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PEDAGOGIA SPECIALE

DELLA GESTIONE
INTEGRATA DEL
GRUPPO CLASSE
30 ore
4 CFU
Conoscenze e abilità da conseguire
• Conoscenza delle basi teorico-metodologiche dei
principali temi della pedagogia speciale: assunti teorici e
ambiti di interesse e di indagine.
• Conoscenza delle problematiche pedagogiche e
didattiche che caratterizzano la gestione della classe dal
punto di vista del docente e dei bisogni degli allievi.
• Conoscenza di metodi e tecniche finalizzati alla creazione
di un clima positivo attraverso la gestione delle relazioni,
delle regole e della disciplina.
• Acquisizione di metodi, strategie e attività della
differenziazione didattica per un’inclusione efficace.
Programma/contenuti
• Il valore dell’esperienza educativa scolastica,
• La presenza della persona con disabilità
• La gestione della classe (modelli teorici di riferimento e
applicazioni metodologiche),
• Il ruolo dell’insegnante nella gestione della classe
(impostazione didattica e importanza del setting)
• La gestione della classe per l’inclusione
• Bisogni educativi speciali e gestione della classe: la
differenziazione didattica.
Testi/bibliografia
• D’Alonzo L., (2020). La gestione della classe
per l'inclusione. Scholè.

• D’Alonzo L., (2017). La differenziazione


didattica per l'inclusione. Metodi, strategie,
attività, Erickson, Trento.

• Slides e appunti
LA PEDAGOGIA
SPECIALE
Qual è il target di riferimento?

• Il focus è sulla centralità della relazione, per un


superamento dell’approccio “terapeutico-riabilitativo” che
contraddistingue, anzi ha contraddistinto, il rapporto tra
operatore/docente e soggetto in difficoltà.
Nel tempo…
• L’interesse per i diversi era soprattutto di medici e psicologi.
• Il linguaggio insisteva sui deficit o sulle menomazioni dei soggetti da
educare:
• Le categorie di distinzione fra i soggetti con disabilità erano fondate
sui risultati ottenuti mediante i test Q.I. (Quoziente d’Intelligenza, ossia
il rapporto fra età mentale ed età cronologica).
• Rigidità e non modificabilità condizionavano l’approccio.
• All’educazione erano lasciati spazi residui.
• Dalla metà degli anni Venti con la riforma Gentile
(R.D.3dicembre1923,n.3126) per la prima volta si estende l’obbligo
scolastico ai ciechi e ai sordomuti «che non presentino altra anormalità».
• I soggetti con comportamenti «anormali» continuavano ad essere
esclusi.
Nel tempo…
ATTENZIONE AI TERMINI

• i termini invalido, inabile, disabile, non-autosufficiente


che isolano in modo netto la persona dal suo ambiente e
pongono l’enfasi del problema sulla patologia/deficit della
persona stessa.

• espressioni del tipo “disabile fisico”, “disabile


psichico”, “disabile sensoriale” creano un cortocircuito
diretto tra menomazione e disabilità, tra malattia e
disabilità, come se “le opportunità” della persona siano
tutte comprese nella “etichetta” diagnostica o nella lista
di menomazioni.
Cambiamenti terminologici
Pedagogia Speciale e Pedagogia Generale
comune ai due saperi sono i concetti di
EDUCABILITA’ e APPRENDIBILITA’
intese come apertura alla possibilità di orientarsi verso una
propria meta, indipendentemente dalle condizioni personali ed
esistenziali, all’interno della comunità

la mission comune è favorire la


realizzazione del progetto umano
personale, nel contesto comunitario
Pedagogia Speciale
• si colloca all’interno della Pedagogia Generale,
divenendone il nucleo più sensibile e attento, orientato
alla ricerca nell’ambito della diversità

• è disciplina di confine nell’ambito della Pedagogia


Generale, in quanto

ricerca e osserva i problemi connessi alle diversità


personali e sociali, e progetta i migliori interventi possibili,
anche in relazione con altre discipline (neuropsichiatria,
medicina, psicologia, ecc.)
Pedagogia Speciale
• ha per oggetto le teorie, i metodi e le prassi relativi
all’educazione di tutti coloro che, in età evolutiva e oltre,
necessitano di strategie e tecniche educative particolari
per sviluppare pienamente le proprie potenzialità

• In Italia si sviluppa come disciplina autonoma e di


studio universitario a partire dal 1964
Pedagogia Speciale
forma arricchita di educazione generale, che tende a
migliorare la vita delle persone con disabilità o in
situazione di grave disagio

arricchita perché:
fa appello a metodi pedagogici moderni e a materiale tecnico per
porre rimedio a certi tipi di deficienze.
In mancanza di un intervento di questo genere, molti soggetti
rischiano di restare, in qualche misura, disadattati e
handicappati sul piano sociale e di non pervenire mai al pieno
sviluppo delle loro capacità.
UNESCO 1968
Pedagogia speciale
• Scienza preposta allo studio delle modalità più idonee a
vincere le resistenze alla riduzione di asimmetria tra
l’essere e il poter-dover essere delle singole personalità
in situazione di disagio, sia esso derivante da un deficit
fisico, sensoriale o psichico, sia da deprivazione socio-
culturale (Larocca, 1999)
Chi si occupa dal punto di vista educativo di disabilità
soggiace a due tipi di tentazioni tra loro opposte (Larocca,
2001):
1. la tentazione dell’onnipotenza, quasi che il deficit non
costituisca in ogni caso un limite proprio alla realtà ...
Costoro si accaniscono contro il deficit per debellarlo in
ogni modo, non accettandolo. L’illusione offerta da
alcuni casi di riuscito intervento educativo li predispone
ad impegni talora titanici, cui seguono immancabili
delusioni;
2. la tentazione depressiva sorprende invece coloro che
faticano a vedere il deficit come indicatore di ulteriori
possibilità e potenzialità latenti.
I fini della pedagogia speciale
• Lo scopo fondamentale della pedagogia e della
pedagogia speciale è quello di elaborare teorie e
predisporre, mettere a punto strumenti per educare
l’uomo, ogni uomo, normodotato o in situazione di
handicap, disagio, malattia, marginalità in modo che egli
possa sviluppare pienamente se stesso e possa
partecipare in modo attivo consapevole e responsabile
alla vita della propria comunità.
Ambiti di ricerca
• Molti campi o ambiti di ricerca
• Ospedalizzazione
• Marginalità (povertà, tossicodipendenza, devianza, ecc.)
• Detenzione
• Disabilità
• …

«Anche il disadattamento ambientale – inteso come sviluppo di


una difficile situazione familiare e sociale – le violenze urbane e
lo sfruttamento minorile, il nomadismo, la criminalità giovanile, il
ricovero in ospedale, la reclusione in carcere, l’immigrazione
possono portare la persona in crescita a sviluppare in modo
insufficiente i mezzi intellettivo-attitudinali, e perciò a incontrare
ostacoli nell’apprendimento» (Pertica, 1997)
Pedagogia speciale e BES
Pedagogia bisogni educativi
Pedagogia speciale bisogni educativi speciali
Ogni persona presenta dei bisogni educativi, ma nel caso di
persone in situazione di disabilità, disagio, disadattamento la
soddisfazione di questi bisogni può incontrare delle difficoltà più
o meno ampie.
I bisogni educativi (identità, autonomia, competenza, ecc.) si
arricchiscono di qualcosa di “speciale” …
Compito della pedagogia speciale è individuare gli ostacoli
(interni ed esterni) e trovare soluzioni
L’autonomia della pedagogia speciale si fonda:

• sulla specificità del suo statuto epistemologico;


• sulla possibilità di costruire interconnessioni con le altre
scienze e con i molteplici settori operativi, per rafforzare il
proprio ruolo e non per essere collocata in logiche di
dipendenza o di subordinazione
Il progetto di vita
Parlare di progetto di vita significa non lasciarsi vivere, bensì
“progettar-si” o “sceglier-si”, ossia decidere, con maggiore autonomia e
sulla base di una più ampia conoscenza di sé, la propria identità.

Ma ci sono anche le difficoltà, i dubbi, le angosce, i tentativi falliti che


sembrano porsi come limiti, come prova della propria impossibilità.

L’elaborazione di un progetto di vita che è insieme familiare, scolastico,


formativo, lavorativo, culturale, sociale, di realizzazione di sé (poiché la
vita comprende tutti questi ed altri aspetti) richiede lo sviluppo di
conoscenze, abilità, competenze riferite a tutte le aree dello sviluppo
Educabilità?
Il concetto di educabilità comporta il rischio connesso ai
limiti e alle potenzialità riconosciute all’intervento educativo
(che cosa posso fare io nel mio ruolo di educatore?)
Si può ritenere che l’intervento educativo sia …
• del tutto inefficace
• del tutto efficace
• parzialmente efficace
• L’intervento educativo è del tutto inefficace (l’uomo non è
per nulla il prodotto dell’educazione - uomo-albero)

• L’intervento educativo è del tutto efficace (l’uomo è


totalmente il prodotto dell’educazione (uomo-cera)

• L’intervento educativo è parzialmente efficace (l’uomo è


parzialmente il prodotto dell’educazione (uomo-seme)
Educabilità e inclusione
Quest’ultima prospettiva ci permette di conservare un modello pedagogico
forte, quello dell’inclusione, senza peraltro rinunciare alla flessibilità, alla
necessità di calibrarlo continuamente di fronte alla possibilità di risposte
individuali diverse.

È l’unico modello che ci salva dai rischi dell’innatismo e dai rischi del
condizionamento

L’inclusione e la progettualità richiedono:


• sia la fiducia nelle potenzialità del soggetto
• sia la fiducia nelle potenzialità dell’educazione
La fiducia nell’educazione (e nella persona) aiuta a non scoraggiarsi
di fronte ai primi fallimenti, ma continuare a rischiare di sbagliare
sempre con giudizio e mai con accanimento.
una Pedagogia Speciale per l’inclusione
Pedagogia Speciale NON PREVEDE strutture speciali

la prospettiva dell’inclusione non può essere intesa come eliminazione


delle differenze

oggetto della Pedagogia Speciale = risposta ai bisogni là dove si trovano


lo studio del deficit va declinato nel contesto

la Pedagogia Speciale
offre risposte specifiche (“speciali»)
a problemi specifici in contesti ampi e non separati

è una scienza di ricerca in quanto si rivolge non solo


alla minorazione personale, spesso irreversibile,

MA

alla situazione contestuale di difficoltà che è riducibile


Fondamenti dell’educabilità e
apprendibilità

• Lo sviluppo umano
• Il contributo delle neuroscienze
• Il processo didattico
Lo sviluppo umano
• Per sviluppo si intende un processo di crescita o di maturazione
fisica e/o psichica sia da un punto di vista quantitativo sia
qualitativo.
• Lo sviluppo avviene attraverso una serie di modificazioni di
strutture, di funzioni e di organizzazioni che si producono in un
organismo dalla sua origine alla sua fine.
• Cambiamenti ordinati, di natura adattiva, che si conservavo
per lunghi periodi di tempo
• Lo sviluppo umano può essere suddiviso in alcuni repertori (o
aspetti) differenti (cognitivo, affettivo, sociale)
Lo sviluppo umano
• Molti cambiamenti durante lo sviluppo sono legati al corpo e
alla struttura fisica dell’organismo.
• L’organismo non è statico, ma è un sistema in continua
trasformazione.
• Pertanto, nella prospettiva della disabilità, ciò comporta una
serie di implicazioni.
• Un organismo “leso”, alterato o colpito da danno può avere un
progressivo miglioramento, ma anche subire una regressione se non
riceve stimoli adeguati a sollecitare il suo sviluppo.
Lo sviluppo è cambiamento:
• neurofisiologico;
• emotivo;
• sociale
• comportamentale.

Cambiamenti fisici avvengono per maturazione, predisposti


cioè geneticamente, sebbene possono essere influenzati
da fattori ambientali (agenti esterni, malnutrizione, malattie,
ecc).
Anche alcuni cambiamenti nei repertori di abilità (sviluppo
motorio, linguistico ecc.) sono ordinati e prevedibili
geneticamente, tuttavia alcuni fattori esterni/ambientali ne
possono condizionare la comparsa.
Concetto di sviluppo
Insieme di processi grazie ai quali gli organismi crescono e
cambiano nel corso della loro vita

MATURAZIONE APPRENDIMENTO
(mutamenti biologici) Cambiamenti relativamente
insieme di cambiamenti che permanenti nel
avvengono per natura in comportamento,
modo spontaneo, e nei pensieri che risultano
programmati a livello genetico dall’esperienza
Un’azione congiunta del patrimonio genetico individuale e
dell’ambiente:
«natura» (maturazione)
+
«ambiente» (apprendimento)

concorrono allo sviluppo dell’individuo


FATTORI DELLO SVILUPPO

• Dotazioni biologiche

• Condizioni ambientali
Dotazioni biologiche

• Determinano il processo di realizzazione biologica e psichica delle


condizioni genetiche e riguarda gli apparati organici e le funzioni
psichiche (genotipo).

• La persona possiede in sé le linee del proprio futuro, iscritte nel


personale corredo genetico.

• L’avveramento delle condizioni biologiche geneticamente preordinate


e costitutive dell’individuo di una specie consiste nella maturazione.
Condizioni ambientali

• Sono le circostanze pre-peri-postnatali, naturali o artificiali


che attivano esperienze, forme di adattamento,
apprendimenti.

• Esse veicolano le stimolazioni sensoriali, relazionali e


comunicative.
MATURAZIONE + AMBIENTE = SVILUPPO

• Lo sviluppo è correlato alla maturazione e all’ambiente in


cui essa si determina, fin dallo stato pre-natale.

• Maturazione e ambiente interagiscono e sono


corresponsabili dello sviluppo
Le influenze sono precoci, continue e
reciproche
• Studio delle interazioni precoci madre-bambino

• Gli esiti evolutivi sarebbero il risultato di interrelazioni continue e dinamiche tra il


comportamento del bambino, le risposte del caregiver ai comportamenti del bambino e le
variabili ambientali che possono influenzare sia il bambino che il caregiver.

Numerosi studi hanno infatti indicato che la sensibilità (sensitivity) del caretaker nel cogliere e
nel rispondere in maniera contingente ai segnali comunicativi, la partecipazione empatica della
madre all’esperienza del bambino, il riconoscimento materno dei suoi stati intenzionali e mentali
e le esperienze connesse di sintonizzazione affettiva giocano un ruolo centrale per lo sviluppo
della reciprocità relazionale sin dal periodo neonatale.
Il repertorio comportamentale, affettivo e linguistico che la madre utilizza per strutturare e
mantenere le interazioni con il bambino nei diversi contesti interattivi riveste una particolare
importanza, considerato in generale il carattere di quasi esclusività della figura materna nelle
esperienze interattive dei bambini nei primi dodici mesi di vita.
Le influenze sono precoci, continue e
reciproche
Un bambino ha un temperamento socievole e tranquillo.

Otterrà dai compagni di giochi, dai genitori o dagli insegnanti reazioni


diverse rispetto a un bambino arrabbiato o difficile da calmare.

Un bambino con sintomi autistici (assenza del contatto oculare,


scarse iniziative comunicative)

Non sarà ricercato dai coetanei per i giochi o dagli adulti per gli scambi
fisici e verbali.
Lo sviluppo è innato o determinato?

Patrimonio Co-occorrenza e
genetico influenze multiple
individuo-ambienti
di sviluppo

Influenze ambientali
Le condizioni biologiche, in determinati periodi evolutivi,
pongono un limite massimo al livello di prestazione che il
bambino può dare (ad esempio, imparare a camminare)

la realizzazione delle potenzialità è legata all’esperienza e


all’ambiente

L’esperienza e la pratica influenzano a loro volta la


maturazione neurofisiologica (es. sinapsi).
Il periodo sensibile
• Momenti in cui un individuo è particolarmente
predisposto a imparare o reattivo alle esperienze
• Ma se l’ambiente è sfavorevole, cioè, non è
pronto a sostenere le potenzialità di sviluppo si
possono osservare limitazioni o ritardi.
Ad esempio: linguaggio (0-6 anni)
Lo sviluppo è continuo o discontinuo?
Natura quantitativa
I cambiamenti avvengono secondo una progressione continua:
cambiamenti quantitativi e cumulativi (ad es. altezza,
progressione abilità motorie). Lo sviluppo inteso come un
graduale accumulo di cambiamenti nel tempo, il bambino come
organismo plasmato dalle esperienze e dall’apprendimento.
Sviluppo come processo continuo e graduale.

Natura qualitativa
I cambiamenti sono di natura qualitativi (avvengono «per salti»).
Il bambino è un attivo costruttore delle proprie capacità:
influenze interne. Lo sviluppo è determinato dall’interazione tra
condizioni ambientali e risorse individuali. Sviluppo discontinuo.
Sviluppo: universalità vs. variabilità
Universalità Variabilità

Le manifestazioni del Percorsi diversi in relazione


cambiamento andrebbero alle diverse situazioni
ricondotte ad un percorso socioculturali o all’effetto di
universalmente valido specifici rinforzi esterni: ci
• normatività: ci si attende si attende alta variabilità
scarsa variabilità inter- e inter- e intra-individuale
intra-individuale nella stessa nella stessa fase.
fase.
È più probabile l’ipotesi di una progressione
basata su fattori biologici, che delimita
l’ambito delle possibilità di sviluppo, la cui realizzazione
dipende dal legame individuo-ambiente
concetto di percorso di sviluppo
Percorsi dello sviluppo?

• Lo sviluppo avviene in modo graduale


• Lo sviluppo è relativamente ordinato (ad es. tappe
sviluppo motorio; tappe sviluppo linguaggio).
• «Ordinato» non significa prevedibile né lineare (alcune persone
possono rimanere per più tempo nella stessa fase di crescita,
rallentare o regredire (décalage).
• La velocità di sviluppo delle persone è differente
VARIABILI DEMOGRAFICHE
• Genere femminile
• Primogenito
• Livello socio-economico alto dei genitori
Perché PERCORSO DI SVILUPPO?
• In alcuni bambini i processi che avvengono nel corso
dello sviluppo non si presentano con regolarità (non sono
nella «norma»).
• Il raggiungimento di alcune «tappe» è più lento
• C’è disarmonia nel profilo di sviluppo (alcuni repertori
sono più sviluppati di altri)
• Non c’è integrazione fra le aree di sviluppo.
PERCORSI DI SVILUPPO

Perché queste anomalie e differenze nello sviluppo?

• Le differenze tra sviluppo tipico e atipico non sono


«globali»:
• La progressione delle abilità non avviene armonicamente in tutti i
repertori della persona
Funzionamento diverso, no deficit globale

Aree di forte competenza

Aree di forte debolezza

Tempi di sviluppo e apprendimento diversi

Area sociale
• Forte competenza: sindrome di Down
• Forte debolezza: autismo
Area cognitiva
• Forte competenza: autismo alto funzionamento (ma interessi ristretti)
• Forte debolezza: sindrome di Down
Determinanti dello
sviluppo

Fattori biologici Fattori ambientali


(fattori di (fattori di
rischio/protezione) rischio/protezione)

Interazioni
bambino-ambiente

Sviluppo repertori
comportamentali

Adattamento funzionale
e partecipazione sociale
SVILUPPO
TIPICO

Organismo illeso Ambiente favorevole


(fattori di (fattori di
rischio/protezione) rischio/protezione)

Interazioni
bambino-ambiente

Sviluppo repertori
comportamentali

Adattamento funzionale
e partecipazione sociale
SVILUPPO
ATIPICO

Organismo leso Ambiente sfavorevole


(fattori di (fattori di
rischio/protezione) rischio/protezione)

Interazioni ostacolate
bambino-ambiente

Difficoltà nell’apprendimento
dei repertori
comportamentali

Ritardo nello sviluppo e


dis-adattamento
…successivamente
Difficoltà nella progressione all’interno dei repertori
(cognitivo, motorio ecc.) e di integrazione tra di essi
• età prescolare: autonomie di base (alimentazione,
vestirsi ecc.), giochi motori, apprendimento per scoperta e
tra pari
• fanciullezza: competenza verbale, letto-scrittura,
immagine di sé e percezione da parte di adulti e coetanei;
• preadolescenza/adolescenza: autonomie personali,
partecipazione sociale (ad esempio, sport e tempo libero),
interazioni tra pari, autostima, difficoltà di apprendimento
• È importante capire quali siano i rispettivi contributi dei
fattori interni (biologico/costituzionali) e esterni
all’individuo (ambiente/apprendimento)
• La loro reciproca influenza è complessa (interazione)
• Ne derivano differenti traiettorie di sviluppo individuale

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