dovrebbe per cui superare lo studio sezionario prediligendo lo sviluppo di competenze e
degli obiettivi di apprendimento.
- il primo indica i traguardi da raggiungere per lo sviluppo delle competenze relative ai
campi di esperienza e delle discipline sui quali si costruiscono i criteri per la
valutazione;
- il secondo è in qualche modo subordinato al primo in quanto vengono individuati i
campi del sapere e delle conoscenze chiavi organizzati in nuclei tematici per
raggiungere i traguardi prefissati.
Con il processo valutativo, totalmente a discrezione degli insegnanti attraverso criteri
deliberati negli organi collegiali, si dovrebbe stimolare lo studente al raggiungimento delle
competenze e accompagnarlo durante l'apprendimento. Ciò nonostante è ancora evidente
quanto le valutazioni incutono pressione e ansia sugli studenti, a differenza dell
autovalutazione che contribuisce allo sviluppo del senso critico del singolo e alla
consapevolezze dei propri punti di forza e carenza.
Alla valutazione sono soggette anche le scuole e gli insegnanti da parte del sistema
nazionale di valutazione, il quale raccoglie dati sull'intero sistema scolastico fornendo al
governo elementi di informazione essenziali circa la salute e le criticità del nostro sistema di
istruzione.
La scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai
sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i
principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica,
nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione
Europea.
Si pone la finalità di:
1. consolidare l'identità del bambino; significa vivere serenamente tutte le dimensioni
del proprio io, sperimentare diversi ruoli e forme di identità
2. sviluppare l autonomia avendo fiducia in se stessi e negli altri
3. acquisire competenze, giocare, muoversi manipolare, curiosare, domandare ecc
4. vivere le prime esperienze di cittadinanza, scoprire sé stessi e gli altri attribuendo
una progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni stabilendo regole condivise.
Affinché si sviluppino correttamente le precedenti caratteristiche è fondamentale
predisporre dei campi di esperienze ovvero un'insieme di situazioni, oggetti, immagini e
linguaggi capaci di evocare e stimolare il bambino. Il bambino soggetto a stimoli e alla
curiosità verso ciò che lo circonda è portato a porre domande, i cosiddetti “perché”
rappresentano infatti la loro spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore
delle loro azioni. Le domande dei bambini richiedono perciò un atteggiamento di ascolto
costruttivo da parte degli adulti e degli insegnanti a esercitare un senso di comprensione e di
esplicitazione delle diverse posizioni. È per questo che la scuola si pone come spazio di
incontro e dialogo di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e
insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e il
rispetto reciproco basato sulla democrazia.
(riassunto)
Il bambino nella scuola dell'infanzia deve svilupparsi su più punti di vista a partire dal
proprio corpo e il movimento.
● I bambini prendono coscienza del proprio corpo utilizzandolo fin dalla nascita,
l'azione del corpo stesso fa vivere emozioni e sensazioni di rilassamento di tensione
di controllo e coordinazione. Per cui tra i traguardi dello sviluppo di questa
competenza vi è sicuramente la consapevolezza della propria corporeità; riconoscere
i segnali, i ritmi del corpo; provare piacere nel movimento del corpo; sperimentare
schemi posturali, mettersi alla prova anche di fronte a travestimenti di sé e il controllo
dell'esecuzione dei gesti valutandone il rischio all'interno delle interazioni sociali.
L'espressione non si limita però solo alla corporeità ma si articola anche nell'utilizzo di
immagini suoni e colori.
● Questi linguaggi devono essere scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il
senso del bello la conoscenza di se stessi degli altri la rappresentazione della realtà
attraverso materiali che possono essere appunto pitture pastelli a cena per quel che
riguarda il mondo dell'arte invece nel mondo della musica si parla di un'esperienza
universale che si manifesta in modi e in genere musicali differenti.Il bambino infatti
interagendo con il paesaggio sonoro sviluppa le proprie capacità cognitive e
relazionali impara a percepire ad ascoltare a .scegliere i suoni all'interno di contesti
che più preferisce.
Il mezzo d'espressione per eccellenza rimane però il linguaggio e l'uso delle parole.
● I bambini arrivano a scuola con una propria lingua materna che è parte dell'identità
di ogni bambino ma questo non lo preclude alla conoscenza di altre lingue aprendolo
con incontri di nuovi mondi e culture.In un ambiente linguistico curato e stimolante i
bambini imparano a interagire tra loro ad ascoltare storie e racconti a dialogare
esprimere se stessi attraverso varie forme che possono essere ,storie, filastrocche
opere teatrali avvicinandosi alla lingua scritta.
Il bambino a livello cognitivo ordina oggetti e materiali secondo criteri differenti in particolar
modo ne confronta le qualità e utilizza dei simboli per registrare, imparati dall'ambiente
circostante.
● Per cui essenziale che i bambini esplorano la realtà che li circonda che riflettono su
se stessi sugli organismi viventi per trovare risposte è necessario per cui osservare e
mettere a fuoco i fatti del mondo attraverso attività di ricerca.Toccando, smontando,
costruendo e ricostruendo affinano infatti i propri gesti individuano la qualità degli
oggetti e ne immaginano una futura struttura un qualcosa di nuovo per assemblarli in
costruzioni differenti. Ed è proprio qui che si sviluppa la dimensione e la concezione
di spazio dei piccoli scoprendo concetti geometrici come magari possono essere gli
angoli e banalmente la direzionalità. nello stesso modo all'interno della quotidianità
potrebbe nascere l'esigenza di contare, di indicare le differenze tra un gruppo di
oggetti e l'altro, apprendendo così la struttura del numero e le prime operazioni.
La scuola Primaria ha quindi un ruolo fondamentale nella formazione delle identità dello
studente e alla preparazione al mondo esterno alla vita futura in ogni sua sfaccettatura.