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DELLA GESTIONE
INTEGRATA DEL
GRUPPO CLASSE
30 ore
4 CFU
Conoscenze e abilità da conseguire
• Conoscenza delle basi teorico-metodologiche dei
principali temi della pedagogia speciale: assunti teorici e
ambiti di interesse e di indagine.
• Conoscenza delle problematiche pedagogiche e
didattiche che caratterizzano la gestione della classe dal
punto di vista del docente e dei bisogni degli allievi.
• Conoscenza di metodi e tecniche finalizzati alla creazione
di un clima positivo attraverso la gestione delle relazioni,
delle regole e della disciplina.
• Acquisizione di metodi, strategie e attività della
differenziazione didattica per un’inclusione efficace.
Programma/contenuti
• Il valore dell’esperienza educativa scolastica,
• La presenza della persona con disabilità
• La gestione della classe (modelli teorici di riferimento e
applicazioni metodologiche),
• Il ruolo dell’insegnante nella gestione della classe
(impostazione didattica e importanza del setting)
• La gestione della classe per l’inclusione
• Bisogni educativi speciali e gestione della classe: la
differenziazione didattica.
Testi/bibliografia
• D’Alonzo L., (2020). La gestione della classe
per l'inclusione. Scholè.
• Slides e appunti
LA PEDAGOGIA
SPECIALE
Qual è il target di riferimento?
arricchita perché:
fa appello a metodi pedagogici moderni e a materiale tecnico per
porre rimedio a certi tipi di deficienze.
In mancanza di un intervento di questo genere, molti soggetti
rischiano di restare, in qualche misura, disadattati e
handicappati sul piano sociale e di non pervenire mai al pieno
sviluppo delle loro capacità.
UNESCO 1968
Pedagogia speciale
• Scienza preposta allo studio delle modalità più idonee a
vincere le resistenze alla riduzione di asimmetria tra
l’essere e il poter-dover essere delle singole personalità
in situazione di disagio, sia esso derivante da un deficit
fisico, sensoriale o psichico, sia da deprivazione socio-
culturale (Larocca, 1999)
Chi si occupa dal punto di vista educativo di disabilità
soggiace a due tipi di tentazioni tra loro opposte (Larocca,
2001):
1. la tentazione dell’onnipotenza, quasi che il deficit non
costituisca in ogni caso un limite proprio alla realtà ...
Costoro si accaniscono contro il deficit per debellarlo in
ogni modo, non accettandolo. L’illusione offerta da
alcuni casi di riuscito intervento educativo li predispone
ad impegni talora titanici, cui seguono immancabili
delusioni;
2. la tentazione depressiva sorprende invece coloro che
faticano a vedere il deficit come indicatore di ulteriori
possibilità e potenzialità latenti.
I fini della pedagogia speciale
• Lo scopo fondamentale della pedagogia e della
pedagogia speciale è quello di elaborare teorie e
predisporre, mettere a punto strumenti per educare
l’uomo, ogni uomo, normodotato o in situazione di
handicap, disagio, malattia, marginalità in modo che egli
possa sviluppare pienamente se stesso e possa
partecipare in modo attivo consapevole e responsabile
alla vita della propria comunità.
Ambiti di ricerca
• Molti campi o ambiti di ricerca
• Ospedalizzazione
• Marginalità (povertà, tossicodipendenza, devianza, ecc.)
• Detenzione
• Disabilità
• …
È l’unico modello che ci salva dai rischi dell’innatismo e dai rischi del
condizionamento
la Pedagogia Speciale
offre risposte specifiche (“speciali»)
a problemi specifici in contesti ampi e non separati
MA
• Lo sviluppo umano
• Il contributo delle neuroscienze
• Il processo didattico
Lo sviluppo umano
• Per sviluppo si intende un processo di crescita o di maturazione
fisica e/o psichica sia da un punto di vista quantitativo sia
qualitativo.
• Lo sviluppo avviene attraverso una serie di modificazioni di
strutture, di funzioni e di organizzazioni che si producono in un
organismo dalla sua origine alla sua fine.
• Cambiamenti ordinati, di natura adattiva, che si conservavo
per lunghi periodi di tempo
• Lo sviluppo umano può essere suddiviso in alcuni repertori (o
aspetti) differenti (cognitivo, affettivo, sociale)
Lo sviluppo umano
• Molti cambiamenti durante lo sviluppo sono legati al corpo e
alla struttura fisica dell’organismo.
• L’organismo non è statico, ma è un sistema in continua
trasformazione.
• Pertanto, nella prospettiva della disabilità, ciò comporta una
serie di implicazioni.
• Un organismo “leso”, alterato o colpito da danno può avere un
progressivo miglioramento, ma anche subire una regressione se non
riceve stimoli adeguati a sollecitare il suo sviluppo.
Lo sviluppo è cambiamento:
• neurofisiologico;
• emotivo;
• sociale
• comportamentale.
MATURAZIONE APPRENDIMENTO
(mutamenti biologici) Cambiamenti relativamente
insieme di cambiamenti che permanenti nel
avvengono per natura in comportamento,
modo spontaneo, e nei pensieri che risultano
programmati a livello genetico dall’esperienza
Un’azione congiunta del patrimonio genetico individuale e
dell’ambiente:
«natura» (maturazione)
+
«ambiente» (apprendimento)
• Dotazioni biologiche
• Condizioni ambientali
Dotazioni biologiche
Numerosi studi hanno infatti indicato che la sensibilità (sensitivity) del caretaker nel cogliere e
nel rispondere in maniera contingente ai segnali comunicativi, la partecipazione empatica della
madre all’esperienza del bambino, il riconoscimento materno dei suoi stati intenzionali e mentali
e le esperienze connesse di sintonizzazione affettiva giocano un ruolo centrale per lo sviluppo
della reciprocità relazionale sin dal periodo neonatale.
Il repertorio comportamentale, affettivo e linguistico che la madre utilizza per strutturare e
mantenere le interazioni con il bambino nei diversi contesti interattivi riveste una particolare
importanza, considerato in generale il carattere di quasi esclusività della figura materna nelle
esperienze interattive dei bambini nei primi dodici mesi di vita.
Le influenze sono precoci, continue e
reciproche
Un bambino ha un temperamento socievole e tranquillo.
Non sarà ricercato dai coetanei per i giochi o dagli adulti per gli scambi
fisici e verbali.
Lo sviluppo è innato o determinato?
Patrimonio Co-occorrenza e
genetico influenze multiple
individuo-ambienti
di sviluppo
Influenze ambientali
Le condizioni biologiche, in determinati periodi evolutivi,
pongono un limite massimo al livello di prestazione che il
bambino può dare (ad esempio, imparare a camminare)
Natura qualitativa
I cambiamenti sono di natura qualitativi (avvengono «per salti»).
Il bambino è un attivo costruttore delle proprie capacità:
influenze interne. Lo sviluppo è determinato dall’interazione tra
condizioni ambientali e risorse individuali. Sviluppo discontinuo.
Sviluppo: universalità vs. variabilità
Universalità Variabilità
Area sociale
• Forte competenza: sindrome di Down
• Forte debolezza: autismo
Area cognitiva
• Forte competenza: autismo alto funzionamento (ma interessi ristretti)
• Forte debolezza: sindrome di Down
Determinanti dello
sviluppo
Interazioni
bambino-ambiente
Sviluppo repertori
comportamentali
Adattamento funzionale
e partecipazione sociale
SVILUPPO
TIPICO
Interazioni
bambino-ambiente
Sviluppo repertori
comportamentali
Adattamento funzionale
e partecipazione sociale
SVILUPPO
ATIPICO
Interazioni ostacolate
bambino-ambiente
Difficoltà nell’apprendimento
dei repertori
comportamentali