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Le fonti di una scienza

dell’educazione
Angelica Fazio, Michela del bufalo, Martina Alecci, Tonia
Ebrico, Valentina La Bella , Fabiola Colangiuli, Lorenzo
Dell’uomo, Mattia Di Marco, Emanuele Bordon, Gaia
Flauto
Se esiste e in cosa consiste la
scienza dell'educazione

sotto capitoli VI-XI

• La Scienza dell’educazione non è Indipendente

• Esempi tratti dalle misurazioni

• Le fonti scientifiche dell’educazione

• scienza da tavolino

• esempi tratti dalle relazioni scolastiche

• l'insegnante come investigatore


La Scienza dell’educazione non è
Indipendente

Sotto capitolo VI

I problemi della scienza educativa vengono forniti


dalle sue pratiche e dalle esperienze nel contesto
educativo. Le fonti da cui la scienza educativa ricava
le soluzioni per questi problemi derivano da altre
scienze che hanno raggiunto una maturità maggiore
Esempi tratti dalle
manifestazioni
I osservazione II osservazione

Dewey dimostra questo attraverso un esempio: Dewey analizza un altro problema legato
Contrappone l’ insegnante che ha qualità all’aula in cui i bambini vengono educati:
motivanti per i suoi studenti e la personalità di “è stato osservato che i bambini alcune aule, o
un altro insegnate che relativamente stanca e un determinato momento della giornata, sono
annoia. La scienza da cui si traggono le fonti fiacchi e depressi e lavorano in maniera
per spiegare la divergenza tra i due, sarà ad inefficiente.” Potrebbero essere problemi volti
esempio la psicologia sociale, poiché ha a che alla risoluzione da parte della fisiologia e della
fare con le interazioni fra gli individui. chimica, attraverso l introduzione della
ventilazione e del riscaldamento della stanza.
Conclusioni

Dall’osservazioni di queste manifestazioni, dovranno


essere applicate dall’insegnante soluzioni soggettive
basate sull’esperienza diretta dei fenomeni.
Si rifiuta per cui il seguire uno schema prefissato
quasi anonimo, generalizzato e adeguato a un
qualunque sistema scolastico
Le fonti scientifiche
dell’educazione
Potremmo riferirci all’processo educativo come una sorta di ingegneria
sociale. Definendola con questa espressione però, si svalutano le scienze
dell'educazione in quanto ambito sviluppato studiando aspetti differenti.

I campi ingegneristici traggono infatti le loro conoscenze principalmente da


fonti fisiche e matematiche, diversamente dell'educazione che si basa invece su
una visione più antropologica.il contesto sociale però affibbia una minor
rilevanza all'educazione e alla preparazioni dei maestri e futuri maestri
considerando le discipline matematiche/chimiche/ fisiche scientifiche per cui
più precise e degne di nota.
Ciò nonostante anche il processo educativo trova le
sue fondamenta nell'ambito scientifico in particolar
modo quello delle scienze umane. quest'ultime
come l'educazione in senso generale sono allora
volta sminuite e da ciò deriva l’arretramento
scolastico e la poca concretezza negli strumenti
educativi
Scienze da tavolino

Dewey si sofferma sulla “scienza da poltrona”


(armchair science), quindi sullo sviluppo di una teoria
idealizzata, lontana dai problemi e dalla loro
risoluzione nel concreto.
• Premette che l’elaborazione delle idee mediante un ragionamento distaccato sia pur sempre un’aspetto
essenziale per lo sviluppo delle scienze, non è infatti ciò che obietta all’approccio “da poltrona”, ciò che
obietta è la lontananza tra il ragionamento basato esclusivamente sulla ricerca e il campo della pratica
empirica.

• Confronta quindi la figura di un ricercatore coinvolto nel sistema scolastico e un


docente universitario, il primo potrebbe essere troppo vicino ai problemi della
pratica: la necessità di risoluzione nell’immediato dei problemi, talvolta minori,
comporterebbe un restringimento del tempo dedicato alla ricerca e di conseguenza lo
sviluppo di approcci subottimali, talvolta portando con essi complicazioni meno
immediate; il secondo troppo lontano: la mancanza di contatto diretto avrebbe un
impatto significativo sulla capacità di distinguere i problemi principali da quelli
minori, tantomeno ci sarà conoscenza delle situazioni concrete in cui andranno ad
attuarsi le soluzioni elaborate. Afferma quindi una necessità vitale di connessione fra
il lavoro sul campo e il lavoro di ricerca
esempi tratti dalla relazione
scolastiche
Il problema qui fornito prende in considerazione sia il ricercatore che: l'insegnante,
l'operatore e l'amministratore. Solo in particolari condizioni però si può utilizzare,
verso altri, il materiale che la pratica scolastica ha fornito. I dati disponibili sono
condizionati dal valore della ricerca, per questo non risulteranno mai eccessive
l'importanza della raccolta dei dati ed il metodo quantitativo e qualitativo di catalogarli.
Si può quindi azzardare un paragone con il campo della ricerca scientifica e delle
registrazioni cliniche con le registrazioni di ricerca educativa, di fatti entrambe
dipendono dal grado di ricerca raggiunto nel determinato momento in cui si attua la
ricerca stessa e dall'interesse che muove le ricerche. Si può concludere ritenendo
necessaria la libertà di ricerca in ambito scientifico come in ogni ambito, rimuovendo i
vari schemi troppo rigidi.
L’insegnante come investigatore

Dewey si sofferma sul ruolo indispensabile riguardo la


ricezione e l’attuazione pratica dei risultati nella teoria
educativa che ha la figura di ogni insegnante e di come
essa sia implicitamente soggetto di negligenza
Il trascurare le conclusioni raggiunte dagli insegnanti nel contesto di classe,
il ritenere che gli insegnanti non abbiano a priori sufficiente preparazione per
raggiungere una cooperazione sensibile e coinvolta con la pratica educativa,
non farebbe altro che danneggiare le fondamenta di tutto il campo delle
scienze educative e la speranza della loro attuazione nel concreto.

Ciò faciliterebbe delle tendenze autoritarie nel campo della ricerca, si


sarebbe più disposti a mutare le conclusioni teoriche in regole rigide, ciò
come Dewey ha dedotto precedentemente sarebbe detrimentale alla pratica
educativa in svariati modi.

Per Dewey la ragione di questa difficoltà da parte degli insegnanti, sia essa
presupposta o meno, potrebbe essere dovuta a una mancanza di stimolo e
supporto, piuttosto che ad eventuali disqualificazioni; resta di fatto che la
partecipazione attiva degli insegnanti nella loro interazione con gli studenti
sia indispensabile nel processo di attuazione della scienza educativa.
Grazie a tutti

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